Forgotten Worlds

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  1. Shamändalie
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    lokitopnew

    L'estate che da appena un mese si era affacciata sulla quotidiana di Nouvieille aveva portato, assieme alle temperature più alte che rendevano Loki particolarmente irritabile, anche un'insensata apatia nella routine dell'ormai sfortunatamente-ex dio dell'inganno.
    Era trascorso ormai un anno da quando aveva lasciato l'uggioso caos londinese per trasferirsi a Nouvieille ed era giunto inesorabilmente il momento di tirare le somme circa alcune considerazioni riguardanti la sua nuova vita in città.
    Cose folli erano accadute in quei mesi e tutte collegate ad incontri più o meno bizzarri sui quali l'Ingannatore aveva ponderato più o meno a lungo. Ad ogni modo, tale sequenza di stranezze sembrava essere giunta improvvisamente a termine da ormai qualche tempo, dando così origine a quella che molti amavano definire 'calma prima della tempesta'. Non poteva trattarsi di nient'altro: le passate esperienze impedivano allo stregone anche solo di prendere in considerazione un'ipotesi diversa.
    Loki non avrebbe saputo decidere se tale nozione dovesse essere ritenuta rassicurante o meno; quel che era certo, era che tutta quella placida apatia iniziava a logorare la sua già precaria sanità mentale.
    Quel punto morto nel quale stava ormai sguazzando da qualche tempo pareva l'occasione perfetta per fermarsi, riflettere e decidere un sentiero diverso da intraprendere.
    Spesso in momenti simili in passato Loki aveva semplicemente optato per allontanarsi dalla vita di tutti i giorni. Una situazione simile lo aveva portato alla scelta di lasciare i comfort di Londra per un'ignota Nouvieille ed un analogo stato d'animo lo aveva spinto a scappare a Venezia per qualche giorno appena tre mesi prima.
    In entrambe le situazioni, tuttavia, vi era stato un obiettivo a monte a guidarlo. Ma quando questo obiettivo veniva a mancare?
    Loki non aveva mai avuto l'intenzione di spendere ulteriori energie e risorse all'esaltazione della sua nuova vita da banale mortale. La banalità non era mai rientrata nella lista dei suoi interessi o delle sue vocazioni, dopo tutto, dunque l'unica opzione restante era cercare un nuovo obiettivo che lo tenesse impegnato abbastanza a lungo da permettere alla sua mente di sconfiggere il torpore languido che la attanagliava già da qualche settimana.
    E quale luogo migliore da cui iniziare la sua ricerca se non nel museo di Nouvieille? La fresca temperatura in aperto contrasto con i 24°C all'esterno era solo uno dei bonus del suo 'brillante piano'.

    Era primo pomeriggio quando il museo lo vide varcare le sue soglie. Un paio di jeans, una semplice maglietta bianca ed una giacca nera mediamente elegante componevano il suo abbigliamento informale.
    Loki aveva abbandonato lo studio da appena un'ora e, in fuga dal suo capo, dai clienti ossessivi e dall'incessante trillare del suo cellulare che rischiava di fargli venire un attacco isterico, aveva deciso di rifugiarsi fra le placide sale del museo.
    Sarebbe stato gratificante aprire uno studio legale tutto suo, ma allo stesso tempo sarebbe divenuto poco pratico e troppo impegnativo, richiedendo attenzioni e tempo che Loki -- o Lucas, preferibilmente -- non intendeva dedicare a qualcosa di tanto diverso dai suoi studi e dalle sue ricerche in ambito di stregoneria.
    Non c'erano grandi mostre o eventi in corso al museo, quindi poteva sperare di trovare un minimo di quiete da sfruttare per riflettere e per riprendersi, così da poter poi tornare ad affrontare la stressante vita quotidiana una volta fuori.
    Con le mani affondate nelle tasche dei jeans antracite che indossava, Loki abbandonò l'ala dedicata alla civiltà mesopotamica per dirigersi verso quella successiva. I suoi passi tranquilli e leggeri, si udirono a fatica nonostante l'eco prodotto per via degli alti soffitti affrescati.
    La storia di Midgard lo interessava moderatamente -- la gloriosa Asgard lo aveva viziato anche sotto quel punto di vista -- ma non poteva nascondere che vi fossero particolari di essa che lo incuriosivano. Come la civiltà egizia, per esempio.
    Approdato nella sala in questione, Loki si guardò attorno, crogiolandosi nella momentanea solitudine e nel silenzio che accompagnava quest'ultima.
    Intrecciando morbidamente le dita delle mani dietro la schiena, lo stregone si avvicinò ad una statua accovacciata di Anubi per studiarla più da vicino.
    Il dio sciacallo ricambiò il suo interesse con uno sguardo perso nel vuoto, fisso davanti a sé.
    Una delle caratteristiche che rendeva il popolo egizio particolarmente affascinante ai suoi occhi era certamente il loro pantheon, vasto e singolare. Avevano avuto un dio per qualsiasi sciocchezza, ognuno dei quali poteva vantare di un aspetto più curioso del precedente.
    In passato Loki aveva adorato prendere in giro Thor ed il suo ego smisurato dicendogli che se fosse nato tra gli dèi dell'Antico Egitto, quasi sicuramente avrebbe avuto l'aspetto di una muscolosa divinità abbronzata con la testa di un asino. O di un cammello. Loki non era mai riuscito a decidere, eppure ciò non lo aveva fermato dal mettere in pratica sul fratello maggiore le sue congetture.
    Thor gli aveva tenuto il broncio per eoni.
    Approfittando della sala deserta, l'Ingannatore ridacchiò sommessamente fra sé, di fronte al ricordo.


    CITAZIONE
    Per Kim! : D

     
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    Non so se essere contenta o meno dell'inizio dell'estate. Il caldo estivo comincia a farsi sentire... un caldo eccessivo, almeno a mio parere. Ma è sempre così: d'inverno fa troppo freddo, d'estate troppo caldo... e le mezze stagioni sono defunte da un pezzo, con mio gran dispiacere. L'unica cosa positiva è che qui al museo si sta bene. Quasi quasi dovremmo mettere un cartellone all'entrata con scritto 'entrate, gente accaldata!'. Penso. Magari riusciremo a recuperare qualche visitatore... ok, Kim... il caldo ti dà alla testa... o, almeno, il pensiero del caldo. Piantala di pensare a cose stupide ed inizia a lavorare. Mi dico, scacciando - o cercando di scacciare - dalla mia mente qualsiasi pensiero fuori di testa o legato al Talamasca. Nonostante questo sia solo un lavoro di facciata, preso tanto per non essere costretta a rispondere alla domanda 'che lavoro fai' con un poco piacevole 'sono disoccupata', ci tengo: per qualche motivo questo museo mi è entrato nel cuore. Non è la stessa cosa che lavorare per il Talamasca, ma è affascinante. E mi è già capitato di finire per unire il lavoro che faccio qui a quello per il Talamasca: dopotutto, non sai mai cosa e chi puoi trovare in un museo. Anche se non so quanto sia conveniente, per un non umano, presentarsi in un museo il cui direttore è un cacciatore. Colton White... non mi ha ancora ammazzato per quella storia della lettera. Mm... forse quella volta ho esagerato un pochino. Diamine, devo piantarla di rimandare: un giorno o l'altro devo parlargliene e chiedergli scusa. Perché può essere solo lui quello che l'ha inviata... anche se poteva evitarlo: mi pare ovvio che il Talamasca non darebbe mai delle informazioni riservate ad un cacciatore. Come minimo ci ammazzerebbe tutti i nostri soggetti di studio! Beh... o si farebbe ammazzare dai nostri soggetti di studio. E nessuna di queste due possibilità mi farebbe piacere.

    Cercando ancora una volta di allontanare i pensieri - e, soprattutto, le preoccupazioni - inutili, mi dirigo verso l'ala sinistra del piano terra, per controllare com'è la situazione nella zona egizia e mesopotamica. Non che mi aspetti che ci sia una marea di gente: per ora non sono molti i visitatori... potrei dire che il museo è tristemente vuoto. Giunta nella zona egizia, mi ritrovo ad osservare con interesse le statue, le mummie, i gioielli... insomma, tutto quello che è presente nella sala, fino a quando il mio sguardo non cade su un ragazzo che deve avere solo qualche anno più di me. Si è soffermato ad osservare una statua di Anubi, il dio sciacallo.

    "Una divinità affascinante, non trova?" Mi ritrovo a dire prima ancora di rendermi conto di aver aperto bocca. Ma non posso farci molto: mi piacerebbe davvero incontrare il dio dell'oltretomba... come minimo gli farei qualche domanda sui non morti e sul motivo della loro esistenza. E sulla vita dopo la morte, ritengo. Rifletto. Non che io mi aspetti di incontrare un dio... e, in ogni caso, dubito che si farebbe intervistare.
     
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  3. Shamändalie
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    lokitopnew

    Una voce femminile echeggiò nella sala vuota, pericolosamente vicina e Loki sussultò visibilmente.
    Non erano molte le persone che potevano dire di essere in grado di prendere il vigile Trickster alla sprovvista, ma in quel momento si era trovato così immerso nei ricordi da non accorgersi della presenza della giovane comparsa quasi al suo fianco.
    Lo stregone la guardò con un'espressione vagamente sorpresa -- legata alla sua improvvisa apparizione, naturalmente e non tanto per l'uscita con cui lei aveva deciso di esordire -- a tradire la sua solita espressione semi-apatica.
    Quel suo estraniarsi perdendo l'appiglio con la realtà stava diventando una ricorrenza preoccupante. Il sentirsi al sicuro all'interno del museo non era certamente una spiegazione plausibile da quando Loki aveva scoperto a sue spese che i morti tendevano a non rimanere tali di quegli ultimi tempi; non si sarebbe affatto sorpreso se una di quelle mummie rinsecchite racchiuse dietro le teche di vetro rinforzato si fosse improvvisamente alzata dal sarcofago per saltargli alla gola.
    Fu istintivo per Loki sollevare una mano a massaggiarsi un prurito fantasma a lato del collo dove le unghie del non-morto affettuosamente conosciuto come Casanova aveva lasciato il segno durante il loro primo -- e ultimo, se gli dèi lo avessero permesso -- incontro.
    Tempi bizzarri quelli. L'Ingannatore si appuntò mentalmente di fare una chiacchierata con Hela in previsione di una futura riunione familiare.
    Era quasi come se il suo cervello mortale andasse in overflow di informazioni e disconnettesse qualche funzione secondaria -- come i cinque sensi, per esempio -- per liberare i bit necessari a continuare la procedura.
    Probabilmente accadeva proprio qualcosa di analogo. Dopo tutto i pensieri e le informazioni archiviate nella sua testa erano molteplici considerando i suoi trascorsi e le menti umane erano state progettate per una memoria di archivio limitata ad appena un secolo o poco più e non per eoni come nel suo caso.
    Dèi, si sentiva così antico a volte...
    Il museo era decisamente il suo posto.

    A Loki sorse spontaneo chiedersi se il vecchio Monocolo non avesse furbescamente cercato di friggergli il cervello quando aveva deciso di reincarnarlo in un guscio mortale assieme ai suoi cari ricordi. Ma ancor più assurdo era il suo essere parzialmente un folle allucinato eppure ancora allo stato brado.
    Loki aveva come la sensazione che le cose sarebbero andate sempre più peggiorando con il passare del tempo.

    Esattamente come in quel momento, nel quale sembrava essere ricaduto nell'ormai familiare loop di pensieri senza capo né coda.
    Non si accorse di aver tenuto uno sguardo vacuo fisso sul viso della giovane senza fiatare una parola solo quando fu troppo tardi per far regalmente finta di nulla.
    La sua doveva essere un'espressione piuttosto comica, a ben pensarci; proprio come quelle che apparivano sui volti dei timidi nerd andati in blocco dopo che una ragazza attraente aveva rivolto loro la parola.
    Loki avrebbe riso se solo la faccenda non lo avesse visto coinvolto in prima persona.
    Tornando brutalmente in sé il Trickster batté le palpebre un paio di volte per rimettere a fuoco il presente e scelse saggiamente di distogliere lo sguardo e spostare le iridi nuovamente sulla statua di Anubi, il quale ricevette un'occhiata torva immeritata solo in parte.
    "Se apprezza gli animi tenebrosi e generalmente macabri, immagino si possa dire così." Commentò distrattamente, con il tono leggero di uno con ancora con la testa parzialmente fra le nuvole.
    Non aveva mai avuto l'onore di conoscere di persona il dio sciacallo, essendo Anubi di una divinità molto impegnata nel suo campo e non un essere naturalmente perdigiorno come era stato lui all'epoca.
    Non aveva mai avuto molto con cui tenersi impegnato nei periodi estranei al Ragnarock, dopo tutto.
    Inoltre Loki aveva sempre preferito bazzicare fra i greci piuttosto che fra gli egizi, ritenendoli, assieme a maya, aztechi e via discorrendo, una combriccola di personaggi troppo eccentrici persino per i suoi gusti.
     
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    Sembra che io lo abbia preso di sorpresa. A quanto pare era proprio immerso nei suoi pensieri, tanto che mi verrebbe voglia di dirgli 'un penny per i tuoi pensieri', ma non mi sembra proprio il caso... anche perché, se solo volessi, potrei sbirciare io stessa nella sua mente. Cosa che ritengo immorale. Ognuno ha il diritto di avere la propria privacy... perché io dovrei violarla? Mentre penso a questo i secondi passano, e lui sembra rimanere quasi imbambolato a fissarmi. La cosa, in effetti, mi mette un po' in imbarazzo, ma devo ammettere di essermela cercata: sono io che sono andata a disturbarlo mentre stava evidentemente riflettendo su qualcosa. Non pensavo che Anubi facesse questo effetto sulle persone. Mi ritrovo a pensare, un poco divertita, mentre lui sembra riprendersi e sposta lo sguardo sulla statua.

    Le sue successive parole mi fanno riflettere. Io apprezzo gli animi tenebrosi e macabri? Vorrei dire di no, ma non posso mentire anche a me stessa. Beh... potrei, se lo volessi: dopotutto, la realtà è una finzione... e questo non riguarda solo Salicogenna, ma anche me. Tutti nella nostra società si nascondono dietro una maschera, volontariamente o meno. Io, ad esempio, mi nascondo dietro alla maschera della brava ragazza che lavora nel museo.

    "Non saprei... probabilmente ha ragione." Affermo, ripensando al mio legame con Salicogenna: dopotutto, cosa c'è di più tenebroso e macabro di un vampiro? "Non si può negare che è nella natura dell'essere umano essere affascinato da ciò che non capisce... e dalle tenebre, ovviamente. È come quando da bambini si ha paura del buio: lo si teme, ma anche si viene attirati da esso." In effetti, non sono per niente sicura di questa mia ultima affermazione: è passato davvero troppo tempo da quando ero una bambina. Per non parlare del fatto che io son sempre vissuta tra le 'tenebre': prima ero la figlia adottiva di una strega, poi di una vampira. Molto probabilmente la mia infanzia ha avuto una brutta influenza su di me. Ma non mi dispiace essere diventata un'osservatrice del Talamasca: anche se si è trattato solo di seguire il percorso che era già stato scritto per me, mi piace questo lavoro. Dopo aver visto con i miei occhi che il sovrannaturale esiste, il Talamasca è probabilmente l'unica associazione di cui io devo far parte. È un parte di me, del mio stesso io.

    "Io sono Kimberly Hastur." Mi presento, rendendomi conto di non averlo ancora fatto. "Lavoro qui come guida, quindi se ha bisogno di qualche informazione chieda a me: sono qui per questo." Anche perché non ho niente da fare, in questo momento. Rifletto. Non vorrei finire per annoiarmi.
     
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  5. Shamändalie
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    lokitopnew

    La risposta che ricevette dalla ragazza colse Loki un tantino di sorpresa.
    Non si era aspettato di essere preso sul serio, ma apparentemente quel giorno era carico di eventi inaspettati.
    Con discrezione, lo stregone non poté reprimere il desiderio di sbirciare l'espressione della sua accompagnatrice con la coda dell'occhio, incuriosito dall'espressione che vi avrebbe potuto trovare.

    "Non si può negare che è nella natura dell'essere umano essere affascinato da ciò che non capisce... e dalle tenebre, ovviamente. È come quando da bambini si ha paura del buio: lo si teme, ma anche si viene attirati da esso."

    Loki non avrebbe saputo decidere se trovarsi d'accordo o meno con tale affermazione. Non vi aveva mai ragionato, a dire il vero, ritenendo di avere fin troppi problemi per conto suo e un minimo desiderio di aggiungerne di ulteriori alla lista.
    Né filosofeggiare era mai stato il suo forte, indipendentemente dagli anni passati chino su pergamene antiche e libri polverosi.
    Volse quindi completamente il viso sul profilo della bionda. Qualcosa nella sfumatura assunta dalla frase appena pronunciata sembrò aver catturato la sua attenzione e Loki divenne improvvisamente intenzionato a scoprire cosa vi si celasse dietro.
    "Eppure non mi pare molto convinta." Osservò, scegliendo di snocciolare le proprie parole con una cura studiata.
    Il Trickster reclinò leggermente il capo all'indietro di un piccolissimo angolo quasi impercettibile che tuttavia fu sufficiente per studiare la ragazza da sopra il proprio naso. Un lampo di vivace curiosità accese il suo sguardo, ormai saldamente concentrato sul presente.
    "Kimberly Hastur." Ripeté a sua volta, come per soppesare e memorizzare il nome appena pronunciato.
    L'onnipresente espressione guardinga dell'ex-dio dell'Inganno si ammorbidì appena. Il suo sesto senso accuratamente allenato dalle brutte esperienze passate sembrava non captare particolari minacce provenienti da Kimberly.
    "Lucas Liesmith." Si presentò a sua volta, per nulla desideroso di elargire alcuna informazione aggiuntiva.
    Approfittando dell'assenza di una mano da stringere, Loki tenne le sue morbidamente intrecciate dietro la schiena.

    Al proprio nome seguì una pausa durante la quale il Trickster valutò se c'era qualche informazione che desiderava conoscere.
    La ricerca fu breve e non ne trovò, non in quel momento almeno.
    Ovviamente ogni informazione sulla stregoneria in ogni sua forma era sempre ben accetta, ma pensò non fosse il caso di prendere tanto alla lettera la disponibilità di Kimberly.
    Avrebbe destato non pochi sospetti, dopo tutto.
    Carente di opzioni, Loki decise di concentrarsi sul soggetto accanto a lui piuttosto che sull'oggetto del loro discorso, pertanto sorrise. Una piega affabile gli arricciò le labbra, ma non raggiunse allo stesso modo i suoi occhi.
    "Cosa trova di affascinante in Anubi?" Pensò di domandare, in riferimento alla battuta di esordio di Kimberly.
    "Immagino che come guida non le chiedano spesso un parere personale." Continuò a dire, con un tono leggero animato da una lieve ilarità che Loki amplificò con una seconda occhiata mirata alla ragazza al proprio fianco.
     
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    Non ne sono convinta? Già, ha perfettamente ragione: non so nemmeno io cosa pensare. Rifletto. 'Noi osserviamo e registriamo ma non interveniamo mai', sarebbe questo il motto che io dovrei seguire... dovrebbe essere la mia filosofia di vita. Ma... quante volte sono intervenuta? Quante ho desiderato di diventare io stessa il mio oggetto di studio? Quante volte hanno sofferto coloro che mi stavano vicini? Quanti devono ancora morire prima che io smetta di essere così affascinata dalle 'tenebre'?

    Ma non posso di certo esporre questi miei pensieri a Lucas. Probabilmente non capirebbe... e, comunque, non sono certo una persona che va a parlare dei propri problemi col primo che capita. In effetti, non ne parlo nemmeno con chi mi è più vicino, a chi sa cosa sia il Talamasca. Come potrei parlarne con un perfetto estraneo?

    La sua domanda su Anubi mi coglie di sorpresa. Mi sarei aspettata una domanda sulla statua, ma non di certo la richiesta di un parere personale della divinità che rappresenta. "Già, non mi chiedono spesso un parere personale." Ammetto, mentre cerco il modo di spiegargli cosa mi affascina di Anubi. Come spiegargli l'attrazione per la morte - o, meglio, per la non morte - che provo? Come spiegargli che Anubi mi affascina perché lo sento collegato ai vampiri, a Salicogenna e ad Arawn? Non è facile trovare le parole adatte, parole che spieghino quello che provo nascondendo però il senso profondo del mio fascino per Anubi. Quella che sto cercando è una menzogna. Capisco tutto ad un tratto. Cerco una risposta che mi permetta di nascondere la verità... a lui ma, forse, anche a me stessa.

    Non che sia una novità. Nascondo sempre il mio vero io, il mio vero lavoro, le mie vere passioni. Permetto solo a poche persone di conoscermi veramente. Ma, come osservatrice, non ho altra scelta. Il Talamasca è un'organizzazione - più o meno - segreta, quindi non posso semplicemente permettermi di sbandierare la verità su di me. Ma, molto probabilmente, non riuscirei ad aprirmi nemmeno se non avessi un segreto da proteggere.

    "È difficile spiegarlo... è che mi ricorda una persona a cui sono molto legata." Dico infine, optando per una mezza verità. Anche se, devo ammettere, la mia è risultata essere una risposta poco comprensibile.
     
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  7. Shamändalie
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    lokitopnew

    Perché concentrarsi su un pezzo di legno intagliato quando poteva dedicare la sua attenzione a qualcosa di ben più interessante?
    Certo, quello specifico pezzo di legno era sopravvissuto allo scorrere del tempo per più di tremila anni, ma Loki, con ancora la mentalità di un immortale -- definizione imprecisa poiché nemmeno gli Immortali potevano dirsi davvero tali in assenza delle magiche mele di Idunn, -- non riusciva davvero a scorgere nulla di particolare nella statua di Anubi che aveva davanti.
    Erano di lunga ben più interessanti i mortali; non tutti, certo, ma di sicuro il funzionamento della loro psiche era qualcosa con cui Loki poteva intrattenersi per un po'.
    L'ultima volta che era stato su Midgard, prima della sua afflizione corrente, aveva avuto la sfortuna di capitare in un'epoca in cui gli umani erano troppo rozzi ed arretrati per costituire un soggetto di studio appagante.
    Pazzoidi superstiziosi. In quell'epoca erano migliorati un minimo, se non altro.
    Con una pazienza legata al non aver nulla da fare e all'assenza di forza di volontà per trovarsi qualcosa di diverso con cui tenersi occupato, Loki lasciò a Kimberly tutto il tempo necessario per meditare una risposta.
    Una risposta che quando venne pronunciata fu vagamente deludente nella sua banalità. Vaga e con nessuna informazione utile da estrapolare.
    Kimberly aveva risposto senza realmente farlo e l'ex-dio dell'Inganno sospirò mentalmente, accettando l'affermazione della sua interlocutrice come tale.
    "Curioso." Commentò distrattamente, con gli occhi fissi su Anubi.
    Reclinò leggermente il capo da una parte, come se guardare il profilo della statua da una diversa angolazione potesse aiutare a fargli scorgere il profilo di quella persona di cui Kimberly parlava.
    Nulla di fatto, come c'era da aspettarsi, pertanto toccò a Loki cercare una nuova direzione verso la quale direzionare la conversazione.
    Nonostante le credenze comuni, non era tipo da ficcanasare nelle questioni altrui se non avevano dirette conseguenze su di lui.
    "Non sono davvero il mio genere, ma c'è da dire che gli Egizi sono stati un popolo con dell'inventiva."
    Scoccò un rapido sorrisetto in direzione di Kimberly prima di continuare. Nel mentre ne approfittò per controllare lo stato della mummia che nel frattempo sembrava non essersi mossa dal suo sarcofago.
    Ottimo.
    "E' una mia impressione o non c'è molto fitto quest'oggi?" Accantonato l'argomento Egizi, fu automatico per Loki aggrapparsi sul restante particolare più evidente che li circondava, ovvero il vuoto -- o quasi -- che sembrava regnare sul museo quel giorno.
     
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    La mia risposta dev'essere stata come minimo deludente. Per quanto dubito che Lucas potesse aspettarsi chissà cosa, son sicura di averlo vagamente deluso. Ma forse quella che ho deluso è semplicemente me stessa: dopotutto, è risultato evidente come io non possa ancora aprirmi con gli altri. E, probabilmente, il mio lavoro me lo impedirà per il resto della mia vita... ma, essendo il Talamasca la mia vita...va bene così. Rifletto, mentre lui fa un commento distratto - probabilmente riguardo alla mia risposta - e continua ad osservare la statua. Curioso? Cosa, la mia risposta? Non posso fare a meno di domandarmi. O la mia mancanza di risposta? Forse entrambe... o, forse, nessuna delle due.

    La sua successiva affermazione mi stupisce un poco. A quanto pare, non gli piace più di tanto l'arte egizia... per quanto sembri apprezzare l'antico popolo che l'ha prodotta. Un popolo con dell'inventiva... in effetti ha ragione. Rifletto, senza nemmeno perdere tempo a chiedermi perché mai - se l'arte egizia non è tra quelle che gli interessano di più - si trova in questa sala. Dopotutto, quante volte sono andata a vedere una mostra di arte non esattamente di mio gusto! E quante volte ho cercato di farmi piacere l'arte contemporanea, di capire cosa c'è dietro di essa!

    Mi sorride, poi sposta lo sguardo su una mummia poco distante. Non posso fare a meno di pensare ad una scena bizzarra: visto che i vampiri e i risorti si alzano dalla tomba... perché quella mummia dovrebbe essere un'eccezione? E se un giorno si svegliasse? Beh... dovrà vedersela con un cacciatore armato fino ai denti. Mi dico, ripensando al giorno in cui sono andata a casa di Colton White. Sospetto che quello che ho visto quel giorno è nulla rispetto alle armi di cui è in possesso. Un cacciatore, d'altronde, dev'essere per forza ben armato se non vuole rimetterci la pelle.

    "Già. non c'è molta gente." Affermo, per quanto la sua domanda non sembri necessariamente aver bisogno di una risposta. "Al giorno d'oggi non sono molte le persone che guardano al passato: tutti sono proiettati verso il futuro... o al presente, ovviamente. Molti non si rendono nemmeno conto che il passato cammina in mezzo a noi." Continuo, prima di rendermi conto di quello che sto dicendo. "Se siamo quello che siamo, lo doviamo al nostro passato e a quello della nostra società." Mi correggo quindi, dando alla mia ultima frase una sfumatura un po' diversa da quella reale.
     
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  9. Shamändalie
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    lokitopnew

    Inaspettatamente Kimberly scelse di rispondere alla sua considerazione del tutto ovvia e per un momento Loki ebbe la sensazione che il loro scambio di opinioni si fosse ridotto alle poche chiacchiere di circostanza scambiate nella cabina di un ascensore in attesa dell’arrivo al proprio piano.
    O forse no.
    In pochi attimi, alla successiva uscita di Kimberly, Loki si vide costretto a ricredersi.

    "Al giorno d'oggi non sono molte le persone che guardano al passato: tutti sono proiettati verso il futuro... o al presente, ovviamente. Molti non si rendono nemmeno conto che il passato cammina in mezzo a noi."

    Lo stregone si costrinse a prendere in pugno le redini delle sue espressioni per non lasciar trapelare più del dovuto la sua sorpresa.
    Se la risposta precedente della ragazza era stata ‘curiosa’, quella lo era certamente di più.
    A malapena Loki registrò l’affermazione che venne gettata di seguito alla prima in fretta e furia per contenere il danno, essendo ormai la sua attenzione tutta concentrata a sventrare la precedente.
    “Probabilmente tali sagge osservazioni, se approfondite, potrebbero risolvere il vostro problema e riempire il museo.”
    Lo stregone si sciolse in un sorriso placido e quasi gioviale se solo tale espressione avesse potuto fare parte del repertorio di Loki. Ma dopo tutto non lo avevano soprannominato ‘fabbro di menzogne’ per niente e fingere sentimenti che non provava davvero era sempre stato il suo forte; riempure un arido guscio vuoto aveva sempre preteso un generoso talento.
    “Molti sembrano non comprendere quanto ci sia effettivamente da imparare nei fatti già avvenuti.”
    Una breve pausa per raccogliere le idee e subito la retorica dell’ex dio dell’Inganno ripartì all’attacco.
    Un secondo sorriso morbido distese le sue labbra sottili.
    “Perché credo che, comunque la si metta, il passato prima o poi sia destinato a tornare, colpendoci tutti in mezzo agli occhi quando meno ce lo aspettiamo.”
    Forse Loki parlava con un minimo di cognizione di causa, tuttavia cercò di mascherarlo dietro al tono casuale di un commento distratto.
    Avrebbe volentieri aggiunto che, in ogni caso, non importava quanta attenzione si prestava al passato poiché quando questi si decideva a tornare nel momento di conclusione del ciclo, trovava sempre un modo per fregarti. Proprio come succedeva a lui, in fondo: dopo innumerevoli Ragnarock prima o poi avrebbe dovuto imparare a stare alla larga da Heimdall, giusto?
    Sbagliato! In un modo o nell’altro Heimdall e Loki finivano sempre per ammazzarsi a vicenda, dando così inizio ad un nuovo ciclo temporale.
    Talvolta la faccenda diventava fin troppo frustrante.

    Con ancora le mani morbidamente intrecciate dietro la schiena, Loki si avvicinò alla grande teca contenente mummia e sarcofago.
    Osservò attraverso il plexiglass il volto rinsecchito della salma con espressione critica, reclinando persino il capo da una parte per migliorare l’angolazione della visuale.
    “Per esempio, questo tizio ha attraversato millenni, arrivando fino ai giorni nostri per farci capire come un eccesso di trattamenti di bellezza sia controproducente per la salute, eppure, a parte noi due, non c’è nessuno a cogliere il suo prezioso consiglio.”
    Con uno schiocco di lingua colmo di disapprovazione, Loki scosse il capo in uno sconsolato segno di diniego.
    “La sua delusione nei confronti del genere umano deve essere alle stelle. Come biasimarlo, dopo tutto?”
    La sua uscita poco seria non era stata buttata lì a caso per riempire il silenzio, bensì sarebbe dovuta servire a Loki per capire quanti significati Kimberly aveva carpito dalle sue parole.
     
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    Quando Lucas torna a parlare, sembra quasi che la sfumatura sovrannaturale della mia frase non sia stata notata. Ma cosa mi aspettavo? Sono poche le persone a conoscenza del sovrannaturale... ai più la mia frase sembrerebbe completamente innocua. Rifletto, dandomi della stupida ad essermi preoccupata così per niente. Alle sue due prime frasi mi limito ad annuire: dopotutto, ha perfettamente ragione... se si riuscisse a mettere in testa alle persone che il passato ci può insegnare molte cose e, soprattutto, può farci evitare di ripetere tremendi errori, sicuramente i visitatori del museo aumenterebbero. Ma, alla fine, non sarebbe nemmeno quella la cosa importante... l'importante è che gli errori del passato non vengano dimenticati.

    La frase successiva mi fa letteralmente trasalire. Il passato che ritorna e ci colpisce in mezzo agli occhi? Ripeto tra me e me, chiedendomi come interpretare la sua frase. Una semplice metafora... o qualcosa di più? Dopotutto, quante volte il 'passato' mi ha dato una 'botta in testa'! Ma quello di Lucas sembra essere solo un commento distratto. Paranoica. Mi dico, mentre un timido sorriso mi compare sulle labbra, come richiamato da quello del ragazzo.

    Lo osservo avvicinarsi alla teca contenente la mummia e fissarla con attenzione. Le sue successive parole sono ancor più particolari delle precedenti, tanto che decido che è ora di assicurarmi che i miei dubbi siano solo paranoie. In effetti, se Lucas avesse veramente avuto esperienze col sovrannaturale, come impiccion... ehm... come osservatrice del Talamasca mi piacerebbe saperlo.

    "Io invece penso che non si preoccupi troppo del genere umano." Dico, quindi. "Se veramente ci osservasse e fosse deluso da noi, molto probabilmente si alzerebbe dal sarcofago... e non credo che il suo ritorno nel mondo dei vivi sarebbe piacevole per noi viventi." Già... ci costringerebbe a imparare la lezione... Rifletto, a metà tra il serio e il divertito.
     
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  11. Shamändalie
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    lokitopnew

    "Io invece penso che non si preoccupi troppo del genere umano."

    Raddrizzando il collo, Loki tirò il capo indietro per cercare lo sguardo di Kimberly attraverso il riflesso delle loro figure sul plexiglass.
    Come darle torto? Per chiunque, Loki compreso, trovandosi nella situazione della mummia in questione, l'Umanità sarebbe stata l'ultimo dei suoi problemi.
    Le sopracciglia dello stregone si contrassero in un cipiglio a metà tra il sorpreso ed il perplesso, mentre le sue labbra sottili vennero premute insieme in una rigida linea pensierosa.
    Ecco, aveva ricevuto la conferma -- inaspettata e parziale -- ai suoi sospetti. Perché altrimenti la sua interlocutrice si sarebbe lasciata sfuggire la possibilità di una chiacchierata ludica per riportare l’argomento su un aspetto ben più serio, se non avesse trovato il discorso troppo preoccupante per scherzarci sopra?
    Tuttavia, la nota più curiosa in tutto ciò restava l’incertezza del Trickster circa quale fosse l’argomento che stavano cercando di discutere in quel momento. Per una specie di scimmie evolute su una palla di fango in via di raffreddamento, la razza umana era ben più criptica e complessa degli stessi Æsir i quali, nascondendosi dietro lo spettro di una società la cui tradizione consisteva nello svalutare furbizia e acume, celava alle spalle della forza fisica la sua reale ignoranza.

    "Se veramente ci osservasse e fosse deluso da noi, molto probabilmente si alzerebbe dal sarcofago... e non credo che il suo ritorno nel mondo dei vivi sarebbe piacevole per noi viventi."

    Un secondo mormorio pensieroso.
    “Stiamo parlando di zombie, ora?” Chiese conferma.
    La tensione attanagliò Loki agli angoli degli occhi chiari in un piccolo spasmo percettibile solo da un occhio allenato, mentre il resto dei suoi lineamenti si sciolse in un’espressione di rilassata incredulità.
    Ricordava fin troppo bene l’incidente veneziano e soprattutto ricordava bene Casanova, il non-morto con cui si era trovato ad avere a che fare al fianco di Sara. Lo aveva provocato un tantino, ad essere sinceri -- al solito, -- ma quel maledetto aveva continuato a rialzarsi e ad attaccare anche dopo essere stato ferito, trafitto, arso e incantato più e più volte.
    Non era stato affatto un bello spettacolo e dopo mesi se chiudeva gli occhi, Loki era sicuro di riuscire ancora ad avvertire l’odore nauseabondo di carne putrida bruciata.
    Il Trickster schioccò la lingua contro il palato con fare dubbioso e si strinse nella spalla destra, senza sciogliere comunque la propria posizione.
    “Credo che degli zombie in via di decomposizione sarebbero piuttosto vistosi nel bel mezzo di una folla di vivi.”
    Stanco di guardarla attraverso il riflesso, Loki scelse di voltarsi del tutto verso Kimberly.
    “Peggio sarebbe se fossero in grado di farsi passare per persone perfettamente normali. Diverrebbero il predatore perfetto: invisibile fra le prede ignare.”
    Loki non si pose il problema di aver parlato troppo; le sue congetture casuali potevano tranquillamente passare per le farneticazioni visionarie di uno solito viaggiare troppo con la fantasia e solo qualcuno con la prova del contrario avrebbe potuto carpire l’effettiva verità celata dietro le sue affermazioni. Dopo tutto, chi altri vi avrebbe mai creduto?
    Incapace di trattenersi, Loki abbozzò un mezzo sorriso sardonico e aggiunse, “Devo confessarle che è una conversazione piuttosto insolita da tenere con una guida di un museo.”
     
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    La reazione di Lucas schiarisce un attimo la mia mente, cancellando improvvisamente i miei dubbi. La sua espressione incredula sembra essere genuina, come anche la sua domanda perplessa. No, non sa niente di paranormale. Mi dico, senza sapere nemmeno io se sono felice o meno della cosa. In un certo senso, è meglio per lui... in un altro, ho perso un'opportunità lavorativa.

    Sto per rispondere dicendo qualcosa come 'Mi sa che ho visto troppi film horror', quando il ragazzo torna a parlare, eliminando ancora una volta le mie certezze. La sua potrebbe essere solo una teoria... ma se non lo fosse? Ah! Non ci capisco più niente! Penso. E se continuiamo così continuerò a non capirci niente per il resto della conversazione! Ma come arrivare al punto senza espormi troppo? Per non parlare del fatto che, per qualche motivo assurdo, Lucas comincia a sembrarmi vagamente famigliare. Ma deve trattarsi di una sensazione dovuta dai dubbi che ho nei suoi confronti. Non c'è niente da fare: sono paranoica!

    "Già, è proprio una conversazione insolita. Ma ha dei risvolti affascinanti, per quanto preoccupanti." Mi decido di rispondere, anche se sto ancora considerando quale sarà la mia prossima mossa. Se stiamo parlando entrambi di sovrannaturale... continuando così nessuno dei due riuscirà a capire cosa sa l'altro. Rifletto, per quanto io sia consapevole che potrei essere l'unica a star parlando di sovrannaturale. "Dopotutto, se esistessero creature simili, la maggior parte delle persone non sarebbe in grado di riconoscerle. Ma sarebbe difficile che queste creature passassero del tutto inosservate, non trova? Soprattutto se, come i vampiri delle leggende, dovessero nutrirsi di esseri umani." Continuo, decidendo di portare avanti quelle che sembrano essere sue congetture... come per dirgli 'non sei l'unico che sa che esistono gli zombi' o... 'sono fuori di testa quanto te'. Tutto dipende da cosa realmente conosce Lucas. E, alla fin fine, non mi importerebbe più di tanto far la figura della pazza: ormai mi ci sono abituata.

    Scusa per il ritardo. ç_ç
     
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  13. Shamändalie
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    lokitopnew

    Loki si vide ancora una volta costretto ad assentire mentalmente con Kimberly: la loro conversazione stava dimostrando di avere realmente dei risvolti affascinanti.
    Lo stregone aveva l’impressione di aver inconsapevolmente intrapreso una strana danza verbale con quella ragazza spuntata fuori dal nulla; danza che lo portava a muoversi in punta di piedi attorno ad una verità che entrambi sembravano tacitamente condividere, ma che nessuno dei due osava pronunciare per primo.
    Curioso, rifletté Loki per la terza volta nel giro di mezzora.
    In quel momento più che mai desiderava scoprire se le sensazioni e le congetture che segretamente la sua curiosità alimentava, potessero ritenersi veritiere o meno.

    "Dopotutto, se esistessero creature simili, la maggior parte delle persone non sarebbe in grado di riconoscerle. Ma sarebbe difficile che queste creature passassero del tutto inosservate, non trova? Soprattutto se, come i vampiri delle leggende, dovessero nutrirsi di esseri umani."

    “Immagino sia così. Difficilmente dei cadaveri dissanguati sparsi per le strade passerebbero inosservati, per quanto folle e assurda sia l’epoca nella quale viviamo.”
    Ridacchiò morbidamente e riportò lo sguardo sulla teca che ancora aveva davanti.
    Epoca folle e assurda per davvero; a volte Loki si ritrovava a pensare con amara nostalgia ai periodi più primitivi di Miðgarðr durante i quali persino un dio-reincarnato-mortale sarebbe riuscito a sopravvivere senza doversi piegare ai costumi della società nella quale si vedeva costretto a vivere.
    Se solo avesse avuto la prontezza di spirito di lasciare Asgard prima -- e non la costante illusione di poter un giorno compiacere realmente Odino, -- si sarebbe risparmiato una decapitazione di troppo, l'ennesimo sgradevole Ragnarock e sarebbe riuscito ad approdare su un pianeta grezzo, con i suoi poteri all’apice delle loro possibilità, perfettamente in grado di rendere Miðgarðr degno di fare parte dei Nove Regni.
    Ma sfortunatamente il passato restava passato anche per un dio decaduto e Loki si costrinse a rifiutare i suoi vaneggiamenti di grandezza in favore del presente, concentrandosi piuttosto su una risposta da fornire alla sua interlocutrice.
    “C’è anche il fattore notturno da considerare; direi che una persona apparentemente normale costretta ad uscire solo di notte desterebbe non pochi sospetti tra la gente comune.”
    A quel punto Loki si zittì in una pausa riflessiva, alla ricerca dell'illuminazione retorica che con una buona dose di fortuna gli avrebbe permesso di dare una svolta alla loro chiacchierata apparentemente casuale.
    "Se non ricordo male persino gli Antichi Egizi credevano in qualcosa di molto simile ai vampiri. Proprio per timore che il ka del defunto tornasse dall'aldilà per attaccare i vivi, si prendevano la briga di portare sempre nuove offerte presso le tombe nella speranza di... mantenerlo sazio." Sorrise. Dopo tutto chi meglio della guida del museo poteva ricordare certi aneddoti?
    Loki poteva non aver mai ritenuto di particolare importanza le leggende della cultura egizia, ma era pur sempre stato di indole curiosa e di tanto in tanto sentiva il desiderio di approfondire certi argomenti, sebbene inutili per i suoi scopi.
    "Ma lei invece, cosa pensa?"
    E quello era il lato che più gli interessava.


    Gah, non dirlo nemmeno! :3
     
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    Lo ascolto, mentre prosegue il ragionamento, finendo per parlare anche lui di vampiri, evidentemente portato su quell'argomento dalla mia quasi-involontaria 'ricaduta' nel mio malsano ed eccessivo interesse per quei non morti. Le parole di Lucas sono molto interessanti, non posso negarlo, soprattutto per le implicazioni che comportano. E anche il suo ricadere sull'argomento egizi ha un risvolto interessante: fa capire quanto gli antichi fossero più saggi di noi moderni... onorando e nutrendo i defunti, probabilmente, riuscivano quasi ad ammansirli. E, ovviamente, riporta la nostra conversazione su ciò che l'ha fatta partire: l'Egitto e, quindi, Anubi.

    La sua domanda finale riporta la palla a me, per così dire. Ora tocca a me dire la mia, senza sapere esattamente dove questa conversazione andrà a parare. Una sola cosa è certa: è sicuramente strano che stiamo continuando a parlare di sovrannaturale. Quindi... o mi trovo davanti un patito di film horror, cosa che dubito, o ha visto qualcosa. Considero per l'ennesima volta, cercando di convincermi di questo e del fatto che non mi interessa essere presa per pazza. Cose semplici da dire e da pensare, ma difficili da interiorizzare.

    "Penso che gli antichi egizi avessero una mentalità più aperta della nostra, almeno per quanto riguarda il sovrannaturale." Dico. "Teoricamente, se esistessero veramente creature come vampiri e zombi dovrebbe essere relativamente facile rendersene conto. Come ha detto lei, se una persona fosse costretta - essendo un vampiro - ad uscire solo di notte, dovrebbe suscitare diversi sospetti. Ma sarebbero i sospetti giusti? Personalmente, penso che la maggior parte delle persone comuni preferisca non vedere quello che le finisce sotto al naso, se è al di fuori di ciò che viene considerato normale." Continuo, esponendomi di più di quanto ho fatto fin ora. "Ma questo non significa che eventuali non morti passerebbero completamente inosservati: sarebbe praticamente impossibile." Affermo, ritornando a quello che ho detto solo un attimo fa. "Ma, sicuramente, la loro esistenza non sarebbe dichiarata pubblicamente e i più crederebbero certe voci solo delle leggende metropolitane. Mm... forse mi sono fatta un po' troppo trasportare." Commento infine, sincera. In effetti, non avevo programmato di dire così tanto, ma alla fine va bene così: magari la situazione potrebbe sbloccarsi. Per non parlare del fatto che tutta questa conversazione mi sta facendo tornare alla memoria una specifica leggenda metropolitana... la stessa che, l'anno scorso, mi ha portato a scendere nelle fogne e a ficcarmi per l'ennesima volta nei guai. E ripensare a quella vicenda aumenta la mia ridicola sensazione di aver già incontrato Lucas da qualche parte.
     
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  15. Shamändalie
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    lokitopnew

    "Ma, sicuramente, la loro esistenza non sarebbe dichiarata pubblicamente e i più crederebbero certe voci solo delle leggende metropolitane. Mm... forse mi sono fatta un po' troppo trasportare."

    Il ragionamento di Kimberly lo colpì in modo particolare e non per la veridicità delle sue parole -- dopo tutto che gli esseri umani avessero quella fastidiosa abitudine di negare l’evidenza era una nozione universalmente riconosciuta, -- quanto piuttosto per diversi spunti che gli vennero forniti.
    Se fossero stati casuali o meno, Loki sarebbe riuscito a scoprirlo solo chiedendo, ma non volendo fare la figura del pazzo da legare, preferì tentare un approccio diverso.
    “Leggende metropolitane, già.” Mormorò fra sé.
    Chinò il capo, pensieroso, fissando senza realmente vederlo, il pavimento lucido sul quale entrambi se ne stavano in piedi immobili.
    Appena un paio di secondi dopo tuttavia, lo stregone si raddrizzò in tutta la sua -- modesta -- altezza e riprese parola.
    “Mesi addietro girava voce che le fogne cittadine fossero infestate da mostri mangia uomini. Tanto per rimanere in tema di ‘leggende metropolitane’.”
    Un sorriso sottile gli distese le labbra, mentre la sua mente tornava indietro verso quella notte da incubo. Chissà che fine avevano fatto quegli sciroccati che si erano trovati nelle fogne assieme a lui; Loki si sarebbe aspettato di incontrarli tutti nello studio di uno stesso psicologo, dopo un simile evento--
    I suoi occhi saettarono sul viso di Kimberly, studiandola con malcelato interesse.
    Ricordava la presenza di una ragazza all’interno dell’ultima formazione del loro folle gruppetto; una giovane bionda -- o rossa? -- che per alcuni pericolosi attimi aveva rischiato più di altri di divenire cibo per zombie.
    Con un mezzo sorriso, Loki si disse che una personalità curiosa come quella che aveva di fronte facilmente sarebbe riuscita a cacciarsi in guai simili per saziare il proprio desiderio di conoscenza.
    “Avranno poi archiviato la questione come al lavoro di un serial killer, ma per i primi giorni molti creduloni sono andati nel--”
    Si interruppe un istante, preda di una strana sensazione di déjà vu.
    Sensazione strana davvero, considerando che gli capitava di provarla sono in relazione ai suoi annebbiati ricordi delle sue vite passate.
    Loki osservò per qualche altro istante ancora il viso di Kimberly Hastur, mentre il suo cervello si arrovellava alla ricerca di un qualsiasi indizio che potesse ricollegare quella guida del museo ad un diverso ricordo del Trickster. Sfortunatamente la ricerca si concluse con uno sconveniente ‘file not found’ e Loki si costrinse a scacciare qualsiasi pensiero diverso dalla conversazione in corso, da lui bruscamente interrotta.
    Sbuffò sommessamente dal naso e sciolse le mani da dietro la schiena per portarle nelle tasche dei jeans e si strinse nelle spalle.
    “Non proprio una Notte dei Morti Viventi, se non altro.” Aggiunse e abbozzò un mezzo sorriso nel tentativo di ottemperare la gaffe di poco prima.
     
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28 replies since 17/7/2012, 14:22   393 views
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