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Lovett.
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Sembrava un agnellino spaventato in una tana di lupi affamati e infuriati.
Gli occhi grandi spalancati nell'orrore, lo sguardo attento ad ogni particolare, il passo cauto e il respiro controllato. Rumori amplificati. I sussurri del vento dietro la porta che ti urlano di non andare, di tornare indietro.
Ma tu non lo farai.
Hai troppa paura per voltarti indietro, per dare le spalle a quelle bestie affamate. Così avanzi, cercando di non guardare nessuno, tentando di sembrare invisibile, ripetendoti che non li temi.
Continua a ripetertelo, piccola mia, e corri tra le mie braccia.
Ormai in piedi, Matt osservò giungere verso di lui la ragazza, che sorridendo si guardava leggermente intorno. Forse si sentiva in imbarazzo, o forse non aspettava altro. Il suo cuore batteva forte?
Ed eccola da lui, carina e splendente.
-Kim! Sono felice che il ristorante ti piaccia...Hanno un pò di puzza sotto il naso, ma sono bene educati e la carne è buonissima!-
La fece sedere portandola alla sedia con eleganza, e aiutandola ad accomodarsi, come un uomo che si possa definire tale.
Seduta, si chinò per sussurrarle all'orecchio, con un sorriso.
-Ti trovo meravigliosa stasera, sai?-
Era sempre stato bravo far arrossire le ragazze timide. Il rossore sulle loro guanciotte morbide e tonde lo faceva esaltare ed eccitare allo stesso tempo..