Aspettando il treno...

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    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

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    Appoggiata con la schiena ad un muro, attendo l'arrivo del treno. A quest'ora, praticamente quasi mezzanotte, non c'è molta gente in giro... o, almeno, non in questa stazione. La banchina in cui mi trovo, in effetti, è praticamente vuota. Saranno tutti a dormire... o in qualche locale. Rifletto, portando una mano alla bocca per coprire un inopportuno sbadiglio. Anche se sono abituata a fare le ore piccole, passare troppo tempo a leggere stanca anche me. Forse sono stata un po' troppo in biblioteca. Mi dico, riferendomi - ovviamente - a una di quelle civiche e non quella della sede. Ma quel settore dell'occulto si dimostrato più fornito del previsto.

    Ovviamente non ho passato tutto il tempo in biblioteca. Questa mattina ho lavorato al museo e, dopo aver pranzato in un bar nelle vicinanze, ho fatto un giro per il centro... fermandomi, ovviamente, in una libreria e finendo per comprare un libro di antropologia sullo sciamanesimo e uno che tratta della tradizione celtica ai giorni nostri. Poi sono andata in biblioteca e ci sono stata fino all'orario di chiusura, per uscirne con qualche libro sull'occulto - tre, per la precisione - preso in prestito. Il resto del tempo l'ho passato a leggiucchiare e a prendere appunti in un bar... finendo per non accorgermi del tempo che passava. Una cosa è certa: sono un topo di biblioteca. Rifletto, senza sapere nemmeno io se questo è un bene o un male.

    Manca ancora una ventina di minuti prima dell'arrivo del treno, e io comincio seriamente a chiedermi perché mai non ho preso un taxi. Sarebbe stato sicuramente più comodo e avrei potuto chiedere di essere portata direttamente in sede. Ah, beh... ormai sono qui, quindi prenderò il treno. Però, mi farebbe piacere sapere cosa fare nell'attesa. Non che manchi molto, ma mi sto già annoiando: non c'è nessuno con cui chiacchierare e i miei occhi mi hanno 'detto' chiaramente che se provo a tirare fuori un libro dall'ormai pesante tracolla me ne faranno pentire amaramente. Per non parlare del fatto che ho perso la voglia di leggere, cosa di cui non mi stupisco visto quanto tempo ho passato attaccata ai libri. Sono un caso perso. Mi ritrovo a pensare. Forse dovrei trovare qualcuno con cui uscire... delle amiche che non sanno niente del paranormale, ad esempio. Ma sarei me stessa se lo facessi? Probabilmente no. Vivo per il Talamasca e per il sovrannaturale: magari è sbagliato, ma sono fatta così.

    Sospiro, appoggiando la tracolla a terra e aggiustandomi la giacchetta. Nonostante ormai sia iniziata la primavera, la notte fa ancora fresco. Beh, anche di giorno la temperatura non è proprio quella ottimale. Così non posso ancora permettermi di indossare abiti troppo leggeri e, di conseguenza, anche oggi son finita per ripiegare su un paio di jeans, una maglietta a maniche lunghe beige, una giacchetta bianca e... scarpe da ginnastica, ovviamente. Come mio solito, ho con me i miei oggetti magici, anche se dubito che possano servirmi a qualcosa. Ma, visto la mia esperienza nel cacciarmi nei guai, è sempre meglio non lasciare a 'casa' ciò che potrebbe servirmi in una situazione di emergenza... anche quando quel qualcosa è un bracciale di cuoio che non può essere abbinato esattamente con tutto.

    Per un certo piccione! :P
    Spero che vada bene. XD
     
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  2. -hyperion
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    Non ha mai amato particolarmente le metropolitane, l'aria di chiuso, i barboni che dormono al loro interno, la folla che si accalca dentro i treni e tutto il resto... ma infondo quella di nouvielle era diversa, cioè nouvielle non era di certo Londra o Parigi, e quindi la metropolitana era meno frequentata e più facile da curare, e quindi anche più curata. Ma comunque non la usava spesso, preferiva la sua moto o la sua auto che erano di certo più comode, ma per sua sfortuna quella sera c'era una specie di blocco del traffico e quindi era stato costretto a lasciare la moto lontano e prendere la metro per muoversi.

    Scelta sbagliata visto che quella notte si era rivelata del tutto infruttuosa, la gente che aveva incontrato non era poi cosi interessante, si tutti hanno i loro peccati, ma non basta essere un peccatore per attirare l'attenzione dell'angelo nero, lui cerca la particolarità, e quella sera non l'aveva trovata, almeno fino a quel punto...

    Entra nella metro che sembrava praticamente deserta, infondo era un orario strano e chi dormiva a quest'ora era già a letto mentre chi usciva ora era nel massimo del divertimento, e quindi era anche normale che non ci fosse nessuno, nessuno tranne lei.

    La vede mentre si aggiusta la sua giacca, era una ragazza bionda ed era li sola ad aspettare la metropolitana. Bhè quella sera era andata male con tutte le persone che aveva incontrato, ma una ragazza che gira da sola in metropolitana a quest'ora di notte di certo sarà una tipa particolare, quindi pensa che vale la pena avvicinarsi e lei e parlarle, infondo erano solo loro nella metropolitana e infondo tentar non nuoce, o almeno non a lui...

    Salve...

    Le dice da lontano mentre si sta avvicinando ai binari e quindi a lei che era sola li ad aspettare la metro. Capisce che in una situazione simile forse una ragazza potrebbe avere timore, ma lui si premura usando le sue abilità di angelo nero più che altro per non farla spaventare e magari non farla fuggire da quella conversazione deviandola.

    CITAZIONE
    Carisma [Abiltà passiva]
    Quest'abilità permette all'angelo nero di potersi mescolare meglio tra gli uomini e di conseguenza di poter agire meglio per i suoi scopi.
    Nel loro aspetto umano queste creature possono essere tanto belle quanto brutte e con molti difetti, quest'abilità non solo agisce sul prossimo in modo tale da far passare in secondo piano l'aspetto esteriore, ma quasi fa sembrare belli gli angeli che non lo sono, ancora più belli quelli che lo sono già, ma dà loro un senso di persona rassicurante e sicura di sé. In povere parole gioca con l'inganno mostrando una persona che in realtà non è. Ovviamente quest'abilità decade nel momento in cui l'angelo si rivela più o meno palesemente, per esempio non solo quando assume il proprio aspetto reale - cioè ibrido - ma anche solo se attacca in qualsiasi modo. Per esempio anche con le creature dotate di sesto senso e che sono in grado di avvertire il pericolo proveniente da altri soggetti, in questi casi il carisma ha la sua efficacia ma con qualche riserva, nel senso che chi subisce il carisma dell'angelo è combattuto sul fatto di dare o no fiducia, perché da una parte la sua voce interiore - il sesto senso - gli dice di non fidarsi, dall'altra l'influenza esterna proveniente dall'angelo lo rassicura sul fatto che tutto va bene e soprattutto che nessuno vuole fargli del male.

    Speriamo che passano ancora le metro a quest'ora nono sono abituato a prenderle... tu lo sai?

    Dice giusto per iniziare la conversazione e capire chi aveva difronte, naturalmente si deve studiare la preda prima di attaccare, sopratutto per capire se è una preda adatta a lui o no...
     
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    Proprio quando mi stavo per deprimere totalmente, è sopraggiunto un ragazzo. È sicuramente più grande di me, tanto che se qualcuno mi chiedesse di dargli un'età sarei indecisa tra i venticinque e i trent'anni. Ed è proprio bello. Rimango un attimo senza parole, a fissarlo quasi estasiata. Mi ritrovo quasi a paragonarlo a Neris, anche se non c'è nulla che lo leghi alla vampira: la sua carnagione non è pallida... anche se, in effetti, questo non indica con certezza che non sia un vampiro. Ma mi sento certa che non lo sia, che sia un semplice ragazzo: non mi sento minacciata, per niente. Ed è questo, forse, che mi ha fatto tornare in mente la vampira: il senso di fascino che provo per lui è molto simile a quello che provo per lei quando quella dannata disgraziata usa i suoi poteri. Ma, in questo caso, il mio ammaliamento non è legato a nulla di magico: è una cosa fin troppo naturale... e preoccupante. In effetti, l'ultima volta che mi son sentita così ho avuto una delusione tremenda. Lui sembrava ricambiarmi... ma, alla fine, si è trasferito e non l'ho più sentito. Ogni volta che ci penso non posso fare a meno di dirmi che sembra che ogni persona a cui tengo si allontani da me... volontariamente o per un evento che nessun essere vivente può scampare: la morte.

    "Salve." Rispondo quindi, rendendomi conto di essere rimasta imbambolata e facendogli un leggero sorriso di scusa. Ecco, ho già fatto la mia bella figura. Penso. Ma non importa. Forse. "Sì, a quest'ora ne passano ancora, per fortuna. In effetti, nemmeno io sono abituata a prendere la metro, ma prima ho controllato gli orari e presto dovrebbe passare qualcosa." Rispondo quindi alla sua domanda, mentre nella mia mente si formula un pensiero molto particolare: Magari non ho preso il taxi perché ero destinata ad incontra... no, Kim, cosa vai a pensare! Cavolo, devo essere proprio stanca.

    Scaccio quegli inopportuni pensieri dalla mia mente e gli porgo la mano, presentandomi: "Io sono Kim."
    Nel mio gesto non c'è alcun secondo fine. Sì, toccare la mano di uno sconosciuto potrebbe darmi la possibilità di controllare che abbia una temperatura corporea adatta ad un essere umano, ma ho già deciso che lui è un umano... quindi non sento bisogno di trucchetti che servano per accertarmene.
     
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  4. -hyperion
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    A quanto pare la mia bellezza di angelo nero le fa subito effetto, e me ne compiaccio a vederla li imbambolata a guardarmi, infondo la mia bellezza è una delle mie armi principali, e vista la sua prima reazione credo che con lei la sfrutterò molto.

    Dopo essere rimasta a bocca aperta mi saluta e risponde alla mia domanda dicendo che probabilmente da li a breve sarebbe passato un treno, e io per un attimo sperai che non sarebbe passato troppo presto, volevo avere un pò di tempo per tentarla un pò e giocare con lei.

    Si presenta e io le stringo la mano con vigore avvicinandomi a lei e fissandola negli occhi con il mio sguardo intenso, quello che sembra quasi entrarti nell'anima.

    Piacere Nicholas...

    Le dico per poi lasciare un altro pò il mio sguardo nei suoi occhi, per poi lasciarle la mano e staccarmi un pò da lei. Faccio finta di guardare da dentro il tunnel della metro se si vede arrivare qualcosa, in realtà ora tornare a casa è l'ultima cosa che mi interessa, prima voglio sapere di più su quella donna.

    Cosa ci fa una bella ragazza come te tutta sola nella metro a quest'ora?

    Ci metto il complimento per mezzo non a caso, a parte che sicuramente era realmente bella con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri, ma poi se era rimasta a bocca aperta guardandomi anche un piccolo complimento come quello di sicuro le avrebbe fatto piacere, e questo significava farle abbassare le difese per tentarla.

    Sai le metropolitane non sono proprio un bel posto di notte, cosi come la stessa nouvieille... non dovresti girare da sola...

    Le dico per poi spingermi subito oltre, per sapere di più di lei, non sapevo quando la metro sarebbe passata, quindi era meglio fare in fretta altrimenti avrei perso un'occasione d'oro...

    Tu dove ti devi fermare con la metro?

    Naturalmente in tutto questo tengo sempre attivo il mio carisma di angelo nero, più è interessata a me e meglio è, infondo era un buon punto di partenza da dove poi gli altri miei poteri potevano partire per tentarla a dovere fino a cercare di farle bere il mio sangue.

    CITAZIONE
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    Quando mi stringe la mano, mi fissa dritto negli occhi. Nonostante tutto, non posso fare a meno di sentirmi leggermente a disagio: ho come la sensazione che quegli occhi mi stiano sondando in profondità, come se potessero vedermi dritto nell'anima. Un'idea stupida ma... beh, più o meno. È stupida in quest'occasione, in questa stazione e con questo ragazzo... se mi trovassi con Neris la cosa sarebbe diversa. Ma eviterei di guardarla negli occhi, quindi il problema non sussisterebbe.
    Ma il momento passa: Nicholas si gira e guarda dentro il tunnel, quasi alla ricerca di un treno che tarderà ancora un po' ad arrivare. Poi torna a parlare e, devo ammettere, il suo complimento mi fa piacere, anche se so anch'io che non significa nulla: insomma... non si tratta di un colpo di fulmine o simili... è solo gentilezza e beneducazione. Ma il solo fatto che si comporti in questo modo gli dà un punto in più: non è solo bello e anche una brava persona. O così sembrerebbe, insomma. So per esperienza che non sempre la prima impressione è quella giusta, ma - per qualche motivo - sento di potermi fidare di lui.

    "Lo so," Rispondo semplicemente alle sue parole. "ma sono abituata a girare per Nouvieille a quest'ora. Beh... raramente prendo la metropolitana, ma ritengo che il rischio sia più o meno lo stesso ovunque." Continuo, con una leggera alzata di spalle. In effetti, non ho paura degli esseri umani: per spaventare la maggior parte di loro basterebbe utilizzare i miei poteri o i miei artefatti. Dopotutto, non è normale che una ragazza sia in grado di muovere gli oggetti con la mente o di lanciare sfere di elettricità. Il problema potrebbero essere i non umani, ma per questo non posso farci nulla: sono un'osservatrice del Talamasca: il mio lavoro è osservare le creature sovrannaturali. Se mi augurassi di non incontrarle... beh... dovrei come minimo cambiare lavoro. Anche se preferirei evitare di incontrare non umani che vogliono uccidermi o vampirizzarmi. Mi dico.

    Ovviamente, non posso rendere partecipe Nicholas dei miei pensieri, quindi mi limito ad aggiungere un "Poi... sono armata, più o meno.", accompagnato da un occhiolino. Probabilmente penserà che sto parlando dello spray al peperoncino... ma, in effetti, sarebbe meglio così: è meglio che non sappia che ho, tra le altre cose, un pugnale nella tracolla. Non che io sia in grado di usarlo, ovviamente. Forse dovrei tornare a prendere lezioni dal signor White... ma dopo la storia della lettera non so se mi parlerà più. È già tanto che non mi ha buttato fuori dal museo. Rifletto.

    "Scenderò alla fermata vicino al St. Francis Park." Rispondo, anche se - in effetti - non è proprio corretto usare il verbo 'scendere' quando ancora non sono salita sul treno che mi porterà a casa. "E tu?" Domando, come al mio solito curiosa.
     
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  6. -hyperion
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    Mi dice che è abituata a girare tardi a nouvieille, di certo non è una cosa particolare visto il grande numero di "creature" che vivono in quella piccola cittadina, forse è stata solo fortuna fino ad ora... ma ora ha incontrato me, e io non ho la minima intenzione di farmi sfuggire questa opportunità...

    Mi dice che è armata, e io colgo l'occasione per fare un battuta sorridendole

    Oh sei armata? Allora forse mi devo mettere paura io cosa vuoi fare rapinarmi?

    Le dico scherzando, era chiaro che non l'avesse detto con quel tono ma cosi potevo sempre di più sembrare un ragazzo normale ai suoi occhi e farle abbassare sempre di più le sue difese.

    Mi dice dove scenderà e poi lo chiede a me che a dire il vero non so dove fermarmi...

    A dire il vero non sono pratico della metropolitana e penso di essermi dimenticato la stazione dove arrivare...

    Le dico con un sorriso, si quella frase era vera, ma magari potevo sfruttare quella situazione a mio vantaggio...

    Pensavo semplicemente di uscire dal centro dove c'è il blocco del traffico e prendere un taxi fino a casa... che tu sappia dove scendi tu il traffico è aperto?

    In tutto questo continuo ad usare il mio potere di carisma, ma questo potere sarebbe ben presto cambiato, perchè avrei sfruttato il fatto di guardarla negli occhi per attivare il mio potere.

    CITAZIONE
    Sogno peccaminoso: Tramite questo potere l'angelo può entrare direttamente nell'anima dell'avversario per scoprire e/o alimentare i vizi e peccati della vittima. In pratica l'angelo nero fa entrare la vittima in uno stato catatonico, e sia il corpo della vittima che quello dell'angelo restano completamente rigidi e immobili fino alla fine di questo potere, senza riuscire a percepire nessuno stimolo esterno. Per via di questa particolarità l'angelo di solito usa questo potere solo quando è da solo con la vittima oppure è in situazioni in cui si sente abbastanza sicuro nel lasciare totalmente incustodito il suo corpo, in quanto non può in nessun modo interrompere il potere oppure percepire quello che gli accade intorno e quindi in questo stato è totalmente indifeso da qualsiasi tipo di attacco ( cosi come la vittima ), inoltre oltre a tenere sicuro se stesso deve cercare di tenere al sicuro anche la sua vittima in quanto se questa viene ferita gravemente si può riprendere improvvisamente dallo stato catatonico e se si riprende in questo modo l'angelo può subire gravi danni alla psiche e restare nello stato catatonico e quindi totalmente indifeso anche per un giorno intero.
    Mentre l'angelo e la vittima sono in questo in stato vengono trasportati entrambi nella parte più oscura dell'anima della vittima che si presenterà quasi come un mondo parallelo. Inizialmente, nel primo turno dell'utente su cui si attiva questo potere, l'aspetto di questo mondo e le cose al suo interno(persone, oggetti, paesaggi ecc...) saranno decise dalla vittima, e rappresenteranno necessariamente i peccati, i vizi e i desideri della vittima, nei turni successivi sarà invece l'angelo ad avere il totale controllo del mondo e potrà fare qualsiasi cosa al suo interno cambiando e alterando tutto quello che vuole, ma in particolare cercherà con le sue azioni di alimentare il vizi e la voglia di peccare della vittima, o di trasformare i suoi desideri in vizi e peccati. I cambiamenti naturalmente saranno solo figurativi nell'anima della vittima e scompariranno alla fine del potere.
    Alla fine di questo potere la vittima non avrà nessun danno fisico o mentale ma solo una voglia più o meno forte di cadere nei vizi e nei peccati trattati mentre il potere era attivo. Tramite questo potere l'angelo nero, durante la permanenza nell'anima della vittima, può anche associare in qualche modo i vizi di questa al suo sangue in modo che quando questa si svegli la vittima creda che bevendo il sangue dell'angelo nero e alleandosi con lui possa ottenere quello che i suoi peccati gli fanno desiderare. In generale comunque vedrà nell'angelo un modo per rendere reali i suoi vizi e tentazioni.
    Questo potere può essere utilizzato solo una volta a ruolata, oppure nella stessa ruolata ma solo dopo 12 ore dal precedente utilizzo.
    Durata: il potere segue questo iter: il primo post in cui la vittima contrae il potere decide il mondo con le condizioni dette sopra, poi l'angelo ha tre turni per agire su di esso, quindi alla fine del quarto post della vittima questa si sveglia e ritorna nella realtà, l'angelo ritorna nella realtà all'inizio del suo post successivo( quindi subito dopo la vittima).
    Raggio d'azione: funziona con lo sguardo oppure appoggiando una mano sulla vittima all'altezza del cuore( sia sul petto che sulle spalle). La vittima deve essere comunque abbastanza vicina, almeno 4-5 metri.

    Di solito non uso cosi presto questo potere, ma qui avevo buone ragioni per farlo. Prima di tutto era un potere da usare quando l'obiettivo del potere non si aspetta che sei tu ad usarlo, e non credo che lei potrà ricollegare a me la cosa visto che le avevo appena fatto una domanda, e anche se avesse collegato la cosa a me avevo già la risposta pronta.
    Secondariamente se lo usavo ora poi avevo tutto il tempo nella metro per capire gli effetti che aveva avuto su di lei, e di certo non avremmo perso la metropolitana visto che il potere nella sua anima poteva sembrare di durare anche anni, ma fuori sarebbe durato solo qualche secondo.
    E infine di solito dopo che uso questo potere le persone si sentono comunque confuse, saltare nella propria anima e riuscirne di certo non è facile, e io volevo sfruttare il fatto che lei alla fine si sarebbe sentita confusa alla fine come pretesto per chiederle se stava bene e offrimi di accompagnarla a casa...

    Ma tutto questo sarebbe successo dopo, ora mi sarei fatto prima un bel giro nella sua anima, per conoscere i suoi peccati, amplificarli e vedere se riuscivo a iniziare a suscitare in lei un principio di voglia di bere il mio sangue...
     
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    Sorrido alla sua 'battuta' sulla rapina, ma decido di non commentare. Potrei rispondere che, se avessi problemi economici in futuro, potrei approfittare del suo 'consiglio', ma questo sarebbe troppo anche per me. Non importa quanto io sia migliorata in questi anni: sono sempre una ragazza abbastanza timida. Certe cose non ho il coraggio di dirle... nemmeno - o, forse, soprattutto? - se si tratta di battute sceme.

    Il fatto che si sia dimenticato il nome della stazione dove deve scendere mi stupisce un po', ma nemmeno troppo: non è poi così comune dimenticarsi le cose, anche quando sono importanti. Basta un po' di distrazione e via... l'informazione si volatilizza. Se succede a me che, a quanto sembra, ho un'ottima memoria audio-visiva... perché non dovrebbe succedere agli altri!? "Mm... non ne ho idea." Rispondo alla sua domanda, considerando la cosa. I quartieri medio-alti sono sicuramente meno trafficati rispetto al centro, ma questo non significa che il blocco del traffico non li abbia già raggiunti. "Teoricamente la situazione dovrebbe essere migliore, ma non posso esserne sicura." In effetti, per saperlo dovrei chiamare qualcuno... e, visto l'ora, credo che mi beccherei solo degli insulti. Se solo Sal avesse il cellulare! Mi dico, ritrovandomi a pensare alla sola persona che conosco bene che viva di notte. Ma forse è meglio così. Aggiungo, considerando come - probabilmente - la vampira approfitterebbe di una mia eventuale chiamata per 'costringermi' ad andarla a trovare. "L'unica cosa certa, forse, è che ho fatto bene a non prendere un taxi." Dico, ricordandomi di come - poco fa - mi ero chiesta perché mai avessi deciso di prendere la metropolitana. Non avevo fatto caso al traffico, a quando pare. "A quest'ora sarei imbottigliata da qualche part..."

    Il paesaggio intorno a me è cambiato improvvisamente. Che diavolo...!? Sbatto le palpebre, come nel tentativo di scacciare un'allucinazione, mentre il mio cervello arriva a riconoscere il luogo. Un piccolo bar nella periferia di Roma... il luogo dove, nel 1997, io e Esthel abbiamo tentato di intervistare Arawn, il creatore di Sal... di Neris, insomma. Il luogo dove Robert è morto.
    È un sogno, può essere soltanto un sogno... Mi dico, mentre il mio sguardo vaga per la stanza, osservando i tavolini vuoti. Che diavolo ci faccio qui? Che mi sia addormentat... Quando il mio sguardo cade sull'unica altra persona presente nel locale, smetto quasi di respirare. Lì, seduto ad un tavolino, che mi fissa con un sorriso inquietante c'è un ragazzo dai lunghi capelli lisci e bianchi, la pelle cadaverica e i canini acuminati. "Arawn!?" Sussurro, appena ricomincio a respirare. Sono esterrefatta: questo luogo, la sua presenza... è semplicemente impossibile. Questo è un incubo. Mi ritrovo a ripetere come se fosse un mantra, mentre non riesco a distogliere gli occhi dal vampiro, dall'essere che più mi terrorizza e che più mi affascina. Provo emozioni contrastanti nei suoi confronti: è l'uomo che ha ucciso Robert... ma la colpa di quello che è successo è solo mia. La morte del mio maestro è il mio peccato, la mia vergogna: son stata io a non seguire i suoi consigli ed a insistere di voler incontrare il creatore di Neris... sono io che ho fatto infuriare Arawn. Quel giorno avrei dovuto morire io... e ancora adesso una parte di me agogna di sentire i canini affilati di Arawn che sfiorano il mio collo. No, non posso dire di odiarlo. Vorrei essere in grado di farlo, ma c'è qualcosa di lui che mi affascina. Un desiderio represso, forse. Un desiderio che, ogni volta che Neris cerca di convincermi a farmi vampirizzare, mi fa tremare, mi tenta di dirle di sì, di farlo. Un desiderio di cui mi rifiuto anche solo di accettarne l'esistenza.

    Scusa per il ritardo, ma mi son presa il tempo per riflettere. XD E per entrare nei meandri della mia ment... ehm... nella mente della mia pg. XD Mm... avvisami nel caso non vada bene quello che ho scritto. XD


    Edited by Kim - 23/5/2012, 14:38
     
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  8. -hyperion
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    Il suo sogno è di certo particolare, parla di vampiri, e gran parte non lo capisco naturalmente non avendo le basi, ma ciò che mi interessa è ben chiaro nella sua mente. E' un'osservatrice, e penso che sono stato davvero fortunato che non mi abbia individuato subito, il mio carisma da angelo nero ha funzionato bene.

    Era un'osservatrice e il suo desiderio più nascosto era quello che forse un'osservatrice non dovrebbe mai avere, voleva far parte anche lei dello stesso mondo che osservava, voleva essere anche lei una creatura....

    Era difficile da identificare tra i peccati, forse invidia? no era più particolare, ma andava più che bene per me che potevo controllare facilmente dall'esterno quel sogno. Purtroppo però non ho ancora abbastanza informazioni per muovere quel vampiro che è rimasto fermo li, e visto che lei invece sembrava conoscerlo bene avrei potuto fare qualche errore nel farlo parlare e lei si sarebbe accorta dell'inganno... no la scelta migliore era di fare da elemento esterno e lasciare che quel vampiro fosse controllato dai pensieri di Kim.

    Cosi mi presento alle spalle di kim, ma non come me stesso, ma come una specie di nube grigia dalla forma indefinita che parla con una voce contraffatta, in modo che lei non collegasse il tutto a me.

    E cosi sei finita nella tua anima kim...

    Faccio dire alla voce della nube mentre intanto sul tavolo dove è seduto il vampiro compare un calice pieno del mio sangue, lo metto li all'improvviso, come se fosse sempre stato li ma lei non lo avesse ancora notato, cosi giusto per farglielo notare ora e iniziare la mia tentazione...

    E siamo proprio nella parte più profonda della tua anima... chi è quello un vampiro cosa vuoi da lui da lui? perchè è dentro i tuoi desideri repressi kim?

    La incalzo e non aspetto la sua risposta, gliela servo io in modo che lei non abbia dubbi sul perchè nella profondità della sua anima ci sia quel desiderio.

    Oh io credo che sia facile capire cosa vuoi kim... vuoi essere anche tu come loro no? vuoi essere immortale, vuoi essere forte, vuoi diventare le stesse creature che tu studi...

    Ed ecco che arrivo subito al punto, i sogni non durano molto e quindi prima arrivo alla tentazione è meglio è, non per tentarla in fretta, ma solo per capire quale sarebbe stata la sua reazione a quello.

    Ma se potessi diventare più di un vampiro? se potessi essere più del mostro che ha ucciso robert? pensaci kim vuoi davvero restare li ad osservare quegli esseri e non entrarne mai a farne parte? vuoi continuare a leggere i tuoi libri o vuoi diventarne per una volta anche tu la protagonista? pensaci kim, pensa a quante cose potresti fare diventata un essere superiore a loro, a cosa potresti ottenere... pensaci kim perchè io posso donarti tutto...
     
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    La situazione, già critica, peggiora a vista d'occhio. Una voce si è intromessa nel mio 'incubo', affermando qualcosa sul fatto che io sia finita all'interno della mia anima. Una voce che sembra provenire proprio da dietro di me. Per un attimo mi chiedo che fare: davanti a me ho Arawn, dietro probabilmente un'altra minaccia... come comportarmi? Ma prima che io possa fare qualcosa oltre a rimanere immobilizzata al mio posto, la voce continua... e le sue parole sono come fitte al cuore. Vorrei poter urlare che sbaglia, che sono tutte menzogne, ma so anch'io che non è così. Sin da quando ho incontrato Sal ho provato un fascino pericoloso per i vampiri... dopotutto, ogni essere umano - da qualche parte nel suo cuore - teme la morte. Diventare un vampiro, una creatura immortale, un predatore che non teme gli esseri umani... non posso negare di essere attratta dall'idea. E questo mi spaventa.

    Calma Kim, calma. Mi dico, concentrandomi sul battito del mio cuore che sembra quasi impazzito. Il mio sguardo cade su un calice pieno di una sostanza rossa (Sangue?) presente sul tavolino dove è seduto il vampiro. Un calice? Eppure non mi sembrava di averlo visto... Mi ritrovo a pensare, concentrandomi su quell'oggetto come se fosse l'unica cosa che potesse salvarmi dall'impazzire. La situazione è abbastanza irrazionale, e il fatto stesso che io sia convinta che quel calice non ci fosse fino ad un attimo fa lo dimostra. Pensaci, Kim... se si trova lì... doveva esserci già da prima, no? No, non c'era: ne sono sicura. Ma ora c'è. Ed è pieno di sangue. Che significato avrà?

    CITAZIONE
    Liv. II – ottima memoria audio-visiva che permette di ricordare ogni cosa vista o sentita.

    Ma non ho nemmeno bisogno di chiedermelo. La voce che ha parlato un attimo fa l'ha detto chiaramente. C'è una parte di me che non vuole limitarsi a 'continuare a leggere sui libri' ma vuole diventare 'la protagonista', la creatura che studio. Un attimo... la voce! Mi dico, ricordandomi all'improvviso che non devo tenere d'occhio solo Arawn - che, nel frattempo, ha afferrato il calice e l'ha annusato, per poi porgerlo verso di me con un sorrisetto ancor più preoccupante di prima - ma che ho anche un altro 'nemico'. Mi sposto un poco a sinistra, voltandomi leggermente in modo da poter controllare il vampiro con la coda dell'occhio: il fatto che tutto questo non possa essere reale, non significa che non sia pericoloso. Il mio sguardo cade su una specie di nube, che un poco mi ricorda l'illusione che sono in grado di mettere nella testa di un eventuale avversario. Che diavolo? Che significa? Mi chiedo, mentre la poca calma che son riuscita a recuperare minaccia di volatilizzarsi. Se questo è un sogno, quella potrebbe essere una raffigurazione del mio inconscio e dei miei poteri. Considero, mentre mi costringo a fare dei lunghi e lenti respiri. Se non lo è, allora tutto questo può essere, ad esempio, un'illusione... ma che creatura potrebbe creare un'illusione simile? So di creature e di umani che leggono nei pensieri... ma una cosa simile... no, non ne ho mai sentito parlare.

    "Ti conviene non ignorarmi, osservatrice. O potresti fare la fine del tuo caro maestro." La voce quasi musicale del vampiro mi fa trasalire, facendomi rendere conto che ho smesso di controllare Arawn che, nel frattempo, ha posato il calice sul tavolo e si è alzato, facendo qualche passo verso di me. "Tu non mi piaci, ficcanaso, ma non mi dispiacerebbe bere il tuo sangue. Chissà se è delizioso come quello della tua amichetta!? O, magari, dovrei chiedere prima a chi l'ha già assaggiato?" Mi porto una mano al collo, quasi inconsciamente, a coprire il punto esatto in cui i canini di Asterios hanno forato la mia pelle, alcuni mesi fa. "Tu non puoi farmi del male: Sal non te lo perdonerebbe!" Affermo, rivolta al vampiro, utilizzando in una volta sola tutto il coraggio che sono riuscita a recuperare da quando sono finita in questa specie di bar. "Sal? Ah... intendi Salicogenna?" Afferma lui, e per un attimo mi pare di vedere un bagliore di rabbia comparire sul suo volto. "Salicogenna, Neris... quando la mia Rhiannon la pianterà di usare nomi da comuni mortali? Comunque, hai ragione: non mi perdonerebbe se ti facessi del male, anche se non posso fare a meno di chiedermi come può interessarle una come te. Ma, se ti vampirizzassi, sarebbe tutta un'altra questione: farei un favore alla mia sposa e nel frattempo mi libererei di un'osservatrice. O osservi o sei, dopotutto."

    Queste parole mi fanno tornare in mente tutte le volte che mi sono chiesta cosa succederebbe se incontrassi Arawn di nuovo. Tre sono sempre state le possibilità che ho considerato: o mi avrebbe ucciso, o mi avrebbe risparmiato per rispetto di Sal, o avrebbe fatto la cosa che lei desidera di più al mondo ma che non ha il coraggio di fare contro la mia volontà. La cosa che, come ha detto la nube, desidero un po' (ok, parecchio, ma non ho intenzione di ammetterlo) anch'io. Ma la nube, ora che ci penso, ha detto anche qualcos'altro, ha detto che potrei diventare più di un vampiro, che avrebbe potuto donarmi tutto.
    "Cosa significa che puoi donarmi tutto?" Domando quindi, cambiando all'improvviso interlocutore. Fino ad adesso mi sono più preoccupata di Arawn che della nube, ma non posso essere sicura che sia lui quello pericoloso qui. Se devo essere sincera non mi ricordo di essermi addormentata, anche se - devo ammettere - che stanca com'ero potrebbe essere successo senza che io me ne accorgessi, ma in tal caso... Nicholas non mi avrebbe svegliato? Nicholas!
    "Dov'è Nicholas?" Domando quindi, d'un tratto preoccupata per la sua incolumità. Magari tutto questo è solo un sogno e lui sta ridacchiando mentre io sto ronfando accanto a lui... ma se la situazione fosse diversa potrebbe essere in pericolo.
     
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  10. -hyperion
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    Lamia scelta di lasciare il vampiro ai suoi pensieri si rivela giusta, e le mie parole colgono nel segno. Nonostante non voglia ammetterlo lei vuole essere di più di un'osservatrice e su questo posso fare leva cercando di farla cedere, cosi riprendo a parlare con la mia voce contraffatta e dalla nube che avevo creato.

    Nicholas? Nicholas è una stupida creatura terrestre, qui siamo nella tua anima e lui non può esserci...

    Faccio dire subito alla nube per cercare di estraniare il più possibile la mia figura dal sogno, se inizia a vedere me come nemico la cosa si potrebbe fare molto più difficile. Ma in tutti i casi devo comunque collegare quel sangue a me cosi che lei possa arrivare a chiedermelo una volta uscita dal sogno.

    però nicholas purtroppo è la chiave di tutto, lui ha lo strumento per darti ciò che vuoi, lui ha il calice che vedi ora sul tavolo...

    A queste parole il calice sembra illuminarsi come per attirare la sua attenzione...

    Mi hai chiesto cosi significa che posso donarti tutto? E' semplice io posso donarti ciò che vuoi... posso farti diventare più di quello che desideri, posso farti smettere di tremare davanti a quel vampiro e farti essere suo pari...

    Sempre restando in forma di nube faccio alzare il bicchiere come se fosse sorretto da una forza esterna, come se volasse da solo a mezz'aria, e cosi lo faccio avvicinare lentamente a lei come per porgerglielo.

    E' questo che può darti ciò che vuoi... pensaci kim... il tuo destino non è osservare gli altri il tuo destino è quello di essere la protagonista! Bevi kim... bevi e avrai tutto ciò che vuoi!

    Il calice resta li, a portata di mano, il vampiro non avrebbe interferito se non per convincerla a sua volta a berlo, non potevo controllarlo perchè non lo conoscevo, ma potevo pur sempre bloccarlo nel caso si fosse messo in mezzo per non far bere quel sangue a kim...
     
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    Nella mia anima... Ripeto nella mia mente. In effetti, la nube l'ha detto anche prima... ma io continuo ad essere molto confusa in proposito. Nella mia anima... come diavolo si può finire nell'anima di qualcuno? E perché Nicholas è la chiave? Penso, mentre il mio sguardo si torna a posare su quello che mi ritrovo a ribattezzare il 'calice comparso dal nulla'. "Diventare suo pari..." Sussurro, mentre il mio sguardo si sposta dal calice al vampiro che, in effetti, temo e non poco. La tentazione di provare a bere da quel calice è grande: diventare potente quanto Arawn, essere in grado di difendermi dalle creature che osservo e... avvicinarmi in qualche modo a loro. No, non posso dire di non essere attratta dall'idea, ma... "Perché quel calice? Perché Nicholas? E perché Arawn?" Mi ritrovo a completare il mio pensiero ad alta voce, senza quasi rendermene conto.

    Sono confusa, molto confusa. Troppo confusa. La situazione è strana, e le mie emozioni sono diventate un garbuglio niente male. È come se il filo di un gomitolo fosse stato ingarbugliato. Chissà dov'è il suo inizio. Che sia quel calice? Che Nicholas possieda qualcosa di pericoloso? Rifletto, cercando di fare un po' di ordine nella mia testa e di piantarla (cosa che sembra essere impossibile) di pensare che non sarebbe male l'idea di diventare potente quanto Arawn. Arawn... chissà perché sono ancora viv... no, Kim, non pensarci... se tutto questo fosse legato ai tuoi pensieri e alle tue emozioni potresti rischiare di... ah! Sta buono lì, vampiro! Rifletto, mentre il calice si alza dal tavolo e, svolazzando, si avvicina a me, risparmiandomi così dall'avvicinarmi al tavolo per prenderlo o da farlo levitare io stessa. Infatti, ho appena deciso di voler vedere l'oggetto da vicino... anche se la cosa potrebbe risultare pericolosa, visto che - in effetti - una parte di me è tentata di assaggiare il suo contenuto e vedere cosa succede. Ma non posso nemmeno rimanere in questa situazione di stallo, a lottare contro i miei più profondi desideri e a cercare di stare lontana da un vampiro, una nube e un calice. Se il calice è il fulcro di tutto questo, devo analizzarlo.

    Per un attimo mi chiedo se prenderlo tra le mani, ora che si trova praticamente di fronte a me, ma - non sapendo bene cosa succederebbe se lo facessi - preferisco aspettare. Ci giro intorno, osservandolo con attenzione, alla ricerca di simboli magici o di qualcosa che indichi la sua natura sovrannaturale. Ma niente: sembra essere un semplice calice d'oro massiccio, pieno di una sostanza rossa che - come mi son già ritrovata a pensare - molto probabilmente è sangue. Sospiro. Non che mi aspettassi veramente di trovare qualcosa che mi dicesse 'sì, questo oggetto è legato al sovrannaturale', ma ci dovevo provare.

    CITAZIONE
    Liv. II – L'osservatore inizia a specializzarsi nell'Interpretazione dei simboli magici di stregoni e maghi, ma spesso commette errori. Conosce caratteristiche di molte razze ma ancora in modo superficiale.

    Mi fermo, ma continuo a fissare il calice come nella speranza che mi venga qualche lampo di genio. Il fatto è che non sempre gli oggetti magici hanno qualche simbolo sulla loro superficie. I miei sono stati realizzati soprattutto tramite rune, ma non sono sicura che siano tutti così. Per non parlare del fatto che l'eventuale simbolo potrebbe trovarsi nella parte interna del calice, coperto dal sangue. Allungo una mano e afferro il calice, quasi aspettandomi che da un momento all'altro mi attacchi. Lo avvicino al mio viso e osservo il suo contenuto. Sia dall'odore che dall'aspetto sembra proprio essere sangue. Ok, non c'è più alcun dubbio: è sangue. E adesso che faccio? Mm... e se non fosse il calice? Insomma, quella roba... quella nube ha detto che Nicholas ha la chiave perché ha il calice. Quindi, la prima cosa da pensare sarebbe che il calice ha qualche capacità paranormale. Cosa che è anche possibile, visto che - se adesso mi trovo veramente nella mia anima - questo potrebbe essere solo una specie di proiezione mentale del vero calice. Per non parlare del fatto che non sono un'artigiana e che non riesco a capire se un oggetto è incantato solo guardandolo. Ma, se guardo la cosa in un'altra prospettiva, il calice potrebbe essere solo il mezzo... il punto è bere dal calice o bere del sangue? E le uniche creature che conosco legate al sangue sono i vampiri. Ah! Son sicura che mi manca qualcosa, un pezzo del puzzle!

    Sospiro un'altra volta. Lancio uno sguardo veloce ad Arawn, che sembra - almeno per adesso - non volermi assalire, come in attesa della mia decisione, poi torno a guardare la nube. "Mi hai detto che bevendo potrò avere quello che voglio, e devo ammettere che la cosa mi tenta: potrebbe essere un'occasione che non si ripeterà mai più." Ammetto, senza sapere nemmeno io se mi fa bene dire queste cose: la mia forza di volontà è già al limite e il calice è tra le mie mani... basterebbe poco per portarmi ad assaggiare il sangue. No, Kim: pensa ad Haru, pensa a cosa le è successo. Rifletti prima di agire. Mi dico, costringendomi ad allontanare di qualche centimetro il calice dal mio viso, abbassando la mano con cui lo tengo. "Ma com'è che otterrei tutto quello che desidero? È qualche potere del calice che lo permette? O è il sangue? Di chi è questo sangue? Non è... suo, vero!?" Con la mano libera, indico vagamente in direzione di Arawn. Tentazione o meno so cosa può comportare bere il sangue di un vampiro. Qui la situazione sembra essere diversa, ma mi ricorda comunque un po' troppo la storia dei pomme de sang e degli schiavi umani. Dopotutto... dopo quello che è successo ad Haru nel 2005 mi sono informata su queste cose. Non posso dire di essere un'esperta, ma so quanto possano risultare pericolose.
     
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