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    ρεя αѕρεяα αδ αsтяα

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    Ok, fare favori al prossimo non è mai entrato nei miei standard, non mi è mai piaciuto proprio farlo . Ma come ci si deve comportare quando una persona ti bussa costantemente alla porta e con insistenza ? Fuori era ancora buio mentre riposavo beatamente nel mio letto, quando qualcosa turbò il mio sonno . Aprì di scatto gli occhi, pensando in un primo momento di essermelo sognata, ma quando quel picchiettio contro la porta non cessava, beh, compresi allora che ero sveglia per davvero e non mi ero sognata nulla. - Arrivo, datemi un attimo - Il tuono della mia voce è un miscuglio tra il roco – visto che quando mi svegliavo avevo sempre un tono di voce molto basso – e lo scocciato , infatti ero per davvero scocciata dalla cosa, chi era che mi veniva a disturbare alle sei e mezza di mattina ? - Si ? - Afferrai al volo le ciabatte ed una felpa aprendo successivamente la porta, inserendo la chiave all'interno della serratura e facendo scattare il meccanismo d'apertura. Mi trovai davanti la vicina del piano di sopra, una signora forse sui cinquant'anni ? Anche se , per come si curava di se stessa gliene davo molti di più, attorno alla settantina " Oh mio dio, è ancora lei " Pensai, sorridendole allo stesso tempo abbozzando un finto sorriso forzato. - Buongiorno, a cosa le devo la sua visita ? - Era una persona particolare, molto particolare. Forse con qualche rotella fuori posto, o semplicemente fin troppo paranoica, dato che da quando avevo messo piede in quella palazzina, continuava a venire a bussare alla mia porta, convinta di sentire spesso e volentieri dei rumori, credendo che qualche malintenzionato fosse entrato all'interno del palazzo e che presto sarebbe salito da lei per rubarle qualcosa. - Spero di non averti svegliata ... Mi potresti fare un piccolo favore? Oggi sono fuori casa tutto il giorno, e visto che sei l'unica in tutta la palazzina che mi guarda di buon occhio, potresti passare a ritirare questo pacco ? Ti ringrazio, ora devo scappare. - Non mi lasciò il tempo di parlare che mi chiese subito un favore, mi lasciò una sorta di ricevuta postale in mano, dovevo passare a prenderle un pacco che era arrivato per lei - Ma veramente io ... - Nuovamente non mi lasciò la possibilità di terminare la frase che questa prese e si mosse velocemente verso l'ascensore. Seccata per la cosa sbuffai, chiudendo la porta e guardando il foglietto che stringevo tra le mani. Non avevo la ben che minima idea di dove fosse quel posto. Ero lì da un po' di mesi, questo si, ma non avevo esplorato ancora tutta la città, salvo le zone che mi erano più di mio interesse. - Vedrò dopo - Posai la ricevuta sul comò della mia camera e me ne tornai a dormire ancora per qualche oretta. Quando riaprì gli occhi , si erano fatte le dieci passate, quella mattina per mia fortuna non dovevo lavorare, quindi mi alzai una seconda volta e mi cambiai con tutta calma. Indossando una maglietta blu e una gonna a fiori che mi arrivava leggermente sopra il ginocchio e un paio di scarpe abbastanza comode.
    - Proviamo a trovare questo posto - Presi le chiavi di casa dalla borsa e chiusi la porta dopo essere uscita, dirigendomi all'ingresso del palazzo. La mattinata si presentava una bella giornatina di sole, a parte qualche nube innocua qua e là.
    Passò un bel po' di tempo da quando mi ero messa in marcia, non sapevo nemmeno dove fossi, e quanti metri avevo percorso, ma di una cosa ero più che certa, della posta nemmeno l'ombra.
    - Eppure , dovrà essere da qualche parte - Non mi spaventava perdermi, in un modo o nell'altro, riuscivo sempre a trovare il modo per trovare una strada alternativa per uscirne fuori, ma mi dava fastidio il fatto che avevo altro da fare, avevo altri piani ed altri progetti, e invece, eccomi lì a girovagare per le strade di Nouvieille forse a vuoto. - Magari dovrei provare a chiedere delle informazioni a qualcuno – Non volevo, non mi andava di chiedere indicazioni a qualcuno, essere aiutata era una cosa che proprio non tolleravo, ma non avevo molte alternative in quel momento, tirai fuori dalla borsa nuovamente la ricevuta, controllando meglio tutti i dati che vi erano riportati sopra, magari trovavo qualcosa che potesse essermi d'aiuto, quando sentì qualcosa cadere a terra, sbattendo prima su qualcosa di mettalico. - No, no per la misera, e ora ? - Mi chinai abbassandormi per controllare cosa fosse stato, scoprendo che mi erano cadute le chiavi della macchina all'interno di un tombino che si trovava sotto ai miei piedi, sfortuna volle che fosse uno di quelli con le graticole per far passare l'acqua in caso di pioggia. Evitai di imprecare, non era il luogo adatto per farlo e non in mezzo alla gente - Lo sapevo, non dovevo alzarmi questa mattina, non dovevo proprio – Ormai il danno era fatto purtroppo e non potevo più tornare indietro e cambiare le cose, , dovevo assolutamente trovare un modo per tirarle fuori da lì.
     
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  2. YourBloodLikeIce
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    C'era qualcuno in difficoltà di fronte a me, una ragazzina.
    Forse non aveva più di 24 o 25 anni.
    Le era caduto qualcosa nel tombino a grata, le chiavi.
    Fortunatamente avevo visto la scena.
    Lasci, le dò una mano.

    Tirai fuori dalla mia borsa un'asticella con una calamita in fondo e la infilai nella grata.
    Non fu semplice recuperare le chiavi, ma in fondo, nemmeno poi così difficile.
    A lei dissi.
    Poi rimettendo il bastoncino nella borsa mi rialzai, e la salutai andandomene.
    Arrivederci, buona giornata
     
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    ρεя αѕρεяα αδ αsтяα

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    La voglia di imprecare si faceva maggiormente strada, era come un vulcano in eruzione, pronto ad esplodere da un momento all'altro, poco mi importava se ero in mezzo ad altre persone. Mi tirai su pensando ad un modo per estrarle da lì, ma come potevo fare ? Sospirai un paio di volte passandomi una mano fra i capelli, ero pronta ad andare a chiedere aiuto ad un negozio che si trovava davanti a me, magari avevano qualche cosa che potesse essermi utile in quel momento, ma non fu necessario muovere un solo passo.
    Sentì la voce di una donna alle mie spalle, mi voltai poco dopo per vedere chi era, una giovane si era avvicinata a me. Osservai attentamente tutta la scenetta che mi si presentò d'inanzi a gli occhi. Tirò fuori dalla sua borsa un qualcosa, in un primo momento non capii cosa fosse, poi, mi fu tutto più chiaro, era una specie di asticella con una calamita attaccata in fondo, evidentemente voleva usare quello come "aiuto". Nel mentre, le persone che passavano ci guardavano con aria incuriosita, io lo trovavo irritante e basta,non sopportavo sentirmi gli sguardi altrui puntati contro. - Ma ... - Continuavo ad osservarla, mentre si abbassò anche lei, qualcosa mi fece credere e pensare che doveva aver visto cosa mi fosse caduto all'interno del tombino, per questo voleva aiutarmi, infatti, tentò di estrarre le chiavi da lì. Con molta fatica le tirò fuori e me le passò, le presi in mano e le ripulì per bene, erano in perfetto stato e non si erano rovinate per fortuna. - La ringrazio - La ringraziai per il suo lavoro e le sorrisi, mentre riponevo le chiavi nella borsa, questa volta, le misi in una tasca dove sicuramente non sarebbero più cadute.
    Nel mentre, la ragazza si spostò da me e cominciò ad allontanarsi, quando qualcosa nella mia testa scattò, una vocina interiore mi urlò contro, potevo chiedere a lei le informazioni che cercavo, parlava la mia lingua, quindi, mi avrebbe capito sicuramente, che stavo aspettando ancora ? - Hey, lei, aspetti un secondo - Mi mossi velocemente verso la ragazza cercando di raggiungerla, perché non ci avevo pensato subito ? - Mi scusi, avrei bisogno di una mano, mi potrebbe indicare dove si trova la posta ? E' quasi un'ora che sono in giro, e temo di essermi anche persa - Di sicuro non le sarebbe importato nulla se mi ero persa o meno, a nessuno importava mai quello che ti accadeva, ma per lo meno, speravo potesse essermi nuovamente d'aiuto e darmi qualche indicazione in più, altrimenti, di quel passo, ci avrei impiegato un'eternità da sola.
     
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  4. YourBloodLikeIce
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    Legenda Narrato -Pensato- parlato parlato di secondi parlato di terzi parlato di quarti parlato di quinti

    La guardai dopo che mi aveva risposto.
    Dietro l'angolo 50 metri più a destra, arrivederci.
    poi ripresi la mia strada verso il negozio, oggi aprivo presto e avevo clienti che mi aspettavano per una parte del lavoro che non era proprio legale.
     
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    Finalmente una risposta al mio dubbio arrivò.
    Dopo avermi ridato le chiavi mi spiegò brevemente dove si trovasse la posta. Fu un vero sollievo sapere che era nei paraggi - Non so come ringraziarti - Dovevo ringraziarla sia per il grosso aiuto che mi aveva dato e sia per le indicazioni.
    Detto ciò la giovane andò via e mi lasciò da sola, stavo per andare nella mia direzione quando mi accorsi che aveva lasciato qualcosa a terra - Se l'è dimenticato quì - Era una sorta di sacchetto, forse della spesa, non avevo idea di cosa ci fosse al suo interno anche perché non erano affari che mi riguardavano. - Faccio questo lavoro e poi vado a riportarglielo, se la ritrovo - Mi guardai attorno ma di lei non vi era più nessuna traccia. Mi ricordai la strada da dove ero arrivata e raggiunsi la posta.
    Mi ci volle quasi un'oretta prima che arrivasse il mio turno - Chissà perché ogni volta che ci vengo io c'è il pienone - Per colpa di uno strano scherzo del destino, ogni volta che entravo da qualche parte mi ritrovavo sempre la fila di persone davanti e di dover aspettare il mio turno. Ero una personcina con non molta pazienza sulle cose, tutte le volte era una tortura psicologica cercare di stare tranquilla.
    - Aria aperta finalmente - Il pacco che avevo ritirato non era gigantesco, quindi potevo portarlo tranquillamente a mano - Io sono venuta di là - Cercai di fare mente locale ricordando la strada esatta che avevo percorso. Ritrovata la retta via, ora , non restava che cercare la giovane.
    Okay, sembrava semplice , ma da dove cominciavo la mia ricerca ? - Lei è andata da quella parte, vediamo dove porta - Seguì la sua stessa via inserendomi in una stradina che non avevo mai fatto prima di allora. Con lo sguardo osservavo da una parte all'altra della strada, ma di lei nemmeno l'ombra. Pensai se ne valesse veramente la pensa riportare quello che aveva dimenticato - Scusi - Mi avvicinai davanti alla porta di un negozietto, dove sull'uscio, tutto intento a fumare una sigaretta vi era un uomo, all'interno sembrava vuoto, quindi, a fin di logica doveva essere il proprietario - Ha per caso visto passare una ragazza alta più o meno così, capelli rossicci, avrà più o meno diciotto anni - Dopo aver descritto la ragazza e aver gesticolato con le mani per fargli vedere quant'era alta, questo mi guardò assumendo un'espressione pensierosa - Si, la vedo spesso passare per di qui, provi a vedere in su, magari è andata di là - Affermò che non era la prima che la vedeva passare davanti al suo negozio, e che potevo provare a camminare sempre dritta . - La ringrazio -
    Proseguì lungo la strada indicata, fino a quando notai in lontananza - dopo aver camminato per quasi cinque minuti - una figura molto simile a lei, stessi capelli, stesso vestito - forse, non ero stata molto attenta ai dettagli di che abiti indossasse - , ma sembrava comunque lei.
    - Proviamo - Velocizzai il passo raggiungendola senza perdere altro tempo - Scusa ha dimenticato questo prima - Quando fui abbastanza vicina le parlai, dicendo che aveva dimenticato il suo sacchetto, speravo e mi auguravo che fosse lei, non avevo voglia di continuare quella ricerca tutto il giorno, nei peggiori dei casi e avessi sbagliato persona, beh, mi sarei semplicemente scusata.
     
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  7. YourBloodLikeIce
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    Legenda Narrato -Pensato- parlato parlato di secondi parlato di terzi parlato di quarti parlato di quinti

    mi ero sentita toccare la spalla.
    La signorina delle chiavi della mattina mi aveva raggiunto e mi disse che mi ero dimenticata una borsa.
    La ripresi, la ringraziai e me ne andai.
     
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    Si, era lei.
    Tirai un sospiro di sollievo quando la vidi voltarsi, non avevo sbagliato persona per mia fortuna. Mi ero risparmiata una grossa figuraccia. Mi sarebbe mancata solo quella per completare quella "splendida" giornata. - Questo è suo, l'ha dimenticato prima quando mi ha aiutata. - Restituì la borsa alla sua legittima proprietaria. Era roba sua e come tale, era giusto che gliela avessi riportata - La ringrazio di nuovo per prima, arrivederci - Dopo uno scambio di ringraziamenti prima da parte mia, e poi da parte sua, ci salutammo. Prendemmo due direzione diverse, lei per la sua strada e io per la mia.
    Ma prima di ritrovare la via da dove ero venuta, dovetti fare un paio di volte il giro della zona, ma alla fine, senza chiedere alcuna indicazione, ero riuscita a trovare la strada di casa da sola, per conto mio.
    Tutto ciò che mi rimaneva da fare per quel giorno, era ridare il pacco alla mia vicina, non appena sarebbe tornata a casa, e trovare una nuova sistemazione alla chiavi, per evitare altre perdite in futuro.
     
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7 replies since 30/11/2016, 16:26   198 views
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