• {Creature Antiche Vivono Ancora GDR} • Gioco di Ruolo by forum a carattere Horror-gotico moderno

Posts written by Yui

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    Già, Yui è decisamente posseduta. 😁
    Per l'apertura della role, per me va bene uguale: se me ne occupo io, sappi però che ci potrebbe volere un attimo. Stasera sicuramente non riesco, spero domani. *sommersa dalle role sul suo forum*
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    'Raven' , eccomi! Ho letto nella tua scheda che Aster è un frequentatore di biblioteche, magari potremo ambientare la role in biblioteca? Yui teoricamente sta studiando per l'università (anche se è molto confusa al riguardo, al momento 😂 ) quindi potrebbe essere il luogo giusto.
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    Angels Fall First

    2010年10月9日 / 17才 / Locali notturni e pub
    Angels Fall First
    Con
    Andrew O'Connor (Leone Mannaro)

    Caro diario, alla fine ho ceduto alle insistenze di Lana.
    La mia prima serata in un locale non è stata poi così male, ma neppure come me l'ero immaginata. Mi ero aspettata una serata tra amiche, in cui Lana mi avrebbe... iniziato alla magnificenza della vita notturna? Parole sue, ovviamente. Il mio massimo di vita notturna fin'ora è stato fare riti di purificazione in cimiteri o luoghi infestati. Ammetto che ero curiosa di scoprire come la gente "normale" passa il sabato sera, così mi son fatta tentare. Ho mentito alla mia maestra-madre, nascondendole i miei reali progetti, e sono uscita assieme a Lana. E lei mi ha praticamente abbandonato appena entrati nell'Angels Fall First per attaccare bottone con, parole sue, un "gran figo". Dopo si è scusata ma... non so, ora mi è difficile percepirla come una persona totalmente affidabile. Probabilmente finirò per perdonarla, ma per il momento mi sento autorizzata a sentirmi risentita per quanto successo.

    La serata non è stata del tutto rovinata, in quanto ho fatto una nuova conoscenza: Andrew. Mi ha praticamente salvato dall'assaggiare il cocktail altamente alcolico che mi ha ordinato Lana, offrendomi un'alternativa meno forte che, per quanto mi abbia fatto girare la testa, non mi ha fatto tornare a casa totalmente sbronza. Beh... a casa di Lana, non la mia. Adesso ti sto "scrivendo" dalla sua camera, distesa sul letto appena di fianco al suo. Normalmente a questo punto il suono della mia voce1 l'avrebbe svegliata, ma non era molto in sé quando siamo tornate. Troppo alcol, immagino.

    In ogni caso, è stato bello per una volta chiacchierare con qualcuno che non fosse né un mio compagno di classe né collegato al paranormale2. Ho apprezzato la compagnia di Andrew: mi ha fatto rivalutare l'opinione inizialmente negativa che mi stavo facendo dei locali notturni. Chissà, se i miei impegni me lo permetteranno, magari li frequenterò ancora. Con o senza Lana è tutto da vedere...



    1 Yui sta usando il software di dettatura vocale del suo smartphone per scrivere nel diario;
    2 A quanto ne sappia Yui.
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    Ciao Fabio e bentornato!
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    Sì, mi sembra l'ideale. Considerando che si sono incontrati in un B&B e ognuno aveva i suoi impegni durante il giorno è realistico che non abbiano avuto la possibilità di scoprire i segreti dell'altro. E me la immagino Yui che cerca il più possibile (e con scarso successo) di sembrare una persona... ehm... normale? Poi siamo sempre in tempo per far scoprire loro la realtà in un prossimo incontro. 😏

    Parlando di role, se qualcuno volesse io sarei disponibile. Una sola role e con tempi lenti, perché mi stanno sotterrando di role nel mio gdr. 😱 Ce la posso fare, ce la posso fare...

    p.s. Devo anche finire di sistemare il diario di Yui, ma a quello ci penso con tutta calma. Stavo considerando cosa possa essere successo tra il 2014 e il 2018 ma immagino che, oltre all'eventuale approfondimento di qualche amicizia/conoscenza da concordare (Lidia? Daisuke?), al massimo potrei considerare qualche anno di università. Il problema è capire in che campo di studio... 🤔
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    The Days Of The Dancing

    2010年9月17日 / 17才 / Cimitero
    The Days Of The Dancing
    Con
    Bola Whitechapel (Uomo Bianco)

    Caro diario, sono davvero stanca.
    Mentre "scrivo" queste parole sento le palpebre pesanti e sto facendo davvero fatica a tenere gli occhi aperti. La tentazione di chiuderli è alta ma ho la sensazione che, se lo facessi, finirei per addormentarmi. Se succedesse, immagino che il software di dettatura vocale finirebbe per riempirti di tanti ぐうぐう1.

    Oggi ho fatto le ore piccole. O forse dovrei dire ieri? Ora che ci penso, avrei dovuto mettere il 18 e non il 17 come data per questa pagina. Non che abbia veramente importanza. Come ti dicevo, sono stata alzata fino a tardi (e meno male che domani non ho scuola!). La mia maestra-madre mi ha rifilato una delle richieste dei fedeli. Non una novità, mi dirai, ma questa volta sono proprio felice che l'abbia fatto. Andare al cimitero per un rito notturno di purificazione mi ha infatti permesso di incontrare il suo guardiano, Bola.

    Odore di gigli. È questa la prima cosa che mi viene in mente quando penso a lui. Bola si è rivelato un soggetto di studio interessante: uno yūrei2 decisamente particolare, ben diverso dal tipico onryō3. Durante la nostra interazione non ho percepito da lui nessuna delle emozioni forti (odio, gelosia, rabbia) che caratterizzano gli spiriti rimasti ancorati nel mondo dei vivi. Credo che sia dovuto alla sua natura di Uomo Bianco ma dovrei fare delle ricerche sulla mitologia della Dama Bianca per assicurarmene. In ogni caso, se Bola infesta il cimitero, è per vegliare sui corpi e sulle anime dei sepolti. Un obiettivo ammirevole, che crea interessanti collegamenti con i chinjugami4. Anche qui, altre ricerche da fare: capire se Bola rientri ancora tra gli spiriti dei defunti o sia considerabile una divinità tutelare non sarà semplice ma sono eccitata al solo pensiero che lui possa rivelarsi il primo kami5 registrato al di fuori dei confini del Giappone. Domani sera mi ha invitato a svolgere un secondo rito nel cimitero, per alleviare le sofferenze degli spiriti dalla morte violenta: potrebbe essere l'occasione per scoprire di più sulla sua natura. Se si dimostrasse un semplice spirito benigno, la sua presenza non dovrebbe avere alcun effetto sul rito. Se si trattasse di un kami... mm, il rito verrebbe potenziato? Alterato? Difficile a dirsi. Ok, questo è un punto che devo assolutamente analizzare con la mia maestra-madre. Possibilmente dopo qualche ora di sonno.



    Note

    1 ぐうぐう (gūgū): onomatopea giapponese che indica il russare o lo stato di sonno profondo, spesso associato al russare;
    2 yūrei: anima dei defunti incapace di lasciare il mondo dei vivi;
    3 onryō: spirito vendicativo;
    4 chinjugami: divinità tutelare di un'area o di un edificio specifico;
    5 kami: divinità della religione shintoista.

    Aggiunte in Bisaccia

    Giglio della Dama: è un oggetto che la dama riesce a creare dalle proprie mani e a donare a persone speciali di allineamento non malvagio/caotico. Trattasi di un piccolo giglio bianco delle dimensioni di una stella alpina (quindi molto piccolo) e che se usato durante gli scontri contro creature maligne le proteggono da qualsiasi tipo di attacco (magico, fisico, armi, ecc.) per la durata di due turni. Può essere usato solo cinque volte, dopodiché sparisce in una nebbiolina bianca e fresca. [Cariche: 5]
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    Bentornata! :D
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    Alla proposta di Lidia, Yuiri rifletté per qualche istante. Sarebbe stato veramente possibile far nascere qualcosa da quel ramo destinato alla morte? La giapponese non aveva grandi conoscenze in botanica né si era mai veramente occupata di un orto o di una pianta, ma era una sacerdotessa di Inari. Come itako, sciamana cieca, i suoi compiti erano più spirituali che materiali ma rimaneva sempre comunque la sposa di una divinità che aveva tra i suoi ambiti sacri l'agricoltura. Se si fosse correttamente informata, avesse seguito le giuste procedure e avesse pregato per la sua sopravvivenza, era certa che il rametto avrebbe formato con successo delle radici. «È una bellissima idea.» Rispose, il ramo ancora tra le sue mani. «Pregherò Ō-Inari perché sopravviva.» La crescita di un ciliegio era solitamente rapida quindi poteva immaginare che, se fosse sopravvissuto, tra un anno quel rametto si sarebbe trasformato in una pianticella alta all'incirca un metro. Forse Yuiri non sarebbe vissuta abbastanza per potersi stendere all'ombra della sua futura maestosa chioma ma sicuramente avrebbe potuto 'vederlo' crescere. "Diamine, ora se non sopravvivesse ci rimarrei male." Pensò, tra il divertito e l'esasperato. Era possibile che dovesse sempre partire in quarta quando si parlava di progetti difficilmente realizzabili?

    «Certo, mi farebbe piacere avere un modo di contattarti.» Aggiunse per poi recuperare il suo cellullare dallo zaino, attenta a non danneggiare il rametto. «Ecco, sono pronta.» Disse, toccando lo schermo per attivare l'assistente vocale. «Aggiungere un contatto.» Scandì al "Come la posso aiutare?" dell'assistente, per poi seguire le istruzioni per il completamento dell'operazione. Una volta pronunciato il nome che voleva dare al contatto - il nome dell'amica più quello del suo negozio in modo da non rischiare di dimenticarlo - avrebbe aspettato che Lidia le dicesse il suo numero e, se necessario, l'avrebbe ripetuto all'assistente. Una volta assicuratasi che fosse tutto corretto, avrebbe completato l'operazione con un "Salvare" e si sarebbe nuovamente rivolta a Lidia: «Ti faccio uno squillo?» Ora che aveva il suo numero, probabilmente quello era il metodo più veloce per passarle il proprio.

    «Amici di Pelo, mi piace il nome del tuo negozio.» Disse poi, segnandosi mentalmente di aggiungere la sua posizione ai preferiti del navigatore. Sarebbe stato un ottimo posto dove acquistare il necessario per Shin, dandogli allo stesso tempo la possibilità di salutare un amico a quattro zampe. «I ciliegi avevano una grande importanza nell'antichità. Un'importanza spirituale ma anche materiale.» Proseguì, tornando all'argomento che sembrava aver sorpreso Lidia. «La loro fioritura segnava l'inizio della coltivazione del riso. Considerando il ruolo cruciale che la semina aveva in quel periodo, non è poi così sorprendente che il fiorire dei ciliegi sia stato collegato all'arrivo della divinità...» Di una divinità del riso come Inari, ad esempio. «...e quindi al divino e alla divinazione.»

    Nessun problema. ;)
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    La notte era stata più tranquilla del previsto. Yuiri si era aspettata di passare diverse ore sveglia, considerando il cambio di letto e la posizione del B&B nel pieno centro della città, invece aveva dormito come un sasso. Praticamente era crollata appena sdraiatasi nel letto e si era risvegliata la mattina dopo, quando Shin si era strusciato contro di lei per avvisarla che la luce del sole aveva cominciato a filtrare dalle ante delle finestre. Era ancora presto ma non così presto come la giapponese era abituata. Le era capitata di svegliarsi molto prima, in modo da aver il tempo di compiere la purificazione mizugori prima di qualche importante rituale. Dopo essersi rinfrescata e cambiata, indossando un abbigliamento casual e quasi sportivo, aveva portato Shin a fare una passeggiata (o era Shin che aveva portato lei?) in modo da diminuire lo stress legato al cambio di abitudini e permettergli di fare eventuali bisogni. Tornata al B&B, si era infine apprestata a fare colazione.

    Quando Stark era sceso, l'aveva quindi trovata ad uno dei tavoli, intenta a decidere cosa mangiare assieme al suo immancabile tè. Magari non poteva vedere il ben di dio davanti a lei ma poteva di certo odorarlo. Shin era appena di fianco a lei, la ciotola di crocchette abbandonata appena accanto le zampe, il muso a pochi centimetri dal tavolo, il naso intento ad annusare interessato la colazione della sua umana. Il desiderio di assaggiare quanto era in tavola era decisamente alto in lui, tanto che solo l'addestramento lo frenava dal partire all'assalto di quegli allettanti dolci. Così, Shin si limitava a guardare e, di tanto in tanto, a toccare con la zampa la coscia di Yui nel tentativo di attirare la sua attenzione.

    «Shin, lo sai che i dolci non ti fanno bene.» Gli disse Yui a mo' di rimprovero ma il tono della sua voce non fu sufficientemente deciso per far svanire le speranze del cane. Nuovamente la donna poté sentire una zampa toccarle la gamba e sospirò. «Ok, hai vinto tu. Solo un assaggino, però.» Sfiorando la superficie del tavolo con le dita della mano destra, raggiunse un piattino pieno di biscotti. Ne prese uno e lo ruppe in due, mangiandone un pezzo per assicurarsi che non fosse al cioccolato, poi porse la parte rimanente a Shin. Intento com'era a mangiare il mezzo biscotto, il cane non diede peso ai passi in avvicinamento fino a quando l'uomo parlò. Fu solo in quel momento che si rese conto chi esattamente si fosse avvicinato e trasalì.

    «Buongiorno.» Rispose Yui cortesemente, la mano che scendeva ad accarezzare la schiena di Shin in modo da tenerlo buono. Per fortuna, il cane non sembrò avere la reazione esagerata dell'altro giorno ma si limitò a prendere una postura guardinga, un frammento di biscotto dimenticato per terra. «Certo, accomodati pure.» Lo invitò, per poi aggiungere dopo un attimo di esitazione: «Sembra che il mio cane stia cominciando ad abituarsi, ma è ancora un po' a disagio. Spero che non sia un problema. Insomma, non c'è rischio che reagisca male ma...» Sospirò, lasciando la frase incompleta. Se solo fosse riuscita a capire cosa metteva a disagio Shin, avrebbe potuto agire per migliorare le cose.
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    «Sì, ha ragione.» Un sorriso, lieve ma sincero, comparve sulle labbra di Yui mentre rispondeva alle parole del Signor Stark. «Son sicura che si abituerà presto.» Non sapeva cosa esattamente avesse spaventato Shin e non era sicura che sarebbe riuscita a scoprirlo, ma conosceva il suo cane e sapeva che sarebbe riuscito a farsi forza. «Shin non è il tipo da abbattersi facilmente: appena si renderà conto che i suoi gatti non sono una minaccia o dei rivali, sono certa che riprenderà la sua spensieratezza. Chissà, magari ci sarà l'occasione per farli giocare assieme.»

    Attese che l'uomo finisse di pagare, riprendendo a coccolare Shin con gesti gentili ma decisi. Forse perché lei non stava dimostrando alcuna paura (di cosa c'era da aver paura in quel locale, dopotutto?), forse perché le coccole stavano avendo successo o forse perché Stark non aveva fatto alcun gesto minaccioso nei loro confronti, Shin smise di tremare. Difficile dire cosa passasse per la sua testa, se considerasse ancora lo strano umano una minaccia, ma quantomeno non sembrava più convinto che lui e la sua umana fossero a rischio imminente di attacco. «Sarà un piacere fare colazione assieme a lei, signor Stark.» Yuiri rispose cortesemente alla proposta dell'uomo, per poi aggiungere a mo' di saluto: «Arrivederci. È stato un piacere conoscerla.»

    Dopo aver pagato, anche Yuiri si accomiatò e fece segno a Shin di portarla fuori dal Bed and Breakfast. Avendo risolto il problema più critico, la ricerca di un alloggio, la sua mente era ora sui bagagli da preparare. Per quanto le sarebbe piaciuto svuotare la sua camera (e non solo) per evitare ogni rischio di essere vittima di furti da parte degli ospiti della sua maestra-madre, era ben consapevole di non poterlo fare. Avrebbe portato con sé la quantità di abbigliamento necessaria per i pochi giorni di alloggio nel Bed and Breakfast; la cuccia, i giochi e il cibo di Shin; il suo computer; la sua veste e tutti i suoi oggetti rituali.

    In effetti, sarebbe servita una valigia solamente per la sua attrezzatura sacra: il furoshiki contenente la sua veste sacerdotale non occupava poco spazio, e i suoi oggetti rituali avevano bisogno di essere trattati con cura. Non poteva semplicemente limitarsi ad ammucchiarli assieme ai vestiti. Considerando anche che si trattavano di supporti degli spiriti e, come tali, non dovevano essere maneggiati da altri, l'ideale sarebbe stati tenerli chiusi al sicuro in una valigia per tutta la sua permanenza nel Bed and Breakfast. Sarebbe stato un problema se l'addetto alle pulizie li avesse spostati durante il suo lavoro. E, se voleva stare serena, probabilmente sarebbe stata una buona idea impostare una combinazione, in modo da essere l'unica a poter aprire la valigia in questione. Era consapevole che si trattasse di una decisione spinta dalla paranoia ma Yuiri non accettava alcun rischio legato al suo equipaggiamento rituale.

    Mi pare un'ottima idea! 😍
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    Mentre continuava ad accarezzare Shin con movimenti delicati ma decisi, come a voler rassicurare il cane che tutto era a posto, Yuiri rifletté sulle parole del Signor Stark. «Potrebbe essere così.» Rispose. «Spero solo che si riprenda presto.» Per quanto dubitasse che la causa fossero dei gatti, era più che possibile che la reazione di Shin fosse legata a qualche odore animale. Eppure, che animale avrebbe potuto portarlo a reagire in quel modo? Difficile a dirsi. Avrebbe potuto comprendere se ci fosse stato presente altro cane, dalle dimensioni maggiori e un atteggiamento minaccioso, ma Shin era l'unico animale nel locale. Di conseguenza, o il Signor Stark era il proprietario di qualche belva esotica non esattamente legale, che aveva lasciato il proprio odore su di lui, o Shin aveva percepito qualcosa che a lei era sfuggito. «Che vado a pensare?» Mormorò tra sé e sé, scacciando il pensiero appena sorto nella sua mente. «Come se dietro ad ogni mistero ci fosse di mezzo uno yōkai!»

    Mettere di mezzo il cosiddetto sovrannaturale appena il suo cane guida si comportava in modo anomalo era assurdo, lo sapeva bene, ma sottolineava un problema che aveva sottovalutato fino a quel momento: Shin non era un cane da combattimento e non era nemmeno adeguatamente attrezzato per affrontare gli yōkai. No, sarebbe stato più corretto dire che non era adeguatamente attrezzato per sopravvivere all'incontro con uno yōkai (o anche solo ad un umano) deciso a farle del male. Yui raramente si metteva in pericolo, ma il suo lavoro di sacerdotessa poteva risultare rischioso... e gli incidenti potevano capitare. Per evitare che il povero Shin finisse per perdere la vita a causa del suo lavoro, sarebbe stata decisamente una buona idea passare il prima possibile da un artigiano per acquistare qualcosa che potesse proteggerlo.

    «Signora Yoshida, posso prenotarle la stanza più grande al primo piano se le va bene. Sarebbero 40 Euro al giorno colazione compresa, quindi 160 per quattro giorni. Per il cane non c'è alcun supplemento ovviamente.» Fu la voce della receptionist a farla tornare al presente, proprio nel momento in cui il corpo teso del suo cane guida cominciava a rilassarsi grazie alle coccole. Che il momento più brutto fosse passato? «Sarebbe perfetto, la ringrazio.» Aveva già programmato di portarsi dietro tutto ciò che sarebbe servito a Shin, dalla sua cuccia al suo cibo, quindi l'assenza di servizi pensati per lui non la preoccupò.

    Le ci volle qualche istante a convincere l'ancora scosso cane a condurla fino alla receptionist, in modo da poter pagare e definire gli ultimi dettagli. Il suo arrivo al bancone avvenne senza intoppi e Yui non si accorse che il percorso scelto da Shin non era quello più rapido ma quello che gli avrebbe permesso di mantenere la maggior distanza possibile tra la sua umana e l'altro cliente del Bed & Breakfast. Si trattava solo di qualche metro ma, considerando che la fuga non era un'opzione valida, Shin se li sarebbe fatti bastare. Tenendo d'occhio, tra un leggero tremito e l'altro, l'uomo che parzialmente sapeva di belva.

    Ed eccomi: ho dovuto lottare contro un mezzo blocco dello scrittore ma alla fine ce l'ho fatta. LOL
    P.S. Non ti preoccupare per il ritardo, non è un problema. ^^
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    La situazione non sembrava così brutta come aveva temuto. Al suo ingresso, l'altro cliente non solo l'aveva salutata ma le aveva anche offerto la precedenza. Poteva trattarsi di un trattarsi di un trattamento di favore dovuto alla sua disabilità o di semplice cortesia, ma non aveva molta importanza: Yui gli era comunque grata. Un cenno di saluto con la testa più o meno nella sua direzione e un breve ma sentito ringraziamento e la giovane donna era pronta a iniziare le trattative. Per quanto avesse ancora il timore che non ci fossero più posti, quel promettente esordio aveva fatto tornare in lei un poco di speranza. Magari, l'uomo stava cercando di prenotare più di una stanza, ad esempio in previsione dell'arrivo di un gruppo di amici o di colleghi: se era così, era possibile per lei riuscire a ritagliarsi un angolino di spazio nel B&B. Insomma, sarebbe stato preferibile che entrambi avessero ottenuto ciò che desideravano ma Yui dubitava che una preghiera a Inari avrebbe risolto un eventuale problema di stanze: ciò semplicemente non rientrava negli ambiti sacri della dea.

    Fece segnale a Shin di condurla fino alla receptionist ma, per qualche ragione, il suo cane guida non reagì. Per fortuna fu la donna ad avvicinarsi a lei, con un atteggiamento così gentile da consolidare la sua decisione di fermarsi in quel B&B se solo si fosse rivelato possibile. «Salve, sono Yuiri Yoshida.» Iniziò, presentandosi all'occidentale ossia mettendo il nome prima del cognome. «Starei cercando un posto dove stare per tre o quattro giorni, a partire da... dopodomani.» Spiegò, facendo un rapido ripasso mentale dei progetti della sua maestra madre. In realtà non le sarebbe nemmeno dispiaciuto trasferirsi nella stanza di quell'alloggio turistico quella sera stessa, in modo da sfuggire alla frenesia di casa, ma quanto da lei detto era il minimo indispensabile. «Avrei con me il mio cane guida ma Shin è particolarmente tranquillo e non darebbe problemi né con gli altri clienti, né con eventuali animali.» Mentre parlava, forse perché aveva sentito dire il suo nome, Shin chiuse i pochi centimetri che li separavano, attaccandosi alla sua gamba. Fu solo in quel momento che Yui si rese conto che c'era qualcosa che non andava.

    Il corpo del cane era infatti scosso da un tremolio leggero ma costante. Appoggiato il suo bastone al muro più vicino, Yui sfiorò la testa di Shin mentre la donna con cui stava conversando la rassicurava: «Non si preoccupi, nel nostro Bed & Breakfast i cani sono i benvenuti.» Mentre coccolava Shin, Yui controllò con attenzione alcune zone del suo corpo, notando che le sue orecchie erano all'indietro e la sua coda era nascosta tra le zampe. Non potendo usare altro senso se non quello del tatto, le sfuggirono le pupille dilatate e il muso rivolto verso l'altro cliente in modo guardingo, quasi si aspettasse di venir attaccato da un momento all'altro. «Shin, giusto? Mi sembra particolarmente timido.» Timido? No, Shin non era il tipo di cane da sfuggire al contatto con le altre persone. Anche quando era di fronte ad un cane che si rivolgeva a lui con atteggiamento minaccioso, tendeva a risolvere la crisi invitando l'altro a giocare con lui, non immobilizzandosi e tremando come una foglia. Il suo consueto comportamento era simile a quello degli umani che, in una situazione di tensione, cercavano di alleggerire il momento e calmare gli animi con una battuta. Eppure, ora era terrorizzato. Per quale motivo?

    «Solitamente non si comporta così.» Spiegò quindi, tra l'imbarazzato e il preoccupato. Cosa stava succedendo? «C'è qualche altro animale nel locale?»

    Eccomi!
    Spero di aver azzeccato con la reazione del cane (ho considerato come se avesse percepito la presenza di una belva pericolosa e, spaventato e confuso, non sapesse bene cosa fare) ma in caso contrario dimmelo che sistemo. ;)
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    Sì, avrebbero dovuto. Si era pentita amaramente di non aver chiesto a Lidia il suo numero di telefono ma, per fortuna, Inari aveva deciso di farle rincontrare. Questa volta sarebbe stata attenta a non fare lo stesso errore. «Hai un negozio?» Domandò, incuriosita dalla notizia. Che Lidia avesse accennato alla possibilità di rimediare qualcosa per il suo cane guida poteva essere considerato un indizio importante sul tipo di attività in cui lavorava, ma poteva anche non significare nulla di importante. Dopotutto, non bisognava per forza avere un negozio per animali per poter dare qualche snack ad un cane. In ogni caso, Yui non aveva intenzione di fare troppo domande sul mestiere dell'amica: era sicuramente interessata a scoprire qualcosa di più su di lei ma era anche consapevole di come certi argomenti avrebbero potuto portare la discussione su punti di cui preferiva non parlare. O, come in questo caso, non poteva parlare. Se, visto che erano finite sull'argomento lavoro, Lidia le avesse chiesto quale era il suo mestiere, Yui non era sicura di cosa avrebbe potuto rispondere. Dopotutto, lei era una sacerdotessa a tempo pieno. Come avrebbe potuto spiegarle il suo 'lavoro' senza ricadere nel paranormale?

    «È in fiore?» La notizia giunse al momento più opportuno. Yui sorrise, d'un tratto dimentica delle preoccupazioni legate al suo anomalo mestiere, e accettò il rametto che Lidia aveva posato tra le sue mani. Attenta a non far cadere il bastone, cominciò a sfiorare i petali dei suoi fiori, come per analizzarne la forma, poi lo avvicinò al naso per annusarne la dolce fragranza. «Sì, è bellissimo.» Confermò. La vista non era l'unico senso con cui si poteva apprezzare il mondo e, sin da piccola, Yui aveva imparato ad esplorare ciò che l'attorniava con quei sensi che i normodotati spesso non sfruttavano pienamente. «Non è della stessa variante dei ciliegi giapponesi ma questo non lo rende inferiore: dopotutto, il mondo è bello perché è vario.» Commentò, per poi aggiungere: «In Giappone, durante il periodo di fioritura, è normale fare picnic all'ombra dei ciliegi in fiore. Il concetto dell'Hanami è semplice, esattamente come il suo nome: ci si prende un pomeriggio, o anche una serata, per ammirare i fiori ed apprezzare la natura.» Composto dalla parola "fiore" (花, hana) e dal verbo "guardare" (見る, miru), il termine Hanami (花見) significava letteralmente "guardare i fiori". Yui magari non poteva vedere, ma anche per lei non c'era nulla di meglio che immergersi nel profumo dei ciliegi e percepire la danza dei loro petali sulla sua pelle. «I fiori di ciliegio possono essere considerati la metafora della vita stessa, luminosa e bella ma anche fugace ed effimera. In passato erano anche usati per divinare il raccolto dell'anno.»
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    La sua maestra-madre l'aveva fatto di nuovo. Nei mesi precedenti l'aveva sentita fare chiamate a destra e a manca e tormentare suo marito perché cercasse su internet i contatti di certe comunità di sciamane che non erano nella sua agenda, così non era era veramente sorpresa dalla notizia eppure il pensiero di dover ripetere nuovamente quella specifica esperienza la faceva rabbrividire. L'idea di ospitare un convegno di sciamane nella propria abitazione poteva non sembrare una brutta idea, soprattutto quando non si vedeva l'ora di imparare qualcosa di nuovo. Il problema era che il concetto di sciamana era estremamente labile: tra loro c'erano sacerdotesse, maghe, streghe, credenti senza poteri né conoscenza del paranormale e anche truffatrici. Yui non sapeva cosa sarebbe stato peggio: rischiare una maledizione per aver inavvertitamente urtato una strega o dover stare ferma a farsi leggere la mano da una questionabile santona. Per non parlare del fatto che l'ultima volta erano spariti da casa sia soldi che alcuni oggetti di valore: questa volta la sua maestra-madre aveva chiesto l'aiuto di alcuni 'colleghi' giapponesi, quindi il peggio avrebbe dovuto essere scongiurabile, ma Yui non riusciva proprio a capire perché ci tenesse così tanto a ripetere l'esperienza.

    Non avrebbe potuto saltare completamente il convegno, lo sapeva bene, ma in qualche modo era riuscita a trovare un accordo con la sua maestra: se fosse riuscita a trovare un luogo dove dormire, avrebbe potuto passare le notti lontane da casa, salvandosi quindi dal dover dormire in una stanza piena di persone. Avrebbe anche avuto la possibilità di dileguarsi per qualche ora se la situazione fosse diventata per lei troppo pesante o se il suo cane avesse cominciato a dar segni di irrequietezza. Il problema era, a pochi giorni di distanza dall'inizio del convegno, capire esattamente dove rifugiarsi. «Tra venti metri, svolta a destra.» La gentile ma meccanica voce dell'app di navigazione le risuonò nell'orecchio sinistro, attraverso l'unico auricolare che aveva indosso, dandole le informazioni necessarie mentre camminava per le strade di Nouvieille. Yui era vestita in modo casual: un semplice paio di jeans, una t-shirt bianca a manica lunga, un cardigan lungo di colore azzurro, e una piccola borsa a tracolla. I suoi occhi erano protetti da un paio di occhiali da sole e il suo cellulare era ritirato in una delle tasche del cardigan, dalla quale spuntava soltanto il cavo degli auricolari. Questo significava che non avrebbe potuto modificare le impostazioni del navigatore tramite l'orientamento del cellulare ma l'aveva già impostato in modo che la conducesse al B&B sua destinazione quindi non aveva grande importanza. Le sue mani, poi, erano entrambe occupate: la destra era stretta attorno al bastone bianco per ciechi col quale stava saggiando il terreno, la sinistra stringeva la maniglia della pettorina del suo cane guida. Perché, navigatore o meno, Yui non aveva intenzione di privarsi della sicurezza offertole dalla presenza di Shin.

    All'arrivo a destinazione, Yui si fece guidare da Shin all'interno della struttura, aprendo la porta giusto in tempo per sentire una voce maschile tentare di trattare con lo staff: «Oltre tutto è una bella struttura la sua, ben curata, molto pulita e accogliente. E' proprio ciò che cerco e se mi concede questa gentilezza smetterei di fare il giro delle altre che ho segnato sulla rubrica del mio telefono.» Che non ci fosse più posto? Se fosse stato così, sarebbe stato problematico in quanto, dalle sue ricerche, quel B&B le era sembrato il più adatto per le sue esigenze. Tentennò un attimo sulla soglia prima di farsi coraggio e accedere alla struttura mentre uno strano silenzio calava nell'area. «Buongiorno.» Salutò, sperando di non star interrompendo nulla di importante.
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    CITAZIONE (Daisuke R. Stark @ 29/4/2022, 14:51) 
    Allora, eccomi qui con due, tre proposte per la sezione di gioco.

    -Casa da The, sicuramente un topic rilassante, ma non è detto XD
    -Ospedale: potremmo fare che portano Daisuke in pronto soccorso per un motivo X e poi il resto si vede.
    -Hotel, B&B, Motel: Daisuke in cerca di un accordo per affittare un intero B&B. Vuole fare lavori di ristrutturazione a casa e necessita un posto dove poter portare con sé i suoi animali.

    Prenditi il tempo per pensarci, e se ti viene in mente qualcos'altro non farti problemi. Su come iniziare ci si può sempre accordare! 😺

    Ed eccomi qui. 😄
    Sono tutte e tre idee interessanti ma quella del B&B mi attira particolarmente! 😍 Mi sono presa un attimo di tempo per capire perché Yui finisse lì e mi sono venute in mente due possibilità:

    1. ristrutturazione anche lei | La sua maestra-madre vorrebbe certamente rendere la loro casa più in stile giapponese, considerando che fa anche da 'tempio' di Inari a Nouvieille. Che sia la costruzione di un minuscolo tempietto in giardino o la sistemazione di una parte della casa, il caos che ne seguirebbe sarebbe sufficiente a far fuggire Yui e Shin. Maestra-madre: "No, non così: (mio marito dice che) state sbagliando tutto!" Operai: @_@ Shin: *nervoso e a disagio* Yui: "Ok, rifugiamoci in un B&B."

    2. cerimonia/incontro | La sua maestra-madre ha organizzato un qualche tipo di cerimonia (es. di cura) o un incontro tra vecchie sciamane (non necessariamente giapponesi) e casa sua è strapiena di gente e lo rimarrà per alcuni giorni. Considerando che (se cerimonia) lei non può partecipare al rito in quanto è solo una principiante e non ha le abilità di classe necessarie o (se incontro) ha già scoperto in passato di non riuscire a reggere più di una giornata assieme alle vecchie paz... ehm... alle simpaticissime anziane amiche della sua maestra, ha deciso di trovare rifugio ad un B&B.

    Quindi direi che si può fare. 😁
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