A job for a Jäger

Per BloodyDarkRose

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I made my world a living hell

    Group
    Member
    Posts
    1,819
    Reputation
    +6
    Location
    The deepest Deeps

    Status
    Morto
    tumblr_o6qwbaZ8P91smenr8o1_500


    "Du ein Jäger bist, Gabriel. Ein Kopfgeldjäger."

    Le parole di suo padre gli rimbombavano nel cervello.
    Jäger.
    Cacciatore.
    Per quel poco che lo aveva potuto conoscere, era stato un pessimo esempio, cresciuto tra le lame dell'inferno che il suo stesso padre aveva creato. Una "maledizione" che si tramandava tra i membri maschi della stirpe dei Kroenen. I suoi occhi ne erano la prova, ma Gabriel non aveva chiesto nulla di tutto questo.
    Gli era stato imposto, come nascere... succede per caso, non sei tu a volerlo.

    Ma su una cosa nessuno poteva dargli torto: Gabriel era un cacciatore e come tale non poteva vivere la propria vita come ogni persona normale.
    Aveva deciso che almeno una notte alla settimana avrebbe fatto un giro di ricognizione tra i vicoli di Nouvieille, giusto per accertasi che le cose andavano bene e nessuna preda se la stesse spassando con qualche povero umano indifeso.
    Dopotutto quello era il suo lavoro: proteggere la razza umana.

    Smontò dalla BMW R 75/5, e liberò i lunghi capelli castani dal casco integrale. Intorno a se dominava il buio più totale con giusto qualche chiazza di luce spersa qua e la dai lampioni malandati e le finestre delle case, ma il silenzio era rotto dalle urla animalesche di ubriachi al Pub poco lontano.
    Gabriel ci pensò su, gli andava una birretta? Ma si, una pausa se la meritava dopo tutto il lavoro di quel giorno, le creature oscure avrebbero aspettato qualche oretta. Tanto cosa poteva succedere?
    Si accese una sigaretta come suo solito, avviandosi verso l'entrata del locale, ma qualcosa lo bloccò.
    Urla, più forti, insulti, grida di dolore. In quel Pub stava decisamente accadendo qualcosa di spiacevole. Il cacciatore non ebbe neanche il tempo di decidere cosa fare, che un uomo sulla quarantina sbucò dall'uscio con il naso sanguinante, seguito da un gruppetto di ragazzi parecchio incazzati, vestiti da "punk". - Testa di cazzo! - Urlò uno di loro, tirando un calcio dritto allo stomaco di quel poveraccio. - Dammi tutti i soli che hai, stronzo! Ti apro le budella! - Gabriel rimase esterrefatto dall'atto di violenza che stava consumandosi davanti ai suoi occhi. Uno spilungone pieno di piercing tirò fuori dalla tasca un piccolo coltello a serramanico e lo puntò al collo dell'uomo che non si era ancora ripreso dal colpo precedente.
    Salvare umani da altri umani faceva parte della sua missione? Gabriel alzò le spalle, facendo un tiro dalla sigaretta. Magari non erano umani e così avrebbe preso due piccioni con una fava. Noncurante come faceva sempre, il cacciatore si avvicinò al gruppo ed emise un sonoro fischio per attirare l'attenzione.

    -Perdonate l'intromissione, ma ho notato qualcosa che non va.- Sorrise, sbuffando il fumo dalle narici. -Numero uno, forse negli anni ottanta quei vestiti avrebbero messo un minimo di paura, ma di questi tempi sembrate solo un' accozzaglia di imbecilli. - Quelli lo notarono, fissandosi confusi. Probabilmente era la prima volta che qualcuno si intrometteva nelle loro scorribande e non sapevano come comportarsi.
    Beh, in questo caso Gabriel si sarebbe potuto anche divertire un poco e mettere su un po' di scena.
    Si portò nuovamente la sigaretta alle labbra. -Numero due, "ti apro le budella" ? Seriamente? Hai visto troppi film, amico mio!- Alzò lo sguardo verso l'uomo di mezz'età, ancora più confuso dei suoi aggressori. -I soliti "cattivi da operetta": bulli, ribelli e violenti. Se dovete rapinare qualcuno almeno non cercate di imitare i finti duri da quegli schifosi film d'azione che vedete voi.-
    Il ragazzo con il coltello si staccò dalla banda e si avvicinò al cacciatore. Era visibilmente più giovane e basso di lui, e dietro quella smorfia di rabbia nascondeva una strana preoccupazione. -E tu chi cazzo sei, il giustiziere della notte?!- Gabriel emise una leggera risata, portandosi indietro i capelli. -No, quello si chiama Bruce Wayne e si trova a Gotham City.-
    I compagni di quel tipo cominciarono a parlottare, fin quando uno di loro non si staccò raggiungendo quello armato. -Mike... n-non mi sembra il caso di continuare. Andiamocene.-
    Gabriel sogghignò. Esattamente come sospettava, un gruppo di ragazzini senza soldi che si divertiva a dar fastidio ai più deboli.
    Umani, per giunta.

    Mike (che a quanto pare era il "capo") si voltò rabbiosamente verso il suo amico e gli tirò un gancio. -Femminuccia del cazzo! Come se un rammollito del genere potesse farmi paura! - Poi tornò a guardare il cacciatore, che prima che potesse capire cosa stava accadendo si trovò il coltello a due centimetri dal viso.
    Fu una questione di attimi, e il teppista si trovò con il sedere per terra. Gabriel poteva anche essere un umano come loro, ma era stato addestrato proprio per affrontare situazioni del genere... andiamo, lui poteva uccidere un vampiro che aveva sicuramente più forza di loro, mettere KO qualche idiota pieno di se non era per niente complicato.
    Anzi, era quasi divertente.
    Ci fu un fuggi fuggi generale, persino la vittima si dileguò in pochi secondi e Gabriel si ritrovò nuovamente da solo nel vicolo, come se nulla fosse successo. Tirò di nuovo dalla sigaretta, prima di buttarla via. -... Quanto è dura la vita di un eroe?- Commentò tra se e se, scoppiando a ridere.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bloody_reader

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,397
    Reputation
    +44
    Location
    Tremere Chantry

    Status
    Morto

    683d13d55af0868b45e628df0133822a
    "Per i vampiri la fame è come una malattia... Ti consuma da dentro."



    Per i vampiri la fame è qualcosa di tremendo, non solo muta il nostro aspetto, ma muta le nostre capacità visive, olfattive e ci rende completamente ossessionati dal sangue. Ogni vena pulsante, ogni cuore palpitante è come un invito a cena che molti in preda alla dolorosa fame accolgono senza la minima esitazione... Io come tutti i vampiri, in quei momenti estremamente dolorosi, capaci di impedirmi qualsiasi movimento e molto simili a crampi allo stomaco e a mal di gola solo molto più laceranti, desidero solo che la fame mi porti via, l'ho sempre desiderato, nonostante tutte le volte venga prontamente salvata dal vichingo che mi ha reso la creatura immortale quale sono...
    Ho sempre odiato l'essere salvata da lui, il suo costringermi a bere o il suo sfruttare l'unico pensiero presente nella mia testa per piegare la mia volontà... A lui è sempre interessato che io vivessi per lui, che mi nutrissi per lui e non per me... Forse qualcuno potrebbe pensare che lo faccia per puro e semplice amore, ma a mio parere l'ha sempre fatto per puro e semplice egoismo!
    Non gli è mai interessato nulla delle lacrime di sangue che ho versato a causa della mia natura dopo aver ucciso persone innocenti e anche bambini, bambini come i miei! La fame è una condanna per i vampiri, specialmente per me... l'odore del sangue mi fa impazzire come il battito cardiaco degli umani che entra nella mia testa e non si schioda più, seccando la mia bocca e rendendola arida come un deserto, tanto da provocarmi bruciore e un qualcosa che non desidero soddisfare con vite umane...

    bloodrose


    L'ultima volta che fui sopraffatta dall'appetito erano gli anni venti, non mi nutrivo da forse un mese ed ero arrivata al punto di essere costretta al letto... Sentivo le forze abbandonarmi giorno dopo giorno, rendendomi orribile, ma nonostante i dolori, lo stato in cui mi trovavo e la morte che iniziava ad allungare le sue braccia su di me ero felice, pensavo che presto ogni cosa sarebbe finita e no avrei più fatto del male a nessuno.... Mi sbagliavo...
    Lui mi portò, come sempre, un qualcun da cui nutrirmi... una donna dai capelli biondi raccolti secondo la moda del tempo e finemente truccata... Mi presentò a lei come la sua sorella malata e lei non esitò ad avvicinarsi a me impietosita. Ero incapace di parlare e non riuscì neanche ad impedirle di abbracciarmi portando la sua spalla davanti la mia bocca. Sentivo il suco cuore battere e le sue vene pulsare... non riuscì a trattenermi e affondai i canini nella sua spalla piangendo nel mentre... Riacquistai vigore e bellezza, mentre lei moriva lentamente a causa mia, senza lamentarsi minimamente... L'aveva fatta cadere preda del suo charme ed io, come lui desiderava, l'avevo uccisa...

    blodrose


    Quella notte senza luna la gola si faceva sentire... Non so da quanto non mi nutrivo, ma si notava abbastanza, così tanto che dovetti usare trucco, guanti e occhiali per dirigermi per le strade quella sera... Non avrei mai voluto uscire e nutrirmi, ma s non l'avessi fatto il mio creatore che era tornato avrebbe provveduto lui stesso...
    Nel buio della notte, con indosso un abito nero alla gonna non molto ampia, un bustino semplice, ma con le mani a palloncino vicino le spalle per poi scender in modo aderente, e con qualche accessori tra cui dei guanti neri di pizzo e una collana d'oro bianco che lasciva ricadere il ciondolo abbastanza grosso sull'incavo dei miei seni coperto dalla stoffa, mi dirigevo verso i quartieri malfamati per cercare qualcuno meritevole di morire, anche se... beh... nessuno merita la morte, neanche la persona più orribile di questa terra e questo lo sapevo bene anche se cercavo di convincermi che non fosse così ed evitare in questo modo i sensi di colpa che mi impedivano di vivere e mi facevano volere con tutta me stessa la morte, per quanto ormai fossi legata a mio padre di sangue... nonostante tutto gli volevo bene. Mi diressi verso quei quartieri che mi ricordavo tanto la Parigi povera di un tempo, portandomi alla mente vecchi ricordi e allo stesso tempo farmi provare dispiacere per i bambini che sarebbero cresciuti in quei luoghi... molti sarebbero divenuti criminali e avrebbero preso strade sbagliate che li avrebbero portati in qualunque caso alla morte.
    Nel mentre vagavo alla ricerca di un qualcuno che Elias avrebbe definito "cibo" o "preda" udì un gran trambusto e il mio naso ispirò l'odore di sangue fresco presente lì vicino, ero affamata, ma allo stesso tempo preoccupata e le voci minacciose che sentivo pronunciare frasi del tipo "Ti apro le budella." mi facevano tremare a causa di tanta cattiveria e un gergo così volgare...
    Seguendo l'odore e le voci mi trovai davanti un Pub, un luogo in cui non ero mai stata tra l'altro e che era alquanto squallido da fuori, in cui si stava svolgendo una rapina... Non sapevo se intervenire o meno...non volevo creare ulteriori danni, ma prima che potessi prendere una qualche sorta di decisione un uomo dalla chioma castana si intromise rispondendo per le rime a quei bulli, mentre i miei occhi non riuscivano a staccarsi dalla vena di quel uomo, dal naso grondante di sangue e anche da quel gruppo di umani... ero affamata, terribilmente affamata...
    La mia gola bruciava come se all'interno ci fossero tizzoni ardenti e il mio corpo era scosso da violenti dolori... così da impedirmi di osservare ciò che accadeva, capì solamente che erano andati via solo quando percepì il battito del loro cuore diventare sempre più lontano. Mi accasciai a terra come se fossi un sacco fatto di pietre con le mani strette intorno la mia vita, faceva male, terribilmente... Una parte di me mi diceva di correre dietro quei uomini e dissanguarli tutti, l'altra di non avvicinarmi o i miei sensi di colpa sarebbero cresciuti a dismisura, per poi divorarmi... sapere che erano dei tempisti non mi aiutava a prendere una decisione, mentre speravo che il moro non mi avesse notata...
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I made my world a living hell

    Group
    Member
    Posts
    1,819
    Reputation
    +6
    Location
    The deepest Deeps

    Status
    Morto
    tumblr_o6qwbaZ8P91smenr8o1_500


    A dir la verità, ci era rimasto parecchio male. Che diamine, gli aveva salvato la vita! Quell'ingrato poteva far finta almeno di sorridere o ringraziarlo, ed invece era scappato via con chissà quale timore, come se Gabriel potesse aggredirlo dopo aver consumato la sua violenza su quel gruppo di imbecilli, stile psicolabile con problemi di autocontrollo.
    Bah! Roba da matti.

    Il cacciatore alzò le spalle come suo solito, e si diresse nuovamente verso il pub ansioso di bere qualcosa di alcolico per stordire i suoi sensi. Anzi, già che c'era, magari tornato a casa si sarebbe anche fumato un bellissimo spinello, giusto per rilassarsi.
    Sorrise, pregustando il programmino che si era creato per la notte, quando si rese conto che poco lontano stava succedendo qualcosa di strano. Non riusciva a capire se effettivamente si trattasse di una persona in preda a indicibili sofferenze o un sacco della spazzatura con un animale dentro che lo faceva muovere. In ogni caso, lui doveva andare a controllare, la birra non era una cosa così urgente.

    Girando i tacchi dal locale, per l'ennesima volta, e si diresse cautamente verso la figura accovacciata a terra. Il buio non aiutava per niente e per un secondo al cacciatore venne in mente di mandare la calma a quel paese e accecare chiunque si trovasse davanti a lui con la sua torcia militare, urlando magari "POLIZIA, MANI IN ALTO!". Soffocò una risata, mentre cominciava a delineare le forme, e quasi non gli venne un colpo.
    Che razza di persona poteva vestirsi in quel modo? Una spogliarellista di burlesque? Oppure qualcuno che dimostrava effettivamente meno anni di quanti ne aveva, succhiava il sangue e non apprezzava la luce solare.

    Una vampira, cosi a caso, si teneva il ventre dolorante mentre un confuso cacciatore si chiedeva cosa fosse meglio fare.
    Magari non era esattamente una creatura ma una ragazza con un senso estetico parecchio "vintage".
    Gabriel ci pensò su, grattandosi la barba.
    Al diavolo, l'unica ragazza che aveva conosciuto in quella città di matti era quel pallone gonfiato della suola di arti marziali, non poteva assolutamente farsi sfuggire un bocconcino del genere, umana o vampira che fosse!

    Lentamente si abbassò posando una mano sulla spalla di quella ragazza. -Non vorrei farmi i fatti tuoi, ma non mi sembri molto in forma.- La sua voce, nonostante il suo tono sempre confidenziale e quasi maleducato, era gentile e accogliente.
    -Questo non è assolutamente un posto per una donna così bella come te.- Aggiunse, con un sorriso caldo.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bloody_reader

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,397
    Reputation
    +44
    Location
    Tremere Chantry

    Status
    Morto

    Mademoiselle-Karma-Photographer-Knochensaege-305x175
    "La fame può estinguersi solo in un modo: nutrendosi."



    Due parti di me si scontravano e si contendevano la supremazia sulle mie azioni, chi avrebbe vinto? L'immensa fame che mi attangliava lo stomaco e l'indole da vampira o la mia ragione e la mia anima umana? Era una battaglia ad armi pare su terreno spianato, entrambi avevano la stessa possibilità di prevalere, mentre il mio corpo si contorceva... Ogni volta mi sembrava di partorire per l'ennesima volta e mi tornava in mente il mio ultimo parto, forse quello più complesso a causa della posizione assunta dal mio bambino. Le urla nella casa, mi fu raccontato, spaventarono le mie bambine, una di due anni e l'altra di uno. Fu difficile e doloroso come ogni parto, ma quella volta non fu il suo peso, come era successo con una delle mie bambine, a creare problemi, ma la sua posizione... La sua testa, nonostante fosse giunta l'ora, non si era rivolta verso il basso e così mi fu praticato un qualcosa di simile ad un moderno cesario... A quel tempo non esistevano anestetici e quindi sentì ogni cosa, ogni secondo di quell'inferno e anche quando mi furono cucite le ferite... Forse quella fu la parte più dolorosa.
    In quel momento però non stavo per partorire e non mi sarei liberata del dolore grazie all'abilità di qualcuno, ma solo recidendo una vita umana... Non lo volevo fara, ma allo stesso tempo ne avevo terribilmente bisogno..

    bloodrose


    Lì sull'asfalto mi trovavo con il corpo piegato in due dal dolore... Non riuscivo quasi più a pensare, mentre il battito cardiaco dell'unico umano rimasto lì fuori mi rimbombava nelle orecchie, portando la mia parte da vampira a immaginare di aggredirlo in quella oscurità e di privarlo della sua linfa fino all'ultima goccia, ma non era nella mia indole e così la lotta tra l'istinto e la ragione si fece più ardua... In special modo quando mi ritrovai di fronte l'uomo che poco prima aveva messo in fuga i mal viventi vestiti in modo bizzarro e persino l'uomo che aveva salvato, di cui il sangue mi era rimasto in presso nella mente.
    Egli si abbassò lentamente davanti a me, poggiando una mano sulla mia spalla mentre rimanevo piegata su me stessa e tentavo in tutti i modi di reprimere la voglia di aggredirlo. "Non vorrei farmi i fatti tuoi, ma non mi sembri molto in forma." Mi disse con tono gentile, anche se donandomi un po' troppa confidenza... Non ero abituata a tali modi nei miei confronti e mi stupì anche quando sorridendomi caldamente mi disse che quello non era un luogo adatto a me, definendomi come una "bella donna". Ero certamente lusingata, ma allo stesso tempo desideravo che si allontanasse il più possibile da me, che se ne andasse prima che perdessi il controllo. "Ti... prego... scappa..." Affermai scoppiando in lacrime per il dolore e la difficoltà nel gestire la fame che mi aveva reso un mostro... Gli occhiali mi caddero a terra in quel momento, rivelando il mio mostruoso sguardo al terreno. Li presi più velocemente possibile dal terreno per non fagli vedere come mi rendeva quel vorace appetito...
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I made my world a living hell

    Group
    Member
    Posts
    1,819
    Reputation
    +6
    Location
    The deepest Deeps

    Status
    Morto
    tumblr_o6qwbaZ8P91smenr8o1_500


    Quella ragazza aveva qualcosa che non andava, e la sua esperienza gli suggeriva che stava letteralmente morendo di fame. Era palese, ormai, non c'era stato neanche bisogno di indagare, lei glielo aveva mostrato così, senza la minima preoccupazione o dubbio che l'uomo che si trovava davanti a lei non era un semplice umano, ma un predatore della sua razza.
    Anzi, lui era il predatore per eccellenza.

    Le vita di quegli esseri del genere non erano altro che piccoli scarafaggi che si ostinavano a sopravvivere mangiando carcasse e sterco, Gabriel lo sapeva bene. Era vissuto imparando l'arte della morte, e nel più malato senso di giustizia ed equità che esita, non importava se fossero vampiri, licantropi o chissà che altro.
    Per lui si chiamavano prede.
    E, da che mondo e mondo, le prede vanno abbattute. Il leone prova pietà per la gazzella? Questa è la legge della natura.
    Ma qualcosa sembrava così stupidamente sbagliato. In parti inverse probabilmente lei non si sarebbe fatta scrupoli a terminare la sua esistenza.
    O forse no?
    Nel viso sofferente di quella donna Gabriel vedeva solo paura e dolore, e la sua empatia gli stava provocando la stessa sensazione di un pugnale trafitto nel suo stomaco.

    CITAZIONE
    Ti... prego... scappa...

    La sua voce era piena di rimorsi. Se aveva fame, perché cercare di allontanare l'unica sua fonte di cibo?
    Il viso del cacciatore, d'un tratto, si fece più serio che mai. Non si mosse di un centimetro, ed anzi strinse di più la spalla a quella ragazza.
    -...Io non ti lascio qui da sola.- Sibilò. -Questo vicolo è troppo pericoloso e tu non sei in grado ti tenerti in piedi.-
    Si alzò, fissandola dall'alto, un dubbio gli assalì la mente. E se fosse solo un mero trucchetto per farlo finire nella sua trappola? Con un dito toccò il meccanismo a scatto della sua pistola, pronto a premere quel bottone che, a quella distanza, avrebbe trasformato la testa di quella donna in un ammasso informe di carne sanguinolenta. Sarebbe bastato un attimo e tutto questo sarebbe finito.
    Ma di nuovo, la morsa al suo stomaco si fece sentire, provocandogli un dolore lancinante.

    Du ein Jäger bist.
    La voce di suo padre prese nuovamente a tormentarlo, ricordandogli cos'era e perché si trovava al mondo.
    Dopo un attimo di silenzio, Gabriel estrasse uno dei suoi tonfa dalla fondina nella sua giacca di pelle, e fece scattare la lama producendo un rumore metallico che si espanse in quel vicolo.

    -Vater, tut mir leid, ich...-
    Si portò la lama alla sua mano, e si tagliò.
    -...Ich bin ein Mann der Ehre, genau wie Sie.-
    Il sangue cominciò a sgorgare dalla ferita aperta, macchiando l'argento della sua arma.
    Ed, in silenzio, presentò il palmo scarlatto alla giovane donna davanti a se.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bloody_reader

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,397
    Reputation
    +44
    Location
    Tremere Chantry

    Status
    Morto

    mademoiselle_karma_v_by_remussirion-d7e77av
    "Come sarebbe finita? Avrei ucciso un essere umano o sarei morta?"



    La mia anima stava per essere corrotta dalla fame che mi bruciava dentro e l'attanagliava... Il desiderio di saltare addosso a quell'essere, di poter sentire il suo sangue caldo dentro di me, la sua vita svanire dal suo corpo ed entrare in me, facendomi riacquistare vigore e bellezza. Come avrei voluto assaporare il liquido rosso che scorreva nelle sue vene, lo stesso fluido che sembrava chiamarmi a lui, chiedermi di farlo fluire in me con il suo scorreree il suo essere pompato e dal cuore che batteva forte in quel petto virile. Ero così combattuta dal da farsi... Non volevo essere un mostro, cedere alla corruzione dell'anima che stava avvenendo a causa della gola... Avrei desiderato porre fine alla mia esistenza in cuote stesso istante, ma per qualche ragione per quanto il mio cuore lo desiderasse il cervello mi diceva che io volevo vivere e per questo dovevo nutrirmi... Morendo avrei lasciato solo Elias, lo avrei abbandonato come ho fatto con i miei amati bambini, il sangue del mio sangue, il frutto del mio grembo e dell'amore verso loro padre...
    La mia mente... La mia mente era così... così confusa... Non riuscivo a raggionare lucidamente, non capivo neanche io cosa mi stesse passando per la testa, mentre il dolore si stringeva a me in una morsa sempre più dolorosa...

    bloodrose


    Avevo già sentito la mia anima corrompersi per la fame diverse volte nel corso dei secoli... Ricordo perfettamente ogni singola volta in cui cuore e istinto si scontravano dentro di me, come quella sera davanti il cacciatore, ma quelle volte la battaglia si era conclusa solo a causa di un intervento esterno quello del mio creatore... Quella sera come sarebbe finita senza Il suo aiuto? Sarei morta o avrei commesso un atto atroce si cui mi sarei pentita per il resto della mia esistenza?

    blodrose


    Ero lì davanti l'uomo, accasciata per terra con le lacrime che mi rigavano le guance pallide. Non desideravo fargli del male, non volevo togliergli la vita, non volevo essere io quella che l'avrebbe recisa, che gli avrebbe negato tutto ciò che può esserci di bello. Sentì la presa sulla mia spalla farsi più forte, ma non mi fece male e rimase lì di fronte ma me, sibilando che non mi avrebbe in quel luogo da sola. Ebbi un tonfo al cuore... Doveva ascoltarmi, andarsene il prima possibile e pensare alla sua vita, molto più importante della mia... Alzai istintivamente lo sguardo coperto dagli occhiali, che erano alquanto instabili, verso di lui. Il suo cuore era buono, me lo stava dimostrando, però la mia parte vampira non lo era, quindi mi liberai dalla presa della sua spalla e stringendo i denti per il dolore che mi travolgeva dissi: "La prego scappi, corri più veloce che può..." Il mio tono era singhiozzante e tremolante a causa delle fitte lancinanti che si propagavano nel mio ventre... Portai le braccia intorno al mio stomaco, divenendo sempre più... Brutta? E incontrollabile.
    Lo sentì alzarsi e per qualche attimo tira i un sospiro di sollievo pensando che sarebbe scappato da me, ma dopo diversi istanti, quando il mio capo era di nuovo chino per terra a causa dei dolori, sentì il rumore di un meccanismo, ma non capì cosa fosse... Solo quando avvertì un rumore metallico capì che stava per accadere qualcosa. Quando alzai lo sguardo il ragazzo in tedesco disse che era un cacciatore ed io, forse per lo stupore rimasi imperterrita, mentre si lacerava il polso e le mie narici si riempivano dell'odore del suo sangue. "...Ich bin ein Mann der Ehre, genau wie Sie." Il fluido iniziò a sgorgare dalla sua ferita, rendendo la lotta con me stessa ancora più difficile, specialmente quando il suo polso fu davanti i miei occhi. Rimasi incantata e per un attimo mi protrassi per bere, per poi spingermi indietro, non potevo fare una cosa del genere... Se lo avessi morso non mi sarei mai fermata... "Non posso.
    .. Non voglio far del male a nessuno..."
    Affermai con grande difficoltà, mentre cercavo di rimettermi in piedi per andarmene, ma le fitte rendevano così meccanico e difficile ogni movimento... Quando fui in piedi, forse per la debelezza e per la fame, non feci in tempo a voltarmi, che mi ritrovati muovamente per terra con il polso davanti gli occhi. Ero così tentata, volevo bere, quel sangue mi chiamava reclamava le mie zanne, ma sapevo che non mi sarei fermata...
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I made my world a living hell

    Group
    Member
    Posts
    1,819
    Reputation
    +6
    Location
    The deepest Deeps

    Status
    Morto
    tumblr_o6qwbaZ8P91smenr8o1_500

    La storia si stava facendo complicata e Gabriel non voleva ritrovarsi privo di sensi in un vicolo a causa di un principio di dissanguamento. Fortunatamente non aveva tagliato troppo in profondità ma il sangue scorreva copioso.

    CITAZIONE
    La prego scappi, corri più veloce che può..

    Si portò la mano pulita alla nuca e sospirò, alzando gli occhi al cielo. In che razza di casino si era messo in mezzo?
    Ormai aveva due scelte: o quella ragazza si decideva a bere il suo sangue e ristabilirsi, oppure si sarebbe beccata un bel colpo di pistola in fronte. -Non essere così formale, ti prego...- Sussurrò, indeciso sul da farsi.
    Non poteva più semplicemente lasciarla andare, era diventata una cosa di sua responsabilità: come cacciatore non poteva assolutamente permettere che lei facesse del male a qualcuno, ma la sua famiglia gli aveva insegnato l'onore e uccidere qualcuno che non poteva difendersi non era giusto. Anche se lei avesse deciso di attaccarlo, doveva essere in forze e permetterle almeno di reagire.
    E poi... quelle lacrime, la voce spezzata. Gabriel stava troppo male per vederla soffrire così, anche se era una sua preda e quindi un suo nemico.

    CITAZIONE
    Non posso... Non voglio far del male a nessuno...

    Ammirevole da parte sua, ma anche parecchio noioso. Gabriel sbuffò, alzando le mani verso di lei. -Tesoro, questa situazione non piace neanche a me, ma non posso andarmene. Cerca di metterti nei miei panni.-
    In quel momento qualcosa gli passò per la mente, lasciandolo perplesso. Quella vampira non aveva nessuna intenzione di danneggiarlo, e lo stava persino cacciando, rifiutando quel bel palmo sanguinante sotto il suo naso...
    Poteva significare solo una cosa. Il cacciatore utilizzò tutta l'empatia che poteva e si inginocchiò al suo fianco.

    -...Ascoltami, facciamo due passi indietro. Il mio nome è Gabriel.- Iniziò, sfoderando il suo miglior sorriso. -Avrai ben capito che sono un cacciatore e che potrei freddarti in qualsiasi momento, quel tuo sguardo terrorizzato lo avrebbe notato anche una talpa sottoterra... ma, come te, anche io non sono qui per farti del male.- Si portò una mano al ginocchio, per tenesi in equilibrio. -Una vampira che rifiuta un pasto è qualcosa che non ho mai visto e per questo ho realizzato per quale ragione ti comporti così.-
    Dalla tasca della giacca tiro fuori una sigaretta e l'accese. -Nel tuo corpo c'è una guerra, l'ho capito... tu non sei come tutti gli altri. Probabilmente non volevi nemmeno diventare quello che eri e ora ti ritrovi con questo fastidioso problema non è vero?-
    Tirò una boccata e fece uscire il fumo dalle narici. - Il mio compito è salvare gli umani dalle creature oscure... e davanti a me ho una ragazza che cerca disperatamente di cacciare il vampiro che c'è in lei per non far del male a nessuno, non il contrario. E ti giuro che farò di tutto per salvare quella ragazza.-
    Le avvicinò nuovamente la mano ferita. -Hai paura di farmi del male, di uccidermi, ma hai bisogno assolutamente di nutrirti... come sei riuscita a controllare la tua parte animalesca sono certo che riuscirai a controllarti anche adesso.-
    Sorrise, nuovamente, mettendole una mano sulla spalla. -Ci sono io con te, ti aiuterò... Coraggio.-


    CITAZIONE
    --Empathy: L’empatia è un’arma parecchio pericolosa, se utilizzata in maniera sbagliata. Utilizzando i suoi studi in psicologia, Gabriel è capace di comprendere la personalità e “sentire” le emozioni di chi si trova davanti a lui, notandole dal linguaggio corporeo (se si tocca i capelli, si morde il labbro o semplicemente ha la voce spezzata) e rispondendo alle sue domande in modo da calmare o mettere in difficoltà. Ovviamente non può leggere nel pensiero, ma in circostanze spiacevoli questa sua abilità può salvarlo da chi cerca di minacciarlo.
    -Durata: 3 Turni
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bloody_reader

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,397
    Reputation
    +44
    Location
    Tremere Chantry

    Status
    Morto

    683d13d55af0868b45e628df0133822a--gothic-beauty-gothic-art
    "Il sangue è più denso dell'acqua ed è per questo che ci lega, ci maledice e ci tenta come un diavolo."


    I miei occhi non riuscivano a vincere il sortilegio in cui quel liquido, così denso, che può variare dal rosso rubino a un rosso violaceo a secondo della provenienza. Quello più chiaro è sangue arterioso, quello più scuro sangue venoso e il fluido cellulare che sgorgava dalla sua feria era scuro e terribilmente invitante... Sembrava attirarmi a sé con quel suo sgorgare come una sirena attira un marinaio con il suo canto melodioso per dirigerli
    verso morte certa. Sentivo il desiderio irrefrenabile di poggiare le me labbra su quella ferita e nutrirmi, tornando così la solita Morgaine, ma... sarei stata capace di fermarmi e lasciarlo in vita o avrei continuato a bere fino a dissanguarlo? Non ero certa delle mie azioni, di ciò che potevo fare o meno, volevo solo che tutto finisse... sarebbe stato bello essere svegliata dall'incubo dai miei figli che con la loro dolcezza si sedevano accanto a me... Quanto avrei voluto in quel momento che ogni cosa fosse un brutto sogno, però sapevo che tutto quello era terribilmente reale...

    bloodrose


    Ancora inginocchiata davanti a quel cacciatore mi tenevo dolorante lo stomaco, singhiozzando di tanto in tanto, con gli occhi lucidi e lacrime amare che sgorgavano da essi. Gli chiesi di correre via da me, ma egli non m ascoltò rimase lì di fronte il mio corpo accasciato per terra e in preda a forti dolori... Sentivo le vene degli occhi far male, come la mia stessa pelle che diventava sempre più inumana e cosparsa di venature. Sussurrò qualcosa che non capì nelle mie orecchie vi era solo il suo battito cardiaco che come una sinfonia mi invitava a ballare con lui una danza oscura che avrebbe condotto l'uomo alla tomba. Gli dissi che non potevo morderlo, non volendo far del male a nessuno conoscendomi fin troppo bene grazie ad Elias... Lui aveva testato con i suoi "doni" di pronta guarigione la mia capacita di resistere alla fame e con suo grande piacere avevo sempre fallito miseramente... Il moro sbuffò, alzando le mani verso di me dicendo: "Tesoro, questa situazione non piace neanche a me, ma non posso andarmene. Cerca di metterti nei miei panni." Non compresi il perché di quella risposta, era un cacciatore, avrebbe potuto benissimo uccidermi e risparmiare a me e a lui tempo e sofferenza. All'improvviso si inginocchiò al mio fianco, mentre io, impaurita da ciò che avrei potuto fargli mi allontanavo lievemente trascinandomi come un animale ferito. Egli iniziò a parlarmi, partendo con il dirmi il suo nome e io in risposta, solo per mera educazione dissi il mio con i denti digrignati dal dolore e colpita da spasmi di differente intensità. "Morgaine..." Dissi così il mio nome incapace di fare altro a causa dei movimenti della mascella diventati troppo robotici e dolorosi. Continuò parlandomi, affermando di capirmi, di voler aiutare la ragazza che si trovava in me e che secondo lui sarei riuscita a nutrirmi senza ucciderlo e così mi porse di nuovo il suo polso davanti la bocca ormai diventata estremamente pallida e raggrinzita. "Ci sono io con te, ti aiuterò... Coraggio" Rimasi ferma a guardare il suo sorriso e la sua mano sulla mia spalla... Non capivo il motivo di tanta gentilezza, forse come mi sarei protratta per bere lui mi avrebbe ucciso, ma poco mi importava desideravo solo la morte dopotutto. Portai il taglio alla mia bocca leccando delicatamente le gocce di sangue con lo sporcavano per poi limitarmi a poggiare le labbra e sentire il sangue fluire da solo nella mia gola. Fui dubito pervasa dal gusto ferroso, dal suo calore, dalla sua stessa densità, sentendomi subito meglio, mentre il mio aspetto migliorava e non poco, tornavo lentamente, grazie al suo sangue, la solita Morgaine. Non mi permisi mai di affondare i canini in quel polso, troppo spaventata di perdere il controllo una volta fatto. Rimasi a bere non so per quanto tempo, tenendo il suo braccio con entrambe le mani. Avvertivo il suo battito divenire più irregolare, mentre già le piastrine facevano il proprio lavoro cercando di chiudere la ferita. Una parte di me avrebbe voluto continuare, ancora e ancora, ma non so come una volta saziata abbastanza mi staccai dal polso. "La ringrazio, le sono debitrice mi chieda qualunque cosa e io la farò. " Affermai, guardandolo negli occhi. Avrei voluto curare la sua ferita, magari provando a spalmarci sopra il mio stesso sangue, ma essendo n cacciatore non so quanto potesse gradire qualcosa del genere, quindi mi limitai a slacciare una fascia che teneva il vestito stretto in vita e i fasciai gli il polso. "Come stai? Ti gira la testa?" Chiesi preoccupata per la sua condizione, dopotutto avevo bevuto da lui una bella quantità di sangue.
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    I made my world a living hell

    Group
    Member
    Posts
    1,819
    Reputation
    +6
    Location
    The deepest Deeps

    Status
    Morto
    tumblr_o6qwbaZ8P91smenr8o1_500


    Forse per i suoi studi in psicologia (oppure aveva davvero fame) la ragazza che si era presentata con il nome di Morgaine accettò di buon grado il banchetto.
    Il cacciatore sorrise, appoggiandosi ad un muro vicino, mentre si faceva "succhiare" la ferita.
    Aveva letto da qualche parte che l'esperienza del contatto con le labbra di un vampiro poteva essere qualcosa di paradisiaco, ed infatti parecchie vittime di quelle creature, prima di morire, sperimentavano un senso di piacere inimmaginabile... Un po' come con le sanguisughe che anestetizzano il morso con la loro saliva.
    Gabriel ridacchiò leggermente al pensiero, appoggiando la testa sul muro continuando a fumare.

    -...Ssssi...- Sussurrò, con uno strano sorrisetto beato sul volto. -Altro che marijuana. Non immagini quanto mio padre sarebbe incazzato con me in questo momento.- Sentiva il suo battito cardiaco impazzire, mentre lentamente il suo corpo si rilassava e il cervello lo bombardava di dopamina. -Ach, scheiß drauf, vergessen wir diesen Unsinn.- Imprecò, buttando via la sigaretta.
    -Mio padre si incazzava per qualunque cosa.- Continuò, senza nemmeno capire se la ragazza stava ascoltando o meno. -Vivere in una famiglia di cacciatori è un vero schifo, te lo posso assicurare. Non ho potuto nemmeno avere un'infanzia decente per colpa degli allenamenti e quei dannati esperimenti scientifici... e come se non bastasse non ha aspettato nemmeno che diventassi adulto per abbandonarci. Dieses Arschloch...-

    Sospirò, volgendo lo sguardo verso Morgaine. -Ti stai godendo il pasto, eh?- Chiese, scoppiando a ridere. -Ci mancherebbe, per voi vampiri il sangue di vergine è come per me un bicchiere di Pinot nero.- Rimase in silenzio per un secondo, e poi si grattò leggermente la nuca.
    -Cristo, sto delirando.- Borbottò, accendendosi un'altra sigaretta, intonando una canzoncina, aspettando che la ragazza finisse. Qualche volta si fermava e le raccontava aneddoti della sua vita privata, senza mai nominare ovviamente le specialità del suo lavoro ma soltanto episodi della sua infanzia, parlando di sua madre come se fosse stata la donna migliore del mondo. Beh, crescere da sola tre figli è semplice per nessuno.
    Nemmeno si rendeva conto perché stesse raccontando quelle cose alla vampira, e aveva mentito prima: non stava delirando affatto.
    Aveva più volte rischiato di rimanere dissanguato, in quel momento si sentiva come se stesse semplicemente donando il sangue. Niente che una bella bistecca non potesse rimediare.

    In realtà Gabriel era imbarazzato. Davvero imbarazzato.
    Mai aveva avuto a che fare in maniera così intima con una ragazza così bella e non sapeva come comportarsi, ed allora sparlava come se fosse ubriaco per non farle notare il suo essere un sempliciotto.
    Un sempliciotto armato e pericoloso, ma pur sempre un maledetto sempliciotto, gentile, romantico e troppo galante con il gentil sesso.
    Dopo un'eternità, Morgaine si staccò dalla sua ferita e Gabriel riprese leggermente conoscenza. Era riuscita a non ucciderlo, proprio come pensava.
    CITAZIONE
    La ringrazio, le sono debitrice mi chieda qualunque cosa e io la farò.

    Disse lei, mentre gentilmente gli medicava la ferita con una fascia. -Puoi iniziare a essere meno formale con me.- Ridacchiò, guardandosi il braccio. -Se mi viene in mente altro te lo farò sapere.-

    CITAZIONE
    Come stai? Ti gira la testa?

    Alzò lo sguardo verso il suo viso, e il suo cuore perse un battito. D'un tratto il suo stesso corpo dimostrò alla vampira che quel corpo abbondava di sangue, trasferendone una enorme quantità al viso, facendolo avvampare come un pomodoro maturo.
    -Klar, du bist wunderschön, ängstlich, zerbrechlich.- Sussurrò, con la voce roca. -Solo i tuoi occhi valgono cento diamanti...-

    Aspetta... cosa aveva detto? Spalancò la bocca, con il suo viso che cambiava tutte le tonalità di rosso, e si portò una mano al viso.
    -Oh, verdammt, verdammt, verdammt, verdammt!- Imprecò, alzando lo sguardo al cielo. -Ich bin ein Idiot...-




    CITAZIONE
    --Empathy: L’empatia è un’arma parecchio pericolosa, se utilizzata in maniera sbagliata. Utilizzando i suoi studi in psicologia, Gabriel è capace di comprendere la personalità e “sentire” le emozioni di chi si trova davanti a lui, notandole dal linguaggio corporeo (se si tocca i capelli, si morde il labbro o semplicemente ha la voce spezzata) e rispondendo alle sue domande in modo da calmare o mettere in difficoltà. Ovviamente non può leggere nel pensiero, ma in circostanze spiacevoli questa sua abilità può salvarlo da chi cerca di minacciarlo.
    -Durata: 2 Turni
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bloody_reader

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,397
    Reputation
    +44
    Location
    Tremere Chantry

    Status
    Morto

    683d13d55af0868b45e628df0133822a--gothic-beauty-gothic-art
    "Non importa quanti anni hai, c'è sempre bisogno di una figura guida."



    Com'era dolce e caldo il suo sangue, così piacevole da sentire sulle mie labbra, che si coloravano di un rosso vermiglio, e nella mia gola che smetteva di bruciare a causa della sete. Il sapore ferroso mi investiva completamente, mentre gustavo il copioso flusso di plasma che si riversava nella mia bocca come una fiume si riversa nel mare. Mentre mi nutrivo lo sentivo parlare, si stava confidando con me come avrebbe fatto con una qualsiasi amante nel suo letto. Mi dispiacque subito per lui, l'amore dei genitori è importante... E per questo iniziai a vederlo come un figlio, dopotutto vista la mia effettiva età poteva essere anche un mio lontano nipote... Lo ascoltai continuando a bere lentamente, mentre parlava. Appresi che era vergine e la cosa mi fece provare ancora più tenerezza per lui. Mi parlò della madre, che sembrava venerare come una dea... Doveva essere o è una donna straordinaria. A quelle parole mi venne istintivo pensare a cosa effettivamente pensassero i miei bambini di me. Chissà cosa pensarono quando il mio corpo svanì nel nulla, ad essere sincera credo che fossero stati tutti soggiogati da Elias, non mi riesco a spiegare se no l'assenza di reazioni specialmente da parte di mio marito, lui non si era mai rassegnato a lasciarmi andare alla malattia, faceva di tutto per cercare di salvarmi... Se avesse saputo lui stesso del vampirismo probabilmente sarebbe stato lui a chiedere a qualcuno di salvarmi trasformandomi, anche se adesso sono consapevole che sarebbe bastato solo qualche goccia di sangue di vampiro per farmi tornare in salute.
    Quando mi staccati da lui sazia, mi presi la premura di fasciargli la ferita con il nastro del mio vestito, stringendo il più possibile per evitare che uscisse altro sangue. Gli chiesi come potevi sdebitarmi e lui rispose che dovevo solo trattarlo in modo meno formale, se gli fosse venuto in mente qualcosa mi avrebbe avvertito, mi rassicurò per poi alzare lo sguardo verso il mio e divenne incredibilmente rosso mentre le sue guance diventavano rosso, sussurando delle frasi prima in tedesco e poi nella lingua che parvano tutti in città, mi sentì lusingata dalle sue parole era molto che non ricevevo un complimento di quel genere e ridacchiai quando si diede dell'idiota. Nonostante dimostrasse di stare abbastanza bene, ero preoccupata per ciò che poteva succedergli vista la quantità di sangue che avevo vista, che comunque non era così discreta. "Posso offrirti una sostanziosa cena? Bisogna mangiare dopo aver perso sangue, mio marito lo ripeteva sempre." Affermai sorridendo e ricordando il suo bel viso e la sua voce profonda...

    bloodrose


    Quante volte, prima che mi amalassi, mi ero ritrovata a cucire le sue ferite? Tante, veramente molte... Avevo passato notti intere a pulire il sangue che fuoriusciva da esse, a vegliare su di lui, spesso febbricitante, come lui aveva fatto con me quando la malattia mi aveva colpito. Era un uomo forte, un guerriero, era sopravvissuto anche alla peggior ferita del corpo, ma il dolore dell'anima causato dalla mia "morte" improvvisa.
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I made my world a living hell

    Group
    Member
    Posts
    1,819
    Reputation
    +6
    Location
    The deepest Deeps

    Status
    Morto
    tumblr_o6qwbaZ8P91smenr8o1_500

    Gabriel aveva avuto davvero poco tempo nella sua vita a pensare ad avere una qualsiasi tipo di relazione amorosa... certo, era bravo a fare amicizia con tutti, era come un talento innato e l'enorme conoscenza della psicologia aiutava tantissimo. Ma per lui tutti erano come degli amici, a volte era un comprensivo e saggio fratello maggiore, come lo vedeva la sua piccola Emilia, altre volte un più esaltato e curioso fratello minore, esattamente come il maggiore Joseph, che era stato anche una figura paterna.
    Ma comunque, se non per qualche bacio sporadico o qualche relazione lampo, non si era mai interessato a trovarsi una ragazza ed ogni volta che si trovava in presenza di una persona di sesso opposto perdeva letteralmente la testa. Lui era così, sicuro di se tanto da sembrare narcisista, ma in realtà timido e romantico come un ragazzino alle prime armi, Morgaine non era da meno, e la sua straordinaria bellezza da vampira non facilitava affatto le cose. Ma un cacciatore è tale anche per il suo grande autocontrollo, e in quel momento ne aveva bisogno se non voleva fare altre figuracce.
    La ragazza sembrava comunque aver apprezzato il suo complimento, ed anche il cacciatore ridacchiò con lei, sospirando. - Ecco, vederti sorridere mi ha migliorato la giornata... Non tentare di capire il mio carattere, impazziresti.- Borbottò, alzandosi in piedi.

    CITAZIONE
    Posso offrirti una sostanziosa cena?

    Ma che tipa gentile, ed educata! Non solo lo aveva medicato, ma voleva anche offrigli la cena, qualcuno di buono in quello schifo di posto dimenticato da Dio esisteva ancora. Gabriel sorrise con calore. -E con questo, questa serata penso sarà la migliore di tutta la mia vita. Normalmente vedo poco galante farmi offrire la cena da una ragazza, ma stavolta sorvolerò... anche perché ho una fame IN DI CI BI LE.-
    CITAZIONE
    Bisogna mangiare dopo aver perso sangue, mio marito lo ripeteva sempre.

    S...suo marito?
    Il viso di quella ragazza si illuminò per un istante, sorridendo nella maniera più bella che lui avesse mai visto, e non ci voleva un genio per capire il motivo: aveva avuto un marito e probabilmente ne era ancora innamorata.
    D'un tratto, Gabriel si rese conto che di lei non sapeva nulla. Aveva sicuramente vissuto molto più di lui, e in quel periodo si era creata una famiglia, magari aveva anche dei figli... Il viso del cacciatore si fece leggermente triste, ma camuffò il tutto con una risatina. Di "figure paterne" aveva avuto solo suo fratello, ma nonostante ci mettesse ogni tipo d'impegno quest'ultimo non era assolutamente paragonabile all'esperienza di un uomo che aveva vissuto la sua vita.
    Un guerriero, come il padre che non aveva mai avuto.

    -... Tuo marito ha ragione, deve essere un uomo davvero saggio.- Disse, sospirando subito dopo. Tutto l'imbarazzo del primo incontro piano piano si affievoliva, mentre nel suo cuore si faceva spazio un tale senso di pena per quella povera donna che era vampira contro il suo volere.
    -E forse in questo modo avremmo modo di conoscerci meglio. Ti ho raccontato della mia vita, ma non so quasi niente di te.-
    Sorrise, grattandosi la nuca.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bloody_reader

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,397
    Reputation
    +44
    Location
    Tremere Chantry

    Status
    Morto

    81b73269dfcdccaddc0ffe29bb9e106b
    "Ciò che si è perso, non tornerà mai più..."


    bloodrose


    Le gesta del cacciatore riuscivano a intenerire il mio cuore immortale. All’apparenza poteva sembrare un uomo narcisista, crudele, austero e con in testa fissi dei valori ben precisi che non ammettevano alcun tipo di confronto, ma si era rivelato un giovane dal cuore d’oro… per così mi fu impossibile non rievocare il lontano ricordo del mio adorato bambino, il mio unico maschio e il più piccolo tra i frutti del mio grembo. Al solo pensiero di cosa ho ormai perso i miei occhi si inumidiscono e innumerevoli lacrime iniziano a scendere copiose, bagnando le pagine di questo diario e lasciando che l’inchiostro si propaghi da una lettera per arrivare a ricoprire una superficie più estesa… Chi non ha mai perso qualcosa a cui era legato non potrà comprendere il mio dolore.
    Forse il mio viso si corrucciò lievemente, mentre ammiravo la purezza del suo animo che mostrava con le parole e i gesti, con le goti divenute rosse a causa di un mio sorriso e per le parole che aveva affermato senza volere lusingandomi, avrò quasi 600 anni, ma si dia il caso che prima di tutto sia una donna e le lusinghe fanno sempre piacere dopotutto. Ridacchiai in risposta seguita da egli che continuò con frasi adulatorie che dipingevano, come il pennello di un abile pittore fa su tela, un caldo sorriso sul mio volto oscurando il broncio e portando via la malinconia, come facevano i miei grandi amori. Ecco perché, spinta da un senso quasi materno decisi di offrirgli la cena, per far si che si mettesse in forze e non rischiasse alcunchè. Egli accettò, informandomi di quanta fame avesse, poverino forse era dovuto anche alla perdita di sangue che avevo provocato…
    -... Tuo marito ha ragione, deve essere un uomo davvero saggio.-

    Tutum tutum.


    Il battito del cuore del cacciatore divenne all’improvviso l’unico suono presente in quel luogo. Non riuscivo a produrre alcun tipo di fono, mi trovavo impietrita dalla sua affermazione che continuava a riecheggiare nella mia mente. “deve essere”... Come potevano due singole parole così vuote risvegliare un dolore così grande, la consapevolezza di aver perso un qualcosa di estremamente importante, di vitale. “Era.” Sussurai, con un cumulo di lacrime in gola che non riuscivo a mandare giù e che minacciavano di presentarsi, come sta accadendo in questo momento nel frattempo che riporto eventi della mia vita e rinnovo il ricordo di cose che preferirei dimenticare per sempre, così da essere libera dalla sofferenza che da secoli mi corrode dall’interno del mio stesso corpo, della mia anima, della mia mente… Rimasi in silenzio per qualche tempo, cercando di scacciare via i ricordi e il dolore, che come un polpo si era attaccato alla mia persona e non accenna a voler allentare la presa. Fu lui a prendere la parola, chiedendomi di parlare un po’ di me e della mia vita, visto che fino a quel momento era stato lui ad avere la parola… Avrei preferito evitare di portare alla memoria la mia vita umana, ma glielo dovevo. “Meglio parlarne una volta seduti ad un tavolo, per te sarebbe un ulteriore fatica camminare e parlare a causa di tutto il sangue che ti ho sottratto…” Sorrisi malinconicamente, iniziando a incamminarmi, assicurandomi che lui fosse dietro di me, verso un locale accogliente e alquanto carino posto sulla strada che avevo percorso per arrivare in quel luogo. Durante il tragitto cercai in tutti i modi di allietare da sola il mio animo, pensando a qualunque cosa che non fosse ciò che avevo perso. Il locale non distava molto dal luogo in cui ci trovavamo, saranno stati circa 3 isolati, ma per lui così debole forse sarebbero stati come 100 km, per questa ragione mi preoccupai per lo più di lui fermandomi ogni qualvolta percepivo della stanchezza in lui, lasciandogli così la possibilità di rifocillarsi. “Tutto bene?” Gli chiesi esaustivamente durante il tragitto, preoccupata, come lo sarebbe stata una madre, per lui.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I made my world a living hell

    Group
    Member
    Posts
    1,819
    Reputation
    +6
    Location
    The deepest Deeps

    Status
    Morto
    tumblr_o6qwbaZ8P91smenr8o1_500

    Quella ragazza (che con tutta la probabilità era centinaia di anni più vecchia di lui) ricordava a Gabriel la sua carissima madre, la sua preoccupazione verso di lui, la dolcezza con cui si esprimeva, la gentilezza che solo qualcuno che aveva provato l'amore poteva capire. E in tutto questo si sentiva quasi di troppo, come se la sua esistenza non fosse niente in confronto a lei... immortale e bellissima.
    Abbassò gli occhi per un momento, non riuscendo più a mantenere il contatto con le sue iridi, quando lei gli rivelò che suo marito, l'uomo che amava, non c'era più. -...Mi dispiace...- Sussurrò, portandosi una mano al petto. Come poteva lui comprendere un dolore così forte? Come poteva lui capire la pena che quella donna provava ogni giorno...?
    CITAZIONE
    Meglio parlarne una volta seduti ad un tavolo, per te sarebbe un ulteriore fatica camminare e parlare a causa di tutto il sangue che ti ho sottratto…

    Prese un sospiro, annuendo, mentre si incamminava con lei.

    Sentiva una sensazione diversa verso la vampira, come se fosse una sua lontana parente, o una sorella maggiore... Pian piano si stava legando a lei e non faceva nulla per fermarlo, e sapeva che con il passare del tempo si sarebbe affezionato davvero.
    Quasi ad ogni passo, Morgaine gli chiedeva se si sentisse bene, e lui rispondeva annuendo con un debole sorrisetto. Non era davvero così stanco... era triste. Voleva trovare un modo per aiutarla, per farla sentire meglio, ma non capiva come... finché non comprese, ricordando le parole che sua madre gli ripeteva ogni volta, quando era abbattuto o si sentiva solo.

    Si bloccò, fissandola negli occhi. -Morgaine...- Il fiato gli morì in gola, ma ricominciò subito dopo, usando tutta la forza che poteva.
    -Noi siamo come viaggiatori, dispersi nel tempo e nello spazio.- La sua voce, flebile come quella di un gattino, usciva dalla bocca come se avesse vita propria.
    - Aspettiamo il risveglio e continuiamo il nostro viaggio nell'oscurità. La mente vacilla, e le ferite si aprono. Ogni giorno ci chiediamo quali sono i nostri punti deboli. Ogni giorno combattiamo le nostre guerre, le nostre battaglie, e non importa se ne usciremo vivi, dovremo comunque rialzarci e andare avanti...- Un leggero sorriso comparì sul viso. -Coltivando la speranza.-

    Arrossì leggermente, spostando lo sguardo da un'altra parte. -Sono parole di mia madre. Avete parecchio in comune, sai?- Si grattò la nuca, ridacchiando. -Non so quanto possa averti aiutato ma vorrei provare a renderti felice. Mi piace il tuo sorriso...-
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Bloody_reader

    Group
    Vampiri
    Posts
    1,397
    Reputation
    +44
    Location
    Tremere Chantry

    Status
    Morto

    81b73269dfcdccaddc0ffe29bb9e106b
    "Ciò che si è perso, non tornerà mai più..."
    bloodrose


    Un passo, due passi, tre passi e mi fermavo per voltarmi verso il giovane uomo, che mostrando enorme gentilezza mi aveva permesso di nutrirmi di lui, solo per assicurarmi che stesse bene e che per lui quella camminata non fosse troppo sfiancante. Sarei stata eternamente grata a quell'uomo, avrei sempre ricordato la sua gentilezza nei miei confronti e il suo buon cuore… Di cui avrebbe potuto approfittare la vile gentaglia che ha sempre vissuto su questo mondo… l'avevo preso a cuore come un figlio, dopotutto era più che possibile che fosse un mio lontano parente, un più che trisnipote di uno dei miei figli… magari del mio unico maschio, del mio caro bambino, che fin da bambino possedeva un animo gentile come quello di Gabriel. Ricordo ancora quanti regali faceva alla sua balia e a me, privando anche se stesso di qualche giochino a volte. Era così dolce, arrivava lì sorridente con le piccole manine paffute nascoste dietro la schiena e poi con la sua vocina infantile ti chiedeva di chiudere gli occhi e aprire le mani mettendole davanti a lui così che lui depositasse quel piccolo dono, quando aveva fatto tutto contento esclemava “Apri gli occhi, mamma!” e quando li aprivo le mani trovavo sempre quel piccolo dono che mi scaldava il cuore e mi faceva sentire amata.
    La nostra camminata era giunta quasi al termine, quando egli si fermò iniziando a pronunciare con voce flebile come quella di un micio delle parole che mi disse fossero di sua madre. Gli sorrisi, quando affermò che avevamo molto in comune e che voleva provare a rendermi felice. Rimasi commossa da quelle parole e mi avvicinai a lui. "Posso darti un abbraccio?" Dissi con gli occhi lucidi e un dolce sorriso sulle labbra coperte da un velo di burrocacao.
    Quando mi diede il consenso, lo strinsi a me come un tempo stringevo i miei pargoli, tutti così coccoloni e sempre in cerca di baci e abbracci da parte mia... Mi mancavano talmente tanto... Però in quel momento nonostante stessi ricordando eventi passati che spesso mi provocavano dolore, non piansi, non sentì il mio animo lacerarsi, ma una sensazione di calore espnadersi nel mio petto... Non mi sentivo in quel modo da secoli...
    Dopo poco sciolsi l'abbraccio preoccupata per lui, doveva mangiare qualcosa di sostanzioso al più presto non volevo che svenisse a causa mia o peggio... "Siamo quasi arrivati, il locale è quello con la grande insegna verde." Lo informai, prendendolo per mano come un bambino e dirigendoci verso l'entrata. Una volta all'interno lasciai scegliere a lui ogni cosa, alla fin fine era il mio modo per mostrargli gratitudine.
     
    Top
    .
13 replies since 30/7/2017, 00:05   487 views
  Share  
.