Diario d'appunti di: Kimberly Karoline Hastur

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    Quando la potenza discende, il dio è vicino.

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    Relazione di Kimberly Karoline Hastur
    per il Talamasca

    Nouvieille, 25 agosto ----
    Ore 11.30


    Neris Iaia (Salicogenna)



    Redigo questa relazione per aggiornare le mie precedenti e per organizzare al meglio tutto il materiale sulla vampira antica Neris Iaia. Il mio ultimo incontro con il soggetto è avvenuto ieri 24 agosto di sera nella casa della stessa, dove sono andata a trovarla per risolvere alcune tensioni che si erano create tra di noi dopo il primo rapporto da me redatto su di lei per il Talamasca.

    Neris Iaia ha l'aspetto di una ragazza di circa vent'anni. Non è molto alta: ritengo che arrivi al massimo al metro e settanta. I suoi capelli sono di un colore rosso molto acceso. Non credo che lei li abbia tinti - visto il suo poco interesse per tutto quello che è moderno, tinte incluse - e sospetto che la vivacità del colore sia dovuta alla sua natura di vampiro. Gli occhi sono verdi e la pelle molto pallida. Da quanto ho potuto capire negli ultimi anni non ama truccarsi, quindi è difficile che nasconda il suo pallore col trucco.

    La nuova abitazione del soggetto è situata nella campagna circostante la città di Nouvieille, in via ---. Come mi ha detto la stessa vampira questa è la prima casa che lei ha comprato, mentre in precedenza ha vissuto all'interno di uno dei cimiteri di Nouvieille.



    Secondo quanto lei stessa mi ha rivelato nel breve periodo della mia infanzia passato in sua compagnia, è nata attorno il 300 a.C. nel Galles, in un villaggio situato nelle vicinanze di Arberth, l'odierna Narberth nella Contea di Pembrokeshire. Mi è capitato di chiederle se ricordasse la data esatta, e ha affermato - ridendo - di essere nata nell'anno 333 a.C. Ho qualche dubbio che questo sia corretto, sia per il modo in cui me l'ha riferito, sia dai numeri di cui è composto l'anno. Il tre è il numero perfetto, non solo nella nostra cultura ma anche in quella celtica, come si può notare anche solo osservando il triskell, il simbolo ufficiale della Britannia, che è formato da tre volute e il cui nome deriva dal greco tris (tre) + keles (gambe). Oppure il trifoglio, simbolo dell'Irlanda. E l'anno 333 è formato da tre tre.

    La sua vita mortale è stata dura, e non solo per il periodo storico in cui è nata. Suo padre, Abucatos, non era originario del Galles, ma della Gallia. Era un bardo - forse anche un druido - che si era innamorato di una donna di Arberth, Enid, e che aveva deciso di sposare. Era sempre stato visto dai suoi compaesani come un intruso, uno straniero e un portatore di disgrazie, di conseguenza la sua famiglia non era ben vista in zona. Aveva avuto tre figli: Salicogenna, l'unica femmina e primogenita, Llyr e Mabon. Quest'ultimi erano morti in giovane età, il primo per una malattia, il secondo per una caduta da cavallo, e la loro morte aveva confermato - nella mente dei compaesani - che Abucatos fosse maledetto. Salicogenna, quindi, non si è mai sposata, perché nessun giovane voleva rischiare di portarsi in casa la sfortuna o una maledizione. Così, quando un vampiro giunse al villaggio, lei era sola: senza un marito, senza figli, stufa di stare quasi esclusivamente in compagnia dei suoi genitori. Fu facile per lui affascinarla, attrarla verso di sé, facendola innamorare. Sì presentò come Arawn, il dio della morte, e la convinse di essere nientemeno che una reincarnazione mortale della dea Rhiannon, la sua sposa. La vampirizzò quando lei aveva solo venti o ventun anni, e la allontanò dal villaggio, portandola con sé nei suoi viaggi nell'odierna Europa.
    Vissero per circa un millennio insieme, vagando per il mondo allora conosciuto e credendosi gli dei. Si fecero chiamare in vari modi: Arawn e Rhiannon, Asar e Aset [ossia Osiride ed Iside]. Sempre nomi di divinità, il dio della morte e la sua sposa. E in ogni luogo dove andavano spargevano sangue, creando organizzazioni che oggi potrebbero essere definite sette, dove erano venerati dagli esseri umani di cui poi si nutrivano. Fu il viaggio in Egitto ad aprire gli occhi a Salicogenna. Fino ad allora il suo creatore era riuscito a tenerla lontana da vampiri che potessero rivelarle la verità sulla sua natura, ma in Egitto uno - Tefnut - riuscì a raggiungerla e a parlarle. La verità allontanò Salicogenna da Arawn. Furibonda per tutte le menzogne che lui le aveva detto, la vampira ritornò in Europa, dove - per quanto una parte di lei lo desiderasse - non trovò il coraggio per esporsi alla luce del sole e così suicidarsi. Preferì optare per il Sonno. Si rintanò sottoterra e ci rimase per secoli, senza nutrirsi od uscire, ma soltanto dormendo.

    Si svegliò nel XX secolo. Ritornò a viaggiare e giunse in Italia, a Milano per la precisione, dove la incontrai per la prima volta. Ero solo una bambina ed ero fuggita dall'Istituto dove mi trovavo dalla morte di mia madre. Era una notte d'inverno e io stavo rischiando di morire congelata. Mi salvò. Nei primi momenti mi sembrò un angelo. Un angelo gelido, un angelo del ghiaccio, ma ben presto lei stessa mi rivelò la sua vera identità. Era una vampira. Un mostro, almeno secondo i racconti di mia madre. Mi portò in un albergo, usando con ogni probabilità il fascino su chiunque ci vedesse. Altrimenti dubito che ci avrebbero fatto entrare, non senza chiamare la polizia. L'abbigliamento di Salicogenna non era adatto al freddo di quel periodo, oltre che alla moda di questo secolo, mentre io dovevo proprio sembrare una bambina rapita o fuggita di casa. E chi non ha affascinato, ha corrotto con gioielli antichi. Come mi disse più tardi, erano tutti doni del suo creatore e voleva liberarsene. Ne donò uno anche a me.
    Mi chiese di raccontargli la mia storia, e - su mia richiesta - raccontò la sua a me. Mi disse dell'odio che provava per Arawn, il disprezzo che provava per se stessa per essersi fatta incantare da lui per così tanto tempo, per avergli creduto e perché lo amava ancora, dopo tutto quello che era successo. Odiava se stessa per aver preso il posto di una serie di dee, per aver tradito la sua fede e le sue tradizioni. Stando accanto a me sembrava aver ritrovato la voglia di vivere. Credo proprio che mi considerasse come una figlia, e un po' per me prese il posto di una madre. Col mio aiuto scelse il nome che utilizza ancor'oggi - Neris Iaia - e su mio consiglio si fece creare dei documenti falsi, anche se non so dove né come. Mi riportò all'Istituto, ma solo per adottarmi, in modo che non dovessi rientrarci più.
    Ma presto i rapporti tra noi due si rovinarono: lei mi chiese il permesso di vampirizzarmi, anche se non subito, e io rifiutai. Così lei se ne andò, lasciandomi nelle mani dell'osservatore Roberto Catiana. Non ho idea di perché abbia scelto proprio lui, anche se posso fare delle supposizioni: essendo io stata cresciuta da una strega e avendo incontrato una vampira, le uniche persone che potessero veramente capirmi erano gli osservatori del Talamasca. Di un particolare, però, son sicura: lei non pensava che avrei raccontato tutto ciò che sapevo di lei al Talamasca. Ed è questo è uno dei motivi che hanno provocato delle tensioni al nostro incontro qui a Nouvieille. Tensioni che, a quanto sembra, sono state almeno alleviate dalla nostra chiacchierata di ieri. Neris, per quanto non sia sicuramente contenta dal fatto che noi osservatori sappiamo così tanto su di lei, non sembra nemmeno decisa a vendicarsi o a distruggere la nostra documentazione, come invece - a Roma - qualche anno fa ha cercato di fare il suo creatore per proteggere la privacy della sua protetta. Però non so quanto convenga a un osservatore - che non sia io, ovviamente - farle domande sulla sua vita personale: non ho idea di come potrebbe reagire.
    Il nucleo fondamentale della nostra chiacchierata di ieri è stato il suo desiderio di rendermi una vampira. Mi ha promesso che non lo farebbe mai senza il mio permesso, di conseguenza ritengo che non lo farebbe nemmeno nei confronti di altre persone a cui tenga. Quello che mi chiedo è quanto sia in grado di voler bene a una persona, se sia capace di lasciarla morire.



    In fede, vostra nel Talamasca,
    Kimberly Karoline Hastur




    Documenti allegati:
    - Primo rapporto su Neris Iaia redatto per la sede di Roma [Diario PG di Kimberly]
    N.B. Buona parte della relazione è basata non su giocate, ma sulla storia delle due pg: prima che Kim entrasse nel Talamasca ha vissuto per un certo periodo con Neris, e la vampira le ha fatto un riassunto della sua vita.
    - Visita a Neris del 24 agosto ----
     
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