Everything blooms in its own time

Per Lidia Faus

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  1. Yui
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    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

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    Sì, avrebbero dovuto. Si era pentita amaramente di non aver chiesto a Lidia il suo numero di telefono ma, per fortuna, Inari aveva deciso di farle rincontrare. Questa volta sarebbe stata attenta a non fare lo stesso errore. «Hai un negozio?» Domandò, incuriosita dalla notizia. Che Lidia avesse accennato alla possibilità di rimediare qualcosa per il suo cane guida poteva essere considerato un indizio importante sul tipo di attività in cui lavorava, ma poteva anche non significare nulla di importante. Dopotutto, non bisognava per forza avere un negozio per animali per poter dare qualche snack ad un cane. In ogni caso, Yui non aveva intenzione di fare troppo domande sul mestiere dell'amica: era sicuramente interessata a scoprire qualcosa di più su di lei ma era anche consapevole di come certi argomenti avrebbero potuto portare la discussione su punti di cui preferiva non parlare. O, come in questo caso, non poteva parlare. Se, visto che erano finite sull'argomento lavoro, Lidia le avesse chiesto quale era il suo mestiere, Yui non era sicura di cosa avrebbe potuto rispondere. Dopotutto, lei era una sacerdotessa a tempo pieno. Come avrebbe potuto spiegarle il suo 'lavoro' senza ricadere nel paranormale?

    «È in fiore?» La notizia giunse al momento più opportuno. Yui sorrise, d'un tratto dimentica delle preoccupazioni legate al suo anomalo mestiere, e accettò il rametto che Lidia aveva posato tra le sue mani. Attenta a non far cadere il bastone, cominciò a sfiorare i petali dei suoi fiori, come per analizzarne la forma, poi lo avvicinò al naso per annusarne la dolce fragranza. «Sì, è bellissimo.» Confermò. La vista non era l'unico senso con cui si poteva apprezzare il mondo e, sin da piccola, Yui aveva imparato ad esplorare ciò che l'attorniava con quei sensi che i normodotati spesso non sfruttavano pienamente. «Non è della stessa variante dei ciliegi giapponesi ma questo non lo rende inferiore: dopotutto, il mondo è bello perché è vario.» Commentò, per poi aggiungere: «In Giappone, durante il periodo di fioritura, è normale fare picnic all'ombra dei ciliegi in fiore. Il concetto dell'Hanami è semplice, esattamente come il suo nome: ci si prende un pomeriggio, o anche una serata, per ammirare i fiori ed apprezzare la natura.» Composto dalla parola "fiore" (花, hana) e dal verbo "guardare" (見る, miru), il termine Hanami (花見) significava letteralmente "guardare i fiori". Yui magari non poteva vedere, ma anche per lei non c'era nulla di meglio che immergersi nel profumo dei ciliegi e percepire la danza dei loro petali sulla sua pelle. «I fiori di ciliegio possono essere considerati la metafora della vita stessa, luminosa e bella ma anche fugace ed effimera. In passato erano anche usati per divinare il raccolto dell'anno.»
     
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