Una collana porta-sfortuna?

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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Per Lilithayama. ^^


    Il castello mi riporta alla mente dei brutti ricordi. È stato qui che nel 1998 ho rinchiuso la mia cara Kim, qui che ho rischiato di perdere tutto. Anche solo pensare a quel tempo è doloroso. Dopotutto... ho perso il controllo e la persona a cui tengo di più al mondo ha rischiato di morire. Potrei dire che sono vecchi ricordi, così vecchi che è ora di dimenticare quella brutta faccenda... ma in realtà sono vecchi soltanto in canoni umani. Il 1998 è, per me, talmente vicino che mi sembra che quel fattaccio sia successo solo ieri. È una cosa che non riesco a perdonarmi, per quanto Kimberly l'abbia già fatto da tempo.

    Cammino per i corridoi del castello, osservando le pietre rovinate, le ragnatele e la polvere che copre ogni dove. Dalle strette finestre non entra molta luce, ma io non ne sento il bisogno. Un vampiro si trova a suo agio tra le ombre, e vede anche nel buio completo. Nemmeno la polvere mi può dare fastidio... se non si conta il fatto che se mi sporcasse i vestiti dovrei lavarli.

    Come al solito, indosso una gonna lunga. È monocolore, verde scuro, ed è spessa e pesante. Per quanto io non soffra il freddo, devo pur salvare le apparenze: l'inverno è iniziato, e di conseguenza mi tocca mettere una gonna pesante, una maglietta a maniche lunghe nera, una giacchetta marrone... e un paio di stivaletti col pelo. La mia pelle è coperta, ovunque sia visibile, da uno strato di trucco, in modo da nascondere un poco il mio innaturale pallore, piuttosto evidente visto che sono due notti che non mi nutro. Indosso vari gioielli, anche se la maggior parte è fatta di materiali non preziosi... a prova di drago. Sotto alla maglietta porto un ciondolo a forma di croce celtica, legato al collo con uno spago e alle dita porto due anelli. Questi gioielli, poco visibili e quasi insignificanti, sono degli artefatti magici. Quindi, per quanto possano essere definiti bigiotteria, mi sono sicuramente più utili della vistosa collana che porto al collo. Una collana regalatemi da Alister Turner, una mummia antica che non ho più incontrato da allora. Una collana con una catena d'oro impreziosita da piccole perle... e a cui, incastonato in un supporto anch'esso d'oro, è legato un grosso smeraldo. Una collana che ho messo una volta sola... e che mi ha portato solo sfortuna. In effetti... un po' mi inquieta portarla addosso, ma non ho intenzione di non indossarla per timore che quello che è successo accada di nuovo. È stato solo un fatto sfortunato. Non è che ogni volta che la indosso lei attira un drago! Rifletto, ricordando con un misto di rabbia e paura le fiamme della dragonessa. Quello è stato solo un caso!
     
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    Era notte e un vento gelido mi accarezzava il corpo scaglioso, ancora persa nel mio buio, sapevo che per Isaac Angelina non era importante quanto lo ero io, ma mi feriva sapere che tutti credevano fosse la sua ragazza, credevano… per tutti era la sua ragazza…. Stavano realmente insieme… Stavo male…
    Tante cose mi tornarono in mente e per un momento mi tornò alla mente Gunn, e quell’ unico incontro in quel cimitero, avevo la testa confusa e i sensi parecchio alterati, volavo lasciandomi trasportare dall’ istinto, diretta chissà dove, preda dei mie incubi, schiava della mia oscurità, con un fagottino intorno alla caviglia sinistra.(I miei vestiti)
    Quando ero in quello stato scene violente mi tornavano alla mente… e mi sembrava di tornare quella bambina che volava il più in alto possibile per paura degli umani… Città diverse, vittime diverse. Uomini… ragazzi… caduti sotto la mia furia per una parola di troppo, per aver azzardato una carezza, e poi arrivava lui… quel porco schifoso…
    Sequenze cicliche, che non si fermavano mai.
    Preda dei miei deliri arrivai lì… tenendomi sotto vento in modo che nessuno avvertisse la mia presenza atterrai con delicatezza in un posto nascosto ad occhi umani e non, sembravo un fruscio sull’ erba.
    Tornai in forma umana, indossai i pantaloni in pelle attillati, i pesanti stivali in pelle e ferro, la maglia a manica lunga rossa sangue, con una scollatura generosa, arricchita da preziosi merletti dello stesso colore sulle maniche larghe e sulla scollatura. Era resa ancora più particolare da una cintura stringivita in pelle nera che partiva da sotto il seno e terminava poco prima di coprire il bordo finale della maglia.
    Il seno abbondante in quel modo esaltava veramente parecchio. Indossai sopra a tutto un pesante giaccone in pelle, tanto per cambiare nero e i guanti dello stesso materiale e colore.
    Non ero truccata e la mia carnagione era mostruosamente pallida, resa ancora più chiara dalla luna che splendeva alta nel cielo, avevo i capelli parecchio scompigliati, che cadevano disordinatamente sulla schiena fin sotto la vita, portati dietro l’ orecchio, una cascata di morbidi riccioli rossi. Nessuno in quell’ oscurità avrebbe potuto notare la cicatrice che mi percorreva tutta la parte sinistra del volto, non che mi importasse molto veramente, non in quello stato, e in un posto così isolato.
    Sembravo una ragazzina di sedici anni, che poi era l’ età che realmente mostravo quando non mi truccavo in modo da sembrare più grande.
    Quando camminando mi trovai davanti il castello all’ improvviso riemersi dal mio buio..
    Castello abbandonato uguale qualcosa di antico da scoprire….
    Non sapevo molto su quel posto ma in città girava una leggenda al quanto oscura riguardo a quell’ inquietante costruzione, provata dal passare inesorabile del tempo. Si diceva che il re Iltofer II DeMereph in una gelida settimana invernale aveva fatto scomparire uno a uno i suoi figli, c’è chi diceva che li avesse uccisi uno ad uno preda della pazzia, chi li avesse allontanati, ma tutti dicevano che questi sei figli vagavano ancora nel castello assetati di sangue, magari erano diventati vampiri, a Nouvieille tutto era possibile.
    Io quale drago saggio e consumato dal tempo (come no), razionale e per nulla preda delle emozioni (Campa cavallo) mi stavo giusto fiondando a velocità verso il castello, non vedevo l’ ora di scoprire cosa celava quella costruzione avvolta dall’ oscurità da cui sembravano giungere ancora grida e lamenti.
     
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    In realtà... non sono affatto sicura di aver fatto bene a mettere questa collana, esattamente come non sono sicura di aver fatto bene a venire qui. Non ho paura della leggenda di questo castello - anche perché questa notte gli spiriti sono 'abbastanza' tranquilli, tanto che non hanno ancora tentato di scacciarmi - ma quella che sto facendo è comunque di una prova di forza. Trovare il coraggio di ammettere di aver sbagliato e ritornare indietro nei propri passi è sempre difficile, anche quando l'errore è ridotto rispetto ad uno precedente. Nonostante io mi sia perdonata - almeno un poco - di quello che ho fatto secoli fa assieme al mio creatore, non ho idea di quanto tempo mi ci vorrà per perdonarmi anche questo. Secoli? Millenni? Un dio che mi dice: 'tranquilla, è tutto a posto, l'importante è che hai capito il tuo errore'?

    Sospiro, per quanto la mia sia solo una finzione. È difficile sospirare quando i propri organi sono antropizzati, polmoni compresi. Il mio stesso cuore batte a una lentezza quasi esasperante. Un dottore (umano, ovviamente) impazzirebbe se mi avesse come soggetto di studio. Una notte o l'altra dovrei presentarmi in ospedale e vedere come reagiscono i dottori! Sarebbe divertente! Rifletto, ritrovando un po' di allegria... per quanto sappia anch'io che non lo farei mai. Non ho intenzione di farmi troppo notare, né dagli umani, né dai vampiri. Non sono un fenomeno da baraccone e non ho interesse ad avere dei neofili che mi rincorrono per avere un po' del mio sangue. L'unica a cui lo darei volentieri è Kimberly... e, forse, anche Alice, se ne avesse veramente bisogno.

    Ad un tratto percepisco qualcosa. Qualcosa di diverso dagli spettri che gironzolano per il castello. Un leggero odore, un rumore di passi, una presenza non umana. È ancora lontana, ma è evidente che abbia intenzione di entrare nel castello. E la cosa non mi piace per niente. Non ho idea di chi sia - e cosa sia - colui (o colei) che è venuto a disturbare la mia 'sacra' riflessione, ma è certo che non sia umano.

    CITAZIONE
    - Sensi sviluppati:
    Permette al vampiro di usare al massimo i suoi cinque sensi per fare tutto ciò che ritiene utile: seguire tracce, ascoltare dialoghi a metri e metri lontano da lui e tanto altro, sentire e percepire odori e rumori ad una certa distanza. Oltre tutto il vampiro possiede il sesto senso, ossia ciò che lo mette all'erta quando c'è aria di pericolo, minaccia, avverte la morte nelle vicinanze, le emozioni altrui così come la vita. E' per questo che riescono a sapere prima di chiunque altro se, per esempio, una donna è incinta, o se un uomo sta per morire o può essere salvato, così come avverte il passare delle stagioni in base alla vita che si manifesta nella natura.
    Antico: avverte perfettamente attorno a sè rumori, odori, parole e sensazioni nel raggio di circa 20/25 metri. Oltre i 25 metri riesce a capire se sono odori, rumori e altro che appartengono alla natura, umana e non, o sensazioni dovute al sesto senso.
     
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    Come mio solito da bravo draghetto “saggio” mi stavo scagliando a tutta velocità verso quel luogo oscuro e tetro. Non per un preciso motivo, ma solo perché alla fine quella costruzione ora che vi ero giunta mi incuriosiva, pura e semplice curiosità, da bravo archeologo tutto ciò che era antico e con più di mille anni mi attirava, come una luce attira la falena, basta vedere con Elijah, duemila e seicento anni, in lui erano racchiusi più di due millenni di storia. Non mi importava molto se per me era pericoloso, a me interessava quello che aveva da raccontare, anche se alla fine erano stati più gli anni in cui era stato “inattivo”, se così possiamo dire.
    Entrai in quella immensa costruzione, e dall’ odore capi che non ero proprio sola, e forse la leggenda sugli spiriti non era poi del tutto falsa.
    A parte che a Nouvieille non esistevano leggende, perché quello che ritenevi mito non era affatto frutto dell’ immaginazione, della fantasia, e si anche della paura della gente, ma erano solide realtà. Potevi trovarti in un ristorante magari a mangiare in compagnia di un vampiro, che poi ti avrebbe usata come dolce, ho portata più gustosa. Potevi startene seduta su un muro con un licantropo vicino e non accorgertene, o essere in compagnia di un drago e non saperlo. La città delle maschere delle finzioni, dove tutti mostrano quello che gli fa più comodo. Dove le leggende non sono mai state più vere. Gli umani erano stupidi, prepotenti, inutili, almeno per me, semplici giocattoli con cui divertirsi, convinti di essere al sicuro, che vampiri, licantropi e tutto ciò che era leggenda fosse veramente tale, ma un giorno potevi esserci e il giorno dopo no.
    Potevi sparire in un vicolo buio o in una notte di luna piena, nel bel mezzo di un bosco, perché no in centro città. Potevi ricevere un invito di un affascinate sconosciuto e poi finire nel suo stomaco e nessuno avrebbe mai scoperto nulla.
    Mi stavo ancora arrovellando su i miei pensieri quando un altro odore mi colpì mentre ammiravo un’ arazzo vecchio e polveroso, se restaurato in modo corretto sarebbe stato stupendo.
    Non era con l’ altro ma molto più familiare, quindi chi era con me o comunque in quel luogo era sicuramente una creatura appartenente alla non vita, ma non era una mummia perché il suo odore era molto più familiare a quello di Isacco, quindi probabilmente era un vampiro, ma non potevo dirlo per certo perché nei miei periodi di buoi avevo i sensi un po’ alterati, avrei dovuto trovarmi davanti quella creatura per esserne certa. E per mia sfortuna era dannatamente potente. Ma possibile che io attirassi solo creature appartenenti alla non vita? Era una condanna! Non mi restava che attendere che la creatura si mostrasse ed essere pronta a tutto…
    Scusa se ho messo un pò a risp ma sai con il lavoro^^
    Da bravo animaletto la lil va con gli odori
     
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    Tranquilla. ^^ Non c'è problema se ritardi un po'. Prima viene il lavoro, ovviamente.


    L'intruso - se posso definirlo così, visto che lo sono anch'io - si avvicina, molto probabilmente attratto dalla mia presenza. Dopotutto, se io lo percepisco, non sarebbe poi così strano che lui percepisse me. Ecco, perché alla fine non mi sono fatta fare quell'artefatto nascondi aura dal Signor Sierra? Mi domando. Beh... una notte o l'altra gli farò di nuovo visita. Potrei anche divertirmi un po' con lui... no, forse è meglio tenerselo buono... ma tanto, qualsiasi cosa io faccia, lui mi teme, quindi... ci sarà da divertirsi comunque.

    Mi ritrovo a sorridere, immaginandomi un altro colloquio con l'artigiano. Ma l'odore e la presenza sempre più vicina dell'intruso mi fanno tornare al presente, anche perché mi rendo conto che nel suo odore c'è qualcosa di famigliare. Non è di sicuro qualcuno che io conosca, ma mi ricorda qualcosa. Ahimè, non mi serve chissà che ragionamento per arrivare alla soluzione del problema. Quell'odore è tremendamente simile a quello di Lara Scelus. Un nome che suscita in me due sensazioni contrastanti: odio puro e paura. Odio per il drago che ha tentato di carbonizzarmi, paura delle sue fiamme.

    Calma, Salicogenna. Mi dico, ritrovandomi senza accorgermi a chiamarmi col mio vero nome e non con quello che uso in questo secolo. Non è Lara, questo è certo. Non puoi avercela con tutti i draghi solo perché... beh... e perché no!? Diamine! Sputano fiamme! Mi rendo conto di starmi lasciando prendere dal panico, così mi costringo a uscirne, scacciandolo in un angolino della mia mente. Cosa per niente facile, in effetti. Non è possibile... una vampira antica che si fa prendere dal panico! Ma, probabilmente, sarebbe peggio se io non mi rendessi conto del pericolo in cui mi trovo. Come quella volta... chissà se Lara se l'è presa tanto per la battuta sull'autografo. Beh... ora che ci penso... credo proprio che si sia infuriata quando l'ho ammaliata. L'ho fatta umiliare, obbligandola a chiedermi scusa per aver cercato di abbrustolirmi. Però... dopotutto, non mi sono pentita di averlo fatto. È stato così... esaltante. Una possente dragonessa... sotto il mio totale controllo. Ah! Mi verrebbe voglia di riprovare, se non fossi così consapevole delle conseguenze di un'azione simile.

    Ora che sono più calma - anche se non di molto, in effetti - devo capire che fare. Filarmela prima che il drago mi raggiunga o andargli incontro? Devo ammettere di essere molto tentata dalla prima possibilità, ma ho un orgoglio che ne soffrirebbe. E perché poi? Cavolo, una ritirata strategica volta alla sopravvivenza... no... sono un disastro. Io voglio incontrare questo drago! Non è semplicemente possibile! È ridicolo! Mi farò ammazzare, una notte o l'altra. Penso, abbastanza sconvolta nel rendermi conto che sono troppo curiosa di vedere se adesso riuscirei a fronteggiare un drago... così curiosa che non riesco nemmeno a prendere seriamente in considerazione l'idea di scappare. Poi... ho dei monili da provare. Se non provo gli artefatti che mi ha fatto il signor Sierra non saprò mai se lo devo dissanguare.

    Presa la decisione, mi incammino verso la direzione da cui proviene l'odore e la presenza del drago, pensando vagamente. Sì, ma questa collana è una attira-rettili!
     
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    Ero ancora presa, immersa nei miei pensieri quando avvertii la presenza della creatura nella stanza in cui mi trovavo, era potente, dannatamente potente, alzai lo sguardo sulla figura.
    La cosa che più mi colpì furono i suoi capelli, rossi come i miei se non di più, alla luce che filtrava dalla grande finestra sembrava candida come la regina della notte, in un certo senso mi ricordava un po’ Katina, chissà dove era finita, dopo quell’ incontro al fiume non l’ avevo più vista, tanto per cambiare anche lei era un vampiro. Il nome giusto per me sarebbe stato drago attira non morti.
    Volete incontrare non morti? Portatemi con voi…
    Non volevo scoprirmi troppo e quindi rivelare che non ero propriamente umana, ma dubitavo che un vampiro non lo avrebbe capito, soprattutto uno vampiro così forte. Al limite mi avrebbe potuto associare ad una Lamia. Il solo pensiero mi fece schifo, le lamie le odiavo dal profondo del cuore, luride mangiatrici di uova di drago, orrende donne per metà serpenti, oltre agli umani erano le creature che più odiavo.
    Speravo non avesse cattive intenzioni perché sinceramente io ero andata lì per allontanarmi dal mio dolore, quando ero in casa tutto mi riportava alla mente Isaac, nel guardaroba tra l’ altro c’ era ancora il suo odore. Sapevo che ero egoista ma io lo avrei voluto tutto per me, ma sapevo che lui amava Gunn e da un lato speravo tornasse per vederlo sorridere di nuovo, il mio re senza corona, ma dall’ altro speravo non tornasse mai più… come ero cattiva ed egoista…
    Mi riscuotevi dai tristi pensieri ora dovevo prestare attenzione alla nuova figura presente nella stanza, non sapevo bene cosa gli avrei potuto dire, quindi mi buttai su qualcosa che alla fine non era del tutto una bugia.
    Mi inchinai come imponeva la rigida educazione di mio padre e dando del voi parlai, sarebbe stata una grande scortesia ignorare la donna che avevo davanti, anche perché non potevo certo fingere di non averla vista dato che mi stava letteralmente di fronte. Sperai segretamente che non si fermasse troppo a guardare la cicatrice sulla mia faccia, era brutta e mi sarei sentita tremendamente in imbarazzo…
    Salve signora
    Non dissi altri sperai semplicemente che non si scagliasse addosso a me.
     
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    Ora che posso vedere il drago, non posso fare a meno di rimanere un po' stizzita dal fatto che ha i capelli rossi. Devo ammettere che sono stufa di vedere ragazzine dai capelli rossi... ovviamente tinti... e sentirmi chiedere qual'è il mio colore naturale. Quanto mi piacerebbe rispondere, in quelle occasioni, che è proprio il rosso! Un rosso fuoco naturalissimo... insomma... per quanto una vampira possa essere naturale. Ma perché i vampiri non dovrebbero fare parte della natura? Siamo solo diversi, pericolosi, quindi gli umani coniano termini come 'sovrannaturale' per allontanarci da loro e dalla normalità. Dei, demoni, mostri... tutto ma non umani.

    Ma la donna che si trova di fronte a me non è umana. Non è una di quelle inoffensive ragazzine dai capelli tinti. È anche lei qualcosa di pericoloso, quello che gli umani chiamerebbero mostro... e che io chiamo lucertola sputa fuoco. I suoi capelli, molto probabilmente, sono naturali, quindi non ho alcun motivo per prendermela con lei... se non si conta il fatto che l'ultimo drago che ho incontrato ha tentato di abbrustolirmi. "Salve." Rispondo cortesemente, mentre tento di capire se il suo inchino è un segno di buon educazione o una presa in giro. Ma sul suo viso non c'è nulla che dimostri che stia giocando con me. O è molto brava a mentire o è sincera.

    Chiedere di essere chiamata signorina sarebbe troppo... strano? Inadatto? Mi domando, sempre tenendo d'occhio la dragonessa. Duemila anni di vita sono troppi per essere chiamata così? Per quanto tentata a fare un commento in proposito, mi trattengo, chiedendomi quale sarà la mia prossima mossa. Sicuramente non fare commenti sulla sua cicatrice... sarebbe come dirle 'sì, voglio essere bruciacchiata'. Non ho intenzione di ripetere lo stesso errore.

    "Mi scusi per la domanda..." Affermo, appena presa una decisione. "Lei è per caso parente o amica di Lara Scelus?" Se conosce Lara questa domanda le basterà per capire che so di che razza è... e che non sono un'umana. Magari se n'è già resa conto, tutto dipende dalla sua esperienza in vampiri e altre 'creature', ma questa notte è meglio che io eviti di fare la mia scenetta della ragazzina indifesa. Ed è meglio che io capisca cosa fare nel caso la sua risposta sia affermativa...
     
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    Guardavo la vampire negli occhi e vidi passare in essi diverse emozioni, chissà cosa gli frullava in quella testolina più rossa della mia, era meglio stare cauti e attenti era comunque un vampiro ed era dannatamente potente.
    Un altro stramaledettissimo vampiro, si vedeva che avevo un odore che li attirava come mosche, che non si azzardasse a mordermi quello poteva farlo solo Isaac… anzi a questo punto con Angelina e tutto il resto non credo che gli avrei più concesso di mordermi…
    Non gli avrei più concesso nulla, neppure di toccarmi, non potevo andare avanti così, sapevo che dovevo dimenticarlo ma non c’ era verso non riuscivo a togliermelo dalla mente, dal cuore… e anche se ora ero tutta baldanzosa e sicura che lo avrei tenuto lontano, sapevo che come mi avrebbe sfiorato o baciato tutti i miei propositi si sarebbero sciolti come neve al sole… Io vivevo per lui ed era questa la realtà che mi faceva più male… che mi avrebbe condannata…
    Stavo per ricadere nel mio buio quando la vampira mi fece una domanda strana… perché mai avrei dovuto sapere chi era sta Lara Scelus. La guardai stranita era una domanda insensata, anche se probabilmente solo per me.

    Perché dovrei sapere chi e questa Lara Scelus? Sinceramente non ho la più pallida idea di cosa stiate parlando, perché dovrebbe avere a che fare con me?

    Stavo ancora guardando la rossa stranita, quando mi baleno nella mente l’ ipotesi che potesse sapere cosa ero e forse con questa tipa non aveva avuto un buon rapporto.
    Non sapevo bene cosa dire o come comportarmi non mi restava che aspettare e capire come agire, era il caso di farle capire che sapevo cosa era o forse era meglio andare per gradi? Forse tutto sommato non aveva cattive intenzione e non mi avrebbe dissanguata.
    Riflettei qualche secondo poi decisi di non rivelare più del necessario, era sempre meglio tutelarsi e avere una via di fuga pronta. Cercai quindi di non allontanarmi troppo dalla parte da cui ero venuta e di avere a portata di mano una finestra per saltare fuori, e in casi estremi mutare forma.
    Scusami per il ritardo non sono riuscita ad avvisare dell' assenza mi era saltata la linea.... scusa scusa, ora ho sistemato tutto quindi sarò molto più presente e veloce nelle risposte
     
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    La sua reazione mi sembra estremamente spontanea e realistica. A quanto pare, non la conosce. Penso, scoprendo sorpresa di sentirmi sollevata dalla cosa. Un'amica di Lara non sarei proprio riuscita a sopportarla. Ma questo non significa che io possa abbassare la guardia. Quella è una dragonessa... una pericolosa lucertola sputa-fuoco!

    Nonostante io non mi fidi di lei e abbia la tentazione di filarmela prima di essere costretta a testare i miei nuovi artefatti, ho intenzione di scambiare almeno qualche parola con lei... e rendermi conto se tutti i draghi sono antipatici e disgraziati quanto Lara.

    "Son felice che lei non la conosca. Lara Scelus ha cercato di carbonizzarmi, tempo fa, perché voleva questa mia collana. Non è stata un'esperienza piacevole, quindi devo ammettere che attualmente sono abbastanza prevenuta nei confronti dei draghi. Spero che lei possa farmi cambiare idea in proposito." Dico quindi, decidendo di scoprire subito le carte. Giocare alla bambina indifesa con una dragonessa potrebbe solo portarmi a trovarmi in guai seri, esattamente come quando l'ho fatto con Lara. In un certo senso, posso dire che potrei averla provocata, ma questo non cambia il fatto che lei era - sin dall'inizio - decisa a rubarmi la mia adorata collana. Evidentemente, non le importava molto di dover uccidere per averla. L'importante, per lei, era aggiungerla alla sua collezione.

    Faccio un leggero inchino, senza però perdere di vista la mia interlocutrice. Sarò cortese, ma non scema. I draghi non mi piacciono, nemmeno un pochino. Non ho intenzione di perderla d'occhio per nemmeno un secondo, perché potrebbe bastare per farmi fare una brutta fine. Sto letteralmente giocando col fuoco.

    "Neris la vampira, al vostro servizio." Mi presento, senza riuscire ad evitare che dalle mie parole traspaia una leggera ironia. Visto quello che è successo l'unica volta che ho incontrato qualcuno della sua razza... dubito fortemente che potrei mettermi al servizio di una dragonessa. Ma, in effetti, dubito che mi metterei al servizio di chiunque cammini in questo mondo. Ho acquistato la mia libertà quando ho lasciato il mio creatore, e non ho certamente intenzione di buttarla al vento... nemmeno per i sentimenti che provo per lui.
     
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    Stavo ancora riflettendo sul da farsi quando la vampira parlò notai che fu sollevata dal fatto che non conoscessi ‘sta Lara.
    Credo che più o meno in egual misura lo fui io quando mi disse chiaro e tondo che con i draghi non aveva avuto grandi rapporti. Per fortuna non dovevo fare la parte della ragazzina indifesa e mantenere la maschera che mi ero costruita. Bhe io non andavo in giro cercando di carbonizzare creature appartenente alla vita e alla non vita. Vabbè con Isaac era stato un po’ di verso, ma mi aveva sfidato apertamente, per il resto preferivo stare molto sulle mie.
    La guardai negli occhi e sorrisi gentilmente forse non era poi così cattiva, meglio comunque stare attenta.
    Neris…
    Era un bel nome non c’era che dire.
    Io mi chiamo Lilhyn, e credetemi non vado in giro a cercare di carbonizzare vampiri o altre creature, soprattutto perché a quanto pare io conosco solo creature appartenenti alla non vita, Isaac è un vampiro, una mia cara amica Alice anche lei è della vostra razza, come del resto Katina, sembra che io attiri solo creature come voi… Mi dispiace che abbaiate avuto un’ esperienza così spiacevole con qualcun appartenente alla mia.
    Ok stavo esagerando ma a modo mio volevo farle capire che non ero ostile.
    Io non ero mai ostile con nessuno, figuriamoci con una ragazza rossa come me di capelli, ok il suo in casi normali poteva sembrare un colore artificiale ma io sapevo per certo che era naturale.
    Non sapevo bene come comportarmi, mi concentrai sugli arazzi erano belli veramente stupendi, chissà se mi avrebbero concesso di restaurarli.
    Quando mi perdevo a contemplare cose antiche diventavo una bambina, non potevo farci nulla se mi piacevano le cose che portavano con loro tanta storia, e credevo seriamente che anche la ragazza davanti a me avesse parecchi anni. Continua a immaginare nella mia testa quello splendido castello pieno di vita, i cavalieri in armatura scintillanti, le dame che sporgevano il petto nei loro abiti variopinti. Quel posto mi piaceva un sacco.
    Tornai a guardare Neris rendendomi conto che non ero sola in quella stanza e che non potevo ignorare una creatura che stava praticamente di fronte a me, sarebbe stato indici di grande maleducazione.
    Mi inchinai in segno di scusa, lo so sembravo ridicola ma mio padre, quando lo avevo conosciuto mi aveva imposto una rigida educazione dei suoi tempi.
    Chiedo scusa, stavo ammirando gli arazzi, mi piacciono le cose antiche e tutta la storia che vi aleggia intorno, mi sono fata prendere dalla fantasia.
    Dissi grattandomi la testa sperando di non sembrare troppo assurda.
     
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    Quando afferma di non essere una che va in giro a carbonizzare vampiri non posso fare a meno di sentirmi sollevata... cosa che, in un certo senso, non mi fa per niente piacere. È semplicemente assurdo che io abbia reazioni simili a causa dei draghi. Sono un'antica, dannazione!

    Lilhyn poi continua accennando a tre vampiri: Isaac, Alice e Katina. Se il primo e il terzo nome non mi dicono niente, visto che non li ho mai incontrati, il secondo mi fa quasi illuminare. Se Lilhyn non sta mentendo ed è veramente una cara amica della mia Alice, ha i prerequisiti adatti per diventare anche mia amica. Beh... li avrebbe se non fosse una dragonessa, cosa che un po' mi preoccupa. Non sono una che tenta di dissanguare i draghi solo perché sono draghi - il loro sangue, poi, non è che mi attira molto... sono rettili, dopotutto - ma non ho nemmeno intenzione di abbassare la guardia solo perché lei ha detto di essere amica di una vampira di nome Alice. Potrebbe anche essere un'omonima, visto le mie conoscenze assai scarse sulla popolazione vampirica della città. Poi, devo anche considerare il fatto che non posso essere certa che Alice abbia solo buoni amici. Dopotutto, ho già incontrato un suo conoscente, il quale mi ha fatto abbastanza riconsiderare il rispetto e il timore reverenziale che avevo nei confronti delle mummie. A quanto pare, ce ne sono anche di insopportabili. E, a dire il vero, quello che mi dà più fastidio di Elijah non è tanto il fatto che è riuscito a prendermi in giro, ma che considera sua Alice. Alice è mia, punto e basta.

    "Non si preoccupi." Affermo, quando la dragonessa si scusa per essersi persa a guardare gli arazzi. Dopotutto, anch'io mi sono appena persa nei miei pensieri. Cavolo, ad un mio eventuale nemico basterebbe nominare Alice (o Kim, in effetti) per farmi perdere tra i miei pensieri!? È assurdo! Rifletto, infuriata con me stessa. Non mi ero appena ripromessa di non abbassare la guardia? Mah... sono un caso perso!
    "In effetti, sono degli splendidi arazzi." Aggiungo, cercando di scacciare i pensieri che mi stanno vorticando confusamente per la testa e dando un'occhiata a quei capolavori ormai rovinati dal tempo, per poi tornare a guardare la mia interlocutrice.
    "Un attimo fa lei ha nominato una vampira di nome Alice. Se sta parlando della stessa Alice che conosco io ed è veramente una sua amica, posso considerarmi fortunata ad averla incontrata. Incontrare una dragonessa non interessata alla mia collana e amica della mia Alice potrebbe aiutarmi a superare i pregiudizi che ho sulla specie dei draghi. Dopotutto, non mi sembra corretto considerare in malo modo un intero popolo a causa delle azioni di una sola persona."
    Anche se il fatto che sputate fuoco potrebbe essere da me considerato un motivo più che valido. Rifletto.
     
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    La vampira come me apprezzava gli arazzi quindi forse non era così pericolosa, o meglio forse non mi sarebbe saltata a dosso cercando di ammazzarmi anche se ero un drago lei era veramente troppo forte per me.
    Quando parlò di Alice drizzai le orecchie, che fosse la stessa Alice? L’ unica creatura con cui in un certo senso ero diventata amica, dopo Gunn ovviamente, ancora mi chiedevo dove era finita come stava, sembrava strano ma io volevo tanto vederla, anche se sapevo che era a causa sua se Isaac non mi avrebbe mai amata. Mi riscossi dai foschi pensieri e sorrisi gentilmente alla mia interlocutrice.
    Se vi riferite a quella bellissima ragazza rossa di capelli dagli occhi verdi che sembra una ragazzina, e che è stata sposata con un Lancaster sicuramente stiamo parlando della stessa persona, e forse avete incontrato anche voi Elijah, sembra che quei due stiano insieme ma non fanno altro che punzecchiarsi.
    A casa mia è successo un casino quando c’ eravamo tutti e quattro, gente che litigava di qua e di là…

    Divagai involontariamente. Un attimo dopo mi scusai di nuovo, non poteva certo interessarle una cosa del genere a quella vampira.
    Poi parlai di altro, noi draghi non andavamo in giro a incenerire vampiri, anzi eravamo creature molto schive.
    Credimi io non attaccherei mai qualcuno se non provocata, figuriamoci per una collana. Io personalmente come drago sono molto schivo, me ne sto molto sulle mie, ho vagato per anni cercando di nascondermi da tutto e da tutti, e non ho mai attaccato nessuno se non quando hanno provato a farmi del male. Comunque non svelerei mai la mia vera natura a qualcuno, tu te ne sei accorta perché hai incontrato altri cugini , ma sta sicura che non avrei detto nulla se non lo avessi capito
    Senza rendermene conto iniziai a dare del tu alla vampira. Probabilmente non ero io la persona adatta a farle passare la diffidenza verso la mia razza, anche perché avevo fatto del male anche io, ma non per una stupida collana, io lo avevo fatto per sopravvivere e difendermi in caso contrario non avrei mai attaccato nessuno.
     
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    Sposata con un Lancaster? Ripeto nella mia mente, rendendomi conto che non conosco molte cose su Alice e il suo passato. Ma, alla fin fine, non è che abbia molta importanza il cognome di chi è stato sposato con la mia Alice... dopotutto, sono fatti suoi. Non sono certo una ficcanaso come Kimberly! Mi dico, consapevole di quanto questa frase sia falsa. Io sono una ficcanaso, solo che non mi piace ammetterlo.

    "Sì, credo proprio che stiamo parlando della stessa Alice." Affermo, appena lei ha finito di parlare, da una parte felice di scoprire di avere una conoscenza in comune con la dragonessa... e dall'altra un po' preoccupata dalla cosa. E io che mi lamentavo delle amicizie di Kim! I suoi amici osservatori sono niente in confronto agli amici di Alice! Spero solo che siano buoni amici... insomma... questa dragonessa non mi sta facendo una brutta impressione... ma è sempre una dragonessa. Ah! Ma perché Alice ha conoscenti così strani!?
    "E temo di aver già avuto l'indiscusso piacere di incontrare Elijah." Continuo, decisa però a non fare cenno al fatto che lui sia riuscito a fregare i miei sensi e a prendermi in giro. Prima ero io la cacciatrice e lui la preda... poi i ruoli si sono, potrei dire, invertiti: era lui a portare avanti il gioco, non io... cosa che non mi ha fatto per niente piacere. "Devo ammettere che non mi ha fatto una bellissima impressione... ma, magari, tu lo conosci più di me. Credi che sia una persona... come dire? Affidabile?" Domando, senza sapere neanch'io se posso considerare la stessa Lilhyn come affidabile. Ma lei è solo un'amica di Alice, mentre la mummia... sembra essere qualcosa di più, aimé. Quindi... tra Elijah e Lilhyn... mi preoccupa di più il primo.

    Visto che la dragonessa ha iniziato a darmi del tu, ho cambiato di conseguenza anch'io il registro con cui mi rivolgevo a lei. L'ho fatto quasi inconsciamente, adeguandomi a come parlava lei, ma - alla fin fine - la cosa non mi dispiace. Non sono di certo una di quelle persone che adorano dare del lei agli altri... per me è indifferente, o almeno lo sarebbe se riuscissi a cogliere pienamente il senso del dare del lei a chi si incontra. È una cosa totalmente... beh... se non controproducente, quasi. Dare del lei crea distanza... ma, come proprietaria del teatro non posso fare troppo la schizzinosa in proposito.

    "Son felice di sapere che non tutti i draghi siano così fissati coi gioielli da non comprendere quando è il momento di trattenersi. Quando ho incontrato Lara, molto probabilmente, non saremmo finite col scontrarci se io non mi fossi rifiutata di consegnarle la mia collana, ma temo di aver la testa dura... e di non sopportare chi mi dice cosa devo fare." Ho già sopportato abbastanza Arawn... non ho bisogno di altra gente come lui. Rifletto. "Poi... è possibile che io abbia peggiorato la situazione con qualche battutina, ma questa è deformazione professionale." Ammetto, con una leggera scrollata di spalle. In realtà, non sono sicura che prendere in giro una dragonessa sia in qualche modo collegabile al mio 'vecchio' lavoro di attrice, ma non mi importa più di tanto.
     
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    Sorrisi delicatamente quando disse che anche lei conosceva Alice, bhe almeno qualcosa in comune avevamo oltre ai capelli.
    Scoprii anche che avevamo qualcos’ altro in comune, conoscevamo entrambe Elijah, mi trattenni dal ridere quando Neris mi chiese se era affidabile.
    La mummia affidale? assolutamente no!
    Elijah è sicuramente la persona meno affidabile del mondo, oltre al fatto che ha duemila e seicento anni, e quindi è dannatamente potente, anche se credo bhe che tu potresti tenergli testa, a lui piace giocare al gatto con il topo, a me ha detto chiaro e tondo che vuole uccidermi, quindi sinceramente preferirei stargli il più lontano possibile. Anche se cercano tutti di uccidermi praticamente da quando sono nata. Ho litigato di brutto con Isaac per colpa sua, e l’ ultima cosa che vorrei è che succedesse qualcosa alla persona che più amo a causa mia.
    Stetti zitta un attimo, poi ripresi a parlare.
    Mi ero ‘interessata’ a Elijah perché sono un’ archeologa e quindi tutto ciò che è storia mi attira come l’ ape al miele, ma ho promesso ad Isaac di stargli lontana. Ti garantisco che Elijah è tutto for che affidabile.
    Dissi sorridendo.
    Ascoltai quello che la vampira disse successivamente, bhe i draghi non erano gelosi dei gioielli o meglio erano possessivi di tutto ciò che loro ritenevano un proprio tesoro.
    Noi draghi non siamo gelosi dei gioielli, noi siamo possessivi riguardo a tutto ciò che noi riteniamo un nostro tesoro, per me è un tesoro tutto ciò che ho trovato negli scavi, anche se ho dato i miei oggetti ai musei, ma se qualcuno provasse a rubarmeli stai certa che li cercherei in capo al mondo, e una volta trovati farebbero bene ad iniziare a scappare
    Non volevo spaventarla ma nessuno doveva toccare i miei reperti. Cercai in qualche modo di farle capire che eravamo tutti diversi. C’è chi aveva le fisse per i gioielli chi per le opere d’ arte chi magari per stoffe molto pregiate.
    La capivo quando diceva che non sopportava quando le dicevano cosa fare, io ero come lei.
    Risi quando mi disse che probabilmente aveva peggiorato la situazione facendo innervosire ‘sta Lara facendo delle battutine, bhe da quando conoscevo i vampiri era più o meno una loro prerogativa, Isaac lo facevo spesso.
    Bhe è una prerogativa di voi vampiri, Isaac lo fa continuamente
    Continuai sorridendo, bhe era inutile tacere il fatto che il delfino di Francia fosse un non morto, tanto se lo avesse incontrato lo avrebbe capito subito, come io capivo quando avevo davanti dei draghi era tutta una questione di odore, Neris quindi avrebbe capito di avere davanti un vampiro.
     
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    A quanto pare l'impressione che ho avuto su Elijah è corretta: anche secondo la dragonessa, è un uomo inaffidabile... oltre che potenzialmente pericoloso, magari anche per me. "Sì, ho notato che gli piace giocare al gatto con il topo." Ammetto, non molto contenta di averlo anche solo conosciuto... cosa che è possibile che traspaia dal mio volto o dal mio tono di voce. "Quello che bisogna capire è chi sia il gatto e chi il topo. Potrebbe non essere così scontato." Non posso dire di essere sicura di poterlo sconfiggere nel caso venisse a minacciare di morte anche me, ma non ho nemmeno intenzione di temerlo... non finché non mi darà un motivo serio per farlo. Quello che mi preoccupa, adesso, è il rapporto che ha con Alice. Anche se non sono mai andata a cercarla da quando l'ho conosciuta, l'ho comunque presa - potrei dire - sotto la mia ala. Se Elijah le facesse del male avrei un motivo serio per farlo a pezzi... e non me ne frega niente se è una mummia e vive da qualche secolo più di me: se toccasse Alice non mi farei fermare da tutto questo. Non posso dire di essere una persona a cui piaccia combattere e uccidere (beh... forse, forse... sotto, sotto... uccidere sì) ma sono una persona calma fino a quando non vengono toccate le mie proprietà. In quel caso... beh... con tutto il tempo che ho passato col mio creatore, una parte del suo brutto carattere è passata a me, temo.

    Allontano per un attimo la questione Elijah dalla mia mente, per poter riflettere sulle successive parole di Lihyn. Quindi i draghi non sono tutti fissati coi gioielli, e - magari - non vivono nemmeno più nelle grotte distesi tra oro e gioielli. Rifletto, considerando quanto non sia esattamente più vero che i vampiri dormano nei cimiteri. Beh... ammetto di essere una tradizionalista e che mi ci è voluto del tempo per abituarmi a quest'epoca e alle sue abitazioni... ma, sicuramente, i vampiri più giovani si saranno immersi nella 'modernità' anche prima di me. Quindi è probabile che il drago nella grotta piena di gioielli e il vampiro nel cimitero siano ormai degli stereotipi. Se non lo sono sempre stati.
    "Quindi con te non rischio di litigare per un gioiello." Commento, d'un tratto divertita dalla cosa. "Sì, direi che la mia opinione nei confronti dei draghi sta mutando molto velocemente grazie a te. A meno che tu non decida che io sia un oggetto da museo..." Aggiungo, considerando che se considerava Elijah interessante per la sua età potrebbe anche arrivare a considerare interessante me, cosa che non so se mi farebbe piacere. Ma Elijah è una mummia, quindi è possibile che la dragonessa sia più interessata alla sua natura che alla sua età.

    Non mi lamento del fatto che abbia definito la mia, diciamo, 'deformazione professionale' come una prerogativa della mia razza. In effetti, non mi stupirei se fosse veramente così. Noi vampiri siamo attori per natura... o almeno lo è la maggioranza: in un certo senso, prendiamo in giro le nostre prede, fingendo di essere ciò che non siamo. In queste condizioni, credo che sia facile che qualche battutina finisca per uscire dalle nostre labbra.

    "Tornando a parlare di Elijah." Affermo d'un tratto, tornando all'argomento che mi sta più a cuore. "Sai in che rapporti è con Alice? Insomma... hai detto che sembrano stare insieme anche se per di più si punzecchiano. Credi che dobbiamo preoccuparsi per la nostra comune amica?" Beh... in realtà non sono sicurissima che la parola amicizia sia il termine più corretto per definire il rapporto (se ce n'è uno) tra me e Alice, ma chiacchierare con lei mi ha fatto così piacere (oltre che avermi schiarito un po' le idee) che, forse, posso sentirmi autorizzata a definirla una mia amica.
     
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