Viaggio verso casa

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  1. 'Raven'
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    Dannato e socialmente troppo espansivo inside

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    Il freddo che il palo trasmetteva alla sua fronte calda un po' lo faceva rabbrividire e un po' gli procurava piacere, a onor del vero. E dire che lui odiava il freddo, quello dell'autunno di Nouvieille che gli entrava nella pelle, umido come la peste per le sue ossa intorpidite. Non si era addormentato, ma Raven aveva chiuso brevemente gli occhi all'ennesima fermata, contando automaticamente con la mente quelle mancanti all'arrivo di casa. A vederlo così da lontano, con i capelli bicolore, assonnato e quasi quieto, poteva sembrare placido - il cantante di dieci anni fa che ancora faceva le notti brave al Moonlight, preparando concerti con effetti speciali e consolidando una carriera che ora era passata in sordina. Perchè? Perchè aveva smesso?
    Aveva così tante idee in testa, così tante canzoni, così tanto da dare al mondo per dimostrare di non essere nulla. Gli ultimi anni e perfino quella prima notte in città si era impilata assieme a loro in un immenso gomitolo aggrovigliato fatto di eventi evanescenti, poco importanti, che non gli davano stimoli e non lo smuovevano. Perfino il nuovissimo lavoro in Pronto Soccorso era incline a non potergli dare la soddisfazione che aveva pregustato non più di un secondo prima, e che ora sembrava cenere sulla lingua. Ad un tratto Raven si sentì preda di un freddo pungente che gli correva dietro la schiena e istintivamente la inarcò, raggomitolandosi subito dopo nel cappotto, aggrappato ancora al palo. Aprì gli occhi giusto per controllare i dintorni, ma si scoprì privo di compagnia e allora tornò a rilassare la testa sul metallo, riprendendo il corso dei pensieri.
    Era tornato a Nouvieille per eliminare la sorella ed il figlio, e perchè in qualche modo sentiva malinconia per Sara e Midnight. Con loro aveva sbagliato tutto fin dall'inizio, specie con Sara: aveva sventato occasioni su occasioni, e atteso che lei lo volesse vicino... le aveva perfino affidato la cosa più preziosa che aveva per nasconderla. Che fine avesse fatto la Maga, quello era un bel mistero da risolvere, ma di certo non era riuscita nel compito che le aveva affidato e così oltre che della sua famiglia si era nutrito anche della sua vera figlia di sangue. Una piccola mora e pallida come lui, col suo vestitino sgargiante rosso di sangue... quant'erano dolci le sue budella, e quanto non aveva pianto dentro di sè ad ogni morso, ogni respiro. Continuamente.
    Sospirò, iniziando a percepire qualcosa di strano.
    Che ci faccio al mondo? Che senso ha?
    Si mise più comodo e inarcò le sopracciglia come se pensieri scomodi si fossero fatti strada dentro di lui: si sentiva straziato da una parte per ciò che aveva fatto, perfettamente giustificato per la sua specie, e giudicato per il come ed il perchè. Sacrificare vite innocenti non era certo una novità per l'uomo dai denti da squalo che mangiava carne umana, e nemmeno eliminare potenziali avversari futuri. Ma così, senza farle soffrire neanche troppo? Senza rimanere a godersi l'attimo? Perfino provando un qualche senso di colpa per loro?
    Che brutto disastro. Era colpevole di aver provocato davvero troppo poco dolore e un po' se ne dispiaceva, perchè era stato ingordo e vorace e invece di accontentarsi di un boccone o due aveva immerso la faccia nelle budella ancora calde della sua amata, adorata sorellina, sentendo le viscere sollevarsi mano a mano il sangue scorreva, pompato dal cuore...
    Ma d'altronde...
    D'altronde da questa mossa mesta a suo parere avrebbe ricavato anche i suoi vantaggi. Sua figlia non gli avrebbe più dato fastidio, suo figlio era eliminato dalla lista dei futuri angeli neri e sua sorella sarebbe tornata ad essere la Donna in Bianco e l'indomani avrebbe di nuovo infestato la sua abitazione, l'avrebbe di nuovo amato e servito credendolo Michael. Un win-win. E quanto a Raven, beh, adorava inframezzare il lavoro, alla cultura, alle sue donne, specie se si trattava del fantasma della defunta in questione. Questo lo fece sorridere vagamente, nonostante i pensieri cupi di prima: adorava andare a letto con un fantasma e aveva per migliore amico un gramo dalle mani bucate che volendo sarebbe tornato a registrarsi le puntate di Beautiful nel suo soggiorno. Una vita decisamente strana, che desiderava praticamente da quando se n'era andato.

    Ciao Neba, spero di aver interpretato correttamente il tuo potere (ovviamente con gli ovvi riscontri per averlo usato su una razza già perversa di suo) e il fatto che al momento la tua fantasma sia invisibile. Fammi sapere se c'è qualcosa da correggere :)
     
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15 replies since 29/12/2019, 00:57   371 views
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