Falce di luna rossa

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  1. 'Raven'
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    Dannato e socialmente troppo espansivo inside

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    Non ce la faceva. Ansimava. Mangiava, prendendo appieno dalle mani sporche di sangue che si portava alla bocca voracemente.
    Qualche lacrima gli scendeva sulle guance, seccandosi poco dopo mescolandosi al sangue. Raven era tornato, confuso, irritato, ferito. Di nuovo a Nouvieille. Di nuovo lì. Come se la strada del suo destino fosse segnata, come se il serpente non facesse altro che mordersi la coda ancora e ancora, un serpente maligno e severo pure con lui che di per sè non era affatto una persona buona, nè nuova.
    A terra accanto a lui giacevano due fedi di oro lucide del sangue, le fedi che aveva promesso a Shannon e a suo figlio. Il corpo sventrato della donna, cannibalizzato e con la faccia ancora raccolta in un grido di dolore era davanti a lui che ne stava gustando le interiora come se fossero nettare degli dei, mentre il figlio quindicenne era la preda scappata in mezzo alla boscaglia, ai roseti, incredulo di cosa stava vedendo fare da suo padre.
    E pensare che era tutto partito da una lettera, da un "incontriamoci...". E tutto si era declinato nella furia quando il viaggio non programmato di turno era finito con l'atterrare ancora lì, ancora una volta.
    Basta...
    Raven voleva spezzare quel destino infame e l'unico modo era uccidere, di nuovo, ancora. Aveva fame, doveva nutrirsi. Allora era andato alla sua vecchia casa e le aveva parlato un po' saccentemente, di come fosse tornato per lei, per loro, per vivere una vita insieme. Nessuno d'altronde avrebbe mai visto il sangue della sua figlia diretta sulle mani, lavato dove ancora giaceva, dove l'aveva nascosta Sara.
    Midnight non era riuscita a proteggere Shannon da lui, nè Sara lei dalla sfortuna di rintracciarla, scovarla, farla a pezzi per distruggere lo spirito interiore che lo teneva prigioniero da anni nella pazzia. Ora, finalmente libero, stava pagando il debito con sua sorella. Un debito che lui aveva chiuso lasciandole una vita, una fortuna, un figlio in ricordo di quello che era stato. Un debito da saldare con la sua morte, in realtà.
    Continuo ad infilare affannosamente le mani nel corpo femminile, con le unghie che sferzavano reni, fegato, che raccoglievano sacche e pezzi di polmoni ormai sbriciolati. Era ancora in forma umana, ma non aveva fatto quasi il primo passo in città ed eccolo, di nuovo imbrattato di fame, assetato di vendetta. Forse, anche di vendetta contro la città che continuava a comparire nei suoi sogni agitati all'estero, che lo tormentava assieme alla sua antica storia.
    Il sangue gli copriva tutta la parte superiore della maglia a mezze maniche, gli avambracci, la faccia. Il viso ferino l'avrebbe fatto sembrare a chiunque più un mostro che non un dannato ferito dal destino. Aveva trovato apposta uno spiazzo appartato lontano dalle strade basse della città, tra le piante al bordo dei fossi, dove ancora non faceva così freddo e la vicinanza all'acqua produceva una sottile nebbia. Raven si leccò gustosamente le labbra e le dita, sordidamente, come se quel liquido fosse una leccornia. Poi alzò il viso dal busto aperto della donna che tanto gli somigliava e aguzzò i sensi, inarcando profondamente la schiena, inspirando l'aria pungente che sapeva di erba... e terrore.
    Quando aprì gli occhi, sapeva già da che parte andare. Eccolo, lo sentiva, il suo passo goffo e tremolante a molti metri di distanza.
    Piccolino...?
    Un sorriso che sembrava una ferita nella sua faccia si aprì soddisfatto, rivelando i denti seghettati degni di uno squalo.
    Piccolino, vieni da papà! So che sei lì, da qualche parte... non puoi scappare.
    Raccolse le fedi mettendosele in tasca e strappo l'ultimo brandello di pelle dalla madre mentre si alzava, per poi morderlo e gettarlo via. Non era ancora sazio. Era infuriato, ma non tanto da trasformarsi.
    E se qualcuno ti nasconde... disse a bassa voce, in un sussurro. ...farà bene a non farsi vedere prima che lo trovi e lo surgeli. Magari come antipasto.



    Topic per Daisuke
     
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6 replies since 29/12/2019, 00:30   179 views
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