• {Creature Antiche Vivono Ancora GDR} • Gioco di Ruolo by forum a carattere Horror-gotico moderno

Votes taken by Neris

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    "Sono consapevole del fatto che il mio gesto non sia dei più educati e me ne dispiaccio." Continuò a parlare la vampira, mentendo spudoratamente. Sì, sapeva di star facendo una cosa scorretta - una cosa che, se fosse successa a lei, l'avrebbe mandata su tutte le furie - ma non era pentita di quello che stava facendo. La curiosità e il desiderio di scoprire qualcosa su di una creatura di cui sapeva ben poco erano molto più grandi di qualsiasi dispiacere o pentimento. E, per quanto riguardava l'educazione, beh... che ci poteva fare? I secoli passati con Arawn avevano un influenza nefasta su quello che le era stato insegnato, quando era solo una mortale, dal padre.

    "Normalmente non disturberei il pasto altrui, non mi sembrerebbe corretto, ma in questo caso la curiosità ha avuto il sopravvento." Aggiunse, senza dar cenno ad aver fatto troppo caso alla battutina della donna. No, lei non era lì per dividere la preda. Non era una cosa che potesse fare, in quanto nutrirsi di un morto avrebbe condotto la morte anche da lei, e non sarebbe stata nemmeno una cosa onorevole. Non era di certo una debole vampira che aveva bisogno dell'aiuto altrui per cacciare. Quel tempo era passato da un pezzo.

    "Devo ammettere di non aver mai incontrato una creatura come Voi, sempre che io possa definirvi in questo modo. Fino a poco tempo fa ho passato il mio tempo con un umana che chiamava quelli come noi 'creature sovrannaturali' e questa sua abitudine sembra avermi contagiata. Per quanto io di sovrannaturale non veda nulla in quelli come noi. Siamo parte della natura, esattamente come gli umani, una natura forse crudele e perversa, ma sempre natura." Disse infine, seguendo l'esempio della non morta e abbandonando l'uso del Lei. Una mossa rischiosa, forse, visto come negli ultimi anni si fosse abituata ad usare il più moderno Lei, ma se si fosse sbagliata e vi fosse tornata non sarebbe stata di certo una catastrofe.

    CITAZIONE
    - Vista superiore
    La vista cosiddetta superiore non è altro che quella capacità che possiede il vampiro di poter sfruttare la notte e il buio per poter vedere meglio. Trattasi di un’abilità passiva, cioè sempre attiva. Ci sono tre tipo di vista superiore, che il redivivo può sfruttare secondo la situazione in cui si trova.
    Scurovisione: è l'innata capacità di vedere al buio, ovvero in condizione di totale assenza di fonti luminose. La scurovisione, che si "attiva" quando si guarda in zone di oscurità totale, è del tutto simile alla normale vista, sennonché è in bianco e nero. Questo tipo di visione non viene influenzata dalla presenza di fonti luminose; per cui si riesce ad osservare l'interno di una stanza immersa nel buio anche se il corridoio in cui si affaccia è illuminato da una torcia. Dal punto di vista del regolamento, la scurovisione è una capacità "straordinaria", cioè non legata alla magia.
    Visione crepuscolare: ovvero la capacità di vedere il doppio più lontano rispetto ad un umano in condizioni di bassa luminosità, ad esempio in presenza della luce di una lanterna, della luce lunare o in una giornata di cielo coperto; in una notte di luna piena si riesce a vedere come se si fosse alla luce del sole. Anche questa, come la scurovisione, è una capacità "straordinaria", cioè non legata alla magia.
    Infravisione: capacità di "vedere", nel buio, le fonti di calore o, più precisamente, le variazioni nello spettro infrarosso (il funzionamento è simile, nella realtà, al visore notturno utilizzato dai soldati o alla vista dei serpenti). Nell'oscurità, la creatura vede un'immagine termografica: tutto ciò che è più caldo dell'ambiente si colora di rosso (con una tonalità che cresce con l'aumento dell'intensità della fonte; un umano apparirà come una figura di un rosso acceso) e tutto ciò che è più freddo di colore blu (con una tonalità che decresce con la diminuzione dell'intensità della fonte; un pezzo di ghiaccio apparirà di un blu molto scuro, quasi viola); di conseguenza, ciò che è alla stessa temperatura dell'aria (ad esempio una sedia, una spada, il cadavere di qualcuno morto da lungo tempo) non viene visto a meno che non sia in movimento (un non morto che si dà alla fuga, ad esempio, nel qual caso si vedrà una sorta di "alone tremolante" che attornia una figura di un blu pallido). A meno che non si sia molto vicini, e a meno che non ci sia una forte differenza di dimensioni, le figure che si osservano sono indistinguibili. Una creatura particolarmente calda, come un umano, lascia camminando una serie di lievi e temporanee tracce simili ad orme che chi possiede l'infravisione può seguire.
    Fonte di ispirazione per la Vista Superiore
    Antico: riesce a sfruttare al meglio la vista superiore entro 25/30m, focalizza quasi subito il fulcro nel suo campo visivo. Vede molto più netti rispetto al vampiro anziano, gli spostamenti poco oltre i 25/30 metri.
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    Doveva ammetterlo, quell'uomo non riusciva ad inquadrarlo. Se si fosse trattato di chiunque altro, a quel punto, avrebbe tentato di accedere alla sua mente per fare un po' di chiarezza, ma farlo con un vampiro antico forse più anziano e più potente di lei sarebbe stato un suicidio. O quantomeno una dichiarazione di guerra... e Neris non si sentiva pronta ad iniziare una guerra contro un altro antico. Sarebbe stata impegnativa e problematica sia per lei che per la città. No, non l'avrebbe fatto, non per adesso almeno: Bane non aveva fatto ancora nulla che la vampira potesse interpretare come una vera e propria minaccia, anzi era stato estremamente cortese. Allora qual'era il problema? Perché provava emozioni così ambigue nei suoi confronti? L'antico era affascinante, non tanto per il suo aspetto fisico (sì, era bello, come tutti i vampiri, ma non rientrava esattamente nei suoi canoni di bellezza, diversamente dal proprio creatore), ma per la sua presenza e probabilmente per il fatto che si fosse dichiarato parecchio più antico di lei. E, in qualche modo, lo percepiva come una minaccia, una minaccia a cui doveva difendersi. Perché? Per il suo potere? Per i molti secoli che li separavano? O perché in qualche modo quando guardava Bane vedeva Arawn? C'era qualche similitudine tra i due che percepiva inconsciamente? O era solo tutta suggestione? Suggestione, doveva essere suggestione. Bane era abile a far notare la sua presenza, a prendere - involontariamente o meno - l'attenzione di chi gli stava attorno... o, quantomeno, di lei. Nulla di quell'uomo avrebbe dovuto ricordarle quel pazzo sadico del suo creatore. Era solo semplice suggestione: il fatto di non essere più l'unica antica della città la preoccupava, tanto da tirare fuori quel titolo che nessuno le aveva dato e che aveva solo fantasticato nella sua mente. E non era una cosa facile da digerire.

    Ascoltò con attenzione le parole dell'antico sul suo mestiere di medico, riflettendo silenziosamente sulla sue considerazioni. Era davvero così bravo e così conosciuto? Allora lei come aveva fatto a non sentire mai parlare di lui? Uno dei suoi territori di caccia preferiti erano proprio le zone controllate dalla malavita e dai delinquenti. Ma, alla fin fine, spesso si risulta ciechi e sordi alle cose che non si stanno cercando. La spiegazione alla sua non conoscenza poteva essere spiegata con un non aver cercato e un non aver fatto caso. Quando Bane le porse un biglietto da visita, lei lo prese con un cortese cenno del capo, per poi dire: "Non credo che ne avrò bisogno, ma la ringrazio per la cortesia." No, non aveva intenzione di affidarsi a lui in caso di emergenza, non si fidava abbastanza. Per adesso, quantomeno. Preferiva leccarsi eventuali ferite da sola, in qualche angolino sicuro. Era sopravvissuta fino a quel momento in quel modo, avrebbe potuto farlo anche in futuro. E, se si fosse trovata davvero nei casini, beh... aveva anche il numero di cellulare di quel bastardo del suo creatore. Non esattamente il massimo, ma almeno di lui sapeva che non avrebbe approfittato mai di un suo momento di debolezza per farle del male. Non fisicamente, almeno. Per quanto riguardava le ferite psicologiche, beh... era meglio non pensarci.

    Ritirò il biglietto da visita nella borsetta, mentre il vampiro passava a parlare del suo teatro. Doveva avvisarlo della sua regola non scritta? No, non sarebbe stato carino e, in ogni caso, sarebbe stato dannatamente scortese per Bane mettersi a cacciare nel teatro di un altra antica. Non c'era bisogno di sottolineare una regola comportamentale così ovvia, no!?

    La domanda sul suo titolo auto-proclamato non le fece molto piacere, ma alla fine era ovvio che sarebbe capitata. Ma se aveva scelto di percorrere quella via, era ora che si iniziasse realmente a prendere cura della città. Cosa che, in un certo senso, aveva già iniziato a fare controllando quell'inverno i movimenti di un certo monaco-stregone, di due serpi e compagnia bella. Degli avvenimenti che di certo non le faceva piacere ricordare. "Gli abitanti, per così dire, sovrannaturali di questa città sono in grado di limitarsi autonomamente. Si tratta di una tecnica di auto-difesa: non farebbe piacere a nessuno di noi che la nostra esistenza diventasse di dominio pubblico, e alzare troppo la cresta significherebbe diventare bersaglio di cacciatori o simili. Io mi limito ad intervenire solo quando strettamente necessario e, in tal caso, preferisco limitarmi a controllare la situazione. Sempre che non precipiti, ovviamente." Che fossero le parole giuste? Non lo sapeva, ma in effetti quello era ciò che intendeva fare. Non sapeva ciò che Asterios aveva fatto esattamente quando era a capo(?) dei vampiri di Nouvieille, ma quello era di sicuro ciò che aveva intenzione di fare lei. Quella città le piaceva, era in un certo modo diventata il suo personalissimo territorio. Non avrebbe permesso a qualcuno di distruggerla. E, nel frattempo, non avrebbe interferito con la vita e la caccia altrui. Non le sarebbe sembrato corretto.

    "Attualmente, in questa città, sono presenti due vampiri antichi: io e lei. Questo è tutto quello che posso dirle, signor Bane." Commentò, alla sua ultima domanda. Avrebbe potuto parlargli di Asterios... o anche di Arawn, ma che senso avrebbe avuto? Il primo se n'era andato e il secondo se ne stava alla larga da Nouvieille. Sì, sarebbe stato divertente portare guai al suo creatore, ma anche deprimente. Non era una cosa da lei.
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    Non sapeva esattamente perché Bane le ricordasse così tanto il suo creatore. Forse si trattava del suo modo di comportarsi, che aveva qualche somiglianza con quello di Arawn. Non poteva dirlo dopo una così breve osservazione, ma Bane non le sembrava esattamente una persona tranquilla. Non aveva idea se fosse capace dei bagni di sangue caratteristici di Arawn e se si faceva venerare da qualche setta, ma di certo aveva una presenza quasi ridondante, quasi come se con la sua sola presenza il mondo cominciasse a girare attorno a lui. O forse la questione era semplicemente nella sua mente: lei era stata presa alla sprovvista e questo l'aveva quasi fatta sentire come la mosca nella tela del ragno. Una sensazione ridicola, che le faceva porre diversi interrogativi. A quanto pareva, infatti, nonostante i secoli passati e i cambiamenti radicali fatti negli ultimi anni, lei rimaneva la solita ragazza fragile in cerca di una guida. Un fatto che non riusciva ad accettare, non dopo tutta la fatica che aveva fatto per distaccarsi da Arawn, per stargli lontano e vivere la propria vita senza di lui.

    Quando si era presentata, era rimasta piacevolmente sorpresa che lui avesse risposto con un rispettoso baciamano. Un saluto non da tutti i giorni, che non riceveva da parecchio e che le ricordava i bei tempi andati (per quanto, ahimè, pure quello le riportasse alla mente Arawn, anche se il suo creatore non era così educato da mettere il proprio pollice tra la mano e le labbra). E, dopo avergli sussurrato giocosamente all'orecchio e aver poi fatto qualche passo indietro, in modo da smettere di invadere lo spazio personale dell'Antico, cosa che - alla lunga - non avrebbe fatto piacere a nessuno, non poté fare a meno che la sua maschera si incrinasse alla strana espressione di Bane, abbastanza buffa da farle comparire un sorriso divertito sulle labbra. Magari quell'uomo sarebbe risultato una minaccia, ma non poteva evitare di considerarlo una persona dannatamente interessante. E, anche se non lo voleva ammettere nemmeno a sé stessa, piuttosto affascinante.

    "Un obbiettivo piuttosto intrigante e complesso." Commentò, alle parole dell'Antico. "Una ricerca simile ha un suo fascino, quindi le auguro di riuscire nel suo obbiettivo, per quanto probabilmente in un percorso simile il viaggio potrebbe risultare più importante del risultato. Con questo non intendo insinuare che il segreto della nostra esistenza possa essere banale o insoddisfacente, anzi... scommetto e spero che si tratti di qualcosa di estremamente affascinante." Aggiunse, chiedendosi nel contempo se lei avrebbe voluto scoprire una cosa simile. Sì, avrebbe voluto sapere la verità, per quanto quella la potesse spaventare. Ma se Bane aveva fatto di quella ricerca il suo scopo di vita, allora - nonostante la soddisfazione di essere giunto al risultato - aver svelato quell'enigma avrebbe potuto alla lunga diventare un poco deprimente. Si trattava soltanto di una convinzione di Neris, ma un po' di mistero rendeva più affascinante la vita.

    Le successive parole di Bane furono però un duro colpo per la vampira. Se stava solo in quel momento cominciando ad accettare che l'uomo che aveva di fronte aveva quasi il doppio della sua età, scoprire che a quel conto doveva aggiungere quasi duemila anni non era di certo piacevole. Si costrinse a riportare il suo viso ad un'espressione neutra, senza sapere se nel momento in cui l'altro aveva rilasciato volontariamente quella specie di 'bomba' psicologica il suo stupore e la sua preoccupazione si fossero riflessi sul suo volto. Ma, in effetti, anche se così non fosse stato, il fatto che avesse ripreso ad indossare la sua maschera poteva risultare piuttosto significativo per un vampiro alla ricerca di un segnale di irrequietudine.

    Quantomeno quello che disse successivamente, dopo l'iniziale suspense, fu una specie di dichiarazione di pace, per quanto Neris non potesse sapere se quelle parole erano veritiere e, anche se Bane avesse voluto semplicemente vivere in pace con le sue figlie, quello non avrebbe significato che lei potesse abbassare la guardia. Non aveva intenzione di dar problemi a Bane e alla sua famiglia, non finché lui non ne avesse dati a lei, ma non poteva nemmeno permettersi di prendere sottogamba la presenza dell'Antico.

    "È piacevole sapere di avere a Nouvieille un medico esperto di biologia del sovrannaturale." Si limitò così a dire. "È un lavoro di tutto rispetto e assai raro." In realtà, se avesse voluto essere del tutto sincera, era la prima volta che incontrava qualcuno che dicesse di essere esperto in biologia sovrannaturale. Se fosse stato vero, se le cose si fossero messe male, avrebbe potuto andare da lui, per quanto sarebbe risultato parecchio imbarazzante. Non voleva dipendere da lui, nemmeno per una cosa simile, ma non poteva ignorare la possibilità di trovarsi, prima o poi, in guai così seri da aver bisogno dell'aiuto di un medico esperto. Anche se, di fronte all'esuberanza di Bane, c'era sempre la possibilità che risultasse lui la causa del suo dover trovare un medico. Non che avesse intenzione di testare quanto i millenni di differenza influenzavano i poteri di due Antichi, ovviamente. Non per il momento, almeno.

    "Attrice, di tanto in tanto." Rispose alla domanda di Bane, d'altronde non aveva alcun motivo per voler nascondere la sua vita pubblica. Era un terreno sicuro, in un certo senso. "Sono proprietaria di un teatro qui a Nouvieille, il Théâtre des Vampires. Sono onorata di sapere che, in qualche modo, il mio nome le sia giunto alle orecchie."
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    Neris non era pienamente convinta di quello che stava facendo. La situazione era così anomala che si sentiva quasi a disagio, come se quel posto fosse una dimensione totalmente differente da quella presente al di fuori. Una sensazione ridicola e assurda, dovuta probabilmente al fatto che era la prima volta che metteva piede in quel casinò, in quel luogo che aveva disprezzato sin da quando Kimberly le aveva spiegato cos'era e come molta gente finiva col perdere tutto a causa di posti come quelli. Non che le importava veramente cosa combinavano i comuni mortali e, in ogni caso, da quando Kim aveva lasciato Nouvieille, aveva cominciato a perdere interesse per i suoi ideali e aveva ripreso a comportarsi come piaceva a lei e non alla mancata figlia di sangue, ma il problema era che non si trovava lì per cenare o per qualche interesse personale. Era lì per fare un favore, un problematico favore. La sera prima, infatti, prima dell'inizio degli spettacoli era stata avvicinata da una sua dipendente: Alicia Dyson, una comune mortale piuttosto abile come attrice. O meglio, era stata lei ad averla avvicinata, per parlarle del fatto che nelle ultime settimane, sul palco, non sembrava più lei: la sua recita sembrava quasi finta e di tanto in tanto faceva errori grossolani o si dimenticava le battute. Avrebbe potuto leggerle la mente per scoprire cosa la stava distraendo, ma in un certo senso la rispettava quindi aveva preferito chiederglielo a parole. Così Alicia le aveva confidato di essere disperata: suo fratello Evan si era cacciato in qualche guaio ma non voleva parlarne con lei. E, in qualche modo, la conversazione era finita con la sua promessa che avrebbe provato ad avvicinare Evan che, tra l'altro, lavorava proprio in quel maledetto casinò. Un promessa ridicola che, a conti fatti, avrebbe preferito non aver fatto. Ma a quel punto sarebbe stato imbarazzante rimangiare la parola data, anche perché considerava chi lavorava nel suo teatro come una specie di famiglia.

    Quindi, quella sera, si era preparata, indossando un elegante vestito rosso decorato da una rosellina dello stesso colore e da qualche filo d'oro da cui spuntavano quelle che sembravano delle piccole foglioline. Un abito meno gotico del suo solito, che faceva risaltare in un certo qual modo la sua pelle pallida. Pelle che, per quanto più pallida del normale, non lo era in modo innaturale, grazie al fatto che si era nutrita appena prima di raggiungere il casinò. I suoi capelli rossi erano legati in un elegante chignon, tranne una ciocca che le ricadeva sul viso, ricoprendo in parte un'occhio. Alle dita, uno per mano, portava due anelli, due artefatti che aveva con sé più per abitudine che per timore di trovarsi in pericolo. Al polso destro, poi, portava legato un cordoncino di spago con un pendente a forma di croce celtica. Una nota stonata nel suo abbigliamento, ma Neris portava sempre con sé la collana Nofearfire, anche quando - come in quel momento - aveva il collo occupato da qualcos'altro e quindi si ritrovava costretta a relegarla al polso. Un qualcos'altro che forse attirava fin troppo l'attenzione, ma che non era riuscita a resistere alla tentazione di indossare: un'antica collana d'oro e perle con un grosso smeraldo come pendente. Un regalo prezioso che usava ben poco, a causa della sua rara presenza a cene di gala o altri eventi simili. Un regalo che sembrava essere perfetto per attirare prede e giocare un po' con gli umani, come aveva fatto nel tempo che le era stato necessario per localizzare Evan e seguirlo nello stanzino per fumatori.

    Una volta nello stanzino, però, Evan si era seduto e aveva aperto un portatile, su cui si era messo a lavorare totalmente dimentico di ciò che lo circondava, troppo preoccupato e concentrato anche solo per dare retta ai suoi pallidi tentativi di iniziare una conversazione. Così la vampira si era limitata a sedersi ed a osservarlo, domandandosi nel contempo se poteva - a quel punto - tornarsene al teatro con la coscienza a posto ("mi dispiace, ci ho provato, ma non sono riuscita a scoprire nulla") o se era meglio che tentasse ad utilizzare la telepatia o il fascino per estrapolare qualche informazione. Sicuramente così ci sarebbe riuscita, ma ne valeva veramente la pena? Dopotutto, quel favore non si stava rivelando per niente divertente, se non contava gli stuzzichini che aveva adocchiato nell'altra sala. Ma, prima che potesse decidere una linea di azione, la porta dello stanzino si era aperta ed era entrato un giovane uomo. Un uomo che portava con sé il caratteristico odore di morte dei vampiri, un odore ben diverso da quello di Christopher o di altri giovani vampiri che aveva incontrato in città, un odore più simile a quello di Arawn o di Asterios o al proprio. L'odore di morte antica.

    Era possibile? A Nouvieille era giunto un vampiro quantomeno anziano e lei non si era accorta di nulla? Lei che si era auto-proclamata master della città da quando Asterios se n'era andato? Mantenendo un'espressione il più possibile neutra, Neris lo osservò entrare, estrarre a sigaretta, cercare inutilmente l'accendino e poi guardarsi intorno e notarla, salutandola con un sorriso. A quanto pareva, non era stata soltanto lei ad accorgersi della presenza di un collega. Rispose al sorriso con un leggero cenno della testa, una specie di pseudo-inchino che voleva risultare una specie di saluto. In effetti non era ancora sicura di essere felice che la scarsa popolazione vampirica della città fosse appena aumentata, ma sarebbe stato a dir poco maleducato non rispondere ad un saluto. Fu soltanto quando il vampiro accese la sigaretta con la sola forza del pensiero, quasi in una dimostrazione della sua potenza, l'espressione neutra di Neris rischiò di incrinarsi. Quel potere, la pirocinesi, lei lo aveva raggiunto solo dopo i duemila anni di età! Non era un'abilità che potesse avere un neofila o un anziano. Quindi aveva avuto ragione quando aveva paragonato l'odore del vampiro a quello del suo creatore. Era un Antico, esattamente come lei. E questo era decisamente un problema. Quando era arrivata a Nouvieille, lei non voleva problemi e aveva accettato naturalmente Asterios come signore della città (anche se non come proprio signore, per quanto lo rispettasse), ma non era detto che il nuovo arrivato facesse altrettanto. Un problema non da poco, visto che Neris aveva deciso che Nouvieille era sua.

    CITAZIONE
    - Sensi sviluppati:
    Permette al vampiro di usare al massimo i suoi cinque sensi per fare tutto ciò che ritiene utile: seguire tracce, ascoltare dialoghi a metri e metri lontano da lui e tanto altro, sentire e percepire odori e rumori ad una certa distanza. Oltre tutto il vampiro possiede il sesto senso, ossia ciò che lo mette all'erta quando c'è aria di pericolo, minaccia, avverte la morte nelle vicinanze, le emozioni altrui così come la vita. E' per questo che riescono a sapere prima di chiunque altro se, per esempio, una donna è incinta, o se un uomo sta per morire o può essere salvato, così come avverte il passare delle stagioni in base alla vita che si manifesta nella natura.
    Antico: avverte perfettamente attorno a sè rumori, odori, parole e sensazioni nel raggio di circa 20/25 metri. Oltre i 25 metri riesce a capire se sono odori, rumori e altro che appartengono alla natura, umana e non, o sensazioni dovute al sesto senso.
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    Non vedo l'ora di vedere il tuo secondo pg! <3

    P.S. Ricordati solo di convalidare l'account. ;)
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    [NO SPAM] Si è conclusa la "Sword Art Online vs Log Horizon Lottery" (Team Log Horizon), vieni a ritirare tuoi premi: click
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    Una quest!!!!!!!!! *-*

    Mi iscrivo anch'io, sperando che possiate sopportare la mia probabile lentezza nelle risposte (ultimamente sono un po' incasinata ç_ç ma farò del mio meglio ;) ). Per quanto riguarda la pg... *rimugina per qualche minuto* la mia vampira, per questa volta. XD
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    In realtà è a disposizione di chiunque voglia (già postato nel topic degli irrisolti ç_ç) quindi sì, fai pure. ;)
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    Tralasciando il fatto che io sono solo una mod di questo forum e quindi non posso darti una risposta alla tua proposta, mi permetto di ricordarti che questa è la sezione in cui gli utenti si presentano e non per chiedere collaborazioni. Quindi la mia domanda è: vuoi partecipare al forum? Vuoi partecipare al GDR? Vuoi candidarti come grafico per il forum? O stai semplicemente facendo il giro dei forum di forumcommunity alla ricerca di un lavoro (nel senso, vuoi essere pagato XD)?

    Detto questo (chiedo scusa per la freddezza ma non sapevo in che altro modo chiedertelo XD e sono di fretta XD), ti do volentieri il benvenuto in questo forum. ^^
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    UwYFmdE

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    Favorevole anch'io, anche se sono convinta che la democrazia non esista, né nei forum né nella realtà. u.u (Ma per questa volta faccio la brava e voto. u.u)
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    Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! <3

    Mm... che posso regalarti? *manda le sue pg alla ricerca di un regalo e Neris arriva con... ehm... lasciamo perdere, mentre Kim con una statuetta di Loki*

    Loki3-412x550
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    CITAZIONE (•Asterios @ 18/6/2012, 15:50) 
    L'importante è che non si ruoli lì perché altrimenti vi pesto a sangue XDD

    *crolla agonizzante a terra al solo pensiero di ruolare su facebook*

    CITAZIONE (•Asterios @ 18/6/2012, 15:50) 
    Neris, non ricordo nemmeno come avevo fatto ad iscrivere il Cava al GDR online, magari se mi contatti privatamente mi spieghi meglio come funziona la cosa che mi hai suggerito XD

    Ehm... in realtà non ci ho ancora provato. XD Insomma... so come partire ed ho una vaga idea di come funziona, ma - per ora - nulla di più. XD Beh... adesso vado a studiare, dopo cambio pc (dal fisso non mi fido di fare cose particolari: ho problemi di connessione -.-), obbligo mio fratello ad assistermi, lo faccio e ti dico (in ufficio, ovviamente). ^^
13 replies since 11/10/2007
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