The Days Of The Dancing

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    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

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    Era abbastanza sconvolgente come, in pochi mesi, la sua maestra-madre era riuscita a crearsi una cerchia di seguaci, per quanto piccola. In qualche modo, soprattutto grazie ai suoi esorcismi e alle sue guarigioni, stava spandendo la voce di Oinari-sama anche in quella cittadina europea così diversa dal Giappone e così lontana dallo shintoismo e i suoi dei. Di questo Yui era felice, il problema era che spesso e volentieri Maki Aya aveva la brutta abitudine di inviare la nipote a svolgere i compiti che non le interessavano o che la obbligavano ad allontanarsi troppo da casa. E nel farlo accampava diverse scuse, dal "Sono diventata troppo vecchia per certe cose!" al "È la tua occasione per fare un po' di esperienza. Non puoi rimanere una gyoja per sempre!". E in effetti, considerava amaramente la ragazza, sua nonna aveva ragione: lei aveva già diciassette anni ed era ancora una gyoja, una tirocinante. Avrebbe dovuto essere una itako, una sciamana vera e propria, già da un anno, ma il dio aveva dichiarato che lei non era ancora pronta. E, anche se cercava di vedere il rifiuto di Inari come il segno che lui aspettava grandi cose da lei, non poteva far a meno di sentirsi depressa. E se il dio non l'aveva accettata come sposa perché inadatta? E se aveva completamente fallito come itako?

    Erano quelli i dubbi di Yui mentre sedeva sull'automobile del suo maestro-padre, in movimento verso uno dei cimiteri della città. Dubbi che la tormentavano e che minacciavano la sua serenità. Dubbi che sparivano soltanto mentre era immersa nei riti o nelle preghiere. Per scacciarli, o almeno accantonarli in un angolino della sua mente, Yui si costrinse a ripensare alle istruzioni della nonna. A quanto pare uno dei suoi fedeli le aveva riferito che aveva percepito qualcosa in quel cimitero: c'era qualcosa che non andava, che le faceva rizzare i capelli. E quella sua bizzarra sensazione, quel suo assurdo terrore, peggiorava in presenza di una persona precisa: il nuovo becchino. Si trattava di una storia vista e rivista, gente che si faceva fin troppo impressionare dai cimiteri e dalla loro tetra atmosfera, ma quella persona particolare era, a detta della sua maestra-madre, particolarmente ricettiva nei confronti dell'energie spiritiche. Così valeva la pena controllare. E, anche se si fosse trattato di un falso allarme, non era comunque una brutta idea compiere un rito di purificazione nel cimitero: avrebbe scacciato eventuali residui spiritici. E nel luogo dove riposavano i morti era praticamente impossibile non trovarne nessuno.

    "Siamo arrivati." Disse l'inconfondibile voce del suo maestro-padre, mentre l'auto si fermava. "Siamo proprio davanti al cancello del cimitero." Aggiunse lui, evidentemente per facilitarle le cose una volta uscita dalla macchina. In effetti, quella sera non aveva con sé il suo cane guida, perché l'avrebbe solo disturbata durante il rito. Di conseguenza aveva solo il suo bastone bianco ad aiutarla a trovare la strada.
    "A più tardi, maestro-padre." Rispose lei, mentre apriva la portiera. "Ti chiamo appena ho finito."
    "Ok, allora aspetto la tua chiamata." Rispose lui. "Mi raccomando, stai attenta e non fare troppo tardi."
    Preoccupazione del tutto lecita, in effetti. Dopotutto, faceva già buio. Non che fosse troppo tardi: il cimitero era ancora aperto e, forse, Yui avrebbe avuto anche la possibilità di incontrare quel becchino tanto sospetto, ma era abbastanza tardi perché non ci fossero molti visitatori. O almeno così la ragazza sperava: sarebbe stato problematico se qualcuno avesse notato gli abiti rituali che indossava sotto il lungo giubbotto nero (per semplificare, un paio di pantaloni larghi di colore rosso e una casacca bianca con cintura) o l'avesse vista estrarre gli strumenti rituali dallo zainetto che portava sulle spalle.

    "Farò del mio meglio." Rispose quindi, con un leggero sorriso, mentre chiudeva la porta. Poi, col bastone bianco a saggiare la strada, cominciò a camminare verso l'ingresso del cimitero.

    Per lo spiritello di Nick.tran. ^^
     
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    Gli era sempre piaciuto il cimitero in cui lavorava, fin dalla prima volta in cui l'aveva visto; sarà stato per la posizione, lontana dal fragore cittadino; sarà stato per il paesaggio, la cui bellezza forniva ulteriore riposo alle anime lì; sarà il fatto che lì riposa sua madre; oppure tutte queste 3 cose assieme, ma in fondo cosa gliene importava, finalmente, dopo 10 anni di vagabondaggio, aveva ritrovato uno scopo per cui vivere "Vivi da morto per far riposare i morti, potrebbe essere uno scioglilingua o una barzelletta" pensava tra sè e sè mentre distribuiva l'acqua ai fiori sulle tombe, indossava sempre una camicia bianca e dei comuni pantaloni di cotone duro che aveva imparato chiamarsi "jeans" e indossava gli scarponi per il fango in dotazione in quanto becchino, l'ora di chiudere si avvicinava e la gente cominciava a diradarsi, la cosa lo faceva sentire meglio perché da quando era morto, aveva sempre avuto un legame di amore-paura con gli altri, dovuto al fatto che non gli piaceva dover mentire per proteggersi, ma dall'altro lato non aveva fretta di essere spedito nell'Aldilà.
    "Stanotte studierò le Banshees sono molto curioso di conoscere un altro spettro come me" pensò tranquillo mentre si continuava il suo giro, fino a quando non vide una bella ragazza andare verso la sua direzione.
     
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    Yui camminava tranquilla per le stradine del cimitero, il bastone bianco da cieca che saggiava il terreno permettendole di seguire il percorso senza rischiare di inciampare su qualche ostacolo imprevisto. L'aria serale, fresca ma non troppo fredda, le sfiorava le guance e muoveva qualche ciocca dei suoi lunghi capelli neri, che portava come suo solito sciolti. I suoi sensi erano allerta, le orecchie aguzzate alla ricerca di qualunque suono che potesse rivelare una presenza umana o yōkai, ma fino a quel momento non aveva sentito nulla oltre che il rumore del vento che muoveva le foglie o che passava per le lapidi. Nulla che segnalasse la possibile presenza di uno yūrei, di uno spirito che aveva scelto di rimanere sulla terra al posto di reincarnarsi o, in caso di individui eccezionali, di diventare un kami protettore. Eppure, secondo alla ragazza, era poco probabile che in quel luogo non ci fosse nulla fuori posto, nessuna esistenza andata oltre alla vita. Troppa morte la circondava, troppe le esistenze perdute, e quindi era assai improbabile che nessuno di loro fosse rimasto nel piano di esistenza dei vivi, nel tentativo di sopravvivere, di rimanere in vita.

    Si fermò di colpo, cercando di concentrarsi sul suono che le sembrava di aver sentito. Era rumore di passi, quello? O era stato solo frutto della sua immaginazione? Non ne aveva la minima idea. A quel punto, visto che si era fermata, avrebbe potuto iniziare a prepararsi per il rito di purificazione, dopotutto un luogo valeva l'altro se non riusciva a trovare nulla di evidentemente posseduto. Ma quel rumore sentito poco prima ancora la turbava. Era davvero sola in quel luogo? O c'era qualche essere - vivente o non - in zona?

    In effetti, c'era solo un modo per scoprirlo.
    "C'è qualcuno?" Domandò dunque, mentre si toglieva lo zaino dalle spalle e lo apriva.
     
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    all'inizio non badò alla giovane visitatrice, del resto era improbabile che non fosse lì per far visita a qualche parente defunta e neppure l'ora tarda lo aveva messo troppo in pensiero, infatti poteva benissimo darsi che avesse avuto impegni fino allora, ma ora il suo "c'è qualcuno?" seguito dal buttare giù uno zaino lo insospettirono un po'.
    Cosa voleva fare quella ragazza? Era davvero ciò che sembrava, una semplice ragazza che dall'aspetto orientale doveva provenire dal Giappone o dalla Cina e che dal volto non doveva avere più di 18 anni?
    Bola non lo sapeva e ora non sapeva se doveva stare a guardare per conoscere meglio la situazione o intervenire prima che accadesse qualche guaio. Se fosse rimasto a guardare, rischiava che lei lo scoprisse, ma se si esponeva, non avrebbe avuto molte vie d'uscita in caso le cose si fossero messe male.

    Alla fine si decise ad intervenire, forse il suo atteggiamento da semplice lavoratore del cimitero lo avrebbe aiutato "Mi scusi, signorina, ma cosa vuole fare?" le chiese, cercando di imitare un tono vagamente irritato, come di uno che vuole finire al più presto il suo turno di lavoro e sperando con tutte le sue forze che la ragazza non rappresentasse un pericolo
     
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    Evidentemente aveva avuto ragione: non era sola in quel cimitero. Il problema, ora, era capire se colui che aveva risposto alla sua domanda - seppure con un'altra domanda - fosse un essere umano o uno yūrei. Ma se fosse stato uno spirito, perché avrebbe dovuto risponderle? Per diversi possibili motivi, naturalmente. Magari voleva ingannarla e sviarla dal suo intento, oppure si trattava semplicemente di un (forse) innocuo yūrei ashiki... o almeno, di qualcosa di molto simile visto che non si trovavano in un abitazione. Ma come esistevano spettri che infestavano le residenze, perché non doveva essercene qualcuno che infestava e magari proteggeva il cimitero? Non che Yui fosse convinta che tutti gli spettri fossero nocivi agli esseri umani, ma sicuramente non riteneva di potersi fidare di loro. Proprio per la loro natura, gli yūrei come gli yōkai potevano risultare molto pericolosi per i comuni esseri umani, soprattutto se venivano inavvertitamente disturbati. D'altronde, anche gli stessi kami, gli dei, potevano risultare dannatamente nocivi! Durante il suo addestramento, Yui aveva imparato che, come diceva un detto, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Ma c'era sempre la possibilità che l'uomo che conversava con lei fosse un semplice essere umano. Come accertarsene?

    "Mi sto preparando per una danza in onore ai kami." Rispose Yui alla domanda dello sconosciuto, mentre si toglieva il giubbotto e lo faceva cadere a terra, rivelando così i suoi abiti da sacerdotessa. "Mi è stato chiesto di purificare questo luogo dalle influenze negative." Continuò, mentre, quasi inginocchiata a terra, cominciava a estrarre alcuni oggetti dallo zaino. Estrasse il gohei, un bastone di trenta centimetri alla cui estremità superiore erano attaccate strisce di carta bianca, e una boccetta di acqua santificata ad Inari. Aprendo leggermente la boccetta, fece cadere qualche goccia sul gohei, sussurrando qualche parola in giapponese, un norito che l'avrebbe aiutata a preparare lo strumento al rito. Poi ritirò la boccetta ed estrasse al suo posto un ventaglio ogi, di colore beige, decorato dal disegno di un serpente bianco. Prese entrambi gli oggetti nella mano sinistra, e con la destra spostò da parte lo zaino, la giacca e anche il suo bastone bianco, in modo che non le fossero di impiccio durante il rito. Si premurò soltanto di legare un altro ventaglio, questa volta di tipologia tessen, alla vita, tanto per sicurezza. Mentre si alzava in piedi - il ventaglio ogi nella mano destra e il gohei nella sinistra - riprese a parlare: "Potrei sapere con chi sto piacevolmente conversando?". Una domanda più che lecita... almeno per una persona che non si stava preparando a danzare senza permesso in un luogo sacro.
     
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    Mentre guardava le azioni della ragazza, sentiva come dei brividi alla schiena, sebbene il suo corpo non fosse altro che un'illusione, conosceva quella sensazione: era il segnale che qualcuno stava preparando un'esorcismo o un'incantesimo spirituale; non sapeva cos'erano quelli che la ragazza chiamava i "kami", che fossero degli spiriti? o degli angeli? Bola non lo sapeva e non sapeva neppure come rispondere alla domanda o come approcciarsi: sapeva infatti che se fosse rimasto, l'esorcismo/incantesimo che la ragazza preparava lo avrebbe smascherato, d'altronde anche scappare via sarebbe stato molto sospetto.
    Era in trappola!
    Rimase un paio di secondi immerso in questi tormentosi pensieri "A volte gli umani sono proprio odiosi, ti premuri tanto per aiutarli e poi ti spediscono nell'Aldilà come ringraziamento per i tuoi onorati sera servizi...aspetta un momento! Forse ho trovato una soluzione!" Mantenere la maschera infatti sarebbe stata dura con un esorcismo in atto, quindi tanto valeva cercare di farsela amica.
    "Io sono il nuovo becchino, mi chiamo Bola, con chi ho il sommo piacere di parlare?" chiese facendo un leggero inchino e contemporaneamente cercando di usare un potere tipico del suo tipo di spirito: Creazione di correnti d'aria;
    III – Creazione di correnti d'aria: lo spirito può creare correnti d'aria fredda e abbassare di qualche grado la temperatura in un raggio di 15 m. La dama bianca può anche emanare odori che lei è libera di scegliere tra sangue (il simbolo della morte violenta), gigli (simbolo di purezza e di innocenza) e qualsiasi altro elemento che possa essere caratteristico del loro essere quel tipo di spiriti.
    Non aveva mai usato quel potere mentre aveva la spilla spirituale e non era sicuro che avrebbe ottenuto la reazione desiderata: il suo piano era infatti che emanando odore di gigli, la ragazza (che ora era sicuro fosse pericolosa per lui) si sarebbe convinta che lui non era un suo nemico e forse non avrebbe compiuto il suo rito.
    Inoltre nel momento stesso in cui le parole gli erano uscite dalla bocca il suo pensiero era:BOLA!!! SEI UN'IDIOTA!!! Sono passati 500 anni da questo modo di salutare! Sarai fortunato se non si spaventerà! e aggiunse sempre rimanendo leggermente chinato "Non ho mai sentito parlare di qualcosa chiamato "kami", potreste dunque spiegarmi chi o cosa sono? Spero non siano qualcosa tipo spiriti o fantasmi" Sperava infatti che fossero spiriti in modo che prendendola un po' in giro, se la ragazza non gli avesse creduto alla sua storia, la rabbia l'avrebbe convinta ad andarsene senza compiere il suo rituale, suo padre del resto gli aveva sempre detto "Ricordati sempre figliolo, in ogni cosa, preparati sempre un piano B"
     
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    Non fu tanto lo strano e un poco arcaico modo di parlare di Bola che la stupì, ma il fatto che non l'aveva neppure sgridata per essere entrata nel cimitero per danzare. Non era normale, no!? Una persona che lavorava al cimitero non avrebbe dovuto cacciare i 'pazzi' come lei che si intrufolavano per fare 'strani' riti? O almeno era quello che Yui avrebbe fatto se la situazione fosse stata invertita. In effetti, il comportamento del becchino - ossia, tra l'altro, della persona sospettata di essere uno yūrei - era sospetto. Che quella seguace della sua maestra-madre avesse visto giusto?

    "Yoshida Yui, itako di Inari Ōkami-sama." Si presentò, alla domanda di Bola, facendo un lieve inchino nella direzione da cui riteneva provenire la voce dell'uomo. O dello yūrei, ovviamente. D'altronde, la cortesia veniva prima di tutto, soprattutto nelle situazioni in cui non era ancora certa di chi aveva di fronte. Mentre parlava, però, poté sentire la brezza serale aumentare, diventando un venticello ben più forte. Un vento freddo, che la fece rabbrividire visto che non indossava più il giubbotto ed era protetta solamente dai leggeri abiti rituali, un vento che portava con sé un profumo di fiori. Gigli? Si ritrovò a domandarsi, facendosi involontariamente distrarre da quell'odore così dolce da cui aveva tanto la tentazione di lasciarsi cullare. Non sapeva come ben considerare quel profumo proveniente dal più puro dei fiori: era una manifestazione spettrale o era un semplice caso? D'altronde, si trovava in un cimitero: non sarebbe stato strano se qualcuno avesse portato un mazzo di gigli in dono ad un defunto.

    Le fu difficile allontanare il pensiero da quel profumo di fiori: in effetti, non era sicura che ignorarlo fosse la mossa giusta... ma non poteva nemmeno vedere qualcosa di strano in ogni cosa che succedeva. Un mazzo di gigli al cimitero non era qualcosa di inusuale. Anche se, in effetti, era abbastanza inusuale che l'odore da loro rilasciato fosse così dannatamente intenso. Fece qualche passo in avanti nella direzione della voce, senza però nemmeno accennare ad iniziare a danzare. Prima di iniziare la kagura voleva essere sicura di quale sarebbe stato il bersaglio del suo esorcismo - il becchino, qualche lapide, o chissà cos'altro - e doveva arrivare almeno a cinque metri da esso. Mentre camminava lentamente, cercando di sembrare il più innocua possibile e saggiando la strada con i piedi nel tentativo di non inciampare in qualche ostacolo non previsto, si costrinse ad arrivare alla condizione mentale necessaria per attivare una delle sue abilità, quella di rilevare eventuali intenzioni maligne nei suoi confronti. E nel frattempo, più per distrarre la persona su cui stava indagando che per interesse nel spiegarle qualcosa della sua religione, tornò a parlare: "Spiriti? Forse. Fantasmi, no di sicuro. I kami sono spiriti nobili e sacri. Potrei definirli come divine forze della natura. Sono divinità, ma non come quelle occidentali. Kami sono la qualità della crescita, della fertilità e della produzione, il vento e il tuono, gli spiriti ancestrali, gli spiriti guardiani, ma anche quelli di persone che in vita hanno compiuto azioni meritevoli o sono morte in maniera commiserevole."

    CITAZIONE
    2 - Individuazione del male
    Non si tratta di individuare una creatura maligna, ma di percepire avversione nei confronti del chierico. Questo gli è utile per capire come possono evolversi situazioni che apparentemente possono risultare facili, per lui soprattutto. Quindi l'allineamento dell'avversario, in questo caso, non conta, quanto l'andamento del topic.
    Durata tre turni, un turno per percepire il male, due per individuarlo.
    Abilità attiva, da usare a comando.
    Raggio d'azione: massimo dieci metri
     
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    Più passava il tempo e più quella ragazza si dimostrava interessante, forse lei poteva capire che posto aveva lui nel disegno di Dio, il motivo per cui Dio gli aveva concesso di derogare alle leggi stesse della vita e della morte? O forse era solo un inganno per distrarlo in modo da eliminarlo? Non era sicuro, però di una cosa era certo: quella ragazza era un importante evento nella sua vita, se come amica o nemica, non lo sapeva.
    Non poteva dire di non provare simpatia per lei, tuttavia siccome non sapeva chi fosse, provava la sua solita emozione per gli sconosciuti: simpatia in quanto erano (o almeno apparivano) umani bisognosi d'aiuto e paura per ciò che in realtà sarebbero potuti essere.
    Questo turbine di pensieri affollava la mente di Bola, quando si accorse che la ragazza anziché cominciare il suo rito, cominciava a muoversi in giro alla ricerca di qualcosa; forse non lo aveva visto e lo cercava, oppure stava usando qualche potere di localizzazione per trovarlo, questo lo mise in allarme: poteva benissimo semplicemente voler vedere il suo interlocutore, oppure voleva fargli del male.
    Bola era disarmato, tuttavia l'essere uno spirito lo rendeva difficile da uccidere, a meno che ovviamente l'avversario non fosse dotato di poteri soprannaturali; quella ragazza si comportava come se fosse un'adepta di qualche culto e il nome lungo poteva essere indizio di quale; tuttavia aveva sempre evitato le teologie orientali, bollandole come eresie o veri e propri culto al diavolo e a i suoi demoni.
    Era indeciso su cosa fare, dunque decise che se la ragazza avrebbe avuto intenzioni ostili, l'avrebbe colpita alla nuca per farle perdere i sensi il tempo necessario a disfarsi degli oggetti che aveva portato.
    Tuttavia poteva anche essere una creatura buona, venuta ad aiutarlo a portare la luce del Signore in questa cittadina.
    Alla fine prese una decisione mentre continuava a seguire con gli occhi la ragazza, cosa difficile a causa dell'abbigliamento tendenzialmente scuro: doveva rivelarsi "Tu credi davvero agli spiriti? Io al momento non ne ho incontrato nessuno, dunque sono scettico sulla loro esistenza. Del resto altrimenti non saresti qui a fare le tue stranezze,ma perché hai scelto proprio la notte per compiere il rito? " disse in tono superiore, sperando che la ragazza avvertisse che stava dicendo solo una mezza-verità: è vero che non aveva incontrato mai un altro spirito, però era anche vero che LUI era uno SPETTRO.
    Inoltre mentre diceva questo, cerco di usare un altro suo potere (non era sicuro di aver mandato odore di gigli, in quanto la ragazza non aveva detto nulla riguardo ad un profumo di questi fiori e d'altro canto, lui non aveva i sensi): "Influenza sullo spirito" per poterla calmare se si fosse allarmata.
    CITAZIONE
    Influenza sullo spirito: la dama bianca infonde sicurezza alle donne sofferenti e ai bambini avvolgendoli in una fresca e piacevole nebbiolina bianca; la dama può usare la nebbia anche per evocare ricordi piacevoli e risanare l'animo di chi è turbato. Durata 3 turni.

    Lo scopo era convincerla che lui era buono se si fosse dimostrata buona, per distrarla e colpirla se si fosse dimostrata una nemica.
     
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    Yui non riusciva a comprendere. Aveva cercato di individuare eventuali reazioni negative nei suoi confronti, provenienti dal becchino o da eventuali altre persone o yōkai in zona, ma non aveva percepito nulla di intenso. Non percepiva una forte intenzione di uccidere, ma solo una leggera sensazione di avversione, così leggera che avrebbe potuto benissimo risultare soltanto suggestione. Che qualcuno nei dieci metri intorno a lei (quindi, con ogni probabilità, Bola... a meno che ci fosse qualcosa che le sfuggiva) fosse indeciso e confuso su come comportarsi con lei? O era solo la sua immaginazione che le stava facendo uno scherzo? Non lo sapeva e in effetti non aveva molta importanza: qualunque fosse la verità, comunque significava che in zona non c'era assolutamente nessuno che volesse farle veramente del male. Allora che ci faceva lei lì? Se non c'erano yūrei o se avevano un indole pacifica, perché avrebbe dovuto compiere un esorcismo? Non avrebbe comunque funzionato!

    "Gli spiriti esistono, esattamente come altre creature non umane. Yūrei e yōkai girano per il mondo, mischiandosi agli umani. Alle volte non hanno intenti malefici, altre invece compiono crudeltà e omicidi." Rispose la ragazza, continuando a camminare lentamente e con attenzione nella direzione della voce. Non che lei avesse mai incontrato una delle creature che aveva descritto: in effetti, non le era ancora capitato, ma aveva fede nella loro esistenza. Se doveva proprio parlare di non umano che aveva incontrato poteva citare solo Inari-sama, il dio che l'aveva posseduta durante il rito di iniziazione. Mentre parlava poté sentire qualcosa sfiorarla. Qualcosa di fresco e inconsistente. Se avesse dovuto fare un paragone, avrebbe detto che quella sensazione era simile a quella che si provava immersi nella nebbia. Ma, diversamente dalla nebbia, quella sensazione portava con sé buon umore, piacevolezza, sicurezza e anche bei ricordi. In qualche modo, era bastata quella strana sensazione per scacciare ogni preoccupazione riguardo alla situazione in cui si trovava... ma anche i suoi timori dovuti al rifiuto di Inari-sama. In quel momento non riusciva nemmeno a credere di essersi potuta preoccupare di non essere degna del dio, di essere stata da lui rifiutata in quel dannato rito di iniziazione: Inari la amava, probabilmente più di chiunque altro. E la stava aspettando, la osservava in attesa che lei crescesse grazie alle esperienze e diventasse finalmente un'itako completa. Era come se Inari la stesse abbracciando, esattamente come aveva fatto nel rito di un anno prima. Era come se fosse lì con lei a dirle che era tutto a posto, che non c'era pericolo.

    Una sensazione davvero piacevole ma anche dannatamente pericolosa, o almeno lo sarebbe stata se Yui non avesse già percepito che non c'era nessun pericolo immediato nelle vicinanze. E, come l'odore di gigli di poco prima, era una sensazione particolarmente strana. Poteva essere definita charme? Probabilmente no o ne sarebbe stata immune: le sembrava più un modo per rassicurare gli animi turbati. Scosse la testa, come nel tentativo di allontanare quella sensazione. Senza risultati, ovviamente. Sospirò, rendendosi conto di essersi fermata. "La notte è il momento migliore per passare inosservati." Tornò a parlare, quasi nel tentativo di distrarsi da quella sensazione così particolare, senza muoversi dal luogo in cui si era fermata. Non accennò al fatto di essere cieca e quindi di non preoccuparsi troppo che l'oscurità della notte le impedisse di vedere, come non disse di essere in grado di difendersi da eventuali malviventi. Che importanza aveva? L'unica cosa davvero importante era che il venticello e l'odore di gigli di poco prima e la piacevole nebbiolina che la stava avvolgendo in quel momento erano sospetti. Ora non poteva negare che c'era una grande possibilità che qualcuno o qualcosa stesse usando i suoi poteri su di lei. Poteri innocui, a dire il vero... ma sarebbe rimasto così? Dal fatto che non percepisse una vera e propria intenzione maligna era molto probabile che le cose non cambiassero. Sempre che lei non lo mettesse troppo alle strette, ovviamente. Cosa che in effetti stava per fare. Ma c'era un limite in quello che poteva sopportare, e non amava che qualcuno usasse i suoi poteri su di lei senza permesso. Anche se si trattava di qualcosa di non nocivo.

    "I gigli... e ora questa specie di nebbia piacevole... sei tu?" Domandò, mentre nella sua mente ripeteva alcune parole di potere. "Qual'è il tuo scopo?" Aggiunse, concentrandosi su di lui, sulla sua voce e sulla sua presenza. Se Bola era uno yūrei e stava usando quei poteri su di lei allora ben presto non avrebbe più potuto farlo.

    CITAZIONE
    Individuazione del male [Secondo turno]
    Non si tratta di individuare una creatura maligna, ma di percepire avversione nei confronti del chierico. Questo gli è utile per capire come possono evolversi situazioni che apparentemente possono risultare facili, per lui soprattutto. Quindi l'allineamento dell'avversario, in questo caso, non conta, quanto l'andamento del topic.
    Durata tre turni, un turno per percepire il male, due per individuarlo.
    Abilità attiva, da usare a comando.
    Raggio d'azione: massimo dieci metri

    Controllo dei non morti e creature non umane
    Quest'abilità consente di bloccare per un breve tempo le abilità ed i poteri di una razza non morta o sovrannaturale (quindi non morti e non umane). Questo vuol dire che chi subisce questo grave danno deve fare affidamento alle risorse che gli rimangono, quali gli oggetti magici e le prestanze fisiche.
    Livello I e II - Blocco per due turni
     
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    Bola aveva ascoltato le sue parole e tirò un sospiro di sollievo a sentire che l'odore dei gigli e la sua nebbia si erano avvertiti, ma tuttavia sentì anche come una sensazione di prigionia, che forse la ragazza gli avesse temporaneamente bloccato i poteri? Possibile, del resto erano come 2 fiere che si incontrano per la prima volta: nessuno dei 2 conosce l'altro e perciò è sospettoso, ma ora era il momento di rivelarsi "Io sono Bola Whitechapel, sono il figlio illegittimo di un sacerdote irlandese vissuto circa 500 anni fa; se mi chiedi il mio scopo, ti rispondo che non lo so, non ho intenzione di farti del male a meno che tu non cerchi di porre fine alla mia vita, dato che sei una donna, prometto che non ti torcerò un capello neppure se mi stessi attaccando, ma che non ho intenzione di permettere che tu interferisca con il progetto che Dio ha su di me, come hai capito, l'odore dei gigli e la nebbia che ora ti avvolge sono i miei poteri, quindi sei hai immaginato che io sia uno spirito, sì lo sono, resto qui a vegliare sui corpi e sulle anime dei sepolti in questo cimitero e sono alla ricerca del mio scopo,quando lo avrò raggiunto sarò pronto per l'Aldilà, ma fino ad allora chiunque cercherà di fermarmi, sappia che verrà sconfitto dalla potenza dell'Altissimo" disse in tono cerimonioso e sicuro di sé, sebbene in realtà aspettasse la risposta della ragazza per capire se poteva considerarsi al sicuro o se invece doveva tramortirla con un colpo alla nuca; sebbene infatti fosse buio e nebbioso e nonostante la ragazza fosse vestita di scuro, Bola conosceva bene il cimitero e il rumore dei suoi passi gli rivelava ogni secondo i suoi movimenti, rimase in attesa della risposta, come una tigre pronta a balzare all'improvviso sulla sua preda, ma allo stesso tempo senza odio né rabbia, in quanto non provava che curiosità per quella ragazza e trovava il doverla assalire come un'azione indegna di lui, ma purtroppo a volte necessaria per proteggersi
     
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    In effetti, non si sarebbe aspettata che lui si sarebbe rivelato, ma si trattava di certo di una piacevole sorpresa. Tra il fatto che non rilevava nessuna vera e propria minaccia nella zona, i poteri particolarmente innocui che lo yūrei aveva usato su di lei, e la sua presentazione, ormai Yui aveva ben pochi dubbi sulla nulla pericolosità di quello spirito. Evidentemente, era venuta fin lì a congelarsi per nulla. Se Bola era uno yūrei così innocuo, allora non aveva nemmeno senso provare ad esorcizzarlo. Personalmente, Yui non pensava che essere uno yōkai significasse necessariamente essere malvagio, altrimenti avrebbe fatto un'altra professione, come quella del cacciatore. Quindi, non era particolarmente prevenuta nei confronti dello spirito. A quel punto, in effetti, bloccare i suoi poteri era particolarmente inutile e, in un certo senso, le mancava la sicurezza che la nebbiolina le aveva trasmesso anche se non aveva la minima intenzione di rivelarlo al suo interlocutore. Così interruppe l'uso del suo potere, smettendo di interferire con le capacità di Bola. Una specie di dimostrazione di fiducia, un modo per evitare che l'innocuo spirito davanti a lei diventasse, per disperazione, pericoloso. Anche se, probabilmente, nemmeno per difesa personale le avrebbe fatto veramente del male. Il fatto che lei non percepisse alcuna minaccia significava che le parole dell'uomo erano state sincere: non le avrebbe torto un capello nemmeno se lei lo avesse attaccato.

    "Allora, Bola Whitechapel, è un piacere incontrarti. Mi scuso per averti disturbato, ma come sacerdotessa di Inari era mio compito controllare che lo yūrei... lo spirito che mi era stato segnalato non fosse un pericolo per le persone di questa città." Rispose, facendo un nuovo leggero inchino tanto per sottolineare le sue parole di scusa. "Evidentemente tu non sei un pericolo, altrimenti non avresti reagito in modo così pacifico di fronte alla minaccia di essere esorcizzato." Avrebbe potuto dirgli che, in ogni caso, l'esorcismo non avrebbe avuto alcun effetto in lui visto che non aveva avuto nessun intento maligno nei suoi confronti, ma preferì evitare: non le piaceva rivelare i limiti dei suoi riti né voleva dargli troppa sicurezza nei confronti degli esorcisti. Non era detto che un giorno non si darebbe trovato di fronte un sacerdote in grado di esorcizzare anche spiriti senza alcun interesse nel fargli del male.

    CITAZIONE
    Individuazione del male [Terzo e ultimo turno]
    Non si tratta di individuare una creatura maligna, ma di percepire avversione nei confronti del chierico. Questo gli è utile per capire come possono evolversi situazioni che apparentemente possono risultare facili, per lui soprattutto. Quindi l'allineamento dell'avversario, in questo caso, non conta, quanto l'andamento del topic.
    Durata tre turni, un turno per percepire il male, due per individuarlo.
    Abilità attiva, da usare a comando.
    Raggio d'azione: massimo dieci metri

    Controllo dei non morti e creature non umane [Interrotto]
    Quest'abilità consente di bloccare per un breve tempo le abilità ed i poteri di una razza non morta o sovrannaturale (quindi non morti e non umane). Questo vuol dire che chi subisce questo grave danno deve fare affidamento alle risorse che gli rimangono, quali gli oggetti magici e le prestanze fisiche.
    Livello I e II - Blocco per due turni
     
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    La risposta tranquillizzò la mente di Bola che abbandonò ogni istinto di colpire la ragazza e in un certo senso si sentiva come sollevato: non solo aveva evitato di colpire la ragazza (si chiama Yui?), ma rivelare un segreto che aveva confidato a così poche persone, lo faceva sentire più libero dal fardello che portava.
    con voce calma e tranquilla, come la quiete dopo la tempesta, disse "Grazie sacerdotessa...uhm, Dama Yui, giusto? capisco ciò che intende dire, ora non sento più quel senso di prigionia che ho sentito prima, era un tuo potere che bloccava i miei, giusto? Dato che ora è probabile che lì abbia di nuovo, c'è una cosa vorrei mostrarvi: avete detto poco tempo fa che esistono spiriti o "kami" di persone che sono morte miserevolmente. Ecco io sono uno di loro, a causa della mia sete di salvare anime, fui ucciso da uomini empi ed ora vorrei mostrare a voi la mia morte" dopo aver detto ciò usò uno dei suoi poteri più preziosi su di lei: la Veggenza.
    CITAZIONE
    Veggenza: le dame bianche possono dare la possibilità ad una persona di vedere realtà relative ad omicidi di donne e bambini, un potere che elargiscono con moltissima parsimonia poiché essendo esse portatrici di benessere spirituale e di giustizia (cosa a loro negata) non ritengono tutti degni di sapere la verità.

    Sebbene il suo nome lasciasse intuire che tale dono potesse far vedere il futuro, in realtà faceva vedere il passato delittuoso contro donne o bambini e sebbene lui non fosse nè una donna nè un bambino, aveva scoperto che quel potere gli permetteva di mostrare la propria morte e l'unica spiegazione era quel potere in realtà con "donne e bambini" intendesse "tutti gli esseri umani pii" come aveva detto Gesù del resto.
    ""Non spaventarti di me, dopo che essi mi hanno ucciso, sono tutti morti, chi per un'incidente di caccia, chi ucciso dalla peste, chi ancora per malattie provocate dai suoi peccaminosi piaceri; inoltre ormai sono passati secoli da quel giorno e dunque non avrebbe senso volere vendetta"
     
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    "Sì, lo ammetto: ho bloccato i tuoi poteri per un breve tempo." Rispose Yui. Che senso avrebbe avuto negarlo? D'altronde, Bola non l'aveva fatto quando lei gli aveva chiesto la stessa cosa. Avrebbe potuto aggiungere qualcos'altro, ma la sua attenzione era stata sviata da quello che lui aveva detto successivamente. Un kami? Poteva davvero considerare quello yūrei un kami? Ma non ebbe il tempo di considerare bene la cosa, perché Bola utilizzò un'altro potere su di lei. Nonostante lo spirito l'avesse avvisata, essere catapultata nella visione della sua morte fu imprevisto per Yui. E alquanto strano, visto che le scene si susseguivano davanti ai suoi occhi quasi non fosse cieca o stesse usando il potere di Kitsune-chan e stesse guardando attraverso gli occhi della fittizia volpe. Osservò Bola mentre quella notte rientrava in canonica e poté finalmente vedere il suo aspetto, la sua pelle abbronzata, la sua corporatura mingherlina e i suoi lunghi capelli neri, ma poté anche assistere al suo triste omicidio.

    "La crudeltà degli umani può essere peggiore di quella degli stessi yōkai." Commentò, una volta tornata alla realtà, una realtà fredda e dannatamente oscura ma che non aveva né il colore né l'odore del sangue. Ora che aveva assistito alla sua morte, nonostante una parte di lei si sarebbe volentieri evitata una simile visione, non poteva negare che il caso Bola potesse benissimo rientrare tra quelli degli spiriti di persone morte in maniera commiserevole. Ma da qui a considerarlo un kami... ma Yui come faceva a saperlo? Come poteva lei decidere se Bola era uno yūrei o un kami? I kami erano per lei qualcosa di più spiritualmente elevato rispetto agli spiriti, ma se uno spirito si comportava come un kami non era corretto considerarlo un essere intermedio tra un non-morto e una divinità? D'altronde, kami era un concetto molto largo, che comprendeva diverse entità, da quelle più divine come Inari o Amaterasu a quelle più umane come gli spiriti di persone morte. Perché allora non avrebbe potuto considerare Bola Whitechapel come una specie di kami tutelare, uno spirito patrono che proteggeva una certa area, nel suo caso il cimitero in cui si trovavano? Non poteva definirlo una divinità e non aveva intenzione di venerarlo come tale, ma non era più sicura di poterlo considerare un semplice yūrei.

    "Non so se tu possa essere definito un kami, non sono la persona adatta per definire se uno spirito può rientrare o meno in quella categoria quasi divina, ma se la tua intenzione è veramente quella di proteggere questo cimitero, i suoi morti ma anche i vivi che vengono a far loro visita, allora posso considerarti un'entità affine agli Chinjugami, gli spiriti tutelari di un certo luogo." Un'entità affine, non un kami.
     
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    I suoi discorsi suonavano strani alla mente medievale di Bola, tuttavia non poteva negare che quella ragazza fosse davvero interessante.
    Il rumore delle campane di una chiesa vicina lo strapparono ai suoi pnesieri: ERA TARDISSIMO!!!! Avrebbe dovuto chiudere il cimitero da almeno mez'ora, tuttavia congedare Yui in modo rapido gli sembrava una cosa estremamente maleducata, ma d'altro canto se il suo capo lo veniva a sapere, avrebbe tirato giù tutti i Santi del Paradiso; inoltre chissà che quella ragazza potesse aiutarlo in questo cimitero, infatti sapeva che alcune persone erano morte in modo violento e pensava che la sua collaborazione con lei potesse portare conforto alle anime dell'Aldilà e conoscenza ed esperienza a quella ragazza.
    Perciò l'Uomo Bianco disse "Dama Yui ho una proposta da farti: sono arrivato da poco, ma ho avvertito che alcuni defunti qui sepolti hanno subito il mio stesso destino di vittime degli empi, io non posso vedere cosa accadde, ma posso mostrarlo e tu puoi aiutarmi a dare loro pace, ti prego aiutami a fare ciò"
     
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    Quando le campane di una chiesa vicina suonarono, Yui si concentrò quel che bastava per contare i rintocchi, in modo da sapere l'ora. In effetti, si stava facendo davvero tardi. E faceva anche dannatamente freddo. Ma furono le parole dello yūrei il motivo principale per cui la ragazza si ritrovò a rabbrividire. Vedere altre morti? Vedere altro sangue e altra sofferenza? Le immagini della morte di Bola ancora la tormentavano e lei avrebbe dovuto assistere ad altri omicidi come quello? No, non poteva sopportarlo. Anche se avrebbe aiutato gli yūrei del cimitero a trovare la pace, lei semplicemente non ce la faceva.

    "Ti chiedo scusa, Bola Whitechapel, ma non credo di essere in grado - almeno per ora - di vedere altre immagini di morte e sofferenza." Commentò dunque. "Ma se ti va bene, posso provare a parlare, assieme a te, a questi spiriti. Non so se ascolteranno le nostre parole né se rientreranno nel ciclo naturale della vita e della morte... ma, se non hanno intenzioni malvagie, personalmente non vedo il motivo di impedire loro di vivere su questa terra, per quanto in forma di yūrei."

    Una volta dette quelle parole, Yui si ritrovò però a riflettere su di un particolare slegato da tutto ciò ma nel contempo anche connesso. Se Bola voleva farle girare il cimitero, aveva bisogno di recuperare le sue cose: senza bastone non avrebbe potuto camminare senza problemi, senza giacca a questo punto rischiava di morir dal freddo, e non aveva di certo intenzione di lasciare lì il suo zaino. Chiedere aiuto allo spirito era improponibile perché sarebbe risultato alquanto imbarazzante, così Yui infilò il ventaglio nella cintura e sfiorò con la mano ora libera il portachiavi ad essa legato. "Un attimo solo." Disse, rivolta a Bola, mentre attivava l'artefatto. Presto il portachiavi mutò, trasformandosi in una volpe bianca. Yui, immobile ma connessa alla volpe, guardò attraverso gli occhi dell'animale, analizzando l'ambiente circostante e trovando - grazie all'illuminazione del cimitero - le sue cose abbandonate sulla ghiaia della stradina. Ora sapeva più o meno la direzione dove andare una volta spezzato l'incantesimo, ma sarebbe stato problematico arrivarci senza il bastone. Così fece muovere la volpe e, una volta che l'animale ebbe raggiunto il bastone, cercò di farglielo prendere in bocca per poterlo trascinare fino da lei. Una cosa non semplice, in effetti.

    CITAZIONE
    Kitsune-chan: è un portachiavi di peluche a forma di volpe bianca che Yui tiene legato alla cintura o allo zainetto. Se questo artefatto viene attivato, il portachiavi si trasforma in una vera e propria volpe, dal pelo bianco e con una catenina argentata a mo' di collare. Attraverso agli occhi di questa volpe la ragazza è in vedere l'ambiente che la circonda e analizzare la situazione in caso di pericolo. Se Yui fa allontanare la volpe, che è sotto il suo controllo, più di dieci metri l'incantesimo si spezza e la volpe torna ad essere un portachiavi. Lo stesso succede se qualcuno rompe la concentrazione di Yui [Attivazione a comando - Durata: cinque turni].


    Edited by Yui; - 3/11/2014, 13:26
     
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