Pax Deorum

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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Quella sera i suoi capelli rosso fuoco erano tenuti su da alcune mollette nere a forma di farfalla, decorate da delle specie di brillantini, ed erano legati in uno chignon basso, volutamente spettinato. Alle orecchie portava un paio di orecchini pendenti che ricordavano lo stile delle mollette e il suo viso era finemente truccato. Indossava un elegante abito nero, coperto in buona parte da un lungo cappotto dello stesso colore, che di certo risaltava la pallidezza della sua pelle, resa comunque di un colore più naturale grazie all'uso del fondotinta. Le sue mani erano coperte da fini guanti neri e le sue gambe da un paio di collant spessi e da degli eleganti ma anche comodi stivaletti. Per quanto Neris fosse abituata a vestirsi in modo elegante durante le sere in cui il suo teatro era aperto, in quel momento tutto quel trucco e quell'eleganza avevano un ben altro scopo. La vampira aveva sete, provava un desiderio di nutrirsi impellente, sentiva il forte bisogno di nutrirsi della linfa vitale di qualche essere umano, di assorbire in un certo modo la sua vita per poter continuare la propria. La vita dannata di un non morto.

    Quella sera, spinta da un qualche desiderio inconscio, aveva deciso di cambiare luogo di caccia. Era da parecchio che non percepiva la presenza di altri vampiri nella città. Forse si trattava soltanto di un caso, forse erano lì da qualche parte e lei semplicemente non li stava incrociando, o forse era l'unica della sua razza rimasta a Nouvieille. In effetti non lo sapeva e a dire il vero nemmeno le importava. Sin da quando era arrivata nella città, Neris aveva preferito vivere una vita solitaria, senza avere troppo a che fare con i vampiri della città. Aveva rispettato Asterios in quanto più antico e prima arrivato, lo aveva considerato il master della città, ma non lo aveva mai considerato suo capo, come non aveva mai veramente cercato la compagnia dei suoi simili. C'erano state delle eccezioni, ovviamente, ma principalmente aveva preferito starsene per conto suo, aveva preferito pensare al suo teatro fregandosene totalmente di quello che le accadeva intorno. D'altronde, fino a quando il suo santuario non veniva toccato, cosa le importava di quello che succedeva in città? Kimberly se n'era andata, quindi perché avrebbe dovuto preoccuparsene?

    Quindi, al posto di gironzolare per le zone malfamate dei quartieri bassi della città, Neris si era diretta verso la periferia, cercando un locale notturno che potesse fare per lei. Quando vi era entrata non sapeva esattamente come si sarebbe comportata, né chi avrebbe scelto come preda: da quando si era svegliata dal suo Sonno aveva scelto come sue vittime quasi esclusivamente malviventi, con lo scopo di pentirsi delle uccisioni discriminate compiute nel periodo che aveva vissuto col suo creatore e per rendersi migliore agli occhi di Kim, ma a questo punto cosa importava? Lei era lontana, lei l'aveva abbandonata. Per diverso tempo Neris era rimasta attaccata all'idea di scoprire dove era finita e raggiungerla, aveva addirittura pensato di fare irruzione nel Talamasca e torturare qualche osservatore per saperlo, ma poi era arrivata alla conclusione che non sarebbe servito. Si sarebbe soltanto fatta odiare. Era molto meglio che avesse proseguito la sua vita da sola, che avesse rinunciato definitivamente a quella figlia così ribelle e senza cuore. Doveva ricominciare la sua vita, e l'avrebbe fatto da quel locale. Così aveva scelto la sua preda, o meglio lui aveva scelto lei. Era un giovane uomo e, se Neris fosse stata una semplice umana, il suo comportamento l'avrebbe come minimo turbata e resa sospetta. Invece aveva quasi ignorato i suoi tentativi di palpeggiamento e aveva giocato con lui, rispondendogli a rima. Dai suoi gesti e le sue parole, l'obbiettivo dell'uomo era abbastanza chiaro, tanto che non sarebbe servito leggergli i pensieri per comprenderlo, e non era per niente casto. Forse si sarebbe fermato ad un deciso no, o forse non l'avrebbe fatto. Non che in quel momento avesse importanza che fosse un bravo ragazzo o un delinquente, quello che le importava era il suo sangue. Così quando lui l'aveva invitata ad uscire dal pub, lei aveva accettato e l'aveva seguito per le vie della periferia, chiacchierando amabilmente del più e del meno. Non aveva potuto fare a meno che un sorrisetto le comparisse sulle labbra quando lui l'aveva fatta fermare davanti ad una vecchia chiesa, quella che lei conosceva semplicemente come 'chiesa sconsacrata' ma che il cartello rovinato al suo esterno definiva come 'Chiesa di San Calpurnia', all'ironia di quello che l'uomo stava pensando di fare in quell'ex-luogo sacro. Se solo non lo avesse visto come una preda, probabilmente la cosa l'avrebbe fatta alquanto arrabbiare: per quanto quel luogo non appartenesse e non fosse mai appartenuto alla sua religione, era stato comunque sacro, un luogo dove le persone avevano pregato e offerto i propri desideri agli dei. Come osava insudiciarlo con la sua presenza? Beh, sarebbe stato il suo sangue a purificarlo.

    Per Autunno. ^^
     
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  2. Autunno
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    C'era una volta un ragazzo che non apparteneva.
    Era un giovane studente di più o meno 17 anni, grassottello, i capelli lunghi ed unticci, la faccia butterata dall' acne giovanile, un' espressione perennemente corrucciata stampata in volto, come se ogni cosa su cui posasse lo sguardo lo disgustasse. Non risultava molto simpatico ai suoi coetanei: non aveva gli stessi interessi degli altri, non si vestiva come loro, parlava poco e di cose "da strani" : metal, tanatofilia, esoterismo, spiritismo. Difficile dire se i suoi interessi particolari fossero dovuti all' ostracismo che subiva dai coetanei oppure il contrario, lui di certo non se lo ricordava e la cosa non gli interessava più di tanto , potevano morire tutti quelli stupidi idioti senza cervello. Lui stava bene così, da solo con le sue passioni, si ripeteva mentendo a sè stesso.
    Una comune storia triste di esclusione, disagio giovanile, non accettazione, omologazione, quello che vi pare, non si tratta certo di una storia unica ed irripetibile. Al contrario invece del caso che portò invece quel ragazzo ad incontrare uno slenderman in una chiesa sconsacrata in piena notte. La povera vittima era uscita di casa dopo aver raccontato una balla ai suoi genitori su una fantomatica "festa a casa di amici", meditando pensieri nefasti di rivalsa e vendetta, vendetta che si sarebbe preso grazie al libro di rituali di evocazione che aveva comprato mesi prima da un rigattiere armeno che gli aveva assicurato si trattasse di una vera riproduzione di un manoscritto originale polacco del sedicesimo secolo. Ovviamente erano tutte stronzate, il venditore che non era nemmeno armeno, ma italiano, lo aveva fregato alla grande, ma il ragazzo questo non lo sapeva e si era diretto con risoluta determinazione alla chiesa sconsacrata poco fuori città, che gli sembrava il posto migliore per evocare qualcosa; ma non stasera, stasera doveva essere solo un sopralluogo.

    Dal canto suo, lo slender, come spesso gli capitava aveva semplicemente messo un piede dopo l' altro senza una meta precisa in mente, guidato dal caso e dalle proprio inclinazioni fino a finire nella stessa chiesa in cui il ragazzo stava sfogliando il suo vero finto tomo alla luce di una torcia elettrica. La magra figura aveva squadrato dal portone socchiuso quel giovane ed aveva sorriso. Ora sapeva come mai era arrivato in quel particolare posto : erano i sentimenti oscuri del giovane ad averlo guidato. O forse il ragazzo era solo tanto sfortunato, chi può dirlo ? Fece rintoccare il bastone da passeggio sull' acciattolato mentre entrava nella chiesa e lo posava a lato del portone, subito il ragazzo allarmato si voltò ad illuminarlo con la luce della torcia : una figura che sembrava diventare più alta e magra ad ogni secondo < Cos- Ch-Chi ? > balbettò brevemente il ragazzo prima di spalancare la bocca e gli occhi fissando terrorizzato la figura perdere i lineamenti e le sembianze umane mentre diventava alta poco meno di tre metri; fece in tempo a pensare un' ultima cosa prima che la sua mente venisse distrutta

    <ma io non ho fatto niente... >





    Aveva finito da poco di nutrirsi e conservava ancora la sua vera forma, del resto grazie al soffitto alto non aveva problemi a stare in piedi e nessuna fretta di riassuemere la sua maschera umana, non pensava certo che qualcuno potesse infilarsi a quest' ora della notte in un posto così sperduto e particolare. I resti mortali del suo pasto giacevano in maniera scomposta al centro della navata principale , diverse ossa rotte, gli arti ripiegati in posizioni buffe sotto il corpo, una pozza di sangue e ... "altro" che si allargava sotto il corpo che ... incredibilmente respirava ancora ! Ethan non aveva alcun bisogno di uccidere e non ne traeva granchè piacere, la scena si presentava così cruenta poichè questo c' era nella mente ora annichilita della sua vittima, ma una volta finito di cibarsi aveva perso interesse e l' aveva abbandonato lì. Tanto era ridotto ad un vegetale ed a breve sarebbe comunque morto per emoraggia, mica avrebbe mai potuto rappresentare un problema. Alla fioca luce della torcia caduta in terra al ragazzo, si era diretto con calma a recuperare il libro anch' esso caduto: aveva intenzione di passare la notte qui dentro ed aspettare la luce del giorno per ritrovare e ritornare al castello abbandonato, dove avrebbe portato il libro assieme agli altri che aveva recuperato in giro ultimamente.

    Quindi è nella sua vera forma e c'è un tizio moribondo in mezzo alla chiesa. Immagino che oramai non ci sperassi più ed invece sono arrivato come un temporale estivo u.u
    Scusa il ritardo t.t
     
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    Neris ridacchiò, mentre il giovane uomo le sussurrava qualcosa all'orecchio. Un qualcosa che ascoltò solo in parte, più interessata all'odore di quella che ben presto sarebbe stata la sua vittima. Odore che in qualche modo era mischiato al sangue. Che si avvicinasse pure, che credesse di averla in pugno, che sorridesse estasiato mentre apriva le porte di quella vecchia chiesa, alla fine le cose non sarebbero andate come voleva lui, perché sarebbe stata lei ad averlo in pugno. Ma, una volta che il portone fu aperto e lei e la sua vittima furono entrati all'interno dell'ex-luogo sacro, la vampira si rese conto che - forse, forse - le cose non sarebbero andate nemmeno come lei si aspettava. Poté sentire l'uomo annaspare ed indietreggiare di qualche passo, inorridito e spaventato dalla visione che si ergeva davanti a loro. Il luogo era permeato di sangue, cosa che spiegava il perché dell'odore che aveva percepito appena prima di entrare. Quell'odore sembrava quasi cullarla, chiederle di lasciarsi trascinare, di bere dalla sua vittima terrorizzata, di uccidere. Però, in qualche modo, quell'istinto irresistibile era quasi soffocato dalla consapevolezza del motivo del terrore dell'uomo che l'aveva condotta fin lì. Se la figura agonizzante sul pavimento della chiesa non la preoccupava per nulla, anzi... le stuzzicava l'acquolina, l'altissima figura che la sormontava... beh... a dire il vero spaventava anche a lei. Sembrava quasi uscita da un incubo o dalle fantasie di quando era un'influenzabile mortale: una figura bianca umanoide, altra tre metri, e vestita con un abito elegante. Per quanto Neris scavasse nella sua memoria, non aveva mai visto una creatura simile.

    Se non fosse stato per l'inquietudine, se così si poteva definire, che quella figura da incubo le trasmetteva, la vampira sarebbe stata stizzita per l'intromissione nel suo pasto. anche se, da quanto vedeva, quell'essere avrebbe potuto dire lo stesso. Qualunque cosa stesse facendo in quel luogo, l'arrivo suo e della sua vittima l'aveva interrotto. Dannato umano, proprio qui dovevi portarmi!? Pensò, particolarmente irritata con l'uomo che, dietro di lei, si ritrovava ormai con la schiena appoggiata alla porta, lo sguardo fisso sulla creatura, troppo terrorizzato per blaterare qualcosa che avesse anche solo un poco di senso o per aprire la porta e fuggire. In altre parole, era un'essere inutile, adatto solo a diventare un pasto. Un pasto che, a quel punto, le toccava rimandare.

    "Chiedo scusa, non mi ero accorta che questo luogo fosse già occupato." Disse quindi, rivolta alla creatura. Non che fosse veramente interessata a scusarsi per l'intromissione, anzi nonostante tutto era pienamente convinta di non aver fatto nulla di male e che quel luogo fosse perfetto per la donazione di sangue che quell'umano idiota doveva gentilmente farle. Quella frase, quindi, non era realmente sentita dalla vampira, e non si trattava nemmeno di un tentativo di iniziare una vera e propria conversazione. La realtà era molto più semplice e nel frattempo più complessa: Neris stava semplicemente dicendo le prime cose che le passavano per la mente, con un tono di voce che non era esattamente il suo solito. Infatti, la vampira era stata attenta a modulare la sua voce con un tono e un ritmo particolare ed in un certo senso melodico. Era come se quelle parole fossero i fili della ragnatela che stava tessendo, aiutata da piccoli movimenti che in qualche modo potevano sembrare sensuali. "Spero che il nostro arrivo non vi abbia disturbato." Aggiunse, mentre inclinava lievemente la testa e le dita della sua mano destra giocherellavano con una ciocca dei suoi rossi capelli sfuggita alla sua volutamente spettinata acconciatura. "Non è nel mio stile interrompere i pasti altrui, soprattutto se svolti in un luogo così maestoso ed affascinante. Son sicura che gli dei siano lusingati che ancora qualcuno compi sacrifici in loro nome." Altre parole senza senso, frasi in cui Neris non credeva veramente. Frasi quasi ipnotiche, dolci e cullanti. Parole che avevano lo scopo di piegare la volontà di quella creatura e che nascondevano le reali preoccupazioni della vampira. Chi era quell'essere? Anzi, cos'era? Era pericoloso? E, cosa più importante, i suoi poteri avrebbero avuto qualche effetto su di lui?

    CITAZIONE
    - Ammaliare:
    Uno dei poteri psionici che permette al vampiro di affascinare qualunque creatura, mortale e non, che non abbia la stessa abilità innata; gli altri non hanno scampo, l'effetto è pressochè immediato e in base all'età del vampiro stesso.
    Il vampiro può affascinare in diversi modi: con il solo sguardo dalla profondità che attira e chiama chiunque, bello e seducente anche se il vampiro non è bello e giovane. Oppure con la voce: mentre parla con l'intento di sedurre, il vampiro modula la voce a proprio piacimento facendola sembrare soave musica per le orecchie del povero malcapitato... Anche se il vampiro non sempre affascina per uccidere!
    Altro modo di ammaliare è usando voce e movenze seducenti, ma quello più devastante è quando usano tutte e tre le cose: sguardo, voce e movenze. O si scappa (se vi si riesce) o si finisce sotto la loro forte volontà.
    La vittima, ovviamente, farà quello che il vampiro gli dirà di fare, ma non commetterà MAI un atto che va contro la sua morale: suicidio, omicidio e altro. A volte possono fare anche addormentare le vittime, sotto un sonno ipnotico.
    Antico: riesce ad ammaliare cinque insieme, lo sguardo è irresistibile, impiega davvero poco per avere la vittima ai suoi piedi. Quattro turni: uno per ammaliare e tre per agire sulla vittima.

    Ohi, ohi, anch'io sono in ritardo. XDDDD Chiedo scusa, ultimamente ho poco tempo... e quando finalmente sono un po' libera mi viene male agli occhi. Tsk... XD
     
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  4. Autunno
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    Nonostante la sua affinità con il buio e l' oscurità non riusciva a penetrare le tenebre con la vista, la presenza della torcia accesa in terra era quindi una fortuna per lui che ne utilizzò la fioca luce per individuare il libro poco distante dalla stessa. Si ferma con la punta delle lucide scarpe che sfiorava la copertina consunta del libro mentre il volto senza lineamenti si puntava verso il basso - ... - Quando si è alti tre metri il pavimento sembra dannatamente lontano e chinarsi non è propriamente elegante, fortuna che possiede altre risorse, in numero ben elevato. Dalla schiena scese fino a terra uno scuro tentacolo dalla consistenza fumosa che si avvolse con facilità attorno al libro per poi alzarlo fino alla mano destra.

    "Chiedo scusa, non mi ero accorta che questo luogo fosse già occupato."


    Girò la testa lentamente verso l' entrata della chiesa, il libro bloccato nella mano mentre il tentacolo svaniva lesto come era apparso. Non dava l' impressione di essere spaventato o sorpreso dall' inaspettata comparsa di due persone ( certo era anche abbastanza complicato, per non dire impossibile, tentare di riconoscere qualche sentimento su un volto privo di espressioni... ). Con movimenti tranquilli alzò la mano sinistra al bavero della giacca per scostarne un lembo ed assicurare all' interno della stessa il libro con movimenti posati, alzò quindi la mano destra in un saluto, fece un passo indietro uscendo dalla scarsa zona di luce per poi svanire improvvisamente alla vista.
    Ora che si trovava nella sua forma originale ed in un luogo diroccato, con bianche colonne slanciate che creavano zone d' ombra alternate a buio più profondo, poteva sfruttare quasi a pieno le sue straordinarie doti mimetiche, confondendosi con l' ambiente circostante quasi alla stregua di un animale selvatico nascosto in piena vista, ma indistinguibile dallo sfondo.
    Fatto il primo passo per sottrarsi alla luce, ne fece qualche altro per allontanarsi ancora un po' in direzione dell' altare rotto mentre rifletteva rapidamente sul da farsi. Eliminare i testimoni gli pareva superfluo infondo non conoscevano il suo travestimento umano e non potevano creargli fastidio, in più era sufficentemente soddisfatto dal pasto appena avvenuto e non era uso alla violenza gratuita fine a sè stessa... Gli avrebbe lasciati liberi di agire come meglio credavano, restando nascosto senza ostacolarne l' eventuale fuga o agendo contro di loro, sennonchè...

    "Spero che il nostro arrivo non vi abbia disturbato."


    Ancora nascosto dalle ombre piegò la testa di lato in una postura interrogativa. Qualcosa era strano. La donna era strana. Gli... piaceva ? Interessava ? Non sapeva dirlo con certezza, ma provava qualche cosa per lei e di qualsiasi sentimento si trattasse, la sola presenza di un sentimento in lui rivolto ad un essere umano che non fosse dettato dalla fame era un avvenimento rarissimo.

    "Non è nel mio stile interrompere i pasti altrui, soprattutto se svolti in un luogo così maestoso ed affascinante. Son sicura che gli dei siano lusingati che ancora qualcuno compia sacrifici in loro nome."


    Alla prima frase era già sicuro che era in atto qualcosa di strano, conosceva bene le menti ed i sentimenti ed ancora meglio conosceva la SUA mente e percepiva chiaramente che, similmente a quanto era in grado di fare lui, il sentimento che provava per la donna dai capelli rossi gli era instillato forzatamente. Saperlo non lo aiutava a resistergli però.
    Con calma tornò indietro prendendo la navata laterale alla sinistra dell' entrata, piuttosto che la centrale percorsa poc' anzi e mentre si muoveva, rispose con voce calma e pacata, ma che sembrava riverberare come dal distante fondo di una caverna - Mi perdoni l' ardire, ma ho come l' impressione che lei stia operando qualcosa ai miei danni e non posso fare a meno di chiedermi quanto a lungo ciò possa continuare e cosa accadrà una volta che questo ... "artificio" sarà svanito. - In effetti stava pensando freddamente alla situazione e se rivedere i suoi piani, anzi quelli doveva rivederli per forza ora che non riusciva ad ignorare la rossa.


    CITAZIONE
    MIMESI CON L'AMBIENTE CIRCOSTANTE E CON LE OMBRE [Abilità attiva]
    Per poter meglio aggredire e spaventare le loro vittime, gli Slender usano molto spesso mimetizzarsi con l'ambiente che li circonda; il che li rende quasi invisibili all'occhio non allenato grazie al loro aspetto bizzarro e all'uso di abiti neri. Data la natura di questa tecnica e della razza in questione, le abilità legate alla vista come visione notturna o visione termica non producono alcun risultato soddisfacente. Questa tecnica funziona particolarmente bene quando nello scenario sono presenti alberi (soprattutto quelli spogli), piante di media e grande taglia e qualunque paesaggio urbano abbandonato e/o in stato più o meno decadente.
    Questa tecnica è efficace anche di giorno, ma ovviamente le condizioni migliori si trovano durante le ore notturne, soprattutto in luoghi bui o semi-bui.
    Durata massima: 2 turni. Cool-down: 1 turno.
     
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    Appena dopo che lei aveva iniziato a parlare, l'essere sembrava essere scomparso tra le ombre. Per quanto non le fosse necessario vederlo per affascinarlo e le bastasse che fosse lui a guardarla e ad ascoltarla, la scomparsa della strana creatura la inquietava non poco. Non le piaceva l'idea di non avere la situazione totalmente sotto controllo, di non poter osservare ogni suo movimento, anche perché non era esattamente sicura che il suo fascino avrebbe funzionato su quella cosa. Così, visto che la sua visione crepuscolare non sembrava dare risultati soddisfacenti, Neris fissò lo sguardo sulle ombre più scure e lontane dalla torcia, passando alla scurovisione. Mentre la struttura della chiesa si delineava davanti ai suoi occhi in bianco e nero, la vampira cercò con lo sguardo la sagoma dell'alto umanoide, senza però avere risultati. Poteva vedere la figura straziata della vittima dell'essere, come - se solo si fosse girata - avrebbe potuto vedere quella della sua aspirante cena (la cui presenza era anche segnalata dal suo respiro affannoso e dal battito irregolare del suo cuore, alcuni dei tanti sintomi dello stato di shock in cui era evidentemente entrato), ma non riusciva assolutamente a vedere la sagoma di quello che poteva rivelarsi il suo avversario. Anche perché difficilmente le strane creature ti perdonano dopo che le hai affascinate o che ci hai tentato. Consapevole che nemmeno la scurovisione aveva funzionato e che l'essere non si era teletrasportato ma era ancora nella chiesa visto che le aveva risposto, Neris tentò l'infravisione, per quanto ormai sospettasse che nessuna delle sue abilità le avrebbe permesso di vederlo: qualunque abilità stesse usando, era immune a quella della vampira. Consapevolezza che non le piaceva per niente e che la preoccupava alquanto. Cos'era quell'essere? E perché lei si sentiva così spaventata in sua presenza? Aveva vissuto per millenni... era possibile che bastasse un'uomo ombra per farla ricadere nelle paure inconsce di quando era una mortale? Davanti ai suoi occhi la chiesa si colorò delle più svariate tonalità del blu, sintomo di come l'aria fosse fredda. La torcia sul pavimento era rossa, un punto di colore caldo nel freddo della chiesa, mentre il giovane riverso a terra in una pozza di sangue era di una variazione di tonalità di rosso, per quanto più flebili di quelle della torcia. Stava morendo, pian piano la sua vita lo stava lasciando insieme al sangue, ma la cosa non preoccupava per niente la vampira, per quanto l'odore del suo sangue... beh, dire che la stuzzicava sarebbe stato poco. Ma, per quanto fosse assetata, non era di certo il momento per pensare la cena.

    Con un sospiro, tornò alla visione crepuscolare, consapevole di come nessuna delle sue abilità legate alla vista avesse dato esiti nella ricerca dell'essere. Ma aveva ancora un'asso nella manica, e dalle parole della creatura sembrava che stesse funzionando. Così tornò a parlare, la voce piena di potere: "Sono consapevole del fatto di quanto questa mia mossa non sia assolutamente corretta nei vostri confronti, ma son sicura che un gentiluomo come voi possa comprendere il motivo delle mie azioni. Non è mio desiderio disturbare la vostra cena, anche perché mi trovo qui esattamente per lo stesso motivo, ma ammetto di non aver - nella mia lunga vita - mai visto... una creatura come Voi. Non vi sembra quindi naturale che io prenda delle piccole precauzioni? E se mi permettete, la domanda mi sorge spontanea: cosa siete? E per quale motivo vi trovate nella mia città?"

    Avrebbe potuto ordinargli di uscire dalle ombre ma, per quanto la cosa le avrebbe fatto sicuramente piacere, non era sicura che sarebbe stata una buona mossa. Avrebbe significato togliere sicurezza a quell'essere e mettere le spalle al muro una belva è da sempre controproducente. Per ora era meglio lasciargli l'illusione di avere, nonostante tutto, ancora il controllo delle sue azioni, sperando ovviamente di riuscire a tenerlo buono senza dover ricorrere a degli ordini precisi in proposito. Anche perché il suo fascino aveva dei limiti, e lei ne era pienamente consapevole.

    CITAZIONE
    - Ammaliare - Turno 2/4
    Uno dei poteri psionici che permette al vampiro di affascinare qualunque creatura, mortale e non, che non abbia la stessa abilità innata; gli altri non hanno scampo, l'effetto è pressochè immediato e in base all'età del vampiro stesso.
    Il vampiro può affascinare in diversi modi: con il solo sguardo dalla profondità che attira e chiama chiunque, bello e seducente anche se il vampiro non è bello e giovane. Oppure con la voce: mentre parla con l'intento di sedurre, il vampiro modula la voce a proprio piacimento facendola sembrare soave musica per le orecchie del povero malcapitato... Anche se il vampiro non sempre affascina per uccidere!
    Altro modo di ammaliare è usando voce e movenze seducenti, ma quello più devastante è quando usano tutte e tre le cose: sguardo, voce e movenze. O si scappa (se vi si riesce) o si finisce sotto la loro forte volontà.
    La vittima, ovviamente, farà quello che il vampiro gli dirà di fare, ma non commetterà MAI un atto che va contro la sua morale: suicidio, omicidio e altro. A volte possono fare anche addormentare le vittime, sotto un sonno ipnotico.
    Antico: riesce ad ammaliare cinque insieme, lo sguardo è irresistibile, impiega davvero poco per avere la vittima ai suoi piedi. Quattro turni: uno per ammaliare e tre per agire sulla vittima.

    - Vista superiore
    La vista cosiddetta superiore non è altro che quella capacità che possiede il vampiro di poter sfruttare la notte e il buio per poter vedere meglio. Trattasi di un’abilità passiva, cioè sempre attiva. Ci sono tre tipo di vista superiore, che il redivivo può sfruttare secondo la situazione in cui si trova.
    Scurovisione: è l'innata capacità di vedere al buio, ovvero in condizione di totale assenza di fonti luminose. La scurovisione, che si "attiva" quando si guarda in zone di oscurità totale, è del tutto simile alla normale vista, sennonché è in bianco e nero. Questo tipo di visione non viene influenzata dalla presenza di fonti luminose; per cui si riesce ad osservare l'interno di una stanza immersa nel buio anche se il corridoio in cui si affaccia è illuminato da una torcia. Dal punto di vista del regolamento, la scurovisione è una capacità "straordinaria", cioè non legata alla magia.
    Visione crepuscolare: ovvero la capacità di vedere il doppio più lontano rispetto ad un umano in condizioni di bassa luminosità, ad esempio in presenza della luce di una lanterna, della luce lunare o in una giornata di cielo coperto; in una notte di luna piena si riesce a vedere come se si fosse alla luce del sole. Anche questa, come la scurovisione, è una capacità "straordinaria", cioè non legata alla magia.
    Infravisione: capacità di "vedere", nel buio, le fonti di calore o, più precisamente, le variazioni nello spettro infrarosso (il funzionamento è simile, nella realtà, al visore notturno utilizzato dai soldati o alla vista dei serpenti). Nell'oscurità, la creatura vede un'immagine termografica: tutto ciò che è più caldo dell'ambiente si colora di rosso (con una tonalità che cresce con l'aumento dell'intensità della fonte; un umano apparirà come una figura di un rosso acceso) e tutto ciò che è più freddo di colore blu (con una tonalità che decresce con la diminuzione dell'intensità della fonte; un pezzo di ghiaccio apparirà di un blu molto scuro, quasi viola); di conseguenza, ciò che è alla stessa temperatura dell'aria (ad esempio una sedia, una spada, il cadavere di qualcuno morto da lungo tempo) non viene visto a meno che non sia in movimento (un non morto che si dà alla fuga, ad esempio, nel qual caso si vedrà una sorta di "alone tremolante" che attornia una figura di un blu pallido). A meno che non si sia molto vicini, e a meno che non ci sia una forte differenza di dimensioni, le figure che si osservano sono indistinguibili. Una creatura particolarmente calda, come un umano, lascia camminando una serie di lievi e temporanee tracce simili ad orme che chi possiede l'infravisione può seguire.
    Fonte di ispirazione per la Vista Superiore
    Antico: riesce a sfruttare al meglio la vista superiore entro 25/30m, focalizza quasi subito il fulcro nel suo campo visivo. Vede molto più netti rispetto al vampiro anziano, gli spostamenti poco oltre i 25/30 metri.
     
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    Per principio NON entro su forum o siti spammati per mp

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    Io sono sempre disponibile, è l'occasione giusta per far fuori la mia vamp.... ehm... per metterla un po' nei guai!? XD Tutto dipende da Autunno. :P
     
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  8. Autunno
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    Io continuerei, sono solo lento come un rimborso delle tasse causa lavoro stancante e svilente ._.
     
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    Per me va bene aspettare, tanto anch'io sono incasinata con lo stage. (Bello ma stancante. XD) Poi, veda Kei che fare. lol Nel caso si può sempre pensare di chiedere la riapertura. XD
     
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    ~ my greatest sin is my own existence

    Per principio NON entro su forum o siti spammati per mp

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    Angeli Neri
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    era giusto per sapere xD continuate pure coi tempi che volete, lascio aperto ;)
     
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  11. Autunno
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    Avrebbe voluto farle notare come lui avesse già deciso di ritirarsi dalla chiesa, lasciando che la sua visione potesse essere scambiata per un gioco di luci ed ombre unite alla suggestione della vista di una persona evidentemente vittima di un incidente; avrebbe voluto chiedere delucidazioni sull' enfasi posta su quel "mia città" ; più di tutto avrebbe voluto arrivarle a 20 centimetri dal volto e fissarla faccia a faccia, facendole vedere quale abisso di paura si celi dietro ai suoi bendaggi per quello che gli sta facendo eppure lo stesso potere di ammaliamento che opera su di lui gli impedisce di agire e perfino di rispondere come suo solito, lasciando che il pensiero di essere manipolato in qualche modo sparisca pian piano e lasciando solo un interesse profondo nella figura dai capelli rossi e la volontà di assecondarne i capricci e non causarle alcun danno.

    Già, il pensiero improvviso che anche solo il suo aspetto potrebbe spaventarla e farla fuggire lontano da lui lo costringe a fermare il suo passo nella navata laterale e a frapporre una colonna fra lui e la ragazza che, certo non può vederlo, ma potrà farlo a breve, non può confondersi con le ombre in eterno dopotutto. Nascosto dietro la colonna quindi, ricominciò a riprendere l' aspetto umano, mentre rispondeva con calma e disponibilità alla cosa che più l' aveva colpito nel discorso della vampira: ella era convinto di averlo disturbato! - Non si preoccupi, non ha affatto disturbato: ho già concluso il mio pasto e poi ... Non vedo come possa mai disturbarmi la sua presenza, mia cara.- Ah, l' amour ! Sebbene indotto, artificioso e a scadenza breve. - E se posso permettermi, ha fatto più che bene a prendere delle precauzioni, ma non mi sarei mai sognato di recarle danno, mi creda. - ironia della sorte, sta dicendo la pura verità, ma difficile credergli quando è ammaliato. - Cosa sono io ? ... - il silenzio seguì queste parole che riprendevano quello della vampira, il tono quasi sorpreso, o forse confuso. Pochi attimi dopo seguì la risposta, con un tono che sembrava affermare una cosa talmente ovvia da non dover essere spiegata - Io sono io. - Non aveva infatti piena coscienza della sua natura, o per meglio dire sapeva a livello istintivo e profondo le qualità della sua persona, le sue possibilità e le proprie caratteristiche fisiche, ma non sapeva di appartenere ad una razza, nè era al corrente esistessero altri come lui. Si reputava un' entità singolare ed irripetibile, frutto delle menti dei semplici abitanti di Shaderdale e non si interrogava su quesiti che da sempre avevano caratterizzato la storia dell' uomo come : chi siamo? dove andiamo ? che senso ha tutto questo ?

    CITAZIONE
    -MIMESI CON L'AMBIENTE CIRCOSTANTE E CON LE OMBRE [Abilità attiva]
    Per poter meglio aggredire e spaventare le loro vittime, gli Slender usano molto spesso mimetizzarsi con l'ambiente che li circonda; il che li rende quasi invisibili all'occhio non allenato grazie al loro aspetto bizzarro e all'uso di abiti neri. Data la natura di questa tecnica e della razza in questione, le abilità legate alla vista come visione notturna o visione termica non producono alcun risultato soddisfacente. Questa tecnica funziona particolarmente bene quando nello scenario sono presenti alberi (soprattutto quelli spogli), piante di media e grande taglia e qualunque paesaggio urbano abbandonato e/o in stato più o meno decadente.
    Questa tecnica è efficace anche di giorno, ma ovviamente le condizioni migliori si trovano durante le ore notturne, soprattutto in luoghi bui o semi-bui.

    Ultimo turno.

    -TRASFORMAZIONE

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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Per quanto fosse stato un sollievo scoprire che anche quella creatura poteva essere ammaliata, Neris non riusciva ad apprezzare veramente lo stesso atto di ammaliarlo. Quando giocava con un umano, utilizzare il suo charme su di lui era divertente. Era come se la sua vittima diventasse un burattino nelle sue mani, incapace anche solo di rendersi conto del pericolo che correva. Eppure, nella situazione in cui si trovava, le sembrava quasi che i ruoli si fossero invertiti. Per quanto avesse ammaliato la sua vittima... beh... quella vittima le sembrava estremamente pericolosa e temeva la sua reazione una volta che l'incantesimo si fosse interrotto. Oh la paura umana del buio e dello sconosciuto! Era sconvolgente vedere come riuscisse ad intaccare anche una vampira antica come lei! Ma cosa c'era di male ad avere paura? La paura era semplicemente l'istinto che ti gridava di fuggire, di mettersi in salvo da un pericolo forse insormontabile. Il problema di Neris non era tanto il timore che la sola visione di quella creatura le provocava, ma più che altro la sua testardaggine, la sua curiosità e il suo orgoglio, che le impedivano di fuggire a gambe levate come probabilmente avrebbe dovuto fare.

    Ignorò volutamente le prime frasi dell'essere, consapevole del fatto che, con ogni probabilità, una volta che l'incantesimo fosse finito lui sarebbe stato di tutt'altro parere. Non era semplicemente possibile non arrabbiarsi quando qualcuno non solo ti disturbava il pasto ma anche tesseva un incantesimo su di te. Il problema furono le parole successive. La creatura era evidentemente affascinata, quindi era impossibile per lui mentire. Allora perché aveva risposto in modo così criptico alla sua domanda? Stava facendo resistenza? O semplicemente non aveva idea di cosa lui fosse? Un bel problema, in effetti.

    "Avete ragione." Disse dunque, con un sorriso ammaliante e modulando attentamente il suo tono di voce. "Chi siamo e da dove veniamo, che importanza ha? L'importante è il proprio Io, la propria coscienza di se stessi." Di nuovo stava blaterando le prime cose che le venivano in mente, non tanto nel tentativo di iniziare una conversazione pseudo-filosofica ma più che altro per rafforzare il suo incantesimo. "Le nostre vittime ci possono chiamare mostri, esseri del male o creature sovrannaturali, ma la nostra vera natura la conosciamo solo noi. Parlando di vittime... posso permettermi di chiederVi quale sono le vostre prede abituali? Cacciate solo umani o prediligete anche altri tipi di creature?" Se non aveva modo di chiedergli con precisione cosa lui fosse, sarebbe passata ad argomenti più terreni per potersi fare un'idea di quanto lui potesse essere pericoloso per lei e per le creature come lei.

    CITAZIONE
    - Ammaliare - Turno 3/4
    Uno dei poteri psionici che permette al vampiro di affascinare qualunque creatura, mortale e non, che non abbia la stessa abilità innata; gli altri non hanno scampo, l'effetto è pressochè immediato e in base all'età del vampiro stesso.
    Il vampiro può affascinare in diversi modi: con il solo sguardo dalla profondità che attira e chiama chiunque, bello e seducente anche se il vampiro non è bello e giovane. Oppure con la voce: mentre parla con l'intento di sedurre, il vampiro modula la voce a proprio piacimento facendola sembrare soave musica per le orecchie del povero malcapitato... Anche se il vampiro non sempre affascina per uccidere!
    Altro modo di ammaliare è usando voce e movenze seducenti, ma quello più devastante è quando usano tutte e tre le cose: sguardo, voce e movenze. O si scappa (se vi si riesce) o si finisce sotto la loro forte volontà.
    La vittima, ovviamente, farà quello che il vampiro gli dirà di fare, ma non commetterà MAI un atto che va contro la sua morale: suicidio, omicidio e altro. A volte possono fare anche addormentare le vittime, sotto un sonno ipnotico.
    Antico: riesce ad ammaliare cinque insieme, lo sguardo è irresistibile, impiega davvero poco per avere la vittima ai suoi piedi. Quattro turni: uno per ammaliare e tre per agire sulla vittima.

    Chiedo scusa per l'assurdo ritardo. :S
     
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    Dipende tutto da Autunno, ma visto che non si connette dal 16/11/2015 fai che chiudere. Quando tornerà, se vorrà proseguire la role, io sarò ben disponibile (possibili impegni permettendo XD).
     
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14 replies since 19/12/2014, 09:57   237 views
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