Una serata ventosa sul lungofiume

un nuovo arrivo in città

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  1. Aleya
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    Eccomi qui con il primo post, chiunque voglia si faccia avanti, comunque posto la richiesta su Topic irrisolti


    "PARLATO"
    /PENSATO/

    Una leggera brezza spirava lungo le acque placide della Lorica, Aleya seduta sul parapetto della piccola imbarcazione osservava le stelle ispirando a pieni polmoni l’aria fresca della sera.
    Il viaggio che l’aveva portata fin là era durato parecchi mesi in cui aveva cercato risposte nel vecchio mondo; città dopo città, bettole e locande sperdute nel nulla, biblioteche in cui si celavano antichi manoscritti dimenticati, poco alla volta era riuscita a trovare tracce, molliche di pane che le avevano indicato una, seppur flebile, direzione.
    Anche se non era stato semplice aveva scoperto, tra pagine e racconti di vecchi marinai, leggende e storie di altri esseri “diversi” dagli umani che vivevano accanto a loro confondendosi in piena vista. Così, aveva deciso di mettersi di nuovo in viaggio per raggiungere il suo nuovo obiettivo, La città di Nouvieille.
    Arrivò dopo un viaggio in nave durato qualche giorno, era sera e il cielo era limpido con miriadi di stelle a far capolino dalla volta celeste. Non era stanca, rinfrancata dal venticello che spirava allegro dall'entroterra ma non aveva nessuna voglia di andare alla ricerca di un autobus o di un taxi, men che meno di entrare in quella trappola mortale e soffocante che chiamano metropolitana.
    Scesa dalla nave si guardò attorno per cercare di orientarsi ma, a quell'ora, si notavano solo le luci di qualche ristorante in chiusura e le vetrine spente dei negozi, dalle mappe che aveva consultato sapeva che la città non era lontana e l’idea di farsela a piedi non le dispiaceva del tutto anche se avrebbe preferito trovare un altro mezzo.
    In un angolo del molo una luce traballante attirò la sua attenzione, due marinai, due ragazzi, giovani ma robusti evidentemente abituati alla vita del mare, stavano sistemando le reti forse per un uscita notturna di pesca con una piccola imbarcazione a motore. Si avvicinò sicura di sé con lo zaino in spalla e la custodia del violino sottobraccio, dopo una breve chiacchierata e una sostanziosa mancia li convinse a dargli uno strappo fino in centro città, dove aveva prenotato una piccola mansarda.
    La navigazione fu lenta e tranquilla, le rive verdeggianti scorrevano silenziose ai lati del fiume, fu presto chiaro che la città si stava avvicinando, il fiume si restrinse e le rive fangose lasciarono spazio a banchine di cemento. Le stelle, prima luminose in cielo, diventarono sempre più fioche, accecate dalla luminosa città che, come un velo sollevato da un prestigiatore, si rivelò in tutta la sua grandezza e luminosità.
    Arrivarono presso il centro città vicino ad un ponte di cui ignorava il nome, una piccola banchina in legno permetteva di accedere alla riva in ruvidi blocchi di pietra e mattoni sotto al ponte. Fece cenno ai due uomini di lasciarla lì, scese salutandoli con la mano e ringraziandoli per il passaggio.
    Mentre la barca si allontanava di nuovo a favore di corrente verso il mare Aleya rimase lì in piedi ad assaporare gli odori della città che la circondavano, saranno state ormai le due passate e sulla banchina, come sulla riva non si vedeva anima viva, una piccola scalinata in pietra portava al livello superiore della strada da dove provenivano rumori di persone intente a festeggiare e macchine di passaggio, un leggero venticello autunnale spirava sul fiume come a dargli il benvenuto.
    Si guardò intorno cercando di orientarsi.

    “ Ok, prima cosa vediamo di trovare la mia nuova casa … “

    Sussurrò fra se e sé guardandosi attorno con curiosità, lo zaino sulle spalle e la custodia del violino sottobraccio.

    Aleya indossa una maglietta viola e una giacca jeans aperta, pantaloni aderenti scuri, scarponcini con i lacci. Porta uno zainetto vecchio e consunto sulle spalle e sottobraccio una custodia per violino in legno scuro
     
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    Guardava fuori dalla finestra con aria seccata.
    Il vampiro si stava decisamente annoiando.
    Era stata una serata tranquilla, fin troppo per i suoi gusti. La troppa calma lo infastidiva ultimamente, doveva sempre trovare qualcosa da fare.
    Qualcosa che lo distraesse e lo tenesse occupato dalla noia mortale. Tra un po', per lui era più letale quella della luce del sole.
    Osservava oltre il vetro della finestra in salotto cosa poteva offrire il tempo per quella notte. Ormai, l'autunno era bello che inoltrato, da lì a poco sarebbe arrivato anche definitivamente l'inverno.
    E i segni iniziavano ad essere evidenti : giornate sempre più corte, le temperature che cominciavano ad abbassarsi e, la natura, che stava morendo definitivamente per poi rinascere da lì a qualche mese.
    Si prospettava una nottata serena, niente piogge e umidità in vista, il tempo era stato clemente, almeno per il momento. Si scostò da lì andandosi a preparare decidendo di uscire, di portare le chiappe fuori di casa e di fare quattro passi.
    Salì al piano di sopra della sua abitazione, indossando un maglione e dei jeans.
    Fatto ciò, dopo aver afferrato la giacca appesa all'appendi abiti, se ne uscì, chiudendo la porta alle sue spalle.
    « Vediamo un po' cosa ci riserva questa splendida serata » Si incamminò così verso il centro città. Non aveva preso la macchina ne nessun altro mezzo per spostarsi, voleva usare soltanto i suoi piedi. Non aveva voglia di guidare per poi, non riuscire a trovare parcheggio da qualche parte.
    Era curioso di vedere cosa le avrebbe riservato di bello quella nottata, forse niente o forse qualcosa .. lo avrebbe certamente scoperto a tempo debito.
    Passo dopo passo, iniziò a scorgere i primi edifici. Ormai, era quasi giunto a destinazione.
    Notò che non vi era molta gente in giro per le strade di Nouvielle, evidentemente non tutti avevano voglia di avventurarsi col buio e con il freddo fuori di casa, lo capiva bene, non tutti erano pazzi come lui.
    Attraversò il centro città, lì sì, che finalmente incrociò un po' di persone, un po' di vita. Si era sempre chiesto come sarebbe stata di giorno quella città, quando tutti uscivano delle loro abitazioni per andare a lavoro, a scuola o semplicemente per recarsi a fare qualche compera.
    Un vero peccato non poterlo scoprire.
    Mise le mani nelle tasche dei pantaloni, voleva sfruttare quell'occasione per andare anche un po' a “caccia” , era da qualche giorno effettivamente che non beveva sangue, dunque, già che c'era …
    Era solito nell'agire senza dare troppo nell'occhio. Senza farsi notare e creare troppo scompiglio tra la gente, anche se non gli sarebbe dispiaciuto disseminare un po' di terrore tra gli abitanti di quel posto, come un tempo.
    Ma le cose erano cambiate e doveva darsi una controllata se non voleva finire nei guai.
    Anche se, con il ventunesimo secolo, creature come l'inglese erano considerate solo “leggende” , o personaggi di film e libri.
    Ma c'era ancora qualcuno però là fuori, che andava a caccia di quelle leggende e probabilmente non lo avrebbero mai smesso di farlo.
    « Uhm, splendido » Senza rendersene conto si era allontanato troppo mentre continuava con la sua camminata.
    Aveva raggiunto le sponde del fiume Lorica.
    Cosa poteva mai offrire quel posto di tanto interessante? Qualche passante di fortuna? qualche pescatore ? O forse, nessuna delle opzioni appena elencate ?
    Guardò velocemente l'orologio che teneva al polso, rendendosi conto solo in un secondo momento dell'ora che si era fatta.
    Erano le due, con tutta la sua calma aveva impiegato più tempo del dovuto.
    Chi mai avrebbe trovato lì a quell'ora?
    Alcuni dei ristoranti che si affacciavano su quella distesa d'acqua stavano chiudendo.
    Altri , invece, data l'ora che si era fatta erano già chiusi.
    Nel era nel suo solito spingersi fin lì, non solo per quando doveva cacciare, ma anche in generale. Caleb era un po' abitudinario sotto certi punti di vista. Aveva le sue zone, i suoi luoghi dove si recava spesso e volentieri.
     
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  3. Aleya
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    "PARLATO"
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    Aleya si guardò attorno per un momento, la banchina deserta, lo spirare del vento e in sottofondo lei, la città con i suoi mille bisbigli e sensazioni che da lì sotto le ricordava un essere vivente, un immenso predatore in agguato, un ...

    -Ma cosa vai a pensare, dai è una città come tante altre che hai visitato, ne più, ne meno-

    Eppure quella sensazione non voleva andarsene, come se qualcosa le stesse suggerendo che lì avrebbe trovato molto di più di quello che cercava.
    Un brivido le attraversò la schiena, si scrollò di dosso per il momento quella strana sensazione e dopo un profondo respiro ad occhi chiusi si incamminò a passo deciso verso la scalinata di pietra verso il livello superiore della strada.
    Arrivata sulla strada tirò fuori dalla tasca un foglio piuttosto sgualcito con stampate una mappa approssimativa e alcune indicazioni.

    “Ok, se non sbaglio l’appartamento dovrebbe essere qui vicino, .. “

    Si appoggiò al muretto di pietra che dava sul canale con il foglio, appoggiò la custodia del violino a terra, e cercò di lisciare la mappa tutta spiegazzata stampata in tutta fretta in un angusto internet cafè di Barcellona.

    “Allora ….”

    Disse guardandosi intorno cercando di orientarsi

    “Casa bianca con una specie di balcone tondo e un portone blu, non puoi sbagliarti?”

    Aleya lesse quelle parole ad alta voce. Se qualcuno ti dice che non puoi sbagliarti o veramente anche un cieco la troverebbe o servirà una cartina topografica militare e uno squadrone di guide indiane per trovare il posto.
    Ridacchio tra se e se, se non altro le era tornato il buonumore.
    Alzò lo sguardo osservando le case che la circondavano alla luce dei lampioni cercando un palazzo che si adattasse almeno lontanamente a quella descrizione.
    Distrattamente si accorse che per strada non c’era praticamente nessuno, solo un ragazzo che camminava solitario verso di lei, concentrata com’era a trovare l’appartamento non ci fece neanche caso.

    “Dove diavolo sei?”

    Sussurrò tra se e se.

    Questo è il palazzo dove all'ultimo piano si trova la mansarda con piccolo terrazzo (palazzo con il portone blu sulla destra ... si trova poco lontano da dove si trova Alyea , sull'altra sponda del fiume a circa 10 minuti di strada


    Edited by Aleya - 22/12/2019, 12:50
     
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    Fissava le tranquille acque del fiume Lorica, mosse appena da un leggero venticello che lo aveva accompagnato da quand'era uscito di casa.
    Pensava di trovare qualcosa di interessante da fare, ma per il momento, il nulla continuava a persistere.
    Aveva assistito alla chiusa di un ristorante lì vicino, osservando gli ultimi clienti uscire da quel posto. Alcune imbarcazioni in lontananza passare, ma niente di più. Niente di così tanto entusiasmante.
    « Mi sa che ho fatto un buco nell'acqua venire fin qui » Si disse, con un tono di amarezza.
    Forse, aveva fatto davvero un buco nell'acqua spingersi fin lì. Doveva seguire il suo istinto e andare dov'era solito dirigersi. Un vero peccato, aveva perso del tempo, dei minuti preziosi invano. E Caleb odiava sprecare così il suo tempo.
    Scrollò le spalle e tornò indietro. Ora, il suo prossimo obiettivo era quello di trovare la sua preda perfetta.
    Si ritrovò quindi lungo una strada nel centro città, aveva incrociato un paio di persone nel tornare indietro, peccato che erano quasi sempre tutte in gruppo.
    « O forse non è tutto perduto. » Arrestò il suo passo, quando poco più avanti a lui notò una presenza.
    Una donzella, una brunetta per la precisione, con uno zaino sulle spalle e una specie di custodia che teneva sotto al braccio.
    Forse, poteva fare al caso suo.
    Era da sola, al vampiro non era sembrava che vi fosse qualcuno con lei, erano in una strada vuota, senza nessuno nei paraggi. Dunque, perché non cogliere l'occasione ? La ragazza sembrò non essersene accora della presenza dell'inglese, che per un po' l'aveva seguita. « Che sta combinando? » Pensò tra se il vampiro.
    Si era appoggiata ad un muretto lì vicino, estrasse quella che sembrava una mappa, o qualcosa del genere. C'era ancora qualcuno a quel tempo che usava ancora mappe cartacee? Quella cosa lo fece sorridere, evidentemente si, non tutti usavano il telefono per orientarsi o comunque la odierna tecnologia. Era tutta intenta a consultare quel foglio. La sentì parlare, ma non prestò ben attenzione a cosa stesse dicendo, dopo tutto, non erano affari suoi.
    « Mi sorprende che qualcuno ancora le usa » Con fare silenzioso si era avvicinato a lei, fermandosi giusto a due o tre metri di distanza. Le parlò con tono tranquillo, esprimendo il suo stupore indicando quello stava tenendo il mano. Sapeva bene che il suo gesto avrebbe potuto spaventarla, infatti, indietreggiò ancora di qualche passo dopo aver proferito parola.
    « Spero di non averla spaventata, non era mio intenzione farlo » Si scusò, anche se non vi era motivo di farlo, non aveva fatto niente di male alla fine.
    Sperava soltanto che non lo avesse scambiato per un poco di buono, o per qualche malintenzionato, data l'ora e il posto dove si trovavano. Non avrebbe avuto tutti i torti nel farlo. Stava cerando qualcosa di interessante? Beh, ora, lo aveva appena trovato.
     
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  5. Aleya
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    Scusa, scusa, scusa per il ritardo non ho trovato un momento per sedermi al computer con calma in queste settimane, tra lavoro e problemi vari quest'anno è iniziato con il botto :)


    "PARLATO"
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    Aleya era così presa dai suoi pensieri da non essersi accorta del ragazzo biondo che le si era avvicinata

    “Cosa?”

    Disse voltandosi di scatto nella sua direzione più stupita che spaventata

    “No no si figuri, non mi ha spaventata è che sono nuova in città e non so ancora orientarmi … sto cercando di capire come arrivare al mio nuovo appartamento”

    Disse indicando la mappa.

    “so che deve essere da queste parti ma non capisco dove”

    Rimase qualche secondo ad osservare il biondo, non era di certo una ragazza di città ma non era la prima volta che si trovava da sola con estranei e sapeva che non doveva fidarsi ciecamente, l’esperienza è una buona consigliera ma non vedeva il motivo per non chiedere una mano, d'altronde sembrava, se non altro, educato, cosa rara di questi tempi.

    “Non è che potrebbe aiutarmi?”

    Disse con aria innocente.
    Comunque sapeva difendersi all'occorrenza, qualche trucchetto niente male lo conosceva.
    Dopo un momento di incertezza, in cui osservò prima il ragazzo negli occhi e poi la strada attorno a lei ,prese la mappa con indicata la sua destinazione e si avvicinò di qualche passo.
    Alzò il foglio spiegazzato per mostrarlo al ragazzo.
     
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    Come Caleb aveva sospettato, la ragazza non si era accorta della sua presenza. Gli sembrò presa un po' nei suoi pensieri, o forse si sbagliava. Si voltò verso di lui, l'espressione nel vedere un perfetto sconosciuto avvicinarsi a tarda l'ora non la spaventò, anzi, sembrò quasi stupita dalla cosa.
    Rimase ad ascoltare quanto ebbe da dirle.
    Era nuova in città, appena arrivata e stava cercando qualcosa in particolare, la sua nuova abitazione.
    Ora , gli era chiaro del perché aveva quella mappa in mano, la stava usando per trovare la sua dimora. « Sono felice di non averla spaventata » fece una piccola pausa, prima di riprendere a parlare. « Allora benvenuta in questa splendida città, sono sicuro che si troverà bene qui a Nouvieille » era certo che si sarebbe trovata bene in quella città. Riservava non poche sorprese e la noia non era mai all'ordine del giorno. Accompagnò quelle parole con un sorriso, cercando di sembrare quanto più cordiale possibile.
    Poco dopo, chiese al vampiro se poteva aiutarla nella sua “ricerca”.
    Ancora una volta le sembrò titubante, ma era normale. Dopo tutto, l'inglese era un perfetto sconosciuto per lei.
    Accettò comunque molto volentieri di aiutarla, annuendo con un cenno della testa prima di aprir bocca. « Diamo uno sguardo » le fece segno di passargli la mappa. Conosceva abbastanza bene quella zona, dunque, non sarebbe stato un grosso problema trovare quello che cercava.
    « Dunque ... » dopo che la giovane le indicò la destinazione esatta, fece scorrere un dito sulla mappa cercando il punto preciso. Picchiettò il pezzo di carta quando lo individuò, prima di trovarla ci impiegò qualche minuto buono. « E' esattamente quì » spostò lo sguardo dal pezzo di carta alla sua interlocutrice, illustrandole il punto esatto. « E' più a meno a dieci minuti a piedi dall'altra parte del fiume » , il luogo dov'era diretta non era molto lontano da dove si trovavano i due. Dieci minuti a piedi e sarebbe arrivata senza troppi problemi. « Se vuoi ti faccio vedere come arrivarci , stavo per tornare a casa e la strada che devo fare è più o meno come la tua. » per tornare a casa sua doveva per forza tornare indietro. Fargli strada non gli costava nulla e non avrebbe aggiunto chilometri in più al suo ritorno a casa. « Cosa ti porta in questa bella città? Se posso chiederlo » senza rendersene conto, le chiese cosa l'avesse spinta a trasferirsi lì.
     
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  7. Aleya
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    Il ragazzo sembrava gentile e ben disposto ad aiutarla

    “Spaventata? No figurati anzi grazie per la disponibilità … non è facile trovare persone così disponibili oggigiorno”

    Gli sorrise, contenta di aver trovato un buon samaritano a quell'ora di notte, era già convinta di dover girare come una scema nei dintorni fino a mattina inoltrata prima di riuscire ad orientarsi.
    Mentre il biondo cercava sulla mappa il luogo dove si trovava il suo appartamento si prese un po’ di tempo per osservarlo meglio, biondo, alto e avvenente, cosa ci faceva uno così in giro per la città da solo?, l’avrebbe visto meglio in centro città in qualche pub affollato, ma qualcosa gli disse che forse non era il tipo.

    -Va bene vediamo di muoverci-

    Pensò dopo qualche minuto, proprio quando lui gli propose di accompagnarla

    “Certo che sì, te ne sarei grata! ”

    Gli disse sorridendo, non se la sentiva di continuare la strada da sola, un po’ di compagnia e discussione leggera avrebbero allietato una serata già perfetta.

    “Cosa mi porta qui?”

    Disse mentre raccoglieva il suo zaino e la custodia del violino incamminandosi nella direzione indicata

    “Cerco risposte ad una domanda da ... un po di tempo in effetti. Ho girato parecchio per trovarle e spero di essere nel posto giusto….”

    improvvisamente il vento si fece più forte colpendola con una folata che gli fece volare i capelli in tutte le direzioni, la vista le si appannò per un momento e quasi inciampò quando una miriade di sensazioni , odori, emozioni la colpiro in pieno facendola inciampare

    -NON ADESSO!-

    Gli era già successo una cosa simile in passato ma mai così intensa
    … odore di umidità, di mattoni, di cose piccole nascoste … ebbe la netta impressione che ci fosse un topo e infatti per un momento nella sua testa “vide” una piccola figura nascosta nell'ombra, vide la disposizione dei vicoli intorno a lei, sentì l’acqua che scorreva e il respiro di qualcuno che stava dormendo dietro le finestre aperte un piano più in alto … da quando era cominciato non erano passati che due minuti ed era già soverchiata dalla centinaia di sensazioni che stava assorbendo, per un momento sentì anche qualcosa , una persona che camminava lì accanto, ma c’era qualcosa in lui, qualcosa che ….
    Si riprese ansimando appoggiandosi vistosamente al muretto lì accanto, ci mise un attimo a riprendersi e sperò che il ragazzo dietro di lei non si fosse accorto di nulla o avesse pensato solo che fosse maldestra.
    L’ultima sensazione che aveva provato però gli era rimasta ….

    -Mi darà della mezza matta-

    Pensò girandosi un attimo per dare un’occhiata indietro aspettando che il ragazzo le indicasse la strada, fece finta di niente cose se fosse semplicemente inciampata.

    Aleya non controlla tutti suoi poteri e questo infatti si è attivato senza che lei ne sapesse neanche l'esistenza

    Abilità personali
    Occhio della Brezza
    Aleya concentrandosi sulle correnti d’aria e sui minuscoli cambiamenti che ogni creatura apporta all’ambiente circostante (temperatura, movimenti, respiro,…) è capace di orientarsi anche nel buio più assoluto o in ambienti che non conosce, ad esempio può dire con una certa probabilità se dietro l’angolo si nasconde qualcuno in agguato, in che direzione c’è una porta aperta o la disposizione di oggetti e creature in una stanza buia. Può anche capire se chi ha davanti ha caratteristiche che “stonano”, ad esempio un leggero odore di Putrefazione o l’aria gelida che circonda un non morto (specie se denutrito) o un odore di selvatico per i mannari, per i suoi simili può indovinare il loro elemento dall’odore del proprio elemento (ovviamente questo potere non è infallibile e dipende in buona parte dall’esperienza di Aleya con altre razze).
    Raggio:
    Entro 5 metri le sensazioni sono abbastanza intense da permettere al demone di capire chi ha di fronte.
    Entro 10 metri le percezioni da analizzare si fanno più confuse fino a indebolirsi a tal punto da diventare pressoché assenti (oltre 10 metri).
    Durata: 3 Turni
     
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    Era tranquilla e per niente spaventata. Anzi, lo ringraziò per l'aiuto che le stava dando in quel momento.
    A quelle parole Caleb non disse nulla. Si limitò semplicemente a sorridere, un piccolo e semplice sorriso si stampò sul volto dell'immortale.
    Dopo averle indicato il punto e dopo aver accettato che il vampiro l'accompagnasse per un pezzo, raccolse il suo zaino e la sua custodia. Stava per chiederle cosa ci fosse lì dentro, ma era meglio evitare troppe domande. Di sicuro non potevano esserci abiti, magari qualcosa di valore o semplicemente un normale strumento.
    Mosse i primi passi, facendole un cenno della mano, come a volerle dire di seguirlo. Avrebbe giocato onestamente e, prima dell'alba si sarebbe trovato qualche altra “preda”.
    Non capiva bene il motivo, ma non se la sentiva di prendere il sangue di quella ragazza. Forse, perché si era mostrata carina con lui fino a quel momento? Sotto sotto, un piccolo brandello di cuore, una piccola parte umana la possedeva ancora da qualche parte, una parte molto nascosta ma c'era ancora.
    Anche se, erano rare le volte che la tirava fuori e mostrava compassione per qualcuno.
    « Una risposta? » infilò nuovamente le mani nelle tasche dei jeans, mentre la giovane rispose alla sua domanda. Era alla ricerca di una risposta, aveva viaggiato tanto per trovarla e forse, era arrivata finalmente nel posto giusto.
    Si voltò verso di lei « Te lo auguro allora » , era curioso di sapere che genere di risposta stesse cercando, magari, prima di lasciarla avrebbe scoperto qualcosa in più, sapeva essere davvero persuasivo quando voleva. O quanto meno, era bravo a fare certi giri di parole da mandare in totale confusione le persone, per questo, riusciva ad ottenere quasi sempre tutto ciò che voleva.
    Persino lui, si confondeva quando ci si metteva davvero d'impegno.
    Senza volerlo si distrasse, arrestando il passo e restando così indietro. Era certa, anzi, era sicuro di aver visto qualcosa muoversi e attraversare la strada. Un gatto? Un cane o qualche topo? O forse, semplicemente era la sua immaginazione a trarlo in inganno.
    Fatto stava, che quando si girò una folata di vento colpì entrambi, con la coda dell'occhio vide la giovane appoggiarsi ad un muretto lì vicino.
    Non era riuscito a capire cosa fosse successo, era caduta? Inciampata?
    La vide ansimare per poi riprendersi e fare finta di niente. E lui, fece lo stesso.
    Indifferenza.
    Ma quell'indifferenza verso l'accaduto non sarebbe durata molto a lungo.
    Infatti, velocizzò il passo e la raggiunse, recuperando quei pochi metri di differenza che si erano venuti a creare tra i due. « Ti senti bene? » il tono della sua voce era calmo, voleva accertarsi, essere sicuro che stesse bene e che non si fosse fatta nulla. Ma al tempo stesso, voleva farle capire che aveva visto tutto quanto. « E' da tanto che sei in viaggio per questa risposta? » le chiese, restandogli a fianco. Non aveva la ben che minima idea di quanto tempo stesse viaggiando, forse da tanto o forse da poco. « Deve essere davvero importante per te questa cosa, se ti ha portata fin qui » una vocina nella sua testa gli sussurrava : " chiedigli cos'è, chiedigli cos'è, chiedigli di che si tratta ... fallo ".
    Ma la scacciò soffocandola poco dopo, trattenendo quell'impulso di saperne di più.
    Era curioso ed era una cosa più forte di più.
     
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7 replies since 14/12/2019, 22:56   299 views
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