Sabato sera al luna park

Le settimane si susseguivano senza che lei avesse un attimo di pace,sempre sommersa dal lavoro infatti era costretta ad andare da una parte all’altra della città.
Aveva posato per molti servizi fotografici ed aveva passato a casa ben poco tempo.
Sabato sera.Giornata libera.Era arrivata a casa stanchissima,ma appena varcata la soglia dell’abitazione andò a sentire i messaggi lasciati sulla segreteria telefonica trovandone uno di una ragazza che aveva posato assieme a lei durante un servizio qualche settimana fa.
Quando la richiamò la ragazza le propose di uscire assieme anche ad altre ragazze con le quali aveva lavorato allo stesso servizio.In verità avrebbe preferito volentieri rimanersene a casa a dormire ma quelle ragazze erano alcune delle assai poche che le andavano a genio e poi a dirla tutto le sembrava piuttosto deprimente passare l’intero sabato sera chiusa in casa da sola con la sola compagnia della tv.
Decise così di accettare.
Si sbrigò a vestirsi e dopo aver preso il giubbotto di pelle nero uscì di casa e salì sul suo Hummer dirigendosi verso luna park dove aveva appuntamento con le ragazze.
Non fu molto facile parcheggiare la grossa auto,ma dopo qualche giro a vuoto riuscì a trovare un posto abbastanza grande.
Scesa dalla macchina si avvicinò all’entrata del luna park e vide le ragazze che la aspettavano sorridendo le salutò con un leggero sorriso e cominciarono a camminare tra le giostre.
Le ragazze vollero prendere un gelato,lei invece si limitò a prendere un thè freddo.
Quel posto era infinitamente affollato.Ma non era male dopotutto.Si forse c’erano un po’ troppi bambini urlanti e troppe ragazzine isteriche ma sarebbe riuscita a sopravvivere.

Era da un po’ che erano ferme a mangiare quel gelato e tranne qualche ragazzo che le riconosceva e si avvicinava nel tentativo di attaccar bottone nessuno era venuto a disturbarle.
Non era stata una cattiva idea spostarsi dalle giostre,le altre infatti alte com’erano non avevano problemi,lei invece che era la più bassa,ed era bassa anche nella media veniva continuamente urtata dai passanti o dai bambini che correvano verso le giostre.
Si guardò intorno con fare distratto mentre una delle ragazze Melany,raccontava di una delle sue ultime conquiste.
Nel farlo però incrociò lo sguardo di un ragazzo che sembrava guardare nella loro direzione.
Si soffermò per un istante ad osservarlo e poi il suo sguardo ricominciò a scorrere su tutto ciò che aveva intorno.
Bevve un sorso del suo thè freddo mentre si voltava verso le altre ragazze tornando a prestare attenzione a quello che dicevano.
Un ragazzo poi si avvicinò cominciando a scherzare e Melany,che sembrava sempre pronta a ridere e scherzare con chiunque lo salutò sorridendo.
Anche lui le aveva riconosciute e così i suoi amici.
Di solito le piaceva avere lo sguardo della gente addosso,ma quella sera era trppo stanca anche per stare al centro dell’attenzione.
Per una volta non voleva altro che una serata tranquilla,ma avrebbe dovuto immaginarselo,con lei nei paraggi serate tranquille non esistono.

Era tornata a d ascoltare i discorsi delle sue amiche e dei ragazzi che le avevano raggiunte anche se con poco interesse.
Un colpo di tosse attirò la sua attenzione inizialmente guardò in direzione del suono solo con la coda dell’occhio e notò il ragazzo prima poco lontano.
Si voltò verso di lui,non perché fosse particolarmente interessata a fare conversazione ma perché le sembrava estremamente stupido e anche scortese dare le spalle ad una persona mentre questa parla.
Alle sue parole però lo guardò inarcando un sopracciglio.
Strano modo di attaccar bottone.
‘Già….’ Disse solamente senza sapere come continuare il discorso.
Lo guardava tenendo sempre il sopracciglio alzato come aspettando che dicesse qualcosa…ma non sembrava fare nulla.
Si guardò un istante intorno.
In verità i luna park non le piacevano per niente,troppi bambini urlanti,troppe ragazzine isteriche troppo caos per i suoi gusti.O forse più semplicemente in quell’ambiente non si poteva divertire in quanto non poteva mettersi in mostra come invece amava fare.
Prese dalla tasca dei jeans strappati il pacchetto di sigarette…non fumava praticamente mai…solo quando ne sentiva il bisogno….
Cominciò così a giocherellare nervosamente con esso ….