Raven Scott Celler

[Diario PG] Memorie, fotografie, appunti..

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    Vecchie Memorie


    [Alcuni fogli inseriti a caso tra le pagine, bruciati e vecchi]

    Questa notte è serena, è calma. Una bella notte d'inverno, il camino acceso che scoppietta qua davanti.
    Non sono ancora riuscito a trovare qualcuno che mi voglia a cantare. Non mi dò per vinto, però. Non ci riesco, non saprei proprio come arrendermi!
    Il fuoco è intenso. Abbiamo fatto tante foto in questi anni..uniche, semplici.
    E in questo momento vorrei bruciarle, prima che torni a casa.
    Che dire...sono nervoso. Deluso, forse è la parola giusta.
    Ah, ecco una vecchio ritratto che mi ha fatto. Che capelli, ci sarebbe da ridere...ma ormai non li taglio più da molto, sono cresciuti. Ci attorciglio spesso dentro le dita, ormai mi diverto così. Nell'ultima fotografia che mi ha scattato, forse erano alle spalle. Come al solito mi dice di tagliarli via, tutti e subito, altrimenti ci penseranno le forbici a me.
    Ormai mi arrivano alla schiena e anche più giù.
    Ma ormai ci sono troppo affezionato, non ha senso...
    [...]
    Mh. Guardiamoci allo specchio piuttosto.
    Ok, dai, posso anche andare a farmi una doccia ora.
    [...]
    Osservavo una foto. E' molto bella.
    E' proprio qui, nelle pagine precedenti, incollata con un po' di colla stick di quella non troppo costosa. Mi sembra uscita bene, anche se effettivamente è un po' sfocata. Ma sono io che sono spastico con le macchine fotografiche, probabilmente.
    [...]
    Certo che in questa stanza fa davvero più caldo, dovrei asciugarmi prima di prendermi un qualche malanno. Ma è più bello stare davanti al camino. E leggere.
    Sfoglio le pagine, quelle più vecchie sono le più ingiallite.
    Un semplice taccuino, ogni tanto mi torna utile. Ecco, proprio in queste ultime pagine dovrebbero esserci segnati i testi delle nuove canzoni.
    Ora che mi hanno buttato fuori dal vecchio gruppo, nessuno mi paga per come canto.
    Devo trovare un lavoro. Uno qualsiasi, altrimenti non so come potremo tirare avanti...
    [...]
     
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    Giorni nostri - MirrorMask



    Avere esperienza nel campo. Mezzi a disposizione, conoscenze.
    Non è facile condurre la vita come la conduco io, ma la cosa mi stà più che bene. Adoro le cose difficili.
    E se mi fermo un'attimo a riflettere, non è poi così complicata, la mia vita.
    Non manca il divertimento. Nè le donne...nè il resto. La città è piena, estremamente satura di corruzione e depravazione.
    Ma che mi metto a parlare? Meglio concentrarci su altro.
    Non saprei da dove iniziare...
    Sembra tutto così stupido, quasi irreale. Come il riflesso di uno specchio, quello che infesta i miei sogni ultimamente. Posso specchiarmi, mi ci rifletto. Ma non so cosa posso vedere.
    Ne sfioro la superficie con le dita, ma non lo stò veramente toccando.
    Mi chiedo da quando in qua mi permetto di parlare in questa maniera...non sono decisamente il tipo.
    [...]
    Quanto mi viene difficile scrivere qualcosa di decente. La realizzazione del nuovo CD mi assorbe tutto il tempo. Quando non a casa, nella sala di registrazione, fuori, a pensare a che diavolo scrivere. Mi mancano le idee, niente da fare! Meglio se prendo una boccata d'aria..
    [...]
    Tornato.
    Il caldo che inizia ad arrivare è confortante, lo ammetto, a dispetto del sole che, se potessi, ricoprirei di pece. Si, così poi brucia meglio. Ma quanto sono idiota...
    La cosa che consola è, finalmente, niente più gelo, niente più ali intrizzite e muscoli intorpiditi. Potrei anche riniziare gli allenamenti, correre al parco. Giusto per calpestare un po' di ossa che ho sepolto lì sotto, ah-ah. Magari pensano pure che sia colpa dei cani.
    Lasciamo perdere. Puttosto non riesco a fare una canzone decente. Mi vengono parole, qualche rima a caso...ma nulla, nulla di veramente importante.
    Classico blocco dello scrittore? Spero di no per il bene dell'album e delle relase. Ah, alla fine ho trovato come fare la copertina. Ci ho perso ore al computer, ma qualcosa di decente l'ho messo assieme. Niente male tutto sommato. Mi arrangio bene! Sarà di sicuro un successone.
    Lo spero per i miei produttori, prima che spezzi il collo a tutti e tre, partendo da quello più fastidioso.
    Ora meglio che vada. O notte in bianco, stasera.
    [...]


     
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    Giorni nostri - Crashing


    Giornata mostruosa. Giornata COMPLETAMENTE mostruosa. Se mi capita qualcuno sotto le mani, giuro che lo sbrano.
    Il produttore che mi da forfait chiamandomi alle DUE di notte, rimandando l'assegnazione del contratto e la data di uscita del CD.
    Luke che sviene nel bel mezzo della sala prove per un paio di gradi in più del solito. Ma almeno gli spettacoli della settimana continuano a darmi soddisfazione, le richieste sono in aumento. Se tutto va bene, potremmo finire per girare anche qualche locale in più del solo Moonlight.
    A proposito di lavoro, appena ne ho la possibilità scappo fuori a fare un giro. Non ne posso più di passare tutta la stramaledetta settimana al computer, a sincronizzare brani.
    Anzi, scappo adesso. Ci si vede.
    [...]
    Quante ore? Cinque, sei credo. Sono andato fuori a fare un bel po' di caccia, almeno ora posso dire di aver sbollito l'incazzatura. E di essermi risparmiato il caldo soffocante di una giornata piuttosto soleggiata, al buio di una camera d'albergo.
    In fondo, le cameriere non erano poi così male.
    [...]
    Ah, indovina indovinello. Quell'idiota di Luke mi chiama due minuti fa. Si è ripreso, se ne stà a casa sua. Dev'essere stato l'effetto delle gocce che gli ho dato, ma almeno non romperà più l'anima per lei e quello che riguardava l'ospite improvvisato a "cena" ambulante.
    Quella parte della mia storia è passata. Sono due mesi che non sento la sua presenza, in giro. Probabilmente, l'hanno portata da qualche parte.
    Ancora più probabilmente, in quel paradiso che tanto decantava. Ora vorrei vedere la sua faccia.
    Spero l'abbiano punita come si deve. Spero soffra come una dannata, per come se lo merita.
    [...]
     
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    Vecchie Memorie - Waiting for the next time, hiding away


    Di nuovo verso il fondo, non lo posso più sopportare. Locale dopo locale, annunci dopo annunci, cerco un lavoro. Per me, per...noi. Ho timore di quello che succederà. E i soldi scarseggiano. Vorrei solo che il mio futuro fosse libero, senza nessun vincolo. Positivo, senza un dannato affitto da pagare ogni mese e per cui sudo le letterali sette camicie. Tutto quello che prendo se ne va lì. E per mangiare ci resta ben poco.
    Ma tutto sommato la nostra vita è così.
    [...]
    Sono andato a controllare cosa ci è rimasto. Non ci basteranno fino a fine mese, quei soldi, devo trovare qualcosa di fisso al più presto per il suo bene. Non posso permettere che se ne vada in giro a lavorare nelle condizioni in cui si trova. Devo...comportarmi nella giusta maniera, da solo. Ho le mie mani per raggiungere i risultati che voglio.
    Se solo anche gli altri volessero darmi questa possibilità....sarebbe tutto migliore.
    [...]
    Mi hanno preso! Un locale mi ha chiesto di suonare in serata. Nessuno provvederà a cantare, ma ho risposto che non è un problema...posso offrirmi io, sono disposto a fare qualunque cosa al momento.
    Ne abbiamo bisogno, e finalmente è arrivata l'occasione giusta.
    Fa ancora freddo, ma la primavera comincia ad arrivare. Ho voluto ugualmente accendere per quando arriverà a casa, sono sicuro che apprezzerà. Ed è proprio qua davanti, a gambe incrociate, che stò trascrivendo le ultime parole della mia nuova canzone. Le sentirà presto, magari prima di andare al mio nuovo, temporaneo lavoro.
    Ah, ora posso ammeterlo.
    Il mio è il primo sorriso dopo molto, molto tempo.
    Speriamo continui così, per la gioia di entrambi.

    How it can be, far from my sight?
    Lost in the eternity
    I would take my future in my own hands

    My endless visions
    Came to take me away
    Now see my future free into the night
    And this life lost trough the lights...



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    Giorni nostri - In this Way



    Come sempre, di nuovo a scrivere quando il mio tempo libero non si riduce ad un soffio. Certo che questo taccuino è proprio consunto...dovrei cambiarlo, ma sinceramente non ne ho il tempo nè la forza. Il lavoro mi assorbe.
    E il pensiero...i pensieri mi assalgono.
    Stà per finire l'autunno. Arriva di nuovo l'inverno e questo significa di nuovo congelare. E non sono dell'umore adatto per pensarci. Eppure non sono giù di corda, anzi, più allegro del solito! In sala prove, oggi come sempre, di nuovo a battibecchi. Uno spasso, a volte capitano certe gaffe degne del circo! A proposito, nel seminterrato ho revisionato anche tutti gli strumenti. La mia chitarra però...pfft, mai pensato di cambiarla e mai lo farò. Degli altri, ne ho dovuto comprare di nuovi, quelli che avevano iniziavano a diventare obsoleti. Ho anche cambiato programma di remixaggio, quello che ho installato ora è decisamente più semplice e immediato. Niente, vado a smontare l'apparecchiatura.
    [...]
    Come al solito scrivo un mucchio di cazzate, ma fa nulla. In fondo è quello che ci vuole: sfogarsi. Caccio spesso, ultimamente, e per divertimento. La trovo una cosa irresistibile, ma ho bisogno di..altri stimoli. E penso si capisca cosa intendo. Ho bisogno di una donna nel mio letto.
    Dovrò mobilitarmi per chiamare ancora una di quelle sgualdrine dell'agenda..sono sicuro che accetterebbero ben volentieri di accontentarmi.
    [...]
    Uhm.
    Un pasto abbastanza....sostanzioso. Non ho saputo resistere, in particolare quando ho sentito che in lei aveva..attecchito? si può dire così. Avere prole mi porterebbe solo guai. Ho preferito preservarla da una sorte molto peggiore. Da quanto ho capito, far nascere un'angelo nero dovrebbe essere una cosa dura.
    E io odio la concorrenza, quando si tratta di fare casini.
    A parte questo, a quanto pare dovrò nuovamente cambiare i materassi e tutto il resto, prima che diventi un problema. Farò bruciare tutto, del cadavere mi sono già sbarazzato..come sempre.
    In realtà mi manca il divertimento. Anche se da quando un certo gramo è entrato in questa casa, devo dire che ne ho passate di situazioni ridicole.
    E la cosa non mi è dispiaciuta nemmeno un po'.
    [...]
    Ho messo a posto un po' di cose. Ho fatto cambiare e pulire la camera...ora è di nuovo mattino. Stanotte non sono riuscito a dormire.
    Lei..lei continua a tormentare i miei sogni.
    Loro.
    Lei, la voce che mi soffoca durante il sonno..che mi assale e travolge.
    E lei, Arien, l'angelo che non vedo da...ah, non so nemmeno più quanto. La sua ciocca è ancora chiusa nel cassetto, contrariamente a quello che pensavo.
    Ho voglia ancora di combattere, e stavolta contro di lei. Desidero intensamente quel bruciore sulla pelle...e so perfettamente di poter vincere. Qualcosa di me stà cambiando. Miglioro, sono più forte e resistente.
    Forse non ancora abbastanza, ma dopotutto perchè no? Perchè non tentarla ancora? L'ultima volta ero ad un solo passo dal farla cedere.
    E invece.....solo il diavolo sa quanto la detesto. Mi ribolle il sangue al solo pensiero! E'..impensabile, che sia potuta sfuggirmi.
    Ma non è solo quello. Non solo...possessione, come fino ad ora pensavo, ma anche...bisogno..bisogno di avere un mio pari, a cui pestare i piedi in testa. Il bisogno di farsi ammazzare, forse. O di uccidere, violentemente, senza scrupoli. Lei.
    E non parlo di quella demone che ho incontrato un po' di tempo fa, anche se effettivamente è stato un bell'incontro piuttosto...eccitante.
    E' qualcosa di diverso. E non di troppo nuovo, perchè, e qua rido, non mi sono bastate le precedenti due. Anche la terza batosta, mi devo beccare.
    Ma penso mi divertirò. Per ora rimane il mio inusuale interesse.
    Intanto meglio pensare alla canzone che ho finalmente finito. Il testo è ancora da delineare, ma dovrebbe essere quasi concluso grazie ad una certa nottata, nel bosco...
    Sarà un successo.

    So this is how it feels to suffer?
    And I had too much to say
    But it's over now
    And I'm going down
    Alone, alone

    Promises and wishes all mean nothing
    When it's me that I'm speaking to
    Wanting something
    Won't mean I will see it through

    I don't need to see these visions to remind me
    That I'm dying from the inside out
    Wanting you here
    It still means I must do without

    I can't criticize your reasons for living
    When I'm the one missing them
    Wanting, dreaming
    That I may find where they come from

    Find where they come from
    Where they come from...





    Edited by 'Raven' - 6/1/2009, 03:14
     
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    Giorni Nostri
    Christmas - Warmth



    Told me to not breath in this winter wonderland,
    Walking angel...



    Natale. Natale, stupida festa che non potrò nè vorrò mai festeggiare.
    Neve..la neve c'è, è fuori. Anche quest'anno ha nevicato tanto da riempire le strade, imbiancandole. Si vedono fuori le orme, i passi. Le luci.
    Ma più di questo, nulla. La foschia copre tutto, e a quanto pare copre anche una buona parte della mia anima. Fredda, odiosa e insistente.
    Odio quel freddo smisurato che mi penetra le ossa. Poco prima ero davanti al camino, e suonavo la chitarra. Cantavo.
    Questo giorno, come quello di un anno fa. Solo che da allora è tutto diverso.
    Niente più capelli lunghi. Niente più la strada, i ponti sotto cui dormivo. I barboni che massacravo. I passanti che derubavo.
    Tutto questo è solo passato. Un passato odiato, forse quanto quello che mi tormenta o quanto il mondo. Un passato su cui turbina la neve di oggi e di stasera.
    Beh, non importa. Basta stare davanti al camino per dimenticare tutto, o smettere di voler ricordare. Non cambierebbe nulla di quello che sono. Se c'è un modo in cui voglio esistere, è questo e basta.
    Parlando d'altro, quei dementi della mia band hanno voluto per forza soggiornare qui, stasera. Hanno snocciolato una scusa dietro l'altra, come quella della casa più grande, del frigorifero -ovviamente- pieno, oppure del riscaldamento.
    Ovviamente li ho buttati fuori.
    Nemmeno a farlo apposta però, mi sono scordato di togliere a Luke le chiavi della porta di casa.
    Dannazione! Alla fine sono entrati lo stesso..e ora chi li scolla più?
    Beh, sempre meglio che nulla. Almeno se ne stanno dalla loro, in salotto, mentre io mi sono barricato in camera.
    Alla finestra, a guardare fuori, mentre la neve continua a cadere placida, incurante di tutto. Proprio come me.
    Che gelo pungente sulla pelle, il vetro. Meglio tornare davanti al camino.
    Mi ci siedo davanti e, perchè no, imbraccio nuovamente la mia chitarra. Esito nel suonarla, poi però non ne posso fare a meno. Va sempre così.
    Perchè ora esistono solo gli accordi. E l'accogliente calore delle fiamme, lo sguardo perso nel fuoco.
    Non una giornata di insulsa festività, inutile e fittizia. Non parenti, quando se ne hanno, che si vedono e fanno solo finta di volersi bene l'uno con l'altro, regalando falsi sorrisi. Che credono di divertirsi, che ci provano. Sapendo che, nonostante tutto, le cose non vanno affatto in quel modo.
    Ogniuno è solo.
    Le note sospese nell'aria statica della stanza buia, rischiarata da un solo camino. Le lingue di fuoco che crepitano e si agitano armoniosamente sulla legna che arde, emettendo inusuali sbuffi di fumo bianco ad ogni scoppiettio.
    Le dita passano rapide da una corda all'altra, pizzicandole con rapidità. So benissimo che le luci natalizie di una piccola accozzaglia di rami, nella sala da pranzo, sono accese. Sempre accese.
    Probabile che i ragazzi le abbiano viste. Ma d'altronde, è anche vero che quello non si può per nulla definire un albero. Forse un ornamento fittizio che fa molta atmosfera durante le lunghe serate trascorse da solo, ma nulla di più. Preferisco restare in un angolo della mia camera, davanti al camino di pietra acceso con qualche ceppo d'albero recuperato da una falegnameria appena fuori città.
    Ah, sento dei rumori da sotto. Che staranno combinando quegli idioti? preferisco non saperlo. Spero solo che non si siano ricordati che è il mio compleanno, altrimenti potrei....
    Ma ch-..
    ...come non detto! Mi bussano alla porta della camera come se nulla fosse.
    Ma giuro che se li prendo li...

    *I ragazzi aprono la porta ed entrano, prendendo Raven per i polsi, bendandolo e costringendolo a scendere le scale*

    Spero ci sia una buona motivazione, prima che provi a staccar loro la testa con le mie mani. Ma che vogliono?

    *Lo portano fino alla sala da pranzo, dove le luci sono spente, anche quelle sui ramoscelli in un vaso poco distante. Uno dei quattro che lo tengono si allontana scomparendo nel buio, un'altro gli toglie la benda sugli occhi. All'improvviso delle luci si accendono nella stanza, deboli e soffuse, le pareti vengono investite di un bagliore aranciato.
    Appese appena sopra l'arco che permette il passaggio dal salotto alla sala, vi si può leggere sopra "Buon Compleanno e Buon Natale, Raven"*


    Lo fisso stupito e inquietato. Forse sorpreso. Cos'è, questo, un brutto scherzo? Non è uno scherzo,no.
    E nemmeno uno scambio insulso di regali. Questo non ha nulla a che vedere con me e la mia avvversità, eppure non posso fare a meno di sentirmi sperduto.
    L'umano affetto, quello che per me non ha valore, almeno ogni tanto mi porta ad essere un po' più vicino a quello che vedono gli altri. Forse questo giorno può acquistare un minimo valore. Forse la parola "Natale" ha un senso, dopotutto. Rimango quello che sono, e odio.
    Odio il pronunciare di quelle lettere, l'una dopo l'altra. Detesto questa labile felicità che avverto nell'aria. Ma questo gesto, anche se per menzogna, non può che farmi sentire un po' meno malinconico. Un po' meno odiato, o solo al mondo.
     
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    Giorni Nostri - Afraid this time



    L'inverno è finito, ed ora è primavera inoltrata. Questo vecchio libretto l'avevo dimenticato nel cassetto della scrivania, ma ora che lo guardo, in fondo, non penso ci sia qualcosa di male nello scriverci sopra.
    Questi mesi sono stati veramente duri da passare. Prima uno stupido vampiro mi ha fracassato il ginocchio e quasi ammazzato, e che sia il suo peggiore incubo ad accoglierlo dov'è andato ora. Fortunatamente, ho recuperato anche abbastanza in fretta, nonostante mi sia rimasto qualche acciacco che dovrò far guarire da qualcuno, molto probabilmente una maga che accompagnava gli altri all'inferno.
    E' importante, anche per guardare troppo in faccia all'orgoglio. Il mio corpo mi serve, e intero.
    Se poi, in sordina, quella smorfiosa di una demone non si fosse ripresentata, sarebbe anche andato tutto bene. E invece no, proprio quan'ero ancora in degenza l'ho dovuto incontrare. E stavolta, quanto odio ammetterlo, è finita piuttosto male per entrambi. Ma almeno lo considero un pareggio.
    [...]
    Mi ricordo ancora quella sensazione di vita, quando l'ho incontrata. Quella stupida, infima sensazione che mi ha praticamente fatto sboccare per strada dal disgusto. Quella demone, Rose, era incinta. Chissà, non sembrava estremamente felice della cosa. Che abbia giocato troppo con qualche suo amichetto?
    Non ho potuto evitare il ribrezzo, la voglia di ammazzare lei e la sua prole mi ha trascinato via. E' stata la miglior cosa che abbia mai provato, la soddisfazione nel cercare di squartarle la pancia per tirare via quel marmocchio appena creato. Puah. Detesto i marmocchi. Se c'è veramente una cosa che mi manda in bestia, sono quelli.
    Un giorno devo passare davanti alle elementari di Nouvieille con la macchina...
    Magari riesco a metterne sotto qualcuno.
    [...]
    Più o meno sono passati quattro mesi da dicembre, ho recuperato dalle ferite e dai malori. E fortuna! Una delle sere scorse lo spettacolo è saltato, finita la nostra performance causa macchinari scoppiati. Non un incidente troppo grave, ha dato una bella spinta ai sederi del pubblico, questo è certo. Abbiamo comunque cercato di fingere una scenografia, saltando dal palco giusto per trovarci a farci mettere le mani addosso da ragazzine spigliate che toccavano anche dove non dovrebbero...
    Chissà per quale provvidenza, sono riuscito a cavarmela via in fretta anche grazie all'aiuto di una ragazza completamente fuori di testa, che poi era anche vampira. Non l'avessi mai fatto.
    L'avrei presa a pugni, poi.
    [...]
    Lei torna spesso a tormentarmi in questi giorni, anche solo con la sua presenza e la sua voce gracchiante. E' nella mia testa, la sento. Ed è anche davanti ai miei occhi, quando vuole.
    Non so perchè, nè come succeda, ma ha voglia di farlo. Mi stuzzica, mi appare all'improvviso. Non so come comportarmi in queste occasioni.
    E' successo con la succhiasangue di quella sera, Katina. E poi ancora prima, quand'ero steso e a pezzi sul letto per colpa di Rose. Per molto, molto tempo ho pensato che fosse venuta a prendermi.
    E ne ho il terrore.
    [...]
    Cercando in mezzo a qualche vecchio cassetto, alla fine è saltata fuori una foto interessante. Non mi ricordavo di averla fatta scattare, deve risalire ai tempi in cui ancora gironzolavo per strada saltando da un lavoro all'altro, dopo il risveglio.
    Quanta diversità... Mi sembra cambiato tutto se la metto a confronto con le più recenti, ma non ne ho nessuna nostalgia. Non ero così famoso nè piacente, e non avevo l'esperienza di adesso. Ora che, invece, mi so controllare perfettamente, posso ribaltare qualunque cosa a mio piacimento. Nel modo peggiore possibile.
    Non attendo che altre, buone occasioni.


    image



    Edited by 'Raven' - 15/3/2009, 19:45
     
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    Vecchie Memorie - How long will this moment wait?



    In questi giorni mi sento talmente in vena di scrivere che mi darei una testata solo per l'aver preso in mano la penna. Ma che ci vuole a trovare un lavoro? E che ci vuole a darlo a qualcuno che ne ha un disperato bisogno? La situazione si fa più pressante. Bollette, affitto, il freddo che si fa più intenso...non c'è legna da ardere e la stagione fredda non è ancora finita, nemmeno possiamo accendere il riscaldamento! Dovrò ridurmi a cercare qualcosa trai rifiuti da basso, qualche asse basterà. E poi...a estremi problemi, estremi rimedi. L'altroieri un biglietto da cinquanta spuntava dalle tasche di una ragazza, l'ho preso e non se n'è nemmeno accorta. Non mi piace rubare, ma lei sembrava non averne davvero bisogno e... almeno per un po' non dovremo tirare la cinghia. La fame cresce, e presto ci sarà una bocca in più da sfamare. Che qualcuno, chiunque, mi aiuti a trovare un lavoro stabile.
    [...]
    Stasera è andata meglio. Ho guadagnato qualcosa, cantando in un locale qua vicino. A quanto pare avevano bisogno di un artista per intrattenere degli ospiti speciali e pare abbiano apprezzato la mia esibizione. Magari, chissà, mi richiameranno.
    Ora però, non c'è tempo per le preoccupazioni. Il suo profumo...il suo odore si sente da qui, assieme allo scorrere dell'acqua. E' buono, piacevole e intenso. E' a fare una doccia, ma quasi quasi...perchè no.
    Un po' di compagnia potrebbe non guastare.
    [...]
    Aiuto! Mi vuole tagliare i capelli!
    [...]
    Finalmente ci ha rinunciato! Almeno per un po' non mi dannerà più con questa storia del "Dovresti accorciare quella criniera che ti ritrovi" e del "Finchè continuerai a tenere il vello d'oro in testa, nessun produttore con un po' di sale in zucca ti prenderà mai". La criniera è mia e me la tengo, per quanto ne dica!
    [...]
    Poco prima eravamo davanti al camino, a goderci un po' di calore. E' così bello avere un momento per noi, giornata dopo giornata...lavora troppo, e si stà sforzando quando non dovrebbe. Il datore di lavoro è insistente, vuole che serva il doppio delle ore ai tavoli e che non si fermi mai. Nemmeno un minuto di pace. Devo fare qualcosa, assolutamente. Per noi..troverò un altro lavoro. Un posto in fabbrica forse...
    E prima mi sono avvicinato alla sua pancia, ora appena un po' più gonfia dei mesi scorsi. E' bastato accostarsi, appoggiarci l'orecchio per sentirlo scalpitare piano. Come sarà? Io...non posso immaginarlo. Ma non vedo l'ora di ricevere questo dono e una famiglia vera per entrambi.
     
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    Giorni Nostri - Tied


    Mese dopo mese, mi rendo sempre più conto di quanto abbia bisogno di pensare. Pensare...parola strana per chi come me va avanti tirando alla meglio a forza di buon naso e affari interessanti.
    Pensare a quello che è successo. Tutte le volte che apro questo diario, scorro le pagine sul fondo e vado a guardare quelle...le vecchie pagine che presi dall'altro, prima di bruciarle assieme a tutto quello che era stato della mia vita, se mai ne avevo avuta una.
    Chi ero? Cosa facevo? Non riesco a ricordarmelo, e della domanda non mi importerebbe nulla. Non mi importerebbe davvero di nulla a questo punto, se non fosse per il tormento di lei, la ragazza. L'ho sognata una di queste notti, ma non rammento il sogno; mi sono solo svegliato con un gran mal di testa e per farlo...farla tacere ho dovuto buttare giù un sonnifero.
    Non pensavo di averne bisogno, ma ne avevo tenuti da parte alcuni ugualmente.
    [...]
    Sono indaffarato, quelli della band hanno buontempo da vendere e io ho da pensare al resto. Ho fatto un paio di chiamate per lavoro, il cd in produzione stà dando buoni frutti e non penso ci metterò molto a completarlo. Ma nel frattempo, stò anche producendo un bel po' di altre sorprese...riedizioni, remix, demo sul lavoro. Mi hanno richiesto per delle collaborazioni interessanti e rivendere tutta questa roba frutterà parecchio con la schiera dei fan in allargamento, anche se ultimamente ho rifiutato gli ingaggi a causa della salute. L'ultima ferita mi ha dato qualche problema anche con l'aiuto di Sara, ma ormai posso dire di esserci abituato e non attendo altro che di tornare in scena...dal mio gregge di docili pecore disposte a tutto.
    [...]
    ...un'altra notte insonne. Se vado avanti così mi consumo, devo piantarla di pensarci ma non posso rimanere nemmeno con le mani in mano a girarmi i pollici. Penso uscirò nuovamente a cacciare, ne ho un gran bisogno...ormai lo faccio per distendermi i nervi che altrimenti salterebbero ogni due per tre. Sono nervoso e basta, si avvicina anche il periodo pasquale e sono peggio che disgustato da tutta la messinscena pubblicitaria che ci gira attorno. A cosa servirà tutta quella profusione di colombe pasquali e schifezze varie? Vado a darmi da fare, magari mi riesce di distruggere un po' di quella roba.
    [...]
    Ora va molto meglio. Nel senso che mi sono divertito un bel po' a portare quella ragazzina nel parco dandogli la caccia con arco e frecce, se non altro è rimasta viva finchè non le ho dato gli ultimi colpi...oltretutto aveva un corpo niente male. Beh, pazienza, posso sempre chiamare una delle due gemelle per sfogare il resto. Fanno il loro lavoro come nessun'altra saprebbe, ma temo che questo non mi eviterà di far fuori una delle due. Uno spreco ma ormai mi pare necessario ed evidente...la più vecchia, la mora sospetta qualcosa. Forse quella demone ha riferito ad una delle due cos'è successo e non posso permettere che la mia reputazione se ne vada in modo così scialbo. D'altronde, non credo proprio mi dispiacerà...basterà aggirare il problema. Una puntata a letto e via, niente più problemi.
     
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    Vecchie Memorie - Wrapped in the Spiderweb



    Era un intermezzo. Solo un intermezzo di pochi minuti, o qualche secondo nel guardarla prima di partire per andare al lavoro. Bella, nel suo splendore. Così bella con il vestito di lino bianco a maniche larghe e il grembiule già in vita per servire i tavoli, con sulle anche il peso che porta in ventre.
    La nostra famiglia...i nostri sogni. Da quanto tempo siamo qua in città? Nemmeno me lo ricordo più, ed è già ora di andare. E' il mio compleanno, è Natale e mi ha detto che mi aspetta una sorpresa che nemmeno posso immaginarmi. Non stò più nella pelle, e il locale in cui serve è quello in cui stasera suonerò.
    Avremo dei soldi e potremo pagare l'affitto e le nuove spese. Voglio che abbia tutto il necessario, che loro l'abbiano.
    [...]
    Santo cielo...è stupenda.
    E l'ha pagata con i suoi soldi. Come ho potuto lasciarglielo fare? E d'altronde non avrei potuto impedirglielo. Una nuova chitarra.
    Azzurra. Ma da dove gli è saltato in testa di comprarla azzurra? E' semplicemente stupenda, e si suona che è una meraviglia. Elettrica, con la cassa in legno stretta e poco larga, laccata di vernice. A piena potenza...farà un figurone sul palco stasera. Sarà orgogliosa di me.
    [...]
    Bene, contando sulle dita mi hanno pagato giusto abbastanza per farceli bastare per tutto il mese. Vogliono anche assumermi stabilmente, a loro dire! Sarebbe fantastico, ma meglio non farmi trascinare dall'entusiasmo. Ho qualcosa di più importante a cui pensare, ora.
    Aspetto giusto che finisca, ormai il suo turno ai tavoli è quasi finito. Mi ha servito un bicchiere di birra stasera, è il massimo che poteva fare e non ci sarebbe stato comunque nulla di meglio di quello. E niente potrebbe andare meglio, sbaglio? Tra poco ce ne torniamo a casa, al caldo, sperando non nevichi.
    [...]
    Ho un brutto presentimento, ma non so quale sia. Spero solo di star sbagliando, è...strano. Come se non tirassi il fiato, o mi stessero schiacciando il torace fino a farmi sentire male. C'è qualcosa che non mi quadra, ma dobbiamo tornare a casa nostra. A dire la verità, qualcosa mi dice che non dovrei farlo. Forse dovremmo rimanere qua per tutta la notte, sarebbe meglio.
    Ma non possiamo, il locale chiude alle due ed è inutile, la nostra piccola abitazione senza pretese ci aspetta e il camino anche.
    Spero solo che qualcosa di caldo, con lei vicino, sappia rincuorarmi quanto lo scrivere qui sopra.
     
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    Giorni Nostri - Reservations for Two



    Ci sono delle cose che ricordo, altre cose mi vengono in mente col passare del tempo. In questi ultimi giorni in cui il lavoro è poco, ogni tanto riguardo quello che sono riuscito a conservare con un po' di blando interesse, senza farmi coinvolgere troppo. In fondo, è passato e io non sono il tipo da tornare indietro a ricordi tanto nebulosi che nemmeno so più se sono veri, se sono stati parte di me o se solo ho sognato durante tutto quel tempo trascorso, durante tutto quell'anno. Ed è incredibilmente eccitante e in qualche modo spaventoso non poter fidarsi della propria mente quando davvero non ricordi, e c'è solo il vuoto lì dietro che ti aspetta.
    [...]
    Mi ricordo...che dovevo essere in mezzo alla strada, ad una strada qualunque di questa città, con gli occhi vitrei a guardare quello che avevo davanti, dietro e intorno a me. Ero sicuramente coperto di sangue, si, questo lo so perchè ancora ne sento il sapore in bocca, così come la fame che mi prendeva le viscere. Sono le ultime, uniche sensazioni reali che capisco di aver avuto, in quei momenti.
    [...]
    Per strada c'era l'inferno. Ogni cosa sparsa in giro, tra rottami metallici di carrozzeria, delle volanti della polizia immobili e silenziose e corpi. Ancora non capisco se sono stato io o meno...non capisco perchè c'erano tanti corpi morti lì davanti, ma la cosa non mi dispiaceva. Erano tutti ridotti ad ammassi di carne e budella vestiti con le uniformi, tranne qualcos'altro, forse un'altra persona.
    [...]
    Poi frugai nelle tasche e trovai alcuni biglietti, un libretto che era questo e un blando documento che indicava solo un'abitazione. Ero troppo confuso per capirci qualcosa, ma tutto sommato non mi sarei mai risparmiato di andare ad arraffare qualcosa che, almeno da quello che credo, era legalmente mio. Arrivai e trovai un ammasso di muri e travi, mobili sporchi e vestiti sgualciti. Presi tutto quello che poteva starmi addosso e me ne andai, non prima di avere acceso il camino che si trovava nella sala e averci gettato il resto, documenti e abiti e altra roba, strappando alcune pagine a questo diarietto e dando alle fiamme quella catapecchia che si reggeva a malapena in piedi.
    [...]
    Era un motivo come un altro di fare qualcosa di cui potessi beneficiare. Poi con me avevo la chitarra, ed ora sono qui vivo e vegeto con tutto quello che posso desiderare di avere. Non mi sembra mi sia andata male, nonostante abbia passato un anno da schifo a girare frugando nelle tasche di gente morta.
    Devo ammettere che però i clienti erano più gustosi dei criminali in giro per i quartieri malfamati. Quelli...quelli sapevano di marcio. Ed erano sudici come maiali.
    Pazienza, sono serviti a loro tempo, molto meglio ora.
    [...]
    Parlando appunto di ora, mi stavo per dimenticare che sono riuscito a scovare l'abitazione di quella dannata di una vampira schizofrenica che l'ultima volta mi ha fatto fare una delle figure più grame da due anni a questa parte. Penso proprio che mi precipiterò da lei durante questa settimana, magari portandole la massa dei ragazzi a scoperchiarle la casa! Ah, già, dimenticavo anche questo: abita in un condominio che a stabilità ricorda - forse - le case del seicento inoltrato. Quand'è che ristruttureranno quell'obrobrio da quattro soldi? Non sono problemi miei, almeno non avrò difficoltà a riconoscerlo con via e numero a disposizione. Che la festa cominci, la pagherà per quel che ha combinato con quella maledettissima parrucca rosa, l'ultima volta!
     
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    Vecchie Memorie - Nowhere



    [Alcuni fogli inseriti a caso tra le pagine, bruciati e vecchi]

    Loro. Luridi bastardi infingardi, è impossibile non scoppiare di fronte a tanta stupidità, tanto menefreghismo. E dire che ci hanno lasciati andare solo perchè speravano morissimo per quello che abbiamo fatto.
    Non li perdonerò mai, mai e poi mai! Se solo potessi...se solo li avessi sotto le mani, non so chi mi potrebbe trattenere dal commettere un atroce, terribile delitto. Non ne ho il diritto, non ne ho nemmeno la forza se ci ripenso, ma potevano fare di meglio. Eravamo loro figli! Ci hanno abbandonato, e se ora muoiono, bene, è solo un problema loro.
    [...]
    Non capisco come faccia a soffrire così tanto. Piange, provo a consolarla ma non riesco, non riesco a far nulla. E' atroce. Come faccio a far fermare le lacrime che le scendono? Come faccio? Provo troppo odio per quello che ci hanno fatto, eppure per lei non conta nulla, piange anche se l'hanno bastonata e picchiata quando ancora non potevo portarla via. E quando l'ho fatto, ah, me lo ricordo ancora troppo vividamente.
    "Mostro, come hai potuto farle questo?"
    Io l'ho salvata. L'ho salvata dalla loro stupidità, dal loro timore. Sono un mostro, per questo?
    [...]
    E' da ore che piange, sembra non volersi fermare. Continua, a dirotto, senza freni. E' troppo da sopportare anche per me, vederla ridotta in quello stato, e solo per colpa di quella stupida lettera che le hanno spedito, un misero testamento di una madre che la disconosce come figlia legittima prima di morire. Non riesco davvero a soffrirne, nonostante mi distrugga vederla spezzata così dal profondo. Accarezzarla, baciarla, forse questo servirà a calmarla quel tanto da farla addormentare. Dimenticherà, e poi la vita riprenderà come prima.
    [...]
    Siamo sempre stati forti, fin dalla nascita. Insieme. Forse è per questo che non me ne posso staccare, forse è anche per questo che la amo così disperatamente e amo ciò che verrà al mondo tra pochi mesi. Sarà il nostro frutto, qualcosa di solo, esclusivamente nostro. Nessuno potrà riconoscerci, qui a Nouvieille, nessuno potrà odiarci come facevano nella nostra città natale, che solo a considerarla una città c'era da mettersi a ridere.
    Non ci metterò mai più piede, poco ma sicuro, e lei neppure con me. Non torneremo; non andremo al funerale di sua madre.
    Di nostra madre.
    [...]
    Nostro padre ormai è morto da un pezzo. L'ultima volta, successe la stessa storia con la differenza che a ricevere la stessa, identica lettera ero io. Niente lasciti di proprietà, niente eredità, niente soldi. Nemmeno l'usufrutto di quella misera casa che gli apparteneva. Solo un "ci hai portato via la nostra bambina, finirai all'inferno per questo" firmato "Vostro Padre". Certo, sono sicuro vorranno un elemento come me, ma prima spero siate voi a raggiungerlo, vi troverete sicuramente bene trai vostri simili, pallide imitazioni di persone esattamente come lo siete stati voi. Io intanto ho una famiglia da mandare avanti, una vera famiglia che non intendo abbandonare.
    [...]
    Fin dall'inizio, fin dalla nostra nascita hanno cercato di dividerci tenendoci lontani senza mai riuscirci. Ma per quante volte ci separavano, ci ritrovavamo sempre e comunque. E d'altronde la vita era troppo dura perchè non scappassimo via troppo giovani di casa. Diciotto, diciannove anni, non di più, con tante idee per la testa e veramente pochi modi di realizzarle, e troppe botte da poterle contare. Ha rinunciato a tutto per me, ha preferito lavorare duramente perchè io potessi seguire la strada che credevo migliore per entrambi. Ora, non mi resta che ripagarla di tutto dandole quello che posso, non mi importa come. Persino rubando, cosa che ormai ho iniziato a fare con qualche soldo di troppo spuntato o scivolato dalle tasche altrui. Ora che ho l'ingaggio, comunque, non mi servirà più...non desidero vivere su certi espedienti. Per lei, per mio figlio.
    Non potrei mai perdonarmelo.

    Edited by 'Raven' - 2/1/2010, 01:24
     
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    Vecchie Memorie - Chasm



    Che dannatissimo mal di testa, non riesco nemmeno a...guardarmi intorno. Cos'è successo? Non ricordo.
    Non ricordo più nulla.
    Chi sono? Sono scappato a gambe levate dalla strada, c'erano troppi corpi contorti, troppa ferraglia in giro...l'odore di sangue era buono, dolce. Avevo fame e ho mangiato. La carne cruda ha un buon sapore.
    Cosa sono? Cos'è capitato? Non ho..un nome.
    Sono corso fino a questa casa, c'era neve per strada, i miei vestiti sono maciullati, li ho gettati da qualche parte e ne ho messi altri. Ho controllato i documenti prima di arrivare ma la carta di identità è vecchia, non riesco a leggere altro che l'indirizzo e l'età...mi fanno male gli occhi, mi sento male. Inutile, non ci riesco.
    Fa freddo.
    [...]

    Non posso stare qui ancora per molto, devo prendere quello che trovo e levarmela al più presto, so di non essere al sicuro. Per strada, con me avevo questa chitarra azzurra. Significa qualcosa? Ho così tante domande e la testa che mi scoppia...
    Ho bisogno di un nome. Un nome e documenti, non riesco a leggere quella carta! Ho acceso il fuoco, riscalderà, e l'ho bruciata, ho bruciato tutto quanto non mi può servire...e ho cercato in questo libretto, ma a quanto pare è un diario. Non c'è nulla, non ci sono nomi, recapiti telefonici, indirizzi di altre persone, solo la calligrafia...è mia? ..maledizione!
    Ma forse, forse so come mi devo chiamare. Ho trovato delle cose, in giro, ho rovistato. Alcune paia di jeans, magliette...un maglione con un logo in bianco e nero, sembra quello di una band, un corvo.
    E questa massa di capelli...devo tenerne nota, devo scrivere di tutto, ma questi non riesco a sopportarli.
    [...]
    Lo specchio. Nemmeno guardandomi capisco, ma non ne ho più bisogno.
    Raven. Il mio nome, Raven. Va bene, è perfetto.
    Ora devo andare. Devo prendere delle cose, far sparire il resto. Nevica, avrò freddo. Ho fame.
    Troverò qualcosa...se non dovessi trovarlo, troverò qualcuno.
    E mangerò.

    Edited by 'Raven' - 2/1/2010, 01:26
     
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    Giorni Nostri - Inside this Hell




    E' di nuovo inverno. Fa freddo e io mi sento così...vuoto. Privo di qualcosa, come se il cuore non fosse abbastanza e ce ne volessero due a palpitare nel petto. Tutto quello che è successo nell'abbondante arco di tempo in cui non ho scritto qui, è tutto quello che vado a scrivere adesso. Sono passati mesi - mesi, non anni fortunatamente - ma già da ora mi rendo conto di non...riuscire a tenere conto dei dettagli. Ho una buonissima memoria, ricordo molte cose, ma il tempo scivola via. Quasi trent'anni, non più il ragazzo di appena poco tempo fa, ma un uomo...che ne dimostra sempre ventisette. Controllando allo specchio, non c'è nessuna ruga, nessuna lieve imperfezione che non ci fosse già prima, nessun filo bianco tra i capelli. Il tempo non passa e non mi pesa, ma per quanto a lungo la cosa passerà inosservata? Il dettaglio, nonostante non mi infastidisca - voglio vivere a lungo e sopratutto vivere come dico io - inizia a farmi preoccupare per il futuro.
    Sarà tutto naturale quando gli umani mi vedranno e mi riconosceranno, tra dieci anni, e capiranno che non sono invecchiato di una virgola? Com'è stronza la vita, ti dà una cosa e assieme a quella, miriadi di preoccupazioni. Eppure questa specie di "immortalità" mi sta bene.
    Nel frattempo, sono cambiate un po' di cose.
    Le due gemelle sono scomparse, e non perchè si sono perse nei quartieri bassi. No, ho pensato personalmente a loro, ed entrambe sono dolorosamente, clinicamente, definitivamente morte. Rido al pensiero, perchè sinceramente non mi importava molto di quelle due: facevano bene il loro lavoro, e abbiamo passato assieme parecchie belle serate in compagnia. Gli altri della band continuano a chiedermi cosa sia successo loro, ma ormai mi sembra inutile spiegare, Luke avrà già inteso abbastanza.
    Quello che non capisco è perchè si ostina a voler sapere cose che non gli convengono. Certi mortali hanno l'istinto di autoconservazione ridotto all'osso, ma purtroppo non ne sono da meno con le ultime uscite: un altro incontro con la demone Rose - è spuntato fuori che si chiama Midnight in realtà - e uno anche con un croupier del casinò che, ahimè, dopo aver fatto tutto da solo disastrandosi locale, la vita e quasi anche il lavoro, ha promesso di farmela pagare senza che io abbia fatto niente. Misteri del cervello mortale.
    Con la prima, poteva sinceramente andare peggio, poco ma sicuro: le ferite che ho riportato erano gravi, nel senso che ora non lo sono più e, anzi, sono quasi scomparse. Con il secondo, mi sono guadagnato un bel buco in pancia e come al solito ho dovuto ricorrere al servizio di recupero. Luke dovrebbe farsi pagare per questo, guadagnerebbe milioni. Niente cicatrici in entrambi i casi, non ne volevo proprio ora che quelle vecchie si stanno riassorbendo...il reticolo di unghiate che la demone lasciò tempo fa, i segni di una dimostrazione pratica su "come trapassare un corpo umano con una semplice mossa", la cicatrice sulla mandibola che quella serpe velenosa di Milady mi ha graffiato addosso, come se sperasse potesse rimanere abbastanza a lungo da farle fare bella figura andando in giro. Tutto sparito, con l'unica eccezione della croce sempre impressa sulla schiena, e i morsi che Katina ha lasciato aperti.
    Non so effettivamente del perchè non si riassorbano anche quelli, per la croce forse è abbastanza ovvio e anche banale. Ma i morsi...
    [...]
    Vorrei stendermi, sospirare e pensare che non è stato tutto un sogno, quello che abbiamo fatto, ma non mi sembra possibile e non ci riesco, sinceramente. Mi sembra di fluttuare nel vuoto.
    In sostanza, insomma, non stò decisamente bene. Fortuna che anche incontri interessanti si sono susseguiti a quelli più spiacevoli, contando un'umana che mi ha fatto davvero divertire con la sua spiccata verve al gusto di crudeltà gratuita e che penso richiamerò a breve, e un fotografo dal senso dell'umorismo contagioso con cui parlare, per una delle rare volte, in modo decente. Mi ha beccato a dormire al cimitero e in più mi ha suggerito parecchie idee per continuare a sfornare canzoni che mi soddisfino, nel frattempo gestendo l'etichetta indipendente che ho comprato per produrre i CD sotto il mio personale marchio; ha diversi contatti e si farà presto sentire ma se lavora con me, può contare sull'impiego assicurato.
    Tralasciando questo, faccio fatica a dormire di questi tempi. Sarà per questo che l'unico posto in cui sono riuscito ad addormentarmi è stato un cimitero? Non lo so, non me lo chiedo nemmeno, ma la donna in bianco continua a tormentarmi. Non sempre, non continuamente, ma certe volte...certe volte non ce la faccio più. Il solo vederla riesce a confondermi, a svuotarmi di ogni briciolo di logica e razionalità: non sono io, non è Raven quello che la incontra, ma una bestia dotata di un pensiero autonomo e incoerente che si pone due sole domande. Scappare, o andare da lei.
    [...]
    Tutto di lei è desiderabile, tutto di lei mi attira e suscita...qualcosa di inconcepibile, forse attrazione. Baciarla è la prima cosa che penso. Eppure, tutto di lei ugualmente mi spinge a scappare via fuggendo il più lontano possibile, e non per l'aspetto - come se non fossi già abituato alle mie stranezze, per altro - ma per qualcosa di incontrollabile, profondo.
    E' come se la conoscessi già da tempo.
    L'ho vista parecchie volte, ma durante una...un'altra di quelle visioni ricorrenti, in particolare, lei era totalmente diversa. Era bella, bella da mozzare il fiato, di quella delicatezza elegante e desiderabile mentre ballava selvaggia mettendo in mostra il corpo nel fiore degli anni. Ma non potevo arrivare a toccarla, e la volevo...la volevo per me, prima cambiasse di nuovo nella solita, conosciuta ragazza dai vestiti bianchi e sporchi, il viso rigato di terra e gli occhi completamente soverchiati da un nero abissale.
    Ora, dopo aver scritto tutto questo, mi ritrovo a chiedermi: perchè?
    Cosa significa? Se non faccio qualcosa, queste continue apparizioni rovineranno quello che resta della mia sanità mentale, che è già poca.
    Resta il fatto che non voglio cercare nulla del mio passato, eppure sembra l'unica soluzione fattibile, l'unica cosa capace di fermarla per un po'. Non voglio scavare, non voglio essere nient'altro che quello che sono, ADESSO.
    [...]
    Dio, come ho potuto? Come ho potuto lasciare che mi sconvolgesse la vita, e chi sono io per pronunciare una simile frase? Mi stà convincendo, ne sono sicuro. Vuole che capisca cos'è successo in passato...o vuole uccidermi, ma delle due è sicuramente preferibile la prima alla seconda.
    Capire ciò che ero non può cambiarmi in nessun modo, e non lo farà.

    Edited by 'Raven' - 25/8/2009, 03:13
     
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    Vecchie Memorie - Impatience




    [Alcuni fogli inseriti a caso tra le pagine, bruciati e vecchi]

    Va bene. Sembra che sono sempre qui a fare il perditempo, ma in realtà sono davvero pochi gli attimi che trovo per scrivere in santa pace, sempre alla ricerca di un lavoro e sempre in giro per trovare qualcosa di buono...qualcosa che possa permetterci di vivere una vita normalissima come l'abbiamo sempre desiderata. Cos'abbiamo fatto di male per non meritarcela? Non vivevamo male, dove stavamo prima, ma non erano tempi sereni. Non c'era vita, solo botte, e dolore, sopratutto per lei che veniva considerata la santa da proteggere in famiglia. Io, il diavolo, il demone peccatore a portarla via dalle grinfie di mia madre.
    Stessa genia, stessa storia. Picchiavano me così come picchiavano lei, quei due bastardi che a chiamarli genitori c'era da ridere. E a chi importava? Eravano i maledetti, i disconosciuti. I ripudiati. Mi viene da ridere, perchè mi sembra di parlare del medioevo e invece non è successo più di qualche anno fà, in una zona perfettamente civilizzata del mondo conosciuto e abitato. Tentavano di separarci, e alla fine si sono divisi loro...pff...che amore coniugale, che famiglia squallida. E nonostante tutto abbiamo resistito fino alla maggiore età, dopodichè la libertà ci ha accolto, con tutte le sue difficoltà. Pochi soldi, niente conti in banca, difficoltà a trovare un lavoro. La vita non è facile per tutti e finito di rastrellare quel che ci portavamo dietro dalla nostra fuga, non ci rimaneva niente. E sottolineo il niente per un fatto molto semplice: noi non abbiamo più un cognome. Perchè si, quei due si sono dati da fare per depennarci dall'albero genealogico della famiglia: un'onta simile non poteva essere sopportata. Noi due...per loro, era meglio non nascessimo mai.
    Per noi, l'importante è restare insieme.
    [...]
    Negli ultimi giorni è rimasta abbastanza turbata, ma ormai ha superato lo shock per la morte dei nostri due parenti e ne sono felice, perchè altro non si meritano che di essere dimenticati. Come la vorrei capire...così dolce, e così bella da spezzarmi il cuore ad ogni lacrima, quando io non provo altro che odio nei loro confronti. E come potrei negare tutto il male che ci hanno fatto?
    Per fortuna è finita, e ora stà bene. Mi preoccupo per lei, per nostro figlio perchè ho... paura. Si, ho paura. Di non essere capace, di non essere adatto. Saprò badare ad una famiglia? Ci sono così tante cose che non riesco ancora a comprendere, al mondo, e mi sembra così impossibile di essere veramente padre...
    E' inutile farsi domande, quando quanto scritto in questo diario non segue nemmeno una logica, ma forse la verità è che sono semplicemente stanco di sentire le persone balbettare idiozie e bugie contro di noi. Voglio che la smettano, prima sia costretto a tapparmi le orecchie con le mani per non sentirli.
    Almeno, chissà per quale miracolo, non hanno ancora mandato smentite sul mio ingaggio.
    Io...mi sento una nullità, davvero.
    [...]
    Mi stò rodendo dai sensi di colpa, ma ormai non si può andare avanti ancora per molto a questo modo. Ho rubato, e vorrei non fosse così, ma ci servono soldi per pagare l'affitto. E nessuno, nemmeno lei che lo sa, mi fa mai domande su dove li trovo. Basta...sfilare un qualche portafoglio dalle tasche, servirsi e rimettere a posto, non è nemmeno complicato.
    Ma non è giusto. A chi altri stò togliendo il cibo? Quale altro bambino, quale altra famiglia privo del pasto? E d'altronde perchè dovremmo badare alle condizioni degli altri? Non mi interessano.
    Qui, nella nostra accogliente "casa" che più che casa è una catapecchia abbiamo tutto quello che ci serve, e va benissimo così com'è. Certo, i muri si riempiono velocemente di muffa, le travi del tetto sono marce in alcuni punti, il pavimento è scheggiato e ancora, sarebbe stretta per tre, con soltanto il salotto, il cucinino e la camera col bagno. Ma è casa, casa nostra. E' accogliente. Calda d'inverno, un forno in estate, ma non importa, va bene con tutti i suoi difetti e la sua particolarità. Questo posto sa di...noi due. Profuma di lei, delle lenzuola fresche illuminate dalle lampadine rosse che abbiamo messo in camera, delle candele aromatiche che accende la sera. Sente del nostro amore e di lui, del nostro bambino. Tremo al solo pensiero, ma voglio essere forte e proteggerli, entrambi, e per farlo devo essere pronto. C'è troppo scompiglio nei dintorni, troppo caos, e non mi piace.
    Comunque, pensò poserò la penna per ora. Stasera rientrerà tardi e starò in piedi ad aspettarla, per quando arriverà. Ma l'unica, vera cosa che voglio è starle accanto. Baciarla, abbracciarla, condividere con lei ogni singola cosa e magari, chissà, riuscire a sentire nostro figlio scalciarle nella pancia di quattro mesi...la amo, e non posso fare a meno di dirlo. E per farla contenta potrei anche decidere di darmi una spuntatina alla criniera, una volta tanto!
    Presto andrà tutto meglio, ne sono sicuro.

    Edited by 'Raven' - 2/1/2010, 01:30
     
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