Viaggio verso casa

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  1. 'Raven'
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    Dannato e socialmente troppo espansivo inside

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    Le luci iniziarono a cedere, il riscaldamento - come predetto - a crollare di temperatura. Raven, in allerta, udì qualcosa di lontano come un'eco ripetuto, un suono di risate e mani che applaudivano, ma niente che accertasse l'idea che gli si stava formando in mente. Aveva avuto così tanto a che fare con i morti che ora reagiva come se la morte stessa fosse una malattia spontanea, una cosa del tutto naturale: il vagone intriso di elettricità solitamente era bastato per portare Adi allo scoperto ma ora non soffriva alcun effetto, e di certo sua sorella si era già raggomitolata in casa alla ricerca di qualcuno o qualcosa da tormentare insistentemente. Quindi, quale essere sconosciuto poteva star abitando i vagoni delle metropolitana a suo scapito?
    Aveva affrontato il freddo del finestrino e le scariche elettriche del treno, eppure in un momento si trovò con la pelle accapponata, come se un essere astrale l'avesse accarezzato appena, quel tanto che bastava da raggelarlo. Come succedeva sempre gli si rizzarono i peli sulle braccia e i capelli sulla nuca, una sensazione a cui ormai si era abituato, ma che riconduceva ad un particolare tipo di esseri che si aggirava per le vie di Nouvieille. Senza mai staccare le mani dall'esterno e dall'interno del vagone, perse un attimo il focus, la concentrazione di sè: era come se percepisse uno spazio molto, molto più ampio. Per un momento la sua mente si ritrovò catapultata in un altro mondo, dove una donna non giovanissima ma bella, dai lineamenti antichi, prendeva a falciate delle giovini appese a testa in giù dal soffitto, beandosi del loro sangue. Una scena sicuramente di una certa importanza, che magari avrebbe atterrito alcuni ma che fece solo sorridere l'angelo, un sorriso a pieni denti come se, soltanto alzando la mano nel progressivo buio che aggrediva il treno, potesse sfiorare la ceramica e tastare a sua volta il sangue di quelle piccole danzatrici al contrario, sentire le vibrazioni del doloro dimenarsi nelle catene e il propagarsi delle loro urla nella volta della camera. Persino la presenza di quelle anticaglie attorno non lo turbava, perchè col suo passato di suonatore e cantante adorava gli oggetti vecchi e pesanti, fatti di legno vero talmente spesso che ci si aspettava che prendessero a parlare da soli. Il suo pugnale, Legione, lo ricordava assai bene...
    Mi chiamo Raven, Madama.
    Era solo e solo i muri gli avrebbero dato dello scemo, nel caso. Parlò all'aria sapendo comunque di potersi aspettare una risposta in un punto indefinito, illuminato dalle scintille: mantenne le scosse come mera precauzione e come copertura data la progressiva ombra che facevano calare a causa delle luci instabili, ma comunque si presentò come un gentiluomo qualsiasi, prendendo spunto da quello che aveva visto nella propria mente per tastare l'ambiente alla ricerca di un'altra impronta di qualsiasi tipo. E per farlo, avrebbe dovuto entrare in contatto con quella "cosa", qualsiasi essa fosse: guardò circospetto l'ambiente, cercando dove potersi concentrare per farlo, gli occhi verdi che sfolgoravano nel buio.
    Qualsiasi cosa lei sia, sarà più facile guardarsi negli occhi a vicenda. Forse solo per scrutare i suoi, così scuri e pieni di passione. Non crede anche lei, Madama...?
    Non si espose troppo, ma l'angelo sapeva dove e come prendere individui particolarmente vividi nell'animo, orgogliosi. Aveva visto una donna bellissima in una vasca bianca ricolma di sangue e pur facendo fatica a ricondurre l'immagine ad antiche storie narrate, sapeva che una donna di tale veemenza non poteva che essere bella e forte. Ma per assicurarsi un avvenire brillante, pensò lui che era stato cantante e artista, non si poteva far altro che poggiarsi ad un braccio amico, giusto?
    Cercò di mettere da parte ansia e stanchezza per coinvolgerla in un senso d'amicizia, intimità addirittura, un'intimità che avrebbe voluto condividere sorseggiando il sangue di quelle povere martoriate. Poteva quasi sentire quel flebile sapore di giovinezza passargli dal palato, tutto da assaporare, gustare, incasellare.
    Alcuni lo fanno per la giovinezza e altri perchè hanno un ottimo gusto pensò sorridendo, sollevando le labbra in un sorriso affilato e malandrino.

    CITAZIONE
    Sovraccarica: Raven è in grado di sovraccaricare di energia qualsiasi apparecchiatura elettrica o elettronica presente nei paraggi (un lampione, una torcia, dei cavi dell'alta tensione, delle batterie, ecc), generando una dispersione di tensione che gli permette di danneggiare gli avversari con scariche elettriche direzionate. Sulla corta distanza, può manipolare l'elettricità presente nel proprio corpo per produrre calore e convogliarlo a livello di epidermide, potendo così provocare ustioni fino al secondo grado (o maggiori, se ripetuta più volte sulla stessa area) o surriscaldare i metalli col tocco. 3 turni
    Turni II

    Simbiosi:
    Quest'abilità, a differenza di quanto si possa credere, è attiva. Permette all'angelo nero di entrare in contatto con la sfera dei sentimenti e dell'animo della vittima per cercare di mettere in simbiosi il proprio stato d'animo con quello dell'altro per manipolarlo e trasformarlo in qualcosa di simile al proprio. Se per esempio l'angelo è invaso dalla gelosia, o dalla rabbia, oppure da un forte impulso verso la lussuria, la vittima verrà invasa dallo stesso impulso dell'angelo. La sua coscienza viene intaccata solo superficialmente e resta quindi cosciente quasi completamente di ciò che fa, ma non ne comprende la causa. Ricordiamo che l'angelo non può piegare completamente lo stato d'animo della sua vittima, ma solo per renderlo tanto simile a lui in questo senso e renderlo in un certo senso vulnerabile e moralmente più debole e incline a lasciarsi andare a forti sentimenti. Tuttavia la vittima, se intuisce qualcosa, può tentare di opporsi e se l'angelo trova una forte resistenza e un'altrettanta forza d'animo, l'abilità potrebbe fallire nel suo intento.
    *N.B.: Non è un potere in grado di spingere all'omicidio o al suicidio.
    - Durata dell'abilità: max 5 turni (per dare modo all'utente che possiede un angelo di tentare la simbiosi e di conseguenza di dare modo ai due utenti poi di giocarsela per un po'.)
    Turno I
     
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15 replies since 29/12/2019, 00:57   371 views
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