The Dark Side Of The Moon;

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    ρεя αѕρεяα αδ αsтяα

    Group
    Licantropi e Mannari
    Posts
    548
    Reputation
    +8
    Location
    Halloween Town

    Status
    Anonymous
    xaAFU8Z
    Il mio incubo peggiore era tornato, puntuale, come ogni dannatissimo mese.
    Di cosa sto parlando?
    Il Plenilunio.
    Non c'era nulla che potessi farlo per evitarlo, o se esisteva un metodo per sfuggirli , ne ero totalmente e completamente all'oscuro.
    Nei giorni prima il mio umore era peggiorato, non solo, per colpa dell'influenza della luna, ma anche a causa di alcuni pensieri che avevano affollato la mia mente.
    E per quanto tentavo di scacciarli, ogni sforzo, ogni tentativo era stato del tutto inutile, vano.
    Fissavo le lancette dell'orologio appeso al muro del salotto. Era così, che avevo trascorso l'intera mattina e una buona parte del pomeriggio. Guardandole, guardando il lento scorrere del tempo, minuto dopo minuto.
    Avevo deciso di starmene a casa e di non fare nulla, se non attendere. Si, attendere con ansia l'arrivo della mia condanna. Non avevo voglia di vedere e ne di sentire nessuno.
    Conoscendomi, avrei rischiato di dire qualcosa di orribile e di ferire i sentimenti di chi mi stava davanti. Mal tolleravo qualsiasi cosa mi stava attorno durante quel delicato periodo, per questo, mi chiudevo da qualche parte e me ne restavo da sola, per i fatti miei. Una decisione forse stupida e un po' infantile. Ma così facendo, non rischiavo di fare alcun danno nei confronti di nessuno.
    Poco prima del tramonto uscì di casa, recandomi a piedi al solito luogo dove andavo tutte le volte. Si trattava di un bosco, un po' fuori mano e lontano dalla città. Lontano dalle abitazioni e da qualsiasi forma di vita, se non quella animale che vi abitava. L'ultima cosa che mi mancava era mordere qualcuno, sobbarcarmi la responsabilità di badare a un nuovo mannaro. Non potevo permettermi di fare lo stesso errore commesso con mio nonno.
    A stento, riuscivo a badare a me stessa e a tirarmi fuori dai guai.
    « Inizio ad odiare questo dannato posto », Brontolai tra me e me non appena giunta a destinazione. L'aria cominciava a farsi leggermente più fredda. E si, odiavo quel luogo, lo odiavo con tutta me stessa.
    Sopraggiunse così la sera, lentamente. Ed eccola là, la luna, spuntare e brillare come non mai dietro ad un banco di nubi. Abbandonai così un po' alla volta la mia forma umana, assumendo l'aspetto di quell'orrida caratura che tanto detestavo e che, al tempo stesso, tanto temevo.
    Quando tutto terminò, quando la notte volse finalmente a termine e recuperai la ragione, ero seduta ai piedi di un vecchio albero. Era mattina e ad attendermi c'era la pioggia. Non solo, mi ritrovavo con gli abiti imbrattati di terriccio e quant'altro, ma ero completamente zuppa dalla testa ai piedi.
    Un ottimo modo per cominciare la giornata, non è vero?
    « Mancavi solo tu a rovinarmi la giornata » , l'ennesima protesta fatta tra me e me, usando un tono di voce decisamente alto. Potevo farlo, potevo urlare quanto volevo senza rischiare di disturbare nessuno. Ero da sola, sola con me stessa e la pioggia.
    Mi tirai su, ignorando completamente il fatto di essermi persa. Dovevo conoscere alla perfezione quella zona ormai, eppure, non avevo la ben che minima idea di dove mi ero spinta quella notte. « Non ricordavo fosse così grande questo posto » , il bello e il brutto di essere da soli.
    La parte brutta era : il non poter chiedere aiuto per ritrovare l'uscita da quella boscaglia. La parte bella ? Che in giro non vi fosse anima viva. Non sarebbe stato facile spiegare il perché mi trovavo lì, sopratutto con quel tempo e a quell'ora. Ero brava, in certe situazione a trovare una scusa valida e plausibile, ma, in quel preciso istante proprio no. Non sarei stata capace di mentire.

    Edited by Kitsune; - 24/7/2020, 19:05
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Dannato e socialmente troppo espansivo inside

    Group
    Vampiri
    Posts
    8,595
    Reputation
    +61

    Status
    Morto
    Vacanze. Vacanze, ah, mie adorate, bellissime, sudatissime ferie!
    Fare il medico a tempo pieno e l'angelo nero (un po' meno), e riuscire a coniugare le due cose con la gestione del Moonlight era un mio esasperato bisogno di riconoscimento dietro le quinte. Non potendo cantare, dovevo perdermi a fare, rigirare, girare in tondo per riempire il cervello di cose a cui pensare, sostituendole a quelle che mi infastidivano. Ma, una volta tanto, il corpo crollava, il medico ed il manager dicevano "grazie ma noi ci diamo dispersi per qualche giorno" ed il lento, dolce mare del nulla atomico nel quale ero costretto a rigirarmi mi rimbambiva a tal punto da allontanarmi dalla mia villa. Trascorrere le ore in piscina era un'abitudine, ma fatto quello ed occupato il mio tempo a ripassare qualche nota di violino e chitarra, la pece tornava ad invadere i miei pensieri. A quel punto, non essendo il tipo da affossarmi nel divano come una foca spiaggiata, iniziavo a vagare, specie di notte.
    Trovavo le notti splendide in ogni circostanza - durante gli incidenti in cui saltavo sull'ambulanza al volo, durante le passeggiate all'aperto, dentro al locale in cui i timidi faretti illuminavano atmosfere così soft da rendermi difficile ricordarmi il suo vecchio aspetto. Le luci della città che costellavano i negozi e le strade sembravano frizzanti e dopo le spruzzate di neve e gli acquazzoni, dall'asfalto si levava quel sottile profumo di ozono capace di invertire il mio odio per il freddo ed il bagnato. Forse avrei preferito prendere una lunga sorsata calda in una tranquilla sala da thè in centro, ma il mio animo (vagamente) bestiale richiedeva una certa attenzione e quella andava colta. In una notte con la luna così alta e luminosa, poi, allargare le ali e volare verso il bosco mi sembrò una vera boccata di libertà.
    Non ero costretto dagli impegni o dalla mia forma umana, non ero costretto dalle leggi della gravità che asfissiavano tutte le cose del mondo terrestre. Ero un corvo, una fata maligna, un cavaliere nero dell'aria che volteggiava sotto la pioggia seguendo le correnti, divertendosi a cercare quella che poteva farlo risalire per poi scendere in picchiata sugli alberi e divertirsi a sfiorarli con la mano, sentendo l'umido delle foglie dargli i brividi sulla pelle.
    Ma ad un certo punto anche il magico mondo alato di Raven sfumava nella stanchezza. Decidi quindi di prendermi una pausa e... beh, cosa poteva esserci di più comodo che dormire stravaccato sul tronco di un albero un po' storto, lasciando penzolare le ali e le braccia al vento della notte, accomodato in qualsiasi posizione suonasse umanamente impossibile?
    Questo finchè le nubi scure che coprivano l'insorgere della mattina non decisero che avrebbero giocato a maglietta bagnata (benchè una maglietta non l'avessi) non appena il sole fosse sorto, cosa del quale non mi lamentavo del tutto, ma mi infastidiva.
    La sensazione era simile a quella di svegliarsi in una jacuzzi, ma bagnati e senza champagne nè bollicine. Per fortuna i rami superiori a quelli su cui mi ero appollaiato per tutta la notte mi avevano in gran parte coperto, altrimenti sarei stato zuppo invece che inumidito - dalla punta dei capelli neri e rossi all'elastico dei pantaloni della tuta, che erano anche l'unica cosa che avevo addosso al momento.
    Argh... le mie ali...
    Mi lamentai muovendo la schiena e le articolazioni delle spalle, con le ali ancora a penzoloni giù dall'albero che mi si erano intorpidite. "Notte da corvo, mattina da piccione" suonava decisamente come un bel motto per descrivere tutte le ossa scricchiolanti in quel momento. Ma rimasi tranquillo. Chi poteva esserci nel bosco, sotto un'acquazzone, nel bel mezzo del nulla di fine inverno?
    Con tutta calma scesi dai rami, mi stiracchiai ed iniziai ad incamminarmi nella radura che di solito era il mio piccolo pezzo di bosco tranquillo, incurante dei goccioloni d'acqua che scendevano dal cielo.
    Ancora un po' di ozio, poi mi sarei dato una bella scrollata e avrei trovato qualcosa da fare...
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    ρεя αѕρεяα αδ αsтяα

    Group
    Licantropi e Mannari
    Posts
    548
    Reputation
    +8
    Location
    Halloween Town

    Status
    Anonymous
    xaAFU8Z
    Quale miglior modo per iniziare la giornata se non ritrovarsi completamente bagnati da testa a piedi?
    Ringraziavo il cielo che non tutte le mattine erano così orribili. Non tutti i giorni, mi svegliavo nel bel mezzo di un bosco a quel modo.
    Spaesata e al freddo.
    Camminavo a piedi scalzi provando un certo disgusto in tutto ciò, dal terriccio umido a causa della pioggia, dal fogliame sedimentato a terra; e da tutto ciò che sentivo man mano che avanzavo.
    Dove avevo fatto finire le scarpe?
    Mi strinsi nelle spalle fermandomi qualche istante dopo; appoggiandomi con la schiena alla corteccia di un vecchio albero.
    Sospirai, pensando per quanto tempo ancora sarei andata avanti così. Per quanto, quella maledizione sarebbe durata e per quanto ancora mi avrebbe condizionato e rovinato la vita ? Un tempo ero convinta che il tutto si sarebbe risolto da solo, un po' come un raffreddore : arriva e poi nel giro di qualche giorno sparisce. Per un breve periodo della mia vita avevo sperato e pregato che questo accadesse. Ma tutte le volte, al termine di ogni plenilunio ne rimanevo delusa. Le mie preghiere non venivano mai ascoltate.
    La speranza di riavere una vita “normale” , di sbarazzarmi di quel problema continuava a persistere. Ero una che non mollava subito e che continuava a lottare.
    Ora, tutto ciò che volevo era andare a casa; volevo trovarmi nel mio letto al caldo e dormire.
    La stanchezza cominciava a farsi sentire, minuto dopo minuto.
    « O cazz … » quando alzai lo sguardo, notai una figura in lontananza. C'era qualcuno oltre a me in quella boscaglia.
    Mille domande iniziarono a formarsi nella mia mente, quasi fuori controllo. « E se mi ha vista ? », Sapevo e temevo che prima o poi qualcuno avrebbe scoperto il mio segreto. Era inevitabile, per quante preocauzioni prendessi ogni volta.
    Cercai di restare calma, facendo il punto della situazione.
    Soltanto perché c'era qualcun altro, non implicava necessariamente il fatto che mi avesse seguita, giusto ?
    « E ora che faccio ? » , stavo pensando ad un modo per uscirne da quella situazione. Potevo tranquillamente trovare una via di fuga e andarmene, oppure, verificare quanto aveva visto – ammesso che mi avesse vista - .
    E per quanto assurdo ed inspiegabile poteva essere, cominciai a valutare una soluzione al problema. Potevo stordirlo; fargli perdere la memoria in modo che non ricordasse più nulla, oppure minacciarlo, si … una bella minaccia che non potesse raccontare a nessuno della mia esistenza.
    Finire sui giornali o diventare una cavia da laboratorio era l'ultima cosa che volevo, o peggio ancora; diventare un trofeo da collezione di qualche cacciatore. « No no no … aspetta un attimo, non posso fare così » , mi ritrovai a parlare da sola .
    Davvero volevo colpire qualcuno senza un apparente motivo ?
    Davvero volevo minacciare un povero innocente che forse, si stava semplicemente facendo gli affari propri ?
    Decisi di avvicinarmi un po' , provare a capire con metodi “umani” qualcosa in più. « Fottuto serpente ... vai al diavolo » , mi ritrovai ad urlare quelle parole quasi istintivamente, facendo un balzo all'indietro. Qualcosa era strisciato al mio fianco, passandomi davanti indisturbatamente. Avevo il terrore, l'odio puro per i rettili.
    Volevo mantenere un profilo basso e non dare l'occhio ? Ora mi aveva sentito l'intero bosco.
     
    Top
    .
2 replies since 24/7/2020, 16:56   145 views
  Share  
.