Aspettando il treno...

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  1. Yui
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    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

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    Proprio quando mi stavo per deprimere totalmente, è sopraggiunto un ragazzo. È sicuramente più grande di me, tanto che se qualcuno mi chiedesse di dargli un'età sarei indecisa tra i venticinque e i trent'anni. Ed è proprio bello. Rimango un attimo senza parole, a fissarlo quasi estasiata. Mi ritrovo quasi a paragonarlo a Neris, anche se non c'è nulla che lo leghi alla vampira: la sua carnagione non è pallida... anche se, in effetti, questo non indica con certezza che non sia un vampiro. Ma mi sento certa che non lo sia, che sia un semplice ragazzo: non mi sento minacciata, per niente. Ed è questo, forse, che mi ha fatto tornare in mente la vampira: il senso di fascino che provo per lui è molto simile a quello che provo per lei quando quella dannata disgraziata usa i suoi poteri. Ma, in questo caso, il mio ammaliamento non è legato a nulla di magico: è una cosa fin troppo naturale... e preoccupante. In effetti, l'ultima volta che mi son sentita così ho avuto una delusione tremenda. Lui sembrava ricambiarmi... ma, alla fine, si è trasferito e non l'ho più sentito. Ogni volta che ci penso non posso fare a meno di dirmi che sembra che ogni persona a cui tengo si allontani da me... volontariamente o per un evento che nessun essere vivente può scampare: la morte.

    "Salve." Rispondo quindi, rendendomi conto di essere rimasta imbambolata e facendogli un leggero sorriso di scusa. Ecco, ho già fatto la mia bella figura. Penso. Ma non importa. Forse. "Sì, a quest'ora ne passano ancora, per fortuna. In effetti, nemmeno io sono abituata a prendere la metro, ma prima ho controllato gli orari e presto dovrebbe passare qualcosa." Rispondo quindi alla sua domanda, mentre nella mia mente si formula un pensiero molto particolare: Magari non ho preso il taxi perché ero destinata ad incontra... no, Kim, cosa vai a pensare! Cavolo, devo essere proprio stanca.

    Scaccio quegli inopportuni pensieri dalla mia mente e gli porgo la mano, presentandomi: "Io sono Kim."
    Nel mio gesto non c'è alcun secondo fine. Sì, toccare la mano di uno sconosciuto potrebbe darmi la possibilità di controllare che abbia una temperatura corporea adatta ad un essere umano, ma ho già deciso che lui è un umano... quindi non sento bisogno di trucchetti che servano per accertarmene.
     
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10 replies since 10/5/2012, 13:53   149 views
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