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Tra qualche ora il Sole tramonterà Celebro quest'evento come una festività Mi prostro al buio come a sua maestà Amo la Luna come la mia dolce metà
I pipistrelli gli uccelli sostituiran Creature della notte le strade infesteran Ed io compiaciuto, canto e resto a contemplar L'avvento della notte, trionfo dell'oscurità
Non sò che far, di solito tiro a campar Vedo la vita scorrere, ogni giorno un po' più sfumar Perciò ricerco spicchi di felicità Nell'abbraccio dell'oscura, astratta tenebra
Vivo di notte come un vampiro Luce del giorno mi toglie il respiro Tu che risplendi nell'alta società Non mi vedi, vivo all'ombra che proietta la tua città
Rinnego il giorno, la luminosità Che vi rende ciechi con la sua troppa intensità Associ alla luce la purezza, la santità A me fai venire in mente solo mezze verità
Perciò protesto continuo a cantar Signori della luce che non mi volete accettar Questo mio inno vi perseguiterà Come il lamento di una banshee che pace più non ha
Continuerò finché non sarò morto Tale pensiero non vi dia conforto Perché anche dopo la mia dipartita ci sarà Qualche altra anima in pena che al lamento voce darà...
Edited by Nebaioth - 21/3/2016, 03:54
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Nonostante la voglia di amare É più semplice fare del male Seppur questo non sembri normale Ogni giorno si può comprovare
Forse è colpa dell'incomprensione Sempre meno comunicazione Crea tra noi sempre più divisione Questo è il fulcro della situazione
E l'orgoglio, pensiero incombente Non ci serve a niente, attanaglia la mente Ci avvelena un po' come un serpente Con l'odio, mistura stivata nel dente
Somigliamo sempre più a fantasmi Con le loro questioni in sospeso Accecati dai più cupi drammi Diamo al resto forse nessun peso
Se é la linfa che dona la vita Forse n'è priva ogni foglia marcita E se non coltiviamo i rapporti Germogli fioriscono e sono già morti
Così il vuoto interiore che ci deteriora In onore alla falsa memoria Ci dà quasi un motivo per cui ci si consola E ciascuno la morte assapora
Se la morte si sconta vivendo Quando sarò morto vivrò sorridendo 'ché la gente in cornice del resto Sorride più o meno un po' in ogni contesto
E così sarò oggetto di tutto Che non sarà triste né bello ne brutto Potevate decidervi prima Invece di attendere il tempo del lutto
Ma è più facile monologare Portando ghirlande a una pietra tombale Che sentirsi rispondere a tono Scoprendo che a volte si può anche sbagliare
E così siamo punto e a capo Evoluzione, un concetto ibernato Non si piange sul latte versato Sennò pure quello é del tempo sprecato
É rialzarsi che costa fatica Se ti lasci andare ti sfugge la vita C'è chi é nato con la camicia Chi per le magagne é come calamita
Poi c'è ancora chi affronta ogni cosa Se cade si rialza e nemmeno riposa Chi ne accetta sia pregi che difetti É colui che ama la vita e la sposa...
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Io non lo sò cosa accadrà Il giorno in cui la mia vita finirà Sò solo che succederà Quando sarà? Come sarà?
Molti si chiedon come sia l'aldilà Ma é una domanda che risposta non ha C'è chi c'é stato ma non ritornerà E raccontar non lo potrà
Non siate ansiosi un giorno lo scopriremo Se siamo nati prima o poi moriremo E anche se la morte é il più grande mistero É l'unica certezza che ho per davvero
Mentre la vita è spesso piena di forse Per cui non voglio sprecar le mie forze Nelle rincorse di mete preposte E cercherò da solo ai miei quesiti risposte
Quindi con molta calma mediterò Ed ogni giorno qualcosa apprenderò Così che quando giunga il fin del sentiero Non avrò niente da rimpiangere almeno spero
Senti però, fermati un po' Non vedi come gira in fretta questo mondo La frenesia di questo secolo Ci fa sfuggire il grande spettacolo
Che ci viene offerto pressappoco ogni giorno Dalla grande bellezza che abbiamo d'intorno Forse per colpa dei nostri mille affanni E invece di goderne ci nutriamo d'inganni
Scusa però, muoviti un po' Non vedi come scorre in fretta questo tempo Ieri eravamo circondati dai campi Domani vivremo su isole galleggianti...
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Vago di notte per la città Col favore dell'oscurità Il mio cervello trabocca già D'insaziabile curiosità
Chissà la gente cosa farà Dopo che il Sole a dormir se ne andrà Con fredda meticolosità Studio difetti, apprendo qualità
Ed accumolo esperienza Un bagaglio fatto di silenzi e pazienza Mentre mi nascondo nell'ombra Isolato dalla gente che mi circonda Continuando per la mia ronda Mentre l'occhio mio l'animo dell'uomo sonda
Per scoprire che alla fine l'umanità Corre senza sosta però dove va? Cerca disperatamente felicità Si ritrova in fondo alla bottiglia di un bar
Balla in discoteche di una grande città Per eludere questa triste realtà Si crede immortale ma la vita si sà Che prima o poi finirà!
Dunque vi osservo senza pietà Come anche Dio fa con l'umanità Anche se può non interverrà Malgrado preghi non ti ascolterà
Invece la mia divinità É un po' diversa da quell'entità Senza coscenza, mente non ha Affida tutto alla casualità
Senza alcuna preferenza Lei dispensa morte come una coincidenza E allo stesso modo dona vita In una sequenza pressappoco infinita Che io chiamo madre natura Studiala così da fartici una cultura
Per scoprire che alla fine questa vita Non ha un senso logico và solo vissuta C'é chi vuol lasciar ai figli un'eredità Chi vuol rimaner per sempre nella storia
Ciò che mi dispiace é che la gente non sà Accettar che sia un placebo l'aldilà Credo non esista la relatività C'é una sola realtà, questa quà!
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Vita, effimera come nebbia del mattino, Spesso affogata dentro al vino Persa, per una strada, per ognuno diversa Che, col senno di poi, non è mai la stessa
Come mai t'interroghi gemendo perché? Prova ad ipotizzare almeno una soluzione Non ti puoi smarrire se un tragitto non c'è E se c'è, ci ritroveremo alla sua conclusione
Tempo, un boia che ci minaccia con l'accetta Arma incarnata da una lancetta Vetta, meta che impone una certa fretta In quanto la vita non aspetta
Dove corri se sai che un traguardo non c'è? Dietro ad un orizzonte c'è un altro orizzonte Vivi ciò che c'è fintanto che ancora c'è O fai del rimpianto il tuo triste canto
Falso ed alterato, parlo del passato Non puoi restarvici ancorato Buio, sempre più oscuro, parlo del futuro Imprevedibile ed insicuro
Il presente é l'attimo più vero che c'è Dai non lo sprecare a rimuginare Su ciò che è già stato o ciò che ancora non è Se non vuoi vivere una vita virtuale
Ma c'è del pessimismo che genera scontento Pare non possa cambiare il vento Però, presta attenzione, ogni evoluzione Non cambia il mondo, cambia le persone
Il progresso é un'arma a doppio taglio perché Dà potere a scapito della ragione Se per aver tutto alla fine perdi te Sarai carceriere della tua prigione
Solo, mi sento solo anche in mezzo a tanta gente L'anima grida, nessuno sente Sono intrappolato nel vortice dell'ego Un cappio dal quale non mi slego
Quando parti porti tutto il resto con te Lasci solo termolabili frammenti Che non serviranno a niente tranne che per Ravvivare avvenimenti inesistenti
Menti...
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4 replies since 20/3/2016, 11:35 89 views
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