• {Creature Antiche Vivono Ancora GDR} • Gioco di Ruolo by forum a carattere Horror-gotico moderno

Votes taken by Daisuke R. Stark

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    Ok, allora restiamo così, ovvero che ora ufficialmente si sono conosciuti e che quando si rincontreranno in gioco approfondiranno dialoghi e quant'altro.

    Riguardo alla disponibilità a ruolare ti conviene attendere perché qui ancora nessuno a parte me e te ha messo qualcosa nel diario del PG, motivo per cui io e Kei stiamo lavorando su un'alternativa per far ripartire il gioco e dare modo allo stesso tempo di aggiornare i diari. Perché se andiamo avanti di questo passo aspettando chi non posta, il gioco riprenderà nel 2milaenonsisaquando.
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    GDR OFF: due mattine dopo



    Per lui era già la seconda mattina che passava lì, e doveva ammettere che nonostante il posto fosse ubicato in pieno centro le stanze erano perfettamente isolate dai rumori esterni. Quindi si svegliava anche di buon umore, si faceva una ricca doccia, andava di stanza in stanza a controllare che i propri animali stessero tutti bene e si dedicava a loro prima di scendere a fare la colazione. E così aveva fatto anche quella mattina.

    Era sabato, e per tanto non doveva nemmeno andare in azienda perciò poteva prendere tutto con più calma anche se alle 12 aveva appuntamente con il capomastro della ditta che stava facendogli i lavori in casa. Si era vestito con una semplice maglia di cotone a maniche lunghe con lo scollo a V di colore viola melanzana, jeans neri abbastanza stretti e un paio di Doc Martin's neri.
    Scese le scale cercando la ragazza asiatica con lo sguardo che vagava lentamente nella sala. Erano solo loro due e non ci mise molto a trovarla, seduta a dei tavoli che la signora del locale aveva riempito di ogni bontà al fine di offrire una colazione degna di essere definita tale.
    Il passo di Daisuke era naturalmente felpato, ma con gli stivali non era possibile restare sileziosi sebbene la suola di gomma non producesse chissà quale suono. Ma si era avvicinato lo stesso a lei con quel suo modo di fare felino, arrivandole alle spalle e fermandosi ad una certa distanza da lei per evitare che il cane potesse reagire in qualche modo imprevedibile. Non aveva dimenticato la reazione di due giorni prima, il suo tremore e le orecchie basse e portate all'indietro.

    Posso farti compagnia?
    Aveva una voce rilassata e quasi allegra quando le aveva rivolto quella domanda, segno proprio che aveva dormito bene. Addosso aveva anche un buon profumo di acqua di colonia che probabilmente lei doveva aver sentito prima della sua voce e forse anche degli stivali.
    Ma prima di tutto buongiorno!
    Mentre aspettava la sua risposta i suoi occhi si fecero un rapido giro della tavola per vedere cosa offriva di buono la casa quella mattina, e gli si illuminarono gli occhi quando vide una piccola torta di mele e cannella probabilmente fatta dalla signora del B&B per coccolarsi i suoi due ospiti che però le occupavano quasi l'intera struttura.
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    Era soddisfatto di come erano andate le trattative, oltre tutto si ritrovava come specie di coinquilina quella giovane donna con quel bel cane col quale sperava di riuscire a fare amicizia in qualche modo sebbene avvertisse ancora quella sorta di paura provenire dall'animale. Non poteva dargli torto in fondo, magari Shin sapeva perfettamente che era proprio dietro quelle spoglie umane che si nascondeva ciò che lo spaventava al punto da tremare. Magari non riconosceva un mannaro vero e proprio, ma quella sensazione e quel brivido che essi sanno trasmettere a chi è in grado di percepirli negli umani sì... Forse era proprio questo ciò che aveva capito il bel cane di Yuiri. Proprio in virtù di quella ipotesi Daisuke aveva preferito mantenere una certa distanza da loro, come a voler evitare che una sorta di aura pericolosa potesse influire in qualche modo diverso sul cane, che era un semplice cane, non un cane mannaro, ma che in quanto animale con un sesto senso sapeva percepire certe cosiddette stranezze. Aveva anche smesso di guardarlo perché forse anche gli occhi potevano trasmettere qualcosa, e si era focalizzato su Yuiri e quello che gli aveva detto.
    Certo -mormorò, quasi più a sé che alla donna- Sono sicuro che si abituerà ai miei odori, anche perché da domani i miei gatti verranno a stare qui e anche se non li lascerò uscire dalla loro stanza, beh... Supppongo che Shin si accorgerà della loro presenza
    Concluse cercando di dare alla propria voce un tono quanto più rassicurante potesse, perché lei era cieca e in quanto tale aveva tutti gli altri sensi più sviluppati. E forse aveva anche lei un sesto senso? Forse i non vedenti erano in grado di sviluppare certe caratteristiche? Magari avrebbe chieesto alla diretta interessata, se ne avesse avuto modo di arrivarci al discorso perché ora era decisamente curioso.

    Aveva appena lasciato l'assegno alla donna del B&B quando alle sue orecchie erano arrivate quelle parole sussurrate da Yuiri. Le sue orecchie, dotate di un finissimo udito animale, impercettibilmente si mossero verso quella voce che gli aveva permesso di cogliere quella frase un po' strana.
    Lei era asiatica e come tale aveva uno strato culturale che lui conosceva perché sua madre era stata shintoista, conosceva parecchio quelle che erano le tradizioni del paese che molti, o meglio dire tutti vedendolo, gli avevano detto essere il suo dati gli occhi a mandorla. Aveva sentito bene, aveva nominato una figura molto nota del panorama nipponico, lo yōkai. Cosa aveva voluto dire lei con quel «Come se dietro ad ogni mistero ci fosse di mezzo uno yōkai!»? Non voleva farsi troppe domande e nemmeno riteneva il caso di chiderle spiegazioni dato che si erano conosciuti da pochi minuti. Parlarne così avrebbe potuto voler dire per lui scoprirsi in qualche modo. Oltre tutto lei non vedendolo non poteva sapere dei suoi connotati palesemente asiatici, quindi perché domandarle quelle cose. Preferì lasciar perdere.

    Bene, a quanto pare abbiamo tutti raggiunto un accordo soddisfacente perciò posso anche tornare a casa e finire di preparare le cose da portare qui domani
    Si voltò poi verso la giovane sacerdotessa, cercando di non destare di nuovo paura e timore nel suo cane, usando un tono di voce quanto più calmo e rilassato fosse in grado di tirar fuori di bocca.
    Dunque a quanto pare ci incontreremo
    Disse restando sempre distante da lei e dal suo cane.
    Forse avremo modo di fare colazione insieme, in fondo siamo gli unici ospiti di questo posto
    Gli venne spontaneo accennare ad un sorriso prima di accomiatarsi da entrambe le donne.


    Yui Dato che chiudere qui la giocata sarebbe tristissimo, pensavo a tenere questo topic e ambientarlo direttamente alla prima mattina di colazione in modo da farli incontrare e semmai condividere la colazione. Ti va? XD
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    Eccomi!
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    Perfetto! Allora visto ho il pomeriggio libero, mi diletto nella stesura del post di apertura :D
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    Ho la messaggeria bloccata per evitare mp di spam e altro. Scrivimi pure, ti ho aggiunta, se poi è il caso di farti fare la domanda nella sezione Aiuti e Domande te lo farò sapere 😉
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    Sì, noi resistiamo, con alti e bassi, ma andiamo avanti. Il solo pensare di ruolare su Facebook o altre piattaforme simili mi fa gelare il sangue nelle vene.
    E mi spiace per le brutte esperienze, perciò a maggior ragione spero ti ritroverai bene qui con noi :)
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    UevwZ0V

    Se c'era una cosa che Daisuke non sopportava, anzi due cose che non sopportava in quella circonstanza, ma anche in generale, erano i luoghi comuni e l'invadenza. Era stato sicuro fino a pochi attimi prima che a quella ragazza sarebbe bastato il gesto col dito per farle capire di non toccarlo. Invece lei aveva fatto orecchie da mercante, anzi, oltre a parlare troppo per i suoi gusti, dicendo cose troppo scontate, aveva proprio ignorato quel suo avviso e aveva continuato a farlo, fino ad arrivare al punto di avvicinarglisi così tanto per parlargli all'orecchio e poggiargli la mano sul petto, al che Daisuke aveva fatto un passo indietro, le aveva preso il polso di quella mano con due dita e gliel'aveva tolte gentilmente da dosso.
    L'altra cosa che l'aveva reso stizzito era stato quell'appellativo che faceva riferimento al Taiwan e che solo a sentirselo dire aveva aggrottato la fronte, del resto delle cose che gli aveva detto non gliene era importato proprio niente. Era un porcellone? Se a lei piaceva definire una persona in quel modo per il solo fatto che sapeva godersi la vita e senza farsi problemi ad ammetterlo, allora credeva di avere davanti la classica persona che fa battutone pensando di essere divertente.
    "Bada bene a come parli e a cosa fai. Stai diventando invadente",
    le aveva detto con un tono di voce ben diverso da quello avuto fino a poco prima, quando le aveva fatto la proposta della gara. Al momento, per lui, quella cosa era sfumata non appena lei aveva agito così nei suoi confronti.
    "Non mi conosci e non sai nemmeno come mi chiamo e ti prendi tutte queste libertà che non ti ho dato. Non sai da dove vengo e parli a vanvera dando per scontato che i miei occhi a mandorla siano lo specchio del mio paese di nascita: io non sono cinese, sono americano doc. Ok?"
    E se non aveva capito ora, con quel tono aspro e serio, avrebbe spinto ancora di più la mano affinché lei capisse per non prendersi tutte quelle libertà. Se era abituata a comportarsi così con gli altri... Beh, con lui certi atteggiamenti doveva metterli da parte.
    Aveva notato che quello che avrebbe dovuto essere il premio di quella scommessa li stava guardando, forse anche intenzionato a intervenire perché aveva capito qualcosa? Oh, ma magari se la fosse portata via!
    A lui non interessava sapere che poteva reggere l'alcol, non gliene fregava nulla perché lui lo reggeva bene almeno tanto quanto lei, e forse di più, ma se doveva avere a che fare con una tipa così 'espansiva' e 'toccatuttoetutti', allora era meglio non iniziare proprio.
    "Parli come se fossi la figa della situazione, ma sei sicura di essere all'altezza sua tanto quanto me? Eh? Il fatto che tu sia piatta in mezzo alle gambe e io no, non significa un cazzo, ricordatelo!"
    Le stava facendo intendere che il fatto che Elijah fosse eterosessuale non voleva dire che lo sarebbe stato tutta la vita, oppure avrebbe potuto essere omosessuale latente e quindi non saperlo fino a quando... Fino a quando non si fosse trovato nella situazione giusta per capirlo. Pensando a quella cosa, Daisuke aveva sorriso appena sotto i baffi ignorando totalmente il fatto che lei l'aveva guardato, preferendo voltare lo sguardo verso l'uomo che lei asseriva essere 'maschio'. Anche lui era maschio, ma gli piacevano i maschi e si sentiva maschio al 100%. Ah le donne, sempre così standard nel loro pensare a quelle cose. E con quel pensiero per la testa, si era alzato e aveva cominciato ad avanzare a passo deciso verso Elijah, era quella la vera sfida della serata, e la tequila era un pensiero ormai passato.


    perdona il ritardo e l'acidità di Daisuke XD
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    Io ho visto il Re Leone, cosa ho vinto? :D
    Scherzi a parte, ti do il mio benvenuto su Creature Antiche sperando ti troverai bene qui! Ti ho dato gli accessi alle sezioni utili per fare la scheda PG, a breve arriverà la mia collega admin a mandarti un MP con tutte le credenziali necessarie :)
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    Qui ci faremo gli auguri di compleanno, o almeno di quegli utenti di cui si sa! :D


    Oggi festeggiamo il caro vecchio Nebaioth al quale auguriamo una splendida giornata!
    Il bastone della vecchiaia arriverà da parte delle admin a tempo debito, tempo di spedirlo :moon1:
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    Daisuke non era un bevitore abituale, ma lo faceva comunque da una vita, quel tanto da non farlo andare sotto al tavolo alla seconda pinta di birra da due soldi. Di quest'ultima ne aveva bevuta a fiumi ai tempi del liceo, quando assieme a Jacky e gli altri amici, passava il sabato sera in casa di uno di loro ad ascoltare musica, strimpellandoci appresso qualche strumento (solitamente una chitarra) e a fare gare infinite di video giochi che poteva dire di conoscere come le sue tasche. C'era stato pure un breve periodo in cui, più per perculare i nerd che ucciderebbero per non sentirsi spoilerare nulla -nemmeno le mosse segrete dei giochi- che per altri motivi, si era divertito un mondo a fare video su come superare un livello o uccidere un boss in poche mosse. A volte aveva fatto la medesima cosa anche con i film, iniziando il video con una sorta di commento/recensione, per poi finire a raccontare il finale con quella sua classica espressione di chi sta godendo come pochi.
    Era sempre stato così, strafottente e talmente poco interessato agli altri da trovare divertente infastidire i capri espiatori del momento. Era cambiato però, o meglio, crescendo aveva dovuto per forza lasciare le sedute di registrazione video alla "viprendoperilculo" per dedicarsi agli studi universitari e poi mettersi a lavorare in Europa. Tuttavia nulla di quel suo lato burlone era sparito, si era solo moderato ed era rimasto sempre lì in quelle cellette facenti parte del suo alveare che componeva il suo carattere dalle tante sfaccettature. Sapeva discernere molto bene la vita lavorativa da quella privata, e infatti quando non stava nel suo grande ufficio bianco e nero, tornava ad essere il Daisuke di sempre, quello che appena può, pensa a come potersi diveretire e che lo faceva senza farsi troppi scrupoli, senza porsi limiti di nessuna sorta. Era questo il motivo per cui molto spesso si ritrovava a osservare le persone, non per trovare il tipo bello su cui sbavare o quello meno bello sul quale ridere o da prendere in giro, era per trovare aspetti bizzarri e divertenti e tentare di far suoi quei fattori solo per il puro e semplice scopo di divertirsi. Gli piacevano i casi umani. E la ragazza che pareva averlo preso di mira per chissà quale motivo, ai suoi occhi poteva essere uno di quei casi umani che di tanto in tanto cercava per divertirsi.

    La tipa doveva avergli detto qualcosa tipo apprezzamento o simile, o poteva averlo anche deriso in qualche modo, fatto sta che a quel sorriso un po' strano, Daisuke aveva risposto alzando un sopracciglio. Come a voler farle intendere anche che lui lo spagnolo non lo capiva. Quel fatto però non era per niente un problema, se la tipa avesse continuato a parlargli in quel modo, senza dargli modo di capire, l'avrebbe liquidata al tempo di uno schiocco di dita e amen. Invece gli si era fatta più vicina mentre pareva godersi il retrogusto di tequila, che lui non apprezzava molto tra l'altro, preferiva la grappa. Ma non era nemmeno quello un problema per lui, in fondo, a pensarci bene, non era un problema nemmeno il fatto che lei gli avesse rivolto la parola per chiedergli di aiutarla. A Daisuke era sembrato lo avesse fatto con un tono poco compassionevole, tutt'altro, e aveva cominciato subito a capire che o ci stava provando, oppure voleva altro.
    "Dipende", le aveva risposto senza troppi peli sulla lingua quando lei gli aveva chiesto di aiutarla. Aveva poi dovuto volgere lo sguardo nella direzione da lei indicata, scorgendo un uomo nemmeno tanto male che pareva avere una cotta per lei. In quel frangente, mille scene si erano affacciate nella mente del Mannaro, tra cui anche il fatto che quel tizio non era poi così male e che quasi fosse sprecato per andare a letto con la tipa che aveva davanti. Aveva già pregustato un po' di (poco) sano divertimento, ma aveva dovuto retrocedere di un passo quando lei l'aveva afferrato per il colletto della giacca. Non tollerava contatti e prese di posizione di quel genere, lui stava sempre al suo posto e pretendeva dagli altri la stessa cosa. Con espressione un po' infastidita, si era divincolato da quella presa, ma aveva deciso lo stesso di starla a sentire.
    "Se vuoi divertirti con me devi innanzi tutto lasciarmi stare il colletto della giacca", aveva esordito puntandole il dito indice con fare perentorio, come se volesse rimproverarla e allo stesso tempo farle intendere che non era arrabbiato.
    "Seconda cosa", aveva continuato "io odio ballare, ma posso aiutarti in un modo sicuramente più divertente". Le si era fatto più vicino, guardando prima lei e poi il tipo che lei pareva volere ma non volere allo stesso tempo. Ah, fosse stato al suo posto non sarebbe stato già lì, ma altrove a spassarsela. Altro che tequila!
    "Siccome il tipo che non vuoi scoparti ma che vuoi tenerti lontano non è affatto male, che ne dici di fare una gara? Io e te. Una sorta di sfida". In quel momento il suo volto aveva assunto un'espressione davvero molto divertita, di quel divertimento non di certo adatto ai bambini. "Facciamo una gara di tequila, chi per primo comincia a delirare paga, chi resiste se ne va con... Come si chiama Mister Occhiblu?". L'aveva guardata per qualche secondo di sottecchi, e senza attendere la sua risposta, le aveva fatto subito la seconda proposta, quella di scorta. "Oppure se vuoi tenertelo lontano, ci penso io a lui e tu finisci la tua tequila".



    Nothinglastsforever Perdonami il ritardo, spero però che l'attesa abbia dato buoni frutti XD
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    Grande album! Ora mi hai fatto venire in mente che il tour che vidi fu proprio quello di Incipit Satan. Forse però il mio album preferito resta Antichrist, e Possessed by Satan è uno dei pezzi che preferisco e che dal vivo spacca!

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    Domanda di pura curiosità: quale band avevi sottostimato ma che ti ha fatto ricredere dopo averla ascoltata? E perché gli hai dato il beneficio del dubbio?
    Con me furono i Tartaros, sostanzialmente la copertina mi pareva una tra le tante, inoltre ai tempi le tastiere mi erano parecchio indigeste nel black metal perché erano diventate una costante in quasi tutti gli album (tranne i Darkthorne, ovviamente :D Heil!), anche quando non servivano. Invece mi fu detto di dargli una chance nonostante il tappeto di sintetizzatori con i quali i Tartaros riuscivano a dare delle belle atmosfere cupe, tipiche dei film horror di una volta. E siccome sono una graaaaande estimatrice del vecchio horror, anche in bianco e nero (soprattutto), ho voluto ascoltare questo EP che mi ha conquistata con due o tre ascolti.

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    By_Night

    Per il momento voleva solo gustarsi il suo bourbon fresco senza farsi troppi programmi per quella serata, anche perché era da solo e le prospettive erano ben più limitate rispetto ad avere compagnia. A quel pensiero gli era scappato un sottile sorrisetto pensando al fatto che avrebbe potuto fare una serata di fine anno proprio lì assieme ai suoi dipendendi; avrebbe chiesto per una cena gourmet e poi ci si sarebbe divertiti alle slot machine, a poker o altro. Tutto questo per augurare un anno nuovo florido e divertirsi. Ma non era quello il momento di pensare a quella cena, mancavano ancora circa tre mesi ed era meglio pensare al presente, e quindi a come passare quella sera.
    Aveva messo la mano in tasca senza apparente motivo, e lì aveva sentito la consistenza sottile del suo portafogli che gli aveva fatto venire in mente che più tardi sarebbe stato il caso di andare al bancomat del casinò, prelevare qualcosa e darsi al gioco! In realtà non gli sarebbe dispiaciuto nemmeno fare qualche acquisto, entrando aveva visto i negozi haute couture di marchi che a lui interessavano e che indossava, ma non era il momento nemmeno per quello ancora. I suoi occhi verdi e dallo spiccato taglio asiatico guardavano divertiti la gente che aveva davanti, più o meno lontano, guardava le persone senza pensare a nulla in particolare se non per soffermarsi di tanto in tanto su qualche dettaglio estetico tipo un bell'orologio, una cravatta interessante vista addosso a un tipo altrettanto interessante, oppure osservava le coppie di persone o piccoli gruppetti parlare tra loro e immaginava dialoghi che, con molta probabilità, sarebbero stati del tutto diversi da ciò che immaginava. L'effetto tipico di chi sta solo in un luogo affollato e colmo di suoni, luci e odori. Perso in quelle cose non aveva fatto molto caso alla ragazza che l'aveva sfiorato in quel momento, se non per il fatto di aver avvertito quel classico spostamento d'aria che una persona porta con sè quando vieni superato. A causa di quella sensazione, Daisuke si era voltato verso la direzione da cui aveva sentito provenire quello spostamento, notanto appena e con la coda dell'occhio una ragazza dai capelli scuri e un viso non troppo nordico. Tutt'altro.
    "Come, scusa?"
    Aveva domandato alla ragazza, la quale pareva essersi proprio rivolta a lui. Daisuke non conosceva lo spagnolo, ma dalla cadenza sapeva riconoscerlo a orecchio, e lei sembrava avergli proprio esclamato qualcosa nella lingua ispanica. Ora era tutto chiaro, lei doveva essere da quelle parti, e l'aspetto non l'aveva ingannato quando, poco prima, aveva fatto quella considerazione.
    L'aveva osservata un po' stranito, anzi forse pure sottilmente divertito, perché lei sembrava avercela prima con lui, poi col barman e poi non si sapeva con chi. E ora parlava inglese, dicendo che qualcosa le piaceva molto. Bah, se questo era l'effetto del primo shot di tequila, cosa doveva essere al quinto o sesto? Gli era venuto da ridacchiare a quel pensiero, le donne ubriache sapevano essere buffe!


    Eccomi qui, e perdona il ritardo. Spero vada bene!
96 replies since 29/2/2012
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