Kaien Adranos: facendo compere

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    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

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    Mi sento male solo pensando a Milady. Possibile che dovevo proprio incontrarla? Possibile che mi devo sempre cacciare nei guai? Ma non posso cambiare quello che è successo: quella dannata lamia è riuscita ad ottenere quello che voleva e mi ha risparmiato.
    Risparmiato... sì, come no. Al massimo, ha ritardato l’esecuzione.
    Perché, se mai entrerà al Talamasca, ho qualche dubbio che risparmierà chi vi abita. Ho più di una vaga idea di quanto possa essere crudele, anche perché mi ha fatto rivivere mentalmente le ‘migliori’ giornate della sua vita. Chi me l’ha fatto fare di tentare di entrare nella sua mente? Quella ne ha approfittato! E non avrei dovuto darle l’indirizzo della sede, questo è certo!

    Ma, come continuo a ripetermi in questi giorni, non potevo far altrimenti. Oltre che morire, ovviamente. Cosa che, personalmente, preferirei evitare. E perché questo non accada... l’unico modo è spendere i miei soldini in un altro artefatto interessante. Qualcosa che difenda, questa volta. Qualcosa che, abbinato al potere dell’anello, mi faccia prendere una rivincita su Milady. Perché una cosa è certa: sono felice di essere almeno riuscita a ferirla. E di aver ottenuto il suo nome, anche se non quello reale. Insomma, è già qualcosa. Un punto di partenza.

    Mi fermo davanti a un edificio, scacciando quei pensieri dalla mia mente. Ritengo di essere arrivata.
    Davanti a me c’è una casa che pare esser fatta completamente di legno con una facciata in stile medievale. Prendo il tempo per guardare la vetrina, ignorando la gente che passa accanto a me. Forse sarebbe stato meglio che fossi venuta qui di mattina e non di pomeriggio, ci sarebbe stata meno gente. Non che mi preoccupi particolarmente: difficilmente dovrò fare la coda. Dopotutto, sono poche le persone che danno anche solo un’occhiata alla vetrina di quello che sembra un semplice negozio di collezionismo.
    Cosa che, in un certo senso, è.

    Gli oggetti esposti sono proprio fatti bene, tanto che mi posso rassicurare che nella lavorazione questo artigiano è bravo almeno quanto Romeo.
    Romeo...
    Poco fa sono passata davanti al suo negozio ma non ho avuto il coraggio di entrarci. Come avrei potuto spiegargli che l’anello che mi ha venduto non ha funzionato proprio come avrei desiderato o, meglio, che io sono riuscita a ficcarmi in un guaio addirittura peggiore del solito? No, ho preferito evitare, scegliendo il piano b. Ossia ho fatto ‘ambarabaciccicoccò’ con i nomi degli artigiani rimanenti e mi è uscito quello di Adranos. In questo senso non è male essere un’osservatrice: quando mi serve un artigiano so dove cercare per scoprire l’indirizzo.

    Con un lieve sorriso, entro nel negozio, chiedendo:
    “È permesso?”
    SPOILER (click to view)
    Allora... faccio che già mettere la lista della spesa. XD

    Come ho già accennato nella prenotazione, Kim (anche se ancora non lo sa) vorrebbe comprare i Guanti Elusione, ma mi piacerebbe che fossero bracciali in cuoio più che guanti (link all'immagine di esempio). Poi aggiungerei anche il Fumogeno dell'invisibilità... è proprio carino! ^^
     
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    SPOILER (click to view)
    Nissuuuuuuuuuuuuun problema xD
    Lavoro interessante direi xD
    o.o Il fumogeno sta andando a ruba... sei la seconda che me lo chiede xD


    Tempo addietro era andato negli inferi. Un viaggetto molto interessante. Certo, aveva quasi rischiato la vita, come ci si poteva aspettare, però ne era uscito indenne. O quasi. L'unico ricordo era quella sottile cicatrice che gli attraversava il volto. Dal centro della fronte allo zigomo sinistro. Il mannaro sembrava averlo fatto apposta, con una precisione chirurgica. Ferito all'occhio ma nulla di letale. Tanto da doversi operare per evitare complicazioni varie.
    In cambio, però, forse ci aveva guadagnato. Dipendeva dai punti di vista, però non fregandogli nulla della cicatrice, anzi la considerava una medaglia ottenuta sul campo, era uno scambio quasi impari. Quasi troppo vantaggioso per lui.
    Dopo l'operazione si era fatto innestare l'occhio che aveva trovato nella sala del trono del boss che il Mutante aveva fatto fuori.
    "Io sono in grado di vedere, ma tu sarai in grado di Capire?"
    L'importante quesito era scritto in runico sul piedistallo che reggeva il contenitore in cui era deposto lo strano occhio. Inizialmente aveva dato poco peso alla cosa, gli serviva un occhio e se lo prese.
    Solo dopo l'operazione cominciò a capire le implicazioni della cosa. Quando recuperò il pieno utilizzo dell'occhio cominciò a vedere attorno alle cose una sorta di aura nebbiolinosa, molto trasparente, quasi invisibile ma indiscutibilmente di un colore tendente all'arancione. Avvolgeva tutto, persone, animali e piante. Sembrava rimanere appiccicata a tutti gli esseri viventi. E infatti...

    Avanti. Posso esserle utile?

    Ancora faceva fatica ad abituarcisi, l'ennesima persona avvolta dall'aura appena rossiccia. Non sapeva cosa significava, non sapeva se era normale o no. Però non sapeva nemmeno a chi rivolgersi per un eventuale aiuto.
    "riuscirai tu a capire?" ancora gli risuonavano in mente quelle parole. Evidentemente erano riferite a quell'aura.
    No, ancora non riusciva a capire. Però ci sarebbe riuscito. Era una sfida con se stesso.

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Occhio speciale:
    Si tratta di un oggetto che sembra un occhio che riuscirebbe a svelare allineamento, aura. Spieghiamo meglio cosa 'vede' il proprietario di questo occhio.
    Gli esseri viventi li vede avvolti da una sorta di nebbiolina che varia dall'arancione scuro al rosso scuro quasi nero, quelle dal rosso piu` scuro sono le creature piu` potenti e piu` avanzate nei livelli .
    Le creature non morte invece le vede avvolte dalla stessa nebbiolina sottile, quasi invisibile, e che va dall'azzurro chiaro quasi bianco (tipico dei vampiri molto giovani), ad un blu scuro, caratteristico invece del vampiro antico.
    L'occhio non ha cariche ovviamente, ma piu` energie ha in corpo il possessore, meglio l'occhio riesce a svelargli tale cose.
    L'occhio non avanza a livelli e non permette di riconoscere la razza.
    Raggio d'azione: 15 metri.
     
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    Alla vista dell’artigiano, rimango letteralmente sconvolta. E non è sicuramente la sua giovane età o il suo abbigliamento che mi fa rimanere scioccata, ma la terribile cicatrice che gli solca il volto, passandogli sopra l’occhio, tanto che mi stupisco che ci veda ancora. Deve avere solo cinque o sei anni in più di me, eppure - soprattutto grazie a quella cicatrice - mi pare molto più ‘vecchio’ di me, come se fosse sopravvissuto a qualcosa che io non posso immaginare. E, visto il suo mestiere, direi che quel qualcosa riguarda il sovrannaturale.

    “Buongiorno.” Esclamo, sperando che lui non abbia notato la mia reazione iniziale o che, comunque non ci faccia tanto caso. Mi costringo a cercare di non fissargli intensamente la cicatrice e a non iniziare a fare domande... perché devo dire che il mio amore per i misteri irrisolti non vuole darmi tregua. E qui mi trovo di fronte a un mistero irrisolto. Un mistero per me, almeno.
    “Mi chiamo Kimberly Hastur.” Mi presento, avvicinandomi a lui di qualche passo. “Avrei bisogno di qualcosa di speciale. Qualcosa che mi aiuti a evitare di 'lasciarci le penne' in incontri... un po’ particolari.”
    Insomma, come l’altra volta con Romeo non so bene come comportarmi, ho sempre l’assurdo timore che le informazioni che ho trovato non siano proprio giuste o che io abbia sbagliato negozio e che il ragazzo mi prenda per pazza se dico qualcosa di troppo anormale.
    Probabilmente non dovrei preoccuparmene, dopotutto so che le informazioni sono esatte e so di essere nel posto giusto. E non dovrei neppure essere preoccupata dall’idea di passare per pazza. Dopotutto, non era mia madre che diceva che un ramo di pazzia adorna l’albero della saggezza? A questo punto posso pensare che non c’è speranza di diventare saggi senza essere leggermente pazzi, altrimenti non si considererebbe la possibilità che certe cose - apparentemente irreali - esistano veramente.

    “Insomma, un oggetto con poteri difensivi.” Aggiungo, andando direttamente al punto.
     
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    L'anello che abitualmente portava al pollice quando era in negozio gli permetteva di vedere le auree di chi stava nel negozio, e l'occhio dall'iride grigia gli permetteva, invece, di individuare una strana aura arancio scuro. Ancora non aveva capito a cosa associare quella bruma lattiginosa colorata, però, fino al momento, non era riuscito a trovare qualche differenza tra le varie persone.
    Il sovrapporsi dell'aura e della nebbiolina arancione era molto fastidioso ma gli aveva confermato che la seconda era slegata dalla natura dell'individuo. Dall'aura che aveva visto era chiaro infatti che la donna non era propriamente umana. Non certo un demone o una lamia ma comunque non umana.
    Il fastidio procuratogli dall'ambigua sovrapposizione lo convinse a levarsi l'anello mentre si presentava, posandolo sul bancone.

    Kaien Adranos, molto piacere.

    Questo, però, gli impedì di accorgersi dello sguardo parecchio sorpreso alla vista della cicatrice che scomparve poco dopo.
    Kimberly era andata direttamente al sodo. Voleva qualcosa per proteggersi da eventuali scontri futuri. Non considerando il detto secondo cui la miglior difesa è l'attacco si dichiarò in favore di oggetti difensivi.
    Nella sua lista di oggetti aveva anche qualcosa di quel genere, quindi si apprestò a prendere il menù di armi magiche del locale. Stava sotto al bancone, benchè una breve lista priva di approfondite descrizioni fosse appesa al muro preferì quella. Essendo in bella vista, la prima non conteneva informazioni riguardante l'occulto.

    Capisco perfettamente. Io stesso mi sono trovato immischiato in faccende poco piacevoli, e senza un adeguata protezione non sarei qui. Quindi penso di poter immaginare i suoi bisogni.

    Il tono, cordiale, era abbastanza informale ma comunque adatto ad un rapporto venditore-cliente


    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Anello della Rivelazione:
    Semplice anello da pollice largo un centimetro e spesso meno della metà. Formato da due pezzi, la base d'argento con un secondo strato di ossidiana nera. Questa è a sua volta ricoperta da delle decorazioni in argento che hanno il loro inizio e la loro fine nella base.
    L'anello è il fulcro catalizzatore di un circuito magico innestato in tutto il pian terreno della proprietà di Kaien Adranos. Comprende il negozio, il laboratorio e parte dell'abitazione.
    Chiunque indossi l'anello entro l'area dell'edificio ha la facoltà di individuare l'aura di tutti gli esseri viventi che rientrano nello stesso perimetro. L'anello permette, inoltre, di capire se esistono intenzioni ostili e verso cosa sono dirette.
     
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    Ovviamente, i miei timori erano ridicoli. Sono nel posto giusto. Ora devo solo capire se c’è anche un oggettino adatto a me, anche se ritengo di sì. Insomma, non sto cercando chissà cosa, solo un artefatto che abbia qualche potere protettive, in modo da avere qualche carta in più da giocare contro quella dannata lamia. Oltre che contro a tutte quelle creature che vogliono mangiarmi, azzannarmi o chissà cos’altro.
    Non mi sembra di chiedere troppo.
    Più o meno.

    “Grazie.” Rispondo, chiedendomi se dovrei dirgli qualcosa in più, magari spiegargli il mio problema, ma scarto l’idea. Non mi sento di parlare di quella serata, è una cosa troppo personale, mi sento male al solo pensarlo. Perché ho sbagliato, ho messo la mia vita prima di quella dei miei colleghi, e per questo la pagheranno anche loro. Proprio come con Arawn.
    Comincio a sfogliare il catalogo che mi ha dato, trovandomi di fronte a una marea di oggettini che mi piacerebbe comprare. C’è di tutto e di più: da spade con i poteri tanto interessanti ma che so che non userei mai, se non per tagliarmi un dito, a gioielli e pozioni. Insomma, come al solito non so cosa scegliere, anzi, non ne ho la minima idea. Le cose che mi piacerebbe comprare sono molte e ho qualche dubbio di avere abbastanza soldi da acquistarne anche solo la metà. Ma ci sono due cose che mi attirano più delle altre, tanto da farmi pensare che forse ho trovato quello che cercavo e, addirittura, qualcosa in più. Ma prima voglio qualche informazione in più.

    Alzo lo sguardo dal catalogo, ritornando a guardare l’artigiano e cercando di ignorare la sua cicatrice.
    “Mi sembra che i Guanti Elusione facciano quasi al caso mio, ma se fosse possibile mi piacerebbe modificare qualcosina.” Dico, approfittando del fatto che nel menù c’è scritto che l’oggetto può essere cambiato. “Insomma, probabilmente i guanti sono l’oggetto più adatto per quelle proprietà, ma vorrei qualcosa che sia adatto un po’ a tutte le stagioni. Non è molto normale mettere un paio di guanti in estate!” Scherzo.
     
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    La ragazza sembrò rincuorata dalle sue parole, sfogliò il catalogo che le aveva fornito e dopo aver guardato qualche oggetto espresse il suo interesse per i guanti elusione. Subito dopo, però, fece una battuta che colpì nel segno il difetto, che a quanto pareva era in bella mostra, di quei guanti.
    Dalla descrizione era difficile trovare un difetto nell'incanto, infatti riguardava l'estetica e la funzionalità, cose a cui Kaien generalmente prestava una certa attenzione. In quel caso, evidentemente, non ne aveva posta abbastanza.
    Aveva scelto i guanti perchè permettevano di mettere velocemente il supporto dell'incanto stesso fra il pericolo e l'utilizzatore, cosa utile soprattutto nei primi tempi di utilizzo. Non aveva considerato, però, che nei mesi caldi dell'anno era parecchio scomodo, nonchè sospettoso, portare dei guanti.
    Fortunatamente aveva tenuto in conto la possibilità di lasciare al cliente la scelta dell'oggetto che doveva portare il potere di protezione.
    Sorrise all'affermazione di Kimberly

    Ha perfettamente ragione. Ho commesso un errore da non sottovalutare, fortunatamente me lo ha fatto notare per tempo. Mi dica cosa preferisce e vedremo se è possibile cambiare

    Il termine possibile non era adatto, sarebbe stato meglio dire "consigliabile". In fondo quel tipo di incanto non dipendeva dalla forma o dal tipo di oggetto su cui veniva imposto, però, essendo un po' difficile da manovrare all'inizio, era consigliabile qualcosa da poter muovere agilmente con le mani. Erano, quindi, molto sconsigliati cose come orecchini e collane.
     
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    Alle sue parole, un po’ mi dispiace. In effetti ha ragione, gli ho fatto notare un difetto e non credo che sia molto bello sentirsi ‘criticare’ il proprio operato da una ragazzina che entra per la prima volta nel negozio. Forse avrei dovuto evitare di dirlo, limitandomi a dire che avrei preferito un altro oggetto, ma ormai è fatta. Almeno potrà modificare l’artefatto, se vorrà, per fare in modo che non ci sia quel problema. Dopotutto, tutti abbiamo bisogno di modificare le cose che facciamo, rendendole migliori. Io stessa alle volte, prendendo in mano dei miei vecchi rapporti, mi vien voglia di strappare i fogli e riscrivere tutto, magari semplicemente perché una mia affermazione mi pare assurda. Cosa che, purtroppo, non posso fare.

    Quanto a che oggetto usare... mi prendo il tempo per riflettere.
    Che oggetto potrebbe avere un uso abbastanza simile a un paio di guanti?
    Subito mi viene in mente un anello, che comunque finisce sempre nella mano, ma forse in questo caso ne servirebbero due. Insomma, va bene che i guanti si vendono in coppia, ma può darsi che ci sia un motivo particolare se ha scelto proprio quelli. A quanto ne so degli oggetti magici (aimè, assai poco) potrebbe darsi che l’incantesimo sia equilibrato tra i due e che quindi siano assolutamente necessari due oggetti. Potrei chiederlo all’artigiano, ma non mi ispira molto avere un altro anello. Ne ho già uno, e io non amo riempirmi di gioielli. Insomma, uno basta e avanza.
    Scarto subito cose come collane e orecchini, anche perché sarebbe molto difficile metterli tra me e l’attacco. No, ci vuole qualcosa che stia nelle mani, o magari nei polsi, come...
    “Dei bracciali.” Affermo, in un sussurro, più rivolta a me stessa che a Kaien Adranos. “Potrebbero avere la stessa funzionalità dei guanti. Ma di che tipo? Di che materiale?”
     
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    Kim sembrò meditare sulla sua proposta, la stessa cosa stava facendo l'artigiano. Anche lui voleva capire cosa aveva tralasciato. In ogni caso, nulla di grave. E infatti. La proposta della donna era una coppia di bracciali. Sembrò nominarli più per se che altro, però le domande successive richiedevano risposta da Kaien.

    Bracciali eh? Sì, credo possano andare più che bene. La funzione dovrebbero mantenerla inalterata, per quanto riguarda la forma e il materiale...

    Un attimo di riflessione. La sua mente, dopo aver trovato l'appiglio dei bracciali lavorò per qualche istante. Gli apparivano davanti agli occhi le immagini più varie. Bracciali spessi, corti, lunghi e articolati. Però nessuno lo convinceva.

    Si potrebbe stare su un classico argento, magari un semplice anello. Però...

    Con la seconda pausa, e un sospiro carico di pensieri, i suoi occhi saettarono all'ambiente che lo circondava. Tanto familiare e tanto sottovalutato. Questa volta, però, gli diede una risposta che lo soddisfò quasi appieno. Mancava solo l'accettazione della cliente.
    Ispirato all'ambiente ligneo e dall'aspetto antico del suo negozio continuò

    Magari Una coppia di parabraccia in cuoio sarebbe più indicata. Leggermente fuori moda, magari, ma decisamente più interessanti dei classici pezzi di metallo da sfoggiare la sera con gli amici.

    Forse aveva parlato troppo. In fondo non sapeva se quei bracciali che aveva appena tentato di screditare piacevano o no alla donna.
    Anzi, era molto più probabile che li preferisse a due grossi pezzi di cuoio indurito adatto più alle amazzoni che ad una donna di città.
    Però non era riuscito a trattenersi, aveva parlato a ruota libera senza pensarci.
    Per mascherare quel mezzo imbarazzo, e in attesa della risposta, si fornì di carta e matita su cui annotare le successive indicazioni di Kimberly
     
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    Trasalgo alla proposta dell’artigiano, più che altro perché stavo solamente riflettendo ad alta voce. Le mie non erano proprio delle domande, però... Kaien ha avuto una buona idea, in effetti.
    Sì, dei bracciali di cuoio sono un po’ fuori moda, ma certamente più interessanti di quelle cosine in argento o chissà cos’altro che potrebbero attirare l’attenzione di un ladro! Certo, sicuramente il bracciale di Neris attira molto più l’attenzione di qualsiasi altro braccialetto, ma quello è in oro massiccio e al sicuro nella mia stanza.
    Al sicuro... o almeno spero!

    “Dei bracciali di cuoio...” Ripeto, cercandomeli di immaginare addosso. “Sarebbe molto fantasy.”
    Insomma, non sono proprio una patita di fantasy, ma mi piace qualche volta leggere qualche romanzo di quel tipo. È divertente notare come lo scrittore cerchi di dare vita a creature che non esistono... o che lui crede che non esistano. È molto interessante leggere quei libri e rendersi conto di come non siano così innocui come appaiono alla maggior parte del pubblico.
    Perché creature come vampiri, licantropi o lamie si incontrano anche nella realtà.

    “Non è male come idea. Anche perché non mi piace più di tanto portare dei gioielli!” Dico, sorridendo timidamente. “E, nel caso i miei amici non apprezzassero... mi basterebbe dire che amo il fantasy.”
    O forse farei prima a dire che sono un oggetto magico, visto che, in un modo o nell’altro, quelli che considero ‘amici’ o non sono umani o conoscono l’esistenza del sovrannaturale.

    Mi prendo qualche secondo per riflettere, poi aggiungo: “Sì, direi che vanno bene. Soprattutto se sono abbastanza semplici... insomma, senza troppe decorazioni.”

    “Poi c’è un’altra cosa che volevo chiederle. Il suo...” Mi ci vuole un attimo per ricordarmi il nome. “...fumogeno dell’invisibilità, com’è che funziona, esattamente?”
    Insomma, nel catalogo c’è scritto qualcosina, ma preferisco avere maggiori informazioni.
     
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    La risposta di Kaien risultò inaspettata. Kimberly, infatti, trasalì. Però sembrò apprezzare l'idea dell'artigiano. Idea, fra l'altro, nata all'improvviso, non ponderata e che, quindi, non teneva conto di parecchie cose.
    Fantasy era il termine usato dalla cliente per definire la veloce descrizione fornita. Decisamente azzeccato. Inoltre si preoccupò del pensiero degli amici, concludendo che poteva mentire sui suoi gusti.
    Sorrise all'idea anche se in realtà pensava non sarebbe stato necessario. Era vero che si trattava di oggetti difensivi ma non era necessario indossarli ventiquattr'ore su ventiquattro

    Sì beh, non credo saranno molto usuali. Però non è certo indispensabile indossarli in ogni momento.

    O almeno sperava fosse fosse così.
    Era giunto, infine, il momento delle spiegazioni. A quanto pare il fumogeno dell'invisibilità risultava essere interessante. Kimberly era già la seconda cliente a chiederlo. O comunque a richiederne maggiori informazioni.

    Beh, è un liquido all'interno di un ampolla. Trasparente come l'acqua. Quando entra in contatto con l'aria vaporizza e crea un'area in cui si genera una rifrazione luminosa tale da nasconderla alla vista di chiunque. Non la rende incorporea o veramente invisibile. Agisce solamente sulla rifrazione luminosa. Come se si nascondesse dietro a qualcosa. Inoltre l'effetto è più efficace se nella preparazione posso disporre di qualche goccia del sangue del richiedente. In questo caso, però, è anche più localizzato. Il liquido assume qualche rifrazione scarlatta e funziona solo su chi ha fornito il sangue.

    Si era perso in una descrizione forse troppo lunga ma le varie particolarità del fumogeno potevano essere difficili da spiegare. In più gli sembrava di aver dimenticato qualcosa...
     
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    Quando afferma che non è necessario tenere su i bracciali ventiquattro ore su ventiquattro mi rendo conto di quanto Milady mi faccia paura. La mia idea è proprio quella di tenerli tutto il tempo! Anche perché ormai neppure in sede mi sento al sicuro.
    Ma, anche se non sono d’accordo con le sue parole, non ribatto. Non lo ritengo necessario.

    Ascolto la descrizione del fumogeno, mentre mi immagino di scomparire alla vista di qualche essere che mi vuole morta. Non sarebbe male come idea, sicuramente prenderebbe alla sprovvista il mio avversario. E questa è una buona cosa, perché se voglio sopravvivere in questa città ho bisogno di assi nella manica. Oltre che di molta fortuna.
    “Mm... non saprei.” Affermo, cercando di comprendere se è meglio aggiungere la goccia del mio sangue o no. “Se dovessi usarlo nel Ta... insomma... a casa mia, potrei aver bisogno di nascondere qualcun altro, mentre se fossi da sola sarebbe più utile potenziarlo con la goccia di sangue.” Rimango un attimo in silenzio, senza avere la minima idea di cosa scegliere. Dannazione! Entrambe le possibilità hanno i loro pregi e difetti!
    “Ma...” Esclamo, mentre un pensiero preoccupante mi attraversa la mente. “Se nell’area d’azione del fumogeno ci fosse anche un mio nemico, e il liquido non contenesse del mio sangue, verrebbe reso ‘invisibile’ anche lui?”
     
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    o.o vuoi la scorta di fumogeno per tutto il Talamasca? XXD
    Sarebbe un piacere, per me, procurart il tutto xD


    Kim ascoltò attentamente ciò che disse e, proprio quando Kaien cominciò a pensare di aver detto tutto, fece delle ovvie domande. Come si era spettato aveva dimenticato qualche particolare nella spiegazione.
    Una cosa che, però, non gli era sfuggita erano le parole di Kimberly. Aveva nominato un certo "Ta..." prima di correggersi in "casa". Evidentemente viveva in un luogo che non considerava casa sua o in cui, comunque, viveva altra gente. E non pensava fosse un rifugio di disadattati. Ma, in fondo, non era affar suo. Forse ci avrebbe pensato dopo. Forse...

    Capisco il dilemma. Tutto sta in quanta fiducia ripone nei suoi coinquilini. Se li ritiene abbastanza abili e ben equipaggiati da sapersi difendere autonomamente, allora la scelta dovrebbe cadere sul fumogeno più potenziato. Altrimenti...

    Una breve pausa significativa preannunciò l'imminente spiegazione sulle applicazioni del fumogeno.

    Le tossine reagiscono con i tessuti organici. Per non attivarle bisognerebbe essere muniti di protezioni particolari. Ad ogni modo il fatto stesso di divenire invisibile, anche ai propri occhi, generalmente causa spaesamento. Ed è proprio quel momento da sfruttare per un eventuale attacco. E, in ogni caso, la formula non potenziata non offre una copertura perfetta. Osservando attentamente la zona in cui si trova il soggetto, è possibile intravvedere qualche sottile squarcio fra l'area di rifrazione. Questo le permette di capire se l'avversario sta fermo o si muove. In questo secondo caso, però, le immagini rimangono visibile leggermente in ritardo e falsano appena la reale posizione della persona.
    Chiaramente questi sono tutti fattori sfruttabili anche dall'avversario ma se non ne è a conoscenza gli è impossibile. Anche se li si conoscono bisogna fare parecchia attenzione per intravvedere questi frammenti di immagini.


    In realtà non aveva ancora dato una risposta chiara e diretta alla domanda. Però fornire prima quei dettagli era necessario per far capire la risposta.

    Quindi, in conclusione, sì. Anche il suo avversario diventerebbe invisibile, anche ai propri occhi. Però questo sarebbe solo l'ennesimo vantaggio nelle sue mani. O, comunque, non certo uno svantaggio.

    Il tono preoccupato della ragazza gli aveva fatto capire che temeva un attacco diretto. Il discorso generale, poi, verteva sui sistemi di protezione per se e per altri. Chiaramente si sentiva sotto minaccia.
    Anche lui aveva subito una sorta di attacco da parte di una Lamia qualche tempo prima. Milady era arrivata nel negozio con un aria di superiorità e strafottenza del tutto personale. Gli aveva commissionato un pugnale quasi pacificamente ma al momento della consegna lo aveva ipnotizzato per prendersi gioco di lui. L'aveva odiata per questo. Per qualche tempo aveva covato sentimenti di vendetta, poi era passato alla decisione di dargliele di santa ragione nel caso l'avesse rivista ma non sarebbe andato a cercarla.

    Il segreto per non perdere in un combattimento non è tanto avere il miglior equipaggiamento, quanto saperlo usare meglio del proprio avversario. Non demoralizzarsi e fare ciò che si è in grado di fare.

    Non sapeva perchè aveva detto quelle cose, anche perchè erano, più che altro, delle considerazioni ad alta voce. Aveva pensato a se stesso durante gli allenamenti nelle arti marziali e i primi combattimenti. Il suo Maestro glielo diceva spesso. Non è tanto importante conoscere più tecniche del tuo avversario quanto saperle usare meglio di lui e credere in se stessi.
    Le sue parole erano semplicemente un eco del ricordo di quelle frasi, tornate alla mente grazie ai discorsi sui combattimenti.

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    o.o mi accorgo che bisognerà rivedere qualche prezzo della mia lista. A guardarlo ora Volontà Nera mi pare un po' troppo costoso....
     
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    Ci credo!!! XD Sarei io quella che spenderebbe!! ^^
    Comunque, no, niente scorta per il Talamasca... XD

    Mi prendo il tempo per riflettere, considerando i pro e i contro. In effetti, ha ragione: i miei colleghi sono in grado di fronteggiare una situazione simile da soli e, quasi certamente, in modo migliore di quanto possa fare io. Sono negata per i combattimenti, ormai ne sono sicura. L’unica cosa che mi dovrei sbrigare a fare è spiegare loro cosa è successo... e al solo pensiero di guardarli mentre dico una cosa del genere mi sento male. Maledizione, me ne sono andata da Roma per un fatto simile! Cos’è? Il mio destino è di continuare a cambiare sedi?
    Ma io non voglio farlo, qui a Nouvieille mi trovo bene. Non ho intenzione di andarmene, anche se questo mi costasse la vita.

    “Mm... allora direi che è meglio metterci la goccia di sangue. Non sarebbe bello trovarsi una lamia invisibile per casa. E non so quanto sarebbe spaesata.” Affermo, rendendomi conto solo successivamente di aver parlato di Milady. Chissà cos’ho oggi, prima ho rischiato di pronunciare ‘Talamasca’, ora parlo di lamie. Eppure avevo deciso di evitare di parlare di certe cose, Milady compresa!
    Ma ormai è fatta, e devo dire che l’idea di avere Milady che gira invisibile per il Talamasca mi fa rabbrividire. No, da quello che so di lei, ritengo che si riprenderebbe presto e che riuscirebbe ad approfittare della situazione... e io non voglio che ciò accada.
     
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    XXD beh, è in arrivo un restyling dei prezzi...
    Temo però che sarà dopo questa ruolata ^^


    La lunga e contorta spiegazione che aveva dato aveva anche aiutato Kimberly a decidersi sull'effettivo utilizzo del sangue come potenziamento degli effetti del fumogeno.
    Kaien, mentre stava esponendo le teorie dell'antico maestro, si era adoperato per annotare su carta le indicazioni sui bracciali di cui avevano discusso poco prima. Era in piedi e stava scrivendo quando, quello che sentì, lo costrinse a spostare di scatto tutta la sua attenzione sul volto della donna. La stava osservando con un espressione concentrata quando

    Capisco... Non so quante Lamie ci siano a Nouville ma sarebbe bene stare attenti anche ai loro oggetti, non solo a occhi e denti. Ci sarebbe da rimanerne paralizzati...

    Con la prima parola aveva rispostato i suoi occhi sul foglio di carta, continuò a scrivere anche dopo che aveva annotato tutto quello che serviva. Alla fine si potevano vedere parecchi scarabocchi, alcuni riprendevano vagamente la linea del pugnale che lui stesso aveva fabbricato per Milady.
    Quel piccolo intermezzo gli aveva fatto ricordare gli eventi poco piacevoli del primo incontro con la lamia, però ora era perfettamente calmo.
    Sorrise a Kim mentre concludeva

    Direi che in una settimana dovrebbe essere tutto pronto. Nel caso, se mi lascia un recapito, le farò sapere per tempo. Dimentico qualcosa?
     
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    Non ti preoccupare. ;)

    Alle sue parole rimango agghiacciata. Che cosa significano? Che cosa vuole dirmi? Il mio sguardo cade sul foglio in cui fino ad adesso ha preso appunti.
    In fondo ci sono degli schizzi.
    Schizzi di un pugnale.

    Ci vuole un attimo perché la mia mente assimili il tutto.
    Lamia... pugnale... oggetto... rimanere paralizzati...

    Oddio.
    Spalanco gli occhi e impallidisco, fissando l’artigiano.

    Ha venduto un pugnale paralizzante a una lamia!?

    Se non fossi praticamente immobilizzata dallo shock, è quasi sicuro che mi metterei a urlare contro di lui, magari pronunciando proprio quelle parole che mi sono passate per la mente. Ma, per fortuna, ci vuole un attimo perché io mi riprenda, qual tanto che mi basta a tornare calma. Quel tanto che mi serve per ricordarmi quanto è difficile dire di no a una lamia. Dopotutto, io l’ho provato sulla mia pelle.

    “Capisco.” Sussurro, mentre il mio sguardo ricade sul foglio per poi immediatamente tornare all’artigiano. “Non è che, per caso, sa il nome di questa lamia così particolare?” Chiedo, sperando disperatamente che non stia parlando di Milady. Voglio sentire un altro nome, non mi importa quale. Se non fosse Milady mi sentirei più tranquilla e mi limiterei a segnalare al Talamasca che per Nouvieille gira una lamia che ha tra le mani quell’artefatto... ma se fosse Milady...

    Probabilmente non uscirei da questo negozio fino a quando non avessi avuto qualche altra informazione sulle capacità di questo pugnale e, magari, su un qualche suo punto debole.

    Nel frattempo - tanto per tenermi occupata e per pensare a qualsiasi cosa che non riguardi una certa lamia - recupero dalla borsetta il mio biglietto da visita, quello personale, dove non c’è nessun accenno al Talamasca. Glielo porgo, il cuore che mi batte a mille.
     
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