Give every man thy ear

Forgotten Worlds - Topic II

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  1. Shamändalie
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    lokitopnew

    "Not to mention mythic creatures in the rubble..."
    - Wendy Cope

    Fuori dal museo, Loki ebbe modo di constatare che la temperatura esterna non era diminuita più di tanto: la stimolante conversazione con Kimberly non poteva aver impegnato più di un paio d’ore e sebbene la lieve frescura pomeridiana iniziasse a farsi sentire, non era ancora sufficiente a scacciare la stessa afa che aveva spinto in primo luogo lo stregone a rifugiarsi nell’edificio alle loro spalle.
    Come accennato con la ragazza, si diresse verso la caffetteruaììia dall’altra parte della stessa strada trafficata che passava di fronte al museo. La veranda prometteva un minimo di refrigerio per coloro che sceglievano di avventurarsi nel centro di Nouvieille durante le ore di fuoco caratteristiche di quel periodo dell'anno.
    Il tragitto non fu lungo, né particolarmente traumatico. Raggiunto l’attraversamento pedonale -- una parvenza di normalità che non guastava mai per dei personaggi insoliti come loro, -- Loki si fermò in prossimità delle strisce e si volse verso Kimberly per rivolgerle un sorriso sottile.
    “Mi auguro che questa uscita fuori programma non ti abbia causato dei problemi sul lavoro.”
    Non che la cosa lo angosciasse in modo particolare, ma Loki aveva sempre avuto un punto debole per i convenevoli.
    Con occhi illuminati di tiepido divertimento aggiunse, “Apparentemente ho una pessima influenza sulle persone.”
    Nonostante le parole fossero state pronunciate con un giocoso tono complice, Loki non si aspettava una vera risposta da parte della sua accompagnatrice. Il semaforo scelse quel preciso momento per far scattare il verde e ciò avrebbe potuto fornire a Kimberly un'eventuale scusa per non commentare.
    Loki le rivolse un’ultima occhiata e si incamminò con la calma relativa imposta dal meccanismo temporizzato.
    Ebbero modo di scoprire che a quell'ora del pomeriggio il locale non era particolarmente affollato, ma a giudicare dall'arredamento mondano e pseudo moderno del posto, Loki non avrebbe escluso la possibilità di vederlo riempirsi ben presto con la clientela dell'aperitivo serale.
    Storse il naso di fronte alle proprie constatazioni mentali e sperò di sbagliarsi; l'ultima cosa che voleva era vedersi circondare di ragazzini in atteggiamenti da adulti e da adulti in atteggiamenti da ragazzini.
    Di istinto lo stregone adocchiò uno dei tavoli all'angolo della veranda, tuttavia frenò l'istinto di cercare la posizione che gli avrebbe fornito il perfetto controllo visuale dello spazio circostante.
    Per non passare immediatamente per il paranoico quale era, con un sorrisetto dei suoi invitò tacitamente Kimberly con un gesto della mano a scegliere per prima.


    Per Kim! (;
     
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    Una volta usciti dal museo, mi ritrovo a pensare che - molto probabilmente - sono l'unica pazza in grado di lasciare il posto di lavoro in orario lavorativo per andare in un bar con un perfetto sconosciuto. Ma non ci posso far molto: sono fatta così. Se il soprannaturale mi bussa la porta, io lo lascio entrare. O meglio, lo seguo. Magari sarà una cosa sbagliata, e un giorno ci lascerò le penne, ma fino ad allora ho intenzione di continuare a vivere a modo mio. Per non parlare del fatto che, dopo che mi ha salvato nelle fogne, dubito che Lucas potrebbe rivelarsi un pericolo per me. Beh... non troppo, almeno.

    Alle parole di Lucas sull'uscita fuori programma non posso fare a meno di sorridere, senza però commentare. In effetti, sarebbe dura spiegargli che se il mio datore di lavoro non mi ha ancora licenziato per la risposta diciamo sarcastica alla sua lettera anonima (lettera anonima in cui, per di più, chiedeva al Talamasca di supportarlo nella sua caccia alle creature non umane) dubito che lo farà per una piccola uscita fuori programma. E nel caso... beh, mi dispiacerebbe ma non sarebbe un disastro: il mio lavoro primario è quello per il Talamasca, dopotutto.

    Non commento nemmeno al suo 'Apparentemente ho una pessima influenza sulle persone', dopotutto... cosa potrei dirgli? Che sono io il problema? Che mi faccio influenzare troppo dal sovrannaturale? Ma è il fatto stesso che lui sia uno stregone ad avere una pessima influenza su di me, quindi - in fin dei conti - ha ragione. E non sarebbe carino farglielo notare.

    Giunti al bar, Lucas mi fa comprendere con un cenno che mi lascia l'onore di scegliere il tavolo. Fisso per qualche istante la sfilza di tavoli liberi, scartando all'istante quelli troppo colpiti dalla luce del sole: visto il caldo che fa, sarebbe sicuramente preferibile sedersi all'ombra.Dopo aver operato questa esclusione... beh, ne compio un'altra, scegliendo il tavolo più... isolato possibile dagli altri, o almeno più lontano dai pochi occupati. E, anche se questo significa stare in un angolino, almeno ci darà un po' di privacy.... forse.

    "Qui va bene?" Domando, tanto per sicurezza. Insomma, ha lasciato la scelta a me, ma questo non significa che io non debba considerare sue eventuali preferenze.
     
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  3. Shamändalie
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    lokitopnew

    Con la domanda di Kimberly, Loki si accorse di essersi distratto ponderando i suoi pensieri e scrutando i dintorni.
    Non gli era risultato difficile; probabilmente esordendo con quella domanda innocua, quella era la prima volta che sentiva la ragazza prendere parola da quando avevano lasciato il museo.
    Sarebbe stato divertente valutare in che percentuale contasse la timidezza o se semplicemente Kimberly si stesse trattenendo per risparmiare energie in vista della loro chiacchierata.

    Loki le sorrise, un'ampia espressione costruita ad hoc per non destare sospetti per la mancanza di smorfie simili all'interno del suo repertorio espressivo.
    "Mi sembra perfetto."
    Scelta a caso una delle due sedie disponibili, lo stregone non aggiunse altro, preferendo passare oltre l'intero rituale delle ordinazioni prima di iniziare un discorso e farsi puntualmente interrompere dall'arrivo di un ottuso sempliciotto mortale.
    Non dovettero attendere a lungo affinché suddetto sempliciotto sopraggiungesse; dall'aspetto il loro cameriere aveva tutta l'aria di essere appena uscito dall'università.
    "Cosa vi porto?"
    Di buona regola il ragazzo si rivolse dapprima a Kimberly, tuttavia a Loki non sfuggì il tono annoiato con cui pronunciò la frase di rito.
    Lo stregone decise che il giovanotto non sarebbe rimasto tale a lungo e quando venne il suo turno procedette ad ordinare un cappuccino nel modo più complesso che una piccola mente come quella del ragazzino potesse concepire.
    Dapprima il cameriere lo guardò con espressione stralunata, poi assunse l'aria di uno che sapeva perfettamente di essere preso in giro.
    Per sua sfortuna, quello non sarebbe stato il caso.
    Loki non lasciò trapelare alcuna incertezza nella sua faccia di bronzo ed anzi ricambiò l'occhiata del giovane socchiudendo le palpebre e con un sorriso cordiale.
    Non ci fu bisogno di dire nient'altro e subito il giovane si allontanò in fretta per eseguire.
    Loki mascherò un sorrisetto divertito dietro alle dita delle mani intrecciate davanti alle labbra.

    Quando pochi minuti dopo le loro ordinazioni approdarono sul tavolo, accompagnate da un cameriere scontento -- ma certamente meno annoiato di prima! -- Loki rivolse a quest'ultimo un sorriso sottile.
    Anche quando il ragazzo fu lontano, lo stregone non accennò a volersi attivare per bere il suo cappuccino; lo spostò infatti da una parte così da fare posto davanti a sé per appoggiare le braccia conserte sul tavolo.
    Non si poteva mai sapere cosa il cameriere avesse fatto a quell'innocente bevanda, né Loki desiderava scoprirlo.
    Scelse invece di rivolgersi a Kimberly, soggetto di gran lunga più interessante, a suo avviso.
    "Poco fa se non erro, mi pare di ricordare che tu abbia affermato di non aver ereditato da tua madre né i poteri, né la passione per la stregoneria." Iniziò a dire, meditabondo.
    Gli occhi di Loki deragliarono dal viso di Kimberly mentre cercava di tessere il suo interrogativo.
    "Eppure, dopo averti incontrata nelle fogne un anno fa, mi verrebbe da dire che il paranormale non ti sia poi così indifferente."
    In quel momento gli occhi dello stregone tornarono sulla ragazza di fronte a lui, baluginanti di curiosità.
    "Com'è possibile?"


    Eccomi! :D Ho condensato il rito delle ordinazioni, spero non ti dispiaccia. Volevo evitare i famigerati post filler. XD
    Spero vada bene! E ti chiedo scusa ancora per l'imperdonabile ritardo.
     
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    Lucas sembra approvare la mia scelta, cosa che - alla fin fine - non mi stupisce: dopotutto, si tratta solo di un posto a sedere. Se non si conta il sole o l'eventuale timore di essere spiati (cosa che di certo non è il nostro caso), un posto vale l'altro. Mi siedo anch'io, e solo allora mi ritrovo a chiedermi come comportarmi. Di mia natura sono leggermente timida, ma anche molto ficcanaso: forse le due cose si integrano bene, evitandomi di fare domande troppo imbarazzanti o irrispettose. Oppure la mia timidezza rischia di compromettere il mio lavoro e i miei interessi: non ne ho idea e, in effetti, non mi interessa nemmeno più di tanto.

    L'arrivo del cameriere interrompe le mie considerazioni su me stessa, cosa di cui gli sono subito grata: non è sicuramente il momento per riflettere su queste cose! Per un attimo, mi domando cosa ordinare, per poi decidere per un semplice tè verde. Quando tocca a Lucas ordinare devo trattenermi dal sorridere, per evitare di insultare - per così dire - il povero cameriere. Sembra proprio che lo stregone si stia divertendo alle spese di quel ragazzo, cosa che - anche se non approvo più di tanto - non può fare a meno di... beh, di divertirmi. Poco corretto, magari, ma vero.

    Quando il cameriere si allontana, mi domando se commentare la scena a cui ho appena assistito, ma poi decido che è meglio evitare: dubito che sarebbe il modo migliore per iniziare il discorso! Così, aspetto in silenzio che torni il povero ragazzo con le nostre ordinazioni, lo ringrazio quando posa la mia tazza di tè davanti a me, e non posso non essere un poco sollevata quando se ne va senza che Lucas abbia fatto granché: il bel gioco dura poco, no!? Anche se, probabilmente, il cameriere se l'è meritato di essere stuzzicato in quel modo. Mi ritrovo a riflettere, prima che Lucas inizi a parlare.

    "Potrei dire di avere ereditato da lei un certo interesse per le materie sovrannaturali: una curiosità innata, forse. Ma non una vera passione per la stregoneria, probabilmente proprio perché essa non ha mai risposto ai miei... richiami." Rispondo alla sua domanda, consapevole che la nostra, più che un interrogatorio, deve essere una chiacchierata. "Devo ammettere di non essere in grado di stare alla larga da avvenimenti paranormali: probabilmente è anche a causa della mia troppa curiosità se sono in grado di cacciarmi in situazioni come quella delle fogne." Ammetto, sincera anche se tralasciando volutamente la questione Talamasca.

    "Com'è essere uno stregone?" Non riesco fare a meno di domandare, per quanto io sappia che sia una domanda vaga, e dalla risposta probabilmente difficile. "Il tuo è un percorso solitario come lo era quello di mia madre, o hai dei compagni... una setta, insomma?"

    Scusa per il ritardo... e per il post così così. :S (P.S. La parte delle ordinazioni va benissimo così condensata. ;) )
     
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  5. Shamändalie
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    lokitopnew

    Bastò la sua domanda a donare a Kimberly la voglia di parlare che l’aveva contraddistinta durante il loro incontro al museo.
    Loki sorrise compiaciuto.
    Non interruppe il discorso di lei, curioso di scoprire dove la ragazza intendesse andare a parare e sinceramente interessato nella risposta che avrebbe ricevuto.
    La sua interlocutrice non si interessava di stregoneria dal momento che questa non le rispondeva. Poco male; Loki aveva già messo in conto di non essere lì per conversare con una... collega.
    “Sei comunque una telepate, giusto?” La sua espressione assunse una vaga sfumatura indulgente. “Nemmeno io posso vantare di una simile abilità.” Sarebbe stato quantomeno curioso poter leggere nella mente altrui pensieri ed intenzioni: sarebbe stato più facile raggirarli.

    “Com’è essere uno stregone?”

    Quella domanda colse Loki alla sprovvista e per un attimo la sua maschera di pigra arroganza scivolò via lasciando trapelare la propria sorpresa.
    Com’era essere uno stregone?
    Una domanda più facile poteva essere: ‘Com’è non essere uno stregone?”, dal momento che dacché ricordasse, la stregoneria era sempre stata la normalità per lui, quasi quanto respirare.
    Al contrario, ricordava molto bene il primo periodo di mortalità, durante il quale il suo Seiðr era stato sterile come le pianure del Sahara.

    Loki batté le palpebre per destarsi dalla profonda meditazione nella quale si era confinato e quasi mancò di recepire la seconda domanda che Kimberly gli rivolse.
    “E’... faticoso, credo. La stregoneria, così come la magia, è una disciplina che richiede studio e dedizione.” L’Ingannatore si accigliò, meditabondo, incerto su dove intendesse guidare il discorso.
    “Una disciplina in cui non esistono i talenti, ma semplicemente persone più propense di altre a compiere i sacrifici necessari.” Loki si strinse nelle spalle, per quanto la posizione lo consentisse e raddrizzò la schiena. Era consapevole di non aver risposto appieno alla domanda di Kimberly, tuttavia senza un interrogativo più preciso, sarebbe stato difficile fornire una replica più mirata di quella.

    Una setta? Quella sì che era una domanda interessante.
    Loki non si era mai posto il problema di scoprire se ve ne fossero di attive da quelle parti.
    “Ad essere sinceri, non ho mai preso in considerazione la possibilità di far parte di qualcosa del genere.”
    Un sorrisetto sghembo piegò un angolo della bocca di Loki verso l’alto.
    “Posso soltanto immaginare che famiglia disfunzionale sia una setta di stregoni.” Ridacchiò sommessamente. Una famiglia di avidi tagliagole, se corrispondevano tutti all’idea che si era fatto dei suoi simili, per quanto, fino a quel giorno, ancora non ne avesse incontrati.
    “E poi, non sono un esperto del gioco di squadra. Preferisco lavorare per conto mio e rispondere soltanto a me stesso.”
    Non poteva sperare di fornirle una risposta più sincera, anche se Loki di recente aveva scoperto che agire in squadra si era rivelato essere non così disastroso come avrebbe pensato inizialmente. Non che lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.

    Stanco di rispondere alle domande, Loki scelse di prendere l’iniziativa e porre una delle proprie.
    Sciolse l’intreccio delle braccia e raccolse le mani una dentro l’altra.
    “Cosa mi sa dire il tuo ‘interesse per le materie sovrannaturali’ di Shambhala?”
    Le sorrise amabilmente, per farle intendere che non avrebbe risposto ad un’altra domanda prima di ricevere una replica alla propria.


    Tranquilla, il tuo post è perfetto! *-*
    Inizio a mettere in atto ciò che ci eravamo dette, può andare bene? (:
     
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    Quando sottolinea il fatto che io, anche se non sono una strega, sono comunque una telepate, faccio fatica a trattenermi dal fargli notare che sentire i pensieri altrui non è tutto rose e fiori: può essere anche una maledizione. Rendersi conto che le persone ti mentono, sentire ciò che loro vorrebbero tenere privato... è sbagliato. Rifletto. Forse è per questo che, nonostante tutto, son così legata a Salicogenna; leggere i pensieri di una vampira antica è al di sopra delle mie capacità, non posso cadere in tentazione. Anche se, in effetti, Sal sarebbe una di quelle persone di cui sarebbe consigliabile leggere i pensieri: non è sicuramente la donna più innocua di questo pianeta. In certe occasioni mi farebbe dannatamente comodo sapere cosa diavolo ha intenzione di fare.

    Nel momento in cui Lucas comincia a parlare della stregoneria, metto da parte tutte le mie considerazioni sulla telepatia, facendomi subito attenta. Le sue parole, devo ammettere, son alquanto interessanti. Sacrifici? Non i talenti? Ripeto tra me e me. Che io non sia mai riuscita a capire come funziona la stregoneria? Mi chiedo, d'un tratto molto confusa. Non so cosa esattamente mi aspettavo dalla mia domanda, forse qualcosa che mi facesse capire un po' di più Jennifer, il suo comportamento, la sua passione. E l'unica cosa che son riuscita ad ottenere è essere ancor più confusa di prima in tal proposito. Così, mentre lui risponde alla mia seconda domanda, spiegandomi come lui preferisca lavorare da solo, mi ritrovo a considerare l'ipotesi di chiedergli qualcosa in più sulla storia dei 'sacrifici necessari', su quali sono i... requisiti necessari per essere uno stregone, per così dire. Su cosa differenziava così tanto me e mia madre.

    Ma prima che io riesca a porre la domanda, o anche solo commentare che - nonostante non ami lavorare in gruppo - quella volta nelle fogne se l'è cavata piuttosto bene, è lui a farmi una domanda, sullo stile 'tu fai una domanda a me e io ne faccio una a te', e a distrarmi dai miei propositi. "Shambhala?" Quel nome mi è in qualche modo familiare, e mi ci vuole qualche istante per collegarlo ad un'immagine precisa: un'aula dell'università, durante una delle poche lezioni di antropologia culturale che, tra il lavoro al Talamasca e quello al museo, son riuscita a seguire. "La mitica Shambhala? La terra nascosta, abitata da illuminati?" Domando, mentre i miei ricordi in proposito continuano ad affiorare. Devo ammettere, almeno con me stessa, che quando ho sentito parlare di Shambhala non vi ho dato grande peso: ho avuto per quel luogo solo un interesse prettamente antropologico, sostituito ben presto da interessi riguardanti il mio lavoro al Talamasca. Per quanto io adori l'antropologia, non posso evitare di metterla in secondo piano rispetto al mio lavoro di osservatrice e alle informazioni sulle creature di Nouvieille. "Ne ho sentito parlare all'università... perché?"

    Certo che va bene. *-*
    P.S. Chiedo scusa ancora per il ritardo, ma lavorando sulla tesi faccio poi fatica a ruolare (la mia... vena creativa si esaurisce per le troppe volte che riscrivo i pezzi della tesi XD). :S
     
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  7. Shamändalie
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    lokitopnew-1_zpsa9eb3a7f
    In un primo momento Loki preferì il silenzio alle chiacchiere inutili.
    Con le dita delle mani intrecciate sopra la superficie del tavolo, lo stregone osservò le informazioni che lentamente prendevano forma e mettevano radici nell'immaginario di Kimberly.
    Poi, sorprendentemente, colse la scintilla di riconoscimento che brillò per un attimo negli occhi della ragazza a proposito di Shambhala.
    Soddisfatto, Loki ne sorrise.
    "La sola ed unica." Mormorò.
    Loki amava discutere di incanti e stregoneria e sebbene l'occasione per farlo non fosse solita presentarsi tanto spesso quanto gli sarebbe piaciuto, in quel momento non gli dispiacque che l'argomento fosse deragliato verso qualcosa che stuzzicava maggiormente la sua curiosità. La soddisfazione della quale lo avrebbe inoltre reso moderatamente più incline ad adempiere in maniera più esauriente agli interrogativi della ragazza seduta di fronte a lui.

    Loki tirò leggermente indietro il capo e studiò con intensità i lineamenti di Kimberly, la quale sembrava intenta a rivivere i ricordi evocati da quel nome.

    "Ne ho sentito parlare all'università... perché?"

    Si aspettava che la sua interlocutrice fosse spinta a domandare chiarimenti in proposito -- chi non l'avrebbe fatto? -- pertanto Loki non si scompose.
    Accennò ad una piccola stretta di spalle.
    "Curiosità." Ribatté distrattamente.
    Dopo una breve pausa inclinò appena il capo da una parte; i suoi occhi rimasero fissi sul volto di Kimberly.
    "Inoltre, riflettevo su una possibile meta per una... vacanza." Continuò, criptico.
    Quando finalmente lo stregone abbassò lo sguardo, fu unicamente per tracciare una spirale immaginaria sul tavolo con la punta dell'indice.
    "Mi domandavo quale potrebbe essere la tua opinione in proposito. In qualità di amante del paranormale e di istruita guida del museo cittadino."
    Sulle labbra di Loki si aprì un sorriso sottile e mellifluo; ambiguo proprio come l'occhiata che rivolse a Kimberly da sotto le ciglia.


    Sono io quella che dovrebbe chiedere scusa per il ritardo, quindi... scusa!!
    In questo periodo l'università mi ha ucciso l'ispirazione e la voglia di ponderare. Spero di rifarmi al più presto. (;
     
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    Sentire parlare di vacanze in relazione di Shambhala è quantomeno strano. O forse no? Dopo vampiri, demoni, angeli e via di seguito, perché dovrebbe essere sconvolgente pensare di fare un viaggetto a Shambhala? Mi domando. Più che altro, dovrei domandarmi quanto ne sa in proposito Lucas. Io non so neppure se esista veramente o meno... che lui conosca qualche informazione che ci possa condurre ad essa?

    È inutile: le sue parole hanno stuzzicato la mia curiosità. Forse mi sto lasciando trascinare, per così dire, dove vuole lui, lontano dalla sua vita personale, ma di fronte a un mistero - soprattutto di questo livello - non riesco semplicemente a tirarmi indietro. Appena tornerò in sede farò delle ricerche approfondite su Shambhala, ma per adesso mi devo accontentare del poco che so... e di ciò che sa lui.

    "Vorresti andare in vacanza a Shambhala?" Domando, stando attenta a mantenere un tono di voce il più possibile neutro, nonostante la sorpresa. Ma la mia, forse, più che essere una domanda è un'affermazione. Sto semplicemente prendendo atto delle sue parole, considerando la cosa quasi come farebbe uno scienziato per qualche teoria scientifica. "Raggiungere una terra mitica non è di sicuro una cosa semplice." Aggiungo poi, rispondendo in qualche modo alla sua domanda, e lasciando da parte per il momento qualsiasi scetticismo sull'esistenza di Shambhala: senza fare ulteriori ricerche, non posso dare per certo né che esista né che non esista. "Ammetto che di Shambhala so poco, ma per... renderla meta di una vacanza non basterà di certo seguire qualche mito. Altrimenti sarebbe stata trovata già secoli or sono." Sempre che non sia successo... e sempre che esista, ma i miti nascondono sempre una parte di verità, quindi c'è qualche possibilità. "Come minimo bisognerebbe avere in mano qualche informazione che non è di dominio pubblico." Mi fermo, limitandomi ad osservarlo e non prestando più la minima attenzione al mio tè. Ciò che è sottinteso nelle mie parole è abbastanza evidente: sputa il rospo, rivelami ciò che sai.
     
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  9. Shamändalie
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    Erano momenti come quelli in cui Loki rimpiangeva di non aver ancora affinato alcuna arte simile alla telepatia.
    In quel silenzio pensieroso e pigro proprio come il pomeriggio estivo che li circondava, moriva dalla voglia di conoscere i pensieri della sua interlocutrice.
    Non poteva saperlo di per certo, eppure aveva la netta impressione che Kimberly sapesse molto più di quanto fosse disposta a dare a vedere.
    Interessante.

    Loki liquidò la prima domanda -- retorica? Incredula? -- che gli venne rivolta con un vago sfarfallio della mancina.
    Aveva ogni intenzione di 'andare in vacanza a Shambhala' e lo avrebbe fatto se avesse trovato un valido motivo per spingersi tanto lontano. Viaggiare per lui non costituiva un problema, tuttavia non era mai stato un fan delle inutili perdite di tempo, pertanto si sarebbe mosso solo con una valida ragione.

    "Raggiungere una terra mitica non è di sicuro una cosa semplice."

    Lo stregone drizzò la schiena ed un ampio sorriso di allegria costruita gli distese le labbra.
    "Oh no." Convenne. "Eppure sono dell'opinione che ogni mito debba contenere una minima parte di verità, soprattutto se è sopravvissuto abbastanza a lungo da giungere fino ai giorni nostri. Sei d'accordo?"
    Il desiderio quasi spasmodico di Loki di tenersi impegnato lo avrebbe spinto a Shambhala e molto oltre: a guidarlo non era un desiderio di mettere le mani su un tesoro leggendario, bensì di conoscenza. La sua natura pratica sospettava che un luogo simile, pur ammettendone l'esistenza, non sarebbe stato reso tanto segreto per nascondere una mera manciata di monete.
    Eppure la certezza era un lusso che, per una volta, non poteva permettersi: era alla ricerca di prove concrete, per tale ragione aveva sollevato l'argomento in presenza di una persona che presumeva possedesse conoscenze più dettagliate rispetto ad una persona qualsiasi.

    "Come minimo bisognerebbe avere in mano qualche informazione che non è di dominio pubblico."

    Bingo. Loki si illuminò all'improvviso: proprio lì voleva arrivare.
    "La stesura del piano di viaggio è ancora agli inizi." Ammise dopo una breve pausa che lo stregone sfruttò per raccogliere le idee circa quanto rivelare.
    Il suo istinto gli diceva che Kimberly poteva essere di aiuto, sebbene non avesse molte prove a disposizione che lo dimostrassero a parte la conoscenza del mestiere di lei.
    "Ma sono sulle tracce di qualcosa che potrebbe dare una spinta alle tempistiche."
    Un sorriso sottile, quasi furbo gli distese le labbra.
    "Marco Polo ha sempre preteso di averla trovata, Shangri-La. Probabilmente ne avrà udito svariati racconti durante il suo soggiorno alla corte di Kublai Khan."
    Gli scettici dubitavano persino che Marco Polo ci fosse anche solo arrivato alla corte di Kublai Khan e che i suoi racconti fossero solo opera di finzione costruita su notizie sentite dire.
    "Ma alcuni registri dell'epoca speculano sulla possibilità che un altro esploratore abbia avuto più successo. Hai mai sentito parlare di Ibn Battuta?"


    E qui ci tocca inventare. XD Ho pensato di lasciare in pace Marco Polo per evitare qualcosa di troppo fantascientifico. Se comunque hai altre idee contattami pure qui o per mp. *-*
     
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    "Concordo." Non posso fare a meno di dire, alle sue parole: d'altronde, la penso proprio come lui. Dietro ai miti c'è molto più di quello che sembra, come osservatrice del Talamasca lo so fin troppo bene. Detto questo rimango in silenzio, mentre Lucas si prende un attimo di tempo per riflettere e poi torna a parlare. Ciò che rivela è dannatamente interessante, non lo posso negare. Marco Polo, Shangri-La e... Ibn Battuta... sembrerebbe che si sia proprio informato in proposito. Che abbia davvero qualche informazione utile? Mi domando, menre la mia naturale curiosità da osservatrice va alle stelle.

    "Sì, ne ho sentito parlare. Ibn Battuta può essere considerato il Marco Polo del mondo arabo." Commento. "Ha esplorato a lungo l'Africa e l'Asia... mi stati dicendo che ha scoperto qualche indizio sulla posizione di Shambhala?"

    Cavolina! mi sento così inutil... non informata! Penso, mordicchiandomi leggermente il labbro inferiore. Una parte di me non vede l'ora di chiudermi nella biblioteca della sede a fare ricerche su questi argomenti, per rendere la mia conoscenza in proposito qualcosa di più di un'infarinatura di base. Per non parlare del fatto che, se è stato recuperato qualche reperto che indica la posizione della città mitica, è molto probabile che ci sia segnato qualcosa in proposito negli archivi del Talamasca. Sempre che Lucas non abbia scoperto qualcosa che a noi è sfuggito...
     
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  11. Shamändalie
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    lokitopnew-1_zpsa9eb3a7f

    Trovare un riscontro in Kimberly fu precisamente ciò che spinse Loki a continuare il discorso.
    Fino a quel momento sembrava aver compiuto la giusta scelta quando aveva deciso di coinvolgere la ragazza nel discorso.

    "Sì, ne ho sentito parlare. Ibn Battuta può essere considerato il Marco Polo del mondo arabo."

    Loki annuì, lasciandole il tempo per elaborare.

    "Ha esplorato a lungo l'Africa e l'Asia... mi stati dicendo che ha scoperto qualche indizio sulla posizione di Shambhala?"

    I suoi occhi per un attimo deviarono per osservare i dintorni, distrattamente e non per controllare se qualcuno stesse origliando o meno.
    Ad una persona qualsiasi i loro discorsi dovevano suonare solo come vaneggiamenti.
    Lo stregone batté le palpebre e tornò allora a rivolgersi a Kimberly.
    "Difficile a dirsi." Ribatté, del tutto onesto.
    "Ma in India è stato imprigionato più volte per semplice capriccio del sultano dell'epoca e successivamente, quando si è diretto in Cina pare che la sua spedizione sia stata sventata da un assalto alla sua carovana."
    Corrugò le sopracciglia, scettico, quindi si strinse nelle spalle.
    "Magari è proprio così che è andata, ma se invece fosse stato imprigionato per essersi impicciato di questioni non di sua competenza? E se successivamente fosse andato in Cina proprio per mettersi sulle tracce di questi miti? L'invenzione di un assalto alla carovana potrebbe essere stato un espediente per continuare la ricerca di Shangri-La indisturbato."
    Loki a quel punto fece una pausa pregna di significato prima di sorridere.
    "Immagino che troveremmo le risposte nel suo diario di viaggio. Una fonte ben diversa dal Riḥla: la versione ufficiale."
    Prima di continuare, reclinò appena il capo da una parte, come un rapace: come se studiare Kimberly da una diversa angolazione gli avrebbe consentito di capire quanto effettivamente la ragazza sapesse o meno.
    "Gira voce che abbiano trovato il presunto originale negli archivi di Malé." Un sorriso sinistro gli increspò le labbra. "Nel caso tu abbia voglia di approfondire la questione attraverso i canali ai quali hai accesso... nelle veci di guida del museo cittadino, naturalmente."
     
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    Soppeso attentamente le sue parole, considerando i tanti 'se' presenti. Ma, anche se in tutto questo non c'è nulla di certo, ormai ha stuzzicato la mia curiosità: semplicemente sento il bisogno di approfondire l'argomento, a costo di andare a sbattere contro la cruda realtà dei fatti. Anche perché, come osservatrice, non posso semplicemente ignorare questa possibilità... e, anche nel caso questa ricerca si concludesse con un nulla di fatto, io avrei comunque avuto l'opportunità di osservare uno stregone (che non fosse mia madre) all'opera. O almeno spero.

    "Interessante..." Mi limito a commentare, quando parla del diario di viaggio di Ibn Battuta. "Quindi c'è la possibilità che il suo vero diario di viaggio si trovi negli archivi di Malé." Ripeto, chiedendomi vagamente dove si trovi esattamente Malé. Non c'è nulla da fare, non ne ho idea... fa niente, mi informerò. Comunque, visto ciò di cui stiamo parlando, è probabile che si trovi nell'India o nelle sue vicinanze. Penso, accantonando per il momento la questione, e riflettendo sulla possibilità di utilizzare la mia identità di guida per accedere a quel prezioso diario o almeno scoprire se la voce del suo ritrovamento sia vera o meno. No, non sono abbastanza qualificata... con la mia fortuna non mi risponderebbero nemmeno. Devo usare la mia identità di osservatrice, ma non c'è bisogno che Lucas lo sappia. Il prima possibile contatterò gli Anziani per informarli, sperando che si rivelino interessati alla cosa.

    "Ok... posso provare ad informarmi in proposito. Credo di avere qualche contatto che potrebbe risultarmi utile, ma non ti prometto nulla." Commento, consapevole del fatto che Lucas abbia colto l'occasione al balzo per scoprire nuove informazioni su Shambhala, Shangri-La e Ibn Battuta. Ma, visto che l'argomento in questione cade perfettamente nel mio campo di interesse, non mi interessa più di tanto se stia cercando di sfruttarmi per i miei contatti o meno.
     
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  13. Shamändalie
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    Loki non era sicuro di quale fosse la ragione per la quale stesse raccontando a Kimberly tutto ciò; dopo tutto se l'era sempre cavata discretamente bene agendo da solo con il supporto delle sue fonti.
    Forse in quel particolare frangente si era ritrovato costretto ad ammettere che mettersi sulle tracce della leggendaria Shambhala fosse un percorso troppo impegnativo per lui solo e naturalmente prima ancora di poter prendere in considerazione l'ipotesi di farlo, gli occorrevano conferme. Conferme che difficilmente sarebbe riuscito ad ottenere tramite canali ufficiosi. Per tale ragione si era rivolto a Kimberly, sebbene non fosse stato del tutto premeditato...

    "Ok... posso provare ad informarmi in proposito. Credo di avere qualche contatto che potrebbe risultarmi utile, ma non ti prometto nulla."

    Sorrise.
    "Non potevo chiedere di meglio."
    Non si sentì di aggiungere altro. Non c'era poi così tanto da dire, in fin dei conti; fino a quando non fossero riusciti a mettere momentaneamente le mani sul diario di viaggio di Ibn Battuta non si potevano fare programmi dal momento che non era ancora chiaro se l'esploratore avesse effettivamente trovato o meno l'accesso per Shambhala.
    Loki naturalmente avrebbe continuato le sue ricerche per altre fronti, ma restava fermamente convinto che la risposta risiedesse nelle pagine di quell'antico diario.
    Lo stregone tornò ad appoggiarsi contro lo schienale della sedia e si prese un momento per recuperare un biglietto da visita dal portafogli.
    In genere non li utilizzava per tali scopi, tuttavia sopra c'era il recapito al quale Kimberly sarebbe riuscita a contattarlo se avesse voluto.
    Loki fece quindi scivolare sulla superficie del tavolo il sobrio cartoncino rettangolare, verso la sua interlocutrice.
    "Nel caso trovassi qualcosa degno di nota."
    A quel punto Loki poté ritenersi soddisfatto del suo operato. Era sicuro che Kimberly avrebbe verificato l'informazione e scavato un po' a fondo, ammettendo di aver interpretato correttamente la luce negli occhi di lei.
    Il suo compito lì poteva dirsi terminato, tuttavia scelse di indugiare ancora qualche momento per eventualmente lasciare alla ragazza il tempo per esporre proprie condizioni.
    Per esperienza personale Loki sapeva che nessuno faceva niente per niente, dopotutto.
     
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    Quando Lucas mi porge il suo biglietto da visita, mi rendo conto che la trattativa, se così si può definire, è finita... o quasi. Per ora, molto probabilmente, sarebbe difficile ottenere ulteriori informazioni dallo stregone, quindi l'unica cosa che posso fare è accontentarmi di quello che ho scoperto e fare ricerche in proposito. Cosa di cui ho assolutamente bisogno.

    "Prefetto." Mi limito quindi a dire, prendendo il biglietto da visita che mi sta porgendo. Poi apro la mia borsetta e recupero il mio portafogli, ritirandovi il biglietto di Lucas e tirando fuori uno dei miei... stando attenta a scegliere la versione senza riferimenti al Talamasca. Glielo porgo, dicendo: "Ed ecco il mio, così - nel caso tu ne avessi bisogno - potrai contattarmi."

    Per un attimo mi domando se è meglio che io chiarisca, tanto per sicurezza, il fatto che non ho intenzione di esser messa da parte una volta recuperato il diario. No, non è necessario. Mi dico. Non per adesso, almeno. Quando e se il diario di viaggio sarà nelle mie mani chiarirò questo piccolo dettaglio.
     
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  15. Shamändalie
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    lokitopnew-1_zpsa9eb3a7f

    Loki dovette riconoscere che Kimberly gli era parsa molto più loquace al museo. Forse, ragionò lo stregone sovrappensiero, era la mancanza di un argomento che poteva padroneggiare in totale sicurezza, o forse era semplicemente stato il mutuo riconoscersi ad ottemperare l'entusiasmo.
    Comunque fosse, Loki accettò di buon grado il biglietto da visita di lei.
    Si rigirò brevemente il cartoncino tra le dita e sollevò gli occhi sulla ragazza.
    "Continuerò le mie ricerche, nel frattempo. Ti farò sapere."
    Difficilmente sarebbe riuscito a mettere le mani su quel diario senza volare a Malé e soprattutto senza rubarlo, pertanto Loki si aspettava che il contribuito maggiore provenisse proprio da Kimberly e dai suoi canali ufficiali.
    Se poi lei lo avesse fatto, una volta trovato qualcosa e ammettendo che ci fosse qualcosa da trovare, a Loki non era dato saperlo, tuttavia si erano scambiati i numeri di telefono e ciò parve allo stregone come un impegno di buona volontà sufficiente.
    "Molto bene." Mormorò.
    Ripose il biglietto da visita di Kimberly nel portafogli ed estrasse una banconota di taglio sufficiente a coprire l'intero conto. La lasciò sul tavolo, incastrandone una parte sotto il peso del cappuccino rimasto intatto.
    Scostò la sedia e si alzò, quindi scoccò alla sua interlocutrice un sorriso di circostanza.
    "E' stato interessante rivederti." Articolò con cautela, come se stesse pronunciando una frase spinosa con la quale condivideva una scarsa familiarità.
    Non estese la destra per una stretta di mano: non gli sembrava necessario e quando non era necessario Loki preferiva astenersi dal toccare e farsi toccare dalla gente.
    Socchiuse le palpebre quasi con pigrizia mentre sulle sue labbra sottili si distendeva un lento sorriso.
    "Spero di risentirti presto." Aggiunse con l'intento di congedarsi.
    Kimberly non era la sola con un lavoro al quale tornare...


    Scusa il ritardo! Il tuo post mi è parso diretto verso la chiusura, spero di non aver interpretato male... °A°
    Se così fosse dimmelo e procederò a modificare!

    Magari più avanti quando avrò smaltito la mini-quest e qualche topic e quando soprattutto avrai abbastanza tempo, potremmo approfondire la questione di Shambhala, se ti va. (; Fammi sapere!
    Nel frattempo ti ringrazio per le giocate. *-*
     
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15 replies since 5/12/2012, 18:03   212 views
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