Dio se esisti...uccidimi.

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  1. Lovett
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    Diavolo Infuriato col Cielo! Che male! Non aveva mai provato l'emozionante esperienza di sfracellarsi a terra per colpa di un tapis- roulant. Aveva imparato a cadere, certamente, nel duro allenamento subìto da giovane aveva imparato anche quello. Un ragazzo così magro, come lui era, doveva riuscire a cadere bene, gliel'aveva sempre detto suo fratello, perchè trovandosi davanti ad un omone gigante era difficile contrastarlo, ma molte volte la tattica migliore era prenderle di santa ragione. Ed era stato facile per lui. Quando si allenava nella lotta con suo fratello le prendeva sempre, ma per fortuna era riuscito a superare in breve tempo suo padre. Non amava essere ritenuto un debole solo per il suo aspetto. Era magro per costituzione, null'altro.
    Ad ogni modo, ritornò col pensiero a quella ragazza preoccupata accanto a lui. Era gentile a cercare di darsi da fare per un ragazzo appena conosciuto, quando tutte le altre persone in quella palestra si erano limitate a guardarlo da lontano, assicurandosi solo che non fosse morto e ridacchiando sotto i baffi (visibilissimi, però). A Matt non interessava nulla dell'opinione altrui, l'unica cosa che non riusciva a capire era l'evidente imbarazzo di quella ragazza. Forse voleva sbellicarsi dalle risate per la sua caduta, ma la sua educazione le impediva di farlo proprio davanti a lui, anzi, a pochi centimetri da lui, che era peggio. Come quelle ragazze che mentre le stai per baciare, ti ridono in faccia, borbottando tra una risata e l'altra che per loro sei solo un'amico, altre che si stupiscono credendo tu sia omosessuale. Quelle erano cose imbarazzanti, non cadere da un tapis-roulant. Forse. Più che altro se ne stava convincendo per non costringersi a cercare una finestra da cui buttarsi.
    Aveva mostrato accidentalmente il suo dolore alla schiena, e la biondina si era preoccupata, i grandi occhioni da cerbiatto che si allargavano teneri e impauriti. Che carina....Ma che pensava? Non era proprio il caso di fare lo splendido, dopo la figuraccia che aveva fatto. Non era stato proprio il miglior modo che avvicinare una bella ragazza, anche se ci era riuscito senza volerlo.
    Lei gli chiese se aveva bisogno di qualcosa, un aiuto forse, ma lui si rifiutava categoricamente di farsi aiutare per essere caduto da uno stupido aggeggio meccanico. Se fosse stato attaccato da uno zombie, ok, l'orgoglio poteva andare a farsi un giro, ma dal tapis-roulant..non era certamente tra le prime cause di morte nel mondo. Forse tra le prime di mal di schiena, ma non di morte.
    Si assicurò di non essersi fatto niente di grave alla schiena, e, calmatosi mentalmente, si alzò con poca fatica, cercando di raccogliere anche la poca dignità che era caduta con lui.

    -No figurati, domani mi verrà solo un bel livido, niente di chè...Ma scusa se ti ho fatto preoccupare, sei stata gentilissima...-

    Alzandosi, si portò una mano ai capelli, e con un gesto si tolse la fascia che gli raccoglieva il sudore, abbassandola in fondo al collo. Con un'altro gesto secco, cercò di mettersi a posto i capelli spettinati. probabilmente non era un bello spettacolo.
    Guardò nuovamente la ragazza e le sorrise, osservando tra sè e sè che era veramente molto carina e gentile.

    -Comunque, io sono Matt. Il tuo nome...?-

    Nessuno poteva immaginarsi quale parte del suo essere l'avesse spinto a presentarsi. Era l'approccio animalesco, era la parte istintuale di lui, che lo spingeva all'incontro con quella ragazza attraente.
    Tese la mano libera dai capelli verso la bionda, affinchè quella la stringesse, così, per conoscerla.
     
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25 replies since 8/7/2009, 20:39   1066 views
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