The Beginning of a New Dream

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  1. A Beautiful Lie
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    E come immaginavo, la stupisco con la birra che le ho chiesto. La prossima volta chiederò dell’acqua tonica, andrò certamente sul sicuro.
    La seguo con lo sguardo mentre si porta al frigorifero, di cui spalanca la lunga anta che lo tiene fresco e sigillato. Subito la luce proveniente dall’elettrodomestico disegna una linea pallida sul pavimento e su Kimberly, sottile all’inizio, sempre più spessa quando tutto l’arco dell’apertura è stato compiuto. Tengo le braccia incrociate e sto attento a quel che fa la giovane, in cerca di una birra dentro un frigo che da lontano mi dà l’impressione di esser stato vuoto solo quando è stato comprato. Sembra volerci un po’ e forse perché di birre non ce ne sono. Sto per cambiare idea, sto per dirle che qualsiasi altra cosa va bene, ma fermo la mia lingua quando la mano di lei si inoltra di parecchio dentro quella scotola fredda, tirando fuori… una lattina di birra.
    Avrei preferito di gran lunga una bottiglia, mi fa strano vedere le birre dentro barattoli di certo più congeniali per cole, aranciate, tè freddi. Mi devo accontentare, è chiaro. Ma non posso fare a meno di guardare un po’ preoccupato la lattina saltata fuori da chissà dove, dentro il frigorifero che un attimo dopo viene chiuso.
    Mi dimentico della birra. Kimberly mi comunica quel che da solo avevo già intuito da un po’ e ovvero che lì dentro non siamo in tanti, anzi, più precisamente, oltre a noi, la Casa è abitata da altre tre Osservatrici. Non so che pensare, devo essere sincero. Da una parte mi intriga dover trascorrere del tempo tra colleghi esclusivamente femminili, sempre che restino a lungo e tutte, e sempre che ci si incontra, tra un impegno ed un altro, tra queste mura che condivideremo. Dall’altra, invece, sono un po’ teso e immagini a dir poco preoccupanti di ore trascorse a mettersi smalto, pettinarsi i capelli, parlare dei ragazzi… Cavolo Robbie, non è un college questo!
    Kimberly arriva prontamente in soccorso, distogliendo la mia attenzione da qualsiasi altra cosa malvagia che può finirmi tra i pensieri. Scopro così il nome di un’altra collega: si chiama Ayame e basta questo nome mai sentito in vita mia a farmi immaginare una qualche Osservatrice orientale, quasi certamente non europea. Una veloce toccata e fuga nel domandarmi quali creature sovrannaturali abitino l’estremo Oriente, che mi ritrovo a dover valutare il parere di questa tipa a proposito della scarsità di membri a Nouvieille: poche persone vuol dire tanto lavoro a disposizione, tanto lavoro a disposizione vuol dire creature per tutti, soprattutto i “vampiri”. Ora, che ci sia la fila di contendenti per fare quattro chiacchiere con un succhiasangue, ebbene questa è la cosa più spaventosa che abbia mai sentito. Certo, i vampiri sono affascinanti, di natura ne sono affascinato io stesso, ma lo sarebbero per chiunque, se sapessero di avercelo davanti… quindi no, vi lascio tutti i vampiri e statemi bene, non voglio fare nessuna fila perché mi interessa altro. Tutto questo ovviamente non lo dico, seguendo il discorso portato a conclusione dalla biondina, che promette comunque parecchio da lavorare, perché di creature ci sono in abbondanza. Non a caso, prima di spedirmi qui, più volte mi hanno avvisato che Nouvieille ha qualcosa di particolare, di strano, che attira un’infinità di anime non propriamente umane. Una testa in più, di conseguenza, non può che far comodo.
    Annuisco, per il momento, non mi vien nulla da dire, ma molto a cui pensare. Mi metto in cerca della mia birra e la trovo sul tavolo, verso cui nel frattempo ci siamo lentamente spostati, affiancata da quel che forse salverà la mia bevuta: un bel bicchiere di vetro. Non tutto è perduto!
    Un attimo dopo ci ritroviamo seduti: su invito di Kimberly ho preso la prima sedia che mi è capitata a tiro, iniziando poi a giochicchiare con la linguetta della lattina e intanto la ragazza si trascina di nuovo verso il frigorifero, tornando con una bottiglia di tè freddo alla pesca e un secondo bicchiere. D’accordo, non può diventare un ristorante di lusso, ma questo posto potrebbe benissimo trasformarsi in un bellissimo bar, se solo prendesse delle bottiglie di birra, anziché queste… com’è che si chiama? Diavolo, queste birre tedesche, dannate loro e questi loro nomi già strani di per sé, per di più scritti da un aramaico, o un arabo. Ra… Reic… Reichelbrau, credo. Speriamo sia buona. Tirò su la linguetta, senza mancare di far quel tipico rumore del sottovuoto che torna a respirare, con l’immancabile nota metallica di sottofondo. Sto per versarmela nel bicchiere, quando la voce di Kimberly m’interrompe.
    Mi chiede di Londra, al che vorrei subito ribadire “in che senso?”. Ma aspetto, seguendo il filo del discorso: mi parla di lei e di quando si trasferì da Roma. Roma, prima o poi ci andrò, anche lì il Talamasca ha una Sede.
    In effetti sì, le differenze le riscontri sempre quando ti trasferisci in un posto nuovo e come era valso per la biondina, per quel che mi ha detto, lo stesso vale per me. Nouvieille: mi ci vorrà del tempo per abituarmi, ma non c’è male. Tranquilla dice? Beh, vedremo, quando ci sono troppe creature in giro, non c’è da star tanto tranquilli.
    «Londra è come sempre: grigia e bagnata.» Parto con una battuta, a cui sorrido anch’io, mentre intanto mi verso il giallognolo liquido gassato e schiumoso nel bicchiere, dalla lattina che via via diventa sempre più leggera. Come mio solito, riesco a non far fare tantissima schiuma, ma giusto appena. D’aspetto è tra l’invitante e il rivoltante. L’assaggio comunque. C’è di meglio, ma può andare. «Trasferirsi non è mai facile e piacevole, soprattutto per un abitudinario come me.» Mi porto pollice e indice della destra alla bocca, asciugandomi le labbra e togliendo eventuali residui di schiuma. «Ma fa parte della vita, no? Mi aiuterà sicuramente a crescere e a maturare.» Faccio un altro sorso e potrei persino dire che mi sta piacendo, questa “Rec-comecavolosichiama”.
    «Creature… creature… com’è la situazione qui a Nouvieille?» le chiedo infine, cambiando postura per trovarne una più comoda; sono molto interessato a quel che sentirò tra poco.
     
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22 replies since 1/10/2011, 16:51   301 views
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