Agli occhi degli dei, la vita è una morte

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  1. Neris
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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Avendo completamente perso di vista la sua nuova dipendente, Neris camminava tranquilla tra la folla, guardandosi intorno alla sua ricerca o alla ricerca di qualunque altra cosa o persona che avrebbe potuto attirare la sua attenzione. In effetti, in quel momento la vampira aveva più che altro bisogno di svagarsi, di trovare qualcosa che impedisse i suoi pensieri di ricadere su ciò che tanto l'aveva depressa quella sera. In altre parole, non aveva proprio voglia di pensare al Talamasca. E Sylvia Lévy sembrava proprio essere la distrazione perfetta: osservarla mentre girovagava per il teatro e magari scambiare due parole con lei le sembrava il modo ideale per sviare i suoi pensieri da quella rabbia e quella disperazione che provava verso Kim e quella dannata organizzazione segreta. Ma per prima cosa doveva riuscire a trovarla.

    Arrivata nelle vicinanze della porta che portava alla platea, Neris poté finalmente notare la figura di Sylvia che si allontanava verso una zona del teatro più tranquilla. Dal momento che finalmente era riuscita a localizzarla, Neris si limitò a seguirla, senza preoccuparsi troppo di poter passare per una stalker. Essendo per il momento soddisfatta dall'osservarla vagare per il teatro, Neris si limitò a camminare a pochi metri di distanza da lei e probabilmente avrebbe mantenuto le cose così per ancora qualche momento se la donna non si fosse voltata per ritornare indietro.

    "Non si preoccupi, non mi ha creato alcun fastidio." Rispose Neris, alle parole della donna. "Mi fa solo piacere notare tanto interesse per questo edificio. Alle volte mi rendo conto di come l'abitudine veli i miei occhi: visto il tanto tempo che passo qui dentro, non noto più certi particolari. Osservarla mi ha aiutato a ricordare la bellezza di questo posto." In effetti non era esattamente vero: il motivo per cui l'aveva seguita era un'altro, ma comunque la sua attenzione per l'arte l'aveva colpita. Di conseguenza, le sue parole potevano essere considerate una mezza verità. "Ma probabilmente sono di parte. Neris Iaia, proprietaria del teatro." Continuò, sfiorando con la sua mano quella di Sylvia Lévy, in una specie di breve stretta. In effetti, quel tipo di gesti non le piacevano assolutamente perché toccando la sua mano era possibile notare la strana freddezza della sua pelle. Ma in quel caso non poteva evitarlo senza risultare scortese e, in effetti, il freddo delle sue mani avrebbe potuto benissimo essere collegato con il freddo serale. D'altronde, gli umani erano proprio abili a trovare spiegazioni razionali anche dove non c'era nulla di razionale. Perché preoccuparsi?
     
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6 replies since 19/10/2014, 10:03   118 views
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