Aspettando il treno...

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  1. Yui
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    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

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    La situazione, già critica, peggiora a vista d'occhio. Una voce si è intromessa nel mio 'incubo', affermando qualcosa sul fatto che io sia finita all'interno della mia anima. Una voce che sembra provenire proprio da dietro di me. Per un attimo mi chiedo che fare: davanti a me ho Arawn, dietro probabilmente un'altra minaccia... come comportarmi? Ma prima che io possa fare qualcosa oltre a rimanere immobilizzata al mio posto, la voce continua... e le sue parole sono come fitte al cuore. Vorrei poter urlare che sbaglia, che sono tutte menzogne, ma so anch'io che non è così. Sin da quando ho incontrato Sal ho provato un fascino pericoloso per i vampiri... dopotutto, ogni essere umano - da qualche parte nel suo cuore - teme la morte. Diventare un vampiro, una creatura immortale, un predatore che non teme gli esseri umani... non posso negare di essere attratta dall'idea. E questo mi spaventa.

    Calma Kim, calma. Mi dico, concentrandomi sul battito del mio cuore che sembra quasi impazzito. Il mio sguardo cade su un calice pieno di una sostanza rossa (Sangue?) presente sul tavolino dove è seduto il vampiro. Un calice? Eppure non mi sembrava di averlo visto... Mi ritrovo a pensare, concentrandomi su quell'oggetto come se fosse l'unica cosa che potesse salvarmi dall'impazzire. La situazione è abbastanza irrazionale, e il fatto stesso che io sia convinta che quel calice non ci fosse fino ad un attimo fa lo dimostra. Pensaci, Kim... se si trova lì... doveva esserci già da prima, no? No, non c'era: ne sono sicura. Ma ora c'è. Ed è pieno di sangue. Che significato avrà?

    CITAZIONE
    Liv. II – ottima memoria audio-visiva che permette di ricordare ogni cosa vista o sentita.

    Ma non ho nemmeno bisogno di chiedermelo. La voce che ha parlato un attimo fa l'ha detto chiaramente. C'è una parte di me che non vuole limitarsi a 'continuare a leggere sui libri' ma vuole diventare 'la protagonista', la creatura che studio. Un attimo... la voce! Mi dico, ricordandomi all'improvviso che non devo tenere d'occhio solo Arawn - che, nel frattempo, ha afferrato il calice e l'ha annusato, per poi porgerlo verso di me con un sorrisetto ancor più preoccupante di prima - ma che ho anche un altro 'nemico'. Mi sposto un poco a sinistra, voltandomi leggermente in modo da poter controllare il vampiro con la coda dell'occhio: il fatto che tutto questo non possa essere reale, non significa che non sia pericoloso. Il mio sguardo cade su una specie di nube, che un poco mi ricorda l'illusione che sono in grado di mettere nella testa di un eventuale avversario. Che diavolo? Che significa? Mi chiedo, mentre la poca calma che son riuscita a recuperare minaccia di volatilizzarsi. Se questo è un sogno, quella potrebbe essere una raffigurazione del mio inconscio e dei miei poteri. Considero, mentre mi costringo a fare dei lunghi e lenti respiri. Se non lo è, allora tutto questo può essere, ad esempio, un'illusione... ma che creatura potrebbe creare un'illusione simile? So di creature e di umani che leggono nei pensieri... ma una cosa simile... no, non ne ho mai sentito parlare.

    "Ti conviene non ignorarmi, osservatrice. O potresti fare la fine del tuo caro maestro." La voce quasi musicale del vampiro mi fa trasalire, facendomi rendere conto che ho smesso di controllare Arawn che, nel frattempo, ha posato il calice sul tavolo e si è alzato, facendo qualche passo verso di me. "Tu non mi piaci, ficcanaso, ma non mi dispiacerebbe bere il tuo sangue. Chissà se è delizioso come quello della tua amichetta!? O, magari, dovrei chiedere prima a chi l'ha già assaggiato?" Mi porto una mano al collo, quasi inconsciamente, a coprire il punto esatto in cui i canini di Asterios hanno forato la mia pelle, alcuni mesi fa. "Tu non puoi farmi del male: Sal non te lo perdonerebbe!" Affermo, rivolta al vampiro, utilizzando in una volta sola tutto il coraggio che sono riuscita a recuperare da quando sono finita in questa specie di bar. "Sal? Ah... intendi Salicogenna?" Afferma lui, e per un attimo mi pare di vedere un bagliore di rabbia comparire sul suo volto. "Salicogenna, Neris... quando la mia Rhiannon la pianterà di usare nomi da comuni mortali? Comunque, hai ragione: non mi perdonerebbe se ti facessi del male, anche se non posso fare a meno di chiedermi come può interessarle una come te. Ma, se ti vampirizzassi, sarebbe tutta un'altra questione: farei un favore alla mia sposa e nel frattempo mi libererei di un'osservatrice. O osservi o sei, dopotutto."

    Queste parole mi fanno tornare in mente tutte le volte che mi sono chiesta cosa succederebbe se incontrassi Arawn di nuovo. Tre sono sempre state le possibilità che ho considerato: o mi avrebbe ucciso, o mi avrebbe risparmiato per rispetto di Sal, o avrebbe fatto la cosa che lei desidera di più al mondo ma che non ha il coraggio di fare contro la mia volontà. La cosa che, come ha detto la nube, desidero un po' (ok, parecchio, ma non ho intenzione di ammetterlo) anch'io. Ma la nube, ora che ci penso, ha detto anche qualcos'altro, ha detto che potrei diventare più di un vampiro, che avrebbe potuto donarmi tutto.
    "Cosa significa che puoi donarmi tutto?" Domando quindi, cambiando all'improvviso interlocutore. Fino ad adesso mi sono più preoccupata di Arawn che della nube, ma non posso essere sicura che sia lui quello pericoloso qui. Se devo essere sincera non mi ricordo di essermi addormentata, anche se - devo ammettere - che stanca com'ero potrebbe essere successo senza che io me ne accorgessi, ma in tal caso... Nicholas non mi avrebbe svegliato? Nicholas!
    "Dov'è Nicholas?" Domando quindi, d'un tratto preoccupata per la sua incolumità. Magari tutto questo è solo un sogno e lui sta ridacchiando mentre io sto ronfando accanto a lui... ma se la situazione fosse diversa potrebbe essere in pericolo.
     
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10 replies since 10/5/2012, 13:53   149 views
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