Una serata in biblioteca...

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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Passare una serata in biblioteca forse non è il massimo, ma è strettamente necessario se si deve organizzare l'ennesimo spettacolo del teatro di Nouvieille. Non è la prima volta che passo ore e ore in biblioteca a sfogliare opere, alla ricerca di quella più adatta al mio pubblico e ai miei attori, e non sarà nemmeno l'ultima. E, per di più, non mi dispiace nemmeno troppo: sì, fare un giro per la città o andare a caccia sarebbe di sicuro più entusiasmante, ma ci tengo al mio teatro quindi ho intenzione di fare le cose per bene. E se questo significa passare ore sui libri, rischiando di diventare un 'topo di biblioteca' come la mia Kim, sono disposta a farlo.

    Seduta su un tavolo della biblioteca, fisso i libri che ho posato sulla sua superficie. Sono diverse raccolte di opere teatrali, scritte dai maggiori autori europei: Shakespeare, Goldoni, Alfieri e molti altri. Sono opere spesso molto diverse, anche di generi diversi, ma non ho ancora deciso se il 'prossimo' spettacolo sarà una commedia o una tragedia... o, ancora, una trasposizione da un romanzo. Forse un romanzo sarebbe meglio. Rifletto, posando la penna sul taccuino su cui sto prendendo appunti e chiudendo un troppo classico 'Romeo e Giulietta'. Ma che romanzo? Ci sarebbe bisogno di qualcosa di abbastanza famoso, di non troppo complesso e di... poco rappresentato.

    Mi alzo e mi incammino verso gli scaffali della narrativa contemporanea. Ora che ho, più o meno, deciso di considerare i romanzi, devo capire su quale genere indirizzarmi. Qualcosa di realistico? Qualcosa di fantastico? O, ancora, un libro storico? Devo ammettere di non averne idea. È stressante essere così indecisa: va bene che il mio modo di vedere il tempo è diverso da quello dei mortali, ma... no, è proprio questo il problema: se io me la prendessi comoda il teatro finirebbe per chiudere. Devo pensare come un'umana, vivere velocemente come loro... anche se è una rottura. Penso, mentre osservo i libri sugli scaffali, leggendo mentalmente i vari titoli.

    Indosso una lunga gonna verde scuro, che ondeggia leggermente ad ogni passo, e una semplice camicetta di un color lilla tendente al bianco. Posata sullo schienale della mia sedia, ho lasciato la mia leggera giacchetta. Come mio solito, è sempre difficile per me scegliere come abbigliarmi in considerazione della temperatura. Se per i mortali si tratta di una cosa istintiva, nel mio caso si tratta di una farsa... di una recita, come tutta la mia vita.
     
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  2. Kathërine.
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    Quella sera,la mora Kate non riusciva a chiudere occhio,neanche per cinque minuti.Troppi pensieri affolavano la sua mente e temeva che se si sarebbe addormentata,gli incubi si sarebbero nuovamente impossesati di lei.Certo,non era facile convivere con questa cosa ed è per questo che aveva deciso di andare in biblioteca.Il dottor Morgan le aveva consegnato un libro dal suo laboratorio qui a Nouville e doveva farci delle ricerche.Aveva gli occhi stanchi,le bruciavano..ma non poteva permettersi di prendersi una pausa o fare un pisolino sul suo letto dell'appartamento in città.Ormai anche casa sua le metteva paura,con quelle pareti color avorio e le decorazioni floreali in nero sopra il soffitto del suo soggiorno.Era una tortura,una maledizione,un maleficio...ma lei non credeva nelle streghe o nei maghi,almeno fino a qualche mese fa.Adesso non sapeva neanche che pesci prendere o come muoversi.L'unica soluzione era riuscire a trovare qualcosa.Arrivata nel reparto della Scienza andò a cercare un libro che parlava dei sintomi in generale,per sicurezza prese anche il libro che parlava di paranormale e uno che parlava del sopranaturale.Le mettevano paura quei disegni di demoni e quella specie di...trans che alcune ragazze della storia precedente avevano vissuto.Lì c'era scritto tutto..dal 1700 ai giorni loro.Non riusciva a capacitarsi come da piccola non si era accorta di niente.Eppure sua sorella,da piccola,diceva di avere un amico immaginario di nome Toby,ma io non volevo saperne,perchè mi faceva paura...poi anche la nonna si mise ad incoraggiarla e ogni volta che si toccava l'argomento lei ed Andrews andavano in un'altra camera.Era arrivata al punto dove anche la sua stanza la terrorizzava,proprio come la sua scuola elementare.Dicevano che lì era morta una bambina e che il suo spirito vagava per quei corridoi,infatti se passavi davanti al suo bagno verso le 16,si poteva sentire un pianto strozzato di una bambina.Dio,se ci pensava ancora,Katherine aveva tutt'ora i brividi.Quella era solo una prova in più che il paranormale esisteva?Cos'era che la perseguitava?Un anima buona o cattiva?Doveva scoprirlo.Presi i tre libri si avvicinò ad un tavolo,dove vide che era già occupato da un'altra ragazza e per non disturbare,si mise seduta lì vicino,cominciando ad aprire il libro del dottor Morgan.Era tutto cosi complicato..aveva l'impressione che quella notte sarebbe stata molto..ma molto lunga per lei.
     
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    Dopo aver scelto cinque romanzi, decido di tornare al 'mio' tavolo per sfogliarli con calma. Non sono per niente sicura che potrebbero essere utili al mio scopo, ma non posso esserne certa fino a quando avrò dato loro più di un'occhiata distratta. Mm... forse sono io che pretendo troppo. Rifletto. Perché devo impiegarci 'secoli' per decidere il tema di un nuovo spettacolo? Che io stia ricercando la perfezione? In un'opera umana? No, non posso pretendere la perfezione né dal testo che scelgo né dai miei attori, ma se riuscissi a raggiungere qualcosa di molto simile... ok, così ricado nella solita trappola. Devo piantarla di cercare la perfezione: è una cosa impossibile in questo mondo... è impossibile anche per me. Ma convincersene è dura.

    Giunta al mio tavolo, noto che qualcuno si è seduto in una delle sedie accanto alla mia. Si tratta di una ragazza, una giovane donna di circa trent'anni, direi. Sempre che si tratti di un'umana, ovviamente, ma perché dovrei pensare il contrario? Il fatto che si sia seduta accanto a me non mi disturba... dopotutto, non ha mica tentato di rubarmi il teatro o la mia Kim. Nonostante io mi sia piazzata su questo tavolo, non lo considero propriamente una mia proprietà. Chissà.. magari potrebbe distrarmi quel tanto che basta per farmi arrivare un'idea brillante. In altre parole, l'ispirazione. Penso, mentre il mio sguardo cade sui libri che l'intrusa ha posato sul tavolo. Due dei libri hanno un argomento molto interessante... preoccupante, potrei dire. Il paranormale. Spero che non sia un'osservatrice... non son sicura che riuscirei a sopportare la presenza di uno di quei ficcanaso. Rifletto. Ah! Perché ho lasciato la mia Kim a quell'osservatore? Quell'umano l'ha corrotta, l'ha contagiata con la sua 'pazzia'!

    Mi siedo al mio posto, cercando di non pensare a Kimberly e a come convincerla ad abbandonare il Talamasca e farsi vampirizzare. Non è il momento più adatto per riflettere su problemi quasi insormontabili. Eppure so anch'io che non posso continuare a rimandare: ogni anno che passa la mia bambina diventa sempre più grande, la sua giovinezza sfiorisce davanti ai miei occhi. E, a quanto ne so, continua a mettersi nei guai con i non umani. Prima o poi, potrebbe farsi ammazzare... e io allora cosa potrei fare? Vendicarla non la riporterebbe in vita. Beh... di sicuro ammazzerei il bast... no, la vampirizzerò prima che possa succederle qualcosa di grave.

    Ok, basta. È più che evidente che, ora come ora, non sono in grado di concentrarmi sui romanzi che ho appena posato sul tavolo. Quei libri sul sovrannaturale hanno attirato la mia attenzione, portando i miei pensieri su Kim e il Talamasca. Dubito fortemente che riuscirò a tornare a concentrarmi se non mi assicurerò che la, per così dire, intrusa non è un'osservatrice del Talamasca.

    "Salve." Dico, quindi, a voce bassa, rivolta alla ragazza. "Vedo che ha gusti molto interessanti."
     
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  4. Kathërine.
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    Considerando il fatto che era notte e che solo a leggere quelle cose la terrorrizava a morte,Kate era più concentrata del dovuto.Doveva scoprire cosa si nascondesse dentro di lei.Un entità buona?Cattiva?Come poteva stabbilirlo?Non lo sapeva ancora.Forse avrebbe dovuto chiedere al dottor Morgan se conosceva un Demologo nei dintorni di Nouvielle,le sarebbe stato molto utile.Neanche i calmanti riuscivano più a fare nulla,ormai..si stava quasi rassegnando all'idea di dover convivere con questa cosa per tutta la sua vita.Non è facile..anzi era molto difficile,ma sopratutto complicato.Aveva paura a chiudere gli occhi e ad andare in giro di notte da sola.Stava valutando la possibile idea di tornare a Primrose Hill,ma sarebbe stato da vigliacchi scappare cosi.E'lei non scappava cosi facilmente.No,non sarebbe tornata nella sua città Natale,sarebbe rimasta a Nouvielle e avrebbe affrontato il problema anche se non sapeva ancora come.Dall'altro canto invidiava la sorella minore che era ancora all'università di Cambridge a Londra.Ma ormai non aveva più 20 anni,era una donna di 30 e doveva affrontare i problemi che la vita gli stava dando.Basta rivolgersi a sorelle,fratelli,amici e dottori.Doveva rivalutare una possibile entità nella sua vita e capire cosa voleva da lei..ammesso e concesso che si trattasse di qualche entità e non di qualcosa di più.Per quanto si sforzasse non riusciva a capire davvero cosa la stava inseguendo da 2 anni a questa parte.Era giunto il momento di liberarsene.Nel suo ultimo incubo c'erano dei tizzi incappucciati in un cimitero,forse era quello di Nouvielle,non ne era sicura.Sarebbe stato meglio controllare.Sulla cinta del cimitero sorgeva un angelo nero demoniaco e le ultime cose che aveva sentito,prima di svegliarsi,erano voci confuse.Nell'incubo aveva perso i sensi,nella realtà si era svegliata in un bagno di sudore.Sospirò,sfogliando alla pagina 4 il suo libro,prima di notare che la ragazza era tornata e che ogni tanto la osservava.Si stava sicuramente chiedendo chi fosse per venire a quell'ora in una biblioteca quando poteva starsene con qualche amica a divertirsi.L'importante è che non dava fastidio.La ragazza non diceva nulla e quindi rimasi lì seduta,a contemplare la copertina del libro Paranormale visto che non aveva trovato alcuna informazione utile,per lo meno non più di quanto non sapesse già.Sentì dei passi avvicinarsi verso di lei e poco dopo,nelle sue orecchie,arrivò un tono di voce femminile.
    CITAZIONE
    "Salve."

    Kate si volta verso la giovane che l'aveva salutata e le fa un sorriso,uno dei suoi soliti sorrisi normali.Il suo tono era basso anche perchè dopo tutto erano sempre in una biblioteca.
    -Salve.-
    La saluta lei,con il suo tono normale ma un pò assonato.Non dormiva più bene da settimane,giorni,ore e mesi.Aveva perso quasi la cognizione del tempo,fortuna che il buio fuori dalla finestra le ricordava sempre che si era abbassata l'oscurità.Una delle tante cosi di cui aveva paura.
    CITAZIONE
    "Vedo che ha gusti molto interessanti."

    Alle parole della giovane,abbassò lo sguardo su i tre libri che aveva preso..più che altro,soffermò lo sguardo sul libro del Paranormale.Sicuramente si starà chiedendo se è pazza o meno.Rialza lo sguardo sulla giovane e continua a sorridere.
    -Grazie.Anche se non sono molto appassionata di questo genere,anzi..comunque facevo solo ricerche.-
    Le spiegò sorridente,non voleva che pensasse che ci credeva veramente.Oddio,certo che ci credeva!Con tutto quello che stava passando voleva che non ci credesse?Ovvio..anche se per lei era ancora strano tutto quello.Insomma..aveva le idee un pò confuse riguardo al Paranormale,ecco.
     
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    Mentre lei mi risponde, io la osservo. C'è qualcosa di strano in lei: forse il problema è la sensazione che la sua sola presenza mi trasmette. Nel momento in cui si è voltata verso di me è come se il turbine dei miei pensieri si fosse improvvisamente calmato, come se i miei problemi fossero diventati più leggeri. Ridicolo. Come può quella giovane trasmettermi simili sensazioni? Sarò io che avevo bisogno di pensare ad altro... e questa donna è arrivata al momento giusto. Rifletto.

    Le sue parole sembrano quasi dire 'io non credo al paranormale'. Sorrido lievemente, a bocca chiusa, un po' divertita dalla cosa. Ma nemmeno io posso permettermi che si sappia in giro che credo nel paranormale... forse. Non so esattamente come i mortali potrebbero prendere questa notizia: mi considererebbero una pazza o una persona interessante?

    "Non è la prima volta che mi capita di vedere qualcuno fare ricerche su quegli argomenti." Affermo, con tutta tranquillità. "Il paranormale sarà un argomento un po' insolito, ma non ci vedo nulla di male. Una mia amica fa spesso ricerche in proposito." In realtà, più che amica, legalmente sarebbe mia figlia... o, almeno, lo è stata per qualche tempo: ma ormai sono passati gli anni e ora, più che madre e figlia, sembriamo sorelle... o, almeno, lo sembreremmo se avessimo qualche caratteristica fisica in comune. Di conseguenza, è meglio dire che è un'amica.

    Non so come prendere la sua affermazione. Ha detto di molto appassionata a quel genere per non farsi credere pazza o perché realmente non lo è? Per qualche motivo, ora sono più portata a pensare che sia una semplice curiosa più che un'osservatrice del Talamasca. Una ficcanaso non si sarebbe certo fatta scappare la mia pelle troppo bianca. Sempre che non sappia chi sono e... no, sarebbe ridicolo. Mi ritrovo a pensare. Poi, anche se così fosse, non avrebbe molta importanza: io non sopporto gli osservatori perché amano fare domande personali (o, almeno Kim, le fa). Se non mi chiedono nulla sulla mia vita, posso anche sopportare la loro presenza. Forse.

    "Io sono Neris." Mi presento, senza nemmeno fare cenno a porgere la mano. Questa notte non mi sono nutrita... vorrei evitare che notasse quanto è gelida.
     
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  6. Kathërine.
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    Continua ad osservare la ragazza da i capelli rossi con un pizzico di curiosità.Aveva come l'impressione che..."sciocchezze!Sono sciocchezze e troppo paranormale letto in questi giorni." Pensò Kate poggiando una mano sulla guancia.Aveva un aria talmente stanca che aveva paura di svenire..ma stava male sino a quel punto.Non sapeva come prendere sul serio quello che le stava succedendo e fino a quanto poteva prenderlo sul serio.Ovviamente non poteva parlare con la sua famiglia perchè l'avrebbe resa una pazza..e anche lei cominciava a credere che si stava impazzendo.Da troppo tempo conviveva con questa cosa del genere e non poteva più lasciare scorrere.Adesso si stava preoccupando troppo,come al suo solito.Ma perchè non fare nuove conoscenze e liberarsi per un pò da questo fantasma?Sorrise appena,sentendo le parole della ragazza.
    CITAZIONE
    "Non è la prima volta che mi capita di vedere qualcuno fare ricerche su quegli argomenti."

    Katherine capiva perfettamente.Cioè..non era da tutti andare in biblioteca e fare ricerche su quelle cose.Anche lei al laboratorio del dottor Morgan vedeva i suoi studenti fare alcune ricerche,proprio sul Paranormale.Non sapeva fino a quando sarebbe stata al sicuro con il dottor Morgan,sperava più a lungo possibile.Certo per questo caso le sarebbe servito uno come lo storico cacciatore di demoni Van Helsing,ma non era ancora sicura se si trattava di qualcosa di cattivo o di buono.
    CITAZIONE
    "Il paranormale sarà un argomento un po' insolito, ma non ci vedo nulla di male. Una mia amica fa spesso ricerche in proposito."

    -Si.E'un argomento per persone che hanno vissuto qualcosa.Insomma..poche persone riescono davvero a capirne il contenuto del Paranormale.Non che io lo trovi una cosa da pazzi,anzi..una parte di me sta iniziando a crederci e deve essere un bene che questo non arrivi alle orecchie dei miei genitori.-
    Rispose con un tono scherzoso alla fine,accompagnato da una risatina..che poi si spense pian piano,continuando ad osservare la giovane.Lei non credeva in cose come queste quando era piccola,neanche alla storia della bambina suicida nella sua scuola elementare a Primrose Hill.Ma cominciando a leggere il Paranormale..alcune testimonianze di demoni,esorcismi,vampiri..non sapeva a chi credere prima.Alieni,addirittura.Era confusa.La giovane ragazza davanti a lei le esprimeva forza..?Doveva essere la troppa aria nella stanza,sicuramente.In quel momento le disse di chiamarsi Neris.Un bel nome.
    CITAZIONE
    "Io sono Neris."

    -E'un vero piacere..io sono Kate.-
    Meglio tralasciare il nome per intero,Katherine.Meglio presentarsi subito con il nome che le avevano dato sin da quando era bambina.Comunque..le faceva sempre piacere conoscere qualcuno.E'da quando era a Nouvielle non conosceva nessuno,le avrebbe fatto piacere conoscere qualche abitante in quella città.
     
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    Persone che hanno vissuto qualcosa... Ripeto tra me e me, considerando il fatto che - da come parla dell'argomento - sembrerebbe proprio che lei sia incappata in qualche fenomeno paranormale.

    "Chi non ha mai assistito ad un fenomeno paranormale è difficile che ci creda." Commento, senza sapere nemmeno io perché sto continuando questa conversazione. Magari ho solo bisogno di sfogarmi, di chiacchierare con qualcuno... oppure questa ragazza ha stuzzicato la mia curiosità. "Ma credo che sia meglio così: se, ad un tratto, tutti gli esseri umani scoprissero che il paranormale e i... 'mostri' esistono, sarebbe un disastro. Il panico potrebbe essere più pericoloso dello stesso paranormale." Continuo, per poi aggiungere: "Non che io sia certa al cento per cento dell'esistenza di non umani e del paranormale... ma mi è già capitato di assistere a qualcosa di... strano."

    Quest'ultima è una menzogna, almeno in parte. Avendo perso io stessa la mia umanità, so con sicurezza che il paranormale esiste... ma è pur vero che ho assistito a qualcosa che non si può definire 'normale'. La mia stessa esistenza, dopotutto, secondo i canoni umani sarebbe - come minimo - definibile 'strana'.

    E, in ogni caso, sono curiosa di vedere la reazione di Kate alle mie parole... o forse ho veramente solo bisogno di qualcuno con cui parlare?

    Scusa per il ritardo e il post breve, ma sono... depressa e in pieno blocco dello scrittore. ç_ç Spero di riprendermi presto. ^^
     
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6 replies since 17/7/2012, 07:28   147 views
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