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Harmin Metrac
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In quel locale dei bassi fondi sembrava di stare nella più squallida bettola del mondo, la musica assordante riempiva i timpani di Christopher, cercava di rimanere rilassato la bancone del bar e sorseggiare quel bicchiere di anisetta che gli era stato sbattuto sotto il naso in malo modo da un barista alquanto alterato per chissà quale motivo.
Ragazze dai facili costumi, brutti ceffi, un vero e proprio popolo della notte, intenti a ballare e scaricare energie come se non ci fosse un domani.
L'arredamento di quel posto lasciava molto a desiderare, cercava di dare una parvenza cyber punk al locale ma era tutto messo lì senza una logica, un vero schifo.
Come se questo non bastasse un gruppetto di ragazzini continuava a guardare Christopher ridacchiando, effettivamente la figura dell'uomo d'onore contrastava anche troppo con lo stile del locale.
Christopher si rivolse nuovamente il barman, chiamandolo con uno schiocco di dita.
Del ghiaccio...
Si limitò a boffonchiare tentando invano di superare il volume della musica.
I neon del locale gli provocavano bruciore agli occhi, la musica con bassi sempre più battenti lo stava facendo innervosire non poco.
DEL GHIACCIO!
Urlò a pochi centimetri dall'orecchio sinistro del barista che ora sembrava aver capito, poco dopo gli rovesciò nel bicchiere un paio di cubetti di ghiaccio.
Le cose non sembravano andare bene, in quel locale non vedeva traffici illeciti, nessuno faceva uso di sostanze stupefacenti, almeno non finchè lui rimaneva lì a fissare.
Il gruppetto di ragazzini sembrò avvicinarsi, ma giunto a pochi metri da lui il capo banda deviò verso la piccola pista da ballo.
Quel luogo fracassone stava cominciando ad annoiarlo, forse avrebbe dovuto dare una spremuta al propietario per farsi pagare la protezione ed andarsene.
Mentre rifletteva sul dafarsi rimase lì, appollaiato sullo sgabello davanti al bancone a bere, forse aspettando che capitasse qualcosa di interessante.
Edited by Harmin Metrac - 5/7/2009, 17:28
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.SPOILER (click to view)Posso? ^^
Non so esattamente cosa ci faccio in questo posto. Non so se sto vagando in cerca di divertimento, di qualcuno con cui parlare o... di qualcuno di cui nutrirmi. Ho sete, questo non posso negarlo, ma è più un desiderio di sangue che una vera e propria necessità. Mi son già nutrita la scorsa notte, non ho l’assoluta necessità di farlo anche adesso. No, non voglio farlo.
Anche se, trovandomi davanti un assassino o un delinquente, potrei sempre cambiare idea.
Per un attimo mi viene la tentazione di uscire dal locale in cui sono appena entrata, decisa a trovare qualcuno di adatto e fare la scena della povera fanciulla innocente che si è persa. Io adoro recitare, è una delle poche cose che mi sono rimaste dei secoli passati col mio creatore. Da mortale ero troppo innocente per farlo, con Lui ero troppo innamorata per rendermi conto delle menzogne attorno a me, e ora ero diventata attrice nel teatro di Nouvieille. Il teatro che una volta ero io a dirigere.
Questa è una cosa che non sopporto e temo che non lo farò mai. Eppure... eppure non riesco a darne una colpa a Selene. Non riesco a prendermela con lei. Anzi, sono addirittura arrivata a rispettarla. E pensare che inizialmente ero quasi decisa ad ammazzarla per riavere il mio posto. Interessante come le cose possano cambiare con una chiacchierata. Interessante come io abbia potuto pensare di uccidere una perfetta sconosciuta solamente per gelosia. Gelosia... e chi l’avrebbe immaginato?
Non ero io l’Antica convinta di non poter essere controllata dalle emozioni?
Non sono io quella che fa sempre gli stessi errori, sempre spinta dagli stessi sentimenti?
Non sono io che mi sono creduta la Dea per centinaia di anni?
Mi stupisce che la vera Dea non si sia offesa, che mi consideri ancora una sua creatura.
Mi siedo al bancone, osservando chi mi sta attorno. C’è chi beve, c’è chi chiacchiera. Mi domando per l’ennesima volta cosa fare: chiacchierare o una bevutina?
Sorrisi leggermente, a bocca chiusa.
Peccato che per me il significato del termine bevutina sia ben diverso da quello che gli viene dato solitamente. Anche se non sono assetata, un assaggio di sangue umano lo farei volentieri, magari da un innocente. Se io non uccido gli innocenti, questo non significa che non assaggi neppure il loro sangue.... -
Harmin Metrac .
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Christopher passò alla vodka, ad ogni bicchiere buttato giù riaffioravano sempre più ricordi.
Quante vite ha visto scivolare via, quante ne ha spezzate, amici scomparsi, parenti portati via da malattie, nemici e conoscenti in una pozza di sangue in mezzo alla strada.
Jhonny Sacremoni se lo era portato via il cancro l'anno scorso, "Crissy" Moltisanti era morto in un incidente stradale, l'amico di Christopher, Carlo è semplicemente spartito nel nulla, mentre il povero Bobby Bacalieri e Silvio Dante erano stati giustiziati due settimane dopo il matrimonio di Christopher.
Gli ultimi anni erano stati un disastro, tra vuoti di potere, arresti e problemi vari.
Ed ora eccolo quì, l'uomo d'onore, sperduto in una città europea, mandato alla ribalta con quattro soldi e un buffetto sulla guancia.
Lontano dalla propria famiglia e dai propri amici, lontano dall'azione e dai guadagni veri.
Svuotato l'ennesimo bicchiere Christopher guardò il barista, a fine serata gli avrebbe fatto un bel discorsetto.
Un altro, doppio.
Aspettando di essere servito si accese una sigaretta, finalmente la musica si fermò, almeno per qualche minuto le sue orecchie avrebbero avuto un pò di pace.
Girandosi notò una ragazza seduta vicino a lui, era appena arrivata, sembrava carina, ma non era dell'umore adatto per tentare di rimorchiare.. -
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La mia attenzione viene attirata dal ragazzo accanto a me. Un ragazzo che sembra deciso a rovinarsi la vita. Per un attimo mi chiedo se interferire, se dire qualcosa, iniziare una conversazione. Non sono sicura di volerlo fare, spesso è difficile far ragionare gli umani. Sembra che in questo secolo tutti vogliano distruggere se stessi e quelli che stanno loro intorno. Preferiscono le comodità alla salute. Alle volte mi chiedo perché non capiscono di starsi autodistruggendo, ma forse lo sanno. Lo sanno e si rendono conto che a loro non importa. O che non possono fare niente per cambiare la situazione.
“Il fumo nuoce alla salute. Come bere troppo.” Dico, con un lieve sorriso sulle labbra. Un sorriso a bocca chiusa, ovviamente. In questo momento sono felice della mia natura vampirica: io non potrei mai rovinarmi la vita con l’alcool o il fumo. Il fumo non mi può fare male e l’unica cosa che posso bere è il sangue... sangue di persone ancora vive. Il sangue dei morti o quello degli animali sono a dir poco disgustosi. Magari potrei sopravvivere con soli topi - come so che certi vampiri hanno fatto, anche se per poco tempo - ma a che prezzo?
No, no, la mia dieta va bene così com’è.. -
Harmin Metrac .
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Christopher rimase con lo sguardo perso nel bicchiere, d'un fiato lo bevve e lo sbattè sul bancone con noncuranza.
Di qualcosa bisogna pur morire no?
Disse guardando di sottecchi la ragazza, poi chiamò il barista.
Un altro per me e un analcolico per la signorina.
Tirando una lunga boccata dalla sigaretta si girò con gesto lento verso la ragazza.
Io mi chiamo Christopher, molto piacere...Cosa porta una bella ragazza come te in un buco come questo? Dovresti saperlo che è un quartiere poco raccomandabile.
Non che gli interessasse veramente, ma se la ragazza aveva dimostrato un minimo interessamento per la sua incolumità era il caso di ricambiare.
Christopher ne conosceva a bizzeffe di storie di ragazzine che si mettevano nei guai, stupri, abusi e chi più ne ha più ne metta. In quartieri come quello, dove piccole bande di teppisti cercano di fare i duri prendendo con la forza ragazze che non potrebbero avere nemmeno nei loro sogni.
Come il gruppo di ragazzini che poco prima stava guardando in malo modo Christopher ad esempio, cani che meritano di essere trattati come la feccia che sono, forse gli avrebbe dato una lezione più tardi.
"Come vorrei piantare una pallottola in testa a quei fetenti pisciasotto. no, devo concentrarmi sul lavoro, devo fermarmi a fare quattro chiacchiere con il barista dopo l'orario di chiusura."
Pensò Christopher mentre gli veniva piazzato sotto al naso l'ennesimo drink.. -
.SPOILER (click to view)Scusa per il ritardo... ho dovuto rifare il computer. xD
Possibile che le persone prendano così alla leggera la morte? Certo, un giorno tutti moriranno - tranne quelli come me, forse - ma è proprio necessario invitare la morte a cena?
Invitare la Morte a cena. Cos’è, ho fatto una battuta?
La Morte. Arawn, il mio creatore. Io.
Noi siamo una delle tante facce della morte.
“Anche il mio ex-ragazzo la pensava allo stesso modo.” Non posso fare a meno di sorridere ironica alle mie stesse parole. Ex-ragazzo? Arawn?
No, lui è il mio creatore, il mio sposo, il mio padre e il mio fratello. È il mio padrone, anche se fatico ad ammetterlo anche con me stessa. Quando sono di fronte a lui, è come se io - l’Antica - fossi incantata, proprio come le mie vittime. Possibile che Arawn sia così potente?
No, non è molto più potente di me. Deve avere solo qualche secolo in più di me. Eppure di fronte a lui mi sento una novizia.
E la colpa non è sua... ma è mia. Io lo amo.
“E ora è a capo di una setta. O almeno lo era l’ultima volta che l’ho incontrato. E non credo che faccia solo sacrifici animali.”
No, gli animali neanche li tocca. Adora le belle fanciulle, innocenti e possibilmente vergini.
“Grazie.” Dico, quando Christopher mi offre una bibita. Non che io possa berla, ovviamente, ma apprezzo il gesto. Mi limiterò a sentirne l’odore... e magari bagnarmi le labbra. “Mi chiamo Neris. Sto esplorando la città, voglio imparare a conoscerla meglio.” Non è proprio la verità, ma nemmeno una bugia. Oggi non ho intenzione di fare la bella ragazza innocente capitata per caso in un quartiere... poco raccomandabile.. -
Harmin Metrac .
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Un'altra anima che vagava per la terra, anch'essa con la sua storia, le sue pene, i suoi tormenti. Cicatrici indelebili nel profondo.
Uno di quegli psicopatici che si divertono a giocare ai piccoli satanisti?
Disse Christopher in tono canzonatorio.
Come hai fatto a finire con un individuo del genere? Ti piaceva dare del filo da torcere a mamma e papà crescendo in modo trasgressivo?
Aggiunse ridacchiando sguaiatamente mentre usciva dal bagno la manica di ragazzini che ostentavano un comportamento indisponente.
Il capo si avvicinò al bancone assieme ad una ragazza, ordinò da bere, aspettando cominciò a fissare Christopher, il quale inizialmente fece finta di niente.
Pericolosi i sentimenti...Ti fanno fare cose delle quali ti potresti pentire...E fanno soffrire più di ogni altra cosa.
Che fosse innamorarsi di uno sbandato o perdere la propria moglie, il succo non cambiava, si soffriva e basta.
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“No, uno di quegli psicopatici che giocano agli dei.”
È la mia risposta, anche se non proprio veritiera. Arawn non gioca a fare il dio, crede di esserlo. Potrebbe sembrare la stessa cosa, ma io so che non è così. In un certo senso, il mio creatore si ritiene in diritto di uccidere, e la stessa cosa pensavo io secoli fa, prima di capire che non sono nient’altro che una vampira. Un mostro, potrei dire, ma questa parola non mi piace. E in questo momento non sto soffrendo di uno degli attacchi di malinconia - e di disgusto verso me stessa - che di tanto in tanto mi colpiscono.
“Non so come ho fatto a finire con lui, probabilmente quello che mi ha incantato erano la sua bellezza e la sua voce. Sembrava sapere esattamente quello che mi passava per la testa.”
No, sapeva esattamente quello che mi passava per la testa. Ero solo una semplice umana, duemila anni fa, una mortale facile da incantare. E per un vampiro è così facile affascinare un essere umano!
“Mi ha offerto qualcosa che non potevo rifiutare... il potere, potrei dire. E l’amore.”
L’amore, l’immortalità, diventare una dea.
Voglio vedere se qualcuno riuscirebbe a rifiutare un’offerta simile.
“Sì, i sentimenti sono pericolosi. Ma senza quelli non ci sarebbe poi molto per continuare a vivere, non credi?”. -
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Era davvero irritante, il ragazzino di fianco a Christopher, la compagnia di Neris però compensava, era una ragazza graziosa, sembrava così innocente e fragile.
Già...
Christopher spense la sigaretta in un portacenere davanti a lui, ne aveva abbastanza di quel posto.
Che ne direbbe di cambiare aria? Conosco un locale niente male, nel centro città.
Si chiama "Bada Bing".
Disse con un sorriso, rivolto a Neris.
Nel frattempo il piccolo teppista che gli stava di fianco si intromise nel discorso in maniere molto maleducata.
Oh sì certo, il locale di Don Vito Corleone...Io non ci entrerei mai, ho sentito che il proprietario è un delinquente.
Christopher afferrò il bicchiere davanti a lui e come se niente fosse colpì il ragazzo con violenza sulla tempia destra, i vetri volarono d'appertutto mentre un fiotto di sangue usciva dal taglio apertosi sul punto d'impatto.
Oh, scusa, volevo colpirti sulla bocca!
Urlò Christopher sovrastando il volume della musica, cominciando a calciare la faccia del ragazzo stramazzato a terra dopo il colpo.
Dopo cinque calci Christopher si abbassò e prese per i capelli il ragazzo, alzandogli la testa sanguinante dal pavimento, accostò la bocca al suo orecchio e gli disse quasi sillabando le parole:
Impara a tenere chiusa quella fogna, sono stato chiaro?
I compari del teppista non mossero un dito, era ormai chiaro per loro che quello era Christopher Blundetto, proprietario del Bada Bing, uomo d'onore affiliato alla famiglia mafiosa Lubertazzi, della quale avevano sentito parlare al telegiornale in questi giorni, per via dei funerali del boss deceduto di recente.
Christopher si sistemò la cravatta con noncuranza, lasciò cinquanta euro sul bancone e si avvicinò a Neris porgendole la mano.
Scusi l'incidente signorina...Allora, si va?. -
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Osservo Christopher mentre picchia il ragazzo, leggermente perplessa. Non mi muovo, non intervengo, anche se sono pronta a farlo se le cose si mettessero male. Da una parte non mi interessano molto i regolamenti di conti tra gli umani (a meno che non ci sia di mezzo qualcuno a cui tengo), ma non mi piacciono neppure gli assassini.
Anzi, gli assassini mi piacciono... da mangiare, ovviamente.
Mentre preferisco non toccare il sangue degli innocenti, quello degli assassini lo prediligo.
Non è buono come quello degli innocenti, questo è vero, ma è più... sicuro, si potrebbe dire.
Sangue... sangue che cola dalla tempia del ragazzo.
Sento il suo odore, forte, attraente. Mi immagino mentre mi chino su di lui, per leccargli il sangue... e affondare i canini nel suo collo. Oh, come lo desidero! Non è un bisogno vero e proprio, non ho l’assoluta necessità di nutrirmi, questa notte, ma come vorrei farlo!
Faccio fatica a scacciare dalla mia mente quelle immagini, quel desiderio. Mi concentro su Christopher, sulle sue parole, sulla mano che mi porge. Probabilmente deve credere che sono un po’ scossa per quello che è successo... e a me va bene così. Se sapesse che in realtà vorrei solo gettarmi sul ragazzo per bere il suo sangue probabilmente fuggirebbe a gambe levate.
Cosa che, in realtà, sarebbe meglio che facesse.
Un delinquente, ovvio.
Vedrò cosa farne di lui nel corso della serata.
Per ora voglio solo divertirmi.
“Certo, andiamo.” Rispondo, con un lieve sorriso. Come al solito, i miei canini rimangono ben nascosti dalle labbra: dopo molti secoli di esercizio, questo piccolo trucco mi riesce alla perfezione, ed è diventato quasi involontario. “Solo... non è che potresti evitare di spargere altro sangue in mia presenza?” Chiedo, come - molto probabilmente - farebbe una ragazza umana con un brutto passato alle spalle al mio posto. *Potrebbe essere pericoloso.* Completo nella mia mente, conscia del fatto che, anche se ho più di duemila anni, sono sempre una vampira... e il sangue continua ad attrarmi in una maniera che i mortali non possono nemmeno immaginare.SPOILER (click to view)Ci spostiamo direttamente al Bada Bing? ^^ Inizi tu?. -
Harmin Metrac .
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SPOILER (click to view)Sì, ci spostisamo direttamente al Bada Bing :-).
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