Lo strano caso del timido luccio e del gatto che gli insegnò a nuotare

Per Jean Claude

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  1. 'Raven'
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    Dannato e socialmente troppo espansivo inside

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    Oh, un abituè? Stavolta sorrisi davvero con malizia, perchè nonostante l'ostinazione in quello sguardo di ghiaccio, nel suo modo di fare serio e composto, qualcosa aveva toccato la corda giusta. O quantomeno un paladino di una causa giusta e retta. Come agente dovrebbe sapere che gli sbirri sono merce particolarmente delicata. Sgradita da altre parti, forse... non nella mia zona. Un contatto con la legge farebbe comodo alle donne tampinate da una clientela troppo asfissiante, ai transgender regolarmente assunti, a tutta quella gente che semplicemente si guadagna da vivere in maniera libera e onesta.
    Ma, oh, cosa vuole che ne sappia io?
    Feci un po' teatralmente, ridacchiando.
    E poi si sarà guardato allo specchio prima di uscire. Poggiai il mento alla mano, guardandolo languido in quelle belle iridi blu. Non sembra affatto una minaccia, così conciato. Un cavaliere errante, semmai... sportivo ed errante.
    Stavolta mi uscì una risata vagamente isterica - di quel tipo di follia che si sviluppa in risposta a cento anni di prigionia e abusi. Tagliente, dal tono alto e disarmante.
    Avevo capito che voleva tenere le distanze, fosse anche solo per cortesia e non per timore di me. Non gli avrei mai messo le mani addosso se non me ne avesse dato un vero motivo, ma forse potevo crogiolarmi nel tepore della sua compagnia, sfiorargli un braccio od una mano ad un certo punto. C'era qualcosa in lui di così distante, e al contempo accogliente, malinconico. Alla fine misi le mani a terra, puntai sulle ginocchia e mi rialzai, come percependo che pure se avessi sporto una mano non l'avrebbe toccata, non ancora per lo meno. Ma mi considerai ironicamente offeso dalla sua ultima dichiarazione.
    Conosco le leggi. Fino ad un massimo di 50 euro non è corruzione, è solo un'offerta genuina. Almeno da che mi ricordi, è così per i magistrati. Figuriamoci per i poliziotti. Mi spolverai i pantaloni consunti, per liberarli almeno da un poco di terra. Nel mentre il mio avvocato interiore si sentiva chiamato in causa ed interveniva, io lo insalamai mentalmente per bene, annodandogli un bel fazzoletto davanti alla bocca.
    Taci, residuo del passato. Sia mai che ti prendano per bello e *addirittura* intelligente, come diceva il Sire.
    Tossicchiai leggermente prima di rimettermi sulle mie gambe, un po' meno stordito di prima. L'esposizione al sole (seppur del tramonto) non era proprio una passeggiata, e di solito finchè non calava la sera mi sentivo sempre più indebolito, quasi anemico.
    Davvero drammatico! Dov'è finita la mia garbatezza? Sono davvero un incivile, chiedo perdono.
    Feci il sostenuto, permettendomi un breve inchino in avanti, facendo roteare la mano in maniera elegante per poi risollervarmi.
    Sapessi cos'ho bevuto di peggio, Mister Occhi Blu...
    Non mi sono nemmeno presentato. Il mio nome è Aster e sono un "intrattenitore", per così dire. Come posso chiamarla, Mister?
    Non mi aveva dato la preziosa borraccia, anzi, mi aveva negato del tutto di bere da lì e questo, per quanto infantile fosse, mi fece uscire un sospiro triste dalle labbra.
    Ho sbagliato qualcosa? mi chiesi, scivolando nell'agitazione. Avevo sbagliato approccio? Avevo dato troppo, o troppo poco? Mi sentii un groppo in gola. Il mio corpo presagiva delle punizioni, delle botte - che non sarebbero più arrivate, ma che rimanevano ben impresse nella mia memoria. Non potei far altro che stringermi nelle spalle, le braccia conserte, ripiegato su me stesso quel tanto che bastava da mostrare una certa delusione.
    Le sue parole successive mi presero alla sprovvista, per questo. Rimasi interdetto, come se avesse acceso una luce nel buio all'improvviso.
    Qualcosa di mio?
    Lo guardai sorpreso e, per un attimo in visibilio, rivelai un enorme sorriso aguzzo, pieno di felicità. Lottai contro una vampata di energia che spingeva nei miei muscoli, da dentro; contro la voglia di saltargli al collo in un abbraccio. "Qualcuno" nella mia famiglia diceva che i vampiri potevano essere quasi più emotivi e lunatici di un umano, specie se giovani - io fornivo una prova concreta a questa diceria, specie ai miei fratelli più anziani. Elettrizzato, riuscii a malapena a stare fermo al mio posto.
    Un nuovo bottino! Una nuova conquista! gridava il mio cervello. Cambiai posizione, spostando il peso da una gamba all'altra, prendendomi una mano con l'altra, torcendola per far scattare le articolazioni. Tuttavia, non riuscivo non a guardarlo con gli occhi brillanti di un bambino in fremente attesa.
    Dell'acqua? Per me? Sarebbe... delizioso. Ed incredibilmente gentile da parte di questo rude e meditabondo poliziotto, che poi tanto rude non è. Cercai di dissimulare le mie emozioni lanciandogli una frecciatina leggera, non potendo far altro che ridacchiare.
    Comprato da una bottiglietta d'acqua? Umph. Suppongo di aver fatto di peggio, perchè no?

    Edited by 'Raven' - 21/11/2023, 14:10
     
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