Agamennone e Clitennestra

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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Anche se lo spettacolo è finito, non posso fare a meno di ripensare alla storia che abbiamo rappresentato: l’Agamennone di Eschilo. È una storia triste, ma in un certo senso giusta. Clitennestra aveva il diritto di vendicarsi, no? Aveva il diritto di uccidere il marito, lo stesso che aveva sacrificato Ifigenia, una delle loro figlie, ad Artemide perché la dea lasciasse partire la flotta contro Troia.
    Sì, una storia triste, una storia alla quale mi è sembrato di essere testimone, anzi: protagonista. Mentre facevo Clitennestra mi sono immedesimata più del solito nella parte, in quel personaggio che viene preso dalla vendetta e fa proseguire una serie di eventi disastrosi. Eventi fatti iniziare da Agamennone con l’uccisione della figlia.
    Perché se nell’Agamennone Clitennestra uccide il marito, nella tragedia successiva - le Coefore - è lei stessa ad essere uccisa dal figlio Oreste, per vendicare il padre. E, nelle Eumenidi, Oreste viene perseguitato dalle Erinni per il matricidio, anche se la storia alla fine finisce con la sua assoluzione.
    Una tragedia che finisce bene, cosa che potrebbe sembrare strano in questo secolo ma non nell’antica Grecia. Dopotutto non è il finale ad essere importante, ma le emozioni che durante la storia vengono suscitate negli spettatori.
    E posso dire con certezza che, anche in questo periodo dove è la tecnologia la padrona, le tragedie e le commedie classiche continuano a fare il loro effetto. In un certo senso non è cambiato nulla.

    Dopo essermi cambiata, entro nella platea, decisa a fare un giro. Parte degli spettatori è già uscito dal teatro, ma alcuni di loro se la stanno prendendo con calma. Non che questo mi dispiaccia, anzi lo preferisco. Mi diverto, alla fine di uno spettacolo, a sondare le menti degli spettatori, per capire quanto di quello che abbiamo rappresentato li ha colpiti. Mi piacerebbe aprire la mia mente durante la rappresentazione, ma ci sarebbe il rischio di venire distratta dalle emozioni e dai pensieri altrui.

    Aperto a chiunque voglia! ^^

    Avviso soltanto che potrei essere lenta nel rispondere. ç_ç


    Edited by •Styll« - 20/9/2012, 18:31
     
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  2. Sir Vladimir Blood
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    Andare a teatro.
    Erano secoli che non ci andava.
    E per lui la parola secoli non era una parola sparata lì a caso.
    Erano davvero secoli che non si concedeva uno svago del genere.
    L'ultima volta era stata in Francia,a Parigi,con sua moglie.
    Assisteva alle rappresentazioni alla corte del Re.
    A volte si divertiva con sua figlia ad invitare commedie,che poi recitavano.
    Erano stati tempi felici per lui.
    E ora,quando gli si era presentata l'occasione di andarci di nuovo,non aveva potuto far a meno di recarsi a teatro.
    Lo preferiva decisamente al cinema,molto più classico e più vero.
    Si era vestito elegante per l'occasione,anche se non aveva rinunciato a portarsi dietro i suoi pugnali.
    Certo,sarebbe dovuta essere una serata di svago,ma non si poteva mai essere troppo sicuri.
    In compenso aveva rinunciato alla spada,decisamente troppo vistosa per passare inosservata.
    Così aveva indossato il suo smoking,tirato in dietro i capelli,legato due guaine ai polpacci,dove aveva inserito i pugnali,e si era recato a teatro.
    "Agamennone".
    Una tragedia greca dunque.
    Se ben ricordava il tema centrale era la vendetta ed era la prima tragedia di una tetralogia di Eschilo.
    Si rappresentava la storia di Clitemnestra e di Agomennone,mentre nelle Coefore seguiva quella di Oreste e nelle Eumenide la fine del ciclo di vendette con la purificazione del matricida.
    Trovò il suo posto aiutato da una mascherina e attesa l'inizio della rappresentazione.
    Rimase affascinato dalla bravura della compagnia.
    Pianse e gioì con loro,tuttavia non riusciva completamente a sciogliersi.
    Avvertiva una strana sensazione,come se ci fosse qualcosa a disturbarlo,ad attirare la sua attenzione.
    Le persone erano troppe per concentrarsi e capire da dove provenisse quella strana sensazione.
    Si disse che probabilmente era la sua paronoia a farlo sentire inquieto,e cercò di ingorare quel fastidioso sintomo.
    La tragedia giunse all'ultimo atto,il sipario era ormai calato,ma la sensazione non accennava ad abbandonarlo.
    Rimase seduto al suo posto mentre le persone cominciavano a lasciare la sala,ma quella strana presenza non accennava ad abbandonarlo,anzi sembrò aumentare quando fece il suo ingresso nella platea quasi vuota l'attrice che aveva impersonato Clitemnestra...




    SPOILER (click to view)
    Rispondo io,se non va bene dimmi che cancello il post^^
     
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    A dire la verità, avrei anche un po' di sete. Niente di che, in effetti, ma è presente. Non posso fare a meno di sorridere a bocca chiusa al pensiero che le persone che sono qua dentro sono al sicuro da me, e da chiunque voglia far loro del male in mia presenza. Anche i delinquenti, purtroppo. Ma questa è una mia scelta, che risale al tempo - per niente lontano - in cui ero io la proprietaria del teatro. Gli spettatori non si toccano, è questo il mio motto... se si può definire così, ovviamente.
    L'unica cosa su cui non sono sicura e come comportarmi con loro quando sono fuori dal teatro. Insomma, se notassi un gustoso malvivente qui in platea sarebbe giusto seguirlo all'esterno per cibarmi di lui? O dovrei far finta di non averlo nemmeno incontrato? Già, una questione abbastanza complessa... sulla quale in questo momento non ho voglia di riflettere. Perché fare le cose di fretta? Posso anche impiegarci qualche secolo per decidere.

    Mentre gironzolo per la platea, però, provo una strana sensazione. C'è qualcosa che non mi quadra, ma non riesco a capire se è qualcosa che centra con me e i miei pensieri o con le persone che mi circondano. Un qualcosa che sto per archiviare come non importante quando mi cade lo sguardo su un giovane uomo seduto su una poltroncina.
    Sguardo che, ovviamente, mi ritrovo costretta a spostare da qualche altra parte, a causa di una dannata luce che ho già visto su un'altra persona.
    Arien... Ripeto mentalmente il suo nome, con un certo tono di dolcezza. Dopotutto, devo molto ad Arien: grazie a lei ho ritrovato fiducia in me stessa... e nei miei dei.
    E, se guardare quell'uomo è come guardare Arien, significa solo una cosa: è un angelo bianco.

    Mi fermo un attimo, riflettendo sulla situazione.
    Ignorarlo o andargli incontro? Sono davvero indecisa. Eppure... eppure... non mi dispiacerebbe scambiare due chiacchiere con lui... sempre che non decida che io sono una creatura del demonio o cose simili. Non sarebbe carino nei miei confronti.
    Poi... chissà, magari conosce Arien. Rifletto, rendendomi conto che è da un po' di tempo - almeno calcolandolo alla maniera dei mortali - che non la vedo. Bene, andiamo a conoscerlo. Anche se il fatto che non posso guardarlo direttamente negli occhi mi dà fastidio... magari dovrei provare a usare degli occhiali da sole. Forse funzionerebbero.

    Mi dirigo verso di lui, senza nemmeno tentare di far finta di starmi avvicinando lui per puro caso. Quando sono abbastanza vicina, lo saluto con un "Buonasera!".
    SPOILER (click to view)
    Scusa, non avevo notato che avevi risposto! Che bello, incontro il tuo angelo per la prima volta! *-*

    P.S. Se ho sbagliato qualcosa, dimmelo che modifico! xD
     
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  4. Sir Vladimir Blood
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    Il teatro era ormai quasi vuoto,eppure quella sensazione fastidiosa non accenneva ad andarsene.
    Rimase seduto,con le mani intrecciate davanti alla bocca.
    Scrutava le persone rimaste,cercando di individuare il punto dal quale proveniva quel fastidio.
    Nulla,nessuna delle persone in platea sembrava la fonte della sensazione.
    Certo,trovava un po' antipatica la signora che si era seduta davanti a lui durante la rappresentazione e che indossava almeno tre chili di gioielli più due o trecento chili di pelliccia e che non aveva fatto altro che parlare e critare tutto il tempo,ma dubitava fosse qualcosa di più di una semplice donna un po' troppo snob.
    Poi,da dietro le quinte uscì l'attrice che aveva interpretato Clitemnestra.
    LA osservò e gli sembrò che quel fastidio provenisse da lei.
    Era una sensazione già nota,già provata,ma quando?
    Era qualcosa di recente,la ricordava così chiaramente..
    Si perse un secondo a ricordare e finalmente trovò la risposta.
    La bambina,la bambina incontrata lungo la strada di casa,dopo una giornata di lavoro,la bambina vampiro.
    Sgranò gli occhi e cercò con lo sguardo la donna.
    Guardò sul palco,alla sue sinistra,verso la platea,nulla!
    Si era distratto un secondo e l'aveva persa!
    Stava per alzarsi,infatti aveva messo entrambe le mani sui braccioli,quando,girata la testa a sinsitra,la vide seduta proprio accanto a lui.
    Ora il fastidio era molto forte.
    Come essere vicini a qualcosa di sgradevole.
    Trattenne un'espressione di sorpresa e si rilassò,o almeno finse di rilassarmi,sulla poltrona,sistemandosi il più distante possibile da lei,sempre senza risultare maleducato.
    Sorrise.



    Buonasera,madame.


    Rispose con un tono di voce calmo e gentile.


    A cosa devo l'onore di avere accanto a me Clitemnestra?


    Chiese,cortesemente,mentre si domandava quale fosse il motivo che avesse spinto quella quasi sicuramente vampira e sedersi vicino a lui.
    La sensazione di fastidio doveva essere reciproca,dopo tutto.
    O era così folle da volerlo sfidare,o troppo ingenua per capire cosa fosse,o così maledettamente strana da confonderlo.
     
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    L'angelo sembra perso nei suoi pensieri mentre mi siedo accanto a lui. In effetti non so se è stata una buona mossa avvicinarmi così senza farmi molti problemi: non lo temo e forse questo potrebbe risultare pericoloso... non posso dimenticarmi che Asterios è stato ucciso da qualcosa qui a Nouvieille, e se da un pezzo sono tornata a percepirlo nella città (e quindi è praticamente certo che lui stia bene) non posso dimenticarmi che qualcosa... qualcuno l'ha sconfitto. E se è successo a lui potrebbe benissimo succedere anche a me.
    Ma non per questo ho intenzione a chiudermi in casa e non uscire più. Se mi troverò di fronte qualcuno intenzionato e in grado di uccidermi vedrò cosa fare in quel momento... poi... la Morte, il signore dell'Annwn, sarà sempre il benvenuto. Anche se preferirei che venisse a prendermi il più tardi possibile.

    L'unica cosa che non voglio adesso è un combattimento in questo teatro. Non solo perché una cosa simile potrebbe rovinare la mia reputazione e rischiare di farmi licenziare (non credo che Selene sarebbe felice di trovarsi il teatro mezzo distrutto e gli spettatori traumatizzati), ma soprattutto perché questo è un luogo a cui tengo.

    "Onore... magari sarebbe così se lei si trovasse di fronte la vera Clitemnestra, risorta dal passato, ma io sono solo un'attrice." Rispondo gentilmente, con un leggero sorriso a bocca chiusa. Anche se la frase 'risorta dal passato' potrebbe andare bene per descrivermi. Penso, un po' divertita.
    "E che lei mi ricorda una persona che ho incontrato appena arrivata a Nouvieille. Una persona che ama aiutare gli altri, anche chi non se lo merita o crede di non meritarselo. E' anche lei così?"
     
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  6. Sir Vladimir Blood
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    Fece estramemente attenzione ad ogni gesto e ad ogni parola,soppesandone il significato,sia quello apparente che quello reale.
    Dal modo di comportarsi sembrava abbastanza sicura di sè,almeno in quell'ambiente.
    Sicuramente non doveva essere una vampira neofita.
    E forse era più antica della bambina vampiro incontrata qualche settimana prima.
    I suoi occhi,i suoi movimenti sul palco e in quel momento,ogni cosa sembrava studiata,ma non in modo inconsapevole.
    In un certo senso vedeva se stesso riflesso in lei.
    I movimenti eleganti e forse un po' antichi per quell'epoca in cui vivevano,il modo di esprimersi,nascevano da una pratica di secoli,per Vladimir di millenni.



    Mi è stato insegnato che un attore degno di essere chiamato tale perde se stesso sul palco per appropiarsi dei sentimenti,dei gesti e delle parole del personaggio che interpreta.


    Disse in risposta alle parole della donna.
    Si sistemò meglio sulla poltrona,mentre con la coda dell'occhio osservava le persone rimaste,ora davvero poche.



    E lei mi è sembrata in grado di estraniarsi da sè..


    Proseguì in una sorta di complimento.
    Sebbene potesse essere un potenziale nemico,non avrebbe certo negato in talento della donna.



    Per quanto mi riguarda posso affermare che non amo generalizzare i casi.
    Sono convinto che il Fato,se così vogliamo chiamarlo,molto spesso ci dia ciò che meritiamo,ma sono anche convinto che alcune volte possa in qualche modo sbagliare...



    Concluse.
    Certo,una domanda piuttosto strana per esordire,e sicuramente poco velata,decisamente troppo poco velata...
    Era forse una richiesta d'aiuto o una colossale presa in giro?
    Non sarebbe stata la prima volta che qualcuno avesse approfittato della benevolenza dell'angelo...
     
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    Lo ascolto con attenzione, affascinata dal fatto che lui pare ben diverso da Arien. E' meno fiducioso nel prossimo, forse. Magari ha visto troppe cose per poterlo essere, esattamente come me... e, chissà, forse anche Arien è cambiata, magari se la incontrassi ora per la prima volta non mi tratterebbe così gentilmente come ha fatto.

    "La ringrazio." Rispondo, a quello che sembra proprio un complimento. "Devo ammettere che ha ragione: sul palco io ero Clitennestra, in un certo senso. Ma appena lo spettacolo è finito son tornata me stessa, per come in questo luogo e in questa epoca sia possibile."
    Non ho intenzione di far finta di essere una comune umana, dopotutto son sicura che entrambi sappiamo chi abbiamo di fronte. E recitare quando non è necessario lo trovo un po' controproducente.

    Ma quello che mi colpiscono di più sono le sue parole successive.
    Quindi crede che il fato ci dia spesso quello che ci meritiamo? Penso, con una vena di tristezza. Che colpa avevo quando son stata strappata dai miei genitori? Che colpa avevo quando la mia vita mortale è finita? Forse quella di essermi fidata di quello che è poi diventato il mio creatore?
    Devo ammettere - almeno con me stessa - che è riuscito ad offendermi, anche se non me la sono certo presa più di tanto. Comunque, non lascio trasparire le mie emozioni, preferendo mantenere un'espressione neutra.
    "Errare è una prerogativa degli esseri di questo mondo, non del divino. E il fato l'ho sempre considerato legato alla sfera degli dei." Dico, evitando con questo giro di parole l'espressione 'errare è umano' che avrebbe potuto benissimo essere male interpretata. Non ho la minima intenzione di affermare di essere una dea... quel tempo è finito. "Io ritengo che le sventure che ci accadano servano per farci comprendere qualcosa, o per temprarci, per renderci più forti. Ma non posso averne la certezza, ovviamente."
     
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  8. Sir Vladimir Blood
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    Le ultime persone rimaste si stavo dirigendo all'uscita e i riflettori sul palco si spensero.
    Rimasero accese solo le luci di platea,mentre quelle dei palchi furono spente qualche istante dopo.
    Regnava ormai il silenzio in quella sala,interrotto solo da suoni distratti degli operatori che sistemavano le cose rimaste e ovviamente dalle parole dei sue improbabili vicini di poltrona.
    Certo,sicuramente non avrebbe mai immaginato di trovarsi in una situazione simile,seduto fianco a fianco con una vampira.
    Forse sbagliava nel suo pregiudizio,ma infondo era la sua natura.
    Era stato per combattere il male e non per chiacchierarci!
    Tuttavia aveva già "trasgredito" alla sua indole evitando di sguainare i pugnali che portava legati alle caviglie.



    Le sventure...


    Ripetè.
    Lui ne aveva viste e vissute di sventure,molte delle quali erano state provocate dagli esseri come lei.
    Padri,madri e figlie e figli uccisi per nutrire quelli della sua specie.



    Quello che ho imparato è che il sangue si paga col sangue...
    E per quanto possiamo considerarci buoni..Nessuno è libero dal peccato..



    Ammise,amaramente.
     
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    Il peccato...
    Non son sicura di vederlo come lo vede lui, ma credo di capire cosa voglia dire. Nemmeno un angelo bianco può sempre avere la forza di comportarsi correttamente, di non augurare a nessuno il male. Soprattutto quando si tratta di persone abituate a far del male, esattamente come me. E il fatto che io ho i miei principi non credo che potrebbe cambiare la sua visione di me... o della mia specie.

    Già... ma cosa pensa di me?
    Devo dire che non riesco a comprenderlo, come non comprendo Arien. Anzi, lei la comprendo ancor di meno. Angeli e Vampiri, così diversi ma anche simili. E' questo che ho pensato quando ho rubato dal cimitero la statua dell'angelo addolorato, no!? Entrambe le razze vivono nel mondo... ma ne sono in qualche modo separate.
    Anche se temo che le differenze siano maggiori delle somiglianze. Chissà se riusciremo a terminare la nostra discussione senza combattere...
    Almeno gli spettatori se ne sono andati tutti... Rifletto, tra il divertito e il dispiaciuto. La presenza di molti umani sarebbe sicuramente servita a fare in modo che non si arrivi a quel punto: non credo proprio che l'angelo inizierebbe - se non costretto - un duello di fronte a tanti innocenti. E io preferisco non rivelare i miei poteri davanti agli spettatori del teatro. E' uno dei miei principi.

    "Il sangue si paga col sangue..." Ripeto, in poco più di un sussurro. "Sono perfettamente d'accordo." Continuo, alzando leggermente la voce.
    Quale frase sarebbe più adatta di questa per un vampiro? Il sangue del mio Signore ora lo pago con quello delle mie vittime... cosa affascinante ma un po' triste...
    Il mio Signore...

    Una forte rabbia nasce dentro di me quando mi rendo conto di come ho chiamato - anche se solo nella mia mente - il mio creatore. Arawn non è il mio Signore! Non più, almeno. Perché continuo a chiamarlo così?

    Ma ora non è il momento migliore per riflettere su questo punto. Visto la naturale avversione presente tra angeli e vampiri mi sembra abbastanza giusto che io prenda delle precauzioni... giusto per me, ovviamente, e non per la morale.

    "Mi rendo conto solo adesso di non essermi ancora presentata. Sono Neris Iaia, al vostro servizio." Le ultime parole sarebbero leggermente sarcastiche, ma cerco di non farlo trasparire dalla voce, anche se più tempo passo tra gli umani più trovo difficile nascondere le mie emozioni. Detto questo, mi concentro su di lui, utilizzando i miei poteri mentali per avvicinarmi alla sua mente e ai suoi pensieri. Potrebbe accorgersene, questo è vero, ma il gioco vale la candela.

    CITAZIONE
    Lettura dei pensieri:
    Altro potere psionico che permette al vampiro di entrare silenziosamente nella testa altrui e leggerne i pensieri. Se la persona puntata dal vampiro ha la possibilità di chiudere la mente allora verrà difficile poterlo fare, e allora il vampiro troverà altre strade.
    Antico: riesce a leggere la mente di 4 persone, in un posto chiuso parecchio ampio e anche con rumori alti. All'aperto riesce a sentire i pensieri altrui sino a 12/15 metri di distanza da lui.

     
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  10. Sir Vladimir Blood
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    Un'atmosfera decisamente strana in circostanze come quella.
    In una simile situazione ci sarebbe stata bene una scena romantica,un incontro fortuito tra due amanti,non di certo una conversazione tra nemici naturali.
    Com'era ovvio che fosse entrambi avevano punti di vista differenti sulla vita.
    Sicuramente ne avevano vissuta entrambi una bella fetta e le esperienze fatte avevano condizionato il loro pensiero,senza contare poi l'indole natuale.
    Vladimir aveva visto,subito e combattuto parecchio male per credere che la vita non fosse esule dal peccato.
    Egli stesso l'aveva commesso.
    Si,sentiva peccatore non meno degli esseri che combatteva,a volte.
    Il ricordo dei morti che aveva fatto lo tormentava ogni notte.
    Non aveva ucciso per diletto,nè facendolo alla leggera,ma per necessità e dovere.
    Tuttavia non di meno si sentiva colpevole.
    La vide riflettere un attimo sulle sue ultime parole.
    Quasi si stupì nel vederla in accordo con lui.
    Doveva averne visto anche lei parecchio di sangue..
    Forse ne aveva versato più di altrui che proprio.
    Non poteva però escludere la possibilità che avesse sofferto.
    Ripensava all'incontro con la bambina vampiro.
    Quella piccola lo aveva turbato,o meglio,aveva acuito il suo senso di inquietudine.
    La sua visione della vita era piuttosto netta,o bene o male,bianco o nero.
    Nelle parole della vampira che aveva risparmiato aveva però letto sofferenza.
    La stessa sofferenza che provava lui.
    Era stata strappata alla vita e non c'era stato nessuno a difenderla,così aveva deciso di risparmiarla lui,sperando in un cambianto,in un miglioramento della sua condizione.
    Se questo cambiamento fosse avvenuto o meno non poteva dirlo.



    Vladimir Van Tasshel,Lady Iaia.


    Disse,in risposta al cenno di lei,abbassando il capo in un lieve inchino.
    Si,Vladimir era rimasto indietro almeno di un secolo sui saluti e non solo in quello.
    Si era riscosso dai suoi pensieri e ora guardava la sua interlocutrice.
    Cosa sarebbe accaduto quella sera?
    Avrebbero lottato?Avrebbero lasciato quella sala continuando ognuno per la sua strada come se nulla fosse?
    Si sentiva quasi rassegnato.
    Non avrebbe attaccato per primo.
    Quando l'aveva fatto era per difendere un innocente da un pericolo imminente.
    Ora la sala era vuota.
    Continuava a fissarla,accennando un sorriso,più di preoccupazione che di cortesia.
     
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    Alla fine non scopro più di tanto dalla mia incursione nella mente di Vladimir. L'unica cosa veramente importante a cui vengo a conoscenza è che lui non attaccherà per primo. Bene, il mio teatro è al sicuro. Penso, per niente turbata dall'ennesimo 'mio' davanti alla parola 'teatro'. Dopotutto, Selene difficilmente verrebbe a sapere che lo considero ancora mio... e non credo che si offenderebbe se lo scoprisse. Finchè lavoro per lei, qual'è il problema?

    Ma quello che mi fa più arrabbiare nei pensieri dell'angelo è il suo accenno alla bambina vampiro. Una rabbia, per fortuna non rivolta a lui.
    Allora c'è una bambina della mia razza, qui a Nouvieille. Chi è il disgraziato che l'ha creata? Avrei qualcosa da dirgli!
    Già, probabilmente se mi trovassi di fronte il suo creatore lo ucciderei. Che 'vita' può avere, ora, quella vampira? Come ci si deve sentire intrappolati eternamente in un corpo così giovane!?
    Forse sarebbe stato meglio che Vladimir l'avesse uccisa. Rifletto, anche se su questo punto non sono molto convinta. Io cosa avrei fatto al suo posto? L'avrei uccisa? Forse sì, forse no. Credo che sarebbe dipeso dal mio umore. Ma chissà, potrei incontrarla anch'io, e allora prenderò la decisione che riterrò migliore. Sempre che io non la vada proprio a cercare...

    No, lascerò che siano gli dei a decidere se lei finirà per la mia strada. Saranno gli dei a decidere che via deve percorrere, esattamente come è per me.

    "Potrà sembrare ridicolo..." Inizio, forse un po' divertita dalla situazione assurda che sta venendo a crearsi. "...ma mi fa piacere fare la sua conoscenza. Son ben poche le persone come lei che ho incontrato nella mia vita. Voi mi affascinate." Non ho intenzione di chiamarlo 'angelo': voglio continuare - almeno per il momento - a far finta che questa sia una discussione come un'altra.
    "Le piace questo teatro?" Chiedo, cambiando quasi argomento. Quasi... perché è tutto collegato: questo luogo è il mio 'santuario', il luogo della città a cui tengo di più... il posto dove non voglio che accada nulla di male. E' il luogo in cui meno mi piacerebbe combattere. "A me è sempre piaciuto assistere agli spettacoli, li sento più realistici dei film tanto amati in quest'epoca."
     
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  12. Sir Vladimir Blood
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    Almeno poteva osservare un teatro vuoto e buio.
    Non aveva mai avuto l'occasione di visitarne uno se non durante le rappresentazioni.
    Alzò la testa,osservando il soffitto e i palchi,le poltrone e le colonne.
    Tutto aveva una luce e un fascino differente.
    I colori erano più cupi ma più vivi,in un certo senso.
    Era così che immaginava un teatro:cupo e confuso,come un sogno,come qualcosa osservato attraverso il vetro deformato di una bottiglia.



    Non nascondo la mia sorpresa,lady Iaia.
    Le sue parole mi suonano insolite..
    Sono più avezzo a ricevere insulti che complimenti dalle creature con le vostre..doti...



    Rispose,tornando a guardare la sua interlocutrice.


    Ne sono onorato,comunque..


    Proseguì.
    Questa non se la sarebbe mai dimenticata.
    Una vampira felice di vedere un angelo bianco!
    Eh si,una vacanza gli ci voleva proprio se le sue orecchie sentivano quelle cose!



    Questo teatro le si addice...


    Commentò semplicemente.
    Si..Era proprio così.
    Un sogno a tinte fosche visto attraverso una bottiglia..
    Un qualcosa di indefinito,che poteva divenire anche incubo...
     
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    CITAZIONE
    Questa non se la sarebbe mai dimenticata.
    Una vampira felice di vedere un angelo bianco!
    Eh si,una vacanza gli ci voleva proprio se le sue orecchie sentivano quelle cose!

    xDDDDDD Posso inserire questa citazione nella mia firma? ^^


    Alle sue parole sorrido, senza preoccuparmi di nascondere i canini. Non è necessario.

    "E' ridicolo farsi nemici quando se ne può fare a meno, non trova?" Dico, mentre il mio pensiero torna al cacciatore che ho risparmiato qualche tempo fa. Chissà se ho fatto bene... mi son fatta un nemico quando potevo evitare. Avendo deciso di risparmiarlo potrei avere problemi in futuro. Non lo ritengo in grado di fronteggiarmi, ma con la giusta preparazione potrebbe darmi dei fastidi... soprattutto se mi trovassi delle bombe incendiarie nel teatro. Non glielo perdonerei...

    "Non credo che vampiri e angeli siano naturalmente portati a combattersi, anche se non potranno mai stare dalla stessa parte. Il metodo di nutrimento che usa la mia specie lo rende impossibile." E' passato da parecchio il tempo in cui soffrivo tremendamente nel prendere una vita, proprio negli anni successivi aver lasciato il mio creatore, ma non posso non sentire una leggera tristezza al pensiero delle mie vittime, almeno per le prime. Se volessi, potrei vederne i visi. Adesso caccio solo delinquenti... e ritengo che sia una buona cosa farli sparire dal mondo. Buona, non giusta.
    Forse questo è un argomento pericoloso, ma non ha importanza: è una cosa che sappiamo entrambi. E, forse, è inutile continuare a fingere che non sia così...
    Poi... sono interessata a vedere come reagirà alle mie parole. Voglio comprenderlo meglio, capire quali sono i suoi principi. E' alla ricerca della giustizia? Della bontà? Di una vita senza peccato? Non ne ho idea.

    "Prima di arrivare qui a Nouvieille non mi affascinavate così tanto. Ora ho bisogno di comprendervi, capire perché una di voi mi ha considerato degna di essere aiutata." Non che io mi consideri una 'peccatrice' senza speranza, anzi... io sono quello che devo essere e mi comporto come credo sia meglio. La mia domanda riguarda quello che pensano dei vampiri gli angeli e tutte le creature che vengono definite 'del bene'. Anche se mi piacerebbe domandare a qualcuno se è giusto inserire i membri di un'intera razza in categorie come il bene e il male. E' già difficile per una singola persona comprendere in che categoria si trova, con un gruppo è praticamente impossibile! "Conosce per caso Arien?"
     
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  14. Sir Vladimir Blood
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    Certo^^



    Sorrise,decisamente più rilassato.
    Non che si sentisse proprio a suo agio,come fosse a casa sua,ma più sollevato sì.
    La vampira non sembrava avesse intenzione di attaccarlo,forse per giocare con lui,per curiosità,o forse per noia,ma non era importante.
    E Vladimir non avrebbe attaccato per primo.
    Non c'era nessuno in pericolo,o in procinto di essere in pericolo,tranne lui.
    E lui sapeva difendersi. Almeno sperava.



    La diplomazia è la strada migliore,ma non sempre è possibile praticarla..


    Disse,ripensando ai nemici che aveva dovuto affrontare,molti dei quali decisamente poco propensi alle chiacchiere e decisamente più interessati ad avere dei nemici.


    Lei crede?..
    Io sono convinto del contrario,proprio in virtù di quel..metodo..di nutrimento che utilizzate..
    Tuttavia sono anche convinto che le eccezioni ci siano,come detto prima,e che possa esserci qualcuno che sia..pentito..di ciò che la sua natura lo costringe a fare per sopravvivere..



    Rispose,cercando si utilizzare le parole più adatte.
    Era stata la bambina vampira incontrata qualche settimana prima a dargli l'impulso per cambiare un po' la sua opinione.
    Aveva riflettuto su come l'infanzia di quella bambina si fosse trasformata in un incubo eterno.
    L'aveva accusato di non averla salvata,di non esserci stato per lei.
    Ed era vero,terribilmente vero.
    Vladimir non poteva salvare tutti.
    E la bambina era stata trasformata contro la sua volontà da un mostro,un vero mostro.
    Condannata ad uccidere per vivere...



    A volte anche noi abbiamo bisogno di poter credere che la redenzione sia possibile...
    E' una sofferenza indicibile per quelli della mia razza uccidere..o anche solo ferire,anche quando è necessario..
    Non sempre incontriamo creature disposte ad ascoltare..E quando capita il contrario,ci attacchiamo alla speranza di aver portato un po' di bene in un cuore quasi completamente corrotto..
    E' quella sensazione di compassione..che spinge a risparmiare l'avversario...



    Proseguì,cercando di spiegare quello che l'aveva spinto a risparmiare la vampira,quando avrebbe potuto benissimo ucciderla,trattenendola finchè il sole non fosse sorto..


    Arien..


    Ripetè,sorridendo..


    La mia coetanea!


    Rise,pensando a quanti anni avessero in comune.


    E' stata la prima persona che ho incontrato appena giunto qui..
    E' da molto che non la vedo..
     
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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    "Pentirsi è una parola forse troppo forte..." Rispondo, riflettendo sulla cosa. Io mi sono pentita della marea di morti che ho lasciato lungo il mio cammino? Forse sì, forse no. "Il pentimento dovrebbe comportare un cambiamento dello stile di vita, e questo per un vampiro non è possibile. A meno che non si suicidi o inizi a nutrirsi esclusivamente di animali..."
    Dentro di me sono disgustata della seconda possibilità. Nutrirsi di animali? Impossibile, il sangue non è lo stesso. Al massimo si può sopravvivere così per qualche mese, non di più... E per il suicidio... beh, non è da me. Anche se so con certezza che ci sarà qualcosa per me dopo la morte - una nuova vita, ben diversa da questa - non per questo ho intenzione di lasciarmi bruciare alla luce del sole. Son troppo legata a questo mondo, a questa vita e - perché no? - al sangue per farlo. Non ne ho la forza. Quando l'Uomo Grigio riterrà che è ora mi verrà a prendere. E allora gli sorriderò.
    O almeno credo...

    "Sempre che il 'pentimento' non venga visto in un altro modo... smettere di uccidere gli innocenti, ad esempio. Ma è considerabile un vero pentimento? Io non lo so."
    Già, non lo so e non voglio pensarci, anche se di tanto in tanto non posso farne a meno. E' giusto uccidere i delinquenti? Non sono certa che la risposta sia sì ed è tutta colpa di Christopher. Dannazione, mi ha ammazzato la cena, è un assassino, uno che sarebbe perfetto per farmi da cibo... ma mi sento legata a lui. Mi sta simpatico. E per colpa sua mi ritrovo a farmi domande ridicole. Fantastico!

    "Probabilmente voi angeli mi fate uno strano effetto." Sorrido, mentre mi viene una terribile tentazione di guardare in volto Vladimir. Mi piace osservare le espressioni delle persone con cui parlo, ma in questo caso è meglio che mi trattenga. "Forse perché sono una di quelle creature disposte ad ascoltare, almeno la maggior parte delle volte."

    Alle ultime parole dell'angelo mi ritrovo a riconsiderare la mia posizione. Dopotutto io conosco l'età di Arien, esattamente come lei conosce la mia.
    "Siete suo coetaneo? Quindi avrete più o meno tremilacinquecento anni. Mi sento piccola, e questo succede raramente." Rido, forse contagiata dal suo riso, forse per la situazione sempre più assurda. Chissà... potrei avere seri problemi se ci fosse uno scontro tra noi due.
     
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32 replies since 8/11/2009, 12:14   1489 views
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