• {Creature Antiche Vivono Ancora GDR} • Gioco di Ruolo by forum a carattere Horror-gotico moderno

Votes taken by Yui

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    «Sì, ha ragione.» Un sorriso, lieve ma sincero, comparve sulle labbra di Yui mentre rispondeva alle parole del Signor Stark. «Son sicura che si abituerà presto.» Non sapeva cosa esattamente avesse spaventato Shin e non era sicura che sarebbe riuscita a scoprirlo, ma conosceva il suo cane e sapeva che sarebbe riuscito a farsi forza. «Shin non è il tipo da abbattersi facilmente: appena si renderà conto che i suoi gatti non sono una minaccia o dei rivali, sono certa che riprenderà la sua spensieratezza. Chissà, magari ci sarà l'occasione per farli giocare assieme.»

    Attese che l'uomo finisse di pagare, riprendendo a coccolare Shin con gesti gentili ma decisi. Forse perché lei non stava dimostrando alcuna paura (di cosa c'era da aver paura in quel locale, dopotutto?), forse perché le coccole stavano avendo successo o forse perché Stark non aveva fatto alcun gesto minaccioso nei loro confronti, Shin smise di tremare. Difficile dire cosa passasse per la sua testa, se considerasse ancora lo strano umano una minaccia, ma quantomeno non sembrava più convinto che lui e la sua umana fossero a rischio imminente di attacco. «Sarà un piacere fare colazione assieme a lei, signor Stark.» Yuiri rispose cortesemente alla proposta dell'uomo, per poi aggiungere a mo' di saluto: «Arrivederci. È stato un piacere conoscerla.»

    Dopo aver pagato, anche Yuiri si accomiatò e fece segno a Shin di portarla fuori dal Bed and Breakfast. Avendo risolto il problema più critico, la ricerca di un alloggio, la sua mente era ora sui bagagli da preparare. Per quanto le sarebbe piaciuto svuotare la sua camera (e non solo) per evitare ogni rischio di essere vittima di furti da parte degli ospiti della sua maestra-madre, era ben consapevole di non poterlo fare. Avrebbe portato con sé la quantità di abbigliamento necessaria per i pochi giorni di alloggio nel Bed and Breakfast; la cuccia, i giochi e il cibo di Shin; il suo computer; la sua veste e tutti i suoi oggetti rituali.

    In effetti, sarebbe servita una valigia solamente per la sua attrezzatura sacra: il furoshiki contenente la sua veste sacerdotale non occupava poco spazio, e i suoi oggetti rituali avevano bisogno di essere trattati con cura. Non poteva semplicemente limitarsi ad ammucchiarli assieme ai vestiti. Considerando anche che si trattavano di supporti degli spiriti e, come tali, non dovevano essere maneggiati da altri, l'ideale sarebbe stati tenerli chiusi al sicuro in una valigia per tutta la sua permanenza nel Bed and Breakfast. Sarebbe stato un problema se l'addetto alle pulizie li avesse spostati durante il suo lavoro. E, se voleva stare serena, probabilmente sarebbe stata una buona idea impostare una combinazione, in modo da essere l'unica a poter aprire la valigia in questione. Era consapevole che si trattasse di una decisione spinta dalla paranoia ma Yuiri non accettava alcun rischio legato al suo equipaggiamento rituale.

    Mi pare un'ottima idea! 😍
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    Mentre continuava ad accarezzare Shin con movimenti delicati ma decisi, come a voler rassicurare il cane che tutto era a posto, Yuiri rifletté sulle parole del Signor Stark. «Potrebbe essere così.» Rispose. «Spero solo che si riprenda presto.» Per quanto dubitasse che la causa fossero dei gatti, era più che possibile che la reazione di Shin fosse legata a qualche odore animale. Eppure, che animale avrebbe potuto portarlo a reagire in quel modo? Difficile a dirsi. Avrebbe potuto comprendere se ci fosse stato presente altro cane, dalle dimensioni maggiori e un atteggiamento minaccioso, ma Shin era l'unico animale nel locale. Di conseguenza, o il Signor Stark era il proprietario di qualche belva esotica non esattamente legale, che aveva lasciato il proprio odore su di lui, o Shin aveva percepito qualcosa che a lei era sfuggito. «Che vado a pensare?» Mormorò tra sé e sé, scacciando il pensiero appena sorto nella sua mente. «Come se dietro ad ogni mistero ci fosse di mezzo uno yōkai!»

    Mettere di mezzo il cosiddetto sovrannaturale appena il suo cane guida si comportava in modo anomalo era assurdo, lo sapeva bene, ma sottolineava un problema che aveva sottovalutato fino a quel momento: Shin non era un cane da combattimento e non era nemmeno adeguatamente attrezzato per affrontare gli yōkai. No, sarebbe stato più corretto dire che non era adeguatamente attrezzato per sopravvivere all'incontro con uno yōkai (o anche solo ad un umano) deciso a farle del male. Yui raramente si metteva in pericolo, ma il suo lavoro di sacerdotessa poteva risultare rischioso... e gli incidenti potevano capitare. Per evitare che il povero Shin finisse per perdere la vita a causa del suo lavoro, sarebbe stata decisamente una buona idea passare il prima possibile da un artigiano per acquistare qualcosa che potesse proteggerlo.

    «Signora Yoshida, posso prenotarle la stanza più grande al primo piano se le va bene. Sarebbero 40 Euro al giorno colazione compresa, quindi 160 per quattro giorni. Per il cane non c'è alcun supplemento ovviamente.» Fu la voce della receptionist a farla tornare al presente, proprio nel momento in cui il corpo teso del suo cane guida cominciava a rilassarsi grazie alle coccole. Che il momento più brutto fosse passato? «Sarebbe perfetto, la ringrazio.» Aveva già programmato di portarsi dietro tutto ciò che sarebbe servito a Shin, dalla sua cuccia al suo cibo, quindi l'assenza di servizi pensati per lui non la preoccupò.

    Le ci volle qualche istante a convincere l'ancora scosso cane a condurla fino alla receptionist, in modo da poter pagare e definire gli ultimi dettagli. Il suo arrivo al bancone avvenne senza intoppi e Yui non si accorse che il percorso scelto da Shin non era quello più rapido ma quello che gli avrebbe permesso di mantenere la maggior distanza possibile tra la sua umana e l'altro cliente del Bed & Breakfast. Si trattava solo di qualche metro ma, considerando che la fuga non era un'opzione valida, Shin se li sarebbe fatti bastare. Tenendo d'occhio, tra un leggero tremito e l'altro, l'uomo che parzialmente sapeva di belva.

    Ed eccomi: ho dovuto lottare contro un mezzo blocco dello scrittore ma alla fine ce l'ho fatta. LOL
    P.S. Non ti preoccupare per il ritardo, non è un problema. ^^
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    La situazione non sembrava così brutta come aveva temuto. Al suo ingresso, l'altro cliente non solo l'aveva salutata ma le aveva anche offerto la precedenza. Poteva trattarsi di un trattarsi di un trattamento di favore dovuto alla sua disabilità o di semplice cortesia, ma non aveva molta importanza: Yui gli era comunque grata. Un cenno di saluto con la testa più o meno nella sua direzione e un breve ma sentito ringraziamento e la giovane donna era pronta a iniziare le trattative. Per quanto avesse ancora il timore che non ci fossero più posti, quel promettente esordio aveva fatto tornare in lei un poco di speranza. Magari, l'uomo stava cercando di prenotare più di una stanza, ad esempio in previsione dell'arrivo di un gruppo di amici o di colleghi: se era così, era possibile per lei riuscire a ritagliarsi un angolino di spazio nel B&B. Insomma, sarebbe stato preferibile che entrambi avessero ottenuto ciò che desideravano ma Yui dubitava che una preghiera a Inari avrebbe risolto un eventuale problema di stanze: ciò semplicemente non rientrava negli ambiti sacri della dea.

    Fece segnale a Shin di condurla fino alla receptionist ma, per qualche ragione, il suo cane guida non reagì. Per fortuna fu la donna ad avvicinarsi a lei, con un atteggiamento così gentile da consolidare la sua decisione di fermarsi in quel B&B se solo si fosse rivelato possibile. «Salve, sono Yuiri Yoshida.» Iniziò, presentandosi all'occidentale ossia mettendo il nome prima del cognome. «Starei cercando un posto dove stare per tre o quattro giorni, a partire da... dopodomani.» Spiegò, facendo un rapido ripasso mentale dei progetti della sua maestra madre. In realtà non le sarebbe nemmeno dispiaciuto trasferirsi nella stanza di quell'alloggio turistico quella sera stessa, in modo da sfuggire alla frenesia di casa, ma quanto da lei detto era il minimo indispensabile. «Avrei con me il mio cane guida ma Shin è particolarmente tranquillo e non darebbe problemi né con gli altri clienti, né con eventuali animali.» Mentre parlava, forse perché aveva sentito dire il suo nome, Shin chiuse i pochi centimetri che li separavano, attaccandosi alla sua gamba. Fu solo in quel momento che Yui si rese conto che c'era qualcosa che non andava.

    Il corpo del cane era infatti scosso da un tremolio leggero ma costante. Appoggiato il suo bastone al muro più vicino, Yui sfiorò la testa di Shin mentre la donna con cui stava conversando la rassicurava: «Non si preoccupi, nel nostro Bed & Breakfast i cani sono i benvenuti.» Mentre coccolava Shin, Yui controllò con attenzione alcune zone del suo corpo, notando che le sue orecchie erano all'indietro e la sua coda era nascosta tra le zampe. Non potendo usare altro senso se non quello del tatto, le sfuggirono le pupille dilatate e il muso rivolto verso l'altro cliente in modo guardingo, quasi si aspettasse di venir attaccato da un momento all'altro. «Shin, giusto? Mi sembra particolarmente timido.» Timido? No, Shin non era il tipo di cane da sfuggire al contatto con le altre persone. Anche quando era di fronte ad un cane che si rivolgeva a lui con atteggiamento minaccioso, tendeva a risolvere la crisi invitando l'altro a giocare con lui, non immobilizzandosi e tremando come una foglia. Il suo consueto comportamento era simile a quello degli umani che, in una situazione di tensione, cercavano di alleggerire il momento e calmare gli animi con una battuta. Eppure, ora era terrorizzato. Per quale motivo?

    «Solitamente non si comporta così.» Spiegò quindi, tra l'imbarazzato e il preoccupato. Cosa stava succedendo? «C'è qualche altro animale nel locale?»

    Eccomi!
    Spero di aver azzeccato con la reazione del cane (ho considerato come se avesse percepito la presenza di una belva pericolosa e, spaventato e confuso, non sapesse bene cosa fare) ma in caso contrario dimmelo che sistemo. ;)
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    La sua maestra-madre l'aveva fatto di nuovo. Nei mesi precedenti l'aveva sentita fare chiamate a destra e a manca e tormentare suo marito perché cercasse su internet i contatti di certe comunità di sciamane che non erano nella sua agenda, così non era era veramente sorpresa dalla notizia eppure il pensiero di dover ripetere nuovamente quella specifica esperienza la faceva rabbrividire. L'idea di ospitare un convegno di sciamane nella propria abitazione poteva non sembrare una brutta idea, soprattutto quando non si vedeva l'ora di imparare qualcosa di nuovo. Il problema era che il concetto di sciamana era estremamente labile: tra loro c'erano sacerdotesse, maghe, streghe, credenti senza poteri né conoscenza del paranormale e anche truffatrici. Yui non sapeva cosa sarebbe stato peggio: rischiare una maledizione per aver inavvertitamente urtato una strega o dover stare ferma a farsi leggere la mano da una questionabile santona. Per non parlare del fatto che l'ultima volta erano spariti da casa sia soldi che alcuni oggetti di valore: questa volta la sua maestra-madre aveva chiesto l'aiuto di alcuni 'colleghi' giapponesi, quindi il peggio avrebbe dovuto essere scongiurabile, ma Yui non riusciva proprio a capire perché ci tenesse così tanto a ripetere l'esperienza.

    Non avrebbe potuto saltare completamente il convegno, lo sapeva bene, ma in qualche modo era riuscita a trovare un accordo con la sua maestra: se fosse riuscita a trovare un luogo dove dormire, avrebbe potuto passare le notti lontane da casa, salvandosi quindi dal dover dormire in una stanza piena di persone. Avrebbe anche avuto la possibilità di dileguarsi per qualche ora se la situazione fosse diventata per lei troppo pesante o se il suo cane avesse cominciato a dar segni di irrequietezza. Il problema era, a pochi giorni di distanza dall'inizio del convegno, capire esattamente dove rifugiarsi. «Tra venti metri, svolta a destra.» La gentile ma meccanica voce dell'app di navigazione le risuonò nell'orecchio sinistro, attraverso l'unico auricolare che aveva indosso, dandole le informazioni necessarie mentre camminava per le strade di Nouvieille. Yui era vestita in modo casual: un semplice paio di jeans, una t-shirt bianca a manica lunga, un cardigan lungo di colore azzurro, e una piccola borsa a tracolla. I suoi occhi erano protetti da un paio di occhiali da sole e il suo cellulare era ritirato in una delle tasche del cardigan, dalla quale spuntava soltanto il cavo degli auricolari. Questo significava che non avrebbe potuto modificare le impostazioni del navigatore tramite l'orientamento del cellulare ma l'aveva già impostato in modo che la conducesse al B&B sua destinazione quindi non aveva grande importanza. Le sue mani, poi, erano entrambe occupate: la destra era stretta attorno al bastone bianco per ciechi col quale stava saggiando il terreno, la sinistra stringeva la maniglia della pettorina del suo cane guida. Perché, navigatore o meno, Yui non aveva intenzione di privarsi della sicurezza offertole dalla presenza di Shin.

    All'arrivo a destinazione, Yui si fece guidare da Shin all'interno della struttura, aprendo la porta giusto in tempo per sentire una voce maschile tentare di trattare con lo staff: «Oltre tutto è una bella struttura la sua, ben curata, molto pulita e accogliente. E' proprio ciò che cerco e se mi concede questa gentilezza smetterei di fare il giro delle altre che ho segnato sulla rubrica del mio telefono.» Che non ci fosse più posto? Se fosse stato così, sarebbe stato problematico in quanto, dalle sue ricerche, quel B&B le era sembrato il più adatto per le sue esigenze. Tentennò un attimo sulla soglia prima di farsi coraggio e accedere alla struttura mentre uno strano silenzio calava nell'area. «Buongiorno.» Salutò, sperando di non star interrompendo nulla di importante.
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    CITAZIONE (Daisuke R. Stark @ 1/4/2022, 21:27) 
    Non riesco a seguire le role a tre o più personaggi, mi confondono e mi fanno perdere sempre il filo del discorso xD

    In effetti è vero, le role con troppi PG sono estremamente confusionarie. Quelle con tre pg per me non sono un grosso problema, ma quando sono quattro o cinque... 😆

    CITAZIONE (Daisuke R. Stark @ 1/4/2022, 21:27) 
    Perciò, se a te sta bene, possiamo incontrarci, lascio a te la scelta della sezione e in base a questa io aprirò la role.
    Con me non c’è fretta, ormai nemmeno io ho più i ritmi di una volta (belli erano i tempi di 8-10 giocate in contemporanea ç_ç), pertanto possiamo fare con calma!

    Sul momento ammetto che non saprei cosa scegliere. Luoghi (apparentemente) tranquilli potrebbero essere il luna park o la casa da tè... ma mi andrebbero bene anche luoghi potenzialmente più problematici come il cimitero o il castello abbandonato. Insomma, non giocando da tanto mi andrebbe bene tutto. Vedi te cosa più ti ispira. 😉 (Non sono stata molto d'aiuto, forse. 🤔 )

    P.S. Ora però devo scappare, a domani!
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    Nome utente: Yui;
    Link alla giocata: The Days Of The Dancing
    Richiedi la valutazione anche per il partner di ruolata? Sì, Nick.tran


    Non c'è stato un vero e proprio combattimento visto che le cose si sono risolte a parole, ma abbiamo usato qualche poterunzolo quindi io provo a chiedere la valutazione. XD

    EDIT: ah, giusto... *si stava dimenticando* Devo aprire un topic di valutazione per Yui o si può riutilizzare quello di Kim (click) modificando il titolo? Tanto non è stato praticamente usato. XD


    Edited by ~ KeiLeela - 4/2/2015, 22:17
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    Quando Bola tornò a parlare, Yui si poté rendere conto quanto lo yūrei fosse simile ad un essere umano. La morte non sembrava averlo cambiato, non l'aveva tramutato in un mostro o cancellato la sua umanità. Che yūrei e yōkai facessero parte dell'ordine naturale delle cose e non fossero da considerarsi come entità sovrannaturali o contro natura se ne era già resa conto da sola, grazie agli insegnamenti della nonna e ai suoi studi di mitologia, ma non si era ancora resa conto di quanto potessero essere simili agli umani, avere i loro stessi interessi, le stesse passioni, gli stessi obbiettivi. E Bola sembrava essere uno spirito particolarmente acculturato, cosa non poi così strana se Yui considerava che doveva aver avuto diversi secoli di vita per informarsi su tutto ciò che lo interessava. O forse no? In effetti, non conosceva l'età di Bola e non aveva nemmeno intenzione di chiedergliela. Non le sembrava affatto carino domandare una cosa del genere ad una persona appena conosciuta.

    Stava per accantonare ogni pensiero e fantasticheria sull'età dello spirito, quando lui disse qualcosa che poteva considerarsi come una risposta alla sua domanda inespressa. Cinquecento anni fa. Si ritrovò così a ripetere tra sé e sé, senza aprire bocca. Che fosse nato così tanto tempo prima? In tal caso lei, con i suoi diciassette anni, doveva essere solo una bambina ai suoi occhi. Ma c'era anche un'altra informazione che Yui poteva ricavare dalle parole di Bola, grazie ad un particolare da lui accennato. Per quanto Yui non si fosse mai interessata di filosofia e non avesse mai sentito parlare di George Berkeley, il modo in cui lo spirito aveva accennato a quello che lui stesso aveva definito un filosofo irlandese sembrava proprio dire 'uno dei miei compatrioti è stato un importante filosofo'. Che fosse nato in Irlanda?

    Una lieve spinta all'indietro la fece trasalire, allontanando almeno per il momento quei pensieri dalla sua mente. Bola l'aveva fermata e fatta spostare verso sinistra, un segno più che evidente che stava per pestare qualcosa, per quanto il suo bastone non avesse toccato nulla di strano. Ma Yui non poteva nemmeno negare di essersi fin troppo distratta ad ascoltare le parole dello yūrei e a ragionarcisi sopra: in certi senso, era un bene che ci fosse lui a controllare che non finisse contro o sopra a chissà che cosa.

    "Sono specializzata in canti rituali e nella danza sacra, soprattutto la kagura, quindi non so esattamente come ci si sente quando si canta e si danza senza uno scopo preciso." Rispose alla domanda di Bola. "Ma posso dirti che, quando danzo nei riti o per esercitarmi, mi sento libera, in pace con me stessa e lontana dai problemi. Mi sento più in sintonia con Inari-sama, anche perché tra gli scopi di queste danze c'è anche quello di allietare e propiziare i kami... le divinità shintoiste." In effetti, per Yui pensare alla danza come un peccato, come un qualcosa che porta alla lussuria, era decisamente assurdo. D'altronde, anche gli stessi dei danzavano!
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    Quando la risorta si muove, facendo un salto a sinistra, la poca concentrazione che ero riuscita a recuperare sparisce... anzi... scoppia come se fosse una bolla di sapone. Riapro gli occhi, mentre un odore assai nauseante quasi prende il posto di quello di sangue e carne putrefatta. Un odore che sembra provenire dal liquido verdastro che fuoriesce dalla pelle di colei che mi ha preso in ostaggio.

    Provo a muovere il braccio destro, senza nemmeno sapere cosa fare esattamente, ma mi rendo conto di non poterlo fare. Non posso muovere nemmeno un dito... sembra che sia le mie braccia che le mie gambe siano state paralizzate. Maledizione! Penso, mentre il panico minaccia di sopraffarmi di nuovo. Ridotta in questo stato, non posso fare assolutamente nulla di utile. In altre parole, ho solo un'alternativa: o rimanermene qui a tremare nelle mani della risorta o lasciare per un po' il mio corpo e analizzare la situazione 'dall'alto', per così dire. La cosa non mi piace per niente, ma in questa situazione è l'unica cosa che mi viene in mente. Per non parlare del fatto che, una volta separatami dal mio corpo, potrei notare qualcosa che mi è sfuggito ed organizzare la mia prossima mossa.

    Mi costringo a proiettare la mia coscienza al di fuori del mio corpo, ad immaginarmi distaccata da questo corpo bloccato e mezzo paralizzato, in modo da portare la mia anima ad uscirne veramente.

    CITAZIONE
    Liv II-L'osservatore riesce ad uscire dal suo corpo per piu tempo (anche un'ora) e riesce a muoversi all'interno della stanza o della zona senza problemi.

8 replies since 14/11/2007
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