Dio se esisti...uccidimi.

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  1. Lovett
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    Com è carina quando sorride.
    Matthew guardava Kim, e i suoi occhi fuggivano da una parte all'altro del suo candido viso. Dai capelli biondi, i cui ciuffetti sbarazzini uscivano quà e là dalla coda morbida e alta, ai grandi occhi azzurri, che lo guardavano timidamente.
    E poi quel sorriso. Ah, era davvero adorabile. La tipica bambolina che lo faceva tanto impazzire, la ragazza giovane e dal viso puro, i lineamenti adulti ma non troppo, un'ingenuità agli sgocci nei gesti.
    Davvero, davvero adorabile.
    La sua pelle doveva essere liscissima.
    Le sue labbra carnose mostrarono lievemente i denti in un timido sorriso, e lo sguardo del ragazzo si posò prima su questi, candidi e piccoli, poi sul mento, ben proporzionato e leggermente aguzzo, infine sul collo, lungo e liscio.
    Chissà che odore emanava la sua pelle?
    Con lo sguardo, seguì dolcemente la linea della carotide e poi giù, fino alle sporgenti ma delicate ossa sotto il collo, a poca distanza dal seno.
    Non osò scendere di più con lo sguardo, poteva risultare dannatamente maleducato, e l'ultima cosa che voleva sembrare, era un maniaco adescatore affamato di sesso.

    Si risvegliò in tempo per sentire la sua ordinazione. Un succo d'arancia. Probabilmente era per farlo contento. Davvero carina.
    Quando incrociò lo sguardo di un cameriere, si apprestò ad ordinare due succhi d'arancia, poi tornò a rivolgersi a Kim.
    La sentì chiedergli della persona che stava cercando. Era il caso di dirle la verità?
    No, sicuramente no, erano meglio le mezze verità. Molto meglio, decisamente meno terrificanti.
    Sapendo che voleva notizie di una donna che aveva abitato in quella città, forse si sarebbe ingelosita, o forse preoccupata...O forse avrebbe realmene pensato che lui fosse un maniaco assassino con la faccia da bravo ragazzo.
    Beh, da una parte amava la sincerità, ma non era tipo da spaventare una ragazza ingenua e graziosa, per un suo ideale così infimo.
    Si sporse col corpo sul tavolo, appoggiando le braccia fino ai gomiti sul tavolo, l'asciugamano appoggiato allo schienale della sedia e la bottiglia d'acqua naturale (con un pò di sali minerali aggiunti, a dire il vero) sul tavolo accanto a lui.
    Riposò lo sguardo su quello limpido della ragazza di fronte a lui, solo poche spanne a dividerli. E stava ancora facendo pensieri strani, pensieri sempre più vicini a lei, pensieri che rientravano nell'intrattenerla con le sue labbra sulle sue, carnose e rosee.
    Le sorrise dolcemente.

    -Non credo tu possa conoscere questa persona, dato che il suo nome precisamente non lo so nemmeno io. So solo che ha a che fare con una mia vecchia amica, la ex fidanzata di mio...fratello.-

    Ebbe un'attimo di indugio nel pronunciare quella parola, fratello. Era molto tempo che non parlava apertamente di lui, in verità da alcuni mesi. Dopo tutti quegli anni, il viso di Jeremy ancora lo perseguitava, sia nei sogni che nei momenti di veglia. Rialzò il viso che aveva per un momento calato, respirando piano e raccogliendo la calma.

    -Forse lei la conosci, ha abitato qui per almeno tre o quattro anni. Il suo nome era Lia de Beaumont.-

    Pensando a lei, il groppo in gola si fece più pungente, ma nonostante questo si sforzò di sorridere confortante, come se fosse lei a soffrire.

    -Ha mai sentito parlare di lei? Era un medico.-
     
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25 replies since 8/7/2009, 20:39   1066 views
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