Il tour degli orrori

Roulette russa per Halloween

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    Non avevo la ben che minima idea di come si sarebbe evoluta l'intera questione. Avremmo passato dei guai? Probabilmente.
    O probabilmente tutto sarebbe filato liscio come l'olio e nessuno, ci avrebbe creato problemi. Mi auguravo solo di non averlo preso in contro piede con quella proposta.
    O che lo avesse semplicemente detto per scherzare. Anche se mi sembrò parecchio serio nel dirlo.
    Purtroppo ero fatto così, quando mi capitava qualche occasioni tra le mani e che, potessi in qualche modo trarne vantaggio, l'accettavo al volo. In questo caso, il vantaggio sarebbe stato quello di saziare la mia curiosità e dare un senso a quella serata.
    Mi chiese a bassa voce se sarei stato in grado di tenere il passo. Sorrisi, poco prima di rispondergli. « Non temere, so essere molto veloce ». Non doveva preoccuparsi di niente, ero veloce. Sapevo muovermi bene. Non avrei avuto problemi nel tenere il passo e stargli dietro.
    L'unica cosa che mi irritava ,era il costume che avevo addosso.
    Ma quello era un semplice dettaglio di poco conto.
    Lo seguì, oltrepassando la cordicella che divideva la zona d'accesso al pubblico da quella vietata. Era un punto dove non vi era nulla da fotografare e nemmeno così tanto interessante.
    « So che dovrei partire in maniera positiva », parlai lentamente a bassa voce. « Ma se dovesse andare storto qualcosa, lascia fare a me, d'accordo ? » , non volevo partire con il piede sbagliato e pensare che tutto sarebbe andato a rotoli. Ma, se qualcosa fosse andato storto, avrei pensato io a sistemare l'intera questione. Mi sarebbe bastato ammaliare l'umano di turno, per salvarci la pelle.
    Non sarebbe stata la prima volta che ma la svignavo in quel modo, aveva sempre funzionato quel piccolo trucchetto con loro.
    Lo trovavo divertente.
    Ora, dovevamo soltanto attendere che tutti se ne andassero via, prima di poter agire.
    La pazienza è una virtù e io non possedevo tale cosa, ma l'esatto opposto : l'impazienza.
    Il dover attendere, l'aspettare senza muovere un dito era snervante. Lo era sempre stato per me. Dovevo per forza fare qualcosa. Ma ora come ora non potevo.
    « Sembra se ne stiano andando » , bisbigliai nuovamente a bassa voce. Il gruppo davanti a noi s'era spostato finalmente , continuando così il loro giro. « Spero solo non ci impieghino un'eternità ad uscire.» Mi auguravo solo non durasse fino all'alba quel tour.
    Dovevano avere dei tempi da rispettare. Sinceramente, non mi andava di dover abbandonare il tutto per colpa dell'arrivo del giorno. Non mi sarebbe mai più ricapitato un evento simile.
    Eravamo nascosti nel buio.
    Mi guardavo attorno, cercando di ingannare un po' l'attesa. Mi chiedevo cosa avremmo trovato dentro quel posto. Magari qualcosa di interessante o forse, il niente. Ma ne valeva davvero la pena andare ad investigare.
    « Secondo te, credi ci sia qualche guardia o qualcuno che vigili qui dentro? », una domanda forse un po' stupida. Ma dubitavo che qualcuno si mettesse a fare la ronda in un luogo del genere.
     
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    Il gesto universale di portare l’indice fra perpendicolare al naso e la bocca e il pronunciare una leggera esse sibilata ad indicare di non fare rumore era stata la risposta a quell’affermazione che indicava che gli altri ospiti si stavano lentamente allontanando da quella parte delle grotte.
    Non era per nulla nuovo a quel tip di situazioni e il fatto di rimanere fermo e immobile producendo il meno rumore possibile non lo disturbava. Se avesse potuto non respirare avrebbe perfino trattenuto il respiro per fare ancora meno rumore possibile.
    Aveva familiarità con il buio. Nel buio lui vedeva alla perfezione e si sarebbe lasciato sfuggire nessuno dei presenti da essere certo che si allontanassero alla vista.
    non aveva dato molto peso alle parole precedenti, non lo preoccupava quella situazione. Aveva i suoi metodi per togliersi dagli impicci e se l’altro voleva tentare la sorte per lui andava anche bene, nella peggiore delle ipotesi avrebbe fatto da diversivo mentre lui se la svignava lontano dagli occhi e lontano dai guai.
    Che poi in realtà che finisse spesso con il cacciarsi nei guai era un altro paio di maniche, ma quello dipendeva forse un po’ più dal fatto che gli piaceva stuzzicare il famoso cane che dorme, o gatto, o quello che è.

    Aveva atteso, quindi, nel silenzio più totale, aveva atteso finché non aveva sentito l’ultimo passo sparire ormai lontano lasciano spazio solo al rumore della eco di qualche goccia d’acqua o del vento che passava fra le rocce. Solo allora si era degnato di riprendere la conversazione, spostando lo sguardo intorno verso le pietre e le gallerie
    «Non credo, sai?» aveva quindi risposto «Questo posto è abbastanza pericolante da supporre che la sicurezza si limiti alle vie principali, ammesso e non concesso che qualcuno non si perda. Ma con il rischio di rompersi il collo su queste rocce non credo che abbiano così tanta voglia.»
    Aveva mantenuto un tono di voce basso e, tuttavia, non sembrava nemmeno preoccuparsi troppo di quella sua stessa affermazione. Quasi non potesse essere lui quello a finire con il collo spezzato da una brutta caduta.
    Non si era scomposto e aveva atteso ancora un po’ in quel nascondiglio che entrambi si erano scelti peri momento, tanto per essere davvero sicuri che nessuno avesse la più che sensata idea di tornare indietro a cercali. Del resto, non facevano forse parte un gruppo guidato?

    Quando almeno per conto suo era stato abbastanza sicuro di quella che doveva essere ala situazione si era quindi voltato verso l’altro «Bene,» aveva proferito quasi dal nulla «da dove vuole cominciare signor vampiro?» un chiaro riferimento al costume dell’altro. Ovvio non poteva immaginare di star parlando davvero con un vampiro altrimenti quella battuta se la sarebbe risparmiata. O forse no, chi poteva dirlo. Le circostanze, d’altro canto, possono essere molteplici e differenti.
     
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    Osservai il gesto dell'altro nel portarsi l'indice alla bocca; capì nell'immediato che dovevo starmene zitto. Mi limitai ad annuire con un cenno della testa, appoggiandomi senza fare troppo rumore alla parete di roccia alle mie spalle.
    Incrociai successivamente le braccia e attesi.
    Pian piano il gruppetto di umani aveva ricominciato a spostarsi; il loro vociferare si faceva sempre più lontano secondo dopo secondo. Segno, che finalmente potevamo agire indisturbati senza che nessuno notasse la nostra presenza.
    La cosa però mi divertiva da una parte; nessuno aveva notato la nostra sparizione. Dall'altra : se qualcuno si fosse fatto o male o, peggio ancora, si fosse perso, nessuno se ne sarebbe accorto in un lasso di tempo abbastanza breve per aiutarlo in qualche modo.
    Ma quello non era il nostro caso.
    Mi stavo abituando a starmene immerso nell'oscurità; ma la voce dell'altro mi distrasse dai miei pensieri portando l'attenzione su di lui.
    « Questo è vero » , parlai ugualmente a bassa voce come precauzione. Pericoloso com'era quel posto, probabilmente, nessuno si sarebbe mosso tra i vari cunicoli a controllare chi faceva cosa. « Le entrare e le uscite saranno controllate di sicuro. » i punti d'entrata e d'uscita con buone probabilità erano tenuti sotto controllo.
    Non solo, per i partecipanti al tour, ma anche per evitare che “visitatori” indesiderati si addentrassero come se nulla fosse; con il rischio di rovinare quel sito storico in qualche modo. Sarebbe stato divertente trovare un modo per sgattaiolare fuori indisturbati. Ma forse, con un pizzico di fortuna, esisteva qualche uscita alternativa che collegava l'interno di quel posto con l'esterno. « E' una bella domanda » , mi spostai da quel punto avanzando di qualche passo verso il mio compare d'avventura. Da dove iniziare ? Quella era una bellissima domanda.
    « Vediamo … potremmo proseguire per di qua e vedere dove ci porta » , indicai con l'indice verso un passaggio che si apriva alle nostre spalle. Mi bloccai però; un dubbio enorme mi colse all'improvviso. In alcuni punti quei cunicoli non erano del tutto illuminati. Vedere al buio nel mio caso non sarebbe sarebbe stato un grosso problema, ma per l'altro forse si. « Hai un qualcosa per fare luce ? Nel caso non ci fosse illuminazione più avanti » , chiesi prima di fare qualsiasi cosa. Non potevo rischiare di far saltare la mia copertura per uno stupido errore di calcolo.
     
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    La domanda lo aveva lasciato spiazzato per qualche istante. Non aveva pensato al fatto che effettivamente fosse parecchio buio in alcuni punti. E così si era perfino fermato a guardare la massa di oscurità che gli stava dinanzi. Non che fosse un problema per lui, ci vedeva piuttosto bene anche al buio, ma l'altro? Perché non ci aveva pensato? Lui, per primo, a quella cosa.
    Si era tastato le tasche alla ricerca di qualcosa che poteva, in qualche modo, ovviare al problema e aveva reperito un accendino. L'aveva fatto scattare per assicurarsi che fosse ancora funzionante e una piccola fiammella si era presentata sulla cima del piccolo oggetto. Non avrebbe fatto chissà quanta luce, però non aveva decisamente nulla di meglio. Doveva solo ricordarsi di apparire più impacciato e fare finta di non vedere troppo più in là del suo naso. Catalogata quella informazione, e stretto nel pugno il piccolo oggetto, era tornato a rivolgersi all'altro sollevando appena le spalle «Finiremo divorati vivi, per di più la notte di Halloween.» qualche istante di silenzio e poi aveva aggiunto «Non finisce sempre così nei film?» un modo come un altro per ironizzare. Come a dire che tanto i mostri non esistevano nella vita reale e che quello non era altro che un gioco molto divertente. Anche se in realtà lui lo sapeva che di cose non molto umane ce ne erano davvero lì fuori e anche lì dentro se prendeva se stesso come esempio già se stesso.
    Comunque forse non era il caso di scherzare troppo, perché alla fine non aveva tutta questa confidenza con quello che restava a tutti gli effetti uno sconosciuto. Già, un perfetto sconosciuto di cui non sapeva nulla e quindi nemmeno come avrebbe potuto reagire. E perciò di rimando aveva rigirato la domanda, quella che era stata fatta a lui pochi istanti prima. «E lei? Ha qualcosa per fare un po' di luce?». Legittimo dopotutto. Magari si era portato una piccola torcia o qualcosa del genere. Anche se, obiettivamente chi andava in giro con una torcia? Sarebbe stata una buona domanda, quella da fare, ma dopotutto non aveva previsto di andare a zonzo sotto le grotte quando era uscito di casa.


    chiedo perdono in ginocchio
     
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    Tieni le braccia incrociate al petto, mentre, con un dito, picchietti sull'avambraccio con fare quasi nervoso.
    Incominci così una strana e silenziosa conta, nella tua testa.
    Una conta fatta di passi che si allontanano.
    Una conta fatta di voci che vanno a morire. Lentamente. Come una candela consumata dal fuoco.
    E nel tuo caso è la curiosità a consumarti. La voglia di vedere cosa il fato riserverà a te e al tuo compagno d'avventura per quella notte.
    Non ti aspetti di trovare chissà che, anzi.
    Parti già con il presupposto che forse non troverete proprio nulla; se non una serie di cunicoli abbandonati a loro stessi e con qualche animaletto notturno appeso a testa giù.
    « Solitamente si » , ti stacchi da quella parete di roccia e avanzi, di qualche passo, verso l'oscurità. « O per colpa di qualche mostro o a causa di strane scelte mal ponderate » , sogghigni, quasi divertito e scoprendo appena i canini.
    Ma che l'altro non vedrà mai perché in quel momento gli stai dando le spalle.
    E' questo, il crudele destino che attende - per la maggior parte dei casi - i protagonisti che recitano nei film dell'orrore.
    Divorati o dilanianti da qualche orrida creatura sbucata dalle viscere dell'inferno. O a causa di scelte mal pensate, dettate più che altro dalla paura e dalla fretta.
    Un genere che non adori particolarmente; ma che comunque, nel corso del tempo, non ti sei fatto mancare al tuo bagaglio di cose appartenenti al “nuovo secolo”.
    Sei di vecchio stampo purtroppo. E preferisci di gran lunga le commedie al teatro, che vedere due figure trasmesse dietro ad uno schermo fin troppo freddo e asettico, per i tuoi gusti.
    « Ma sono sicuro che non ci accadrà nulla di male, anche se è Halloween » , ti volti verso di lui solo in un secondo momento.
    Con la mano di destra vai a cercare qualcosa all'interno della tasca dei pantaloni.
    Annuisci appena, alla domanda di Key.
    Forse hai qualcosa con te che può fare al caso vostro.
    « Ho uno strano rapporto con la tecnologia, ma credo che questo … ci sarà molto utile » , afferri così il tuo telefono. Aggeggio del male per eccellenza con cui, puntualmente, ti ritrovi a doverci litigare ogni giorno.
    Sei quasi sicuro che abbia vita propria; anche se la verità è ben altra. E non ammetteresti mai e poi mai, di essere totalmente negato con alcune cose "moderne".
    « Vediamo » , lo sguardo chiaro saetta sullo schermo del cellulare alla ricerca di un tasto in particolare.
    E di colpo la magia avviene, proiettando sul pavimento di roccia una scia luminosa.
    « Ho abbastanza batteria per un'oretta su per giù » , una stima che fai al volo. Ma non sei del tutto certo che possa durare così a lungo.
    E solo quando sei sicuro che non ci sia più nessuno nei paraggi, fai cenno con la testa al tuo compare di seguirti.
    Come avevi preventivato, alcuni punti sono illuminati grazie a dei faretti posizionati ai lati del cunicolo che stai percorrendo. Per poi interrompersi.
    Il silenzio.
    Il silenzio più totale. Così assordante, che puoi tranquillamente sentire il debole battito del tuo cuore. Il rumore dei tuoi passi come melodia di sottofondo.
    Procedi spedito, ma mantieni ugualmente un'andatura non troppo veloce.
    Tieni anche le orecchie ben tese e i sensi in allerta per precauzione.
    Anche se speri non ci siano intoppi o cose strane lungo il cammino. Tante, sono le leggende che hai sentito su Nouvielle da quando ti sei trasferito lì. E speri, in cuor tuo, di non imbatterti in una di quelle.
    « Non mi stupirei se uno di questi conducesse dritto dritto a qualche fognatura della città » , parli finalmente dopo qualche minuto di silenzio.
    Esponi una tua perplessità in merito.
    E la cosa non ti stupirebbe più tanto se, svoltando un angolo o girando a destra o a sinistra, vi ritrovate a sbucare in un qualche condotto fognario.
    Rallenti il passo, quando in lontananza noti una sorta di bivio.
    Ti si para davanti una biforcazione con due strade che conducono in due direzioni diverse. E davanti ad una queste, hai l'impressione di aver visto qualcosa muoversi, strisciare via, nel buio.
    Un movimento fulmineo che non ti sai spiegare. Qualcosa di apparentemente non umano.
    Ma non dici nulla.
    Preferisci far finta di niente ed evitare di preoccupare inutilmente l'altro.
    Istintivamente ti stropicci gli occhi con due dita.
    Una semplice allucinazione la tua, o merito di qualche scherzetto dovuto veramente ad Halloween ?
    Si sa, è l'unico momento dell'anno dove il mondo dei vivi, e quello dei morti, si assottiglia così tanto da poterne varcare facilmente il confine. « Destra o sinistra ? »

    Non ti preoccupare ^^


    Edited by « Ragnarök » - 22/3/2022, 01:37
     
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    L'altro aveva colto quel piccolo riferimento sui film dell'orrore. Un modo come un altro di fare conversazione nel mentre che si cacciavano chissà dove. Aveva sorriso, a sua volta, in quella penombra dovuta da poche luci che erano presenti in quelle grotte «No, probabilmente non succederà niente, anche se è Halloween.» aveva aggiunto ripetendo le parole dell'altro. Certo non poteva averne la certezza, perché i mostri, lo sapeva, si trovavano perfino in superficie, ma se l'era sempre cavata, almeno fino a quel momento. E di certo non si sarebbe fatto ammazzare lì, sotto una stupida grotta nella notte di Halloween. Perché dopotutto avrebbe potuto finire divorato ogni giorno, soprattutto con il carattere che si ritrovava. Effettivamente poteva funzionare in entrambi i casi, anche se, a dirla tutta di scelte mal ponderate non poteva esattamente parlare. Lui ponderava sempre, tutto, ogni gesto. Forse anche troppo. E forse era stato proprio per quello che le cose, alle volte, gli erano sfuggite di mano. Che cosa strana e che allo stesso tempo lo divertiva, perché di fondo che senso aveva il mondo intero se l'equilibrio restava stabile, immobile, senza proseguire in nessuna direzione.
    Chissà poi perché ci stava pensando adesso mentre seguiva i passi dell'altro che ora aveva tirato fuori un cellulare per far luce con quello. A quel proposito, che fine aveva fatto il suo di cellulare? Probabilmente lo aveva dimenticato in macchina. Che cosa stupida. Lui che quell'oggetto lo utilizzava continuamente, lo aveva mollato lì, come se non avesse alcuna importanza. Ma del resto a cosa gli sarebbe servito? Dubitava ci fosse campo lì sotto e non era quel tipo di persona che lasciava che la propria immagine vagasse in giro. Perfino quando aveva acquistato la vecchia chiesa era riuscito a evitare di farsi fotografare. Perché le immagini sono pericolose quando il tempo scorre in maniera diversa per te e chi ti sta intorno. Aveva poche foto, decisamente poche foto e non era certo perché non si piacesse. Era una semplice questione di precauzioni. Del resto se lo ricordava perfettamente quando Daisuke gli aveva fatto notare che quella foto, che si era prodigato a far sparire poi, sembrava vecchia. Perché beh, era vecchia. Un discorso che era caduto lì, che aveva fatto cadere lì come se non avesse importanza, ma che gli aveva ricordato che doveva stare attento.
    E forse era stata proprio quella parola a riportarlo alla realtà, all'hic et nunc del tempo presente e alle parole del suo accompagnatore alle quali aveva sollevato il capo guardando il soffitto di pietra che li sovrastava.
    «Credo che siamo più sotto.» aveva quindi risposto. «Più sotto delle fogne intendo. E probabilmente ci sarebbe più puzza se fossimo vicini a qualche canale di scolo.». O almeno credeva, non che ci andasse poi così spesso a passeggiare nelle fogne, ma dubitava che lì l'aria avesse un buon odore. «Sinistra, andiamo a sinistra.» aveva risposto quasi non ci avesse pensato troppo «Mi è sempre piaciuto andare a sinistra, la destra mi sembra una scelta troppo banale. È come restare sempre nei binari, senza mai distaccarsi dal percorso prestabilito. La sinistra sa di mistero, perciò direi a sinistra.»
    Forse era un ragionamento che capiva solo lui sui significati etimologici delle parole. O forse era semplicemente lui che voleva necessariamente trovare dei significati in quello che faceva per puro spirito d'iniziativa. O forse no. Forse la verità era che non c'era nessun motivo ma gli piaceva pensare di aver scelto. Del resto l'ombra lui, non l'aveva vista, era sovrappensiero.


    sarebbe carino riuscire a trovare un Fato, ma non so se riusciamo a rimediare qualcosa a stretto giro, però nel frattempo che proseguiamo possiamo provare a chiedere, che pensi?
     
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    Lasci che sia Key a scegliere quale delle due strade imboccare; una cosa che solitamente eviti di fare o se succede è un evento più unico che raro. Preferisci di gran lunga fare tutto da solo.
    Ma per una volta tanto valuti l'idea di dare uno strappo alla regola, rimettendoti nelle mani di qualcun altro. Che sia un'altra persona, a provvedere per te e per il tuo destino.
    Nel giro di poco tempo, la decisione del giovane ricade sul bivio di sinistra e tu, ti limiti ad annuire con un cenno della testa, mentre ascolti con un certo interesse il perché di tale scelta .
    « Interessante » , e un po' lo invidi. Perché ti rendi conto che, a differenza sua, impieghi sempre un'infinità di tempo per prendere una decisione. Forse più del dovuto.
    Ritrovandoti così a riflettere, anche per parecchio tempo, su ogni singolo e futile dettaglio.
    Una vera scocciatura e ne sei perfettamente conscio : ma le vecchie abitudini sono sempre quelle più dure a morire. « E sinistra sia, magari ci porterà fortuna. »
    Per il tuo compagno la sinistra ha svariati significati: ma uno in particolare ti colpisce di più. Il mistero.
    E speri vivamente che vi porti fortuna nella vostra ricerca.
    Continui a tenere ben alto il telefono e controlli , di tanto in tanto, lo stato della batteria. Noti che il segnale lì sotto è completamente assente ; il che è perfettamente normale che tra quelle spesse pareti di roccia non arrivi nulla.
    « Toglimi una curiosità ... sei di queste parti anche tu ? » chiedi, poco dopo.
    Una domanda che all'apparenza può sembrare stupida, ma non riesci a dare freno alla tua solita curiosità di volerne sapere una più del Diavolo.
    Una quesito, che ti viene spontaneo fare.
    Non sarebbe la prima volta che incontri qualcuno che non è esattamente da quelle parti o che è appena giunto in città.

    Ma certamente, per me va benissimo. Proviamo a sentire
     
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    «Uh?» era stata una reazione quasi spontanea a quell'affermazione che aveva seguito la sua risposta. Interessante, l'aveva definita. Chissà perché aveva usato quel termine. Eppure a lui era sembrata così naturale. Logica, addirittura etimologica se ci andava pensando.
    La destra, la dritta come si diceva, da sempre associata alla retta via. E per controparte, ciò che viene meno. La mano del diavolo come dicevano in tempi passati, ma nemmeno così remoti di fronte alla vastità del tempo. Per lui almeno non erano lontani. Ma quello non era certo un discorso che poteva fare, non lì, in quel contesto.
    Era quindi rimasto con il sopracciglio sollevato quasi si aspettasse una replica da parte dell'altro. Ma quello che aveva detto, in realtà, non era certo di come interpretarlo.
    «Fortuna?» aveva chiesto quindi a sua volta «Suppongo che dipenda da cosa si intende per fortuna.»
    E dopotutto ogni medaglia ha il suo rovescio. Perché potevano essere fortunati nello scoprire qualcosa, ma quello stesso qualcosa poteva rivelarsi dannosa. E forse allora sarebbe stata più fortuna di non trovare nulla. Chi poteva dirlo? Del resto era in quella città da abbastanza tempo per saperne qualcosa. E in generale era da abbastanza tempo nel mondo da saperne più di qualcosa.
    Un pensiero che per qualche istante lo aveva frenato come la domanda che era giunta subito dopo che per qualche motivo aveva centrato il punto del suo flusso mentale e che gli aveva dato pure maggiore forza. E si era addirittura fermato, frenato i passi e costretto a un momento di riflessione «Sono di queste parti da un po', in effetti...»
    Risposta strana, forse, ma comunque onesta. Si riteneva ormai un cittadino a pieno titolo di quella città, eppure anche un cittadino del mondo, perché per cause di forza maggiore era costretto ciclicamente a spostarsi e ricominciare tutto da capo.
    «Ehi, ma per caso leggi nel pensiero?» era più una battuta in realtà, non che ci credesse veramente. Aveva solo trovato interessante la coincidenza. Viveva lì da tanto, forse troppo. Almeno un decennio, se non qualcosa di più. Forse parecchio di più e lui aveva ancora la stessa faccia. Poteva cambiare taglio e colore di capelli, poteva modificare il suo abbigliamento in modo da apparire più serio, ma a conti fatti aveva ancora un aspetto terribilmente giovane. E forse non andava poi così bene. Insomma, per quanto tempo ancora poteva continuare a quel modo?
    «Tu invece sei di qui, o almeno così mi sembra di capire.» del resto non avrebbe formulato la domanda in quel modo se così non fosse stato. Aveva avuto necessità d'interrompere quel silenzio che gli era sembrato durare un po' troppo, almeno per quanto lo riguardava.

    perfetto, allora mi informo, nel frattempo continuiamo pure così
     
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    «Ehi, ma per caso leggi nel pensiero?»
    « No,ma sarebbe divertente però poterlo fare » , riuscire a leggere nelle menti delle persone. Carpire i loro pensieri più nascosti.
    Una cosa che purtroppo non sei mai riuscito a fare ma che ti sarebbe tornata utile in passato.
    Ti avrebbe aiutato ad evitare un mucchio di problemi e di pensieri.
    Avanzate ancora, lungo quel cunicolo, mentre tieni alto il telefono e continui ad illuminare la strada davanti a voi
    « Si, sono qui da un bel po' anni ormai » , sposti appena lo sguardo verso Key e annuisci con la testa alle sue parole.
    In realtà sono più di cinquant'anni, ormai, che abiti in quella città.
    « Sono venuto a trovare un vecchio amico e non me ne sono più andato », e il tutto era partito da una semplice visita ad un tuo conoscente che si era trasferito da poco pure lui.
    Da quel momento, hai deciso di provare a mettere radici a Nouvielle.
    Una sfida, per vedere come sarebbe stato vivere in un posto fisso per più di un paio di mesi.
    Per cercare una nuova stabilità. Un qualcosa, che ti potesse permettere di avere anche un lavoro. Una vita che non fosse quella da nomade. Una vita che ormai cominciava a starti stretta, a non sentire più tua.
    E mai che mai lo avresti detto.
    « E credo che rimarrò per molto tempo ancora, mi ha sempre affascinato questa città. » , di luoghi durante la tua lunga esistenza ne hai visti e visitati davvero tanti.
    Ma quella città ha sempre avuto un qualcosa in più ; forse per il fatto che hai conosciuto altri immortali come te. Altre creature che vivono in mezzo a gli umani perfettamente.
    L'unico luogo dove ti sei sempre sentito a tuo agio e dove ti sei ambientato facilmente fin da subito.

    Chiedo perdono per il ritardo imbarazzante
     
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