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.Mi siedo su una roccia, ammirando il panorama. È ormai giunta la sera e della necropoli si vede sempre di meno, ma non riesco ad andarmene. I miei pensieri sono concentrati sulle costruzioni, ormai rovinate e mezze distrutte dal tempo. Non posso evitare di domandarmi come si vivesse al tempo in cui sono state costruite e di cercare di immedesimarmi in quella gente, per cercare di capire cosa per loro questa necropoli potesse significare. Sicuramente non quello che è per me: un posto diverso dal solito dove passare la giornata.
*Chissà se hanno mai pensato che questo posto potesse diventare un’attrazione turistica? No, non credo.* Mi dico, chiedendomi quanto sia giusto girare per questo luogo - una volta sacro - come ho fatto io per tutto il pomeriggio. *Non sarebbe giusto lasciare in pace i morti?* Mi chiedo, ma senza sentirmi troppo a disagio. In questo momento, mi trovo bene in questo luogo e non ho intenzione di andarmene solo a causa di fantasmi ideati dalla mia mente. *Se almeno fossero veri fantasmi! Sarebbe interessante... magari mi parlerebbero.*
Non posso evitare di guardarmi intorno, nella speranza di vedere qualche spettro che mi si avvicina, ma non noto nulla. *Magari sono in vacanza.* Mi dico, sorridendo.SPOILER (click to view)Aspetto il boss.
Sperando che esistano delle necropoli etrusce a Nouvieille.
Edited by Kimberly Hastur - 10/12/2008, 14:25
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.SPOILER (click to view)Salve Neris*-*
Per quanto riguarda la cosa degli Etruschi, sarebbe bello, ma ho scelto di non dare una locazione precisa a Nouvieille proprio per non incappare in problemi di questo tipo. Perciò dovresti editare questa piccola cosa
Pensieri sui morti; fu quello il pensiero che era arrivato alle orecchie del vampiro, il quale una volta ogni tanto si concedeva camminate in quei posti vecchi, fuori dalla città.
La voce pareva esser femminile, non sapeva dire ovviamente se fosse più o meno giovane, ma sulla sua identità ne era sicuro.
Era rimasto nascosto nel buio per tutto quel tempo, ad ascoltare quelle fantasie strane e diverteneti, ma anche lecite sotto tanti aspetti.
Le stava alle spalle, non molto lontano, distante da lei almeno quattro o cinque metri. Una spalla poggiata ad una di quelle vecchie pareti che nonostante tutto reggevano ancora bene.
Quella sera era anche vestito diversamente dal suo solito, o come solitamente lo vedevano i mortali. Niente pelle e niente velluto, niente abbigliamento aggressivo e sottilmente provocante. No, quella sera aveva scelto qualcosa che lo potesse rendere dall'aspetto un giovane ragazzo come tanti altri.
Aveva tagliato i lunghi boccoli neri, lasciandoli arrivare appena alla base del collo, quel tanto per non lasciare completamente scoperta quella parte. La fronte era incorniciata da piccole ciocchette leggermente ondulate e che ricadevano morbidamente sulle tempie e sul principio degli zigomi.
Un paio di jeans neri e abbastanza larghi e a vita bassa, fermati da una contura di pelle nera lasciata leggermente allentata ai finchi, sopra una candida camicia a maniche lunghe, chiusa sino al collo e con una sorta di nastro che passava sotto alla piegature del colletto ed allacciato davanti. Sopra una giacca di pensante cotone nero, di bella fattura e di quel cotone leggermente lucente, forse era misto a seta, ma stava perfettamente con quei jeans... Tutto dava un aspetto diverso al vampiro, il quale ora davvero poteva esser sicuro di non esser guardato con sospetto per il suo pallore.
Già, il suo pallore... Aveva provveduto a coprirlo con della cipria di un bel color pesca, aveva tagliato le unghie eliminando così quelle punte artigliate che spesso avevano attirato troppi sguardi attenti ed esperti, e le mani invece le aveva ulteriormente coperte con un bel paio di guanti di pellenera, leggera e sottile, in modo tale che non deformassero le mani, ma anzi, che lasciassero vedere bene la loro forma affusolata e dalle dita lunghe e magre; da ragazzo giovane insomma.
Vestito in quel modo ora si sentiva quasi 'al sicuro' da sguardi di un certo tipo, e continuava ad ascoltare quei pensieri che sovente aveva sentito fare da altri, ma erano mortali ed era più che naturale formulare tali idee.
Poi improvvisamente si chiese cosa ci facesse lì una ragazza sola e per giunta di notte. Nouvieille era piena di soggetti pericolosi ed il vampiro sentiva chiaramente che lei era del tutto umana e mortale, che non aveva nessuna energia sovrannaturale in sè e che grazie a questo sarebbe potuta essere un prelibato bocconcino per angeli neri, lamie, vampiri e chissà chi altro.
Già... Vampiri come lui, ma lui non sentiva affatto questo bisogno di saltarle al collo e ucciderla per nutrirsi, fortunatamente sapeva controllarsi benissimo, oltre che non l'avrebbe fatto per motivi e scelte sue personali.
Signorina, non ha paura a stare qui da sola durante la notte?
si decise a chiedere, restando nella penombra della sua posizione e senza avanzare un passo.
L'unica cosa che avrebbe potuto ingannare il suo aspetto mortale in tutto e per tutto, potevano essere il brillare dei suoi occhi del color dell'ambra, limpidi e lucenti, come se una micro stella fosse stata lì, in ognuna delle due iridi, ad illuminarlo.SPOILER (click to view)Asterios è vestito così
E i capelli sono così XD
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.SPOILER (click to view)Ho modificato.
Così persa nei miei pensieri, quasi non mi accorgo della sua presenza, tanto che, alle sue parole, non posso evitare di trasalire.
Mi alzo, forse un po’ troppo velocemente, girandomi verso il luogo dove ho sentito provenire la voce e aguzzando la vista nel tentativo di vedere chi ha parlato. Abbastanza inutile, d’altronde, a causa del buio che è calato: riesco a mala pena a intravedere la sua figura, quella di un ragazzo... ma fin lì potevo arrivarci anche solo per il tono della sua voce.
“Salve.” Dico, oltrepassando il piccolo masso su cui mi ero seduta e facendo qualche passo verso di lui. È una fortuna che oggi mi sia messa un paio di jeans, al posto della solita gonna. Odio i pantaloni, questo è vero, ma una gonna non è proprio l’abbigliamento più adatto a fare una scampagnata del genere.
Mi rendo conto di aver lasciato la borsa a tracolla per terra, ma non è una grande perdita: non credo che qualche libro e una torcia (che non so neppure se funziona) possano essermi molto utili al momento. “Temo di essermi persa tra i miei pensieri e di non aver fatto troppo caso all’ora.”
Chiudo la mente, istintivamente. Non so chi ho di fronte ed è sempre meglio prendere delle precauzioni.
“Poi, è difficile che qualcuno decida di assalirmi proprio qui. Siamo in una necropoli, dopotutto. Gli unici che potrebbero darmi problemi sono i morti...” Dico, scherzando su una cosa che, visto la mia passione e il mio ‘lavoro’, normalmente considero abbastanza seriamente. Dopotutto, non sono pochi gli osservatori che sono stati uccisi proprio da vampiri, dei morti viventi, tra cui anche Robert, l’unico uomo a cui mi sono affezionata così tanto da considerarlo quasi il padre che non ho mai avuto. Ma una parte di me - come al solito - si sta divertendo a sfidare il pericolo, mentre quella più cauta e razionale, quella che mi chiede da almeno un’ora di ritornarmene alla civiltà, è stata ben bene zittita.. -
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Non si mosse ancora, preferendo restare ancora semi avvolto dal buio, anche perchè in tale maniera poteva permettersi di osservare meglio chi aveva davanti.
Era una ragazza, come era ovvio e come aveva già capito, ed anche una normalissima ragazza a quanto pareva. Non avvertiva nessuna sorta di energia sovrannaturale provenire da lei e, sotto tanti aspetti e punti di vista, la cosa lo rese anche più tranquillo, a meno che questo non nascondeva segreti di sorta, come per esempio lui che aveva ben pensato a farsi fare il bracciale da Romeo per farsi oscurare l'aura.
Salve
rispose subito appresso a lei, accompagnando quelle poche parole con un leggero inchino fatto con il capo.
In un posto come questo, carico di storia, è facile perdersi nei propri pensieri, ma temo che questa sia l'ora meno propizia...
Quel discorso sui morti lo capì, in un certo senso, ma non gli piacque molto, tuttavia si trattenne dal fare qualche smorfia di disapprovazione e rimase serio, anzi, fece anche una faccia un po' stranita, come di colui che non crede per niente alla vita oltre la morte.
E' dei vivi che si dovrebbe e si deve aver paura, i morti stanno sotto i nostri piedi... Sono privi di vita e non vedo quale male possano fare, non crede?
Si staccò alla fine da quella parete e fece qualche passo verso di lei, uscendo allo scoperto e non più al quasi completo buio, bensì alla luce naturale della notte.
Molto piacere, Asterios Vitra ed ho il piacere di parlare con... ?
Allungò la mano destra guantata di nero, da quel sottile guanto che gli assottigliava ancora di più le dita, facendole un leggero sorriso a labbra chiuse.. -
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Asterios.
È un nome strano, ma che mi ricorda qualcosa. Un qualcosa legato alla mitologia, molto probabilmente. Afferro la sua mano guantata, con la mia, libera e un po’ infreddolita. Forse sarebbe meglio seguire il suo esempio e mettere anch’io i guanti, ma non ho voglia di recuperarli: sono nella borsa.
“Il piacere è mio.” Rispondo, un po’ imbarazzata nel trovarmi a dare del lei a un ragazzo che deve avere, più o meno, la mia stessa età. “Mi chiamo Kimberly Hastur.”
Ora che è uscito dall’ombra, riesco a vederlo meglio, molto meglio. È carino, non posso evitare di notarlo, ed è vestito in modo abbastanza elegante, forse un po’ troppo per un luogo come questo. E i suoi occhi... mi sento come se mi potessi perdere in essi. Una cosa che una parte di me trova molto interessante.
“Ha ragione, avrei dovuto tornarmene a casa già da un po’. Ma il tempo, alle volte, sembra passare velocemente, troppo velocemente.” Già, non è stata male come giornata. Mi è piaciuto osservare gli ultimi segni di una civiltà ormai scomparsa, stando da sola e riflettendo su tutto quello che mi passava per la testa. In effetti, non ho neppure letto molto, strano per una che non vive senza i libri.
Non mi stupisco del fatto che sembra non credere al sovrannaturale. Anche in una città come Nouvieille, dove gli incontri con creature sovrannaturali sono all’ordine del giorno, sono pochi gli umani che si rendono conto che il mondo non è solo nostro.
“Ma, a quanto pare, non sono l’unica che vaga in questo posto in un’ora poco adatta.” Dico, sorridendo leggermente. Non posso evitare di essere curiosa sul perché lui si trovi qui. Un giro notturno per le rovine? Possibile. Ma da solo? Oppure, come me, non ha notato l’ora ed è rimasto più del previsto? Non ne ho idea: dopotutto, mi sono tenuta un po’ alla larga dagli altri visitatori, pochi in effetti, quindi non posso sapere se c’era anche Asterios tra di loro.. -
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Strinse appena la mano della mortale e benchè questa fosse freddina, se messa al confronto con la propria si poteva tranquillamente definire calda. La tenne tra le dita per almeno cinque o sei secondi, come se avesse voluto godere di quel piccolo contatto caldo, poi la lasciò, delicatamente, e mise la propria nella tasca di quei jeans che gli davano quell'aspetto giovane, quale appunto mostrava il viso ovale del vampiro.
Hastur... Quel cognome gli suggerì qualcosa che al momento non seppe catalogare e la guardò per un attimo, trovandola a guardarlo. Tuttavia non le disse nulla a tal riguardo perchè sapeva che il viso di un vampiro, a prescindere che fosse bello o brutto, attirava chiunque, qualunque essere umano e mortale.
Lessi nomi e parole che avevo già sentito altrove e che sapevo riferirsi ai misteri più orridi: Yuggoth, il Grande Cthulhu, Tsathoggua, Yog-Sothoth, R'lyeh, Nyarlathotep, Azathoth, Hastur...
Ripetendo quelle parole tratte da un'opera di Lovercraft, la guardò e subito dopo sorrise appena inclinando la testa da una parte.
Ecco! Era proprio in Colui che sussurrava nelle tenebre che avevo letto questo nome! Molto bello!
Lei però aveva ragione sul fatto che anche lui stesse in quel posto, da solo ed a quell'ora, ma aveva una risposta che poteva essere anche plausibile, vista la situazione in cui si trovavano.
Non è la prima volta che vengo qui e di notte, mi affascinano molto posti come questi, ma comunque un ragazzo sa difendersi un po' meglio di una ragazza, non credi?
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Non posso evitare di ridacchiare, alla citazione di Asterios. “Già, l’Innominabile.”
Uno dei grandi antichi, rinchiusi dagli antichi dei per aver fatto uso di magia nera. Secondo una delle due teorie, almeno.
Magia nera.
In un certo senso, Hastur è proprio un cognome adatto per i parenti di mia madre. Anche per mia madre, in effetti.
“Come potrei non conoscere i racconti di Lovecraft con un cognome così!” Esclamo, per poi ritornare un poco seria. “Deve piacerti molto quel racconto, se ti ricordi così bene una sua parte.” Non mi ricordo certo a memoria quel pezzo, ma da come l’ha detto e dalla sua complessità mi pare proprio la citazione perfetta di una parte del racconto. Insomma, la capacità di ricordare a memoria i testi letti anche solo una volta alcune creature sovrannaturali ce l’hanno, ma credo di trovarmi di fronte a un umano. Almeno, non ho alcun motivo serio per ritenere il contrario.
Alle sue parole sul fatto che i ragazzi sono più forti delle ragazze, rispondo:
“Sì, questo è certo. Soprattutto quando si parla di me: son più brava a cacciarmi nei guai che a tiramene fuori.” Affermo, dicendo la pura verità. “Anche se, in effetti, alle volte non è proprio esatto. Ho incontrato una ragazza che era proprio abile.” Continuo, riferendomi al mio incontro con Sniper. In quel caso, non si può dire che i tre energumeni che ha steso a terra fossero più forti di lei, anzi...!
Mentre sono persa in quelle considerazioni, mi torna alla mente una cosa. “Ma certo! Asterios è il nome del Minotauro. Come ho fatto a non pensarci!”SPOILER (click to view)A differenza di Kim, io non ho mai letto Lovecraft in vita mia. ç_ç Cosa a cui devo rimediare il prima possibile.. -
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Delle volte si chiedeva se i cognomi o anche i nomi potessero segnare in parte il destino di una persona. Gli venne da pensare a quello della ragazza bionda che aveva davanti e non seppe dire perche` gli venne da pensare ad una strega, ma non sentiva provenire nessun tipo di energia e soprattutto energia o aura oscura... Si, Kimberly era un'umana e per fortuna senza tanti risvolti.
Non sapeva il perche (o forse si), ma in quel periodo e da un po' di tempo, cominciava davvero a non sopportare piu` neanche la presenza di esseri dall'animo nero, che fossero umani o no... Sentiva come repulsione, un senso di fastidio indescrivibile e che lo portava a starsene lontano, a prender le distanze.
Tuttavia quell'incontro pareva esser uno dei pochi tranquilli avuti negli ultimi mesi e fu anche per quel motivo che decise di dare retta a Kimberly.
A volte bisogna leggere le cose molte volte per ricordartele e questo significa che non ti hanno entusiasmato, mentre altre volte si necessita di una o due letture al massimo per portarle sempre con te! E' il caso di Lovercraft, scrittore molto abile nel creare atmosfere cupe ed inquietanti!
Ascoltandola poi non pote` nascondere un sorriso non molto aperto, ma comunque capace di mostrare appena la sua dentatura; fortunatamente aveva imparato a farlo senza che si vedessero i suoi canini piccoli e dalla punta acuminata; piccole e letali armi che affascinavano molti umani, che ci credessero o no, ma soprattutto gli osservatori del Talamasca.
Non fece in tempo a risponderle, dovette mettersi la mano davanti alla bocca perche` scoppio` in una risata vera e propria, cristallina ed intensa, vibrante, ma gli veniva spontaneamente.
Gia`.. Il minotauro! Ti sei mai chiesta perche` ad una creatura mostruosa come un uomo con la testa di toro abbiano dato un nome che significa stella, o.. astro?
Questo se l'era chiesto anche lui e anche tante volte, ma non avendo trovato risposta, cosa che probabilmente c'era, ci aveva rinunciato tenendosi quel nome che gli piaceva, nonostante il suo mitologico portatore.
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Alla sua risata non posso evitare di sorridere anch’io. Chi ha detto che solo gli sbadigli sono contagiosi? Che strano notare come i nomi abbiamo al loro interno dei significati particolari, come possono essere adatti alla persona che li porta. Non so se la famiglia di mia madre ha sempre portato questo cognome o l’ha cambiato appositamente, ma è proprio adatto a loro. E me lo sento adatto anche a me, che non sono una strega. Non ho idea del perché, so solo che è così. Come sento che il nome Asterios è adatto al ragazzo con cui sto parlando.
“A dire il vero, no. Non ci ho mai pensato.” Rifletto un attimo, cercando di riportare alla memoria il mito. No, non mi pare di aver mai letto da qualche parte il motivo. So cosa significa minotauro e perché viene chiamato in quel modo, ma sul nome Asterios non so quasi nulla. Cosa a cui dovrò rimediare il prima possibile, chiudendomi in una biblioteca. Anche se non so se quella del Talamasca o quella pubblica. Dopotutto, è un mito, quindi c’è la possibilità di trovare informazioni in qualsiasi biblioteca ben fornita.
Ma, anche se non ho certezze, questo non significa che non abbia teorie.
“Chi lo sa...” Dico, cercando le parole per esprimere il mio pensiero. “Magari era per far comprendere che, anche se sembrava un mostro, non lo era. Insomma, che c’era comunque qualcosa di umano, qualcosa di buono in lui.” Tentenno un po’ nell’ultima frase, mentre mi chiedo se sia giusto definire buono il ‘qualcosa di umano’. Gli uomini non sono tutti buoni, ne ho avute di prove durante la mia vita. Il male è qualcosa di universale, che colpisce tutti, a qualunque razza si appartenga. Mia madre, per esempio, non si poteva definire buona... anche se era mia madre.. -
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Poggio` le spalle alla parete polverosa, non curandosi della giacca scura che si sarebbe sporcata a causa di quel contatto. Alla fine, dopo tutto, era una semplice giacca, no? E poi bastava togliersela di dosso per coprire il fattaccio!
Mostro... Beh, lui ricordava quanto quella storia, cui lui da mortale aveva creduto fermamente, avesse potuto turbare non tanto gli abitanti Creata, quanto quelli di Atene, la sua citta` natia, la quale doveva mandare sette giovani e sette fanciulle in pasto a... a quel mostro, anche se poi di vero non vi era niente, dato che di fatto le sparizioni di giovani non avvenivano. Di questo pero` se ne era reso conto solo dopo tantissimo tempo, quando la sua mente si era evoluta grazie alla nuova vita che, seppur non voluta, gli era stata data.
Beh.. Anche oggi verrebbe definito tale un essere vivente che chiede di potersi nutrire di sette ragazzi e sette fanciulle... le rispose dopo quella breve riflessione fatta.
Ma forse coloro che vengono catalogati come mostri, non sono altro che punizioni per qualcosa no? Infondo anche il mitologico minotauro nacque perche` fu Poseidone a far innamorare del toro la figlia di Minosse!
Penso` a quante volte lui stesso era stato definito 'mostro' per la sua natura vampirica, per il fatto che anche lui necessitava di un sacrificio umano per poter andare avanti, penso` a quanto questo fatto, in fondo, era vero sotto quell'aspetto e quanta fatica aveva fatto lui stesso ad accettare quell'appellativo; perche` negare l'evidenza? Non era forse uno spietato assassino, quando la fame, l'istinto di sopravvivenza ed il bisogno di mantenersi in un certo qual modo vivo, lo spingevano sino alle zone piu` malfamate della citta` e recidere le vene principali e berne il sangue caldo?
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“Sì, in effetti...” Dico, dopo aver riflettuto su quelle parole. “lo definirei anch’io mostro. Sarebbe colpevole di omicidio, in un certo senso. Però...” Non so come esprimermi, perché non sono neppure sicura di quello che voglio dire. Come posso io, una semplice ragazza, dire cosa è giusto e cosa è sbagliato? Da una parte, il minotauro, secondo la mitologia, si è reso colpevole delle azioni più terribili. D’altra parte, però, doveva pur nutrirsi di qualcosa.
Ma questo che significa? Che il bisogno può giustificare l’aver ucciso tutte quelle persone?
No, come potrebbe.
Ma questo significherebbe estendere il termine ‘mostro’ a fin troppe persone, dai vampiri a tutti gli esseri umani che si nutrono di carne. Persone come me.
Io sono un mostro per gli animali di cui mi nutro?
Scaccio quei pensieri dalla mia mente: non mi sembra il caso - e il momento - per perdermi in queste tetre considerazioni.
“Sai, credo di non essere in grado di decidere chi deve essere definito mostro. Ci sono troppe cose da considerare, molte anche che si contraddicono.” Continuo, spostando lo sguardo da Asterios a... qualsiasi altra cosa. Non so perché, ma mi sento un po’ a disagio a guardarlo. Ma, magari. È solo colpa di quello di cui stiamo parlando. “E, molto probabilmente, non c’è nessuno che possa farlo.”. -
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Al vampiro piacque molto il discorsi di Kim, ma l'unica cosa che fu in grado di fare fu di annuire. Avrebbe dovuto dare troppe spiegazioni per giustificare il suo assenso e lei probabilmente, e lecitamente, avrebbe potuto scambiarlo per un assassino qualunque che si copre dietro a chissa` quali filosofie sulla colpa e la sua ragione.
Il fine giustifica i mezzi, diceva Machiavelli, ma per lui non era sempre cosi. La vita era fatta di luci ed ombre e non si poteva ragionare a priori e dare le cose per scontato secondo una regola generale...
Da che mondo è mondo, esistono fortunatamente le eccezioni alle regole!
le rispose sorridendo appena ed inclinando la testa. La scosse appena lasciando che i corti riccioli neri seguissero quel lento moto contenuto, creando sulle loro ondulazioni dei splendenti riflessi argentati, visibilmente innaturali, come innaturale e non mortale era il suo incarnato anche se il sottilissimo trucco che era costretto a mettere copriva i segni piu` evidenti del suo essere immortale e non morto.
Percio` possiamo concederci un giudizio personale ogni tanto, non credi?
La curiosita` su quella ragazza pero` lo spinse ad addentrarsi in altri discorsi che non riguardavano assassini e sensi di colpa, ma altro.
Pensi che... Il mondo sia popolato da mostri?
le chiese con palese curiosita` e fissandola negli occhi per percepire ogni cambiamento nello stato d'animo dell'osservatrice.
Non aveva ancora capito che faceva parte del Talamasca, ma addosso a lei sentiva un fortissimo odore di libri vecchi, carta, inchiostro e forse era una semplice lettrice accanita di vecchi volumi. Tuttavia...
Nel senso che il mondo e` popolato anche da altri esseri che non sono propriamente o affatto umani?
Una domanda schietta fatta ad una persona che vedeva per la prima volta, la quale pero` l'aveva catturato ed incuriosito grazie al discorso fatto sino a quel momento.
Lei doveva sapere qualcosa di piu`, non si spiegava la totale neutralita` a parlare di mostri e necessita` ad essi legati.SPOILER (click to view)chiedo scusa per il ritardo, ma dovevo trovare l'ispirazione per un post decente x_X
Edited by Asterios - 8/1/2009, 17:21. -
.SPOILER (click to view)Non ti preoccupare.
Rimango un attimo in silenzio alle sue ultime parole, presa un po’ alla sprovvista. Quella domanda porta su un terreno particolare, anche se legato agli argomenti della nostra chiacchierata. Una chiacchierata abbastanza strana per essere fatta tra due giovani qualsiasi, a pensarci bene.
“Io credo che sia possibile...” Affermo, valutando bene le mie parole per non sbilanciarmi troppo. “...che esistano creature non umane. Sarebbe un po’ egoista pensare che nel intero mondo le uniche creature intelligenti siamo noi uomini.” Mi sento un po’ a disagio a dire quel ‘noi’, anche perché non posso affermare con sicurezza che Asterios sia umano. Essere troppo belli non è obbligatoriamente un segno del sovrannaturale, non sempre almeno, ma le sue affermazioni non sono quelle di un semplice umano. E se è umano, deve avere almeno delle conoscenze sul sovrannaturale e, magari, conoscere il Talamasca.
“Ma non credo che sia giusto definirli mostri, non tutti almeno.” Continuo, pensando ai ‘non umani’ che conosco o che ho incontrato nel passato. Non potrei mai definire mostro Shira o Neris... anche se sulla vampira ho qualche dubbio. “Bisognerebbe guardare il comportamento, perché ci sono anche umani che meritano perfettamente l’appellativo ‘mostro’. Basta guardare la tv per rendersene conto.” Magari, buona parte degli assassini qui a Nouvieille e in buona parte del mondo sono opera di creature sovrannaturali, ma esistono anche molti uomini che si rendono colpevoli di crimini terribili. E non so se sono più numerosi i mostri umani o quelli sovrannaturali.. -
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Lentamente, un sorriso si dipinse appena sulle sue labbra. Era stato quasi capace di farle mostra delle piccole punte acuminate dei suoi canini, ma ricordandosi poi che davanti aveva una sconosciuta la richiuse all'istante, come se qualcosa l'avesse irritato, anche se in realta` non era affatto cosi.
Esseri intelligenti che non fossero esseri umani? Certo, ve ne erano tantissimi e lui ne aveva conosciuti abbastanza da poterlo dire, anche se il concetto di intelligenza era soggettivo secondo lui, anche quello! Per lui solo le cose ovvie erano oggettive, come per esempio la terra che non e` piatta e che e` lei a girare attorno al sole e non il contrario, che su di essa vi fossero i quattro elementi a governare il passare delle ere e cosi via. Insomma, tutto quello che poteva esser provato scientificamente e poteva essere spiegato razionalmente, poteva far parte dell'oggettivita`... Il resto faceva tutto parte di quel mondo strettamente personale le cui idee si creavano in base alla propria vita e le proprie esperienze personali.
Le parole di Kim stuzzicarono la curiosita` e la fantasia del vampiro, il quale si avvicino` a lei lentamente e a passo silenzioso, come la sua natura gli permetteva di fare.
In quel momento, vuoi perche` la luce naturale della notte lo illuminava e accentuava i particolari della sua razza, vuoi perche` lei ora poteva vederlo meglio, il viso del vampiro fu paragonabile quasi ad un'apparizione spettrale. I suoi occhi ardevano di luce innaturale, tanto bella quanto spaventosa ed involontariamente ipnotica... Mai guardare un vampiro negli occhi per piu` di un secondo... O se ne cade vittima del suo intrinseco fascino mortale.
Mi vien da pensare che tu creda ad una vita su altri pianeti...
mormoro` osservando il suo viso di giovane mortale, mentre le parlava pacatamente.
Oppure di altri mondi popolati da esseri che abitano anche questa terra e si mischiano e confondono con... con noi...
A dispetto di quanto potevano affermare tanti, lui si sentiva pienamente parte del mondo degli umani, era tale anche se ormai non poteva goderne piu` pienamente e solo di notte, anche se le privazioni era tante. Era stato mortale pero`, era nato come essere umano mortale e, a differenza di allora, ora viveva una vita parallela, ma lui si sentiva ancora un essere umano anche e soprattutto perche` aveva mantenuto tutti quanti i sentimenti dell'Asterios ateniese e giovanotto. Non aveva perso niente, anzi: forse la morte che l'aveva sfiorato tantissimo tempo fa, gli aveva dato modo di tenersi stretti quei sentimenti e rafforzarli.SPOILER (click to view)Scusa il ritardo, ma soprattutto le divagazioni che teoricamente sono i pensieri di Asterios, ma descritti da me
Se c'e` qualcosa di poco chiaro, fammelo sapere che edito XD. -
.SPOILER (click to view)Sei stato chiarissimo. ^^
Noto il suo leggero sorriso e il suo chiudere di scatto la bocca, come se fosse in qualche modo infastidito o fosse stato colto da un brutto pensiero.
*L’ho magari irritato?* Mi chiedo per un breve istante, ma poi accantono la questione con un lieve sorriso. Non mi sembra di aver detto nulla che potesse infastidirlo, e non sembra nemmeno che mi creda pazza, almeno per adesso. Un punto a sfavore della teoria - già in parte confutata - che lo vede come un semplice umano.
Quando lui si avvicina a me, silenzioso come mai io riuscirò a essere, non posso che trasalire. Magari è per il buio e per qualche particolare effetto di luce, ma mi convinco completamente che non è umano. E il fascino dei suoi occhi diventa quasi insopportabile. Distolgo precipitosamente gli occhi dai suoi, con la brutta sensazione che, se non lo avessi fatto, sarei rimasta a fissarli per chissà quanto tempo. *Perché mi attraggono in questo modo?* Mi chiedo, mentre cerco di fare chiarezza tra i miei pensieri. C’è qualcosa di strano, è come se una parte della mia mente volesse mettermi in guardia. Da cosa, però? E... Perché mi sembra di aver già vissuto un’esperienza simile?
Di colpo, mi vengono in mente due nomi.
Neris.
Arawn.
Ecco, la sensazione è la stessa di quando li ho incontrati. E questo vuol dire che c’è la grande possibilità che io sia di fronte a un vampiro, e neppure molto giovane. Cosa che, se da una parte mi eccita, dall’altra mi preoccupa un po’.
Accorgendomi di essere rimasta per un po’ troppo tempo silenziosa, mi affretto a rispondere alla sua domanda.
“Non posso dire se esiste la vita in altri mondi. L’universo è grande e c’è almeno la minima possibilità che esista un mondo, con condizioni simili alle nostre, adatto alla vita. Ma non è proprio quello che intendevo.” Mi fermo un attimo, chiedendomi se azzardare a dire qualcosa di più specifico. Ma, se Asterios è veramente un vampiro, non credo che rischierò di più soltanto parlando. “Parlavo di questo mondo e, magari, a mondi paralleli a questo. E di creature come vampiri, lamie, demoni, angeli...” Mi fermo, per non fare un elenco che non finirebbe più, e per osservare la sua reazione. Se ce ne sarà una..
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