Esci con me.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Lovett
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Le 19.50.
    Matthew Diderot si trovava al ristorante Chez David con 10 minuti di anticipo in base a come aveva deciso con la giovane e bella Kim, l'osservatrice dai capelli biondi e le gote rosse, probabilmente per la vergogna e la timidezza.
    Una ragazza molto graziosa e dolce, i capelli lunghi, biondi, e probabilmente morbidi, i grandi occhi azzurri curiosi all'inverosimile e il viso minuto e sottile.
    La tipica ragazza che attira Matt. Sempre avuto un debole, per quelle così. E in più, era un'osservatrice che aveva conosciuto Lia, e che poteva aiutarlo a conoscere qualcuno che sapesse i retroscena della morte dell'amica. Come un supervisiore. Una sede che si rispetti deve avere un supervisiore. Un'organizzazione segreta deve avere una scala gerarchica ben formata, una di quelle scale i cui componenti urlano alla parità, ma che si rivolgono ognuno ad un superiore, a delle regole prestabilite da qualcuno gerarchicamente più in alto di loro. Stupide bestie ipocrite.
    Aveva conosciuto l'osservatrice kim in palestra, a cui andava occasionalmente. Era molto che non si allenava seriamente, e dopo una delle sue numerose e dolorose crisi mentali, era caduto rovinosamente dal tapis-roulant dove stava correndo. Kim l'aveva aiutato, o almeno si era preoccupata per lui, e lui la voleva conoscere. Era carina, perchè non sapere qualcosa in più su lei?
    Era riuscito in qualche modo ad invitarla a cena per quella stessa sera, alle otto, e sperava che non gli desse buca. Non per altro, il suo psicanalista non aspettava altro che un'altra sua delusione d'amore per pagare l'università ai suoi figli e pure ai suoi nipoti, òa il ristorante in cui l'aveva invitata costava abbastanza.
    Arrivò in anticipo e diede un'occhiata dalle vetrine dentro il ristorante. Lei ancora non c'era. Comprensibile, le donne non sono mai in orario o addirittura in anticipo. Entrò nel ristorante tutto ben decorato e piacevole alla vista, la porta in vetro che si aprì con uno scampanellìo sottile. Subito all'ingresso dai colori tenui, un bancone in marmo bianco stava davanti come una protezione ad un ometto sulla quarantina, con grossi baffi ben curati, giacca e cravatta. Lo guardò con diffidenza probabilmente per i capelli scompigliati di Matt, che ovviamente non era riuscito a controllare. Si era fortunatamente vestito bene, una camicia bianca con sopra un maglioncino smanicato viola e la cravatta a righe nere e viola tra queste due. Un pantalone nero con la riga ricadevano dolci sulle gambe magre ma muscolose, e delle scarpe eleganti circondavano i piedi abituati agli sforzi. Sopra tutto, ovviamente, una giacca liscia nera lunga fino a metà gamba gli faceva caldo, lì nel ristorante riscaldato.
    Sorrise all'uomo baffuto e gli disse il suo nome. Quello, senza crederci troppo, guardò sul suo libro grosso e nero e si stupì probabilmente nel vedere la ragione del magro ragazzo.
    Gli fece indicare da un cameriere gentile e affabile il suo tavolo, e si accomodò su una morbida sedia nera laccata. Il tavolo era già apparecchiato, compresa la romantica candelina del tavolo a due coperti.
    La giacca gli era già stata portata via da un galop...cameriere, e ne approfittò dell'attesa per guardarsi intorno. C'erano soprattutto coppiette, ma anche famiglie con pochissimi figli, tutti benestanti. Fortunatamente col suo lavoro matt guadagnava bene.

    SPOILER (click to view)
    Aspetto Kim
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

    Group
    Classi umane
    Posts
    2,025
    Reputation
    +20

    Status
    Anonymous
    Sono agitata, tremendamente agitata. Tanto da scendere dal taxi prima del previsto e farmi l’ultimo pezzo di strada a piedi. L’unico modo sicuro per rilassarmi che non sia leggere un bel libro antico è quello di fare quattro passi. Ha sempre funzionato e non vedo perché non dovrebbe funzionare ora.
    Ecco... allora perché continuo a essere agitata?

    Mi son vestita in modo abbastanza semplice, anche se elegante. Una camicetta bianca dalle maniche che si allargano leggermente verso il polso, una giacchettina forse un po’ troppo leggera, una gonna scura che mi arriva al ginocchio, scarpe con un tacchetto non troppo alto. E, ovviamente, una borsetta che contiene gli oggetti fondamentali, tra cui cellulare e biglietti da visita. Perché, se in palestra non ho potuto dargliene uno, sicuramente lo farò questa sera.
    Nella mia mano destra, precisamente sull’indice, porto un fine anello d’argento con incastonata una piccola ametista. Una posizione inusuale per un anello, ma non mi importa. È un artefatto magico, e come tale ha una sua posizione specifica. Non ho portato con me i bracciali, non stavano bene con il mio abbigliamento, ma questo non mi preoccupa più di tanto. Non devo certamente andare chissà dove. Vado in un ristorantino, molto probabilmente pieno zeppo di persone: non potrei usare i poteri dei miei oggetti nemmeno se risultasse necessario. Cosa che ritengo poco possibile.
    Anche se, in effetti, in una città come questa puoi trovarti in pericolo in qualsiasi luogo.

    Non ci vuole molto perché io giunga davanti al ristorante, dopotutto quando sono scesa eravamo quasi arrivati. Lancio un’occhiata all’interno, come per prendere tempo.
    No, no... non ho il coraggio... non posso entrare. Penso, agiata. Forse sarebbe meglio un altro incontro con un licantropo assetato...
    Ma so già che non tornerei indietro, non è una cosa che posso fare. Voglio parlare con Matt, sapere qualcosa in più su di lui, passare una serata diversa dal solito. E lui, ovviamente, è già arrivato.

    Entro nel locale, il cuore che mi batte a mille.
     
    Top
    .
  3. Lovett
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Subito, come in ogni ristorantino romantico che si rispetti, nell'attesa della ragazza, a Matt venne portato un sottile calice con un poco di vino dentro, vino bianco, un frizzantino.
    Lo bevve a piccoli sorsi, guardandosi un poco intorno. Poco lontano dal tavolo dove era seduto lui, c'era una coppietta ben visibile. Lui, alto, stempiato e non troppo giovane, sulla quarantina, un ottimo vestito firmato, pulito e laccato di tutto punto. Lei, bionda, gambe da gazzella in fuga e seno prorompente, tutto avvolto da un morbido vestito rosso, che al parere di Matt lasciava poco all'immaginazione. Lei voleva conquistarlo, si vedeva. Le sue mani andavano sempre a sfiorare quelle di lui, il suo sguardo indugiava sulla bocca di lui e il suo sorriso era perennemente malizioso. Dalla sua parte, lui sembrava accettare la situazione. E vorrei anche vedere! Hai una ragazza stupenda e sexy davanti a te, che vorrebbe solamente togliere piatti e bicchieri dal tavolo e violentarti lì sul posto, e ancora non le sei saltato addosso?
    Grazie Dea dell'Insicurezza, se non ci fossi tu, sai quante coppie in più ci sarebbero in questo mondo?
    Matt posò il bicchiere sul tavolo e spostò lo sguardo e l'attenzione dal tavolo della coppiettina stramba, rivolgendosi verso l'ingresso, che da quel tavolo, si vedeva decisamente bene. Nessuna traccia di lei, ma ancora non era scattata l'ora X, anche dette 8 di sera.
    Distolse lo sguardo nuovamente, sperando che Kim non gli desse buca.
    Poco lontano, c'era un'altra coppia. Erano due persone molto belle esteriormente, carine nei modi e dagli occhi brillanti. Molto interessanti, uno dei due era il dominante, la ragazza, l'altro, il remissivo. Si vedeva dai piccoli movimenti.
    Ad un tratto sentì il campanellino della porta d'ingresso del ristorante suonare. Voltò di scatto la testa, e la vide.
    Mediamente alta, i folti capelli biondi sciolti sulle piccole spalle, una giacchetta forse leggera e una gonna nera fino al ginocchio. Ai piccoli piedi, portava delle graziose scarpe con un tacco non troppo alto. Sofisticata ed elegante, sensuale quanto bastava per lui. Si era truccata leggermente, un trucco che la rendeva più carina, gli occhi che si guardavano intorno quasi spaventati.
    Parlò un poco con il maitre, che le prese la giacca, mostrando una camicetta bianca molto carina, e le indicò il tavolo dove si trovava Matt.
    Quando lei guardò dalla sua parte, lui le fece un segno con la mano e le sorrise dolcemente, alzandosi e preparandosi al solito bon ton. La vide avvicinarsi.
    La trovava bellissima.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

    Group
    Classi umane
    Posts
    2,025
    Reputation
    +20

    Status
    Anonymous
    Mentre cammino verso il tavolo di Matt sento il mio cuore battere a mille. È mai possibile che debba sentirmi così... così insicura. Probabilmente è a causa della gente che ci circonda, tutte coppiette. Questa consapevolezza mi impedisce di auto-convincermi che sia una serata come un’altra, cosa che mi farebbe stare molto più tranquilla. No, questo è un vero e proprio appuntamento, un terreno inesplorato che non so se sono pronta a scoprire.
    Ma sono qui, e questo è un buon punto di partenza. Se sono riuscita a entrare nel locale posso anche farcela a non chiudermi in un imbarazzato silenzio... o almeno lo spero.

    “Ciao Matt.” Dico, quando raggiungo il suo tavolo. “È un ristorante fantastico.”
    Sì, è proprio un bel posto, ma sarà anche che non sono abituata a frequentare i ristoranti. Solitamente preferisco mangiare in sede e se sono in giro finisco nel primo locale che trovo, solitamente un semplice bar.

    Non posso fare a meno di osservare come si è vestito: è molto elegante, ma i suoi capelli un poco disordinati. Cosa per la quale non posso fare a meno di sorridere. Mi piace il suo carattere, anche se forse è troppo presto perché io possa dirlo. Eppure non credo di sbagliare: non è una cattiva persona, di questo ne sono certa. E sono tremendamente affascinata da lui. Che centri anche il fatto che è un risvegliante? Può darsi. Poter parlare con lui di chi sono realmente senza farmi tanti problemi è una cosa fantastica.
     
    Top
    .
  5. Lovett
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Sembrava un agnellino spaventato in una tana di lupi affamati e infuriati.
    Gli occhi grandi spalancati nell'orrore, lo sguardo attento ad ogni particolare, il passo cauto e il respiro controllato. Rumori amplificati. I sussurri del vento dietro la porta che ti urlano di non andare, di tornare indietro.
    Ma tu non lo farai.
    Hai troppa paura per voltarti indietro, per dare le spalle a quelle bestie affamate. Così avanzi, cercando di non guardare nessuno, tentando di sembrare invisibile, ripetendoti che non li temi.
    Continua a ripetertelo, piccola mia, e corri tra le mie braccia.
    Ormai in piedi, Matt osservò giungere verso di lui la ragazza, che sorridendo si guardava leggermente intorno. Forse si sentiva in imbarazzo, o forse non aspettava altro. Il suo cuore batteva forte?
    Ed eccola da lui, carina e splendente.

    -Kim! Sono felice che il ristorante ti piaccia...Hanno un pò di puzza sotto il naso, ma sono bene educati e la carne è buonissima!-

    La fece sedere portandola alla sedia con eleganza, e aiutandola ad accomodarsi, come un uomo che si possa definire tale.
    Seduta, si chinò per sussurrarle all'orecchio, con un sorriso.

    -Ti trovo meravigliosa stasera, sai?-

    Era sempre stato bravo far arrossire le ragazze timide. Il rossore sulle loro guanciotte morbide e tonde lo faceva esaltare ed eccitare allo stesso tempo.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

    Group
    Classi umane
    Posts
    2,025
    Reputation
    +20

    Status
    Anonymous
    SPOILER (click to view)
    Scusa per il ritardo... in questo periodo sono un po' fusa!

    Quando mi si avvicina per sussurrarmi quelle parole all’orecchio, mi sento il viso in fiamme. Se fino a un attimo fa potevo almeno sperare di non essere arrossita appena visto Matt, ora la speranza è svanita. Ma a una parte di me non importa, l’unica cosa che desidera è stare vicino a lui, parlargli.
    Eppure l’altra parte vorrebbe scappare a gambe levate.
    “Grazie.” Rispondo, faticando a tenere la voce ferma... faccio fatica anche solo a parlare, in effetti. Mi sento quasi spaesata, come se non fossi veramente qui. Come se fosse tutto un sogno. “Sei...” Mi interrompo, prima di dire ‘bellissimo’. No, non riuscirei a pronunciare quella parola. Se lo facessi son sicura che scapperei via di corsa. “Stai benissimo anche tu.”

    Sì, così va meglio. Magari, se riuscirò a soppesare bene le parole, potrei sopravvivere alla serata... ma... forse, forse... io non voglio farlo. Vorrei per una volta passare una sera diversa dalle altre, senza troppe preoccupazioni, assieme a un ragazzo come molti altri.
    *Ma lui non è un ragazzo normale, Kim.* Mi dico. *È un risvegliante e conosceva Lia.*
    Al pensiero dell’osservatrice mi sento prendere dalla tristezza. Ma non posso permettermi di pensare a lei, alle occasioni per conoscerla veramente che mi sono fatta scappare.
     
    Top
    .
  7. Lovett
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Beh, se Matt voleva vedere il visino di Kim arrossire, c'era riuscito. Le aveva sussurrato all'orecchio un complimento molto carino, e lei era abboccata all'amo come un pesce rosso un pò rintontito.
    Le gote poco truccate si erano naturalemtne colorate di un rossore vivo. Delizioso su quella candida pelle.
    Raggiunto il suo velleitario scopo, si sedette anche lui, di fronte alla ragazza.
    Immediatamente un giovane cameriere dai capelli scuri e ordinati arrivò al tavolo e offrì alla ragazza un calice di probabile prosecco. Contemporaneamente, porse a entrambi il menu, due libri sottilissimi che proponevano un lunga lista di pietanze sopraffine.
    Pesce o carne? Matt preferiva la carne, ma avrebbe chiesto a Kim cosa preferiva mangiare.
    Alzò gli occhi dal menu che teneva davanti a sè, per osservare la deliziosa ragazza.

    -Allora, Kim...Cosa vuoi mangiare stasera?-

    intendeva farle una miriade di domande, quella sera, ma preferì prenderla alla larga.
    Sì, era molto meglio. Quante cose poteva nascondere una ragazza così carina? Probabilmente moltissime, Lia ne nascondeva un'infinità. A cominciare dall'età. Kim pareva molto giovane, ma di quanto? Quanti diavolo di anni aveva? Matt sperava ardentemente non fosse minorenne. Non aveva voglia di litigare con una madre un pò sciroccata.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

    Group
    Classi umane
    Posts
    2,025
    Reputation
    +20

    Status
    Anonymous
    SPOILER (click to view)
    Scusa per il ritardo e per il post poco fantasioso, ma in questo periodo sono abbastanza incasinata (colpa degli esami xD).

    “Grazie.” Dico, rivolta al cameriere, in un certo senso grata dell’interruzione. Adesso posso concentrarmi sul menù e sulle tante pietanze tra cui posso scegliere. Piatti che probabilmente nemmeno conosco. Dopotutto io mi accontento del cibo pre-preparato o di panini fatti in fretta e furia. Preferisco di gran lunga passare il tempo a investigare o studiare che andare in un ristorante... o prendere lezioni di cucina.
    Almeno normalmente.

    “Non saprei.” Rispondo a Matt, osservando l’elenco delle pietanze. Qualcosa a base di carne o di pesce? Una scelta per niente importante, in effetti, ma considerarla importante mi aiuta. Comincio a sentire sempre di meno il volto in fiamme, quindi come distrazione funziona. “Io e il pesce non andiamo molto d’accordo, in effetti, quindi prenderò qualcosa a base di carne.” Continuo, leggermente sovrappensiero. “Mi consigli qualcosa?” Chiedo a Matt, rendendomi conto che sarei anche in grado di indicare a caso una pietanza al cameriere... per poi mangiare qualsiasi cosa che mi venisse messa nel piatto.
    Sempre che il mio stomaco sia d’accordo, ovviamente!
     
    Top
    .
  9. Lovett
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    SPOILER (click to view)
    Dio Bono figurati! Anch'io scusa se non ti ho risposto, ma non avevo proprio fatto caso che tu mi avessi risposto!


    Matt aveva il vizio, purtroppo, di puntare gli occhi sulle persone. Occhi indagatori, che bramavano di sapere quello che esso stava pensando. Ed era quello che stava facendo con Kim. Avrebbe voluto sapere cosa la sua testolina bionda stessa macchinando, cosa stesse organizzando o addirittura tramando. Oddio, forse tramando no, ma pensando di sicuro. Era sicuramente una ragazza intelligente ed indubbiamente carina, con una propensione irresistibile per l'occulto. Era interessante, gli sarebbe piaicuto confrontarsi con lei su molte cose. E soprattutto, sapere qualcosa in più su di lei. Approfittò del menu che aveva davanti agli occhi per sbirciarla ogni tanto, mentre scorreva quasi senza vederla la lista delle pietanze. Non pareva molto concentrata, la sua mente era proiettata su altro, probabilmente.
    Abbassò Il menu, sicuro della sua scelta.
    -Carne eh? vediamo...- Scorse un attimo ancora il menu, prima di riabbassarlo.
    -Se ti piace un filino di pepe ti consiglio le braciole di maiale al pepe verde, molto gustose e saporite. Io stasera prendo il Manzo alla griglia, ad esempio. Amo anch'io la carne, anche se sono convinto che una bella bistecca di pesce spada mi farebbe indubbiamente meglio al cervello.- Detto questo, si portò un dito della mano alla tempia, battendovi piano, come ad indicare il poco sale in zucca che aveva.
    Sorrise piano.
    Tornò a guardarla, soffermandosi sul collo, che aveva in quel momento una bella piega, e sulle gote lievemente ancora rosse da poco prima. Chiuse il menu e se lo mise accanto, lanciando una lieve occhiata al cameriere poco distante da loro.
    -Ma dimmi, Kim. Mi hai detto che stavi a Roma, prima, no? Hai sempre fatto l'osservatrice o hai anche un'altro lavoro?- L'affermazione e la domanda non c'entravano molto l'una con l'altra, ma aveva così tante cose per la testa, che non se ne fece preoccupazione alcuna.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

    Group
    Classi umane
    Posts
    2,025
    Reputation
    +20

    Status
    Anonymous
    SPOILER (click to view)
    Non ti preoccupare! Tanto non avrei potuto risponderti fino ad oggi! ^^ Comunque ora dovrei riuscire a rispondere regolarmente... sempre che non ci siano imprevisti, ovviamente! xD

    “Io mangio qualsiasi cosa mi trovo davanti.” Dico timidamente, quasi in risposta alla sua battutina sul pesce spada. “Mi accontento di qualsiasi cosa, panini compresi, e non so quanto mi faccia bene.”
    Lascio perdere il menù, decidendo di prendere proprio quello che lui mi ha consigliato: tanto... che differenza ci sarebbe? Anche se sbagliassero a portarmi il piatto non mi farei di certo problemi.

    “In realtà non è che ho abitato proprio a lungo a Roma. Solo qualche anno, in effetti, ma è stato il periodo che più mi ha reso quella che sono adesso.” Sono parole un po’ vaghe le mie, lo so, ma non posso farci niente. Come potrei spiegargli tutto quello che è successo in quel poco tempo? Son stata solo un anno nella sede di Roma come osservatrice, eppure quel tempo è bastato per attirare l’attenzione di un vampiro antico... e la sua vendetta.
    E non posso neppure dimenticare che son stati fondamentali anche i pochi mesi in cui ho vissuto con Salicogenna, nel bene e nel male.
    Quasi non mi rendo conto che, riflettendo sul mio passato, ho meno problemi nel parlare con Matt, mi sento più tranquilla, forse. O forse semplicemente vengo presa dal dolore che quei ricordi mi portano sempre, dolore che - anche se si è affievolito da quando sono giunta a Nouvieille - non è ancora scomparso.
    “Inizialmente mi limitavo a essere soltanto un’osservatrice, poi ho deciso di cercarmi un altro lavoretto. Ora lavoro anche al museo, come responsabile dell’archivio. Un lavoro forse un poco noioso, ma dove si possono fare molte scoperte.”

    “E tu...”
    La mia curiosità è troppa per poter essere fermata dalla mia timidezza. “Da quanto tempo sei un risvegliante?”
     
    Top
    .
  11. Lovett
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La guardava parlare, parlare di sè stessa, e intanto la osservava pensare, gli occhi che si spostavano da lui a punti imprecisati, oppure a particolari della tavola, come la candela accesa tra loro, i bicchieri di fine fattura o il tovagliolo di lui, ancora non toccato. Pareva che stesse studiando ogni parola, come se volesse celare qualcosa importante del suo passato, o forse troppo lungo da spiegare, se vagamente accennato. Forse non aveva voglia di parlare di cose così intime per lei. Matt avrebbe atteso, anche tutta la vita. Quando lei avrebbe voluto, lui sarebbe stato lì, accanto a lei, ad ascoltarla.
    -Non mi sembra che il tuo corpo mostri tutti i panini che mangi- disse sorridendo sornione, alludendo al suo bel corpo, magro ma ben formoso.
    Decisamente non mentiva, i suoi occhi erano sinceri, e a quanto pareva la natura era stata amorevole con lei e la sua forma fisica. probabilmente quel giorno si trovava in palestra per un morboso desiderio o mania femminile di apparire ancora più magra, e quindi più belle.
    La vide posare il suo menu. Probabilmente aveva scelto una delle due cose che aveva nominato. non pareva avere voglia di scegliere, o forse aveva solamente poca fame.
    E ora gli faceva domande, sulla sua vita, sul suo passato. Quale altra cosa più sbagliata poteva fare?
    -Immagino tu abbia fatto un periodo di...come lo chiamate voi, allenamento psichico? So che molti di voi osservatori possedete capacità...- Matt si indicò con un lungo dito le tempie -...psichiche.-
    Intendeva lettura del pensiero, telecinesi. Tutte cose che sapeva che Lia sapeva fare.
    Lei gli disse poi, del suo secondo lavoro al museo. Archiviatrice. Probabilmente uno dei lavori più noiosi di cui aveva mai sentito l'esistenza. Uno di quei lavori che in alcuni paesi fanno fare agli immigrati perchè gli originari abitanti ne conoscono l'entità della noia. Un pò come gli operai. O le badanti. O i camerieri.
    Beh, forse non aveva fatto in tempo a laurearsi. Ma, un attimo...quanti cavolo di anni poteva avere quella ragazza?
    Il corpo di Matt reagì ai suoi pensieri, e prima di porle qualsiasi risposta, si sporse sul tavolo, le mani entrambe poggiate su questo, le sopracciglia inarcate verso l'alto, le labbra leggermente aperte e le rughe di espressione sulla fronte ben visibili.La piena sorpresa disegnata su quel magro volto.
    -Kim, ma...Per curiosità...quanti anni hai? Sai, non ho intenzione di farmi arrestare, se tu dovessi essere troppo giovane per me...- Ovviamente non voleva metterla così sul serio, era solo un modo per sapere l'età di lei ponendosi in un'imbarazzante posizione curiosa.
    Intanto, l'arguto cameriere aveva notato che entrambi i suoi commensali avevano poggiato i loro menù, così si fece non troppo velocemente avanti, verso di loro, il taccuino delle ordinazioni pronto in una mano, mentre l'altra preparava la penna.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

    Group
    Classi umane
    Posts
    2,025
    Reputation
    +20

    Status
    Anonymous
    Non posso fare a meno di pensare che Matt potrebbe essere un ottimo osservatore, se lo volesse: è sicuramente curioso abbastanza per esserlo. Ma, d’altronde, questo è un appuntamento... e praticamente non ci conosciamo. Jennifer probabilmente non ne sarebbe molto contenta, se fosse ancora viva. Probabilmente ora si sta rivoltando nella tomba.
    “Sì, la maggior parte degli osservatori - se non tutti - ha capacità psichiche. Potrei dire di aver fatto un periodo di allenamento, ma non so quanto sarebbe corretto. C’è stato sì un periodo in cui mi è stato insegnato a controllare i miei poteri...” A queste parole mi torna alla mente il tempo passato con Robert, ricordi dolci ma nel contempo dolorosi. “Col passare del tempo solitamente i poteri aumentano quindi l’allenamento non finisce mai.” Concludo, sperando di essermi spiegata e chiedendomi perché gli sto dicendo tutte queste cose. Solo perché con lui posso parlare? No, non ne sono sicura.

    Alle sue ultime parole non posso fare a meno di arrossire per l’ennesima volta.
    Dannazione! Lo fa apposta? Mi chiedo, leggermente divertita. Ecco questo è il colmo: con lui non riesco nemmeno ad arrabbiarmi!
    “Ho diciannove anni e tu?” Rispondo, incuriosita.
    Chissà quanti anni ha... non credo che ne abbia molti più di me, ma... e se mi ritenesse troppo piccola? Mi sento male al solo pensiero. Ora che ho incontrato un ragazzo a cui interesso e, per di più, che è già a conoscenza del Talamasca, non vorrei che se ne andasse solo perché mi ritiene troppo piccola.

    “Ma, parlando di te...” Inizio, come al solito trasportata dalla curiosità... la stessa che mi ha messo nei guai più di una volta. “È la prima volta che incontro un risvegliante. Devo ammettere che non so quasi niente su di voi e sulle vostre capacità.”
    Non so nemmeno io dove voglio andare a parare, probabilmente desidero solo che mi dica qualcosa di lui, che mi faccia capire cosa è realmente un risvegliante. Perché comincio a credere che la mia idea di risvegliante sia abbastanza stereotipata e sbagliata.
     
    Top
    .
  13. Lovett
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Matt non riuscì a non pensare a Lia. Quanto poteva essersi sviluppato il suo potere negli anni? Poteva sapere quello che lui aveva fatto a Parigi? Poteva sapere quello che lui aveva pensato in quei terribili anni dopo la morte del fratello? Matt sperò ardentemente di no. Certe cose era meglio non saperle, e neppure pensarle, in presenza di un'osservatrice. Ascoltò Kim con attenzione, chiedendosi quanto il suo potere fosse sviluppato. Probabilmente l'età non c'entrava niente con un processo del genere, forse era una sorta di...abilità innata? Oddio, ora pensava pure come un giocatore di ruolo, uno di quelli che amano tirare un dado e immaginare di essere un grosso paladino scintillante con 18 a carisma...Era proprio fuori di testa.
    Il cameriere giunse al tavolo, e Matt ordinò i due pezzi di carne saporita e una bottiglia di vino rosso, di ottima qualità. Il cameriere scrisse tutto sul suo taccuino, e andò via, probabilmente diretto alla cucina, portandosi via i due menu.
    Il risvegliante era vagamente preoccupato dall'età della ragazza, che le pareva molto giovane. Ed era vero. Avevano ben 7 anni di differenza. Gli occhi di Matt si fecero più grandi, in una pura espressione di stupore.
    -Ti facevo...più grande.- disse, poi, accorgendosi che poteva essere motivo di enormi seghe mentali per la timida ragazza, si preoccupò subito di rimedirare. -Ma non ti preoccupare, la tua età non influirà sul mio giudizio. Al massimo sarai tu a decidere di andare via quando avrai scoperto che ho ben 26 anni!-
    Effettivamente era un pò vecchio per lei. Forse sarebbe stato meglio se lei fosse uscita a godersi la vita con un giovanotto di vent'anni che non si sente vecchio dentro e che soprattutto guadagna due lire lavorando in un bar e arrotonda grazie alla paghetta dei genitori...
    Da brava Osservatrice, ora era lei a porre domande. E lui non era molto incline al rispondere, solitamente.
    -Le nostre capacità? Beh...diciamo che la nostra vita ruota intonro ai morti. La nostra attività è riconosciuta dalla Polizia e dalle agenzie investigative, e ogni tanto siamo chiamati ad aiutarli sui casi più strani...Non siamo niente di che, insomma.- disse, sorridendole allegramente. Tacitare non era mentire, no? Quindi non era un problema se non le aveva detto che ogni tanto andava in un cimitero, disotterava un cadaver morto da poco e grazie ad un paio di galline sgozzate lo faceva parlare di nuovo, no?
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

    Group
    Classi umane
    Posts
    2,025
    Reputation
    +20

    Status
    Anonymous
    Ventisei anni?
    Devo ammettere che non me lo sarei aspettata: gli davo di meno, sui ventidue/ventitre anni, più o meno.
    Ma ha grande importanza l’età? Forse sì, forse no. I miei pensieri e i miei sentimenti sono piuttosto confusi al momento. E c’è un altro problema: non ha veramente risposto alla mia domanda. Una parte di me - quella più ‘normale’ - capisce perfettamente che per lui deve essere faticoso parlare di un lavoro che è spesso legato a pregiudizi e a considerazioni non molto positive, ma l’Osservatrice che c’è in me - quella rosa dalla curiosità - non riesce ad accettare una risposta così... elusiva.
    Questo mi porta a non saper cosa fare: insomma, solo un anno fa l’avrei bombardato di domande senza farmi grandi problemi, ma ora... ho imparato sulla mia pelle a essere più prudente. Non che io ritenga che lui possa farmi del male, ciò non mi passa nemmeno per la testa, ma potrebbe offendersi.

    “Non è un problema.” Dico, riferendomi alla sua età. Non che io ne sia totalmente convinta, ma non mi sembra il caso di pensarci adesso: mi potrò scervellare sulla questione più tardi. Poi... sono troppo curiosa per farmi certi problemi.
    E la cosa buona della mia curiosità è che mi fa superare la mia timidezza, il più delle volte.

    “Non credo che siate niente di che.” Continuo, ripetendo le sue parole. “Penso che sia importante essere sé stessi, seguire la propria strada senza preoccuparsi troppo del fatto che gli altri non possano capire.” Non so bene perché sto dicendo questo, forse perché temo che lui si sia trovato di fronte ai miei stessi problemi: quando facevo il liceo non potevo mai essere veramente sincera con le mie amiche, poiché loro non avrebbero mai capito. È stato così anche per lui? Probabile, molto probabile. “Insomma, noi siamo a conoscenza di cose che altri non conoscono, eppure questo non significa che non siamo immuni da certi pregiudizi. Devo ammettere di aver sempre avuto una brutta idea sui risveglianti, ma comincio a ricredermi. Alle volte basta conoscere le persone per...”

    Mi interrompo, rendendomi conto di quello che sto dicendo.
    “Non...” Quasi balbetto. “Non ti sei offeso, vero?”
     
    Top
    .
  15. Lovett
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    L'ha presa male, e lo sai. Sei vecchio, ammetti questa dura verità, Diderot. Matt non staccò neanche per un secondo gli occhi dalla sua compagna...amica, per ora, non compagna. Sapeva che qualcosa di quello che aveva detto l'aveva turbata, anche se faceva di tutto per nasconderlo. E Matt sapeva anche cos'era, a turbarla. Era lui. O almeno, una parte di lui. La parte più esterna, la sua verità. La sua età. Aveva 26 anni, era vero, ma ragionava ancora come un ragazzino, certe volte. E aveva una passione smodata per le ragazze con la faccia da bambolina. Non ci poteva fare niente, era più forte di lui. Forse aveva qualche mancanza in fattore purezza, o candore. La sua vita gli aveva fatto troppo schifo, per mantenere la purezza giovanile. Non poteva certamente chiamarsi un santo, ma alla fine non era cattivo. certo, pensava spesso solamente agli affari suoi, ma non mancava di essere altruista, quando questo non poteva arrecargli danno. Lei rispose che non era un problema, ma mentiva spudoratamente. A quanto pareva all'accademia per osservatori non gli insegnavano a mentire come si doveva.
    Adcoltò poi, in silenzio, le parole di Kim. L'aveva sottovalutata. Non sembrava grande solo fisicamente, ma anche mentalmente. "Ragiona quasi come un bimba grande" si ritrovò a pensare. Evitò alla grande di apparire divertito. Ma non ci riuscì. Era un criminologo, mica un bugiardo di professione.
    Si fece scappare una risata, una risata piena di gusto, una di quelle che fai quando vedi un bambino muovere a tentoni i suoi primi passi e cadere sul sedere dopo breve tempo.
    -Figurati se mi sono offeso!- disse tra una risata e l'altra. Tese poi una mano di fronte a sè, in segno di scuse. -Scusami Kim, ti prego, se rido, ma è troppo divertente vederti fare un discorso serio e complesso e poi cadere su una cosa del genere...-
    Si costrinse a smettere di ridere, ma il sorriso gli rimase sullo strano e particolare viso. Si sporse in avanti, verso di lei. Molto vicino a lei.
    -Sei un'osservatrice,- mormorò in modo che lo potesse sentire soltanto lei -e ormai ti sarai accorta che io sono diversa dagli altri uomini...o ragazzi, con cui hai parlato. Nella mia vita sono stato offeso in modi ben più gravi. Mi hanno chiamato necrofilo, sai? Alcuni hanno pensato che io potessi avere rapporti sessuali con i morti, solo perchè credo che la vita non finisca, dopo.- Alzò quindi le sopracciglia, e le sorrise per tranquillizzarla.
    Si raddrizzò così sulla schiena, senza staccare lo sguardo neppure per un attimo da lei.
    -Ma continua, mi interessa.- e le fece un cenno con la mano, come un lord, un re, chiede alle sue dame di compagnia di sollazzarlo con gli ultimi scandali a corte.
     
    Top
    .
31 replies since 26/8/2009, 22:47   395 views
  Share  
.