Vocazione

Secondo Avvento

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    L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un uomo, ma un'arancia meccanica.

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    Aveva finito.
    La nottata era stata estenuante ma finalmente lui e Myles erano riusciti a completare i richiami.
    Lo Stregone aveva trascorso gli ultimi due anni della sua vita a tracciare i movimenti delle creature soprannaturali più in vista della città del Peccato, a studiarne abitudini e capacità nascondendosi dietro alla maschera di un semplice prete.
    Tutto per quel momento.
    L'antro polveroso del monastero accolse padre Bowman con il consueto abbraccio freddo e polveroso, ma il prelato si disse che non poteva dedicarsi alle opere di pulizia.
    Anche se le suore che abitavano il monastero erano state confinate nell'ala settentrionale ed era quindi altamente improbabile che lo interrompessero, per quello che ne poteva sapere lui qualcuno sarebbe stato incuriosito dal grande afflusso di persone verso quella struttura romanica, sconosciuta ai più.

    La prudenza non è mai troppa.

    Si disse lo Stregone affrettando il passo.
    Il chiostro del monastero, coltivato ma dall'irresistibile fascino decadente e abbandonato, lo accolse silenziosamente.
    Padre Bowman passò attraverso quel praticello illuminato da uno spicchio di Luna ed aprì una vecchia porta di legno massello, che celava una "stanza delle riunioni".
    Al suo interno c'erano una decina di sedie di plastica, un tavolo di legno e un vecchio e polveroso proiettore.
    Bowman si diede da fare affinché la strumentazione si attivasse al meglio, prima di andare a saccheggiare la dispensa delle suore.

    I soldati sono più rispettosi del comandate, se questo li nutre.

    Tornato nella sala riunioni con un paio di bottiglie di vino e un paio d'acqua, oltre che con una grande quantità di pane bianco e qualche dolcetto, Thomas Bowman si sedette.
    Qualcuno sarebbe arrivato prima o poi.
    Lo sapeva.


    Allora, come nel topic gemello dell'altra fazione, potranno postare qui in ordine casuale solo i membri della squadra del prete.
    Usate questo topic per dialogare tra voi, o per porre alcune domande ai PNG.
    Buon divertimento!
     
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    Aveva lasciato che fosse Shinji a occuparsi del messaggio misterioso. Il poveretto probabilmente ne sapeva molto meno di lui, ma di fatto non si era tirato indietro di fronte a quella richiesta per quanto assurda potesse risultare. Quel poveraccio stravedeva per lui e ne conosceva anche l'esatto motivo. Il vecchio li vedeva come il figlio che aveva perso anni prima e per quanto l'Angelo mal sopportare ogni genere di figura paterna non si era mai tirato indietro dall'approfittarsi di quel povero uomo. Ma del resto, poteva mai nascere una sorta di scrupolo in un essere che non conosceva a stento il significato del termine sentimento? A dire il vero sperava il vecchio riuscisse ad instaurare un qualche rapporto con chiccheffosse che aveva inviato quello strano messaggio, quantomeno per cercare di capire [i]chi[/i] ne fosse appunto l'artefice. Quanto a lui, aveva raggiunto subito dopo la sua auto e aveva preso la strada verso quella chiesa che gli era stata indicata chiedendosi appunto perché proprio una chiesa considerando la propria natura non certo fra le più compatibili con quel tipo di ambienti. Che poi ne era a conoscenza questo Bowman di chi era lui veramente? A qualcosa sembrava avere accennato, almeno stando alla serie di aggettivi che aveva utilizzato per definirlo. Eppure ammettendo questo restava e anzi si accentuava il problema del luogo scelto. E se fosse stata una specie di trappola? Ma poi per cosa? Non che fosse privo di nemici, tutt'altro, ma perché proprio ora? Aveva deciso che di Bowman non si sarebbe fidato, qualunque cosa gli avesse detto non avrebbe avuto la sua fiducia e avrebbe fatto quanto in suo potere per metterlo nella condizione di non giocarsi di lui in alcun modo. Era bravo in questo, non era certo il primo idiota che camminava sulla terra. E sapeva come far valere la propria posizione, quello era chiaro.
    Si era fermato con l'auto proprio in prossimità della chiesa sorpreso del fatto che non sembrasse esserci lì intorno anima viva, nemmeno il colui che sembrava averlo chiamato. Strano... E non gli piaceva, non gli piaceva nemmeno un po' tutta quella situazione. Prima nota negativa sul suo conto, non era in grado di accogliere degnamente gli ospiti. Aveva abbassati il finestrino dal lato del guidatore quindi era sceso dalla macchina prima di estrarre dalla tasca nuovamente il pacchetto di sigarette, sceglierne una ed accenderla. Aveva respirato il fumo un paio di volte nell'attesa che il suo ospite si facesse vivo, quindi aveva allungato la mano all'interno dell'abitacolo e aveva pressato il clacson, trattenendola anche lì per un po', finché generasse un lungo suono certo chiaramente udibile da non poca distanza. Al diavolo la segretezza. Punto prima non gliel'aveva chiesta e punto secondo non aveva acconsentito lui a concederla, il che era anche più importante. Lo avrebbe irritato quel comportamento? Tanto meglio! Anche lui era parecchio arrabbiato per l'intrusione nella sua testa, se non altro sarebbero stati pari. E inoltre se davvero ci teneva tanto ad avere la sua collaborazione allora avrebbe fatto meglio ad accettare anche quello.
    Si era poggiato di nuovo alla macchina stringendosi nel suo cappotto come meglio poteva con lo sguardo puntato verso l'edificio e tutta la calma che era in grado di palesare. Era già lì dentro? O doveva ancora arrivare? Certo non era il massimo dell'educazione lasciarlo lì ad aspettare quando era stato lui a... convocarlo? Era il termine giusto?A dirla tutta cominciava già a stancarsi di tutta quella storia. Chi glielo aveva fatto fare di arrivare fino a lì, quando, in quel momento poteva essere a casa a crogiolarsi fra le lenzuola?

     
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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Il breve tragitto dalla biblioteca a casa aveva un poco smorzato l'eccitazione. Era sicura di voler andare al monastero di Saint Mary, di voler perdere tempo dietro a qualsiasi cosa volesse l'uomo che l'aveva contattata telepaticamente? In realtà, non la preoccupava l'idea di dover entrare in un luogo di culto: personalmente non aveva nulla contro il cristianesimo, e le storie dei vampiri bruciati da croci o simili erano solo, appunto, storie. Il problema era che non era pienamente convinta che fosse corretto che lei, l'Antica della città, rispondesse così facilmente alla chiamata di chissà chi, come se i ruoli fossero invertiti. Ma, d'altra parte, come vampira più anziana della città non avrebbe dovuto controllare la situazione? Un'idea che, in effetti, era solo una scusa, una scusa atta a giustificare la curiosità che quella comunicazione mentale aveva suscitato in lei. Così aveva avvisato in teatro che, con ogni probabilità, quella sera non sarebbe riuscita a passare, e aveva cominciato a prepararsi. Si era lavata i capelli e se li era tinti di nero, esattamente come aveva fatto anni prima nel suo giretto a Kakurenbo. Per quanto riguardava il suo abbigliamento non aveva cambiato granché: era rimasta con i suoi antipatici ma comodi jeans scuri, la sua maglia di lana, i suoi stivaletti, e il suo lungo e pesante giubbotto nero. A tutto ciò aveva solo aggiunto una cuffia e una sciarpa di lana. Precauzioni inutili per una che non soffre il freddo, ma adatte a nascondere almeno in parte la sua identità. Per quanto chi l'aveva chiamata sapeva perfettamente chi fosse, non era detto di essere l'unica ad aver ricevuto quel messaggio: meglio approfittare del freddo invernale per imbacuccarsi quel che bastava per rendere difficoltoso il suo riconoscimento.

    Una volta che ebbe finito e i capelli furono finalmente asciutti, la vampira si ritrovò a considerare come arrivare a destinazione. Per quanto avesse promesso a Kimberly, in una delle e-mail che si erano scambiate, che avrebbe preso in considerazione l'idea di prendere la patente e comprarsi una macchina, la verità era che per il momento continuava a muoversi con i mezzi pubblici oppure volando. Per un attimo prese in considerazione di arrivare al monastero via aria, nascosta dal buio della notte, ma poi un'immagine mentale di una certa traditrice che scuoteva la testa con aria contrariata le fece cambiare idea. Con un sospiro non esattamente felice, prese il cellulare: per quanto non le piacesse ammetterlo, forse Kim aveva ragione ed era ora che lei decidesse di integrarsi seriamente in quella società moderna che le sembrava quasi sovrannaturale. Di conseguenza, avrebbe chiamato un taxi e si sarebbe fatta lasciare poco distante dal monastero.

    Il viaggio in taxi era stato particolarmente silenzioso, nonostante i pallidi tentativi dell'autista di iniziare una conversazione. Quando finalmente era scesa dall'auto, Neris si era sentita un poco sollevata. In effetti, non era sicurissima di aver fatto bene a scegliere quel mezzo di trasporto, sicuramente più lento di un bel viaggio aereo, ma poteva consolarsi all'idea che non era rimasta bloccata dal traffico. Il taxi era appena ripartito e lei aveva fatto solo pochi passi, quando aveva sentito il caratteristico suono del clacson. Cosa stava succedendo? Aveva continuato a camminare, avvicinandosi alla fonte del suono: una macchina ferma nelle vicinanze del monastero, a cui era appoggiato un giovane uomo. Chi era? Era anche lui lì per quella chiamata mentale o si trattava semplicemente di una coincidenza? In effetti, c'era solo un modo per saperlo. Continuò a camminare e, una volta che gli fu arrivata abbastanza vicina, si limitò a dire: "Salve, anche lei è qui per scrivere la storia del mondo?". La vampira non poté evitare di pronunciare quelle parole con un tono lievemente sarcastico. In qualche modo, non riusciva a prendere veramente sul serio tutta quella storia, probabilmente a causa delle strane chiamate. Alterare il destino del mondo, riscrivere la storia... non erano degli obbiettivi un po' troppo ambiziosi per chi camminava sulla terra, mortale o meno?
     
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    No power in Earth, not even the Grave can separate us from mercy and grace

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    Era strano il fatto che sebbene il contatto telepatico avvertisse una certa fretta, nel chiostro dove Bola si era teletrasportato non ci fosse altra compagnia di qualche uccellino mattiniero o di qualche insetto minuscolo. Dato che era una persona paziente, però non gli piaceva stare a fare la bella statuina, decise di levitare sopra un albero del chiostro e finire le sue lodi interrotte dalla chiamata.
    Si perse nuovamente nelle sue preghiere a Colui che ha creato Cielo e Terra; si perse così tanto da non accorgersi che una figura agghindata con la veste talare stava passando a passo sostenuto a pochi metri da lui.
    Alla fine della sua lode mattutina, Bola riaprí i suoi falsi occhi e si lasció immergere in quella atmosfera da Romanticismo ottocentesco che adorava e sarebbe rimasto a contemplarla per tutto il giorno; se all'improvviso non avesse sentito una voce femminile da una zona vicina all'albero sopra cui si trovava e decise immediatamente di seguirla: forse era una suora che gli avrebbe potuto indicare la via per raggiungere Padre Bowman.
    quando si trovò davanti una donna non velata ed un uomo dall'aspetto orientale, la sorpresa fu così grande che non poté fare a meno di fare la faccia da pesce lesso
     
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  5. Inertius_93
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    Mentre mi perdevo nel flusso di automobili che, nonostante l'ora, non volevano saperne di starsene nel calduccio del proprio garage, i miei dubbi continuavano a tormentarmi. Se fossi stato un personaggio di un romanzo - come spesso mi immaginavo di essere - tutta quell'eccitazione si sarebbe trasformata in energia, che avrei sfruttato per elaborare complessi modus operandi da applicare alle situazioni in cui avrei potuto ritrovarmi. Ma la verità era che quel chaos mi paralizzava con la stessa facilità con cui mi attirava. Il mio piede destro era fisicamente impossibilitato di allentare la pressione sull'acceleratore - per quanto, alla velocità a cui stavo procedendo, rischiavo di concludere la mia avventura notturna contro un lampione -, ma allo stesso tempo non riuscivo a pensare. Era tutto troppo intrigante. Preso dall'ansia, mi fermai a due o trecento metri dal monastero, scendendo e dileguandomi fra le ombre. Camminai furiosamente per un quarto d'ora buono, uccidendo il primo malcapitato che mi capitava sotto tiro. Giovane, egocentrico, privo di occupazione stabile.. mi assomigliava così tanto che temetti di essermi inflitto la morte con le mie stesse mani. Le sue uniche colpe erano un'apatia comune e una crudeltà occasionale, riscontrabili nella maggior parte della razza umana. Forse fu proprio il fatto di avere difetti straordinariamente simili, a istigarmi. In una notte normale l'avrei risparmiato, anzi niente mi avrebbe costretto a torcergli un capello, ma ora era un altro discorso: stavo impazzendo, dannazione. Dopo essermi nutrito, mi accorsi non soltanto della futilità di quel gesto, ma anche del mio comportamento. Perché mi stavo agitando così tanto? Per quanto mi sforzassi, non riuscivo ancora a farmi entrare in testa che, quando ero a stomaco vuoto, ero vergognosamente suscettibile alle emozioni. Un evento che in genere mi avrebbe turbato appena era capace di sconvolgermi, durante l'astinenza. Ora però ero calmo. Squisitamente calmo. Tornai alla macchina, accesi il motore e ripartii. Mi godetti la desolazione delle strade, riflettendo su cosa fare una volta giunto a destinazione. Suonare il campanello? I monasteri avevano un campanello? Non ne avevo idea. Così come non avevo un'idea precisa del modo in cui comunicare la mia presenza. Pronto? Il vampiro che avete ordinato è arrivato! La mancia prego..Ma perché poi mettere al primo posto la propria natura? Non ero in primo luogo una persona, prima di essere una sanguisuga della società? Beh, dubitavo che si fossero interessati a me per il mio sex appeal o per mio senso dell'umorismo. Non erano mica quegli svitati del Tala, pronti a bersi ogni mia malinconica confidenza come psichiatri di lusso. Non avendo aspettative del genere, per l'occasione mi ero vestito casual, indossando jeans, giacca di pelle e semplici scarpe da ginnastica. Non mi ero neppure fatto la barba, se barba si poteva chiamare quella rivoltante lanugine che mi ritrovavo sulla faccia a ogni risveglio. I miei capelli poi dovevano essere un disastro, dato che avevo lasciato che fosse l'aria del finestrino ad asciugarli. Per lo meno, dovevo avere un aspetto relativamente umano, visto il sangue caldo che mi scorreva nelle vene. Spensi la Ford un isolato prima della chiesa e spalancai la portiera, uscendo. Non mi ci volle troppo tempo per accorgermi che non ero il solo, ad aver risposto all'appello del prete, o almeno dell'aiutante prete. C'erano due figure, in prossimità del punto d'incontro. Per un attimo pensai di agire coscientemente e attendere un po', prima di farmi avanti, ma alla fine la mia impazienza ebbe la meglio. Ci rimasi letteralmente di stucco, quando mi resi conto dell'identità di una di esse. Era Neris, l'antica di quella città. Come ogni volta che vedevo una di quelle creature millenaria simili a statue greche, un piccolo ma insistente allarme nella mia mente prese a urlarmi di togliere il disturbo. Tuttavia, reputai che sarebbe stato tremendamente offensivo, allontanarmi senza salutare. L'altro individuo non dava l'impressione di essere sovrannaturale. Vestiva di scuro e aveva tratti orientali, il che gli donava un aspetto vagamente androgino. Non sapendo bene come approcciarmi ai due, le uniche parole che riuscii a formulare furono un timido..
    Buonasera.. Disturbo?
    Che voleva dire disturbo? Mica ero lì per farmi una passeggiata. Ma ero intimidito, quindi credo di potermi perdonare la mancanza di intraprendenza.
     
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    Nik; Capo, tocca a lei?
     
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    Il rumore del clacson fu l'inequivocabile segno che fuori dalle quattro mura di Saint Mary era arrivato il primo dei suoi alleati.
    Non lo si poteva certo definire un maestro della segretezza, ma per il momento padre Bowman non se ne curò.
    Il monastero era situato in una zona poco abitata e comunque governata dalla più totale omertà, ma in ogni caso non gli sarebbe stato difficile coprire le sue attività.
    Lo aveva imparato facilmente, l'uomo medio, anche il più anticlericale, è propenso a credere nella buona fede dei vecchi sacerdoti.
    Bowman compì ancora una volta il percorso che dal cortile portava all'ingresso, ben sapendo che a breve Myles lo avrebbe raggiunto.
    Se non si era sbagliato, il chierico si trovava già all'interno del colossale monastero.
    In strada, il vecchio stregone distinse con facilità un piccolo gruppo di esseri.
    C'era un orientale, che Bowman immaginò dovesse essere Key Yami, una vampira dall'aria altezzosa che corrispondeva all'immagine che aveva di Neris Iaia, l'eccezionale spirito di Bola Whitecapel e uno spaurito vampiro neofita, che lo stregone riconobbe all'istante come Christopher Copperfield.

    Buonasera signori. disse allargando le braccia e sorridendo amabilmente.

    Innanzitutto, grazie per aver risposto alla mia richiesta d'aiuto così velocemente.
    Sono padre Thomas Bowman e all'interno del monastero c'è già il mio discepolo Myles Warren.
    Vi inviterei ad entrare, se non avete rimostranze. Il monastero è più accogliente di quello che sembra e ha una più che discreta quantità di cibo e vino.


    Il sacerdote albino indicò ai quattro la via e aspettò prima di incamminarsi.

    Quando ci saremo tutti, sarò più che lieto di spiegarvi ogni cosa.

    C'era qualcosa negli occhi del sacerdote che rendeva veramente difficile essere scettici riguardo ai suoi progetti.
    Quale che fosse il suo disegno, padre Bowman ci credeva davvero.
    Ed era determinato a completarlo.

    Prego^^
    Non abbiamo ancora un preciso ordine di posting, né una linea guida da seguire.
     
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    Se c'era una cosa che non gli piaceva quella era aspettare, soprattutto se poi non sapeva nemmeno chi era colui che doveva attendere e, ancora, quando era stato costui a cercarlo con tanta urgenza senza nemmeno spiegargli il motivo. E dire che di lì a poco qualcuno era pure arrivato, ma non doveva essere esattamente chi stava aspettando. La donna dai capelli scuri, alta sicuramente più di lui che se aveva superato il metro e mezzo era probabilmente stato fortunato, arrivata da... boh?! non ne aveva idea, protetta da diversi strati di indumenti, gli si era avvicinata chiedendogli qualcosa sul motivo per cui fosse lì e accennando qualcosa su quello per cui lei probabilmente era lì, qualcosa che aveva a che fare con il cambiare la storia del mondo . Tuttavia, dal tono con cui era stata posta quella questione, aveva la vaga idea che nemmeno lei fosse del tutto certa di quella proposta che aveva ricevuto, almeno quanto non lo era lui. Di certo non era Bowman, su quel punto ci avrebbe messo la mano sul fuoco. L'aveva guardata per qualche istante con un sopracciglio sollevato e l'espressione sorpresa di chi certo non si aspettava si incontrare lì qualcuno.
    «Così sembra...» aveva risposto, il tono non certo aggressivo, non ne aveva motivo alcuno. Tuttavia si era concesso una piccola pausa prima di proseguire per aspirare il fumo dalla sigaretta e scrollare via un po' di cenere «In realtà non mi è stata posta esattamente in questo modo, ma sentire diverse opinioni è certamente rappresentativo del temperamento di chi, pare, abbia convocato qui entrambi. Per quanto mi riguarda non ero nemmeno a conoscenza della presenza di altre persone, lei sì?». Quella sua piccola arringa aveva, ovviamente, uno scopo preciso ovvero confrontare, prima di tutto, quanto era stato detto a lui con quello che era stato riferito ad altri; secondo, piantare il seme di una certa differenza nei confronti di Mr Bowman, diffidenza che lui aveva finito dal principio e riteneva opportuno farne dono anche ad altri, considerando anche che per natura, soprattutto in caso questa fosse venuta allo scoperto (cosa che preferiva di no, ma che temeva date le premesse sul modus operandi di Bowman, non sarebbe mai stato ritenuto affidabile, ma almeno poteva cercare di sembrare l'opzione migliore.
    «Uhm...» si era arrestato per qualche istante «Mi perdoni, credo di aver dimenticato le buone maniere. Key, io sono Key.» aveva aggiunto, quindi, porgendo la mano. Si era esposto, mettendosi un po' davanti, ma quello gli sarebbe tornato utile per tentare di comprendere qualcosa della della persona che aveva davanti studiandone la reazione. C'erano un altro paio di cose che avrebbe voluto dire, ma aveva dovuto frenare il discorso perché, sembrava essere arrivato qualcun altro. Bowman? Che fosse lui? L'atteggiamento non gli sembrava esattamente quello che avrebbe potuto avere un individuo del genere, dopotutto, dubitava che chi li aveva chiamati non si sarebbe certo mostrato tanto.. spaurito? Era quello il termine giusto? Fatto stava che il fatto di non essere stato messo a conoscenza di simili dettagli da parte del loro ospite non gli piaceva e a tal proposito ancora si stava chiedendo cosa, per tutti gli esseri dell'inferno, stesse facendo lì, considerate appunto le premesse. Fatto stava che comunque aveva poggiato lo guardo anche su questo nuovo individuo che a dirla tutta nemmeno sapeva come definire. E non poteva dire altro se non che la sua presenza lo riempiva ancora di domande sulla fiducia che poteva concedere a quella persona che li aveva voluti lì e che ancora non si faceva vivo o almeno così sembrava. Ma per ora non avrebbe parlato, avrebbe semplicemente atteso quella nuova presenza che a questo punto sperava fosse l'ultima, senza sapere che poi, c'era anche lo spirito poco distante da lì a posare lo sguardo su quella sorta di riunione inaspettata. Del resto non lo aveva visto e nemmeno si era accorto di lui, almeno per il momento.
    Quando poi, finalmente, il padrone di casa (sempre che fosse il modo giusto di definirlo) aveva deciso di presentarsi, beh, effettivamente non poteva dire di esserne stato particolarmente contento considerando che quella che gli era parso di vedere era la figura di un prete, il che, automaticamente, dal suo punto di vista gli faceva avvertire una certa puzza di marcio. Perché un prete, dopotutto, avrebbe dovuto avere a che fare con uno come lui? Che tipo di interessi poteva avere in quella collaborazione? Per qualche istante la possibilità che si trattasse di un quarto ospite era stata una vana speranza subito infranta da quella che era stata la presentazione dell'uomo. Aveva imprecato, mentalmente, ma lo aveva fatto. Che fosse maledetto Bowman per avergli taciuto quel dettaglio, chissà se era un trattamento che aveva riservato solo a lui o al resto della compagnia. Aveva, dunque dal suo punto di vista un bel po' di ragioni, dal suo punto di vista e qualcuna, non tutte, l'avrebbe anche fatta presente
    «In effetti,» aveva cominciato «qualche piccola rimostranza io sì, l'avrei. Insomma perché qualcuno di noi dovrebbe seguirla in quello che è un ambiente chiuso su cui lei ha il completo controllo? Senza offesa, ma dal momento che ci invita ad entrare tutti, supponiamo che siamo tutti qui con lo stesso scopo. Eppure i patti non sono chiari. Personalmente, parlo per me, ma nessuno mi aveva informato che ci sarebbe stato un discreto numero di persone oltre al semplice fatto che lei sembra conoscere noi, ma almeno per quello che mi riguarda non so nulla di lei, nemmeno ero a conoscenza del fatto che avesse preso gli ordini, come si usa dire. Dovremo fidarci di lei, assaggiare il suo cibo e tutto il resto? Perché? Non sappiamo nemmeno se ha raccontato a tutti la stessa versione dei fatti e, onestamente, io comincio a dubitarne.»



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    Le parole dell'uomo dai tratti orientali sicuramente non trasmettevano eccitazione. Se Neris avesse voluto collegare qualche emozione a quel tono e a quel modo di esprimersi, avrebbe deciso per la diffidenza. La stessa diffidenza che stava provando lei, in effetti. Il messaggio telepatico l'aveva in un certo senso intrigata, ma soprattutto l'aveva preoccupata. Cosa aveva intenzione di fare chi li aveva condotti lì? Se si trattava semplicemente di un pazzo - un pazzo, ahimé, col potere e quindi pericoloso - si sarebbe semplicemente limitata ad ucciderlo, eliminando così il problema alla radice. Se non lo era... ma era possibile che qualcuno sano di mente offrisse ad una vampira millenaria la possibilità di non dover più celare la sua natura sovrannaturale? Come diavolo poteva pensare che lei fosse disposta a rinunciare alla sua sicura segretezza! Non era mica un personaggio di un romanzo! Dire in girò "ehilà, sono una vampira!" avrebbe compromesso la sua carriera e le avrebbe impedito di vivere tranquillamente.

    "Nemmeno io, in effetti." Rispose alla domanda del giovane uomo, mentre rifletteva su quel 'piccolo' particolare. Per fortuna, nonostante quella piccola 'dimenticanza' nella comunicazione (se così si poteva definire), lei aveva preso delle misure per celare in qualche modo la propria identità. Delle misure che non avrebbero retto di fronte a chi la conosceva già, ma - vista la sua scarsa rete di conoscenze con creature sovrannaturali - sarebbe stato difficile incontrare in quel luogo qualche suo conoscente. "Non avvisarci è stata una grave mancanza. Ma non è l'unica cosa che non ci è stata detta. Spero solo" ...per la sua sicurezza... "che in questa riunione abbia intenzione di spiegarci tutto." E che venire qui non sia stato uno spreco di tempo... Completò tra sé e sé.

    "Piacere di conoscerla. Io sono... Reannon." Disse, quando Key si presentò, stringendogli la mano tesa con la sua guantata. Quando aveva parlato, però, aveva esitato qualche millesimo di secondo prima di pronunciare il nome. Nome che, in effetti, non era il suo ma nel frattempo lo era. Che lei utilizzasse la versione inglese del nome della dea celtica Rhiannon o Rigantona era in un certo senso ironico. L'ultima volta che si era presentata come Rhiannon era convinta di essere la reincarnazione di quella dea, a causa dell'influenza malsana del suo pazzo creatore. Ultilizzalo ora non era soltanto un modo per prendersi in giro da sola, ma anche per dare un segnale di quanto quella storia le sembrasse - almeno con le informazioni attuali - ridicola. Un segnale che probabilmente solo lei poteva recepire.

    Mentre parlava, però, altre due persone erano arrivate. Squadrò la prima per qualche istante, sospettosa in quanto era arrivata dal chiostro, ma la sua espressione evidentemente stupita le fece ipotizzare che fosse anche lui un, per così dire, ospite del monastero. E, con ogni probabilità, nemmeno lui si aspettava di trovare qualcun altro a quellla strana riunione. Quando spostò lo sguardo sulla seconda, invece, quasi si prese un colpo. Mentre una serie di imprecazioni che, in effetti, avrebbe fatto meglio a non imparare le passavano per la testa, Neris si affrettò a rispondere alle parole del vampiro prima che potesse dire qualcosa che avrebbe potuto portare a galla la sua vera identità. D'altronde, lo aveva già incontrato... la notte che lui era venuto a salutarla in quanto antica della città. "Nessun disturbo, non si preoccupi. Io sono Reannon." Disse in modo affabile, lancandogli nel contempo un'occhiata intensa. Un modo come un altro per dirgli: non pronunciare il mio nome o ti ammazzo. Messaggio che, ahimé, avrebbe dovuto inviare anche a colui che li aveva invitati in quel luogo.

    Prima che potesse rendersi conto se il messaggio era stato recepito dall'altro vampiro, arrivò un'altra persona, il cui abbigliamento le fece comprendere essere il 'padrone di casa'. Il pazzo che li aveva condotti fin lì. Quando iniziò a parlare, però, Neris poté rendersi conto che la sua voce era diversa da quella che l'aveva contattata mentalmente, ma la risposta alla sua domanda inespressa arrivò presto con un nome. Myles Warren. Che fosse lui lo scocciatore mentale che l'aveva importunata?

    Ascoltò le parole di Key con un leggero sorriso sulle labbra. Per quanto lei non avesse nulla contro quel luogo sacro, in effetti l'uomo aveva ragione: perché loro avrebbero dovuto entrare nella base di qualcuno in grado di dsturbare la quiete mentale di un'antica? Neris non poteva negare che ci fosse la possibilità che tutto facesse parte di una trappola ben organizzata. "Concordo con Key. Fino a quando non avrete fatto chiarezza sul motivo per cui ci avete fatti venire in questo luogo, non ho intenzione di mettere piede nel monastero." Si limitò a dire, per quanto le parole di Key le avessero permesso di notare anche un altro particolare. Il messaggio mentale che aveva ricevuto sembrava fatto apposta per lei. Che fosse così per tutti? Allora le possibilità che si trattasse tutto di una trappola aumentavano a dismisura.
     
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    No power in Earth, not even the Grave can separate us from mercy and grace

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    Subito dopo essersi ripreso dalla sorpresa provocata dai due sconosciuti, Bola ebbe un altro motivo per sentirsi inquieto: sebbene non fosse in grado di leggere le aure dei viventi, aveva sviluppato una sorta di sesto senso che gli faceva percepire se uno era o no umano e se era buono, neutrale o malvagio; tale "sesto senso" tuttavia non era esattamente corretto al cento per cento: vi erano stati casi in cui aveva percepito persone come malvagie, invece erano solo ambigue.
    Ora riguardo all'uomo orientale, percepiva malvagità e odio e questa sensazione gli metteva i brividi, sebbene non sentisse il freddo; la donna invece emanava potere antico, come di un'essere che ha vissuto molto più di lui e che controlla un potere estremamente forte e pericoloso (quindi anche lei era da temere) inoltre la sua energia non era di origine umana, ma non lo rendeva nervoso, il che indicava che probabilmente non era una creatura dell'Oscurità come invece era l'uomo.
    Alla fine si presentò un altro uomo, questa dai tratti occidentali, tuttavia stranamente emanava lo stesso tipo di energia della donna. Decidendo che era meglio osservarli con attenzione, Bola non si manifestò ancora: lasciò che ognuno stesse per gli affari suoi mentre li scrutava come un medico analizza il corpo del suo paziente.
    Non si era accorto che la donna lo aveva trovato.
    Finalmente il sacerdote si presento, Bola lo riconobbe appena vide la veste talare indossata, l'aspetto era di circa cinquant'anni, ma siccome probabilmente era un mago (di sicuro non era una creatura soprannaturale, altrimenti lo avrebbe avvertito e la telepatia non è un'abilità concessa ai semplici umani, dunque era un'abilità magica) poteva anche essere più vecchio o più giovane in realtà.
    Osservando il modo di parlare di Key, dedusse che doveva avere un'impiego che richiede delle conoscenze avanzate dell'alta società, forse era un medico o un avvocato.
    Ma oltre alla sua posizione, Bola ebbe modo di avere quasi una conferma della sua sensazione: il tono composto, ma diffidente gli suonava come di una persona che in un certo senso gode nel seminare diffidenza negli altri.
    Dopo di lui venne il turno della donna, la quale pareva condividere le opinioni di Key e si presentò come "Reannon", un nome celtico che a Bola ricordava una dea adorata da tale popolo, ma ora stranamente gli sfuggiva cosa controllava, la sua storia...insomma non ricordava la sua mitologia.
    Bola non si fidava di lei e neppure di Key, entrambi gli mettevano i brividi ed era abbastanza sicuro che potessero essere una minaccia.
    Dunque che fare? Era abbastanza sicuro che nessuno a parte il sacerdote fosse umano, ma la domanda era se era meglio perciò svelare il fattoche nessuno era umano oppure tacerlo per evitare di creare fin da subito rivalità all'interno di questa...Armata Brancaleone in versione horror.
    Bola con un orecchio ascoltava le parole dei presenti e con l'altro ascoltava se stesso parlare a voce bassissima, quasi un sussurro, per soppesare i pro e i contro delle scelte.
    Alla fine si decise "Il mio nome è Bola" esordì uscendo dal suo piccolo nascondiglio/punto di osservazione, sicuro che comunque nessuno sarebbe mai andato a scoprire che l'ultimo Bola Whitechapel nato in Irlanda, risultava defunto da cinquecento anni "Non credo che ci siano trappole che non siamo in grado di superare, dato che tutti e quattro abbiamo dei "Doni speciali" che ci danno capacità al di fuori dell'ordinario" continuo in tono cerimonioso e apparendo con il volto da saggio stoico "Ma se la cosa non soddisfa la vostra diffidenza, allora sappiate che sono giunto qui probabilmente prima di voi e non ho visto ne sentito nulla che mi mettesse in pensiero, a parte lo ammetto un comitato d'accoglienza piuttosto tiepido" l'ultima frase la disse abbozzando uno dei suoi sorrisi e infine puntò gli occhi verso quelli di Padre Bowman "Però anch'io sono curioso di sapere come mai Sancta Mater Ecclesia richiede l'aiuto proprio a noi e non a tutta la comunità dei credenti?" Bola in effetti si chiedeva se sarebbe mai stata indetta una nuova crociata, in quanto se loro si potevano considerare "Crociati", allora dovevano essere proprio disperati, per motivi che solo lui e il Signore in persona sapevano.
     
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  11. Inertius_93
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    La risposta che ricevetti dall'anziana mi rassicurò nella stessa misura in cui mi confuse, ma nel giro di una manciata di secondi compresi la sua funzione. Per quanto mi riguardava, trovavo quella precauzione eccessiva. Colui - o coloro - che ci avevano contattati probabilmente conoscevano la nostra natura, quindi non vedevo alcuna minaccia nel palesarci completamente. Ma per mia fortuna non ero così arrogante da ritenermi più furbo di creature cento volte più vecchie di me, per cui ipotizzai che avesse i suoi buoni motivi. Così, replicai sullo stesso tono: non occultai la mia identità, ma finsi comunque di non conoscere la mia interlocutrice.
    La ringrazio, signorina Reannon. Potete chiamarmi Christopher.
    Per quanto riguardava l'orientale - che si presentò a Neris come Key-, non ricevetti risposta, ma associai quel silenzio all'oscurità che parzialmente permeava il luogo dell'incontro e che doveva risultare un ostacolo, per chi non possedeva sensi come i miei. Inoltre, un possibile spunto di conversazione fu interrotto dall'arrivo del nostro anfitrione, che ci accolse con lo stesso distacco di un bambino che saluta gli invitati appena giunti al suo compleanno. Il prete ci invitò a entrare, promettendo viveri e bevande. Dal suo entusiasmo, pensai che effettivamente stava spacciando quel meeting per una festa gioviale. Magari dentro c'erano i palloncini e imponenti torte di panna e
    fragola.. Key invece non parve condividere quella goliardia, mostrandosi invece irritato quanto diffidente. In effetti, non aveva tutti i torti. Non sapevamo nulla di questo fantomatico padre Bowman e abbassare la guardia non sarebbe stato saggio. Nemmeno Neris - alias Reannon - parve compiaciuta dal comportamento del loro convocatore, dimostrandosi irremovile del concedere così facilmente la propria fiducia. Io feci per intervenire, dato che non mi aggradava di rimanere in una angolo assistere passivamente agli eventi - eventi che avevano stuzzicato la mia curiosità e a cui volevo partecipare. Se fossi stato da solo, probabilmente sarei entrato nel monastero senza neppure pensarci, ma in quell'occasione non mi piaceva l'idea di passare per uno sprovveduto. Tuttavia, non ebbi modo di esprimere la mia opinione, dato che il trio di invitati si trasformò in un quarteto. Comparve infatti un quarto individuo. Costui presentava un aspetto relativamente anonimo, indossando una semplice felpa, dei jeans e delle scarpe da ginnastica come le mie. Disse di chiamarsi Bola: un nome curioso, di cui non sapevo stabilire l'origine. Bola non si fece problemi nel palesare la sua consapevolezza della nostra stravaganza - facendomi dedurre che anche Key non fosse un comune essere umano. Ci assicurò inoltre che un suo precedente controllo non aveva rivelato alcuna trappola, ma si unì agli altri nel condividere i dubbi nei confronti di Bowman. Cercai di ignorare le circostanze della sua apparizione: avrebbe potuto essere una sorta di entità spirituale, oppure semplicemente - semplicemente per modo di dire - una creatura in grado di rendersi invisibile o di spostarsi ad elevata velocità. Non potendo stabilire la sua identità, era meglio non basarsi su indizi superficiali. Portai invece il mio sguardo sul prete. Morivo dalla voglia di concedergli il mio benestare e di entrare senza indugio, fregandomene dei se e dei ma, ma non volevo attirarmi le ire degli altri. Feci un passo avanti, sorridendo in un modo che pensai fosse cordiale.
    I qui presenti non hanno tutti i torti, padre Bowman. Intrufolarsi nella nostra testa e aspettarsi che la seguissimo ciecamente non solamente è illogico, ma pure scortese. Simili libertà se le potrebbe prendere il suo
    superiore lassù in cielo, ma dubito che le abbia delegato simili diritti.

    Mi fermai, sentendo una sensazione ben nota che si agitava nelle mie viscere. Avevo appena mangiato, ma tutta quell'eccitazione mi stava dando alla testa. Come mi succedeva dinnanzi a un essere umano verso cui nutrivo un qualsiasi genere di interesse, fantasticai su che sapore potesse avere quella fede che credevo di intravedere in Bowman. Sarebbe stata candida come la purezza? Dorata come il divino? O forse buia come un abisso? Anche Key e Bola mi incuriosivano, ma in misura minore - probabilmente per via delle scarse informazione sul loro conto. La fantomatica Reannon infine non mi ispirava altro che inquietudine. Per scacciarmi di mente quelle brame e quei timori, proseguii il mio discorso.
    Ma immagino che non abbia attirato qui esseri così pericolosi senza avere un progetto preciso. Potrebbe gentilmente rendercene partecipi?
    Ho modificato la descrizione riguardo Bola, precedentemente errata per via di una mia incomprensione.


    Edited by Inertius_93 - 9/2/2015, 21:15
     
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    L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un uomo, ma un'arancia meccanica.

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    Thomas Bowman si rispose con un sorriso allo sdegno delle persone che aveva di fronte.
    Avevano ragione a mostrarsi diffidenti e lui lo sapeva, ma la necessità di contattarli in tempi brevissimi lo aveva costretto a tagliare sui dettagli.
    Allargando le braccia, padre Bowman cominciò la sua storia:

    Comprendo la vostra diffidenza, e mi scuso per l'eccessiva segretezza mostrata fino ad ora.

    Era necessario che la sua perorazione convincesse le creature che aveva di fronte, per cui si preparò a proiettare nelle loro menti le immagini su cui aveva lavorato per una vita intera.

    Immagino sia doveroso premettere che sono uno stregone e che per tutta la mia lunga vita ho atteso questo momento.

    Per tenere a freno l'eccitazione, Bowman si concesse il lusso di fare qualche passo.

    Studiando le antiche culture e le antiche religioni, appare evidente come quasi tutti i popoli, anche i più diversi fra loro, stiano aspettando la venuta di un Salvatore e no, non parlò solo del ritorno di Cristo.
    Si pensi allo Saoshyant dello zoroastrismo, o a Quetzalcoatl, il Serpente Piumato degli aztechi o ancora alle profezie di Nostradams sul nuovo ordine mondiale.


    Nonostante il tenore della discussione, Bowman non stava delirando.
    La sua lucidità era evidente e non era nemmeno un po' intaccata dal gigantesco entusiasmo che lo animava.

    Per decenni ho cercato punti di contatto fra tutti questi Messia.
    E sono sicuro di averli trovati. Sono sicuro che quello che ho soprannominato Bambino delle Stelle sia in procinto di arrivare sulla Terra.


    Sì, non si stava sbagliando.
    I segni erano troppo chiari per essere ignorati.

    Ascoltate, mi rendo conto di quanto questo discorso possa suonare incredibile ma in un certo senso, voi stessi assicurate la sua veridicità.
    Sapete meglio di me che esiste dell'altro, oltre al mondo degli uomini. Esistono vampiri, spiriti, diavoli e moltissime altre creature, che si nascondono come scarafaggi e cercano di vivere in incognito.
    Ma il Bambino delle Stelle potrà condurci verso una nuova età dell'Oro, in cui le Creature Antiche potranno vivere sotto la luce del sole, senza dover scappare e senza doversi vergognare del proprio potere!


    In una sola frazione di secondo, Bowman inviò alle menti che aveva di fronte l'immagine che c'era nella sua.
    Un mondo finalmente pulito, libero dalla corruzione e privo di dolore e sofferenza.
    Una sinarchia di creature mistiche e illuminate.
    Il mondo per cui Thomas Bowman voleva lottare.
     
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  13. Autunno
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    Camminando con passo calmo, posando il bastone da passeggio a terra con gesti eleganti, giunge in vista del monastero anche il simpatico vecchio. Si, voleva venire in macchina scroccando un passaggio, ma il gentile studente universitario che è stato educatamente costretto ad accompagnarlo ha scelto la "via più comoda" : piuttosto che sopportare la paura instillatagli dalla sola vicinanza dello slender, in uno spazio ristretto come quello dell' abitacolo di una macchina, ha preferito schiantarsi volontariamente contro un platano. Un seccante contrattempo che non ha scosso lo slender più di tanto, del resto uno schianto in macchina non è una grande preoccupazione per chi è più o meno immune ai danni fisici e soprattutto si può teletrasportare al sicuro sul marciapiede in un battito di ciglia. Certo ora gli toccava camminare, ma non era mai stato un problema per lui.

    In lontananza scorgeva a malapena le figure di un capannello di persone, una sembrava essere proprio la figura che ci si aspetterebbe di ricollegare al nome 'padre thomas coso' , riconoscibile giusto perchè non si aspettava di incontrare molte persone con indosso un saio ad attendere sulla soglia di un monastero di notte. Quindi il posto doveva essere quello giusto, almeno le probabilità erano alte. Continuò a camminare tranquillamente fino a giungere ad un paio di metri di distanza dal gruppetto per poi prodursi in un garbato - Buonasera. - seguito poi da uno sguardo indagatore sul curioso assembramento di creature. Chissà se riusciva ad indovinare che genere di creature erano... Beh, almeno uno di loro era facile : un nano o ancora meglio un hobbit vista l' assenza di barba e ascia.
     
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    ~ my greatest sin is my own existence

    Per principio NON entro su forum o siti spammati per mp

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    Angeli Neri
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    No, anche quanto sembrava nemmeno la donna che si era presentata con il nome di Reannon era stata messa a conoscenza di quel particolare e a quel punto si chiedeva anche quali altri, se proprio doveva essere onesto. Se già non si fidava di Bowman, figurarsi ora che veniva a conoscenza di quei particolari. No, decisamente la cosa gli piaceva poco e gli piaceva sempre meno mano a mano che veniva a conoscenza di ulteriori dettagli. in ogni caso non aveva avuto il tempo di aggiungere o chiedere molto in quanto poco dopo essersi presentato alla donna era comparso un altro uomo, Christopher, o almeno così aveva detto di chiamarsi.
    «Key» un leggero cenno del capo in segno di saluto e nulla di più, quella strana compagnia si stava allargando molto in fretta e davvero, ora era suo punto di chiedersi che altro sarebbe comparso di lì a breve e soprattutto secondo quale criterio base erano stati selezionati. In ogni caso, l'arrivo del loro ospite era stato di poco supporto alle sue domande, ma se non altro gli era tornato utile per cominciare a definire una serie di posizioni. Tanto per dirne una, Reannon sembrava condividere la sua diffidenza nei confronti di Bowman e di conseguenza non era stato troppo difficile far sì che appoggiasse la sua idea di non mettere piede in chiesa almeno per il momento. Un ottimo inizio, o almeno lo sembrava fino a quando non era sbucato fuori, un po' come i cavoli a merenda un nuovo individuo a prendere le difese del presunto religioso. Non che fosse poi un problema di particolare rilevanza in quanto poteva smontare le teorie di Bola in qualunque momento che poi sembrava aver avuto la brillante idea di svelare non solo se stesso, ma anche il resto dei presenti. «Doni...» non avrebbe negato, certo non era un bugiardo, ma nemmeno avrebbe specificato la natura di quelli che lo riguardavano «Suppongo che l'unica persona che potesse essere a conoscenza di simili particolari data la natura del messaggio, che a questo punto immagino tutti noi abbiamo ricevuto, sia il qui presente signor Bowman e insieme a lui chiunque faccia parte della sua combriccola, in questo caso come possiamo asserire noi altri che dica, signor Bola, il vero? E se invece così non fosse allora come potrebbe essere a conoscenza di cosa esattamente possa essere...» una piccola pausa quasi fosse alla ricerca del termine più appropriato «seccante per me, o per la signorina, o ancora per il signore? Dopotutto non è forse vero che alcuni sono intolleranti alle nocciole, altri al glutine e altri ancora al lattosio?» gli pareva una buona metafora dopotutto che gli permetteva di non portare alla luce nessun tipo di particolare sulla propria persona. Ascoltò anche la versione di Christopher che gli aveva fornito un ulteriore punto a sostegno della sue tesi «In effetti,» aveva aggiunto «l'uso della comune corrispondenza sarebbe stato certamente di maggiore gradimento.» E poi aveva ascoltato le parole del loro ospite che si era autoproclamato stregone. Uno stregone, la cosa lasciava oltremodo sorpreso. Cosa ci faceva uno stregone con l'abito talare? Buona domanda sperava fosse soddisfacente anche la risposta, ma più guardava Bowman più aveva l'impressione di trovarsi di fronte a un pazzo invasato e se lo diceva lui un fondo di verità doveva pur esserci. Tutte quelle storie di Messia, stelle eccetera che poi andava a raccontare a lui. Cosa doveva aspettare di ottenere? Cosa si aspettava che facesse uno come lui con quelle informazioni? Non gli aveva detto nulla, rimanendo impassibile anche quando quelle immagini gli avevano raggiunto la testa. Di nuovo.... La detetestava quella situazione se doveva essere sincero, doveva ricordarsi di procurarsi qualcosa che gli schermasse il cervello da intrusioni di quel tipo.tra l'altro quelle immagini di pace, amore e benessere lo avevano disgustato a tal punto che si riteneva fortunato di non aver cenato. In ogni caso, se fino a quel punto aveva creduto che Bowman fosse semplice invasato, ora avrebbe quasi scommesso sul fatto che fosse completamente pazzo e i pazzi, si sa, possono diventare particolarmente pericolosi. E poi un dubbio, se quel prete invece sapesse esattamente cosa stava facendo e la loro presenza lì avesse uno uno scopo diverso da quello che voleva lasciargli credere? Tuttavia quei pensieri erano stati interrotti dall'arrivo di un nuovo individuo, un uomo distinto, anche un po' inquietante, se doveva essere onesto. Aveva sollevato lo sguardo quando lo sconosciuto, che a quel punto supponeva doveva far parte di quella combriccola, aveva pronunciato quel saluto e quindi gli aveva rivolto un cenno del capo senza però degnarlo di troppa confidenza.



    correggo i colori in un secondo momento, scusate il ritardo


    Edited by ~ KeiLeela - 5/3/2015, 00:51
     
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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Dopo di lei, fu uno dei nuovi arrivati a parlare. Ascoltò le parole di Bola, non sapendo se sentirsi o meno sollevata dal sapere che lui era riuscito a dare un'occhiata al monastero. Ma da quando era arrivato? Si era veramente guardato intorno per controllare se ci fossero state trappole o simili? In effetti, Neris non sapeva se fidarsi. Non che fosse una novità, d'altronde: erano poche le persone a cui la vampira era disposta a dare la sua fiducia... e spesso erano state quelle stesse a tradirla, come era successo con Arawn e Kimberly. Ma le sue considerazioni sull'affidabilità di Bola, furono interrotte dalle parole del monaco e da ciò che esse comportarono. Per la seconda volta in quella serata, Neris poté percepire quella che lei considerava un'intrusione nella sua mente. Questa volta non si trattava di un messaggio mentale, o almeno, non era semplicemente una voce quella che il monaco le stava trasmettendo. Immagini della sua vita, delle sue ricerche, immagini che si accompagnavano alla sua spiegazione, con ogni probabilità per dimostrare la sua buona fede e le sue intenzioni. E, infine, l'immagine di un mondo paradisiaco, irreale ed impossibile. Eppure lo stregone Bowman sembrava credere in quel mondo e nell'esistenza di quel Bambino delle Stelle. Che fosse pazzo? Ma non sembrava delirare. Pazzia lucida? Esisteva? In ogni caso, agli occhi di Neris quella storia continuava a sembrare ridicola. La cosa migliore, a quel punto, sarebbe stato girare i tacchi e andarsene, ma era una buona idea lasciare quel pazzo a piede libero senza controllo? E sia, per adesso lo terrò d'occhio... non vorrei che combinasse qualche guaio nella mia città... Decise. Anche se, probabilmente, la cosa migliore sarebbe dissanguarlo subito, prima che possa combinare qualcosa di grave. Ma tutto a suo tempo...

    "Se vuole anche solo una minima possibilità che noi decidiamo di fidarci di lei, signor stregone, sarebbe meglio che lei e il suo amico la smetteste di intrufolarvi nella nostra mente, per inviare messaggio, immagini o chissà cos'altro. Altrimenti potrei non rispondere delle mie azioni." Commentò, ricordando le parole Christopher... dette, tra l'altro, poco prima che il monaco decidesse di violare nuovamente la loro privacy. Non si trattava di lettura del pensiero, ma era comunque seccante. Le dava la sensazione di non avere il controllo della situazione.

    Non trovò nulla da aggiungere alle parole di Key, così si limitò ad un cenno di assenso. Per quanto non avesse intenzione di fidarsi di nessuno dei presenti, nemmeno di quell'orientale che sembrava seguire la sua stessa linea di pensieri e nemmeno del suo 'collega' vampiro, non le dispiaceva il fatto di non essere l'unica ad avere qualche dubbio su quella faccenda. Anche se, in effetti, a pensarci.... se esistevano i vampiri perché non credere a quel 'Bambino delle Stelle'? Ma semplicemente non ce la faceva: probabilmente avrebbe avuto dubbi su quella storia ridicola e sulla sanità mentale dello stregone fino a quando quel fantomatico bambino non fosse stato davanti a lei. Bambino che, con ogni probabilità, non esisteva e non sarebbe mai esistito.

    La sua linea di pensieri fu, però, rotta per la seconda volta in pochi minuti, a causa dell'arrivo dell'ennesimo invitato: un uomo elegante, con un bastone da passeggio, che in qualche modo aveva un che di inquietante. "Buonasera." Rispose comunque al suo saluto, per poi tornare ad osservare lo strano monaco.

    @Nick.tran: chiedo scusa, pensavo che fosse già manifestato. Se vuoi che modifico dimmelo e sarà fatto. ;)

    @Autunno: per l'altra role che si fa? Visto che non è ancora iniziata la ambientiamo dopo alla quest e quindi i nostri pg non si sono ancora incontrati?
     
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45 replies since 26/1/2015, 11:46   917 views
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