Casa White

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  1. Varonuccia
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    SPOILER (click to view)
    Ormai ci sono abituata ^^'


    Finito il giro panoramico Colton fece per tornare indietro ripercorrendo le scale che avevano disceso poco prima. Come al solito Adi gli andò dietro fluttuando senza alcun rumore aspettando che il cacciatore gli desse una risposta sulla nascita della famiglia di "pestiamo i cattivi a sangue". Stranamente il direttore rise, non sapeva cosa ci fosse di così divertente ma evitò di chiederselo: non era bene entrare nella testa di certa gente che nella loro ci stava poco.

    "Vallo a capire 'sto qua..."

    Fu molto incuriosito dai vecchi e polverosi libri. Gli avrebbe dato volentieri un'occhiata se Colton gliel'avesse permesso anche se in fondo non erano tecnicamente fatti suoi. Voleva solo vedere cosa c'era scritto e se ci fossero state alcune notizie interessanti sulle varie epoche passate, su mostri e creature che ancora non conosceva. Comunque poteva sempre chiedere. Continuò ad ascoltare scoprendo così che la famigliola dallo strano hobby aveva origini oscurate da un velo di incertezza.

    "Discendenti di Eracle? Ma non fatemi ridere!" pensò sarcastico.

    Quella era davvero una balla esagerata inventata probabilmente per dar tono all'albero genealogico dei White. Attraverso una serie di blablabla sbrigativi e spiegazioni ipotizzate riuscì a capire la probabile verità che Colton credeva plausibile.

    Però, niente male come origini antiche. Ti chiamerò figlio di Eracle! scherzò, Anche se non ho capito da dove possano venire gli spettacolini... disse un po' confuso, Mi stavo chiedendo se qualche volta potessi lasciarmi vedere quei libri, per curiosità. chiese speranzoso.

    Fece una pausa per pensare ai cacciatori che aveva incontrato durante i secoli. Sinceramente non ne aveva la più pallida idea. Era stato in così tanti posti e incontrato così tanta gente che proprio non avrebbe saputo dirlo con certezza. In Giappone ce n'erano stati alcuni che gli aveva quasi fatto la pelle, in America anche, Europa non ne parliamo, erano lì quelli più pericolosi!

    Non saprei, non mi sono mai soffermato a presentarmi e a chiedere il nome di quelle brave persone che volevano distruggermi. disse sarcastico.

    Notando poi come sembrasse stare bene, fissò Colton con occhio attento. Sì, pareva camminare decenetemente, forse la dose aveva finalmente fatto il suo effetto e miracolosamente adesso sarebbe potuto andar via per i fatti suoi.

    Mi sembri di nuovo in forma. Il tempo dev'essere volato. Ti serve ancora un baby sitter o posso andare?
     
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  2. †Phobos†©
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    SPOILER (click to view)
    mi chiedevo se il signor fryme potesse fare un servizio fotografo in intimo a Colton XD scherzo naturalmente.


    Colton fece lo stesso procedimento di prima aprirono la porta tramite quel rito, e si avviarono verso le scale mentre la porta si chiudeva lentamente dietro di loro


    "certamente tanto gli uso poco anche se amo la lettura, basta che attraversi un paio di muri "
    disse ironicamente


    " anche se non so se riusciresti ad attraversare il muro magico della prigione, ma gli ci sono pochi libri quindi non dovresti farti problemi, mentre per quelli dello studio bhè basta che almeno mi fai un fischio tanto per non farmi venire un colpo.."

    Salirono tutte le scale e spuntarono nella sua camera da letto.


    " certo puoi andare, grazie della chiaccherata ."

    disse in tono amichevole.

    Poi si buttò sul letto e prese un libro che aveva sul comodino e iniziò a leggerlo.
     
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  3. Varonuccia
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    SPOILER (click to view)
    o_O Johnny: va al diavolo, White! è_é
    Scemenze a parte, quando mi libero un po' dagli esami ricorda che ti prenotai pekkè misteriosamente ti apparirà un mio mp *-* (quindi i primi di luglio)


    Attraverso lo stesso rito di prima Colton richiuse magicamente la porta. In seguito salirono le scale. Fu contento di avere il permesso di dare un'occhiata ai libri, raggiungerli per lui non era difficile e avrebbe avvertito Colton della sua presenza se fosse stato in casa. Ai pochi libri rimasti nella prigioni sinceramente non ci teneva se doveva sorbirsi una visuale tanto pallosa.

    Ti ringrazio. disse soddisfatto.

    Finite le scale si ritrovarono nella stanza con il teschio e poi nella camera da letto. Con occhi sbarluccicanti per l'effettiva liberazione da babysitter Adi sorrise a 1897845 denti mentre guardava il direttore del museo stendersi con malagrazia sul suo letto preparandosi a leggere un libro.

    "Evvai!" esultò tra sè.
    Figurati è stato "quasi" un piacere! replicò in tono scherzoso.

    Si allontanò salutandolo con la mano infine si girò e, con sua grande soddisfazione, attraverso tutti i muri della casa fino ad uscirne completamente. Diede un ultimo sguardo all'abitazione e poi schizzò via diretto verso il suo amato faro dove avrebbe ripreso a fare la sua tintarella.

     
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    Non sono molto sicura che andare a casa di Colton White sia una buona idea, ma devo provare a parlargli. Magari si limiterà a dirmi che non può aiutarmi, e questo - per quanto non piacevole - certamente non sarebbe disastroso, ma se qualcosa andasse veramente male potrei perdere il mio lavoro al museo. Cosa abbastanza improbabile, ma è un'eventualità che non posso ignorare. Dopotutto, è molto facile che io e lui troviamo qualcosa in cui non andiamo d'accordo: un cacciatore e un'osservatrice hanno una visione del sovrannaturale abbastanza diversa. E, in un certo senso, io sono un po' sovrannaturale... Rifletto, scendendo dal taxi che mi ha portato fin qui con un'aria abbastanza preoccupata. A questo punto non so se è meglio tacere sulle mie capacità... eppure potrebbe essere utile riuscire ad abbinarle con quello che mi potrebbe insegnare.
    I miei pensieri vengono interrotti dall'autista. Lo pago e lo saluto, per quanto non mi dispiacerebbe risalire sull'auto e tornare in sede. No, Kim, piantala! Mi sgrido da sola. Non è certo una creatura assetata di sangue... è solo un cacciatore e... il tuo... datore di lavoro... niente di che...
    Per niente convinta dal mio ragionamento, mi dirigo verso l'indirizzo che mi è stato dato da una mia collega di lavoro, lasciando la strada asfaltata per entrare in una zona sterrata. Una parte di me spera che l'indirizzo sia errato, mentre un'altra che sia giusto. E la cosa non mi piace per niente.

    Sono vestita, come al solito, in modo semplice, anche se forse un po' insolito per me: normalmente indosso gonne o jeans, ma oggi ho preferito mettere dei pantaloni da ginnastica neri, nel caso il direttore decidesse di darmi una mano e mi insegnasse qualcosa oggi stesso. Sono appena le due di pomeriggio, quindi se lui è in casa e se non ha impegni, il tempo ci sarebbe. Tutto poi dipende dalla sua voglia.
    Il mio abbigliamento è completato da una maglietta bianca, una giacchetta abbastanza pesante e una borsa a tracolla. I miei capelli sono legati in una coda bassa, e non porto gioielli, se non due piccoli orecchini, simili a quelli con cui vengono fatti i buchi.

    Mentre mi avvicino alla casa, non posso non notare che è immersa nella vegetazione, cosa che un poco mi ricorda la sede del Talamasca, per quanto la differenza sia - ovviamente! - enorme. Chissà se ha problemi di insetti, con tutta quell'edera. Mi chiedo, ma senza dare molta importanza alla cosa. La casa di White dà sicuramente una buona impressione, per quanto sia abbastanza semplice.
    Suono il campanello.
     
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  5. †Phobos†©
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    Colton aveva fatto un pranzo abbondante a casa, quindi ora si godeva un pò di siesta, aveva acceso il camino , la tv era a volume basso gli occhi socchiusi e una bel bicchiere di Vodka accanto . Era sdraiato sul divano, vestiva comodo, dei pantaloni neri, e di sopra una camicia a quadretti neri e rossi che risaltava i muscoli delle braccia del cacciatore anche se stava bene dentro casa portava sotto la camicia una maglietta nera a maniche corte, indossava naturalmente i soliti scarponcini, era in gran forma, non era stato ferito nell' avventura a casa di Moreno, solo qualche graffio il più grave sulla guancia che però gli conferiva un aria da duro. La casa era in ordine tranne per i moltissimi libri sul sovrannaturale sparsa terra, si stava documentando molto su questi negli ultimi tempi, erano presenti anche vecchi manoscritti sulla nascita leggendaria della sua famiglia . Si grattò la barba pensando cosa potesse fare, leggere? non ne aveva voglia... Andare a fare un giro di ricognizione? No era ancora troppo presto... Quindi decise che avrebbe schiacciato un bel pisolino. Sbadigliò e chiudi si girò su un lato del divano, stava per prendere sonno quando sentì suonare il campanello.

    ma porca ...Giuro che se è qualcuno che vende stupidi prodotti lo scuoio!.Attese qualche secondo indeciso se andare ad aprire o meno, decise di alzarsi anche se non volentieri, Si avviò alla porta ma prima sbirciò dalla finestra chi era che lo disturbava, scrutò attentamente, una ragazza bionda, non riuscì a vedere gli occhi vestiva sportiva non gli sembrava un venditore porta a porta, il viso gli pareva familiare, si grattò nuovamente la barba per pensare, si l'aveva vista da qualche parte ma non ricordava dove, si conoscevano? Doveva dargli del tu o del lei? Da come era vestita sembrava una ragazza alla mano però era sempre meglio mantenere le formalità, si mise davanti alla porta, aprì e si fece subito avanti bloccando la visuale che permetteva di vedere all' interno della casa visto che non voleva che si vedessero tutti quei libri sparsi a terra, si trovò quindi faccia a faccia con la donna e anche così non si ricordò chi fosse, niente nemmeno un' illuminazione.

    "Desidera?" Disse guardando direttamente negli occhi la ragazza, cercando un vago ricordo di chi fosse, si ora che si stava concentrando sembrava ricordarsi che la ragazza in qualche modo era collegata al museo, quindi sicuramente era una sua dipendente. Ma che diamine voleva? Ma si che fosse venuta gli per implorarlo di non licenziarla? Forse il trucco del licenziamento non aveva sortito gli effetti desiderati. Ma vestita in quel modo ? Sperava di comprare Colton? Il suo voltò divenne cupo, e con un tono secco duro e rabbioso disse.

    "Senta mi dica subito di cosa ha bisogno sono impegnato al momento, comunque per queste richieste, sà non si dovrebbe disturbare direttamente a casa ma sul posto di lavoro, non è elegante disturbare il proprio datore di lavoro durante i momenti di pausa." Sperava solo che la ragazza non scoppiasse in lacrime forse ci era andato fin troppo pesante, ma comunque rimase molto arrabiato.

    Edited by †Phobos† - 28/12/2010, 11:05
     
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    Quando Colton White apre la porta non posso fare a meno di chiedermi che ci faccio qui. Sto disturbando nientemeno che il mio datore di lavoro, e non sono sicura che sia una buona idea. Cosa che le sue parole non proprio entusiaste non fanno altro che sottolineare. Sto per balbettare qualche parola di scusa e scappare via, quando mi ricordo chi sono e che ci faccio qui. C'è qualcosa di molto più importante di uno stupido lavoro al museo: il mio lavoro al Talamasca. E, se voglio continuare ad essere un'osservatrice senza morire giovane, devo trovare qualcuno che mi dia una mano ad imparare a difendermi. Ci sono certe cose che non si possono imparare da soli... o, meglio, che è molto difficile imparare da soli. Conosco i miei limiti, e son convinta che - per quanto io possa leggere di mosse e strategie - senza qualcuno che mi stia dietro, mi insulti e mi sproni, finirei ben presto per rinunciare.

    "Mi scusi se la disturbo, signor White." Affermo, cercando di far finta di trovarmi completamente a mio agio, anche se - temo - la mia faccia stia dicendo tutto il contrario. Non pensare che è il direttore, pensa che è un cacciatore... anzi, no! Non pensare che è un cacciatore, ma che è il direttore... ah! E se Adi si fosse preso gioco di me e io stessi per fare una figuraccia? No, dai, non lo farebbe mai... o forse sì? Mi costringo ad allontanare quei pensieri, cercando direttamente di non pensare, e continuo. "Ha ragione, avrei potuto parlargliene direttamente al museo, ma non mi è sembrato il caso: non mi sembrava il posto giusto per parlare di sovrannaturale." Butto lì, quasi per testare le sue reazioni. Se è veramente un cacciatore (e io voglio credere al mio 'amico' spettro) le mie parole dovrebbero aver attirato la sua attenzione, altrimenti... beh, perderò il lavoro. Però sarebbe un vero peccato. Un poco mi dispiace di stargli mentendo, perché in effetti avrei benissimo potuto andarlo a disturbare in orario lavorativo, visto che sono stata in grado di chiacchierare con Adi del sovrannaturale nel bar del museo. Ma questo è un insignificante dettaglio, una piccola bugia detta a fin di bene... beh... il mio bene.
     
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  7. †Phobos†©
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    Per qualche istante andò proprio come aveva immaginato Colton, la ragazza sembrò infinitamente a disagio anche se le sue parole non lo volevano dare a vedere ma si vedeva comunque da piccoli gesti, ormai Colton era diventato abile a capire lo stato d'animo delle persone che si trovava davanti. Doveva studiare attentamente le persone che aveva davanti prima di attaccare credendo che fosse chissà quale creatura malvagia.La ragazza che era sicuramente di qualche anno più piccola di lui, riprese una certa sicurezza, alla parola sovrannaturale i suoi occhi quasi si socchiusero come se pensasse che la ragazza stesse scherzando, ma no non poteva essere. La guardò attentamente, lavorava al museo, l'unico essere sovrannaturale al museo era quel pezzente di un gramo, che fosse una sua amica? Ma certo che era una sua amica! Chissà chi era, o meglio cosa era, se era amica del gramo era uno spirito anche lei? Poteva anche essere. La ragazza però non gli dava l'impressione di essere una malvagia, non per la dolce faccia da angelo(sapeva ormai che quella non contava proprio niente), ma era una sensazione strana diversa.Comunque se veramente era collegata al sovrannaturale e ne voleva parlare con Colton, dovevano entrare dentro, fuori non era molto conveniente qualcuno involontariamente avrebbe potuto sentire.Quindi allungò il braccio verso la ragazza gli strinse con delicatezza il polso e la tirò con la maggiore delicatezza possibile dentro la casa non voleva mica rompergli il polso, aveva messo la stessa potenza cha una leonessa può mettere nel prendere in bocca il proprio cucciolo, guardò un attimo fuori, per accertarsi che non passasse nessuno, chiuse la porta dietro di sè, non se ne era accorto ma già si era risposto da solo la ragazza non era sicuramente uno spirito. Accese la luce, a terra erano sparsi numerosissimi libri legati all' occulto, se la ragazza era veramente legata al sovrannaturale avrebbe sicuramente notato la cosa.

    "Spero di non essere stato troppo brusco, ma non è molto conveniente parlare all' aria aperta di simile cose qualcuno potrebbe anche sentire." Si mise un attimo sulla difensiva non aveva armi con sè e mettersi in posizioni assurde da combattimento corpo a corpo sarebbe stato abbastanza ridicolo, quindi decise di bluffare, aprì, sempre guardando negli occhi la ragazza, un cassetto di un mobile come se dentro tenesse qualche arma.

    "E ora ti conviene dirmi, chi sei, o meglio cosa sai?"

    Il tono era deciso non avrebbe ammesso risposte incomplete per quanto ne poteva sapere poteva anche darsi che la ragazza fosse una creatura malvagia . ora erano in casa sua da una parte era positivo, la ragazza se era una creatura malvagia non poteva scappare, dall' altra negativo, perchè se la ragazza si fosse rivelata una creatura malvagia troppo potente, il cacciatore avrebbe fatto una brutta fine .
    CITAZIONE
    CORPO A CORPO

    Liv. I - Possiede agilità e forza nella norma,la resistenza fisica è scarsa, possiede una tecnica di lotta prevedibile.

    CITAZIONE
    RICONOSCERE LE CREATURE

    Liv. I - Per lui sono tutti umani, apparte il riconoscimento di alcuni particolari caratteristici di una razza, ma li vede dopo un'attenta analisi.
    Tempo impiegato per le percezioni: 5 turni

    CITAZIONE
    FORZA
    Si apllica questo bonus sull'uso delle armi e la destrezza.
    +20% dal liv. I al liv. III

    CITAZIONE
    INTUITO E ASTUZIA
    Si applica sull'abilita` per riconoscere le creature, le tracce e costruire le trappole.
    +20% dal liv. I al liv. III

     
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    Non mi fa molto piacere essere presa per il polso e trascinata dentro, per quanto molto delicatamente. Questa situazione mi fa sentire un po' in trappola, per quanto questa sia una situazione abbastanza ridicola. Lui è un cacciatore... il suo mestiere è proteggermi dal sovrannaturale, non minacciare la mia vita. Mi dico, cercando di convincermi della veridicità delle mie parole. Purtroppo - non essendo molto sicura di essere abbastanza umana da non finire tra le possibili prede di Colton White - non è per niente facile mettermi in testa questo semplice concetto.

    Ma i miei pensieri preoccupati scompaiono - o meglio, vengono relegati in un angolino della mia mente - quando il mio sguardo cade sul pavimento. Libri! E da quello che posso capire dai titoli, sono libri legati all'occulto. Oh... mi sento già a casa, anche se... come si fa a trattare dei libri in questo modo? I miei occhi, luccicanti dalla felicità alla visione dei volumi sparsi a terra, si adombrano un poco nel notare il fatto che Colton White non sembra trattare quelle fonti di sapere col riguardo e col rispetto che si meritano. Ma le parole del direttore mi fanno tornare alla realtà. Bene... è ora di capire se mi sono cacciata per l'ennesima volta nei guai. Probabile.

    "Oh, non si preoccupi. Capisco benissimo." Affermo, quando lui si scusa per avermi trascinato dentro un po' bruscamente. Il mio sguardo cade sul cassetto che ha aperto, leggermente preoccupata all'idea che possa tirar fuori qualche arma, ma poi decido di ignorare la cosa - o tentare di ignorarla - e il mio sguardo torna sui volumi. "Dovrebbe trattare meglio i suoi libri, è un vero peccato vederli sparsi sul pavimento in questo modo." Non riesco a trattenermi a fargli questa specie di 'sgridata'. Per me i libri sono sacri, semplicemente non sopravviverei in questo mondo ingrato se non potessi fermarmi qualche volta per leggerli.

    "Come lei sa già," Comincio, tornando a guardare il cacciatore, per quanto non sono sicura che lui si ricordi il mio nome. Dopotutto, non sono certamente la sua unica dipendente. "mi chiamo Kimberly Hastur. Quello che non sa è che sono una studiosa d'occulto." Non faccio accenni al Talamasca, non per ora, almeno. Prima voglio vedere la sua reazione... è sempre meglio non sbandierare l'esistenza dell'organizzazione di cui sono membro, per quanto non siano in pochi coloro che ne sono a conoscenza. Beh... sono sempre una minoranza, ma spesso chi fa parte del sovrannaturale ha già sentito almeno accennare al Talamasca. "Sono venuta a sapere che lei è un cacciatore di creature sovrannaturali. E' vero? Perché se è così magari potrebbe darmi una mano... qualche consiglio, almeno. Finisco sempre per cacciarmi nei guai, inimicandomi chi non è umano. A dire il vero, è un miracolo se non sono già morta."
    Con queste parole, tento il tutto per tutto, svelando il motivo per cui sono venuta fin qui, ma senza mettere di mezzo Adi, per quanto temo che gli basterà fare due più due per capire da chi sono venuta a sapere che lui è un cacciatore.
     
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  9. †Phobos†©
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    Interessante, molto interessante, con un cenno della mano invitò la ragazza a seguirlo, non rispose al rimprovero sui libri, non aveva voglia di spiegare che non sapeva dove mettere tutti quei libri, certo avevano un loro posto assegnato in biblioteca, ma non aveva voglia di fare avanti e indietro dal piano sotterraneo al primo piano. Si sedé sulla poltrona, attese qualche istante, si gratto la barba, doveva riflettere, la cosa gli pareva che poteva volgersi a suo favore, poteva guadagnare un bel pò. La ragazza si era definita "una studiosa dell' occulto", la cosa lo fece sorridere un pò pensava di poter nascondere di essere una osservatrice del talamasca? Era solo un inutile giro di parole. un osservatrice poteva fare proprio al sua caso, poteva essere infinitamente utile e poi quel giorno non aveva un gran chè da fare, ma quella non era una giustificazione ,non bastavano un paio di ore per riuscire a tenere testa ad un licantropo. Si continuava a grattare la barba, non rivolse nessuna parola alla ragazza, ci doveva pensare , l'alcool lo avrebbe aiutato.

    "Oh che maleducato, non ti ho offerto niente da bere, un attimo vado a prendere qualcosa."
    Disse, con tono gentile in realtà gli serviva del tempo per riflettere, si alzò e percorse tutto il soggiorno, si trovò quindi in cucina, poteva tenere d'occhio la ragazza.

    " Così sei un osservatrice del talamasca?"
    Pronunciò la frase come una domanda retorica, di cui sapeva già la risposta."Vi reputo dei sadici, il vostro lavoro consiste nel documentarvi sulle bestia, li trovate interessanti"Mentre parlava, Aprì un cassetto prese un vassoio di vetro abbastanza grande , prese due bicchieri di vetro adatti per i liquori, mise una bella bottiglia di Vodka, una bottiglietta piccola di acqua minerale, e del liquore al mandarino che non gli piaceva tantissimo ma non conoscendo i gusti della sua ospite preferì portare qualcos' altro oltre alla vodka, aprì il frigo prese quindi dal barattolo dei cetriolini croccantissimi anche se erano sott' aceto, gli mise in una ciotolina, aprì un pacchetto di patatine di chissà quale marca, erano comunque discrete le mise anche esse dentro una ciotolina, mise tutto sopra il vassoio e si avvicinò con sicurezza verso il tavolo. lo poggiò ,il tavolo era adatto (Colton amava spesso mangiare mentre guarda la televisione)"Ci sarebbero cosi tante altre cose da osservare in natura e invece voi siete attratti della creature malvagie." Stappò la bottiglia di vodka e la versò abbondantemente dentro a un bicchiere che poi prese nella mano destra. Ne bevve qualche goccio solo per bagnarsi le labbra."No non sono un cacciatore di creature sovrannaturali, sono un cacciatore di creature malvagie, c'è una netta differenza."Il tono era privo di saccenza, Kim forse sarebbe rimasta un pò confusa ma avrebbe capito, continuò dunque a parlare."E il gramo in linea teoria ti ha consigliato bene." Disse riferendosi chiaramente ad Adilisius, si chiese per un istante se qualcun altro nel museo fosse una creatura soprannaturale, scacciò quel pensiero e si concentrò nuovamente. Bevve nuovamente dal bicchiere. " Non ho alcun dubbio sui pericoli che corri e come buttarsi da un elicottero senza paracadute Io lo faccio perche sento di doverlo fare quindi prendo tutte le precauzioni possibili, tu invece per cosa lo fai?."Fece una breve pausa e fece girare il bicchiere lentamente."Dico, in linea teorica, " Si riallacciò al discorso precedente"perchè non capisco cosa potrei mai guadagnare, ma sopratutto perchè dovrei farlo?"Potresti spiegarmi, perchè dovrei aiutarti? Visto che non sono una cacciatore gentile e caritatevole... Bevve la vodka rimanente poi guardò profondamente Kim, si forse alle fine l'avrebbe aiutato anche se le sue risposte non l'avrebbero completamente convinto, non la conosceva sapeva solo il suo nome e dove lavorava, voleva saperne un pò di più sul suo conto prima di insegnarle un paio di trucchetti, da White...

    Edited by †Phobos† - 2/1/2011, 21:29
     
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    Sono felice dal fatto che non sembra aver preso male il fatto che io so che lui è un cacciatore. E il ridicolo dubbio che Adi mi abbia fatto un brutto scherzo compare quando il direttore non nega di essere un cacciatore, anche se non lo conferma neppure. Non subito, almeno. Quando Colton si dirige verso la cucina dicendo di volermi offrire qualcosa, io mi ritrovo a non sapere cosa fare. Rimanere ferma vicino alla porta - dove avrei una minima possibilità di fuggire a gambe levate nel caso ci fosse bisogno - o seguirlo? Ma l'esitazione dura solo pochi secondi, perché poi mi do della scema e lo seguo. Perché mi comporto come se fosse un vampiro o uno spettro che devo intervistare? Mi domando, perplessa. E' un umano, e potrebbe darmi una mano.
    Il punto è che in questo momento non mi sento molto sicura di me stessa. Solitamente sono convinta di riuscirmela a cavare contro un umano, grazie i miei oggetti magici, ma ho qualche dubbio che un cacciatore si farebbe sorprendere da certi trucchetti.

    Mentre mi avvicino, Colton mi fa una domanda retorica che mi fa comprendere che, sì, conosce il Talamasca. Perfetto! Così non devo stare attenta a non nominarlo, sempre che... In realtà, ultimamente ho la sensazione che chi sa che sono un'osservatrice del Talamasca voglia utilizzarmi per avere qualche informazione sul sovrannaturale. Chissà perché Adi voleva sapere del primo cacciatore... mah... chissà chi era. probabilmente qualche uomo della preistoria.
    "Sadici..." Non posso fare a meno di sorridere a quella parola, mentre entro in cucina. "In effetti non fa molto bene alla salute fare troppe domande." Ammetto, mentre lui tira fuori bicchieri, liquori, stuzzichini e - per fortuna! - una bottiglia d'acqua. Il cacciatore continua a parlare, facendomi prima prendere un colpo dicendo che non è un cacciatore di creature sovrannaturali e poi facendomi quasi tirare un sospiro di sollievo quando specifica di essere un cacciatore di creature malvagie... un particolare che certo ci aiuterà ad andare d'accordo, per quanto non sono molto sicura se potrebbe considerare certe persone di mia conoscenza buone. Probabilmente ha i miei stessi problemi in... Il mio pensiero si interrompe di colpo, mentre il mio cervello assimila una sua parola. Gramo!? Che gramo? Mi chiedo, raggelando e quasi perdendomi le altre frasi di Colton. Ma so benissimo di chi sta parlando, per quanto non mi sento molto pronta ad accettare la cosa: conosco un solo spirito che lavora al museo, e Adi stesso mi ha riferito che il direttore sa che cos'è.

    "Un attimo... mi stai dicendo che Adilisius è un gramo?" Affermo, abbastanza sconvolta dalla cosa, involontariamente dandogli del tu ed ignorando le sue ultime domande, che in linea teorica dovrebbero essere ciò che mi preoccupa di più in questo momento... e lo sarebbero state se non avesse detto la parola 'gramo' in un contesto così riferibile al mio 'amico' Adi.
     
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  11. †Phobos†©
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    Rimase un pò sorpreso, pensava che Kim sapesse che Adilisius fosse un gramo. Strano, Colton aveva parlato giusto tre volte con lo spirito lo prima sapeva già che era uno spirito maligno la seconda aveva scoperto che era un gramo. Forse la ragazza non aveva avuto modo di parlare a lungo con lo spirito? Gli sembrava strano dopo tutto lavoravano nello stesso posto, si anche Colton lavorava nello stesso posto ma i suoi rapporti con i dipendenti erano abbastanza limitati. Attese qualche secondo , aveva voglia di bere ancora ma non gli sembrava il caso se veramente doveva allenare quella ragazza doveva rimanere lucido, quindi prese una patatina la mise in bocca, e la mangiò gustandola, si sentirono solo i "Scrick srock" della patatina per qualche secondo ma che sembrarono attimi, dopo averla inghiottita, tornò all' argomento che non a lui sembrava abbastanza noioso, non erano lì per discutere di quello, la cosa che lo indispettì molto fu che Kimberly non rispose alle sue domande. Si rivolse alla ragazza."Si ovvio che è un gramo? Cos' altro potrebbe essere? Una dama bianca?" Disse allegramente, non voleva prendere in giro in nessun modo la ragazza." L' ho dedotto al nostro secondo incontro io ero appena tornato dall' inferno, ci siamo messi a parlare del più e del meno io gli ho chiesto che mi servivano delle informazioni su un gramo italico, e gli ho chiesto se lui era un gramo , lui ha risposto di si." Raccontò brevemente il racconto, si ricordò quasi come in un flashback il viaggio all' inferno e tutte le ferite riportate, sentì il dolore lungo il braccio, si toccò nervosamente anche il collo come se ancora fosse presente il morso del licantropo zombie,fortunatamente nessun morso si trovava sul suo collo. " Uhm ti posso dire anche che come periodo risale al Hm..." Si grattò la barba aveva tutte le informazioni o quasi per dedurre il periodo in cui era vissuto Adilisius, ma visto che non era mai stata una sua preda non ci aveva mai ragionato allora: Adi aveva detto che il gramo di Volterra lo avrebbe steso con facilità quindi era molto più giovane di questo quindi poteva senz' altro dire che l'eta del gramo risaliva dopo il 500 D.C , mentre aveva conosciuto Samuel Colt quindi sicuramente prima del 1862, non era per niente precisa come data. " Non è precisa come data"disse quasi vergognandosi," Ma ne sono sicuro Lo spettro risale dopo il cinquecento dopo cristo e prima del milleottocentosessantadue,"Dopo di chè volle riprendere il discorso precedente."Allora?" Disse dopo aver fatto una breve pausa, magari gli sarebbe piaciuto in un altro momento parlare dell' occulto e di creature malvagie ma non erano lì per fare ciò."In un altro momento mi piacerebbe parlare di argomenti legati all' occulto con qualcun' altro ma credo che in questo momento non sia la cosa più importante." Disse come se importasse più a lui che a Kim di allenare quest' ultima.
     
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    "Sì, in effetti..." Dico, poco convinta, quando lui afferma che non poteva esser altro che un gramo. Naturalmente, anch'io ci sono arrivata a capire che non è una dama bianca - non che sia molto difficile - ma che è un gramo non mi è mai passato per la testa. E, in realtà, non so nemmeno come considerare un gramo. Una parte di me prova solo paura a pensare di esser stata in compagnia di uno spirito di quel tipo... ma mi rendo anche conto che un gramo non è poi così diverso da un vampiro. E se - più o meno - posso stare assieme a Neris, perché dovrei preoccuparmi per il fatto che Adi è un gramo? Più che altro devo... assimilare la notizia. Non ho nemmeno il tempo di finire questo pensiero, che Colton prosegue, affermando che quando l'ha incontrato per la seconda volta era appena tornato dall'inferno. Per qualche istante rimango perplessa - il mio cervello in standby - ma poi giungo alla conclusione che la sua affermazione fosse metaforica... per quanto, a quanto so, farsi un giretto all'Inferno da vivi sarebbe teoricamente possibile. Più difficile sarebbe tornare - soprattutto vivi - da quella 'vacanza di piacere'. Ascolto con attenzione tutto quello che mi riferisce, trattenendomi a stento dal 'bombardarlo' di domande su Adi. Eppure, per quanto il mio cervello sia convinto che trattenersi sia la cosa migliore, la mia bocca non sembra d'accordo, e sto per fare una domanda quando Colton afferma che chiacchierare sull'occulto non è in questo momento la cosa più importante.

    "Già, hai ragione." Rispondo, a malincuore. In questo momento sarei più tentata di chiacchierare su argomenti del genere che scoprire come posso difendermi meglio. Ma non posso continuare così a giocare con la mia vita: devo darmi una svegliata e capire che ci sono cose meno interessanti ma più importanti da fare che ficcare il mio naso dappertutto. "Ti sarei molto grata se tu potessi darmi una mano a... beh, cavarmela nelle situazioni difficili. Anche se... non saprei trovarti un motivo valido perché dovresti farlo." Affermo, ricollegandomi alle sue parole di prima. Potrei arrampicarmi sugli specchi e dire che il dovere di un cacciatore è di aiutare gli esseri umani, ma mi sembrerebbe solo di prenderlo in giro. Non ho idea di quali siano i doveri di un cacciatore, è già tanto se conosco i miei.
    E non ho nemmeno intenzione di offrirgli in cambio delle informazioni, perché per farlo dovrei chiedere l'autorizzazione. Quello che noi scopriamo e studiamo è riservato. Se lo andassimo a rivelare quando ci fa comodo non saremmo poi così meritevoli di essere chiamati osservatori.
     
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    SPOILER (click to view)
    scusa tantissimo per il post breve e poco descrittivo ma non sono riuscito a scrivere


    La ragazza pur sapendo di non aver niente da offrire si era presentata a chidere il suo aiuto,che sfacciata!Sul viso di Colton comparve un sorriso, si dopo tutto aveva deciso, anche se la ragazza gli sembrava un pò timida l'avrebbe allenata, anche se non avrebbe ottenuto niente in cambio, si stava proprio rammollendo, offrire un aiuto gratis non era da lui. Che brutta storia, non seppe spiegarsi il perchè forse in fondo in fondo era buono? No, non poteva essere doveva riprendere la situazione i pugno, si alzò per schiarirsi le idee. iniziò a girare per la sala grattandosi la barba.Dopo molti minuti, si fermò.

    "Bene, ti aiuterò."

    Disse , ma poco dopo iniziò nuovamente a parlare."Ma comunque ti chiedo una cosa, quando ti troverai in grave difficoltà contro un maligno dovrai chiamarmi, e me ne occuperò io."
    Si interruppe dopo tutto non gli pareva una proposta sconveniente ma anzi conveniva molto sia al cacciatore che all' osservatrice. Colton avrebbe avuto l'opportunità di catturare una creatura senza le estenuanti e noiose ricerche, mentre Kimberly avrebbe avuto la fortuna di aver salva la vita. Pensava che era un accordo conveniente per entrambi.
    Osservo attentamente la ragazza, fisicamente non era male forse un pò deboluccia o forse era quell' area da timida che gli conferiva un apparente fragilità, comunque non ci sarebbe stato bisogno di nessun potenziamento fisico quali flessioni e corsa, sarebbero passati subito ad allenamenti con armi da fuoco e armi bianche si ricordò che a casa aveva parecchie spade di legno e fucili e materiali per il soft air. Attese la risposta della ragazza ma non gli piaceva stare con le mani in mano, così si riavvicinò al tavolo prese il vassoio, notò con dispiacere il bicchiere della ragazza intatto, che non gli piaceva bere? Nè mangiare? Era una di quelle che stava constantemente a dieta? Sperava proprio di no non gli piacevano affatto quelle ragazze. Sentì improvvisamente caldo ma non gli pareva opportuno spogliarsi così durante un discorso serio, quindi sbottonò completamente la camicia con non curanza quasi per caso. Osservò dalla finestra il tempo era una bella giornata autunnale fuori non pioveva , però aveva piovuto il giorno precedente quindi erano disseminate varie pozzanghere.Sarebbè stato un buon terreno d'allenamento.
     
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    Devo ammettere che non mi piace molto la sua richiesta. Da una parte ne sono lusingata e sollevata, ma dall'altra... ecco un'altra persona pronta a cacciarsi nei guai per salvarmi o vendicarmi. Non bastava solo Neris con le sue manie protettive... Odio vedere chi conosco in pericolo a causa mia, e non mi importa se sono vampiri antichi o cacciatori, la questione è sempre la stessa: è già morto Roberto per proteggermi e non voglio che ci siano altre vittime.
    D'altra parte... lui è un cacciatore, è il suo lavoro. Forse gli farebbe solo comodo se io lo informo delle creature pericolose. Farebbe comodo a entrambi per quanto... non mi piaccia fare certe cose. Considero. Ma perché mi preoccupo per chi vuole uccidermi? Mi domando, perplessa. Sono un disastro.

    "Per me va bene." Affermo, per quanto mi sia difficile dire queste parole, non so se perché sono preoccupata di che fine potrebbe fare lui o di che fine potrebbero fare le creature che gli segnalo. Dannazione, forse dovrei provare a parlare con qualcuno di tutto questo, ma con chi? Con Haru? Il problema è che, dalla morte di Roberto, mi sono aperta molto raramente. Con Neris forse potrei parlare, ma non sarebbe proprio la stessa cosa: ho bisogno di discutere con un osservatore, non con una creatura assetata di sangue che di certo affermerebbe che la cosa migliore è distruggere chi mi opportuna.

    Un po' imbarazzata, verso dell'acqua nel bicchiere e ne bevo qualche sorso. In effetti, dovrei dire qualcosa, ringraziarlo in primo luogo, ma... mi sento molto confusa. Ora che mi ha detto che mi aiuterà molte preoccupazioni se ne sono andate, ma molte altre sono arrivate. Anche la sola idea di allenarmi mi spaventa. E se decidesse che sono solo una stupida ragazzina senza speranza?
    "Ti ringrazio per la disponibilità."
     
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  15. †Phobos†©
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    Si era fatta, L'osservatrice aveva accettato la sua richiesta. Bene ora dovevano iniziare l'allenamento, Si sarebbero allenati sicuramente fuori il terreno era perfetto e non faceva freddo, ma era anche l'unico posto disponibile Colton non voleva far entrare nessuno di cui si fidava nella cripta dei White. Il problema era che molte sue armi erano là dentro,riflette, dopotutto non aveva bisogno di nessuna arma pesante, quindi gli sarebbero bastate le armi che aveva nella sua camera. Fece un segno con la mano a Kim per invitarla a seguirlo. Si avviò quindi con passo svelto per le scale le salì velocemente facendo scorrere la mano sul corrimano, si trovò quindi nel piccolo salottino, si fermò un attimo, no gli non aveva depositato nessuna arma. Continuò quindi a camminare, entrò nella camera da letto diede uno sguardo furtivo per controllare che la stanza fosse in condizioni presentabili ed entrò. Si tutto sommato era in ordine nessun cuscino a terra letto sistemato , strano... Ma non volle pensarci , si avvicinò quindi all' armadio
    "Prendo l'occorrente per l'allenamento"

    Lo aprì era davvero enorme, quindi iniziò con le mani a cercare qualcosa di utile, doveva cercare nei suoi vecchi indumenti la differenza di stazza tra Colton E Kim era enorme, quindi doveva prendere i vestiti di quando era molto più giovane. Osservo un attimo Kim per rendersi conto di cosa poteva prendere, la squadrò bene ma senza malizia, fortunatamente pensò che L'osservatrice aveva avuto la buona idea di vestirsi in maniera sportiva. Si trovò il primo indumento adatto allo scopo: un amplio di pantaloni mimetici dal tipico colore delle divise mimetiche :Verde,marrone e nero. I pantaloni erano larghi per Kim ma erano i più stretti e decenti che aveva ,quindi anche una buona cintura in canapa e lanciò entrambi gli indumenti sopra il letto,continuò a frugare, ora servivano gli anfibi né prese un ottimo o meglio un paio superlativo , modello MAGNUM, erano fantastici, gli aveva indossati poche volte perchè non voleva rovinarli , quindi gli scelse soltanto per non fargli ammuffire. Messi in disparte c'erano due paia di guanti, anche essi di buona qualità Colton teneva nell' armadio solo i vestiti migliori che però indossavo poco proprio per paura di rovinarli,comunque i guanti era dei guanti nomex, per lui invece prese dei sicuri guanti MECHANIX ovviamente neri i guanti per Kim gli lanciò sopra il letto i suoi gli mise accanto a sè. Guanti,anfibi,pantaloni cintura, mancavano solo cinque oggetti per completare:Una fondina per la pistola,una giacca le ginocchiera ,le gomitiere e una maschera protettiva. Prese quindi la Giacca che si accostava in un ottimo modo ai pantaloni stesso colore, sembrava quasi fosse un completo. Prese quindi delle ginocchiere in cordura nero, preso quindi le gomitiere anche esse nere non ne prese per lui visto che non ne aveva bisogno, rimaneva la maschera o comunque un paio di occhiali protettivi certo Colon non aveva la minima intenzione di spare in faccia alla ragazza ma era meglio prevenire ogni eventualità.Alla fine per non creare disagi alla ragazza scelse una paio di occhiali, certo non avevano una protezione uguale ad una maschera ma per Kim che non aveva mai indossato la maschera sarebbero stati molto più comodi poi prese una fondina nera rigida e la lanciò sopra il letto. Per lui scelse visto che si voleva togliere la camicia, una felpa nera molto aderente con cappuccio e tasca esterna posta sul davanti, inoltre avrebbe indossato anche una maschera (doveva testare l'abilità della ragazza anche sfidarla a sparargli in faccia.) Prese quindi una maschera abbastanza strana infatti rappresentava un teschio completamente nero, la mise da parte assieme alla felpa e ai guanti, poi si alzò chiuse l'armadio e si diresse verso un cassetto. Gli teneva una revolver Smith&Wesson modello sessanta, molto maneggevole piccolo facile da nascondere, era quello che serviva a Kim avrebbe usato sempre quelle armi non avrebbe mai impugnato un fucile a pompa o un Thumper anche perchè non ce ne era alcun motivo. La prese la mise da parte con molta cautela anche perchè era carica prese un sachetto trasparente dove erano conservati i proiettili e li mise da parte, prese quindi due coltelli identici QUARTERMASTER SPEC PLUS con l'apposita custodia erano ottimi coltelli non troppo lunghi adatti per la difesa , li mise anche essi sopra il letto. Mancavano le armi per l'allenamento non singolo ma fatto Con Colton quindi le pistole per il soft air le le spade di legno. Si avvicinò ad un cassetto dove le conservava. Prese quindi con molta attenzione le due spade di legno dipinte in argento, sembravano vere talmente erano dettagliate,come lunghezza ricordavano una daga romana. Prese quindi anche due pistole, diverse per se volle prendere, una DESERT EAGLE 50 ae, per Kim scelse un' arma meno impegnativa e meno pesante quindi scelse una Taurus Millenium. Si aveva preso tutto l'occorrente. Mancavano sono i bersagli ma aveva già pensato di prendere delle bottiglie vuote in cucina.

    "Uhm,quelli sono per te.
    "Disse indicando le gomitiere,la giacca etc."Ti puoi andare a cambiare in bagno" Dicendo questo uscì dalla stanza e arrivò fino al bagno diede un rapido colpo con le nocche per indicare la porta poi tornò dentro la stanza. Lui si sarebbe cambiato lì.

    SPOILER (click to view)
    sistemato tutto ecco:
    <<< guanti per KIM
    << Pistola di Colton
    <<< Pugnali
    <<< ginocchiere
    <<< La maschera potrettiva di Colton soltanto che la sua è nera.
    <<<gomitiere
    <<<<<< giacca più pantaloni.
    <<<occhiali Kim
    <<< guanti Colton
    <<< pistola Kim
    <<<stivali
    <<<Felpa di Colton



    Edited by †Phobos† - 11/1/2011, 21:44
     
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