Underground City

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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Se doveva trovare un motivo logico per cui era scesa nella città sotterranea era la noia. Nelle ultime notti, Neris era annoiata. Né la caccia, né il lavoro al teatro erano riuscite a tirarle su il morale, ad attirare la sua attenzione, sprofondando nella normale routine. Era da tempo che non aveva più incontrato né percepito la presenza di Bane e delle sue figlie (che, in effetti, non aveva mai avuto il piacere di incontrare) e probabilmente era meglio così. Se avevano lasciato Nouvieille o se avevano deciso di tenere un profilo basso era un bene per lei e probabilmente per la città. Eppure, in quel momento, Neris quasi desiderava la loro presenza, l'adrenalina che la minaccia le faceva scorrere nelle vene. Se Kim fosse stata ancora a Nouvieille, probabilmente la vampira avrebbe scherzato dicendo di essere stata infettata dal desiderio di cacciarsi nei guai della ragazza, ma anche lei se n'era andata da anni. Anni che, per una vampira millenaria come Neris, erano solo dei brevi momenti. Così, per non finire a rigirarsi nella bara senza sapere cosa fare, Neris aveva deciso di indossare un abbigliamento comodo - una giacchetta nera sopra ad una leggera maglia rossa, un paio di jeans e comodi stivaletti in pelle nera - e partire all'esplorazione. Aveva sentito parlare della presenza di un'antica città sotto Nouvieille, così aveva deciso di provare a vederla con i propri occhi. Non aveva idea se l'esplorazione avrebbe portato qualcosa di interessante, non sapeva se in quel labirinto di cunicoli ci fosse qualcosa che valeva la pena visitare, ma non l'avrebbe saputo fino a quando non avesse provato. E, nel caso avesse trovato qualche affresco o qualche statuetta interessante, avrebbe anche potuto decidere di portarsi un souvenir a casa. Un pensiero poco corretto, ma a Neris non importava particolarmente. Era in vita, se così si poteva definire, da più di duemila anni: perché avrebbe dovuto preoccuparsi troppo della legge umana? In breve tempo tutto quello che la circondava sarebbe scomparso, sarebbe cambiato col passare dei secoli. Che male faceva tenersi qualche ricordo dei bei tempi andati?

    Nella tracolla che portava al fianco aveva diversi oggetti, tra cui una piccola torcia. Non credeva che avrebbe avuto bisogno di usarla, visto che era in grado di vedere nell'oscurità più completa, ma aveva preferito portarla con sé per sicurezza. Se avesse incontrato qualche altro eventuale esploratore, sarebbe stato difficile spiegare perché lei non aveva bisogno di illuminazione. Anche perché, da quanto poteva vedere, i tunnel erano dannatamente bui. L'illuminazione artificiale non era ancora arrivata laggiù, forse per mancanza di fondi o forse per qualche altro motivo squisitamente umano, ma per Neris era meglio così. Se quel luogo si fosse trasformato in una specie di museo, allora si sarebbe perso tutto il senso dell'avventura. Beh, anche la capacità di vedere nel buio rovinava un po' l'atmosfera. Se un umano fosse sceso lì sotto si sarebbe trovato immerso nell'oscurità, e solo il pallido raggio di luce della sua torcia sarebbe riuscito in parte a fenderla. Probabilmente sarebbe stato emozionante e spaventoso, emozioni che a Neris erano precluse. Come si faceva ad aver paura quando il tunnel era ben visibile ai suoi occhi, anche se in bianco e nero?

    CITAZIONE
    - Vista superiore
    La vista cosiddetta superiore non è altro che quella capacità che possiede il vampiro di poter sfruttare la notte e il buio per poter vedere meglio. Trattasi di un’abilità passiva, cioè sempre attiva. Ci sono tre tipo di vista superiore, che il redivivo può sfruttare secondo la situazione in cui si trova.
    Scurovisione: è l'innata capacità di vedere al buio, ovvero in condizione di totale assenza di fonti luminose. La scurovisione, che si "attiva" quando si guarda in zone di oscurità totale, è del tutto simile alla normale vista, sennonché è in bianco e nero. Questo tipo di visione non viene influenzata dalla presenza di fonti luminose; per cui si riesce ad osservare l'interno di una stanza immersa nel buio anche se il corridoio in cui si affaccia è illuminato da una torcia. Dal punto di vista del regolamento, la scurovisione è una capacità "straordinaria", cioè non legata alla magia.
    Visione crepuscolare: ovvero la capacità di vedere il doppio più lontano rispetto ad un umano in condizioni di bassa luminosità, ad esempio in presenza della luce di una lanterna, della luce lunare o in una giornata di cielo coperto; in una notte di luna piena si riesce a vedere come se si fosse alla luce del sole. Anche questa, come la scurovisione, è una capacità "straordinaria", cioè non legata alla magia.
    Infravisione: capacità di "vedere", nel buio, le fonti di calore o, più precisamente, le variazioni nello spettro infrarosso (il funzionamento è simile, nella realtà, al visore notturno utilizzato dai soldati o alla vista dei serpenti). Nell'oscurità, la creatura vede un'immagine termografica: tutto ciò che è più caldo dell'ambiente si colora di rosso (con una tonalità che cresce con l'aumento dell'intensità della fonte; un umano apparirà come una figura di un rosso acceso) e tutto ciò che è più freddo di colore blu (con una tonalità che decresce con la diminuzione dell'intensità della fonte; un pezzo di ghiaccio apparirà di un blu molto scuro, quasi viola); di conseguenza, ciò che è alla stessa temperatura dell'aria (ad esempio una sedia, una spada, il cadavere di qualcuno morto da lungo tempo) non viene visto a meno che non sia in movimento (un non morto che si dà alla fuga, ad esempio, nel qual caso si vedrà una sorta di "alone tremolante" che attornia una figura di un blu pallido). A meno che non si sia molto vicini, e a meno che non ci sia una forte differenza di dimensioni, le figure che si osservano sono indistinguibili. Una creatura particolarmente calda, come un umano, lascia camminando una serie di lievi e temporanee tracce simili ad orme che chi possiede l'infravisione può seguire.
    Fonte di ispirazione per la Vista Superiore
    Antico: riesce a sfruttare al meglio la vista superiore entro 25/30m, focalizza quasi subito il fulcro nel suo campo visivo. Vede molto più netti rispetto al vampiro anziano, gli spostamenti poco oltre i 25/30 metri.
     
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  2. ~Bobby J.
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    Il vagabondaggio notturno, oramai, aveva acquisito un ruolo di rilevanza nel suo stile di vita, spingendolo ad uscire di casa come un gatto e rientrare come un ladro, al fine di evitare scomode domande e rogne all’interno della sua famiglia. Nonostante fosse un gran simpatizzante della verità e della sincerità, s’era spesso trovato a mentire sui propri turni di lavoro ed inventare fantomatiche compagnie femminili per creare situazioni favorevoli alle sue fughe dopo il calar del sole; era sempre stato un gran pigrone e mai avrebbe pensato di trovarsi a gironzolare per la città in una notte simile, eppure le cose erano cambiate senza neanche chiedergli il permesso. Cambiate così, da un giorno all’altro, trasformando il poco più adolescente pigro e rotondo che era in qualcosa di completamente differente, oltre il lato puramente estetico.. Non riusciva mai a fermarsi veramente, se non per stanchezza estrema o subito dopo il plenilunio, momento del mese che lo faceva somigliare ad uno zombie che trascinava i piedi alla cieca in cerca di cervelli. Erano appena passati quattro giorni dalla piena e, se doveva essere onesto con sé stesso, si sentiva ancora abbastanza stropicciato ma la voglia di saltare fuori di casa l’aveva vinto! Non riusciva a stare fermo troppo a lungo ed il richiamo dell’esterno era stato più forte; conosceva un detto, che suo nonno materno amava dire spesso e chissà poi per quale motivo: “Non importa quanto nutri il lupo, lui continua a guardare la foresta”. Non avrebbe saputo dirlo meglio, in verità! Non c’era nulla nella sua vita quotidiana che riuscisse a trattenerlo troppo a lungo nello stesso luogo, soprattutto all’interno di quattro mura. Aveva il viscerale bisogno di muoversi ed esplorare, forse per riuscire a stabilire preferenze riguardo luoghi da frequentare, luoghi più sicuri o quelli dove andare esclusivamente in cerca di rogna.
    Era tornato di recente in quella città e c’erano molte cose che ancora desiderava rivedere oppure vedere, poiché non ne aveva mai avuta la possibilità, ed una di queste era la città sotterranea. Era sempre stato troppo piccolo per poter andare lì sotto e nessuno gliel’aveva mai appoggiata, per un lungo periodo inoltre era stata resa inaccessibile in quanto pericolante e rischiosa; chissà se la questione era stata risolta oppure nulla era cambiato! In ogni caso l’eventualità, in quel momento, lo spaventava molto meno. Il suo senso dell’orientamento era notevolmente migliorato da allora e se si fosse perso per quei corridoi bui oppure una delle vie avesse ceduto, sarebbe stato comunque capace di trovarne un’altra ed uscirne indenne. O almeno ne era perfettamente certo! Spericolato e noncurante del rischio lo era sempre stato ma la sua nuova condizione, se da un lato l’aveva reso più riflessivo e di pensiero raffinato, dall’altra gli aveva donato una maggiore sicurezza di sé e di conseguenza un aumento esponenziale di spericolatezza. Aveva passato qualche ora con dei conoscenti in un pub, quella sera, ed anziché tornare a casa si era defilato verso quel luogo che per tanti anni aveva ritenuto proibito, lasciando l’auto parcheggiata davanti al locale. Accampare la scusa del “ho bevuto un po’, preferisco andare a piedi” non aveva destato alcun sospetto, ma in verità quelle due birre mandate giù non gli erano neanche arrivate all’anticamera del cervello! Non s’era neanche equipaggiato più di tanto, indosso aveva la sua chiave ed il laccio di cuoio allacciato al polso destro, era solito portarli con sé di notte per sentirsi più tranquillo, sapeva a cosa servivano e cosa avrebbero potuto tenere alla larga, più o meno. Una piccola torcia a led nella tasca dei jeans, con pile nuove di pacca, era forse stata una debolezza oppure un ulteriore rassicurazione; se fosse stato troppo buio per i suoi occhi, avrebbe potuto usarla per vedere dove metteva i piedi ed in che posto si era cacciato.
    L’illusione che sarebbe stata la classica esplorazione in solitaria si ruppe non appena giunse nelle vicinanze dell’entrata del tunnel, spiccio da qualsiasi recinzione, al contrario di quel che ricordava. Tutto attorno e proveniente da una direzione particolare, cioè la sua destra, aleggiava un odore pungente ed acre, seppur reso appena più tenue dall’umidità presente nell’aria. Non aveva mai sentito un odore identico a quello, a dir la verità, ma conosceva perfettamente il lezzo di un corpo morto da qualche tempo ed in condizioni di buona conservazione; le teste di cervo che suo nonno aveva in casa, isolato dal contesto l’odore della formaldeide e vari prodotti per tassidermia, conservavano quel terribile sentore di morte. Un cadavere in decomposizione ne aveva un altro quasi completamente differente, ma non era quello il caso! Di che cosa si trattasse esattamente, non ne aveva idea. Sicuro si trattava di qualcosa che aveva transitato lì ed imboccato l’entrata della città sotterranea, prendendo chissà quale direzione all’interno dei tunnel. Che qualcuno avesse trascinato lì un cadavere..? La scelta migliore sarebbe stata indubbiamente fare retromarcia e tornarsene a casa, non pensarci più e farsi i fatti propri. Andare a ficcare il naso in certi affari non era davvero di sua competenza, né tantomeno frugare nel territorio altrui, ma.. Ma, come ogni cucciolo che si rispetti, percepiva perfettamente il rischio della situazione ma l’avventatezza della gioventù e l’incoscienza l’avrebbe inevitabilmente spinto in avanti, verso un vero e proprio salto nel buio. Neanche il tempo di finire di pensarlo ed era già lì, ad una decina di metri dalla soglia dell’entrata, al buio totale di quei tunnel. La sua vista non era perfetta in un’oscurità così assoluta e probabilmente per una buona visione avrebbe dovuto accendere la torcia, ma la situazione gli puzzava di bruciato e per il momento preferiva avanzare nel buio pesto piuttosto che farsi individuare immediatamente. Non era capace di distinguere ogni dettaglio del tunnel o del suolo, ma riusciva ad individuare comunque i contorni del tunnel, mura e suolo.
     
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    In un certo senso era deprimente poter vedere così bene. Le increspature della roccia erano ben visibili ai suoi occhi, come delle specie di macchiette nere in uno sfondo bianco. Se prestava troppa attenzione alle pareti le sembrava quasi di vedersi il mondo vorticare attorno, quasi si trattasse di una di quelle immagini che aveva, qualche giorno prima, trovato sul web: un gioco ottico... da capogiro, si sarebbe potuto dire. Non che quella sensazione fosse in grado di disturbarla più di tanto: bastava che non si soffermasse troppo sui particolari, che si concentrasse sulla visione di insieme e il gioco era fatto. Continuò a camminare lentamente, osservandosi attorno. Il tunnel era decisamente polveroso e spoglio, se non si considerava i calcinacci sparsi un po' ovunque. Avrebbe avuto bisogno di un po' di manutenzione ma, soprattutto, quello che mancava era un dannato affresco. Non stava di certo cercando opere che riuscissero rivaleggiare quelle di Giotto, dannazione! Le bastava un dipinto murale, qualche animale disegnato rozzamente sulle pareti da qualche popolo primitivo... non che avesse idea di quanto fosse antico quel posto, in effetti. Neris semplicemente non aveva pensato di informarsi prima di scendere laggiù, e cominciava a pentirsene. Scrollò le spalle con noncuranza, copiando un gesto forse fin troppo umano. Che importanza aveva? Stava andando all'esplorazione, sapere tutto prima sarebbe stato deprimente. L'importante era che ci fosse veramente qualcosa da scoprire, qualcosa che risultasse interessante ai suoi occhi, altrimenti non sapeva cosa avrebbe potuto fare. Beh... difficilmente avrebbe provato a far crollare i tunnel per vendicarsi... insomma... non le sembrava il caso di 'sotterrarsi viva'. Un flebile sorriso comparve sulle sue labbra a quella specie di battuta. Sotterrarsi viva. Era una frase adatta ad un non morto che aveva passato secoli a dormire dopo essersi sotterrata in un luogo tranquillo? Probabilmente no, ma quantomeno dimostrava come gli ultimi anni l'avessero cambiata. Aveva trovato qualcosa per cui valesse vivere. Il mondo era diventato più interessante... o forse semplicemente aveva superato lo shock che aveva subito quando aveva scoperto la verità su Arawn e su sé stessa. Era sconcertante quanto tempo fosse stato necessario per accantonare quelle vicende in un angolo della sua mente e arrivare addirittura a riderci su. Quasi, almeno. Forse c'era più da piangere che da ridere. Come aveva fatto ad essere tanto ingenua e stupida?

    Qualcosa, un'immagine colta con la coda dell'occhio, attirò la sua attenzione. Il suo sguardo si posò su un mucchio di macerie. Una specie di sorriso increspò le sue labbra, mentre si inginocchiava vicino a quel mucchio di pietre, ma non si trattava di un sorriso di vittoria. Più che altro, era un sorriso sarcastico. Ecco che bell'arte che aveva trovato! Il massimo della intelligenza umana! Un mucchio di bottiglie di birra, mezze rotte tra le pietre. Cos'era? Degli idioti si erano divertiti a fare baccano nella città sotterranea? Non avevano un po' di rispetto per il passato?

    Era ancora inginocchiata accanto a quell'immondizia che considerava come comportarsi, se far finta di niente e andarsene o se fare lo sforzo di tornare indietro e buttare in qualche cestino quella schifezza, quando un lieve odore le arrivo alle narici. Annusò l'aria come se fosse un animale, perplessa. Odore di cane? Lì sotto? Non che fosse esperta di quel tipo di animali, ovviamente: i cani solitamente la ringhiavano e l'abbaiavano, quasi si rendessero conto che c'era qualcosa che quadrava in lei. Cosa significava quell'odore? Non che avesse necessariamente importanza, d'altronde erano più interessanti i leggeri passi che si stavano avvicinando. Lanciò un occhiata in direzione di quel suono, verso la parte di tunnel appena percorsa, ma la sua scurovisione non le fu di nessun aiuto. Poco prima il tunnel aveva curvato, e ora quella innocente curva era il motivo per cui non poteva scoprire a chi appartenevano quei passi. Non senza spostarsi, almeno. Sospirò, alzandosi in piedi e avvicinandosi con la schiena ad una parete di roccia. Perché mai avrebbe dovuto lei muoversi ed andare a controllare? Lei se ne sarebbe stata buona lì, aspettando che l'altro visitatore si avvicinasse. E, per non suscitare inopportune domande, avrebbe tenuto la torcia in mano, per quanto spenta. In caso di necessità, aveva già una mezza idea di come spiegare quella stranezza.

    CITAZIONE
    - Vista superiore (scurovisione)

    - Sensi sviluppati:
    Permette al vampiro di usare al massimo i suoi cinque sensi per fare tutto ciò che ritiene utile: seguire tracce, ascoltare dialoghi a metri e metri lontano da lui e tanto altro, sentire e percepire odori e rumori ad una certa distanza. Oltre tutto il vampiro possiede il sesto senso, ossia ciò che lo mette all'erta quando c'è aria di pericolo, minaccia, avverte la morte nelle vicinanze, le emozioni altrui così come la vita. E' per questo che riescono a sapere prima di chiunque altro se, per esempio, una donna è incinta, o se un uomo sta per morire o può essere salvato, così come avverte il passare delle stagioni in base alla vita che si manifesta nella natura.
    Antico: avverte perfettamente attorno a sè rumori, odori, parole e sensazioni nel raggio di circa 20/25 metri. Oltre i 25 metri riesce a capire se sono odori, rumori e altro che appartengono alla natura, umana e non, o sensazioni dovute al sesto senso.

    Se qualcosa non va bene, avvisami che sistemo. ^^
     
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  4. Michael Tadion
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    Si era perso. Era ormai da una decina di minuti che tentava di ritrovare il percorso giusto per tornare in superfice, ma era stato tutto inutile, non gli restava che andare avanti e sperare di trovare un'altra uscita il prima possibile. Quella che doveva essere una semplice missione esplorativa e di caccia si stava diventando più complicata e faticosa del precisto, e nonostante odiasse ammettere i propri errori molto probabilmente non sarebbe mai dovuto venire lì quella notte, ma l'istinto di esplorare e conoscere nuovi posti era stato troppo forte e senza riflettere era disceso sottoterra, sperando anche di trovare qualche giovane e inesperto mostro con il quale tenersi in allenamento in vista di qualche caccia più impegnativa e rischiosa, aveva sopravvalutato le proprie capacità e sottovalutato quanto potessero essere insidiosi quei sotteranei. Inizialmente, quando aveva iniziato a girovagare senza una meta precisa per quei luoghi, aveva acceso la sua piccola ma efficente torcia per cercare di illuminare la propria strada, alla ricerca di qualcosa di interessante, erano luoghi molto antichi e pieni di segreti, ma non aveva trovato altro che polvere e carcasse di roditori morti chissà da quanto tempo, e mentre camminava pensò che se avesse incontrato qualcuno avrebbe dovuto spiegare il perché della sua presenza, ricordandosi anche che lui era venuto a caccia di mostri e non di segreti, quindi sarebbe stato troppo rischioso farsi individuare così facilmente. Decise quindi di spegnere la torcia e di iniziare ad camminare lentamente lungo il tunnel nell'oscurità più totale, ad ogni passo che compiva cercava di fare il minimo rumore per poter sfruttare al massimo gli altri sensi, così da compensare almeno in parte la mancanza della vista. Improvvisamente la gamba sinistra perse l'appoggio e scivolò all'indietro facendo cadere a terra il giovane cacciatore che non ebbe il tempo di reagire per cercare di aggrapparsi a qualcosa. Fortunatamente non si era rotto nulla, aveva solo un piccolo graffio sulla mano destra dalla quale iniziò a fuoriuscire delle piccole gocce di sangue, ma sicuramente nulla di grave. Lentamente si rialzò e, una volta ripreso fiato, iniziò a cercare con le mani cosa l'avesse fatto scivolare, non ci volle molto, infatti dopo pochi minuti immerse le mani in una sostanza oleosa e molto densa. Non sapeva cosa fosse, ma dall'odore sembrava pece o catrame. Non sapeva spiegarsi da dove provenisse ma poco importava, molto probabilmente c'era una qualche infiltrazione nel soffitto dell'ormai instabile tunnel, e che la sostanza oleosa provenisse dalla superfice. Riprese la propria lenta e silenziosa marcia, sembrava un cupo mietitore che tornava negli inferi dopo una notte passata a raccogliere le anime dei mortali. Gli occhi cercavano di penetrare l'oscurità, ma era del tutto inutle, non riusciva a vedere assolutamente niente, nemmeno le proprie mani che erano protese verso le pareti del tunnel. Si fermò, non poteva continuare così, non sarebbe andato da nessuna parte continuando a brancolare nel buio come una talpa, avrebbe preparato una trappola sperando che qualche mostro, che gironzolava per quei malsani tunnel, così una volta catturato costringerlo con la forza a condurlo in superfice. Senza perdere tempo si voltò indietro e tornò rapidamente indietro ripercorrendo lo stesso percorsò, finché non giunse circa dove era inciampato pochi minuti prima, immediatamente come se fosse stato aiutato dal destino, ritrovò la pozza oleosa. Un grande sorriso si dipinse sul suo volto, per un istante aveva temuto di averla superata durante il ritorno. Prese il suo accendino dalla tasca del suo giubbotto di cuoio e diede fuoco a un pezzo di giornale che si era tenuto, e una volta che ebbe preso fuoco lo gettò sopra la misteriosa sostanza oleosa, che immediatamente si incendiò rivelandosi essere una piccola pozza di pece. Una grande fiamma si levò illuminando il piccolo tunnel per una decina di metri da entrmbe le direzioni, finalmente era tornata la luce. I suoi occhi poterono finalmente osservare le pietose condizioni nelle quali si trovava quel luogo, che sembrava potesse crollare da un momento all'altro seppellendolo vivo per sempre. Quello scenario di totale decadenza e abbandono fecero riaffiorare nei suoi pensieri dei ricordi lontani, quando ancora ragazzo insieme al suo mentore aveva cacciato il suo primo mostro, la mummia di un antico patrizio romano, nelle catacombe sotto Roma. Non era stato facile riuscire a catturarla, ma alla fine di un estenuante inseguimento erano riusciti a imprigionarla dentro una trappola magica creata appositamente per quella caccia. Come ultimo e diperato tentativo di fuga la mummia aveva usato i propri poteri per portare i due cacciatori ai tempi dell'antica Roma, cercando di corromperli a lasciarla andare, ma era stato tutto inutile. La mummia era immediatamente bruciata arsa viva non appena l'illusione era svanita.
    Il crepitio del fuoco lo fece rinsavire dai propri pensieri, non doveva perder tempo. Il fuoco ora produceva abbastanza luce e l'odore acre dei neri fumi della pece sarebbero stati percepiti da qualunque essere vivente che si fosse trovato in quel labirinto infernale. Non restava che nascondersi ed aspettare che qualcuno o qualcosa si facesse vivo ed agire di conseguenza. Fece qualche passo indietro, allontanandosi di qualche metro dal fuoco e trovata una piccola rientranza nella parete lì si nascose ad aspettare in silenzio.

    Posso unirmi?
     
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  5. ~Bobby J.
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    Avresti dovuto chiedercelo prima di postare, ma oramai..
    Vediamo cosa dice Neris, comunque c'hai un gran fegato eh! :D
     
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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Per me va bene, si preannuncia divertente. XDDDD
    Povero cacciatore... o povere creature? XD
     
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  7. ~Bobby J.
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    E allora sia xD
    Per mantenere l'ordine andiamo per turni:
    Adesso vado io, poi Neris, poi Michael e così a giro è_é va bien?


    Man mano che avanzava nel tunnel, la situazione della sua vista non poteva dirsi migliorata ma si stava abituando al buio, riuscendo a mettere a fuoco in maniera migliore quel che distingueva. Non poteva comunque lamentarsene, a dire il vero, se non avesse distinto nemmeno le pareti del tunnel, dove curvava e dove mettere i piedi sarebbe stato decisamente peggiore..! L’odore che aveva iniziato a seguire era, inoltre, un’ottima guida e gli sarebbe bastato seguirne l’esatta traccia olfattiva per filare dritto esattamente laddove si trovava quella cosa, che non avrebbe saputo definire meglio al momento. L’umidità del sottosuolo rendeva gli altri odori un poco confusi, ma non al punto di fargli passare inosservato un piccolo dettaglio: nessun odore umano lì attorno era recente quanto quello di cadavere che stava seguendo, a rigor di logica sembrava che nessuno l’avesse trascinato lì sotto, ma la razionalità gli suggeriva che un morto non poteva tirarsi in piedi e scendere a fare un giro là sotto. O almeno.. non un morto qualsiasi. Dal canto suo non aveva accumulato l’esperienza necessaria per poter giungere a certe congetture ed ipotesi, per sua fortuna il medico curante che aveva scelto ne sapeva molto più di lui e, chissà poi per quale motivo, era sempre pronto a dargli buoni consigli e raccontargli storie, in modo da non lasciarlo languire nell’ignoranza come uno stupido. Che quell’uomo non fosse esattamente normale l’aveva compreso da un pezzo, tuttavia si interrogava ancora su quale fosse la sua vera natura e perché l’avesse preso, in un certo senso, così a cuore. Gli era parso di capire che avesse dei figli della sua età, nonostante apparisse piuttosto giovane, probabilmente si trattava dell’eco dell’istinto paterno!
    Era stato proprio lui ad accennargli qualcosa riguardo dei morti non esattamente morti, in grado di confondersi con i mortali. Oltre ai più classici vampiri ce n’erano molti altri, cose di cui non aveva mai neanche sentito parlare. Se doveva essere onesto con sé stesso, gli pareva ancora assurda l’idea che esistessero davvero creature notturne, con lunghi canini appuntiti, pronti ad azzannare alla gola degli sprovveduti umani e nutrirsi del loro sangue. Erano storie, stupide storie che avrebbe preferito restassero tali. Il lavorio del suo cervello, in ogni caso, non l’aveva distratto più di tanto dal seguire quell’odore e giungere ad una svolta del tunnel, oltre il quale quella cosa doveva essere passata. Fermarsi ed aspettare sarebbe stata indubbiamente una saggia scelta, più quell’odore si faceva vicino e forte, più se ne sentiva terribilmente infastidito. Ma.. No, non aveva intenzione di fermarsi e tornare indietro, non si riteneva un codardo e non era di certo il tipo che se la dava a gambe davanti alla prima difficoltà; se fosse stato così, probabilmente in quel momento avrebbe ancora venti chili in più e sarebbe sul divano della propria casa, ancora felicemente fidanzato o peggio.. Sposato.
    Aveva rallentato i propri passi in modo da renderli più silenziosi, rallentando allo stesso modo il respiro per produrre meno suoni possibile. Qualche piccolo suono era giunto alle sue orecchie, lievissimi passi e scricciolio di sassolini o terreno sotto delle scarpe, frusciare di vestiti; chiunque si trovasse oltre la curva era al buio totale esattamente come lui o se ne andava in giro con una qualche diavoleria, tipo un visore notturno. Procedendo lungo la parete del tunnel, senza tuttavia toccarla, azzardò a fare capolino da quella curva per sbirciare almeno un po’ la creatura che si trovava a poca distanza, covando la speranza di non venir aggredito da chissà quale furia nel giro di un attimo. Allungando il capo oltre la curva, come prima cosa gli riuscì di distinguere un cumulo di qualcosa in un angolo, sicuramente macerie ed immondizia varia ma non sembrava ci fosse un vero cadavere lì, a meno che non fosse in pezzi dentro una bella busta di plastica ma no.. Non sentiva l’odore del sangue e della decomposizione. Proprio mentre si decideva ad avanzare di un altro passo, un secondo odore predominante si aggiunse al quadro complessivo, seppur flebile rispetto all’altro, ma in continuo crescendo. Un odore orribile, fastidioso, che gli aveva fatto pizzicare il naso; odore di catrame o di copertone bruciato, acre e tossico. Per il momento pareva decisamente lontano e non ancora forte al punto da farlo starnutire e scappare di gran carriera, ma abbastanza curioso da fargli sembrare la situazione sempre più interessante!
    Si concesse un altro passo, silenzioso ma ampio, uscendo appena allo scoperto da quella curva per riuscire a distinguere una sagoma eretta, poggiata contro una parete, a cinque o sei metri da lui. I lineamenti erano abbastanza un mistero per il momento, ma la silouette.. Inconfondibilmente femminile. Il suo istinto suonò il campanello che fino a quel momento s’era lasciato attendere. Una sensazione di allarme e panico, piuttosto velato, sembrava volerlo mettere in guardia da quella creatura che però pareva calma almeno quanto lui. Avrebbe voluto domandarle se sentiva quell’odore di cadavere e copertone bruciato, anche se la prima domanda gli sarebbe sembrata piuttosto stupida.. L’odore di cadavere veniva da lei, non aveva bisogno di farsi altre domande né covare ulteriori dubbi. Quella ci vedeva bene quanto lui lì, se non meglio, e sicuramente si fidava più del suo istinto rispetto a quel che riusciva a vedere.
     
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    Ok. ^^


    Faceva fatica ad interpretare l'odore che aveva colto la sua attenzione. In prima battuta avrebbe potuto dire che era l'odore di un umano, ma aveva anche una caratterizzazione quasi animale, se dire una cosa del genere aveva qualche senso. Se fosse stata più esperta sulle creature sovrannaturali o quantomeno avesse passato più tempo tra esse, Neris avrebbe potuto avere qualche certezza in più, al posto di fare delle pallide ipotesi che probabilmente non avevano né capo né coda. Un mannaro? Possibile, come era possibile che si trattasse di un umano proprietario di qualche cane o animali simili. Insomma, non aveva nessuna certezza e, per quanto non le sarebbe dispiaciuto avere qualche conoscenza in più, dubitava che bastasse andare in biblioteca per scoprire quello che cercava. I miti e le leggende davano molte informazioni, ma dicevano anche molte cavolate. L'unica opzione sarebbe stata accedere alla biblioteca personale del Talamasca, ma da quando Kim se n'era andata (e da quando le era passato il desiderio di torturare i suoi ex-colleghi per scoprire dove si trovava) non aveva più alcun desiderio di avvicinarsi a quell'edificio. Per quanto gliene importava, gli osservatori potevano anche sparire da Nouvieille. Ci sarebbero stati meno ficcanaso tra i piedi.

    Il rumore di passi si era alleviato, come se la persona che lo stava producendo avesse deciso di avanzare più cautamente. A quel punto Neris non era più molto sicura che un essere umano avrebbe potuto percepirlo. In altre parole, la sua idea di farsi passare per una povera ragazza timorosa di uno stalker dava acqua da tutti i pori. Difficilmente avrebbe potuto far credere alla persona in arrivo di aver spento la torcia perché aveva paura che la persona che si stava avvicinando (e che credeva la stesse seguendo) fosse il suo ex. Non che fosse un'idea brillante sin dall'inizio. Beh... era un attrice, no!? Avrebbe improvvisato. Anche perché non c'era più tempo per fare progetti, come poté constatare quando vide una testa sbucare da oltre la curva, come per indagare su quello che la aspettava subito dopo. Ma indagare come? Senza una fonte di luce sarebbe stato impossibile per un umano vederci qualcosa. In altre parole, quell'individuo non era umano. Non che avesse importanza. Umano o no, lei aveva una reputazione da mantenere. Dopotutto, non voleva che girasse la voce che la proprietaria del Théâtre des Vampires era una vampira. Beh, sarebbe stata una buona pubblicità per il teatro, ma avrebbe attirato anche la clientela sbagliata.

    Così accese la torcia che aveva in mano, puntando il raggio di luce più o meno nella direzione della curva. Per quanto la nuova fonte di luce non stava sfalsando esageratamente la sua scurovisione - era semplicemente comparso un raggio bianco nella sua visuale - la vampira preferì passare alla visione crepuscolare. La luce della torcia sarebbe stata sufficiente anche ad un umano per vedere abbastanza bene nelle vicinanze, e sicuramente sarebbe stata sufficiente ad una vampira antica per fronteggiare un eventuale pericolo. E, in ogni caso, non è che le piacesse eccessivamente vedere il mondo in bianco e nero. "Chi... chi va là?" Domandò, facendo tremare la voce come se fosse stata colta di sorpresa. Se doveva essere sincera, non aveva idea di dove avrebbe potuto portarla la recita e in effetti non le importava. Stava improvvisando, no!?

    Aveva appena pronunciato quella breve frase, quando percepì un altro odore, un odore che come vampira aveva imparato a temere. Un lieve odore di fumo e di catrame si stava diffondendo per il tunnel, diventando ad ogni secondo più forte ed intenso. Un incendio? lì sotto? Era possibile? Se doveva essere sincera, la cosa non gli piaceva affatto e non si trattava soltanto del terrore atavico che prendeva ogni creatura, umana e animale, di fronte al fuoco. Lei era una vampira e il fuoco era per lei una minaccia, se non il simbolo stesso della morte. Per quel motivo usava raramente le sue abilità pirocinetiche, e per quello stesso motivo in quel momento stava provando il profondo desiderio di rifare di corsa il tragitto appena percorso e uscire da quei dannati tunnel. Ma l'odore del fumo non era come avere il fuoco a pochi passi, quindi Neris non fece troppa fatica a riprendere il controllo, senza aver bisogno dell'aiuto della sua collana che, comunque, si sarebbe attivata solo in presenza di fuoco e non di un semplice fumo. La tentazione di uscire di lì era ancora forte, ma non abbastanza da farle dimenticare di non essere sola, e nemmeno abbastanza da cacciare totalmente la sua innata curiosità. Perché c'era odore di fumo? Da quel che aveva potuto vedere, in quei tunnel non c'era niente che potesse prendere fuoco facilmente e comunque sarebbe stato assurdo se qualcuno avesse acceso un fuoco lì sotto. Cosa gli sarebbe servito? Per vedere meglio? E rischiare di morire soffocato? Ok, la cosa era assurda... ma era ancor più assurdo che lei provasse il desiderio di svelare quel quesito, di scoprire cosa stesse succedendo. "Sente anche lei odore di fumo?" Si ritrovò quindi a domandare, d'un tratto quasi dimentica della recita che aveva appena iniziato.

    CITAZIONE
    - Vista superiore
    [...] Visione crepuscolare: ovvero la capacità di vedere il doppio più lontano rispetto ad un umano in condizioni di bassa luminosità, ad esempio in presenza della luce di una lanterna, della luce lunare o in una giornata di cielo coperto; in una notte di luna piena si riesce a vedere come se si fosse alla luce del sole. Anche questa, come la scurovisione, è una capacità "straordinaria", cioè non legata alla magia. [...]
    Antico: riesce a sfruttare al meglio la vista superiore entro 25/30m, focalizza quasi subito il fulcro nel suo campo visivo. Vede molto più netti rispetto al vampiro anziano, gli spostamenti poco oltre i 25/30 metri.

    - Sensi sviluppati:
    Permette al vampiro di usare al massimo i suoi cinque sensi per fare tutto ciò che ritiene utile: seguire tracce, ascoltare dialoghi a metri e metri lontano da lui e tanto altro, sentire e percepire odori e rumori ad una certa distanza. Oltre tutto il vampiro possiede il sesto senso, ossia ciò che lo mette all'erta quando c'è aria di pericolo, minaccia, avverte la morte nelle vicinanze, le emozioni altrui così come la vita. E' per questo che riescono a sapere prima di chiunque altro se, per esempio, una donna è incinta, o se un uomo sta per morire o può essere salvato, così come avverte il passare delle stagioni in base alla vita che si manifesta nella natura.
    Antico: avverte perfettamente attorno a sè rumori, odori, parole e sensazioni nel raggio di circa 20/25 metri. Oltre i 25 metri riesce a capire se sono odori, rumori e altro che appartengono alla natura, umana e non, o sensazioni dovute al sesto senso.
     
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  9. Michael Tadion
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    Il fumo denso e nero come una il buio di una notte senza luna si espandeva lentamente per tutto il tunnel, il catrame bruciava creando una fiamma, che seppur contenuta per dimensioni, sprigionava un intenso calore che si poteva percepire anche a una distanza moderata. Michael restava nascosto nel piccolo anfratto aspettando paziente l'arrivo di qualsiasi essere, umano o no, tuttavia il denso e tossico fumo aveva reso quasi irrespirabile l'aria e le pareti di pietra si stavano lentamente surriscaldando per l'intenso calore delle fiamme, ma per il momento la situazione era ancora sotto controllo. Per evitare di bruciarsi i polmoni per l'incandescente fumo, si era inginocchiato a terra così da poter respirare più facilmente l'aria fresca che proveniva dai buchi del pavimento del tunnel e per precauzione aveva estratto la sua pistola e controllato che fosse carica così da non avere il minimo problema in caso di pericolo. Non sapeva quanto avrebbe resistito in quelle condizioni, ma sapeva che la curiosità avrebbe attirato qualcuno in quella zona, era insolito che qualcosa prendesse fuoco in quei tunnel. Il fumo continuava ad aumentare e sicuramente aveva invaso anche molti altri settori di quel districato labirinto per molte centinaia di metri, e l'aria incominciava a mancare sempre di più. Il fuoco che avrebbe dovuto rappresentare la sua salvezza si stava rivelando il suo peggior nemico in quella situazione, ma doveva resistere dopo tutto era un cacciatore e non sarebbe stato un po' di fumo a ucciderlo. Si coprì il volto fino al naso con uno pezzo di cotone bagnato d'acqua, avrebbe un minimo filtrato e raffreddato l'aria, questo gli avrebbe dato la possibilità di resistere più a lungo in quelle condizioni. Non gli restava che continuare ad aspettare in silenzio, si sedette all'interno della piccola rientranza del tunnel e presa la pistola iniziò a rigirarla tra le mani osservandola attentamente, aveva portato diversi caricatori con se, ma non aveva la minima idea di cosa avrebbe incontrato quella notte, molto probabilmente la pistola sarebbe bastata a fermare qualche mostro, ma se le cose si sarebbero messe male avrebbe usato qualche granata al magnesio e al napalm o qualche oggetto magico per risolvere la situazione. Era ben equipaggiato, ma non esistevano mostri facili da catturare, quindi avrebbe tenuto alta la guardia e usato qualsiasi risorsa per uscire vivo da quella situazione. Il fuoco continuava ad ardere e ben presto era sicuro che qualcuno sarebbe arrivato.
     
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  10. ~Bobby J.
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    Una volta girata quella curva, sapeva che sarebbe stato ufficialmente allo scoperto e che tornare indietro sarebbe stato piuttosto inutile! Non sapeva però che reazione aspettarsi dall’altra creatura, di sicuro avrebbe immaginato tutto tranne quello che si sarebbe verificato di lì a poco; un movimento del braccio della donna ed un click, un suono normalmente leggero ma che in un ambiente simile produsse addirittura un breve e flebile eco, ed una fonte di luce diede nuovamente vita ai colori del posto, illuminando quel tratto di galleria dove entrambi erano fermi. Strinse appena gli occhi, le sue pupille completamente dilatate non avevano di certo gradito il cambio di illuminazione, ma almeno così poteva farsi un’idea migliore di quel che aveva intorno e soprattutto di quel che aveva davanti. Certo, se quella torcia fosse stata accesa già da prima, l’alone di luce avrebbe sicuramente colpito la parete a ridosso della curva e l’avrebbe sicuramente notata, non era un genio ma nemmeno un deficiente. Mosse qualche passo verso la donna, infilando le mani nelle tasche della giacchetta di panno nero dal taglio sportivo che indossava, lasciata aperta sopra una maglia blu piuttosto leggera. Era rimasto serio ed in silenzio per una considerevole manciata di secondi, giusto il tempo di fare appena cinque passi ed osservare quel che fino a poco prima non aveva potuto vedere. L’aspetto della donna era piuttosto giovane, poteva dimostrare all’incirca la sua età, ma la sua pelle era candida ed appariva perfetta come il coccio liscio delle belle bambole da collezione: lo stesso valeva per i suoi occhi, scintillanti come fossero fatti di cristallo.
    L’odore che aveva seguito inoltre si era fatto più forte e quasi riusciva a tenerlo fermo a quella distanza, impedendogli di avvicinarsi più di tanto; quello del fumo, nel contempo, s’era fatto più forte e proveniva dal continuo del tunnel, diffondendo una puzza acre allucinante! Si schiarì appena la voce scrollando appena le spalle, era più incuriosito che intimorito in quel momento, nonostante la sensazione di repulsione data da quella presenza “Il lupo cattivo..?” sì, non era certamente la risposta più intelligente ed originale, ma il rosso vivo dei capelli della pallida signorina gli aveva acceso quella stupida lampadina nel cervello.
    Era quasi sul punto di aggiungere un’altra stupidata alla sua precedente battuta, ma in quei pochi secondi quell’orribile odore sembrava essersi intensificato più che rapidamente, non si trattava di un copertone bruciato da un senzatetto o chissà cos’altro, si trattava di qualcosa di più grosso, molto più grosso. L’odore iniziava a pizzicargli il naso ma ancora non c’era traccia di fumo, tuttavia la piega presa dalla situazione non gli piaceva affatto.. Di una giovane donna dall’aspetto particolare e l’odore di morte non aveva paura, ma di un incendio, suo malgrado, sì. La sensazione di panico veniva da sé, dalla sua parte meno umana, aveva sempre saputo che il fuoco teneva lontani gli animali selvatici ma non aveva mai sperimentato la paura del fuoco dei lupi su pelle. Vinse la tentazione di tamburellare i piedi a terra e tornare indietro, per nulla al mondo avrebbe fatto la figura del codardo in un momento simile!
    Annuì rapidamente alla a domanda rivoltagli, nonostante il perché gli fosse stato dato del lei gli avesse lasciato un punto di domanda sulla punta della lingua, ma tant’è.. “Sì lo sento e non mi piace per niente.” perché nasconderlo? Aveva la netta sensazione che la donna fosse a suo agio almeno quanto lui, cioè decisamente poco. Si concesse uno sbuffo un poco contrariato e si decise a tirar fuori le mani dalle tasche, per estrarre con la destra la torcia dalla tasca posteriore dei jeans: sì, non ne aveva molto bisogno ma perché non vederci chiaro se ce n’era la possibilità? La accese a sua volta ed il fascio di luce bianco si unì a quello della torcia altrui, illuminando ulteriormente l’ambiente e rivelando una leggerissima foschia nell’aria, che non era di sicuro umidità, si trattava sicuramente di fumo “Chi è lo scemo che si è messo a dar fuoco a della schifezza qui dentro..? Si ammazzerà e combinerà un gran disastro, sembra catrame..!” nuovamente aveva inspirato l’aria per cercare di determinare cosa esattamente stesse bruciando, ma la sua idea iniziale non era cambiata. Spostandosi di lato, verso la propria sinistra, mosse un paio di passi verso il continuo del tunnel senza scollare lo sguardo dalla donna; non voleva voltarle le spalle e contemporaneamente indagare su quanto stava accadendo, sfidando il disagio che andava crescendo.
     
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    Agli occhi degli uomini, la vita passa dal buio all'oscurità. Agli occhi degli dei, la vita è una morte...

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    Il lupo cattivo? Era una risposta davvero particolare. Quindi lei era cappuccetto rosso, eh? Una visione alquanto interessante e divertente della situazione, e a Neris sarebbe piaciuto commentare in modo scherzoso la cosa. In un'altra situazione lo avrebbe anche fatto, e magari avrebbe dato più importanza all'odore particolare che le dava un'idea abbastanza buona di quella che avrebbe dovuto essere la razza del giovane... lupo cattivo, ma il fumo che stava sempre di più aumentando aveva decisamente cambiato le sue priorità. Tra un forse mannaro e un incendio... beh, il più pericoloso era il secondo. O almeno credeva. Insomma, magari quell'uomo avrebbe potuto risultare decisamente pericoloso, ma in quel momento gli unici pensieri che passavano per la testa della vampira riguardavano il fumo e il fuoco che doveva essersi scatenato da qualche parte lì nei tunnel. La sua mente le stava chiedendo imperiosamente di tornare indietro, di andare via da lì, ma in qualche modo Neris stava resistendo a quella grande tentazione. Forse era a causa della sua curiosità (cos'era successo?), forse per la sua testardaggine, o forse per il fatto che sarebbe stato sconcertante se un'Antica fosse fuggita via con la coda tra le gambe al primo accenno di fumo.

    Solo quando la risposta del 'lupo cattivo' arrivò, Neris si rese conto di aver abbassato la guardia. Era possibile che il pericolo dell'incendio la portasse ad ignorare possibili pericoli al suo fianco? E perché vedere che l'uomo sembrava intenzionato ad andare a controllare cosa stava succedendo la rendeva così sollevata? Il fuoco la terrorizzava così tanto? Lei, che aveva vissuto millenni e si era fatta venerare come una dea, tremava di fronte a madre natura? (O a un piromane, in effetti.) Arawn si sarebbe fatto due risate. O sarebbe scappato a gambe levate. Magari, pazzia o meno, il suo creatore sarebbe stato più intelligente di lei e avrebbe frenato la curiosità, dando la priorità alla sicurezza. Mentre lei... beh, inutile dirlo. "Non ha senso appiccare un fuoco qui dentro. Dubito che l'incendio si propagherà ma il fumo potrebbe soffocare qualcuno." Commentò, per quanto non fosse troppo preoccupata sull'eventuale morte per soffocamento di qualche esploratore. Lei non doveva respirare, i suoi polmoni erano praticamente inutilizzabili: faceva semplicemente finta di farlo. L'importante era che l'incendio se ne rimanesse lì dov'era, lontano da lei, anche se.... "Oh, dannazione!" Sbottò. "Voglio sapere cosa sta succedendo!" E dissanguare quel dannato piromane, se è ancora vivo. Completò nella sua mente. D'altro canto, aveva appena rovinato la sua emozionante(?) esplorazione! Come minimo doveva 'offrirle' la cena!

    Ok, non era sicura che l'avrebbe veramente dissanguato, ma in quel momento la scena le sembrava divertente. E, se pensava alla cena, magari evitava di pensare troppo al fuoco. Con un sospiro iniziò a camminare verso la direzione in cui le sembrava provenire il fumo, direzione che coincideva con quella che stava percorrendo fin dall'inizio e che portava nelle 'profondità' della città sotterranea. Con la coda dell'occhio controllò quello che stava facendo il giovane con lei. La avrebbe seguita? Perché sperava così tanto che lo facesse? Non era meglio lasciarsi dietro l'eventuale seconda minaccia?

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    [...] Visione crepuscolare: ovvero la capacità di vedere il doppio più lontano rispetto ad un umano in condizioni di bassa luminosità, ad esempio in presenza della luce di una lanterna, della luce lunare o in una giornata di cielo coperto; in una notte di luna piena si riesce a vedere come se si fosse alla luce del sole. Anche questa, come la scurovisione, è una capacità "straordinaria", cioè non legata alla magia. [...]
    Antico: riesce a sfruttare al meglio la vista superiore entro 25/30m, focalizza quasi subito il fulcro nel suo campo visivo. Vede molto più netti rispetto al vampiro anziano, gli spostamenti poco oltre i 25/30 metri.

    - Sensi sviluppati:
    Permette al vampiro di usare al massimo i suoi cinque sensi per fare tutto ciò che ritiene utile: seguire tracce, ascoltare dialoghi a metri e metri lontano da lui e tanto altro, sentire e percepire odori e rumori ad una certa distanza. Oltre tutto il vampiro possiede il sesto senso, ossia ciò che lo mette all'erta quando c'è aria di pericolo, minaccia, avverte la morte nelle vicinanze, le emozioni altrui così come la vita. E' per questo che riescono a sapere prima di chiunque altro se, per esempio, una donna è incinta, o se un uomo sta per morire o può essere salvato, così come avverte il passare delle stagioni in base alla vita che si manifesta nella natura.
    Antico: avverte perfettamente attorno a sè rumori, odori, parole e sensazioni nel raggio di circa 20/25 metri. Oltre i 25 metri riesce a capire se sono odori, rumori e altro che appartengono alla natura, umana e non, o sensazioni dovute al sesto senso.
     
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  12. Michael Tadion
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    Nonostante l'intenso fumo riusciva ancora a respirare senza grosse difficoltà, anche se non sapeva per quanto a lungo sarebbe riuscito a resistere intorno a quel inferno di fiamme e al fumo tossico che sprigionava. Le speranze che qualcuno, incuriusito dall'odore acre del catrame in fiamme, uscisse allo scoperto da qualche oscuro cunicolo stavano diventando sempre di meno, e questo non faceva che innervosirlo. Erano ormai diversi minuti che rimaneva immobile e con quell'oscurità soltanto un essere dotato di una vista sovrannaturale sarebbe stato in grado di vederlo, anche perché con tutto quel fumo il suo odore "umano" era stato completamente coperto da quello del catrame in fiamme. Effettivamente ora che ci pensava non era stata un'idea così stupida. Certo non la più brillante, forse sarebbe stato meglio brancolare nel buio o accendere una torcia e continuare la sua disperata ricerca di un uscita, ma se si fosse trovato di fronte un mostro si sarebbe trovato in una posizione di svantaggio, anche perché in quelle condizioni di oscurità sarebbe stato difficile individuare in tempo un abominio e prepararsi di conseguenza. Al contrario ora le sue possibilità di successo in uno scontro ravvicinato erano molto superiori sia per le dimensioni ridotte di quel tunnel, che limitava le capacità fisiche dei mostri, nettamente superiori alle sue, sia perché la maggior parte dei mostri temevano il fuoco e questo gli avrebbe tenuti a debita distanza dalle fiamme o quanto meno gli avrebbe un minimo intimoriti. Tuttavia finché non arrivava un mostro era inutile pensare a un eventuale combattimento, anche perché doveva catturare il mostro vivo così da costringerlo o convincerlo ad aiutarlo per poter ritornare in superficie. Improvvisamente gli parve di sentire una voce, lontanta e flebile, forse c'era veramente qualcuno la sotto oltre a lui, se la voce fosse di un mostro non poteva saperlo, poteva essere quella di un essere umano che come lui si era addentrato nei cunicoli di quel infernale labirinto. Doveva pensare a una scusa plausibile per giustificare la propria prensenza e sopratutto perché avesse dato fuoco al catrame, era evidente che era stato lui quindi sarebbe stato stupido negarlo. La scusa del ricercatore universitario sceso nei tunnel della città sotterranea per compiere delle ricerche sarebbe stata plausibile se non fosse stato per l'incendio e per la pistola che teneva in mano. Nascose la pistola dietro la schiena, non poteva presentarsi con una pistola in mano, non avrebbe fatto una buona impressione, ma allo stesso tempo non poteva rischiare di essere assalito completamente disarmato. Era pronto ad estrarla al primo accenno di pericolo, così come era pronto ad utilizzare tutte le sue altre armi nel caso fosse comparso un mostro che non era in grando di franteggiare adeguatamente. Mentre si preparava ad uscire allo scoperto, sentì nuovamente una voce in lontananza, sempre flebile e quasi impercettibile, le pareti dei tunnel facevano da cassa di risonanza amblificando anche i più piccoli suoni. Doveva trovare il modo di rendersi credibile e giustificare la propria presenza, avrebbe potuto dire la verità, ma nel caso in cui si fosse trovato davanti un mostro non sarebbe stata una mossa geniale anzi quasi controproducente. Dopo alcuni minuti interminabili di ripensamenti si decise. Si sarebbe spacciato per un giovane ragazzo, che dopo una notte di alcol e divertimento sotto gli effetti dell'alcol era sceso lì sotto e per divertirsi aveva dato fuoco al catrame. Sperava che questa scusa potesse funzionare, nonostante tutto era realistica e plausibile. Iniziò ad arruffarsi i capelli e stropicciarsi i vesiti aprendo la giacca solo a metà, quanto bastava per non far notare l'armatura di cuoi nero che aveva sotto d'essa e mettendosi il zaino in spalla iniziò a muoversi lentamente intorno al fuoco. Tra poco avrebbe scoperto da chi proveniva la voce e se la sua scusa sarebbe stata credibile.
     
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  13. ~Bobby J.
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    Scusate il ritardissimo, colpa delle feste! :unsure:


    Nonostante la compagnia che il caso gli avesse fornito non gli pareva essere la più congeniale, una cosa era sicura. A nessuno dei due piaceva quella faccenda, nessuno dei due si sentiva a proprio agio con un qualcosa di ignoto che bruciava e produceva una quantità di fumo che avrebbe potuto ucciderli (o magari, uccidere solo lui!) intasando i loro polmoni fino ad impedirgli di respirare. Poteva essere una minaccia, quella donna dall’apparenza giovane e pure innocua, ma non sembrava intenzionata a creare scompiglio con lui, bensì era motivata quanto lui a trovare l’idiota che stava cercando di creare un disastro e che avrebbe potuto portare a chissà quali conseguenze.. Anche terribili! Non aveva idea di cosa ci fosse sotto quei tunnel, ma se si spingevano più a fondo di quel che pensassero, al loro interno potevano benissimo esistere depositi di sostanze pericolose. Si trattava di una pratica piuttosto consueta e diffusa, lo scarico di rifiuti tossici o nocivi in luoghi simili era l’ordine del giorno. Se si fosse trattato di qualcosa del genere, se la sua teoria fosse stata esatta, l’intelligentone di turno avrebbe persino potuto provocare un’esplosione, che avrebbe fatto crollare le pareti dei tunnel ed oltre a danneggiare un patrimonio per l’intera città, avrebbe ucciso chiunque fosse ancora intrappolato lì sotto.
    Si preoccupava per quell’individuo..? Assolutamente no, se era stato così matto da dare fuoco a qualcosa del genere, non sarebbe di certo riuscito a scatenare la sua umanità e fargli desiderare di portarlo in salvo: gli avrebbe dato anche il resto. L’impeto della sua bizzarra compagna di avventure aveva avuto più impeto di lui, sbottando e saltando su come una mina, decisa a proseguire verso il tunnel, a qualsiasi costo. Ma ai suo occhi sembrava quasi insicura, a torce accese non poteva nascondersi ed il suo guardarlo con la coda dell’occhio non gli era sfuggito: era piuttosto la propria agitazione e senso di disagio a confonderlo e bloccandogli quasi i piedi. L’idea del fuoco non lo rasserenava per nulla, non gli piacevano gli incendi, non gli piacevano le pire, gli facevano venire solamente voglia di battere i piedi e tornare indietro, allontanandosi il più possibile. Era una sensazione che non aveva mai provato prima in situazioni simili e se avesse dovuto descriverla, sarebbe stato piuttosto in difficoltà. Sembrava che le viscere si annodassero e che i vestiti stessero improvvisamente stretti, o fossero improvvisamente scomodi. Sentiva caldo ma non era la temperatura del tunnel, era la sua paura, scomoda ed indesiderata.
    Se fosse stato solo, sarebbe tornato sui suoi passi ed avrebbe chiamato i vigili del fuoco, ma nonostante tutto.. Non era solo, c’era qualcun altro che seguiva il suo stesso obiettivo nonostante non profumasse come una rosa e gli causasse un po’ di antipatia a pelle. Avrebbero potuto cavarsela, per tutto il resto ci sarebbe stato un tempo ed un luogo più adatto. Continuò a muoversi appena di lato senza darle mai le spalle, scivolando lungo la parete del tunnel e tenendosi basso, per evitare di respirare meno aria affumicata possibile, nonostante in quel punto i soffitti fossero ancora piuttosto alti e riuscissero ad incanalare il fumo verso l’uscita senza farlo scendere ad altezza d’uomo. Ad ogni passo che faceva, seppur si muovesse molto lentamente, il suo senso di ansia e disagio montava come se ci fosse qualcos’altro a disturbarlo, qualcosa oltre al fuoco, qualcosa che si nascondeva da qualche parte e che probabilmente aveva un nesso con quella faccenda che puzzava, e non era una battuta, di bruciato. Storse appena il naso, tra sé e sé, puntando lo sguardo verso la giovane donna, spegnendo la propria torcia; poteva essere utile tenerla carica per un secondo momento “Qualcosa non quadra in tutto questo. Più ci penso e più mi pare strano che si possa trattare di un incidente. Voglio dire, chi scende qui sotto con una candela? Men che meno, chi si mette a dar fuoco a qualcosa in un luogo così scarsamente areato?” l’ipotesi dell’incidente gli sembrava sempre meno plausibile, avrebbero già chiesto aiuto e lui (forse entrambi) lo avrebbe sentito. La risonanza lì sotto era magnifica, un grido d’aiuto non sarebbe passato inosservato: se arrivava il fumo, il problema non era poi così lontano, sarebbe arrivato anche il suono di una voce. O magari si sbagliava e le sue ipotesi erano semplicemente assurde, ma.. Possibile che quell’incendio fosse assolutamente voluto e che chiunque fosse stato ad appiccarlo, avesse sin dall’inizio avuto l’intenzione di attirare l’attenzione? Magari non la loro, o magari era solo una cosca mafiosa che stava facendo sparire delle prove, ma la prudenza non era mai troppa.
    Ad ogni passo il fumo che proveniva da davanti loro si intensificava e.. Gli parve di udire dei suoni; dei passi. Ma non nella loro direzione, Non si avvicinavano né si allontanavano, sembravano piuttosto stabili e concentrati in un punto.. Se quel qualcuno o quel qualcosa si stava muovendo, perché non cercava di imboccare uno dei tunnel per andarsene di lì e non rischiare di morire soffocato? Buttò un occhio verso la sua compagna d’avventura e, senza farsi poi tanti problemi, scelse di affidarsi anche ai sensi altrui. Si era mossa al buio come un gatto, il suo udito poteva essere altrettanto buono “Hai sentito qualcosa o mi sono immaginato tutto? Se c’è qualcuno o qualcosa, credo sia vivo e non stia facendo niente per darsela a gambe. Io, al suo posto, non farei il girotondo o ballo sul posto.” il tono della sua voce era rimasto basso, molto basso, udibile solamente dall’unica persona nelle immediate vicinanze.
     
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    Scusate il ritardo ma ho avuto problemi al pc. A dire il vero non so se ora son stati risolti, quindi... incrociamo le dita. XD


    Più avanzava, più Neris sentiva l'irrefrenabile desiderio di tornare indietro. Perché stava andando ad indagare? Si trattava di semplice curiosità? Anche mettendo in mezzo il suo onore di Antica e il suo desiderio di esplorare la città sotterranea, la cosa non aveva molto senso. Perché andarsi a cacciare nei guai, andando incontro al fuoco? No, non aveva senso e, probabilmente, se quell'inusuale (e non completamente benvenuto) compagno di avventure non l'avesse seguita nella sua pazzia, allora sarebbe tornata indietro a gambe levate. Era possibile che lì sotto non ci fosse nessuno con un po' di sale in zucca? Lei aveva vissuto millenni... eppure si comportava ancora come un'idiota ragazza umana. Che centrasse il Sonno? Probabilmente aveva dormito per troppo tempo, aveva perso troppe cose, e ora si faceva trascinare troppo dalla sua curiosità. Sì, alla fine era solo una bambina che si era svegliata da un lungo sonno... che si era svegliata, relativamente parlando, da poco. O forse si trattava semplicemente del suo carattere. O ancora, forse era semplicemente destinata ad attirare guai. Lo faceva da quando un giovane uomo dai capelli argentati e la pelle candida aveva messo gli occhi su di lei.

    Mentre camminava, infastidita dal fumo sempre più intenso ma probabilmente ancora accettabile per un vivente, Neris stava attenta a ciò che la circondava. Visto che l'olfatto era sovraccarico dell'odore del fumo e delle fiamme (odore che faceva scattare decisamente troppi campanelli d'allarme nella sua mente), la vampira aveva deciso di concentrarsi sull'udito. Poteva sentire i propri passi e quelli del mannaro, ma più si avvicinavano alla fonte dell'incendio, più poteva percepire altro. "Concordo, è assurdo." Rispose alle parole del ragazzo. Lì c'era qualcosa che non quadrava. Cosa stava succedendo? Perché appiccare il fuoco in un luogo simile? Per rovinare un importante ma poco conosciuto patrimonio artistico della città? Seguendo l'esempio dell'altro, spense anche lei la torcia, passando all'infravisione. Quella storia puzzava e non solo di fumo. Non era meglio prendere qualche precauzione? Ormai erano molto vicini al fuoco, come dimostrava il colore che avevano assunto le pareti all'attivarsi del suo potere, non un vero e proprio blu ma una tonalità che tendeva quasi all'arancione, e il rumore di passi estranei sempre più chiaro. C'era qualcuno oltre a loro.... ma cosa stava facendo? Danzando intorno al fuoco? Era assurdo! "Ho sentito anch'io." Rispose, in poco più di un sussurro, senza preoccuparsi di nascondere la cosa. Come lei sospettava l'identità del suo compagno di avventura, probabilmente anche lui sospettava che lei era una vampira. E, in ogni caso, non era il momento di giocare all'umana. "Se non fosse ridicolo, sospetterei di una trappola." Era possibile? In un luogo simile? "Probabilmente si tratterà di un idiota ubriaco." Aggiunse infine, per quanto non fosse sicura di quella sua spiegazione. Ma tutta quella storia aveva ben poco senso, quindi perché non spiegarla con l'idiozia umana?

    CITAZIONE
    - Sensi sviluppati:
    Permette al vampiro di usare al massimo i suoi cinque sensi per fare tutto ciò che ritiene utile: seguire tracce, ascoltare dialoghi a metri e metri lontano da lui e tanto altro, sentire e percepire odori e rumori ad una certa distanza. Oltre tutto il vampiro possiede il sesto senso, ossia ciò che lo mette all'erta quando c'è aria di pericolo, minaccia, avverte la morte nelle vicinanze, le emozioni altrui così come la vita. E' per questo che riescono a sapere prima di chiunque altro se, per esempio, una donna è incinta, o se un uomo sta per morire o può essere salvato, così come avverte il passare delle stagioni in base alla vita che si manifesta nella natura.
    Antico: avverte perfettamente attorno a sè rumori, odori, parole e sensazioni nel raggio di circa 20/25 metri. Oltre i 25 metri riesce a capire se sono odori, rumori e altro che appartengono alla natura, umana e non, o sensazioni dovute al sesto senso.

    - Vista superiore
    [...] Infravisione: capacità di "vedere", nel buio, le fonti di calore o, più precisamente, le variazioni nello spettro infrarosso (il funzionamento è simile, nella realtà, al visore notturno utilizzato dai soldati o alla vista dei serpenti). Nell'oscurità, la creatura vede un'immagine termografica: tutto ciò che è più caldo dell'ambiente si colora di rosso (con una tonalità che cresce con l'aumento dell'intensità della fonte; un umano apparirà come una figura di un rosso acceso) e tutto ciò che è più freddo di colore blu (con una tonalità che decresce con la diminuzione dell'intensità della fonte; un pezzo di ghiaccio apparirà di un blu molto scuro, quasi viola); di conseguenza, ciò che è alla stessa temperatura dell'aria (ad esempio una sedia, una spada, il cadavere di qualcuno morto da lungo tempo) non viene visto a meno che non sia in movimento (un non morto che si dà alla fuga, ad esempio, nel qual caso si vedrà una sorta di "alone tremolante" che attornia una figura di un blu pallido). A meno che non si sia molto vicini, e a meno che non ci sia una forte differenza di dimensioni, le figure che si osservano sono indistinguibili. Una creatura particolarmente calda, come un umano, lascia camminando una serie di lievi e temporanee tracce simili ad orme che chi possiede l'infravisione può seguire. [...]
    Antico: riesce a sfruttare al meglio la vista superiore entro 25/30m, focalizza quasi subito il fulcro nel suo campo visivo. Vede molto più netti rispetto al vampiro anziano, gli spostamenti poco oltre i 25/30 metri.
     
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  15. Michael Tadion
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    L'odore intenso e acre del catrame gli riempiva i polmoni ad ogni respiro, nonostante l'iniziale malessere provocato dal fumo ardente che gli penetrava con forza dentro la gola bruciandola, ora apparentemente sembrava quasi essersi abituato a quell'odore, ma non sapeva quanto ancora a lungo sarebbe riuscito a resistere. Improvvisamente gli parve sentire un lieve rumore di passi che con ritmo quasi marziale si stavano avvicinando sembre di più, ma non era il rumore provocato da una sola persona. Erano in due. Mentalmente si maledì la sorte, quella galleria poteva appena esser diventata la sua tomba. Affrontare un solo mostro in un luogo così angusto sarebbe stato facile per un cacciatore, anche senza tanta esperienza come Michael, le strette pareti limitavano enormemente la libertà di movimento, sopratutto per quei mostri che facevano della velocità e agilità il loro punto di forza, costringendoli a uno scontro frontale sempre rischioso, anche per un Antico. Tuttavia sconfiggere o anche solo tener testa a due mostri, sarebbe stato difficile per qualsiasi cacciatore, anche nella leggera situazione di vantaggio nella quale si trovava, molto probabilmente sarebbe stato più prudente posizionare qualche trappola così da poter avere almeno una via di fuga, ma in quel labirinto e con quel buio non sarebbe andato molto lontano. Incominciò ad accarezzare nervosamente la pistola che teneva nascosta dietro la schiena, ma immediatamente scostò la mano, sarebbe stato da folli farsi trovare con un arma in mano, non sarebbe mai riuscito a spiegare in maniera credibile la sua presenza senza tradirsi. Mentalmente fece un rapido controllo del proprio equipaggiamento, non si era portato tutte le armi all'origine quella doveva solo essere una piccola missione esplorativa, ma aveva comunque con se abbastanza granate, da quelle esplosive a quelle fumogene, e un paio di caricatori per le proprie pistole. Poteva andare peggio, molto peggio. Come ultima difesa avrebbe utilizzato i propri oggetti magici e il suo fedele pugnale. L'idea di trovarsi in una situazione così disperato lo fece rabbrividire per un momento, non aveva mai fatto molte cacce ed era sempre riuscito a cavarsela facilmente senza mai rischiare troppo. Ora invece la possibilità di morire era concreta. Sarebbe stata sicuramente una notte indimenticabile quella, forse la sua ultima notte, ma era comunque fiducioso delle proprie capacità. Poteva sempre sperare che alla fine i due mostri non l'avrebbero attaccato e incosapevolmente l'avrebbero aiutato a uscire da quell'inferno di oscurità, ma in cuor suo sapeva che avrebbe tentato, forse non immediatamente ma sicuramente in quella notte, di ucciderli. Dopotutto era stato addestrato per quello. Uccidere mostri.
    Il fumo continuava a riempire il tunnel e il fuoco non accennava a diminuire la propria intensità, in lontananza gli parve di vedere due figure scure che si avvicinavano, non riusciva a distinguerle bene, sembravano più delle masse informi che si avvicinavano. Era già tanto averle notate, non poteva sperare di vederle nitidamente, non a quella distanza e con quell'oscurità. Alzò il braccio sinistro in alto, toccando con la mano il soffitto ormai cotto del tunnel. Come se volesse richiamare l'attenzione su di se. Dopotutto doveva sembrare un giovane ragazzo ubriaco fradicio che si aggirava per i tunnel dando fuoco a quello che trovava. Il cuore incominciò ad aumentare lentamente il proprio battito.
     
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35 replies since 29/11/2015, 10:24   466 views
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